Prima ora di lezione, lunedì mattina, scuola secondaria superiore.
La prof. di italiano stava leggendo un articolo tratto dalla rivista “FOCUS” di Novembre 2015 che trattava degli studi scientifici sui due sessi e le loro abilità nella vita quotidiana.
Nonostante il triste ritorno a scuola del lunedì, gli studenti erano molto attenti e prendevano appunti. Lo scopo era quello di svolgere poi un tema/riassunto.


Qui di seguito riporto l’articolo tratto da FOCUS Novembre 2015-87:
“ Non c’è dubbio, nella vita di tutti i giorni i maschi partono avvantaggiati.
Fin dalla nascita: è stato calcolato che, in media, vengono al mondo 105 bambini ogni 100 bambine. Ma la supremazia del bimbo non è soltanto numerica: il bagno ormonale che i maschi ricevono durante la vita prenatale li rende più decisi ed energici fin da piccoli, e soprattutto molto più propensi rispetto alle femmine di sottomettere gli altri al proprio volere. Merito del testosterone, l’ormone maschile per eccellenza (che però, in quantità minore, è presente anche nelle donne), che qualche settimana prima della loro nascita rende gli uomini – e il loro cervello – irrimediabilmente “maschi”.
Parecchi studiosi affermano che i maschi sono tendenzialmente prepotenti fin da piccoli, che se un bambino strappa ad un altro un giocattolo è molto più facile che a compiere questa “cattiva azione” sia un maschietto piuttosto che una bimba.
Cercano fin da subito di conoscere il mondo attraverso rapporti gerarchici, cercando di imporre la loro forza. Le femmine però si prendono (e alla grande) la loro rivincita durante le tappe scolastiche, quando l’educazione smorza e incanala l’aggressività maschile, e le prestazioni richieste agli alunni di entrambi i sessi diventano più intellettuali che fisiche.
In tutti i gradi di studio, le ragazze riescono meglio: ottengono regolarmente voti migliori (soprattutto nelle selezioni universitarie a numero chiuso).
Hanno più costanza nello studio e surclassano in vari aspetti i compagni maschi.
In ambito lavorativo, quando entrano in competizione con un uomo la vittoria non è affatto garantita. I maschi tirano fuori la loro arma segreta, ovvero lo spirito competitivo che avevano da bambini, che li porta a cercare la supremazia in una gerarchia.
Le ricerche dimostrano che gli uomini, per esempio, l’aggressione verbale sul posto di lavoro molto più spesso che le colleghe. La chiave di tutto è ancora il “testosterone”.
Uno studio dell’Università della Mount Sinai di New York ha rivelato che la maggior parte di donne in carriera con ruoli di leadership hanno un livello più alto di testosterone nel sangue rispetto alla media“.


Occupandomi di sport ed educazione, attualmente di calcio femminile, l’articolo ha suscitato in me grande curiosità.
Parlava di vari argomenti: crescita, scuola, QI, adattamento, lavoro.. molto interessante, ma non trattava dell’aspetto in cui volevo approfondire differenze e criticità.
C’è differenza nello sport tra maschi e femmine?
Il calcio è solo maschile?
Possono competere maschi contro femmine?
Evidentemente se scienziati ed esperti non hanno evidenziato in questo articolo l’aspetto fisico/sportivo le differenze sono solo anatomiche e soprattutto non esistono citazioni o saggi universitari che dicono questo sport è maschio oppure questo sport è femmina.
Per quanto riguarda il calcio, lo stereotipo che sia gioco da maschi e le barriere che non permettano condizioni pari ed uguali sono state superate oltre i confini dell’Italia.
Nella Nostra Nazione siamo ancora parecchio indietro ai canoni Europei, ma questo già lo sappiamo.. (anche se la strada è in crescita per il calcio in rosa).
Lo scopo di questo articolo è quello di incuriosire e dare visibilità ad un mondo per molti ancora conosciuto.
Il calcio femminile può essere giocato da tutte ed a qualsiasi età, senza alcuna differenza.
L’attività calcistica di base (scuola calcio, pulcini, esordienti) è una tappa fondamentale per il bagaglio motorio, cognitivo, globale ed analitico, dove le bimbe insieme ai maschi condividono sfide, esperienze e giochi.
L’apprendimento è fondamentale per la crescita delle nostre calciatrici che poi dai 14 anni in su, possono coltivare la loro passione nelle squadre femminili che hanno settore giovanile (tuttora in Italia stanno aumentando, grazie alle imposizioni della Federazione).
Educatori, formatori, istruttori, allenatori ed addetti ai lavori.. non trascurate le bimbe all’interno dei Vostri settori giovanili, lavorate per portare divertimento e socializzazione senza distinzione, potreste avere il loro futuro tra le mani e magari chissà.
Future giocatrici di serie A.

Luca Goi
Mi chiamo Luca Goi, sono un Educatore e lavoro presso una cooperativa sociale nell'ambito della disabilità all'interno di istituti scolastici, interventi educativi domiciliari e progetti dedicati alla prevenzione, inclusione e sportività. Partecipo a Centri estivi e sono organizzatore di Camp sportivi. Fin da piccolo ho praticato atletica leggera e calcio a livello agonistico provinciale. Ho cominciato ad allenare nel mondo del calcio come aiuto allenatore nel 2009, la categoria giovanissimi nella squadra del mio paese. La preparazione e le conoscenze acquisite nell'atletica leggera ( sono tecnico Fidal ) mi hanno aiutato molto nella preparazione atletica dell'adulto e lo sviluppo di capacità coordinative nel bambino. Ho continuato questa strada e nel frattempo ho frequentato parecchi corsi di formazione per istruttore scuola calcio, educatore sportivo CONI, corsi CONI-FIDAL, corsi Coerver.. In formazione sempre continua.. Ho apprezzato molto la metodologia ed il credo di Mental Football, dopo aver frequentato il corso "funino" della "HORST WEIN" Academy. La formazione completa del bambino, la creazione di giocatori pensanti, ecc.. Aspetti che sui nostri campi di allenamento vengono spesso trascurati. Come curriculum sportivo ho lavorato presso USD CARAVAGGIO (esordienti), GSD LUISIANA istruttore attività di base/pulcini, GS DOVERESE istruttore e responsabile scuola calcio. Il mondo del calcio femminile l'ho conosciuto lavorando per il GS DOVERESE come preparatore atletico. È una passione che è sbocciata dopo aver partecipato a degli eventi e raduni femminili organizzati dalla federazione e società che credono nel calcio in rosa. Dopo aver organizzato un OPEN DAY femminile a Dovera e partecipato a quello di Mozzanica ho deciso di affrontare la sfida di allenare l'attività di base nel club più importante della nostra zona per quanto riguarda il calcio femminile. Sono istruttore nella categoria esordienti femminile ASD MOZZANICA e preparatore atletico 1 squadra serie C femminile GS DOVERESE.