Da alcuni giorni i massimi riflettori del movimento femminile erano tutti su di lei, ovvero su Maria Sole Ferreri Caputi, il primo arbitro donna del quale avevamo già parlato e che ha fatto il suo debutto Domenica 2 Ottobre nella massima serie A, una svolta epocale e allo stesso tempo una battaglia vinta per pari opportunità, un emblema che esalta la figura della donna oltre che sui campi di gioco anche nella conduzione di una partita di calcio e non di una qualunque, ma una di serie A, in questo caso Sassuolo vs Salernitana. Nel corso del match la Caputi ha cercato di rimanere il più possibile glaciale, anche se appena scesa in area le telecamere più accorte delle televisioni private hanno messo in luce sul suo volto una discretaemozione, ma si sa era comprensibile, perché l’arbitro toscano stava scrivendo una pagina della storia di questo sport e di tutto il movimento femminile che ruota attorno al mondo del pallone. Per fortuna il suo piccolo momento di commozione è durato poco, giusto il rito iniziale dellapresentazione della terna arbitrale e poi, appena l’arbitro, come vuole essere chiamata Maria Sole, ha messo il fischietto in bocca, tutto si è spento ed è partito lo show in campo, anche se molti occhi sono sempre stati puntati su di lei. La partita è stata diretta con cura, con un esordio tranquillo, come quello del Mapei Stadium, e ha mostrato un profilo abbastanza defilato, Sassuolo vs Salernitana non comprendeva nessuna big del nostro Campionato, poi dobbiamo anche dire che l’incontro, alla fine, è terminato con la vittoria del Sassuolo per 5-0, e non ha regalato niente, è filato via liscio senza troppi intoppi, anche se sul 1-0 per i padroni di casa, poche azioni dopo, proprio sotto la curva dei tifosi ospiti, la Caputi ha fischiato un rigore per un contatto un po’ leggerino in area, ed è stata subito attorniata dai giocatori ospiti in maglia granata, mentre rumoreggiava la curva della Salernitana, ma fortunatamente il var ha dato dopo poco l’ok per accordare il rigore. Dunque Maria Sole Caputi ha fatto la storia della serie A, in un’ora e mezzo di arbitraggio. Un piccolo test per lei, un grande passo per la parità di genere, che arriva da uno degli sport più ‘maschili’ al mondo. La prima donna a dirigere una partita di serie A: non è una novità assoluta, nel calcio mondiale, dopo la Frappart in Champions o la Coppa Italia con squadre di A dirette dalla stessa Maria Sole. Ma è una svolta nel campionato degli insulti dagli spalti e dei veleni in campo. “L’ho salutata come faccio con tutti gli arbitri: per me lei e un arbitro uomo sono la stessa cosa”, questo è stato il complimento più bello, a fine partita, del tecnico del Sassuolo, Dionisi.
Rigore a parte, la gara è stata corretta nel primo tempo. L’arbitro è stato più che altro impegnato ad interrompere il gioco per accertarsi delle condizioni fisiche dei giocatori, a terra dopo duri contrasti. Il primo fischio importante è stato quello che al 12′ ha validato la rete di Laurientè. L’andamento della partita, a favore del Sassuolo, non ha scaldato troppo gli animi, al punto che di vere proteste, rigore a parte, non ce ne sono state. Il compito è stato facile anche nel secondo tempo: al 12′ è arrivata la prima ammonizione a Vilhena per gioco scorretto su Frattesi, la seconda al 28′ al sassolese Rogerio per fallo su Bonazzoli. Per l’arbitro Maria Sole è stato facile facile portare a termine la partita.