Nelle ore passate abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Alessia Tuttino.
L’ex calciatrice del Tavagnacco, che ha dalla sua 133 presenze e 10 reti con la maglia Azzurra, sulla Serie A alle porte ci dice:
“Manca poco, mi aspetto un campionato ricco di emozioni. Le prime della classe hanno fatto tanti acquisti, vedremo poi ragazze giovani e di prospettive mandate in prestito che magari si rivelano le migliori le campionato, Sicuramente mi piacerà vedere i nuovi innesti, in particolare le straniere, come integreranno nel nostro campionato, ma spero vivamente ci sia la volontà di far crescere il movimento italiano”.
L’attenzione dell’ex di Roma e Verona si sposta poi sulla Champions sulla quale ci confida:
“Sarà importantissima per la visibilità del calcio femminile in generale ma soprattutto per il nostro movimento italiano. Spero migliorino tutte il loro cammino in questa competizione, magari emulando le emozioni vissute qualche tempo fa con il Bardolino. La Serie A futura, con il passaggio a 12 squadre, poi potrà dare più spazio alle cosiddette squadre minori. Credo anche che il divario sarà sempre più ampio, per sostenere certi costi non ci sono ancora società all’altezza sia per quanto riguarda A e B”.
La classe ’83 nata ad Udine, che ha partecipato agli Europei del 2009 e del 2013, poi a proposito di Nazionale ci dice:
“L’impatto positivo di Soncin me lo auguravo, lo conosco poco però ha creato una bella atmosfera attorno alla Nazionale con i risultati ma anche con il bel gioco in campo. Si nota una certa serenità nel viso delle ragazze che ha contribuito ai buoni risultati ottenuti. C’era bisogno di voltare pagina e lo si è fatto nella maniera giusta. Ci sono le basi per dare fastidio a tutte le nazionali che ad oggi sono molto più avanti di noi. Sono realtà che stiamo affrontando a testa alta e con il carattere che solo l’Italia sa mettere, nel prossimo Europeo potremo ritagliarci grandi soddisfazioni”.
La chiusura, invece, è con una riflessione del momento del calcio femminile:
“L’attenzione senza ombra di dubbio è aumentata, basti vedere anche lo share che c’è durante le partite. Si può e si deve continuare a fare di più garantendo più partite in chiaro, per far arrivare anche alle persone più scettiche che il calcio non è solo al maschile. Spero anche che il professionismo non cancelli il bello del calcio femminile, che non si parli solo di soldi e manager e tutto quello che ci gira attorno ma bensì del bel gioco espresso, del professionismo delle calciatrici e della voglia di far crescere ancora questo movimento”.