A giocare a calcio si inizia fin da bambini. Molto spesso già a 3-4 anni i genitori decidono di instradare i propri figli a praticare questo sport, positivo anche per quanto riguarda la socialità e lo spirito di gruppo. I bambini necessitano di sviluppare delle “tappe” motorie e il preparatore atletico dovrà assicurarsi che tutte le bambine abbiano raggiunto degli obiettivi, come gli schemi motori di base.
Gli schemi motori di base sono le fondamenta del movimento che il bambino, qualsiasi sport decida di perseguire, deve apprendere e tramite le quali potrà appropriarsi di di tutto il bagaglio motorio fondamentale per la vita di relazione. Sono tra le prime forme di movimento volontario gestito dal bambinoin funzione di un obiettivo.
I primissimi schemi motori sono:
Rotolare
Strisciare
Gattonare
e sono anche i più importanti perchè contribuiscono, non solo allo svilupo della sfera motoria ma anche Cognitiva, Sensoriale, Relazionale. Altri schemi motori sono:
Correre
Saltare
Lanciare
Tirare
Arrampicare
Gli schemi motori di base rappresentano un pre-requisito fondamentale dello sviluppo delle capacità motorie condizionali e, soprattutto, per le capacità motorie coordinative (generali e specifiche) che nel tempo consentono di raggiungere un certo livello di abilità motoria.
Nell’adolescente che, pur avendo raggiunto rapidamente livelli soddisfacenti di abilità, non riesce più a sviluppare movimenti più complessi e combinati o ad esprimersi con lo stesso livello di efficacia in condizioni più difficili, può subentrare la demotivazione e l’abbandono prematuro dell’attività sportiva.
Per questo motivo è fondamentale una varietà di esercizi da proporre tenendo sempre a mente dei punti fondamentali:
- adeguatezza all’età di sviluppo del bambino
- stabilità occorre tornare indietro per esercitare capacità già apprese
- emozioni l’attività motoria deve stimolare emozioni e il bambino imparerà a viverle e gestirle
- evidenza coinvolgere i bambini con spiegazioni chiare e accompagnate da suoni e ritmi
- relazioni capacità di accettare i propri limiti, i limiti posti dall’ambiente circostante e di relazionarsi con gli altri.
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