La simpatia, il carattere brillante e l’umiltà si fondono con il talento e la determinazione; Elena Linari, difensore dell’Atletico Madrid e della Nazionale italiana, sta vivendo una stagione da protagonista nel suo primo anno in terra spagnola. Il club madrileno è primo in classifica a poche giornate dal termine del campionato e punta a confermarsi campione di Spagna.
Fiorentina doc, classe 1994, dotata di una tecnica eccellente e di uno stile di gioco elegante, Elena ha scelto di mettersi alla prova in un campionato competitivo e importante come la Liga, in cui le atlete sono a tutti gli effetti delle professioniste. Le strutture sono di alto livello, le grandi società hanno iniziato ad investire da più tempo rispetto al nostro campionato e il calcio è tecnicamente più evoluto. Passaggi a terra, un modo di giocare più aperto e meno tattico, un contesto societario professionale ma allo stesso tempo familiare. Un’esperienza di vita a cui non poteva rinunciare e che le sta consentendo di maturare non solo come atleta ma anche come persona: la distanza dalla famiglia, la gavetta e la panchina iniziale (dopo anni da titolare inamovibile in Serie A), il ritmo degli allenamenti e il cambio dello stile di vita le hanno fatto passare momenti duri, ma anche fatto capire bene la differenza tra il professionismo e il dilettantismo. Il suo sogno da sempre è giocare come professionista in un campionato competitivo ed essere tutelata, avere diritti e contributi che le sue colleghe italiane ancora non hanno. Il movimento del calcio femminile nel nostro paese sta crescendo, anche dal punto di vista degli investimenti, ma a livello culturale siamo indietro rispetto ad altre nazioni; ci sono genitori che non appoggiano le figlie nella scelta del calcio perché frenati da pregiudizi e stereotipi. C’è ancora troppa diffidenza. Elena da questo punto di vista è stata fortunata, in famiglia l’hanno sempre sostenuta e incoraggiata. Se ad una bambina piace giocare a calcio perché dirle di no? Il padre è stato portiere, allenatore e arbitro, le ha trasmesso i valori dello sport e la passione per gli scarpini da gioco artigianali. L’importanza di pulirli, prepararli e conservarli in maniera impeccabile in modo da migliorare le prestazione e prolungarne l’utilizzo nel tempo. La cura dei dettagli, ciò che fa la differenza.
Calciatrice dentro, da sempre
Il primo sport che pratica è il nuoto, ma nel tempo libero corre ai giardinetti a dare calci al pallone con gli amici. È in una di queste occasioni che un bambino le propone di andare a fare una prova nella sua squadra. Elena ha il calcio dentro e quando si trova a dover scegliere tra il nuoto e il pallone (impossibile far conciliare due sport con lo studio) la decisione è facile. Ha 5 anni e la sua prima squadra è l’Atletica Castello, in campo con i maschietti. Poi, nel 2004, il passaggio alla S. C. Desolati, la squadra dell’ex calciatore di Serie A Claudio Desolati. È proprio lui a consigliarle il ruolo da difensore centrale, intravedendo le capacità da regista arretrata e la visione di gioco. Dal ruolo di centrocampista-attaccante passa quindi al centro della difesa. Nel 2007 approda alla squadra femminile dell’ACF Firenze e all’età di 14 anni fa l’esordio in prima squadra. Dopo due anni in A2 nel maggio del 2010 ottiene la promozione in Serie A, dove gioca per altre tre stagioni fino al passaggio al Brescia nell’estate del 2013. Con la società lombarda nel giro di tre anni vince due campionati, una Coppa Italia e due volte la Supercoppa italiana, mettendo a segno 3 reti in 70 presenze in Serie A. Nell’estate del 2016 firma con la Fiorentina Women’s e fa ritorno a casa, nella sua Firenze.
I successi con la sua “viola”
Nata a Fiesole e con il Dna viola, da piccola il nonno la portava allo stadio a vedere la Fiorentina, Elena corona il sogno di giocare nella sua squadra del cuore. Affascinata dal progetto e felice di tornare a casa dopo la bellissima esperienza bresciana, si mette a disposizione dei mister Fattori-Cincotta e in breve tempo diventa il pilastro della difesa viola. A maggio del 2017 la Fiorentina Women’s vince lo Scudetto, il primo della sua breve storia (la società è nata nel 2015 inglobando il Firenze Calcio Femminile), festeggiando il titolo allo stadio Franchi davanti a 8.000 persone. A metà giugno sconfigge il Brescia in finale di Coppa Italia e porta a due i trofei stagionali. La stagione successiva la squadra si piazza terza in campionato ma vince nuovamente la Coppa Italia, battendo in finale il Brescia come l’anno precedente. A giugno 2018, dopo 56 presenze e 13 gol con la maglia viola, la Linari saluta Firenze per approdare all’Atletico Madrid. Non è un addio, solo un arrivederci. Nonostante la lontananza Firenze e i tifosi della Fiorentina sono nel suo cuore.
Le esperienze in Nazionale
In maglia azzurra debutta con l’under 17 il 16 ottobre del 2009 nel match vinto dall’Italia per 7 a 0 contro Fær Øer, nel primo turno di qualificazione ai Campionati Europei. Con l’under 19 gioca il Mondiale del 2012 in Giappone segnando un gran gol su punizione al Brasile, nel match poi terminato 1-1 . In Nazionale maggiore fa il suo esordio in Spagna il 31 ottobre 2013, nella gara persa 2-0 contro le iberiche durante la fase a gironi di qualificazione al Mondiale del 2015. Fa tuttora parte del gruppo che, sotto la guida di Milena Bertolini, ha conquistato la qualificazione alla fase finale del Mondiale francese del 2019.
A Madrid per crescere come professionista
Elena, o “Lina” come la chiamano in Spagna, ha scelto Madrid perché la sua passione potesse diventare a tutti gli effetti un lavoro. Abita in una casa scelta dalla società vicino Barajas, si allena e gioca a Majadahonda, dove si trova il centro sportivo dell’Atletico Madrid. Si è integrata perfettamente in squadra, se la cava bene con lo spagnolo e il 13 gennaio 2019 ha segnato il suo primo gol da professionista, nella gara vinta 3-1 sul campo del Logrogno. Obiettivi raggiunti e sogni realizzati, come quello di essere protagonista al record storico di spettatori presenti ad una partita di calcio femminile; 60.739 allo stadio Wanda Metropolitano, nella sfida di campionato tra il suo Atletico e il Barcellona. Sogni immediati, come partecipare al Mondiale francese, e sogni futuri: laurearsi e diventare Personal trainer. “Linus” (altro suo soprannome) ha le idee chiare: vincere con l’Atletico Madrid e continuare ad essere una professionista del pallone. La famiglia, anche se lontana, è sempre con lei. Tatuata sulla pelle: la sorella è un faro, rappresenta la sua luce, la mamma una farfalla. Ci sono la luna, i genitori e il nonno, la sua Firenze. Il cammino è ancora lungo ma la vittoria più grande Elena l’ha già conquistata; essere se stessa.
Credit Photo: Facebook Elena Linari
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