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Progetto Scuola 2024/25 | Nicole Costa ed Elisa Casellato incontrano gli studenti dell’Istituto ‘Stimmatini’

Credit Photo: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Proseguono gli incontri del Progetto Scuola gialloblù, l’iniziativa dedicata all’insegnamento dell’attività motoria nelle scuole che ha l’obiettivo di proseguire e rafforzare la promozione di una sana cultura calcistica agli studenti. Nella giornata di oggi, venerdì 4 aprile, una delegazione dell’Hellas Verona Women, composta dal responsabile dell’Area Tecnica Zaccaria Tommasi e dalle giocatrici della Prima squadra Nicole Costa Elisa Casellato, ha incontrato le classi seconde degli indirizzi Alberghiero e Grafico della scuola superiore Stimmatini‘ di Verona.

Il Direttore TommasiNicole Elisa hanno condiviso con i tanti studenti presenti all’incontro una tematica importante, quella dello sport al femminile, ripercorrendo nella prima parte della mattinata un percorso storico sull’emancipazione delle atlete in vari ambiti sportivi, con un focus speciale sul calcio. Al termine di questo momento, le due calciatrici hanno parlato del loro percorso sportivo e della passione che coltivano quotidianamente, mostrando anche dei video delle loro attività ai ragazzi e rispondendo alle domande degli studenti sulle loro abitudini, impegni e emozioni all’interno della vita di una calciatrice. In chiusura, foto e autografi di rito delle atlete gialloblù con i ragazzi presenti.

Sarà l’Allianz Stadium a ospitare Juve vs Inter: altra vittoria per la Serie A femminile

Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Sognare non costa niente, ed era anche possibile ipotizzare che questo sogno del movimento femminile di aspirare ai grandi stadi della Serie A diventasse realtà ma, vederlo ufficializzato per la terza volta in questa stagione, rende tutto ancora più bello: l’ultima di Serie A tra Juventus Women e Inter si giocherà il 10 maggio con fischio d’inizio a partire dalle ore 18 in un palco d’eccezione che ha già ospitato le bianconere contro la Roma, ovvero l’Allianz Stadium. Sarà dunque la terza volta in cui la Serie A femminile verrà ospitata in uno stadio appannaggio delle squadre maschili in una stessa stagione, un piccolo passo verso una maggiore continuità.

La notizia è stata resa nota dalla Società bianconera attraverso i suoi canali ufficiali proprio questa mattina e, su Instagram, entrambi i profili ufficiali targati Juventus e quello della FIGC hanno annunciato il “lieto evento” a tutte le persone appassionate di calcio. La sfida tra Juventus Women e Inter, il Derby d’Italia, uno dei match più sentiti in assoluto, diventerà ancora più bello grazie all’atmosfera magica che sono in uno stadio come l’Allianz si può percepire sulla propria pelle, soprattutto se si “pecca”, per motivi esterni, di esperienza su palcoscenici di tale importanza.

Con la vendita dei biglietti già iniziata, si può anche cominciare il conto alla rovescia dei giorni che separano da quella fatidica data. Il finale non è ancora scritto, manca ancora tutta la fase di ritorno della Poule Scudetto e si è ben lontani da decretare la vincitrice dello Scudetto 2024/2025, ma quel che è certo è che il movimento in rosa ha vinto di nuovo. Che la sfida la vinca la Juventus o che la vinca l’Inter, a trionfare sarà il calcio, quello genuino e carico di speranze che spera di accorciare le distanze (ancora siderali) da quello maschile.

Si spera che le Società, “big” o meno che siano, scelgano di cedere anche alla controparte femminile il proprio stadio principale in più momenti del campionato, perché sarebbe un altro step verso un calcio ancora più inclusivo e che, soprattutto, comincia a tenere conto del femminile e a dare a un movimento in crescita e che sta lentamente attirando tifose e tifosi l’importanza che si merita.

Torrini firma la rimonta, la Coppa Italia Regionale Femminile è del Prato: 2-1 al Club Sport Roma nella finale di Fasano

L’edizione 2024/2025 della Coppa Italia Regionale Femminile è del Prato: le ragazze di Nicola Giannattasio battono 2-1 in rimonta il Club Sport Roma, grazie alla doppietta dell’MVP Torrini, nella finale di Fasano e succedono al Boca Junior nell’albo d’oro della coccarda tricolore di categoria, la prima a essere assegnata nel maxi evento pugliese.

LA FINALE – Torrini a tu per tu con Patierno, Pili con la punta e Innocenti in slalom prima di concludere di poco a lato. Il Prato ha sicuramente un miglior approccio al match, ma è il Club Sport Roma a colpire con D’Angelo, che dalla distanza batte Sacchi, non perfetta nella circostanza. Il gol dà fiducia alle capitoline, che ci riprovano con Di Sabatino da buona posizione: tiro di poco a lato e squadre a riposo sullo 0-1. Di nuovo Prato pericoloso in apertura due volte con Innocenti (la seconda su assist illuminante di Torrini), poi ancora un paio di incursioni di Merante e Mascolo, ma al quttordicesimo sale ancora in cattedra Innocenti: perfetto il suo assist per Torrini, che deve solo spingere in rete l’1-1. Al tentativo di D’Angelo su punizione (destro a giro che finisce a lato) risponde Bazzini, costringendo Patierno all’intervento. Ne ha ancora Innocenti, che al 18′ scappa a destra e mette in mezzo per Durante, che chiude in modo impreciso. Perfetta, invece, l’azione personale di Torrini, rifinita con un rasoterra chirurgico: doppietta e rimonta completata. Capita tra i piedi di Merante – in power play – la palla del possibile pari, ma Sacchi è decisiva. Festa gialloblu a Fasano: la Coppa Italia Regionale in rosa vola in Toscana.

PRATO-CLUB SPORT ROMA 2-1 (0-1 p.t.)
PRATO: Sacchi, Innocenti, Bazzini, Torrini, Pili, Squassina, Caucci, Bini, Pizzirani, Nannetti, Ingegneri, Durante. All. Giannattasio

CLUB SPORT ROMA: Patierno, Merante, Benvenuto, D’Angelo, Di Sabatino, Frangini, Colia, Mascolo, Ascenzi, Fittipaldi, Salemi, Braccini. All. Catania

MARCATRICI: 15’51” p.t. D’Angelo (C), 13’20” s.t. Torrini (P), 18’44” Torrini (P)

AMMONITE: Bazzini (P), Mascolo (C), Bini (P)

ARBITRI: Eleonora Rossi (Jesi)
, Valentina Cortelazzo (Este)
 CRONO: Ilaria Migliaccio (Seregno)

 

ALBO D’ORO COPPA ITALIA REGIONALE FEMMINILE
2011/12 Az Gold Women, 2012/13 FB5 Team Rome, 2013/14 Salernitana, 2014/15 Virtus Ciampino, 2015/16 Città di Pescara, 2016/2017 Alex Zulli Gold Futsal, 2017/2018 Futsal Nuceria, 2018/2019 Francavilla, 2019/2020 n.a., 2020/2021 n.a., 2021/2022 Infinity Futsal Academy, 2022/2023 Academy Torino, 2023/2024 Boca Junior, 2024/2025 Prato

 

Rappresentativa Nazionale Femminile: conosciamo meglio Giulia Canale (Trastevere)

Credit: LND

Giulia Canale – attaccante – Nata a Roma e gioca nel Trastevere (campionato nazionale Serie C)

E’ una giovane calciatrice del Trastevere. Frequenta il quinto anno del Liceo Scientifico Sportivo e si trova ad un bivio importante: dedicarsi agli studi universitari o  inseguire il sogno di giocare in Serie A. Ma Giulia non è solo calcio. Dentro di lei arde un’altra grande passione: la fotomodella. Fin da bambina ha sempre sognato di intraprendere questa strada, ma non è mai riuscita a farlo davvero. Il calcio è sempre stato la sua priorità e, tra allenamenti, partite e scuola, non ha mai trovato il tempo libero necessario per avviare questo percorso: per lei è un sogno ancora tutto da scrivere.

Giulia si è avvicinata al calcio quasi per gioco. Da bambina seguiva gli amici agli allenamenti, osservava da bordo campo, si appassionava a quei movimenti, a quei palloni che volavano da una parte all’altra del campo. Finché un giorno, l’allenatore della squadra la invitò a provare. Quel momento segnò l’inizio di un amore destinato a durare per sempre. Poco dopo, i genitori decisero di iscriverla alla Scuola Calcio Sporting Roma. Era solo l’inizio di un’avventura straordinaria.

Il sogno chiamato AS Roma
A soli nove anni arrivò la svolta. Giulia giocava spesso in un parco sotto casa e un giorno, per caso, un signore la notò. Rimase colpito dal suo talento e suggerì alla madre di portarla ai provini dell’ AS Roma, in programma per il mese di giugno. Lei si presentò, diede il massimo e conquistò un posto nella squadra. Da quel momento, la Roma divenne la sua seconda casa. Per dieci anni ha indossato la maglia giallorossa, crescendo come giocatrice e come persona. Con l’Under 17 ha vinto anche un campionato, un’esperienza indimenticabile che le ha insegnato il valore della determinazione e del lavoro di squadra.

Un nuovo capitolo: il Trastevere
Dopo tanto tempo in giallorosso, il distacco non è stato semplice. Lasciare l’AS Roma l’aveva disorientata, ma nel Trastevere ha trovato un ambiente accogliente e un gruppo di compagne con cui ha legato profondamente. Ha anche affrontato la sua ex squadra in due amichevoli, rivivendo emozioni contrastanti.

Viareggio Women’s Cup 2025
Con la Lega Nazionale Dilettanti ha partecipato ad un raduno territoriale (area centro) a Roma e a due ritiri nazionali al CPO di Tirrenia e a Reggio Emilia; qui  ha giocato un’amichevole contro il Sassuolo Primavera, un’esperienza che l’ha arricchita ulteriormente. Più che un Torneo, per Giulia la Viareggio Women’s Cup è stata un’esperienza di vita. Certo, il calcio era al centro di tutto, ma ciò che l’ha colpita di più è stato il lato umano: conoscere nuove persone, creare legami, condividere emozioni con ragazze che fino a pochi giorni prima erano perfette sconosciute. Ha stretto amicizie sincere soprattutto con Ludovica Nembrini, Giulia Miglionico e Denise Licari, ha vissuto momenti che ricorderà per sempre. Il campo è stato solo una parte di questo viaggio. Gli scherzi, le chiacchierate serali, le risate giocando a “lupo”, tutto questo ha lasciato un segno più profondo di qualsiasi partita giocata. Ha segnato due gol importanti: uno contro la SPAL, dedicato alla sua nuova amica Miglionico, e uno contro le americane del Westchester United, dedicato a un’altra persona cara. “Peccato non aver avuto la possibilità di affrontare la Juventus, la squadra più forte del torneo e l’unica professionistica del girone – queste le parole di Giulia  Sarebbe stata una sfida stimolante, ma il bello del calcio è anche sostenere le compagne in campo”.

Il sostegno di una madre speciale
Se c’è una persona che non l’ha mai lasciata sola in questo percorso, quella è sua madre, Mariella. Inizialmente era il padre ad accompagnarla agli allenamenti, ma con il tempo i ruoli si sono invertiti. Oggi è Mariella a seguirla ovunque, anche in trasferta, con un amore e un sostegno che vanno oltre il semplice tifo. È la sua prima fan, la sua spalla, il suo punto di riferimento nei momenti difficili.

Idoli e sogni nel cassetto
Neymar è il suo punto di riferimento, e il sogno più grande sarebbe un giorno giocare nel Barcellona o nel Paris Saint-Germain. Ma nel cuore di Giulia c’è anche la Roma. Da bambina, i suoi idoli erano Totti e Florenzi, oggi è Pellegrini, che indossa la maglia numero 7 proprio come lei. E quel numero non è una scelta casuale: è un simbolo, un ricordo di un caro amico che non c’è più. Portarlo sulla maglia significa averlo sempre con sé, in ogni partita, in ogni gol segnato, in ogni corsa verso la vittoria.

E’ un’attaccante di fascia alta e il suo ruolo in campo riflette perfettamente la sua personalità: energia pura, voglia di correre, di non fermarsi mai. Per lei la corsa non è solo un gesto atletico, ma uno stile di vita: “nella corsa sono a mio agio!”. Ama le sfide, non ha paura di niente e il suo punto di forza è proprio la determinazione: quando si pone un obiettivo, lo insegue senza mai mollare; inarrestabile sognatrice che vuole sempre andare oltre, un passo dopo l’altro.

Non è fatta per stare ferma. Ama viaggiare, scoprire posti nuovi, stare con gli amici, vivere esperienze che la arricchiscono. È curiosa, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, sempre pronta a mettersi in gioco. Il suo futuro è ancora tutto da scrivere. Calcio, fotomodella, viaggi, nuove sfide… Qualunque sia la strada che sceglierà, una cosa è certa: Giulia Canale non si fermerà mai.

Storia del calcio femminile: 16 curiosità che forse non conoscevi

La storia del calcio femminile è molto più antica di quanto si pensi. Mentre oggi vediamo partite trasmesse in TV e calciatrici professioniste, le origini di questo sport risalgono a più di un secolo fa,  in un’epoca in cui l’idea di donne che giocavano a calcio era considerata rivoluzionaria, se non addirittura scandalosa.

Il percorso che ha portato il calcio femminile ai livelli attuali è stato lungo e pieno di ostacoli istituzionali e culturali. Solo negli ultimi decenni questo sport ha iniziato a ricevere l’attenzione che merita.

Ecco 16 curiosità che raccontano aspetti sorprendenti e poco noti della sua storia.

Quando è nato il calcio femminile: il quadro generale

Il calcio femminile ha una storia che attraversa più di un secolo, con origini in Gran Bretagna e una diffusione graduale in tutto il mondo. Nonostante sia nato in un’epoca in cui le donne erano spesso escluse dagli sport competitivi, questo movimento è riuscito a sopravvivere e crescere.

In molti paesi, tra cui l’Italia, il calcio femminile ha dovuto affrontare periodi di proibizione ufficiale, seguiti da fasi di rinascita e lenta affermazione. Oggi, dopo decenni di sviluppo irregolare, questo sport sta finalmente vivendo un periodo di riconoscimento globale, con campionati strutturati, crescente copertura mediatica e un pubblico sempre più numeroso.

L’evoluzione del calcio femminile è testimoniata anche dall’interesse crescente nel settore delle scommesse sportive. Fino a pochi anni fa, i bookmaker consideravano le competizioni femminili eventi di nicchia, offrendo quote limitate e poche opzioni di mercato. Oggi, invece, le piattaforme online dedicano sempre più spazio ai tornei femminili, con un’offerta in continua espansione.

Lo stesso trend si osserva nel più ampio settore dell’intrattenimento digitale, dove il calcio femminile sta guadagnando sempre più visibilità. Giochi come FIFA hanno introdotto squadre e competizioni femminili, contribuendo alla crescita del movimento anche tra i videogiocatori.

Questo interesse ha influenzato anche i casino online non AAMS italiani del 2025 secondo MCO, dove si nota una presenza sempre maggiore di giochi ispirati a questa disciplina. Un segnale chiaro di come il settore stia evolvendo per riflettere le nuove tendenze culturali e sportive.

16 curiosità sulla storia del calcio femminile

1. Le origini operaie del calcio femminile

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il calcio femminile non nacque come sport d’élite, ma come attività ricreativa per le operaie. Durante la Seconda rivoluzione industriale, le lavoratrici delle fabbriche britanniche formarono squadre di calcio come attività di dopolavoro.

Queste formazioni rappresentavano uno dei pochi spazi di libertà e socializzazione per le donne della classe operaia, in un’epoca in cui le opportunità di svago femminili erano estremamente limitate. Il calcio divenne così non solo uno sport, ma un simbolo di emancipazione sociale.

2. La prima squadra femminile della storia

La Dick, Kerr’s Ladies Football Club, fondata nel 1894, è considerata la prima squadra femminile ufficiale nella storia del calcio. Formata dalle dipendenti della fabbrica Dick, Kerr & Co. di Preston, questa squadra pionieristica disputò la sua prima partita documentata l’anno successivo.

Ciò che rende particolarmente significativa questa formazione è la sua longevità: la squadra, che dal 1926 cambiò nome in Preston Ladies F.C., continuò a giocare fino al 1965, nonostante i divieti ufficiali e le difficoltà.

3. Il record di pubblico del 1920

Il 26 dicembre 1920, a Liverpool, si disputò una partita storica: le Dick, Kerr’s Ladies affrontarono il St Helen’s Ladies F.C. davanti a oltre 50.000 spettatori. Un’affluenza straordinaria che dimostra quanto il calcio femminile fosse popolare in Gran Bretagna all’inizio del XX secolo.

Questa partita rappresentò l’apice della popolarità del calcio femminile in quell’epoca, prima che la Football Association decidesse di vietare alle donne l’accesso ai campi federali.

4. Il primo “calciomercato” femminile

Anche nel calcio femminile esisteva un mercato dei trasferimenti già nei primi anni del ‘900. Il caso più emblematico fu quello di Lili Parr, considerata una delle prime stelle del calcio femminile. Le Dick, Kerr’s Ladies riuscirono a “strapparla” al St Helen’s offrendole un lavoro, uno stipendio sicuro e vari benefit.

Questo trasferimento può essere considerato il primo esempio di calciomercato al femminile, dimostrando come, già allora, le calciatrici di talento fossero apprezzate e ricercate.

5. Il divieto della Football Association britannica

Nel 1921, la Football Association britannica prese una decisione che avrebbe frenato lo sviluppo del calcio per decenni: vietò alle donne di giocare sui campi federali. Questo divieto, motivato ufficialmente da preoccupazioni sulla “inadeguatezza fisica” delle donne per il calcio, durò fino agli anni ’70.

Nonostante questa restrizione, molte squadre femminili, tra cui le Dick, Kerr’s Ladies, continuarono a giocare su campi non affiliati alla federazione, mantenendo viva la tradizione.

6. Il record imbattuto delle Preston Ladies

Le Dick, Kerr’s Ladies, stabilirono un record che resisterebbe ancora oggi nel calcio professionistico: tra il 1894 e il 1965, vinsero ben 758 partite su 828 disputate. Un dominio assoluto che testimonia la qualità tecnica e la determinazione di questa squadra. Questo straordinario risultato è ancora più impressionante se si considera che fu ottenuto in un periodo in cui il calcio femminile era ufficialmente osteggiato.

7. Il calcio femminile in Italia durante il fascismo

Nel 1933, un gruppo di ragazze milanesi fondò il Gruppo Femminile Calcistico, la prima squadra femminile italiana. Inizialmente, la FIGC concesse loro il permesso di giocare, ma solo a porte chiuse. Quando nell’ottobre dello stesso anno organizzarono la prima trasferta contro una squadra di Alessandria, il regime fascista intervenne per fermarle. Il calcio femminile fu considerato incompatibile con l’ideale fascista della donna come madre e moglie, e le calciatrici furono dirottate verso sport considerati più “femminili” come l’atletica o il basket.

8. La rinascita nel dopoguerra

Dopo la caduta del fascismo, il calcio femminile italiano rinacque a Trieste nel 1946, con la formazione di due squadre: la Triestina e il San Giusto. La scelta di Trieste non fu casuale: in quel periodo la città, contesa tra Italia e Jugoslavia, utilizzò anche lo sport come affermazione della propria identità italiana. Presto l’esempio triestino fu seguito da altre città come Napoli, dando il via alla diffusione del calcio femminile in tutto il paese nel dopoguerra.

9. L’affluenza record ai Mondiali non ufficiali del 1971

La finale del Mondiale non ufficiale del 1971 in Messico, tra le padrone di casa e la Danimarca, si giocò davanti a circa 110.000 spettatori, un record assoluto. Questo dato straordinario testimonia la popolarità di questo sport anche prima del riconoscimento ufficiale da parte della FIFA. La cerimonia di apertura dello stesso torneo aveva già fatto registrare un’affluenza di circa 80.000 persone, confermando l’enorme interesse del pubblico.

10. La tripletta con il piede “sbagliato”

Durante la finale del Mondiale non ufficiale del 1971, la quindicenne danese Susanne Augustesen realizzò un’impresa straordinaria: segnò una tripletta decisiva utilizzando esclusivamente il suo piede sinistro, quello teoricamente “debole” essendo lei destrorsa. Questa performance eccezionale permise alla Danimarca di vincere la partita per 3-0 contro il Messico e di laurearsi campione del mondo. Augustesen divenne successivamente una stella del calcio italiano, vincendo 5 scudetti, 3 Coppe Italia e 8 titoli di capocannoniere.

11. Quando i club sostituivano le nazionali

Nelle prime edizioni dei Mondiali femminili non ufficiali, molte federazioni, non disponendo di un numero sufficiente di calciatrici per formare nazionali competitive, inviavano direttamente la migliore squadra del proprio campionato a rappresentare il paese.

È per questo motivo che al Mondiale di Taiwan del 1978 parteciparono club come l’Union SC Landhaus Wien (Austria), lo SV Seebach (Svizzera), il Hackås IF (Svezia), lo Stade de Reims (Francia), l’Helsinki JK (Finlandia) e le canadesi dell’IODE Roadrunners, invece delle rispettive nazionali.

12. Il viaggio surreale dello Sting SC nel 1984

Per partecipare al torneo internazionale in Cina nel 1984, la squadra statunitense Sting SC, composta principalmente da giocatrici minorenni, affrontò un viaggio al limite del surreale. Dopo 19 ore di volo da Dallas a Hong Kong, le ragazze dovettero attendere due ore l’arrivo di un pullman che le portò all’aeroporto più vicino attraverso la campagna cinese.

Da lì, salirono su un aereo piccolo e malandato che volò in mezzo a un temporale con pioggia che si infiltrava nella cabina, bagnando le giocatrici. Nonostante questa avventura tragicomica, la squadra riuscì a partecipare al torneo e addirittura a vincerlo.

13. Il Mondiale “pilota” del 1988

Nel 1988, la FIFA supervisionò per la prima volta un torneo femminile internazionale in Cina, come test per valutare la fattibilità di una Coppa del Mondo ufficiale. I risultati furono incoraggianti: 360.000 spettatori totali negli stadi, 45.000 persone alla cerimonia di apertura e ben 200 milioni di telespettatori. Questi numeri impressionanti, uniti all’assenza di problemi organizzativi, convinsero la FIFA a istituire il primo Mondiale femminile ufficiale, che si sarebbe tenuto proprio in Cina nel 1991.

14. Il primo campionato italiano ufficiale

Sebbene il primo campionato italiano di calcio femminile si sia disputato nel 1968 (vinto dal Genova), questo torneo non era riconosciuto ufficialmente. Solo nel 1986 le calciatrici italiane entrarono nella FIGC, classificate nella categoria dei “tornei dilettantistici”.

Questo passaggio, seppur con lo status di dilettanti, rappresentò un importante riconoscimento istituzionale per il movimento calcistico femminile italiano, che fino a quel momento era rimasto ai margini del sistema calcistico ufficiale.

15. Marta, più prolifica di Klose ai Mondiali

La calciatrice brasiliana Marta, considerata una delle più grandi di tutti i tempi, detiene un record straordinario: ha segnato 17 gol in quattro edizioni dei Mondiali, risultando più prolifica di Miroslav Klose, il miglior marcatore nella storia dei Mondiali maschili.

Vincitrice di sei titoli di miglior giocatrice dell’anno secondo la FIFA, Marta ha segnato più di 150 reti con i club di appartenenza, diventando un simbolo globale del calcio femminile e un esempio per le giovani calciatrici di tutto il mondo.

16. Il record italiano di pubblico del 2019

Il 24 marzo 2019 si è scritta una pagina importante nella storia recente del calcio femminile italiano. All’Allianz Stadium di Torino, si è disputata la partita di Serie A femminile tra Juventus e Fiorentina, che ha fatto registrare il record di pubblico per una partita di calcio femminile in Italia: ben 39.000 spettatori.

Questo evento ha segnato un punto di svolta nella percezione del calcio femminile nel nostro paese. La partita, vinta 1-0 dalla Juventus Women grazie alla rete di Sofie Junge Pedersen, è stata una vetrina importante per tutto il movimento calcistico femminile italiano e ha dato visibilità a uno sport in forte crescita.

Lo stadio completamente esaurito ha rappresentato un segnale inequivocabile dell’aumentato interesse verso il calcio femminile.

Una Italia da dieci – Cristiana Girelli esulta: “Esplosione di gioia!”

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Caruso, Di Guglielmo e Girelli: questi i nomi delle protagoniste che nella giornata di UEFA Women’s Nations League appena trascorsa si sono messe notevolmente a disposizione, segnando un trionfo tutto azzurro in Danimarca.

Con tale scenario positivo, la formazione di Soncin ha provato l’ebrezza del secondo posto in classifica di gruppo e lega appartenenti, a quota pari proprio con le danesi ed a -2 dalla Svezia in vetta.

Felice di quanto compiuto sul verde della MCH Arena proprio la pedina attiva del terzo goal in partita Cristiana Girelli; ecco ciò che la calciatrice ha dichiarato con estremo orgoglio ai microfoni RAI: “Una rete preziosa per me. Perché? Mancava da tanto in Nazionale. È stata davvero una esplosione di gioia.

Per quel che riguarda il gruppo, quello conquistato era il risultato che volevamo, anche per migliorarci sotto il punto di vista della classifica. Sono davvero felicissima per noi e per quello che verrà!”.

Ora si attende solo il nuovo incontro con la Svezia, previsto a maggio, che potrà ridefinire il quadro di una competizione ancora del tutto aperta.

La prima volta della Lazio: Coppa Italia U19 Femminile alle biancocelesti di Chilelli, Cagliari ko 5-3 nella finale di Mola di Bari

Credit: Divisione Calcio a 5

La prima volta per una laziale, la prima volta della Lazio: l’edizione 2024/2025 della Coppa Italia Under 19 Femminile va alle biancocelesti di Daniele Chilelli, che regolano 5-3 il Cagliari nell’ultimo atto della Final Four del Pala Vito Pinto.

LA FINALE – Servono 4’30’’ alla Lazio per sbloccare la prima finale della domenica del Pala Vito Pinto: angolo battuto da Conticelli, Moro lascia partire un destro super dai 15 metri che si infila alle spalle di Canu. La reazione del Cagliari è nei piedi di Manca, che nel giro di pochi secondi, in due azioni diverse, prima sfiora il palo e poi viene neutralizzata dall’uscita di Partene. Le sarde pareggiano all’alba di metà frazione con Orrù: Manca, da rimessa laterale, premia l’inserimento in area della numero 9, che trova il tocco vincente di prima intenzione a tu per tu con Partene. Il palo nega a Morello il possibile 2-1 dopo l’azione orchestrata da Pantano e Proietti, a mettere la testa avanti, invece, è il Cagliari: sugli sviluppi di un calcio di punizione, il tocco di Porceddu diventa un assist per Orrù, che batte di testa Partene. La Lazio non ci sta e riporta il risultato in parità con il destro di Pantano, sul quale è decisiva la deviazione di Orrù, poi torna in vantaggio: angolo di Pantano, il destro di Conticelli sorprende Canu sul primo palo. Anche Virdis colpisce un legno, all’intervallo è 3-2 per la squadra di Chilelli. Che allunga al sesto della ripresa: servizio di Pantano per l’MVP Moro e rasoterra che non lascia scampo a Canu. Conticelli ispira il 5-2 di Proietti, poi viene espulsa per somma di ammonizioni e il Cagliari sfrutta la superiorità numerica con il gol di Tronci. Il tempo scorre, la Lazio resiste agli ultimi assalti delle ragazze di Giorgi e alza le braccia sotto il cielo di Mola di Bari.

CAGLIARI-LAZIO 3-5 (2-3 p.t.)
CAGLIARI: Canu, Tronci, Manca, Orrù, Virdis, Massidda, Talloru, Piras, Succa, Porceddu, Pinna Parpaglia, Sacchetto. All. Giorgi

LAZIO: Partene, Proietti, Conticelli, Vadalà, Pantano, Moretti, Raponi, Coratella, Serapiglia, Moro, Morelli, Calcioli. All. Chilelli

MARCATRICI: 4’30” p.t. Moro (L), 9’43” Orrù (C), 14’58” Orrù (C), 16’27” Pantano (L), 18’10” Conticelli (L), 5’11” s.t. Moro (L), 8’27” Proietti (L), 9’25” Tronci (C)

AMMONITE: Conticelli (L), Pantano (L)
ESPULSE: 9’06” s.t. Conticelli (L) per somma di ammonizioni

ARBITRI: Raffaele Casola (San Benedetto del Tronto)
, Angelo Iacona (Ragusa)
 CRONO: Salvatore Ranieri (Soverato)

FINAL FOUR COPPA ITALIA UNDER 19 FEMMINILE
PALA VITO PINTO – MOLA DI BARI

SEMIFINALI – SABATO 5 APRILE
X) AUDACE VERONA-CAGLIARI 0-6
Y) BITONTO-LAZIO 3-4

FINALE – DOMENICA 6 APRILE
CAGLIARI-LAZIO 3-5

ALBO D’ORO COPPA ITALIA UNDER 19 FEMMINILE
2020/2021 Florida, 2021/2022 Accademia Calcio Bergamo, 2022/2023 Kick Off, 2023/2024 Audace Verona, 2024/2025 Lazio

Women’s Nations League: vittorie per Francia, Spagna, Germania e Italia

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La Francia si qualifica per le finali della UEFA Women’s Nations League 2025 con due giornate d’anticipo, grazie alla vittoria ottenuta in Norvegia. Les Bleues sapevano che un successo le avrebbe portate a otto p5unti di vantaggio nel Gruppo A2, e il 2-0 conquistato a Oslo garantisce l’accesso diretto alle finali per le vicecampionesse del 2023/24. Nel frattempo, la Spagna – campionessa in carica – balza in testa al Gruppo A3 travolgendo il Portogallo per 7-1, mentre l’Inghilterra cade 3-2 in Belgio. Germania e Paesi Bassi, semifinaliste dell’edizione inaugurale, restano appaiate in vetta al Gruppo A1 con 10 punti, dopo aver battuto rispettivamente Scozia e Austria. La Svezia pareggia 1-1 con il Galles, ma allunga comunque in testa al Gruppo A4, approfittando della sconfitta della Danimarca per 3-0 in casa contro l’Italia. Le quattro vincitrici dei gironi della Lega A si qualificano per la fase finale autunnale. Le classifiche dei gironi determinano anche le squadre che disputano le partite di promozione e retrocessione per stabilire la posizione di partenza nelle qualificazioni europee femminili per la Coppa del Mondo femminile FIFA 2027, che si concluderanno nel 2026.

Lega A1
Germania – Scozia 6-1  
La Scozia, battuta 4-0 in casa dalla Germania venerdì scorso, passa in vantaggio a Wolfsburg poco prima dell’intervallo quando Ann-Katrin Berger para un tiro di Kirsty Hanson e l’attenta Caroline Weir si getta sul pallone vagante ribadendo in rete la conclusione della compagna. Dopo l’intervallo, però, tutto cambia. Selina Cerci segna una doppietta in quattro minuti prima dello scoccare dell’ora ribaltando il risultato. Giovanna Hoffman, che aveva colpito il palo nella fase iniziale di entrambi i gol, ne mette a segno due a sua volta nel giro di 2 minuti, e Laura Freigang sigla il 5-1. A 14 minuti dalla fine, Cerci (il cui unico gol con la Germania era stato segnato in un’amichevole contro l’Australia lo scorso ottobre) segna il terzo gol personale.
Austria – Paesi Bassi 1-3
Nella serata in cui la capitana dei Paesi Bassi, Sherida Spitse, è diventata la calciatrice europea con più presenze in nazionale (241 partite) superando la svedese Caroline Seger, l’Austria supera in rimonta i Paesi Bassi per 3-1 e rimane a pari punti con la Germania che affronterà in trasferta alla quinta giornata.

Lega A2
Norvegia – Francia 0-2
 La Francia, seconda classificata nella prima edizione, si qualifica nuovamente per le finali grazie alla quarta vittoria nel girone, che le consente di portarsi a otto punti di vantaggio sulla Norvegia. Sakina Karchaoui colpisce il palo nel primo tempo, mentre Marie-Antoinette Katoto centra la traversa a inizio ripresa, ma la pressione francese alla fine si fa sentire. A 14 minuti dalla fine, Sandy Baltimore sblocca il risultato con una bella conclusione. Clara Mateo, al suo primo tocco dopo l’ingresso in campo, raddoppia di testa all’85’ su calcio d’angolo battuto da Selma Bacha.
Islanda – Svizzera 3-3 
Le due squadre, che si incontreranno anche a UEFA Women’s EURO 2025, si sono affrontate nella prima giornata quando la sfida è terminata 0-0, ma stasera a Reykjavik i gol non sono mancati anche se entrambe hanno conquistato un punto in virtù del 3-3 finale.

Lega A3
Belgio – Inghilterra 3-2 
L’Inghilterra scivola al secondo posto, a due punti dalla Spagna, con il Belgio che conquista i suoi primi punti nel girone. Dopo il pesante 5-0 subito in Inghilterra venerdì, le Red Flames cercano di ripetere quanto fatto nella scorsa edizione della competizione: reagire alla sconfitta della terza giornata contro le Lionesses vincendo il ritorno in casa quattro giorni dopo. Il Belgio passa in vantaggio già al 4’ grazie a Tessa Wullaert, che lanciata a rete infila il pallone sul secondo palo.
12 minuti dopo, Justine Vanhaevermaet insacca con un colpo di testa e, poco dopo, Wullaert firma anche il 3-0, deviando in rete il cross basso di Davina Philtjens. Beth Mead accorcia le distanze dal dischetto, e l’Inghilterra riaccende le speranze a nove minuti dalla fine, quando Michelle Agyemang – appena entrata in campo e al debutto assoluto – segna con uno splendido tiro al volo.
Spagna – Portogallo 7-1 
Già dopo 12 minuti la Spagna è sul 3-0 grazie al gol di Salma Paralluelo e alla doppietta di Aitana Bonmatí. Prima della mezz’ora Alexia Putellas segna il 4-0 sul terzo assist della partita di Mariona Caldentey.
Mariona va a segno da distanza ravvicinata poco dopo l’intervallo e Alexia realizza il sesto gol con un elegante tiro a giro. Esther González verso l’ora di gioca segna il settimo gol, prima della rete della bandiera di Pina Fonseca.

Lega A4
Danimarca – Italia 0-3  
L’Italia, reduce dalla sconfitta subita venerdì nei minuti finali della sfida in casa della Svezia, si riscatta contro la Danimarca con una grande vittoria. Le Azzurre passano in vantaggio poco prima dell’ora di gioco grazie a una bella azione corale finalizzata da Arianna Caruso su assist di Manuela Giugliano.
Al 79° minuto, Lucia Di Guglielmo sigla il raddoppio avventandosi su una palla vagante in area. Cristiana Girelli segna la terza rete della serata con un tiro al volo su cross di Caruso dopo altri quattro minuti.
Svezia – Galles 1-1
Il Galles ferma di nuovo la Svezia sull’1-1, replicando il risultato ottenuto in casa a febbraio, nonostante le numerose assenze per infortunio. Safia Middleton-Patel, alla sua terza presenza con la nazionale, offre una prestazione eccellente e viene battuta solo poco prima dell’ora di gioco, quando Magdalena Eriksson insacca di testa su calcio d’angolo di Filippa Angeldahl.
Nove minuti dopo, la neoentrata Hannah Cain – servita in profondità da Rachel Rowe – pareggia con un tiro che colpisce entrambi i pali prima di entrare. La Svezia continua a spingere nel finale, ma non riesce a tornare in vantaggio.

Tre Nazionali qualificate all’Europeo. Gravina: ”Orgoglio e soddisfazione”

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Per la prima volta, tutte e tre le Nazionali femminili azzurre – nello stesso anno – parteciperanno all’ultimo atto del torneo continentale. Questo è un risultato straordinario per tutto il movimento, che in questo 2025 vedrà la presenza all’ultimo atto del torneo continentale anche delle Azzurrine dell’Under 17 e della Nazionale maggiore, che a luglio farà parte di EURO2025 in Svizzera. Un en plein storico, mai accaduto in precedenza, e un discorso che potrebbe perfino essere allargato, considerando la partenza a novembre della Nazionale femminile di futsal per le Filippine, dove si disputerà il primo mondiale di calcio a cinque.

“Orgoglio e soddisfazione: è stato centrato un altro obiettivo prestigioso” è il commento del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che poi continua: “Complimenti alle ragazze e allo staff tecnico per la qualificazione, che conferma come il nostro movimento sia in grande crescita anche dal punto di vista qualitativo. Quella che ci attende sarà un’estate davvero avvincente, tutta al femminile”.

Quando gli vengono riportati i complimenti del presidente federale, Nicola Matteucci si emoziona. È stato appena lanciato in aria dalle sue ragazze, festeggiato a dovere per questo straordinario risultato. E nella gioia collettiva, mentre i tricolori vengono sventolati in campo e alcune lacrime rigano di gioia i volti di calciatrici e personale dello staff, il tecnico trova le parole per raggruppare in frasi la sua gioia: “È davvero un’emozione aver centrato la qualificazione. Anzi, sono state tante emozioni, tutte insieme; è stata una continua crescita di queste ragazze, che hanno trovato sempre più consapevolezza nelle proprie abilità tecniche. Hanno fatto delle belle prestazioni, mai sotto tono, e questo è quello che ci rende orgogliosi. Il nostro ringraziamento va poi alla Federazione, che ha messo il meglio a disposizione di queste calciatrici per ottenere questo straordinario risultato”.

Danimarca vs Italia, le pagelle: Caruso luccicante, Girelli bomber vera, Di Guglielmo roccia

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

L’Italia ha rovesciato il risultato maturato dalla Danimarca in Italia nel match di andata di Nations League, riuscendo addirittura a non incassare nessuna rete. La spedizione dell’Italia nella terra di Andersen ha regalato tre punti e una nuova consapevolezza a una formazione che, dopo la sconfitta di misura contro la Svezia, aveva bisogno e desiderio di rimettersi subito in carreggiata per ambire al turno successivo senza passare per gli spareggi. Complice il pareggio del Galles contro la corazzata gialloblù, per vedere chi occuperà il primo posto si dovrà aspettare. Per il momento, però, è giusto godersi la vittoria delle Azzurre di Andrea Soncin.
Ecco le pagelle delle migliori dell’Italia e della Danimarca a cura della nostra redazione.

CARUSO: 7,5. Apre le marcature con una rete importantissima anche dal punto di vista psicologico. L’Italia che scende in campo nella ripresa ha un altro volto, più sfrontato e determinato, e lei è la regista che guida i palloni, li recupera e si spinge in avanti. Attaccante aggiunta, come una bambina tranquilla alla scuola dell’infanzia, “dove la metti sta”, fa bene e fa piacere a chiunque. Per fortuna delle Azzurre, oltre alla sua indiscussa qualità emerge sempre anche il suo terzo polmone.

DI GUGLIELMO: 7,5. La seconda giocatrice ad andare in gol, a distanza di appena dieci minuti da Caruso, ma non è seconda a nessuno in difesa, e corona la sua prestazione di spessore con una rete meritata per lei e per la squadra. “AndaLucia”, si potrebbe dire, in un gioco di parole con lo spagnolo che tradotto è “Vai, Lucia!”, perché sì, è sempre bello vederla giocare e difendere così, con questa grinta. Per fortuna delle Azzurre, poi, non sembra voler perdere il vizio del gol.

GIRELLI: 7,5. Mette definitivamente KO le danesi con un gol negli ultimi minuti e spegne tutte le loro speranze, soffiando sulle fiammella tremolante delle loro candele ormai consumate e dallo stoppino fragile. A non spegnersi è il fuoco che la bomber ha dentro di sé e nei piedi, fatati e pronti e a lasciare il segno in ogni match. Scrivere parole negative su di lei è diventato come parlare senza utilizzare le vocali: impossibile. Solo le vere regine non cedono lo scettro, e Girelli è sicuramente disposta a stringerlo a sé il più possibile.

BALLISAGER: 5,5. Conoscenza del campionato italiano, il difensore ha nel suo database Severini e sa come tenerle testa, così come a tutte le attaccanti schierate da Soncin. Con lei la linea difensiva è compatta e funzionale, e riesce a rendersi pericolosa anche davanti, soprattutto in un equilibrato primo tempo in cui le sorti sono ancora in bilico e ha occasione di salire per contribuire alla manovra. Come tutta la formazione danese, nel secondo ha un vistoso calo.

HARDER: 6. In una partita in cui l’intera Danimarca non ha trovato modo di luccicare, l’attaccante passa il primo tempo a dare filo da torcere a Linari, Di Guglielmo e Piga con le sue incursioni pericolosissime, arrivando alla conclusione in più occasioni. Per fortuna delle azzurre, però, la Terminator che c’è in lei e che solitamente dimostra di essere è un po’ assopita e imprecisa.

ØSTEGAARD: 6. Sufficienza anche per l’estremo difensore danese. La calciatrice, obbligata a fare gli straordinari per colmare le lacune di una squadra irriconoscibile, quasi un fantasma, ha dovuto affidarsi ai suoi interventi per limitare i danni. Il gol negato a Giugliano, che ha evitato il poker, è solo uno tra i colpi grossi sventati.

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