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Lo psicologo dello sport

Come in tutti gli sport la prestazione sportiva è determinata da una molteplicità di fattori ossia la preparazione fisica e le capacità innate atletiche, la capacità tattiche e strategiche, il livello e l’intensità di allenamento, l’alimentazione sana e una vita regolare e la preparazione psicologica. Quest’ultimo aspetto, soprattutto in Italia, è spesso sottovalutato.

Lo psicologo dello sport ha l’obiettivo di sostenere, abilitare e riabilitare le risorse sia dell’atleta che della squadra al fine di migliorare la prestazione atletica.

Cosa fa lo psicologo dello sport all’interno di una società di calcio?…… Prima di tutto occorre chiarire chi è lo psicologo dello sport. Lo psicologo dello sport è un dottore in psicologia che mette a disposizione le sue conoscenze tramite interventi individuali o di gruppo, dello staff dirigenziale, degli allenatori. Lo psicologo non è un tecnico, quindi non eroga servizi concernenti consigli o strategie tecniche e tattiche, ma riveste un ruolo ben definito: quello di esperto di tematiche psicologiche e psicopedagogiche al fine di sostenere l’attività agonistica e di promuovere l’educazione ad una vita sana tramite l’attività fisica.

Lo psicologo dello sport all’interno di una società calcistica può sostenere l’atleta e la squadra a gestire le diverse dinamiche correlate alla competizione (pre-gara, gara, post-gara), a migliorare la gestione dell’ansia, dello stress, delle emozioni, a ottimizzare le capacità attentive e di concentrazione, a incrementare le motivazioni, l’autostima e l’autoefficacia, a prevenire l’abbandono della pratica sportiva (drop out), a promuovere le abilità interpersonali (i processi comunicazionali tra i membri di un gruppo sportivo, tra allenatori e i genitori degli atleti) e la coesione all’interno della squadra, a sostenere l’allenatore nell’organizzazione ottimale dell’allenamento al fine di favorire l’apprendimento e a rendere il calcio (soprattutto per i ragazzini) un’esperienza gratificante e psicologicamente positiva.

Quali sono gli strumenti che lo psicologo ha a disposizione per raggiungere questi obiettivi?…. Il colloquio, sia individuale che di squadra, al fine di costruire un clima di fiducia e fornire informazioni rispetto all’argomento; l’assessment psicodiagnostico in cui vengono utilizzati test, questionari con l’obiettivo di evidenziare i punti di forza e le aree di miglioramento per progettare un intervento ad hoc; il goal setting ossia un intervento sugli obiettivi che svolgono una funzione direttiva, energizzante e che agiscono sulla persistenza; il training propriocettivo ossia un complesso di tecniche volte a lavorare sulla consapevolezza del corpo; il rilassamento al fine di gestire gli stati d’ansia e la tensione psicofisica; una serie di tecniche al fine di controllare il self talk (dialogo interno) ossia l’insieme di credenze e aspettative di ciascun atleta che possono influenzare la prestazione atletica; le tecniche di visualizzazione che consistono nella creazione volontaria di un’esperienza, esclusivamente mentale, che riproduce l’esperienza reale e favorisce la capacità di concentrazione, la fiducia di sé, il controllo delle reazioni emotive, il miglioramento delle abilità tecniche e tattiche ed ottimizza il recupero da infortuni.

Questi strumenti vanno sempre contestualizzati all’interno di uno specifico sport e cultura ed all’interno di ogni società. Lo psicologo dello sport che lavora all’interno di una squadra di calcio femminile dovrebbe tenere in considerazione come in Italia il calcio è considerato uno sport per uomini, infatti, gli eventi sportivi calcistici nei media è in larga parte dominata da notizie riguardanti uomini piuttosto che da notizie riguardanti donne, e come questo possa influenzare le dinamiche intrapsichiche e interpsichiche delle calciatrici rispetto ai colleghi di sesso maschile.

Cavallone Monica
Psicologa e consulente in Psicologia dello Sport
collaboratrice di Mente & Sport – www.mentesport.net

 

 

Gli sport che fanno dimagrire di più

Il ruolo dell´attività fisica, come sostegno della dieta, è essenziale quando si tratta di dimagrire. Quando una persona si sottopone a una dieta dimagrante ben strutturata da uno specialista, l´organismo perde peso bruciando al 70-80% cellule grasse, ma al 20-30% anche muscoli. Ebbene, per ripristinare la parte muscolare perduta, quando poi il regime alimentare torna nella norma e il peso tende a stabilizzarsi, bisogna tenere in esercizio i muscoli, perché solo in questo caso il corpo cerca di ricostruirli.
Altrimenti, viene privilegiata la produzione di grasso.

RICOSTRUIRE I MUSCOLI
Solo se i muscoli rimangono attivi scattano i meccanismi biochimici che spingono lorganismo a rinnovarli. Inoltre, quando il movimento si prolunga per più di 40 minuti, intervengono anche altri sistemi, che portano a utilizzare i trigliceridi per estrarre l´energia necessaria. E anche in questo modo la quantità di grassi si riduce.
Insomma: se volete dimagrire in modo efficace e duraturo, non potrete fare a meno dello sport. L´ideale è almeno un´ora e mezzo di esercizi un paio di volte la settimana. Già, ma quali sport? Quali discipline aiutano a bruciare il maggior numero di calorie?
Abbiamo preparato per voi una classifica, tenendo conto di un´ora di allenamento.

1000 calorie
Il pugilato, la ginnastica a corpo libero, il judo.

900 calorie
Lo sci (discesa in velocità)

800 calorie
Pallacanestro, tennis (singolo), corsa

700 calorie
Scherma (fioretto), sci di fondo, canottaggio

600 calorie
Pattinaggio artistico, pallanuoto, equitazione

500 calorie
Calcio, pallavolo

400 calorie
Nuoto, ciclismo (in pianura)

300 calorie
Golf, tennistavolo, tennis (doppio)

200 calorie
Marcia (alla velocità di 5 km l´ora), bowling

Tutti movimenti di mercato della Serie A

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