Ilaria Mauro, attaccante della Fiorentina Women’s e della nazionale italiana, ha parlato in una diretta Instagram ripercorrendo la sua carriera:
“Sto bene sono a casa come tutti, ormai da un mesetto abbondante. In casa faccio più o meno sempre le stesse cose, riesco a mantenermi in forma anche se sarebbe meglio per noi poter uscire per correre. Ma naturalmente ci atteniamo alle regole e speriamo che arrivi il giorno in cui Conte ci dirà che potremo uscire”.
“Io ho iniziato a giocare a calcio nel cortile di casa con mio fratello, anche perchè i suoi amici venivano sempre a giocare a casa nostra, io avevo voglia di giocare e quindi mi univo a loro. E loro erano gentili perchè mi accoglievano pur essendo io molto più piccola. È iniziato tutto da li. Io poi piano piano sono cresciuta e sono però andata a giocare a pallavolo, che ho svolto per due anni. Ma siccome a pallavolo io giocavo con la testa e con i piedi (ride ndr) ho smesso e dall’età di 7 anni sono tornata al calcio. Fino ai 13 anni ho giocato con i maschi ed è stata una bella esperienza, secondo me ti da una marcia in più fare qualche anno con loro”.
“Dai maschietti sono passata al Tavagnacco e a 14 anni ho fatto il mio esordio in prima squadra, contro il Milan. Io sinceramente all’inizio non volevo andare con le grandi, volevo restare con le mie coetanee a divertirmi. In prima squadra cambiava tutto, gli allenamenti erano molto diversi e molto più faticosi, ma piano piano mi ci sono abituata e da li è partito tutto”.
“A 25 anni son passata dall’Italia alla Germania (al Sand in seconda divisione ndr), volevo intraprendere una nuova esperienza. Nuove calciatrici, nuove amicizie, volevo fare una crescita non solo dal punto di vista calcistico ma anche personale. L’estero è un’esperienza che consiglierei a tutte, seppur io abbia incontrato tante difficoltà essendo da sola e non sapendo bene la lingua. Ma la rifarei molto volentieri. Li abbiamo vinto il titolo perchè la società era molto ambiziosa e aveva fatto un mercato importante con giocatrici della prima liga tedesca. È stato veramente un bel campionato ed una bella vittoria”.
“L’anno dopo invece abbiamo disputato un campionato di medio livello nel massimo campionato e a fine stagione è arrivata la chiamata del Potsdam. Io sono una calciatrice che ha bisogno di stimoli continui e quindi ho voluto cambiare. Al Potsdam, che è conosciuta come una realtà dove gli allenamenti sono molto duri, all’inizio è stato molto difficile ma anche questa è stata un’esperienza che rifarei”.
“Poi l’arrivo in Viola. Ricordo ancora la chiamata, ho accettato subito perchè avevano un bellissimo progetto. La società acquistò molte giocatrici importanti per vincere lo Scudetto ed è stato veramente uno degli anni più belli in assoluto. Abbiamo vinto tutto, mi sono divertita ed è stato davvero bello. Sono quattro anni che sono qui, la città è stupenda e sto molto bene”.
“La Nazionale? La maglia azzurra è il sogno di ogni calciatrice e non è scontato arrivarci. Io ho avuto la fortuna di fare l’Under 17, 19 e poi approdare in quella maggiore. Che dire, quando indossi questa maglia ti senti addosso un pò tutte le responsabilità degli italiani, ma allo stesso tempo ti esce quella voglia di vincere che nessuno ti può togliere. È un’emozione pazzesca solo indossarla poi giocarci anche un Mondiale è la ciliegina sulla torta. In Francia abbiamo raggiunto un risultato che nessuno si aspettava ed è merito di tutti, dallo staff alle ragazze. Abbiamo fatto una cosa pazzesca secondo me!”
“Il mio idolo? Senza ombra di dubbio Ibrahimovic. Al Tavagnacco le mie compagne mi dicevano anche che assomigliavo a lui per qualche movenza. È in assoluto il mio calciatore preferito e mi piacerebbe incontrarlo”.
Credit Photo: Alessio Boschi