Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 5372

UEFA Women’s Champions League: Brescia può sognare, Verona ha bisogno di un miracolo

I responsi dei match di andata degli ottavi di finale di Champions League 2015 di calcio femminile per Brescia e Verona sono stati perfettamente antitetici con le bresciane vincenti 1-0 contro le danesi del Fortuna Hjorring e le scaligere sconfitte in casa dalle svedesi del Rosengard per 3-1.

Le leonesse, tra le mura amiche dello Stadio “Rigamonti”, sono state protagoniste di una partita strepitosa contro il Fortuna, imprimendo un ritmo all’incontro incredibile, soprattutto nei primi 45 minuti, e disinnescando abilmente le grandi qualità offensive delle avversarie, in primis di Nadia Nadim. Una grande prova di squadra, dunque, che, da un certo punto di vista, lascia un po’ di amaro in bocca per il solo goal di vantaggio con cui le ragazze di Milena Bertolini si presenteranno per il match di ritorno, in programma il 18 Novembre alle ore 19:00. L’unica pecca delle rondinelle, infatti, è stata la poca concretezza negli ultimi metri che non ha permesso di chiudere la pratica già in questo incontro di andata, o quanto meno, avere qualche rassicurazione in più.
L’1-0 è un risultato che può aprire tantissimi scenari e ne è consapevole anche mister Bertolini che nell’immediato dopo gara ha dichiarato: “Sono sincera, le ragazze hanno sorpreso anche per me. E’ un successo inaspettato. La squadra è più matura perché queste partite fanno crescere, ma  aver sbloccato subito la gara ci ha caricato e aiutato. Certo, la fortuna devi anche sapertela cercare. Dobbiamo però essere realisti, l’1-0 di Sabatino in avvio ci ha aiutato molto“. Piedi piantati a terra, come si suol dire, e già testa proiettata al ritorno: “Il Fortuna ha delle giocatrici di assoluto valore, specie in attacco. Ho temuto la beffa nel finale sui calci piazzati, loro hanno forza fisica maggiore e sapranno recuperare bene ma andremo là come se fossimo 0-0. Piedi per terra, insomma, non abbiamo fatto nulla anche se ci siamo tolti una bella soddisfazione”.
Una cautela giustificata anche per la non eccessiva esperienza di un gruppo che sta cominciando a raccogliere ora “i frutti internazionali” di un lavoro iniziato 4 anni fa con l’attuale gestione tecnica. In tal senso, sarà d’obbligo replicare la stessa prestazione vista nei sedicesimi di finale contro il Liverpool, in trasferta, per poter continuare a sognare.

Situazione, come dicevamo, decisamente diversa per il Verona battuto al “Bentegodi” dalle forti giocatrici del Rosengard. Una sfida gestita per lunghi tratti dalle nordiche che, grazie al fenomeno brasiliano Marta, sono state estremamente pragmatiche in fasce conclusiva, capitalizzando quasi al 100% le occasioni che la retroguardia gialloblu ha concesso.
Una formazione, quella di Renato Longega, assai rimaneggiata per le assenze di Federica Di Criscio, per squalifica, di Kur Larsen e Gabbiadini per infortunio. Svedesi che invece sono arrivate all’appuntamento in formazione tipo, facendo valere il miglior tasso tecnico.
E’ evidente, dunque, che con un risultato così netto, tenendo conto anche del peso delle marcature in trasferta, la qualificazione appare quasi come un miraggio.
Servirebbe una specie di miracolo alle campionesse d’Italia in carica, pensando anche che una delle migliori della partita di Verona, ovvero Valeria Pirone, non scenderà in campo per squalifica. Tuttavia, nel calcio, mai dire mai ed è doveroso, da parte della ragazze allenate da Longega, presentarsi in Svezia, nell’incontro previsto il 19 Novembre alle ore 19:00, con l’approccio giusto, senza nulla da perdere, giocandosi le chance minime rimaste fino in fondo.

Strage di Parigi: 1’ di raccoglimento su tutti i campi. Tavecchio scrive al Presidente della FFF Le Graet. Bandiere della FIGC a mezz’asta

Il Presidente Federale Carlo Tavecchio, dopo aver disposto l’osservanza di un minuto di raccoglimento in occasione delle gare di tutti i campionati in programma durante il fine settimana per onorare la memoria delle vittime di Parigi, ha voluto esprimere “il sincero cordoglio e la profonda solidarietà di tutta la famiglia del calcio italiano” al Presidente della Federcalcio francese Noel Le Graet. “Siamo sempre al vostro fianco” ha aggiunto il Presidente federale, dopo aver ribadito che “di fronte alla follia omicida che ha colpito Parigi e la Francia ieri, il calcio ed i suoi valori devono aiutarci più che mai a sconfiggere l’odio e la violenza ed a fare degli stadi dei luoghi di pace”.

La UEFA ha inoltre disposto il minuto di raccoglimento ed il lutto al braccio per tutte le amichevoli internazionali del prossimo 17 Novembre, compresa la sfida Italia – Romania, in programma martedì allo stadio ‘Dall’Ara’ di Bologna alle 20.45, per la quale erano state già previste iniziative per commemorare le vittime dell’incendio di una discoteca a Bucarest nelle scorse settimane.

Da questo pomeriggio, la FIGC ha inoltre disposto di esporre a mezz’asta le proprie bandiere presso la sede di Via Allegri e presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano in segno di lutto.

Anche la Lega Nazionale Professionisti B ha voluto stringersi alla Francia e ai parenti delle vittime: prima dell’inizio delle gare della 13a giornata di Serie B, tra oggi e domani, le squadre saranno accompagnate in campo dalla bandiera nazionale francese e verrà suonata la ‘Marsigliese’.

Fonte: www.figc.it

Coppa Italia: Mozzanica, San Zaccaria e Res Roma agli ottavi di finale

Il secondo turno di Coppa Italia è partito con i tre anticipi di oggi che hanno visto il Mozzanica ospitare il Como, la Fiorentina Women’s scontrarsi con il San Zaccaria e la Res Roma battersi con il Catania.

Questi i risultati dei tre match e i nomi delle marcatrici di giornata:
Mozzanica – Como: 6-1
Marcatrici: Galli (M), Giacinti (M), Giugliano (M), Gritti (C), Iannella (M),
Mason (M), Iannella (M)

Fiorentina Women’s – San Zaccaria: 0-2
Marcatrici: Longato, Galletti

Res Roma – Catania: 3-0
Marcatrici: Greggi, Caruso, Palombi

Mozzanica, San Zaccaria e Res Roma volano agli ottavi di finale.

Domani Domenica 15 Novembre:
Cuneo – Accademia Acqui
Amicizia Lagaccio – Luserna
Orobica – Inter
Sudtirol – Padova
Azzurra – Tavagnacco
Atletico Oristano – Roma
Vittorio Veneto – Fimauto Valpolicella
Riviera di Romagna – Castelfranco
Grifo Perugia – Imolese
Chieti – Domina Neapolis
Pink Bari – Napoli

Il mondo del calcio ricorda le vittime di Parigi

Un minuto di silenzio su tutti i campi di ogni categoria, dalla Serie A ai Dilettanti, per la tragedia che ha colpito la Francia.
Il Presidente Federale Carlo Tavecchio, d’intesa con il Presidente del CONI Giovanni Malagò, ha disposto l’osservanza di un minuto di raccoglimento in occasione di tutte le gare in programma durante il fine settimana per ricordare le vittime della tragedia di Parigi.
Dalla Serie A ai campionati della Lega Nazionale Dilettanti, tutto il mondo del calcio si stringe attorno alla Francia, duramente colpita da attacchi terroristici.
Fonte: www.lnd.it

“Donne e Sport nell’Italia del futuro senza barriere”. Malagò: acceleriamo per favorire la svolta

Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha partecipato oggi, al Salone d’Onore del CONI, il Convegno “Donne e Sport nell’Italia del futuro: senza barriere”. All’approfondimento, incentrato sulla presenza femminile nel movimento agonistico del nostro Paese, e in particolare sulle barriere culturali che ne ostacolano lo sviluppo, sono intervenuti anche Andrea Garnero, Economista dell’OCSE, la campionessa olimpica dello sci di fondo e membro onorario del CIO, Manuela Di Centa, le olimpioniche della scherma Diana Bianchedi (Dg Roma 2024) e Valentina Vezzali (deputata, Commissione Cultura Scienza e Istruzione), Marco Bonitta, Ct della Nazionale Femminile di Pallavolo, Michele Uva, Direttore Generale della FIGC, Gisella Bellinello Quaglio, Presidente ASD Le Rose Rovigo Rugby e Franco Arturi, editorialista della Gazzetta dello Sport. L’incontro è stato moderato dal Direttore di Sky Tg 24, Sarah Varetto.

Malagò ha aperto il lavori, sottolineando l’importanza della tematica affrontata: “Questo convegno è nato da un’idea di Franco Arturi, che ha sempre dimostrato grande sensibilità in riferimento a questa situazione. Il nostro mondo, anche a livello dirigenziale, è sempre stato prettamente maschile. Ho potuto sostenere la candidatura femminile nelle uniche situazioni in cui ero in condizioni di intervenire: Fiona May, Alessandra Sensini e Valentina Turisini sono entrate in Giunta CONI, nell’individuazione del DG del Comitato Promotore di Roma 2024, inizialmente Claudia Bugno – che ringrazio – e ora Diana Bianchedi. Sono molto felice di vedere, dal Corso di Management Olimpico del CONI in poi, che il nostro mondo attrae molto l’universo femminile. Essere donna però non vuol dire automaticamente avere diritti nel nostro mondo e negli altri ambiti: bisogna avere coraggio, sottoporsi a dinamiche elettorali. Sono il primo sostenitore del concetto che vuole le donne protagoniste del nostro movimento, ma con preparazione e aggiornamenti. Come la Vezzali, una campionessa immensa ma che non si è fermata alla pedana, si è formata, come la Di Centa e la Bianchedi, che hanno studiato. Sono felice di ricordare oggi che la prima italiana a vincere una medaglia olimpica fu Carla Marangoni, nella ginnastica ad Amsterdam 1928: domani compie 100 anni, è la più anziana vincitrice di una medaglia di tutto il mondo. Dobbiamo accelerare, anche in vista delle prossime tornate elettorali, creare le premesse per una successione che contempli una forte competitività delle figure femminili”.

Andrea Garnero, dell’OCSE, si è soffermato sull’impatto del fenomeno a livello occupazionale. “Una bambina di 13 anni ha scritto a Obama, dopo aver visto una gara del mondiale femminile con il fratello e lamentando le considerazioni che volevamo gli uomini più forti del gentil sesso.  Un paio di settimane fa ha invitato la ragazza alla Casa Bianca a premiare la nazionale femminile. Obama si è interessato della situazione perché attraverso il coinvolgimento delle donne nello sport si può leggere il ruolo che la società dà a più di metà della sua popolazione. Nei Paesi Europei, secondo la UEFA, il tasso di occupazione sale in base al tesseramento nel calcio. Negli Stati Uniti, nel 1972 ci fu una riforma che obbligò tutte le scuole e i college che ricevono fondi federali a dare le stesse opportunità a ragazzi e a ragazze, con la partecipazione sportiva passata da 294 mila del 1971 a 3.100.000 del 2011. Isolare tale partecipazione da altri fattori, evidenzia come fare sport spiega il 40% dell’aumento del tasso di impiego delle donne tra i 25 e i 34 anni. L’OCSE ha calcolato che chiudere il gap di partecipazione nel mercato del lavoro tra uomini e donne può contribuire a un +1% di crescita nel nostro Paese. Gli aspetti culturali sono spesso la barriera più importante, che leggi e incentivi non sempre riescono a cambiare. E in questo lo sport può fare moltissimo. Un aumento della partecipazione femminile, soprattutto nelle discipline considerate più maschili, cambia la cultura. Perché sport vuole dire inclusione e crescita”.

L’olimpionica Manuela Di Centa, ha raccontato la sua storia personale: “Sono nata in montagna, in Friuli, sono cresciuta con il principio di parità e di normalità di famiglia. Con i valori che avevo non ho ritrovato le stesse cose nella vita di tutti i giorni, nelle prime squadre che ho frequentato. Ho trovato quelle difficoltà nel dover sempre dimostrare di essere uguale agli altri. Da quel giorno mi sono ripromessa di dover fare qualcosa per questa situazione. Ora qualcosa sta cambiando: la presenza femminile nel CIO sta crescendo, anche se su 208 Comitati Olimpici solo 11 sono al femminile. Nel 2018 dei Giochi Giovanili ci sarà il 50% preciso di presenze femminili, obiettivo eccezionale. Qualcosa va ancora fatto a livello di sport invernali. Siamo ancora lontani ma dobbiamo proseguire sulla strada intrapresa”.

Michele Uva ha invece spiegato le iniziative messe in campo della FIGC a favore del movimento femminile: “La mia fortuna di dirigente è nata con il movimento femminile, con la pallavolo ho vinto tantissimo. La FIGC negli ultimi 12 mesi ha fatto più di quello che aveva fatto negli ultimi 20 anni. Ho subito nominato Vice Dg una ragazza, di grandi capacità. Mai in FIGC si è parlato tanto di calcio femminile. Abbiamo nominato capi delegazioni nuovi, tra cui tante donne e portato 5 donne in commissioni UEFA. Dal punto di vista pratico, ora abbiamo 6 nazionali femminili, le squadre di calcio possono comprare il titolo sportivo dell’omologa femminile. Il professionismo non è la chiave per risolvere il problema della crescita dello sport femminile, la chiave è la professionalità. La professionalizzazione dei dirigenti, delle calciatrici e delle allenatrici”.

Diana Bianchedi ha parlato dell’argomento dal punto di vista medico-scientifico: “Credo che la preparazione e la professionalità fanno avanzare il nostro mondo. Prima c’erano perplessità nel far praticare certe discipline alle ragazze. Era un problema di cultura e di approccio alla tematica, c’erano carichi e preparazioni diverse. A livello scientifico c’è stato un passo avanti, conoscere il corpo femminile per studiare le metodologie migliori. Le atlete garantiscono un modello sociale e culturale diverso, per questo è importante che non smettano di fare attività fisica in età adolescenziale, quando il corpo femminile cambia”.

Valentina Vezzali ha invece sottolineato l’importanza dell’aspetto culturale: “Ho iniziato a fare sport a 6 anni, in una disciplina che veniva considerata più maschile. Mio padre era molto scettico, poi è diventato il primo tifoso. Eravamo in poche, c’era chi abbandonava, chi preferiva lo studio e chi il divertimento. Non ho fatto rinunce, mi sono arricchita in un altro modo rispetto alle mie colleghe. Oggi mio marito guida una squadra di serie B femminile. E’ dalla scuola che deve partire l’insegnamento, è un discorso civico, anche la famiglia gioca un ruolo importante. Ogni donna ha diritto di scegliere della propria vita. L’atleta-donna che diventa mamma è una casistica che va studiata. Sono riuscita a dimostrare che si può vincere anche dopo la maternità”.

Laura Coccia, ex atleta paralimpica, deputata e prima firmataria di una proposta di legge per la parità di genere, ha sintetizzato la genesi delle sue sfide normative e ideologiche. “Non si può tollerare che ci sia una situazione di disparità di diritti. Nel mondo dello sport è fondamentale dare a tutti gli atleti le stesse possibilità, per ottenere ancora più risultati, non solo a livello agonistico ma sotto il profilo sociale, in termini di benefici diffusi”.

Marco Bonitta ha invece parlato di alcune esperienze personali e del ruolo dell’allenatore: “Come Federazione abbiamo più praticanti femminili ma ancora non c’è la cultura di creare parità culturale. Una volta a Urbino, durante la preparazione alla qualificazione mondiale, le ragazze scioperarono, incassando la mia solidarietà, perché non trovavano un accordo sui premi con la dirigenza federale. Il giorno dopo vennero stabiliti i premi. Questo episodio ha dato un valore straordinario al gruppo, io ero al loro fianco, si è creata una empatia particolare, che in campo ha dato risultati eccezionali. Loro volevano essere riconosciute come gruppo di professioniste. Io ho cominciato ad allenare uomini e poi sono passato alle donne. Fu un passaggio spontaneo. Sono in poche che immaginano di sedersi in panchina in futuro, non esiste vocazioni, serve una spinta culturale”.

Gisella Bellinello Quaglio, Presidente ASD Le Rose Rovigo Rugby ha raccontato la sua esperienza: “La mia è una storia fuori dal comune. Dopo 25 anni mi sconvolge ancora che una città che vive di rugby ha una mentalità che non contempla il movimento femminile, è una guerra continua”. Maria Cristina Tonna, ex capitano della Nazionale femminile di rugby e oggi responsabile FIR del settore, ha amplificato il concetto: “Un gioco che ha una percezione fortemente maschile può essere femminile. L’anno scorso abbiamo ottenuto il 3° posto nel Sei Nazioni di rugby, battendo Francia, Scozia e Galles, fu una grande soddisfazione e sinonimo di crescita del movimento. Tramite il Sei Nazioni vogliamo qualificarci alla Coppa del Mondo del 2017”.

Valeria Panzironi, responsabile del settore legale del CONI, ha infine anticipato un’iniziativa: “Stiamo lavorando con la Fondazione Bruno Visentini per organizzare una serie di seminari che hanno come oggetto la presenza delle donne nei vari settori del lavoro e della vita quotidiana. L’idea è individuare i problemi e cercare le soluzioni, anche a livello regolamentare per trovare applicazione anche nello sport. Ci piacerebbe chiudere l’anno con proposte concrete”.

Franco Arturi, l’ideatore dell’iniziativa, ha chiuso i lavori con un intervento articolato. “Sono felice di questo scatto in avanti grazie all’impegno del Presidente Malagò. La fotografia, il grafico della pratica femminile in Italia è pari a quella delle analisi di un malato: completamente sballato. Soprattutto negli sport di combattimento. Femminilità è un termine che detesto, come virilità. Non esiste una femminilità in senso assoluto ma una in ogni donna. Una bambina che vuole avvicinarsi allo sport ha più condizionamenti da superare: come quella che la associa al termine maschiaccio, altra parola da bandire, insieme a femminuccia. Il maschilismo è imperante. E’ un condizionamento socio-culturale, perché la società è maschilista. Gli schemi mentali sono ancora cavernicoli, ne fanno le spese le donne. Esiste un ostracismo nei confronti delle donne in relazione agli sport considerati virili. Una delle cartine tornasole è quella del calcio femminile: ci sono 168 mila calciatrici in Svezia con 10 milioni di abitanti, mentre in Italia ce ne sono 20 mila con 60 milioni di abitanti, nonostante il nostro Paese sia considerato una delle culle del movimento. Stiamo perdendo un treno storico, dobbiamo invertire questa tendenza. Non esiste una femminilità ma milioni. Lasciate libere ogni bambina di scegliere lo sport che più le interessa e diverte. In Italia il problema ha una profondità maggiore rispetto ad altri Paesi, bisogna lavorare per rimuovere l’affronto nei confronti delle donne. Restituiamo loro piena dignità”.

Fonte: www.coni.it

Le imperdibili di Coppa Italia: il San Zaccaria sfida le viola di Della Valle, l’ Orobica deve risorgere contro l’ Inter di Zazzera

La coppa Itaia mostra subito due importanti sfide, uno scontro tra due top team di serie B, ed uno scontro tra due grandi protagoniste della serie A. Sarà un grande duello quello tra Orobica e Inter Femminile. Le due formazioni stanno vivendo momenti diversi, l’ Orobica è infatti incappata in un pessimo avvio di stagione, nonostante sia una squadra appena retrocessa in campionato ha solo due punti, mentre le nerazzurre, trascinate dai goal di Danila zazzera sono a punteggio pieno e cercheranno di qualificarsi per continuare il loro straordinario avvio stagionale.

Dopo la vittoria di Bari, il San Zaccaria ha ripreso la preparazione in vista della Coppa Italia. Sabato prossimo infatti le ragazze biancorosse saranno di scena allo Stadio San Marcellino di Firenze contro la Fiorentina, formazione rosa della più rinomata società maschile. Il campionato osserverà infatti un turno di riposo, utile per disputare il terzo turno della Coppa Nazionale: tutte le squadre di Serie A sono ancora in gioco, ma il tabellone ha riservato proprio al San Zaccaria l’unico incrocio con un’altra della massima serie. Brescia e Verona, rispettivamente detentrice della Coppa Italia la prima e del campionato la seconda, entreranno invece in gioco dal prossimo turno.

Le gigliate, che in campionato hanno racimolato 4 punti (vittoria 4-0 a Cervia sulla Riviera di Romagna, sconfitta interna con il Tavagnacco per 3-0 e pareggio sul campo del Brescia per 3-3), ha già affrontato nella competizione il Castelfranco (vittoria esterna per 3-1) ed il Bologna (vittoria casalinga per 4-0).

Le ravennati sono invece quarte in classifica con 5 punti, frutto della vittoria di Bari (1-0, gol di Pugnali) di sabato scorso ed i due pareggi contro il Tavagnacco (1-1 esterno, gol biancorosso di Longato e pari friulano di Brumana) e contro la Res Roma (0-0 casalingo). In Coppa Italia, il San Zaccaria ha invece vinto agevolmente sulla Reggiana (9-1 esterno) per poi ripetersi contro l’Imolese (2-0 al Massimo Soprani).

Programma II° Turno Coppa Italia
Anticipi Sabato 14 novembre
Mozzanica – Como
Res Roma – Catania
Fiorentina – San Zaccaria

Domenica 15 Novembre
Cuneo – Accademia Acqui
Amicizia Lagaccio – Luserna
Orobica – Inter
Sudtirol – Padova
Azzurra – Tavagnacco
Atletico Oristano – Roma
Vittorio Veneto – Fimauto Valpolicella
Riviera di Romagna – Castelfranco
Grifo Perugia – Imolese
Chieti – Domina Neapolis
Pink Bari – Napoli

Nazionale Under 19 e Under 17 Femminili: sorteggiati i gironi della Fase Elite dell’Europeo

Saranno Spagna, Danimarca e Irlanda del Nord le avversarie della Nazionale Under 19 Femminile nella Fase Elite del Campionato Europeo in programma in Danimarca dal 5 al 10 aprile. Le Azzurrine guidate da Enrico Sbardella si sono qualificate alla seconda fase grazie ai successi con Moldova (9-0) e Cipro (11-0) e al pareggio (1-1) con l’Olanda. Le vincenti dei sei gironi e la seconda miglior classificata si qualificheranno alla fase finale in programma in Slovacchia (finalista in qualità di paese ospitante) dal 19 al 31 luglio.
Finlandia, Olanda e Grecia saranno invece le avversarie della Nazionale Under 17 Femminile nella Fase Elite che si giocherà in Italia il prossimo marzo. La squadra di Rita Guarino ha collezionato tre successi nella prima fase contro Bosnia Erzegovina (5-0), Macedonia (4-0) e Irlanda del Nord (5-0). Le vincenti dei sei gironi e la seconda miglior classificata si qualificheranno alla fase finale in programma in Bielorussia (finalista in qualità di paese ospitante) dal 4 al 16 maggio.
Sono stati sorteggiati oggi anche i gironi della 1ª Fase del Campionato Europeo 2016/2017. La Nazionale Under 19 Femminile sarà impegnata dal 18 al 23 ottobre 2016 in Macedonia e, oltre ai padroni di casa, affronterà Repubblica d’Irlanda e Galles, mentre l’Under 17 sarà di scena dal 26 al 31 ottobre in Portogallo e se la vedrà con le pari età portoghesi, con la Georgia e la Finlandia.

I Gruppi della Fase Elite dell’Europeo Under 19
Gruppo 1: Germania, Azerbaigian, *Repubblica d’Irlanda, Polonia
Gruppo 2: Inghilterra, *Svezia, Austria, Belgio
Gruppo 3: Finlandia, *Olanda, Bielorussia, Repubblica Ceca
Gruppo 4: Spagna, *Danimarca, ITALIA, Irlanda del Nord
Gruppo 5: Francia, Scozia, *Portogallo, Grecia
Gruppo 6: Svizzera, Russia, Norvegia, *Ungheria
*paesi ospitanti

I Gruppi della Fase Elite dell’Europeo Under 17
Gruppo 1: Germania, *Austria, Svizzera, Russia
Gruppo 2: Spagna, Danimarca, Ucraina, *Irlanda del Nord
Gruppo 3: *Francia, Repubblica d’Irlanda, Repubblica Ceca, Ungheria
Gruppo 4: Finlandia, *ITALIA, Olanda, Grecia
Gruppo 5: Svezia, *Norvegia, Polonia, Scozia
Gruppo 6: Belgio, Inghilterra, Islanda, *Serbia
*paesi ospitanti

I Gruppi della 1ª Fase dell’Europeo Under 19 2016/17
Gruppo 1: Norvegia, Romania, *Polonia, Armenia
Gruppo 2: Repubblica d’Irlanda, Galles, ITALIA, *Macedonia
Gruppo 3: Belgio, Austria, *Bielorussia, Lituania
Gruppo 4: Scozia, Serbia, Cipro, *Albania
Gruppo 5: Russia, *Slovenia, Grecia, Israele
Gruppo 6: *Finlandia, Islanda, Isole Faroe, Kazakistan
Gruppo 7: Svezia, Portogallo, *Bosnia Erzegovina, Georgia
Gruppo 8: Spagna, Ucraina, *Azerbaigian, Lettonia
Gruppo 9: Svizzera, Repubblica Ceca, Croazia, *Estonia
Gruppo 10: Olanda, Turchia, Moldova, *Bulgaria
Gruppo 11: Danimarca, Ungheria, Slovacchia, *Montenegro
*paesi ospitanti

I Gruppi della 1ª Fase dell’Europeo Under 17 2016/17
Gruppo 1: Svizzera, Danimarca, Slovacchia, *Israele
Gruppo 2: Svezia, *Grecia, Montenegro, Malta
Gruppo 3: Polonia, *Ungheria, Azerbaigian, Estonia
Gruppo 4: Norvegia, Olanda, Bulgaria, *Moldova
Gruppo 5: ITALIA, Finlandia, *Portogallo, Georgia
Gruppo 6: Francia, *Scozia, Croazia, Kazakistan
Gruppo 7: Germania, Turchia, Galles, *Lettonia
Gruppo 8: Inghilterra, Russia, Slovenia, *Lituania
Gruppo 9: Belgio, *Serbia, Romania, Ucraina
Gruppo 10: *Repubblica d’Irlanda, Islanda, Bielorussia, Isole Faroe
Gruppo 11: Austria, Irlanda del Nord, Bosnia Erzegovina, *Macedonia
*paesi ospitanti

Fonte: www.figc.it

In campo la classe, fuori lo stile: Simona Sodini va in rete triangolando col web

La redazione di Calcio Femminile Italiano incontra oggi Simona Sodini, che ci presenta il suo progetto on line e non solo, nato soprattutto per la richiesta dei suoi stessi followers desiderosi di poter essere sempre accanto alla loro beniamina.

Simona Sodini è una calciatrice italiana, attaccante del Cuneo che ha vestito per diversi anni la maglia  della Nazionale italiana. Cresciuta nelle giovanili della Torres, dopo una breve esperienza nella Serie B con l’Attilia Nuoro, nella stagione 1998-1999 raggiunge subito la Serie A con il passaggio al Milan, squadra con cui vince Scudetto e Supercoppa Italiana. Poi ancora Serie A con il Foroni Verona, in Serie C con l’Atletico Oristano e la prima esperienza al Torino dal 2002 al 2005.
Nella stagione 2005-2006 è al Bojano Monti del Matese, poi una stagione in Serie B ad Oristano, prima del ritorno a Torino dal 2007. Ha fatto parte delle varie Nazionali Under 15, 17, 18, 20, 21 e vanta diverse presenze nella nazionale maggiore, con la quale ha esordito a soli 18 anni; è stata finalista agli Europei Under 20. Nel campionato 2008-2009 è stata vice capo cannoniere con 22 reti alle spalle di Patrizia Panico.
Nella stagione 2013-2014 passa all’Inter ma rimane solo fino a gennaio 2014 quando si svincola e decide di sottoscrivere un contratto con il Luserna. Da agosto 2014 Simona gioca nelle file del Cuneo, compagine che milita nel campionato di serie B.

Simona, prima di tutto grazie per l’ intervista che vuoi concedere al nostro portale. Qualità tecnica e bellezza ti distinguono da anni, ora la triangolazione con la tecnologia, come mai questo passo verso il web?
Dicono e spesso si sente dire che le calciatrici sono brutte o comunque ma schiacci, io spero e mi auguro di poter far cambiare idea mostrando spesso anche il lato DONNA cosa che ogni tanto si dimentica nel mondo del calcio femminile, sono una donna a cui piace il calcio , che lo pratica sin dall’età di 5 anni e mi piace mostrare tutto il mio lato femminile al di fuori del rettangolo di gioco.
L’idea del web? L’idea c era da tanto , è’ stata realizzata ora per le numerose richieste da parte di chi mi segue , e perché credo che ora ho raggiunto una maturità ideale per poter esprimere e discutere di vari argomentazioni sia nel mondo calcistico che sociale.   

La tua ultima esperienza in serie A con l’ Inter, è stata forse un po’ sfortunata, per quali ragioni hai deciso di abbandonare la serie A e collocarti in categoria cadetta?
L’inter è’ stata una società di passaggio nella mia carriera calcistica , per diversi motivi lavorativi si sono divise le nostre strade e ho fatto una scelta più logistica che mi permettesse anche di combaciare con il lavoro, sperando e cercando di salire nella massima serie in prossimo anno magari con il Cuneo dove gioco e ho fatto la serie a la stagione scorsa .

Essendo tu nativa della Sardegna, ci si poteva aspettare un tuo finale di carriera ( speriamo ovviamente tra molti anni) nell’isola, ma la Torres è purtoppo scomparsa.
Come hai vissuto tale situazione?
La Sardegna è la mia terra è sempre lo sarà , ho fatto i primi anni nelle giovanili alla torres poi ho girato lo stivale in lungo e in largo con altre squadre, mi è dispiaciuto della sua scomparsa dalla categoria essendo l’unica squadra del isola che ad esprimere il calcio ai massimi livelli ma purtroppo non è andata così.

Sono ormai diversi anni che manchi alla nazionale, hai dato il tuo addio o ci sono ancora delle probabilità di rivederti in azzurro?
Ho fatto tantissimi anni in nazionale, ho esordito nelle minori all età di 13 anni e in maggiore a 17 e l’unica cosa che si può dire che è il maggior traguardo per qualsiasi atleta.
Diventando più grandi bisogna anche fare delle scelte, purtroppo in Italia non ci si può ancora permettere di fare solo le calciatrici o se anche ci si può permettere bisogna crearsi un futuro lavorativo per il dopo e questo è ciò che è scelto io tralasciando seppur ricevendo ancora tre anni fa la convocazione di mister Cabrini per motivi lavorativi.  

Sei una delle icone di bellezza del calcio femminile, hai mai pensato di dedicarti un giorno alla moda?
Grazie intanto della definizione, ripeto spero di continuare e mettere in mostra la mia immagine non solo sul campo di calcio ma al di fuori, mi piacerebbe molto perché no, poter dimostrare che le calciatrici sono prima DONNE. E quindi perché no …
Mostrare a tutto tondo tutto il mio lato femminile.

Il Cuneo è la candidata alla conquista della Serie A, ritieni sia giusto che le 4 future vincenti dei gironi di B vengano direttamente ammesse in Serie A o consideri sia meglio fare un’ ulteriore gara per decretare solo due promozioni al fine di preservare una maggiore qualità nella massima categoria?
Credo che il Cuneo è stato innanzitutto penalizzato nella retrocessione la stagione scorsa, se parliamo di organizzazione societaria tante squadre che sono in a non riescono spesso a mantenere economicamente e organizzativamente la categoria, cosa che credo il Cuneo ha tutte le carte in regole. È una buona squadra, e giocheremo solo per salire in A ..
E poi per giocarcela.

www.simonasodini.it, qual è lo scopo del tuo sito?
Il mio sito per poter ampliare nelle varie argomentazioni, si parla in primis di calcio e della mia carriera aggiornata, ma anche di argomenti e di temi del sociale, qualche giorno contro la violenza sulle donne , quindi è un sito per tutti, per chi ama il calcio, per chi mi segue, e per chi crede nei veri valori.

La redazione di Calcio Femminile Italiano si complimenta con Simona, che ha trovato un nuovo modo per andare in rete.

Torna la Coppa Italia: il programma.

Si ferma la Serie A per dar spazio al secondo turno ad eliminazione diretta di Coppa Italia. sono tre le gare che si giocheranno Sabato alle 14.30.
Il Mozzanica ospiterà il Como di Antonio Cincotta che arriva dopo la vittoria in campionato in casa del Caprera.  Anche le padroni di casa di Grilli arrivano da una bella vittoria in casa contro il Vittoria Veneto dove protagonista indiscussa è stata Valentina Giacinti.
Si giocheranno anche due sfide importanti tra Res Roma – Catania e Fiorentina – San Zaccaria. Le giallorosse che non vivono un momento tanto positivo a livello di risultati affronteranno un ostica Catania che fino ad oggi è imbattuta in Coppa e Campionato.
La Fiorentina ospiterà il San Zaccaria, avversario che mette sempre in difficoltà le grandi squadre.
Passiamo alle partite di Domenica. Sodini e compagne dopo lo zero a zero ottenuto in campionato contro l’Alessandria ospiteranno l’Accademia Acqui di mister Fossati.
L’altra formazione piemontese: il Luserna. Sarà impegnato in Liguria contro l’Amicizia Lagaccio. L’Orobica affronterà la capolista del proprio girone di Serie B dell’Inter. Il Sudtirol, he in campionato attende la prima vittoria stagionale, ospiterà il Padova.
Il Tavagnacco, dopo il pesante ko subito contro il Verona sarà atteso dall’Azzurra, la Roma di mister Seleman voleranno in terra sarda dove affronteranno l’Atletico Oristano.
Il Vittorio Veneto affronterà tra le mura amiche il Fimauto Valpolicella.
Per noi passare il turno sarebbe una dimostrazione di poter giocare a livelli di serie A– commenta Ilaria Toniolo, estremo difensore del Fimauto Valpolicella – che sarebbe il nostro obiettivo di quest’anno. Alla gara ci stiamo preparando al meglio correggendo ogni particolare sbagliato in campionato, dagli errori c’ė solo da imparare”. Se si è sentita con le amiche azzurre Mella e Perin: “Si conosco Mella e Perin, ma non ci sentiamo da un pò di tempo, ma appena ci vedremo un abbraccio non mancherà ad entrambe quello ė poco ma sicuro”. Sulle avversarie: “Diciamo che non c’ė un’avversaria che mi intimorisce di più, anzi mi intimorisce di più l’unione che fa diventare squadra il Vittorio Veneto”.
Il Castelfranco farà visita al Riviera di Romagna, che ha ritrovato il sorriso dopo la vittoria sul Sudtirol. Il quadro del secondo turno si chiude con Grifo Perugia – Imolese, Chieti – Domina e Pink Bari – Napoli.

Programma II° Turno Coppa Italia
Anticipi Sabato 14 novembre
Mozzanica – Como
Res Roma – Catania
Fiorentina – San Zaccaria

Domenica 15 Novembre
Cuneo – Accademia Acqui
Amicizia Lagaccio – Luserna
Orobica – Inter
Sudtirol – Padova
Azzurra – Tavagnacco
Atletico Oristano – Roma
Vittorio Veneto – Fimauto Valpolicella
Riviera di Romagna – Castelfranco
Grifo Perugia – Imolese
Chieti – Domina Neapolis
Pink Bari – Napoli

UEFA Women’s Champions League: Verona-Rosengård 1-3, quarti di finale lontani per le scaligere

Non buone notizie per il calcio femminile nostrano negli ottavi di finale di Champions League 2015. Allo Stadio “Bentegodi” l’Agsm Verona è stato sconfitto con il punteggio di 3-1 dalle forti campionesse di Svezia del Rosengard per effetto delle marcature di Marta al 6′, Pedersen al 36′ e Gunnarsdottir al 76′ per le ospiti e di Valeria Pirone, in casa scaligera, al 30′.

Un match gestito e condotto per larghi tratti dalla squadra allenata da Jack Majgaard Jensen sempre estremamente lucida in fase di conclusione e letale in ripartenza. Un Verona che, sicuramente, ha risentito delle assenze di giocatrici del calibro di: Federica Di Criscio squalificata, Camilla Kur Larsen, Marconi e Gabbiadini infortunate. Svedesi, invece,  praticamente al completo con la stella brasiliana Marta a rifinire in fase offensiva.
Rosengard che sblocca la situazione  alla prima vera opportunità dell’incontro: azione insistita di Belanger, cross al centro per Van de Ven e passaggio filtrante sulla sinistra per Marta che, senza troppi indugi, conclude con palla deviata da Silvia Fuselli battendo l’estremo difensore Ohstrom.
Un vantaggio che infonde grande sicurezza alla compagine avversaria che ha modo di palleggiare e far correre un po’ a vuoto le ragazze di Renato Longega.
Alla mezzora, tuttavia,  le veronesi trovano la via del goal grazie ad un calcio di punizione battuto da Maendly sui cui sviluppi è prontissima a staccare di testa Tatiana Bonetti costringendo il portiere Langert ad una respinta corta su cui  è un rapace d’area Valeria Pirone a ribadire in rete e pareggiare le sorti del confronto al 30‘.
Una gioia che dura poco perchè il Rosengard mette nuovamente la freccia: Marta crossa per l’impercettibile deviazione di testa della Pedersen, favorita anche dalla fortuita deviazione di Marta Carissimi sui cui l’estremo difensore gialloblu non può nulla.
Prima della fine del primo tempo, scandinava ancora pericolose con Ilestedt che coglie il palo ad Ohrstrom battuta. Nel recupero piove sul bagnato per le scaligere con l’ammonizione di Pirone che, dopo un contrasto finisce a terra rimediando però un cartellino giallo che la costringerà a saltare il ritorno per qualifica.

Nella ripresa il canovaccio dell’incontro non muta e sono sempre le nordiche a condurre le danze con le veronesi in difficoltà in mezzo al campo. Al 75′ un sussulto di orgoglio per le campionesse d’Italia in carica con protagonista Michela Ledri, al termine di un’azione personale, che la vede concludere di poco a alto sopra la traversa della porta difesa da Langert.
Goal mangiato, goal subito e una vecchia legge del calcio si conferma anche in quest’occasione. Sul ribaltamento di fronte, infatti,  Gunnarsdottir a porta praticamente sguarnita insacca la terza rete del Rosengard che mette definitivamente l’incontro in ghiaccio. Una partita anche sfortunata per le giocatrici di Longega visto che Pirone avrebbe subito l’occasione per accorciare le distanze ma il proprio shoot da posizione favorevole termina tra le braccia del portiere svedese, decisivo a 3′ dal termine sempre sull’attaccante napoletana con una parata che ha del miracoloso. Si conclude così la sfida che vede allontanarsi di molto il traguardo dei quarti di finale per le gialloblu, al cospetto di un’avversaria che si è dimostrata più forte sia tecnicamente che fisicamente.

AGSM VERONA – ROSENGARD 1-3
Reti: Pt. 6′ Marta, 30′ Pirone, 36′ Pedersen, st. 31′ Gunnarsdottir

Agsm Verona: Ohrstrom, Ledri, Carissimi, Pirone, Bonetti, Fuselli, Ramera, Squizzato, Maendly, Salvai, Belfanti (43′ st. Baldo).
A disposizione: Harrison, Dal Molin, Gabbiadini, Ambrosi, Zangari, Baldo, Pavana.
Allenatore: Renato Longega

Rosengard: Langert, Ilestedt, Berglund, Riley, Asante (27′ st. Andonova), Gunnarsdottir, Van de Ven, Marta (6′ st. Persson), Nilsson, Belanger, Junge Pedersen.
A disposizione: Musovic, Roddik, Andonova, Persson, Wieder, Pennsater, Gunnarsson.
Allenatore: Jack Majgaard

Arbitro: Jana Adamkova (CZE)
Assistenti: Gabriela Hanakova (CZE) e Jana Zaplatilova (CZE)

Fonte: www.oasport.it

DA NON PERDERE...