Sofia Cantore, in diretta sul canale Instagram dell’Hellas Verona, ha parlato a tutto tondo della sua quotidianità, della sua esperienza alla Juventus e della stagione attuale al Verona.:
“In questo momento sono in casa, come tutti d’altronde. Durante la giornata mi alleno, studio, sto con la mia famiglia e cerco di passare il tempo: ho anche iniziato a cucinare molto, una passione che non sono mai riuscita a coltivare per mancanza di tempo! Gli allenamenti in casa? Sono fortunata perché ho un tapis roulant, quindi riesco anche a correre senza uscire”.
“Ho iniziato a giocare in prima elementare, insieme ai miei amici. Poi con loro mi sono iscritta alla squadra dell’oratorio, ho giocato con i maschi fino ai 13 anni e quindi sono arrivata al Fiammamonza, dove ho iniziato a giocare con le ragazze. Il “Fiamma” è stato un vero e proprio trampolino di lancio. Mamma e papà? Mi hanno sempre sostenuta, facendo anche molti sacrifici. Mio padre è il mio più grande tifoso: quando mi sono infortunata era più triste di me, praticamente sono stata io a consolare lui…”.
“Il rapporto con Glionna? Conosco Benedetta da otto anni, mentre due anni dopo in Nazionale abbiamo conosciuto Arianna Caruso. Insieme abbiamo condiviso due anni di Juventus, e pur avendo caratteri molto diversi ci siamo sempre trovate molto bene insieme. Quando ci riuniamo è sempre una grande festa!”.
“Non ho ancora un momento o una partita preferita, però ho vissuto tanti momenti emozionanti: la chiamata alla Juve, il primo campionato vinto, la Fase Elite con la Nazionale Under 19… Diciamo che è difficile trovare un singolo episodio. Il mio riferimento? Diego Milito è sempre stato il mio attaccante preferito, ma ora seguo molto anche gli attuali due attaccanti titolari dell’Inter, Lautaro Martinez e Romelu Lukaku”.
“Il Mondiale è stato importantissimo per il movimento, ma anche molto bello. Non parlo solo a livello di risultati, ma anche perché vedere delle amiche disputare un torneo così importante è molto emozionante”.
“Credo di avere ancora molto su cui lavorare, soprattutto per quanto riguarda la cattiveria sotto porta: sono una punta centrale, quindi per me è un aspetto fondamentale. Mi sento invece forte sul piano fisico, sono una giocatrice rapida e veloce. Nell’ultimo anno sono comunque molto migliorata anche sotto il punto di vista mentale: quando sbaglio non mi abbatto, ma penso subito che la volta successiva farò meglio”.
“Alle giovani ragazze che oggi iniziano a giocare, posso solo consigliare di lavorare di giorno in giorno con costanza e determinazione, perché senza lavoro non arriva nulla. Io stessa, nella mia breve esperienza da calciatrice, l’ho imparato da poco”.
“La Juventus è un top club, vince sempre e ti forma per vincere. Anche l’Hellas è una società molto organizzata e ti insegna i valori giusti: l’unica cosa che cambia sono ovviamente gli obiettivi. Sono molto contenta della mia scelta. Qui mi trovo benissimo, sono in una società che punta tanto sulle giovani e sulla loro crescita. Certo sarei ancora più contenta se riuscissimo a finire il campionato”.
“Con Verona è stato amore a prima vista. È una città bellissima e ogni giorno scopro ne scopro nuove sfaccettature. È una città in cui potrei vivere. I miei luoghi preferiti? Castel San Pietro, ma mi piace molto anche Piazza Erbe, e poi l’Arena è sempre spettacolare”.
“Prima di arrivare a Verona conoscevo già Sara Baldi, Bianca Bardin ed Elena Nichele perché le avevo già incrociate nelle Nazionali giovanili, ma di vista anche Stefania Zanoletti. Qui ho legato molto con Valeria Pirone. Con lei mi diverto molto, e poi da lei posso imparare molto. Il nostro gruppo? Nonostante la grande differenza d’età tra le più giovani e le più esperte, siamo ben amalgamate e ci troviamo molto bene sia in campo che fuori. Le veterane ci danno tanti consigli ma ci tengono anche a bada quando serve”.
“Abbiamo cominciato bene il campionato, poi c’è stato un calo mentale. Prima dello stop stavamo comunque lavorando bene, e credo che se riuscissimo a trovare la grinta che avevamo nelle prime giornate potremmo salvarci tranquillamente. Sulla carta siamo una bella squadra, dobbiamo solo dimostrarlo in campo. Com’è il mister? I suoi allenamenti sono molto intensi, con pochi tempi morti e di recupero, vuole tenerci sul pezzo perché il nostro obiettivo non è facile da raggiungere”.
Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva