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Chiodi al Mirabello: impotenza di poveri frustrati

Diceva Konrad Adenauer, uno dei padri fondatori dell’Europa, che Dio ha posto dei limiti all’intelligenza umana, ma non alla stupidità. Quanto sia vera questa frase lo dimostrano gli inqualificabili fatti accaduti nella giornata di domenica 6 novembre 2016 allo stadio Mirabello, ove la notte precedente in vista della partita tra Reggiana femminile e Vittorio Veneto dei vandali criminali hanno sigillato le porte di accesso, in maniera che non vi si potesse accedere e cosparso il campo di chiodi.

Questa malcelata impotenza di poveri frustrati non merita altro commento che quello di invocare l’intervento dell’autorità giudiziaria e per il futuro delle forze dell’ordine e della Digos, perché questi episodi non abbiano più ad accadere e i responsabili siano perseguiti e puniti. Nient’altro si dica per non dare pubblicità a chi, con il rimbalzo talvolta di siti locali, tenta di compensare la propria frustrazione, danneggiando i beni pubblici e insultando gli altri.

Molto più grave e molto più rilevante, invece, il fatto che questo episodio sia rivolto contro il calcio femminile, cioè contro quell’ambito sportivo a favore del quale la Fondazione nell’ultimo anno ha speso le proprie risorse e la propria immagine per denunciare i pregiudizi, le discriminazioni, le ingiustizie che a vari livelli questa disciplina deve subire, ha subito e, come dimostra questo squallido episodio, subisce.

Le inutili polemiche sviluppatesi negli ultimi mesi contro il calcio femminile a vari livelli e il grande rilievo mediatico che le voci contrarie ad esso hanno trovato talvolta perfino ad alto livello, per non dimenticare una certa congiura mediatica volta a silenziare il progetto di sostegno allo sport femminile promosso dalla Fondazione per lo sport durante i mesi passati hanno evidentemente convinto qualcuno di poter contare non solo sull’impunità, ma anche sulla benevolenza di vari ambienti cittadini e, come spesso avviene in questi casi, hanno reso gli stupidi non solo autenticamente se stessi, ma persino pericolosi.

La Fondazione per lo sport interesserà l’Autorità giudiziaria per i fatti accaduti e chiede da subito al mondo politico, sportivo e istituzionale solidarietà per questa aggressione subìta, solidarietà verso il calcio femminile e condanna ferma e incondizionata a tutti i livelli di questi atti criminali, manifestando vicinanza a Reggiana calcio femminile e a U.S. Sassuolo Calcio per la indegna campagna che taluni gruppi di pseudo-tifosi hanno scatenato contro di loro.

Scritto da Milena Bertolini il 7 novembre 2016

Cabrini: “Alla Juve manca la grinta! L’Italia snobba il calcio femminile. Gabbiadini? Melania è più forte di Manolo

Il “Bell’Antonio” è indissolubilmente legato alla Juventus con cui, da protagonista, ha vinto tutto in campo nazionale e internazionale per un ventennio. E’ anche uno dei Campioni del Mondo del 1982 e proprio alla maglia azzurra è legato il suo presente e il suo futuro visto che da quattro anni è il CT della Nazionale femminile di calcio. Parliamo naturalmente di Antonio Cabrini.

“In Italia le squadre che ci affrontano si scansano, in Europa no”, condivide le parole di Gigi Buffon?
“Non ho notato questa differenza di atteggiamento da parte degli avversari della Juventus; fossi nei bianconeri però non penserei all’impegno più o meno intenso dei miei sfidanti ma a dare il massimo in campo. Ciò che conta è vincere indipendentemente da chi si affronta. Certe dichiarazioni vanno sapute interpretare, conoscendo Gigi ha voluto dare un segnale ai suoi compagni, da capitano e uomo simbolo, per aumentare lo scarso indice di attenzione che ultimamente è stato causa di risultati non pienamente soddisfacenti. Devono giocare con più grinta”.

La Juventus gioca a ritmi blandi perchè appagata?
“No una squadra come la Juventus non può e non deve essere appagata. Certo è che anche ieri, contro il Chievo, se non l’avesse risolta Pjanić avrebbe pareggiato una partita da vincere. E’ comunque una squadra cinica, con un allenatore capace che riuscirà a trovare un gioco qualitativamente più esaltante. Quest’estate hanno inserito dei nuovi importanti elementi nella rosa titolare, questi ancora devono capire l’importanza di vestire quella maglia e i movimenti giusti per il gioco di squadra. Serve tempo per ottenere il meglio e sono sicuro che Allegri ce la farà”.

In casa Inter invece tira tutt’altra aria dopo l’esonero di De Boer…
“Purtroppo la vita di un allenatore è legata solo ai risultati. Ci sono pochi club che investono principalmente sull’allenatore come uomo simbolo intorno a cui costruire una squadra. Il calcio italiano è molto difficile e per capirlo a pieno bisogna conoscerlo bene; purtroppo De Boer era appena arrivato in questa realtà, non ha avuto modo e tempo di inserirsi al meglio e quindi non ha conseguito risultati soddisfacenti e utili per conservarsi il posto sulla panchina dell’Inter. Le sue colpe però, come del resto quelle degli allenatori in generale quando le squadre vanno male, in percentuale valgono il 15/20 %; il resto è solo da imputare ai giocatori, sono loro che decidono se seguire o meno un allenatore. Sono i calciatori a scendere in campo, non i tecnici. De Boer non è stato supportato e aiutato soprattutto dai suoi giocatori più che dai dirigenti”.

Sono i calciatori gli unici colpevoli?
“Sicuramente il cambio di proprietà e la difficile creazione di un nuovo organigramma hanno creato un po’ di scompiglio ma sono cazzate quando si dice che questi fattori abbiano inciso sul rendimento della squadra. L’allenatore e soprattutto i giocatori se ne fregano assolutamente di queste problematiche, devono pensare a rendere perchè stipendiati profumatamente, altrimenti vuol dire che cercano delle scuse per giustificare la loro negligenza e questo è inaccettabile!”.

Come valuta questo primo trimestre di Ventura da CT della Nazionale?
“Giampiero ha preso in mano una patata bollente. Questa Nazionale i primi tempi risentiva ancora dell’impronta marcata lasciata da Antonio Conte, adesso ha cominciato a rappresentare il suo nuovo CT. E’ stato fatto un lavoro certosino, Ventura e il suo staff stanno cercando di costruire una squadra che possa presto qualificarsi per il Mondiale 2018 e far maturare dei giovani importanti che possano un domani fare la fortuna dell’Italia e magari riportarla a trionfare.”

Chi diventerà fondamentale nell’Italia che verrà? Un terzino su cui puntare?
“Bisogna innanzitutto che i giovani interessanti e dotati giochino indipendentemente dalla qualità delle loro prestazioni. Perchè crescano forti bisogna che imparino ad affrontare qualsiasi tipo di situazione. Ci sono, nell’Under-21, giocatori e difensori di sicuro avvenire come Barreca, Masina, Conti e Caldara; più in generale penso a Belotti, Verratti e soprattutto a Immobile che sembrava condannato alla mediocrità e invece si è saputo rilanciare. Per vincere e salire alla ribalta serve anche un po’ di fortuna…”

Fortuna che lei da CT della Nazionale di calcio femminile ha avuto a fasi alterne…
“Sono arrivato nel 2012, nel 2013 siamo andati agli Europei in Svezia arrivando tra le prime otto ed è stato un ottimo risultato perchè affrontavamo squadre molto più forti e attrezzate di noi. In Europa il calcio femminile è molto più coltivato che in Italia, la Germania, la Francia, la Spagna, la Svezia e l’Inghilterra hanno un culto superiore al nostro. Noi cerchiamo di migliorare il più possibile, ci siamo qualificati per gli Europei a luglio 2017 e speriamo di lasciare il segno”.

Barbara Facchetti, capo della delegazione femminile, sta lottando per questo sport.
“E’ la nostra prima tifosa e da un paio d’anni, con il supporto della Federazione, sta cercando di rilanciare in tutto il mondo il calcio femminile italiano con l’intento di portarlo a uno sviluppo che è necessario per far crescere questo movimento. In Italia è poco conosciuto, poco sponsorizzato e quindi si ha anche un bacino di utenze e di possibilità di selezionare calciatrici molto inferiore ad altre federazioni concorrenti. Noi attingiamo spesso da alcune ottime società come il Brescia, la Fiorentina, la Mozzanica e il Verona, ma sarebbe bello poter espandere i nostri riferimenti per crescere tutti insieme. Bisogna introdurre una mentalità professionistica, le ragazze devono essere prima atlete e poi calciatrici perchè solo così si può vincere come ci insegnano in Germania e USA. L’atletica in questo sport conta, alla lunga, più della tecnica”.

Il simbolo della Nazionale è Melania Gabbiadini, sorella di Manolo, come li descriverebbe calcisticamente?
“Sicuramente Melania è molto più forte di Manolo, senza ombra di dubbio. Lei è un elemento importante della nostra nazionale, capitano e leader vero del gruppo. Parla poco ma compensa con grandi fatti, ha segnato spesso gol importanti e sono sicuro che continuerà così. Manolo ha bisogno di giocare con continuità perchè ha grandissime qualità e merita spazio per poter trovare fiducia e sbocciare definitivamente”.

Il calcio femminile è discriminato? Cosa gli manca per essere maggiormente conosciuto e stimato?
“E’ una questione di mentalità e cultura italiana di massa. La politica e i mass media devono informarsi maggiormente su questa realtà perchè purtroppo viene erroneamente ritenuta maschilista. Infatti, per avere una crescita omogenea da parte delle ragazzine, abbiamo creato anche delle nazionali minori. C’è un’evoluzione lenta del movimento, all’estero ci surclassano, basti pensare che in America il calcio femminile è più importante del calcio maschile e il 35% delle ragazze americane entrano al college con la borsa di studio sul calcio. Infatti la loro nazionale, insieme a quella tedesca e poche altre, sono sempre sul tetto del mondo. Le iscritte in Italia al calcio femminile sono 20.000 contro 650.000 in Germania, 250.000 in Inghilterra, 300.000 in Francia, 150.000 in Spagna e 35.000 in Islanda. Il mio desiderio è che questo sport arrivi presto a questi numeri anche nel nostro paese”.

 

La guida completa degli ottavi di finale

Riepilogo
-Ci sono cinque partite d’andata mercoledì, e tre il giovedì; il ritorno si disputerà il 16 e 17 novembre.

-I detentori del Lyon e il Wolfsburg sono le uniche formazioni in gara ad aver vinto la competizione.
-Ancora in corsa due esordienti: Manchester City ed Eskilstuna United.
-Tre le squadre del turno di qualificazione ancora in corsa: Twente, Zürich e BIIK-Kazygurt, prima squadra del Kazakistan a raggiungere gli ottavi.
-Mentre tutte le precedenti entranti della Germania (FFC Frankfurt, Turbine Potsdam, Duisburg e Wolfsburg) hanno vinto il titolo all’esordio, il Bayern München proverà a superare gli ottavi di finale per la prima volta in quella che è la sua terza partecipazione.
-I sedicesimi di finale hanno coinvolto il record di 63.831 spettatori complessivi.

Le partite di andata di mercoledì…

Il Lyon continuerà a ruggire?
I campioni in carica affronteranno lo Zürich allo Stade de Lyon, dove nelle ultime tre partite europee hanno vinto 9-1, 7-0 and 5-0. Anche nel loro usuale stadio tuttavia il Lyon ha segnato 23 gol in tre partite di campionato, e quando lo Zürich ha giocato al vecchio Stade de Gerland nel secondo turno di qualificazione del the 2008/09, è stato battuto per 7-1.

Manchester City nuova potenza europea?
Hanno vinto il loro primo titolo in Inghilterra quest’anno senza perdere una partita, e nel loro esordio europeo hanno sconfitto a domicilio per 4-0 gli ex finalisti dello Zvezda-2005 per accedere a questa fase della competizione. Il City ospiterà mercoledì l’esperto Brøndby, arrivato per tre volte in semifinale e imbattuto in stagione [16 – da verificare dopo sabato], per rilanciarsi come possibile candidato alla vittoria finale.

Corsi e ricorsi storici
Due degli incroci di mercoledì si erano verificati negli ottavi di finale dell’anno scorso. Il Brescia aveva battuto il Fortuna Hjørring 1-0 in casa (2-1 complessivo), mentre il Barcellona aveva superato 1-0 l’FC Twente in entrambe le sfide di 12 mesi fa. La presenza di 15.637 spettatori per la sfida dell’FC Twente Stadion è ancora oggi un record per gli ottavi di finale ed è nella top ten della competizione.

Le partite di andata di giovedì…

Mittag a un passo dalle 50 marcature
Tra le tre partite di giovedì, quella più interessante sarà tra gli altri esordienti (oltre al City) dell’Eskilstuna United e il Wolfsburg – la cui attaccante Anja Mittag è a un gol dal diventare la prima a raggiungere quota 50 reti nella storia della competizione, nonostante la nuova squadra la faccia partire spesso dalla panchina.

La tedesca ha segnato un gol in due partite contro l’Eskilstuna quando vestiva la maglia del Rosengård, la cui attaccante Marta è a tre lunghezze da Mittag nella classifica delle migliori marcatrici di sempre. Il Rosengård, arrivato ai quarti di finale nella passata ediziome, giovedì affronterà lo Slavia Praha, anche lui giunto sino ai quarti di finale nel 2015/16

Verso Cardiff
Ottavi di finale: 9/10 novembre e 16/17 novembre

Sorteggio quarti di finale e semifinali: 25 novembre
Quarti di finale: 22/23 e 29/30 marzo
Semifinali: 22/23 e 29/30 aprile
Finale (Cardiff City Stadium): 1° giugno

Harvard, sospesa la squadra di calcio maschile per “offese sessiste” sulle colleghe

Niente più campionato per la squadra di calcio maschile di Harvard nonostante il primo posto in classifica nella Ivy League (torneo a cui partecipano le otto università private più prestigiose degli Stati Uniti). Tutti sospesi per “offese sessiste” indirizzate alle colleghe matricole della squadra femminile. E addio ai sogni di vittoria. È una decisione senza precedenti quella presa dalla rettrice dell’ateneo americano, Drew Faust, dopo aver appreso la notizia dallo stesso giornale universitario. È stato, infatti, l’ Harvard Crimson , a pubblicare un articolo relativo a un documento risalente al 2012 in cui sarebbero stati riportati i commenti “volgari” degli studenti-calciatori nei confronti delle giocatrici. 

I fatti
Ogni anno i ragazzi avrebbero compilato un report con foto, frasi, valutazioni e apprezzamenti “pesanti” sulle colleghe. Nel documento di quest’anno, definito dai giovani calciatori “scouting report” (termine utilizzato dagli allenatori della Nba e della Nfl per spiegare il piano della partita ai propri giocatori, valutare statistiche e studiare le tendenze di gioco degli avversari), ci sarebbero anche le fotografie delle colleghe con allegato un voto sulla loro avvenenza. E sempre nel report i ragazzi avrebbero ipotizzato la presunta posizione sessuale preferita dalle calciatrici, in base al loro ruolo in campo. Qualche esempio: “Lei è il tipo di ragazza che si ama dominare, e le piace essere dominata” oppure “Lei sembra relativamente semplice e probabilmente sessualmente inesperta:per questo credo che la sua posizione preferita sia quella del missionario”. Insomma frasi che non lascerebbero spazio ad interpretazioni.  

Pugno duro di Harvard  
Una pratica che sarebbe andata avanti negli anni. Secondo quanto si legge sempre sull’Harvard Crimson, nella email scritta da Robert L. Scalise, direttore del dipartimento di atletica e indirizzata agli studenti interessati, le offese nei confronti delle calciatrici sarebbero andate avanti anche nel corso del 2016. «Come risultato diretto di ciò che abbiamo appreso – scrive Scalise – abbiamo deciso di annullare il resto della stagione calcistica maschile. La squadra rinuncerà al resto delle partire e quindi all’opportunità di vincere il campionato Ivy League». Ha poi aggiunto che sarà avviata una collaborazione con l’ufficio interno di prevenzione contro la violenza sessuale per decidere ulteriori punizioni nei loro confronti, spiegando sempre all’Harvard Crimson di non aver mai visto prima il documento. Infine la direttrice, Dew Faust, ha sottolineato che il suo ateneo ha in atto una policy di “tolleranza zero” nei confronti di simili comportamenti, da lei stessa definiti «sconcertanti». 

La replica della squadra femminile: “Più ferite che sorprese”
«Siamo più che ferite – hanno detto – di aver appreso che coloro che consideravamo amici stretti ci abbiano trattato in questo modo. Ma in fondo non siamo sorprese». Questa la reazione della squadra femminile di calcio. «La triste realtà – continuano – è che ormai ci aspettiamo questo tipo di comportamento da cosi tanti uomini».  

Vandali al Mirabello, il sindaco Luca Vecchi: “Azione violenta e pericolosa”

“La grave vicenda del ritrovamento di chiodi sul prato del Mirabello non è classificabile come semplice atto vandalico. È un fatto vergognoso e inaccettabile per una città come Reggio Emilia. E’ stata un’azione violenta e pericolosa, che avrebbe potuto far male ad atleti e atlete che calcano quel prato verde”.

Il sindaco Luca Vecchi interviene dopo l’atto vandalico compiuto al Mirabello contro il Sassuolo calcio femminile. Continua il sindaco: “Lo sport che vogliamo, lo sport nel quale io stesso sono cresciuto, è quello che attraverso la competizione crea occasioni di crescita, è quello che sa accompagnare la formazione dei giovani, è quello che con i propri valori sa unire una comunità. Quando altro scende in campo, quando si fa strada la violenza, non si tratta più di sport e non ha diritto di cittadinanza alcuno in una città civile come Reggio Emilia”. E conclude: “Esprimiamo gratitudine alle forze dell’ordine che sono prontamente intervenute ed auspichiamo che gli autori di questa follia possano essere individuati prontamente ed essere chiamati alle proprie responsabilità”.

Nel pomeriggio di ieri anche la Reggiana è intervenuta “condannando ogni tipo di violenza. compreso quanto ovvenuto nella giornata di ieri allo stadio Mirabello”.

UEFA Women’s Champions League: le convocate per la gara di andata, arbitra Larsson

A distanza di un anno è ancora il Fortuna Hjorring l’ostacolo da superare per il Brescia in Champions League per accedere ai quarti di finale. Al Rigamonti mercoledì alle 20:30 si affronteranno nuovamente le campionesse d’Italia e le campionesse danesi per l’andata degli ottavi con la squadra di Bertolini chiamata ad una nuova impresa europea per bissare il cammino compiuto nella passata stagione nonostante le assenze ed il cammino in salita.

BRESCIA –
 Sarà l’undicesima partita europea per il Brescia che per la seconda stagione consecutiva disputa gli ottavi di finale grazie alla vittoria nella gara di ritorno dei sedicesimi contro le polacche del Medyk Konin per 3-2. Dopo la sconfitta dell’andata 4-3, con la squadra di Bertolini che ad inizio ripresa era riuscita a portarsi sul 3-1, l’autorete di Slavcheva nella prima frazione di gioco ed i gol nel secondo tempo di Girelli e Sabatino hanno ribaltato la situazione al Rigamonti dove le polacche si erano portate in vantaggio per ben due volte trascinando la squadra al turno successivo.

FORTUNA HJORRING –
 L’esordio nella Women’s Champions League per le danesi avviene nella stagione 2002/03 nei gironi di qualificazione con le biancoverdi che raggiungono la finale disputata, con partita di andata e ritorno, contro le svedesi dell’Umea. Perdono 1-4 all’andata e 3-0 al ritorno.
La squadra non si qualifica più per la massima competizione europea per club fino al 2009/10 quando accede direttamente ai sedicesimi di finale dove elimina il Verona vincendo 4-0 all’andata e 2-1 al ritorno. Da allora la squadra danese partecipa regolarmente alla UWCL venendo eliminata sempre agli ottavi di finale per sei edizioni consecutive. Nella passata stagione dopo aver superato le bielorusse del Minsk nei sedicesimi è stato eliminato proprio dal Brescia che vinse 1-0 all’andata e pareggiò 1-1 al ritorno.

Otto i precedenti contro le squadre italiane, per un totale di cinque vittorie, un pareggio e due sconfitte: Brescia a parte, nel 2009/10 affronta, come scritto, il Verona nei sedicesimi; nel 2010/11 ancora il Verona sempre nei sedicesimi vincendo 8-1 l’andata e 6-0 il ritorno; nella stagione 2013/14 affronta e supera il Tavagnacco nei sedicesimi perdendo 2-3 all’andata in casa, ma vincendo 2-0 al ritorno in Italia.
In questa edizione ha affrontato nei sedicesimi le campionesse di Spagna dell’Athletic Bilbao con cui ha perso nella gara di andata 2-1, riuscendo al ritorno ad avere le maglio nei tempi supplementari dopo che i novanta minuti regolamentari erano terminati 2-1. Decisiva la rete al penultimo minuto di gioco di Tamires.
In squadra due calciatrici che nella passata stagione vestivano la maglia del Verona: il portiere Harrison e la punta Larsen. In dubbio la presenza dell’attaccante nigeriana Igbo che nei giorni scorsi ha annunciato la decisione di lasciare con effetto immediato il calcio dopo quattordici stagioni con la maglia del Fortuna Hjorring.

DIFFIDATE –
 Pericolo giallo per quattro biancoblu: Eusebio, Girelli, Salvai e Serturini salteranno difatti la gara di ritorno se ammonite mercoledì.
DIRETTA – La partita sarà trasmessa in diretta televisiva su Sport1, canale 61 del digitale terrestre.
ARBITRO – Dirigerà la gara la signora Pernilla Larsson, dietologa svedese classe ’76, internazionale dal 2010, nei dieci miglior arbitri femminili al mondo nel 2015. Ha partecipato ai Mondiali svoltisi in Canada nel 2015 e ai Mondiali Under 17 in Costa Rica nel 2014. Larsson ha già arbitrato in un’occasione il Brescia, era lei difatti la direttrice di gara della partita di andata, che segnava l’esordio europeo per le biancoblu, contro l’Olympique Lione dei sedicesimi di finale di Champions League il 9 ottobre 2014, terminata 5-0 in favore delle francesi. Sarà coadiuvata dalle assistenti Annica Johansson ed Anna Nyström, mentre il quarto ufficiale sarà Linn Andersson, tutte svedesi.
CONVOCATE – Ad eccezione della lungodegente Rosucci, Bertolini ha convocato l’intera rosa per la rifinitura di domani pomeriggio allo stadio.
Portieri: Bolchini, Ceasar, Marchitelli.
Difensori: D’Adda, Gama, Manieri, Salvai.
Centrocampiste: Bonansea, Cernoia, Eusebio Fuselli, Ghisi, Lenzini, Mele, Serturini.
Attaccanti: Cacciamali, Girelli, Pezzotta, Sabatino, Tarenzi.

Valpolicella batte Trento Clarentia

Quarta giornata di campionato che va in scena allo stadio Olivieri di via Sogare.

Mister Zuccher conferma la difesa a 3 mentre davanti decide di mischiare le carte schierando Faccioli con Marshall larghe a supporto del tandem Boni Capovilla. La scozzese parte subito forte andando al tiro al primo minuto impegnando l’ex portiere del Sudtirol Valzolgher. Al 10′ ancora Valpolicella con Boni che imbecca l’accorrente Faccioli che calcia di poco alto sopra la traversa. Ancora Boni al 13′ a tu per tu col portiere preferisce servire una compagna anziché tirare direttamente in porta, ma il pallone non arriva a destinazione e l’azione si conclude. Un minuto più tardi è ancora Marshall ad essere pericolosa con un pregevole tiro al volo di sinistro che esce di poco. Al 28′ Capovilla viene messa giù in area, l’arbitro vede been e assegna il calcio di rigore al Fimauto. Capitan Boni si incarica della battuta e spiazzando il portiere trentino porta in vantaggio le rossoblu! E’ il 35′ ed e’ ancora il Valpo a spingere sulla destra con Capovilla mette un bel pallone in mezzo per Marshall che lo alza però troppo. Ci prova anche Capovilla da fuori, ma il tiro termina abbondantemente a lato. Al 39′ arriva il pari del Clarentia che sfrutta un errore di Meleddu in uscita e deposita in rete. Tutto da rifare. Al 42′ anche la temporanea beffa: il Clarentia si porta addirittura in vantaggio su uno svarione della retroguardia del Valpo e Brunello non perdona. Incredibilmente il Fimauto si ritrova ad inseguire in una partita che sembrava essere a senso unico fino a pochi minuti prima. Al 45′ Faccioli prova la conclusione da posizione defilata dopo un bel pallone recuperato da Capovilla, ma non trova lo specchio della porta.

Nella ripresa il Clarentia mostra certamente più coraggio e più gioco rispetto alla prima frazione, facendosi vedere subito dalle parti di Meleddu che si rifugia in corner. Dagli sviluppi ancora Meleddu interviene su un traversone pericoloso.
Mister Zuccher aggiusta il modulo passando ad un 4-3-3 con il successivo inserimento dell’altra scozzese Dempster. Al 50′ Capovilla sfiora il gol su un bel traversone dalla sinistra di Solow. Al 56′ arriva il sospirato pareggio con Capovilla che sfrutta un’indecisione difensiva trentina. Tre minuti più’ tardi autentico miracolo di Valzolgher di piede che strozza in gola l’urlo del gol di Faccioli ben servita da Capovilla. Al 68′ ed al 72′ è Carradore a provare la botta da fuori ma la numero uno ospite è sempre attenta. All’ 83′ il Valpo è di nuovo in vantaggio: bello scambio in area tra Dempster e Boni ed è proprio quest’ultima ad insaccare il 3-2. Non succede più nulla.

Il Valpo ottiene una vittoria sofferta ma preziosissima fra le mura amiche. Le ragazze di mister Zuccher saranno attese domenica prossima sul campo della Riozzese per proseguire l’inseguimento della Pro San Bonifacio, sola in testa alla classifica a punteggio pieno.

Fimauto Valpolicella – Trento Clarentia 3-2

Fimauto Valpolicella
12 Meleddu, 2 Zamarra, 3 Salamon, 4 Solow, 5 Bissoli, 6 Tombola, 7 Marshall, 8 Carradore, 9 Capovilla, 10 Boni (C), 11 Faccioli
A disposizione: 1 Vilio, 13 Mascanzoni De., 14 Benincaso, 15 Usvardi, 16 Mascanzoni Da., 17 Hannula, 18 Dempster
Allenatore: Zuccher Diego
Trento Clarentia
1 Valzolgher, 2 Busarello, 3 Ruaben, 4 Tomaselli, 5 Zappini, 6 Lenzi, 7 Torresani (C), 8 Dalla Santa, 9 Tonelli, 10 Rosa, 11 Brunello
A disposizione: 12 Larentis, 13 Bllama, 14 Nardelli, 15 Pacchioli, 16 Dauriz, 17 Pellegrini
Allenatore: Gadda Sergio
Arbitro: D’Eusanio Francesco
Reti: 28′ Boni(r), 39′ Tonelli, 42′ Brunello, 56′ Capovilla, 82′ Boni
Ammonizioni: Lenzi
Sostituzioni: 5′ Nardelli per Zappini, 64′ Dempster per Marshall, 72′ Mascanzoni De. per Zamarra

Amedeo Cassia: “Firmerei per fare 9 punti ogni quattro partite”

Il Tavagnacco continua a stupire. Grazie alla vittoria sul Mozzanica, la terza in quattro partite, le gialloblu hanno raggiunto il terzo posto in classifica con 9 punti, dietro a Fiorentina e Brescia (a punteggio pieno con 12 punti), potendo vantare anche il capocannoniere del Campionato. La scozzese Lana Clelland, infatti, è in testa con 8 reti. Nonostante i tanti infortuni patiti, quindi, mister Amedeo Cassia sta riuscendo a ottenere il meglio dalle sue giocatrici. Nello scorsa stagione, dopo 4 partite, il Tavagnacco aveva solo 5 punti in classifica.

«Sono soddisfatto per la vittoria di Mozzanica, le ragazze hanno dato tutto – afferma Cassia –. Devo dire che sono rimasto sorpreso dalla reazione dopo il vantaggio delle bergamasche: credevo potessimo pagare qualcosa dal punto di vista fisico per aver giocato 3 partite in sette giorni. Invece le mie calciatrici hanno reagito e corso per tutti i 90 minuti. Devo fare i complimenti al nostro preparatore atletico per il grande lavoro svolto, Paolo Paveglio».
La vittoria contro il Mozzanica è frutto soprattutto della voglia messa in campo nella ripresa. «Il nostro primo tempo è stato sottotono – ammette Cassia – poi la quadra ha tirato fuori il carattere e ha ribaltato il risultato. Siamo partite bene in questo Campionato: sinceramente metterei la firma per fare 9 punti ogni quattro partite. Va ricordato che questo per noi è l’anno zero, e che il nostro obiettivo primario è la salvezza».

Contente per la loro partita per la vittoria di squadra, Chiara Cecotti e Serena Ferroli. «Siamo state brave a riscattare la sconfitta di Verona – commenta Cecotti –. Abbiamo messo in campo la giusta mentalità, riuscendo a centrare una vittoria molto significativa».

«Forse avremmo potuto fare meglio nel primo tempo – aggiunge Ferroli – ma l’importante era rialzarci subito dopo Verona, e così abbiamo fatto».

Il Tavagnacco tornerà in campo sabato 12 novembre alle 14.30 per la sfida casalinga contro il Cuneo.

Post-match, mister Gian Luca Petruzzelli: “… non posso che continuare ad elogiare le mie ragazze per come si sono comportate”

“Una prestazione sicuramente positiva, sappiamo che il Brescia è una squadra forte con individualità importanti soprattutto dal centrocampo in avanti, ma abbiamo cercato di chiudere bene tutti gli spazi e ripartire. Rammaricato? Sicuramente un pizzico di delusione c´è, in particolar modo per le occasioni create con Sodini e Coppola. Non posso che continuare ad elogiare le mie ragazze per come si sono comportate ed ancora oggi l´hanno confermato su questo campo, dove eccetto le big, non è facile fare risultato”.
Queste le dichiarazioni a caldo nel post partita di Gian Luca Petruzzelli, match in cui ha visto le biancorosse cedere di misura alle forti campionesse d´Italia.

 

Vandali al Mirabello, Bertolini: “Frustrati, spero siano puniti”

“Diceva Konrad Adenauer, uno dei padri fondatori dell’Europa, che Dio ha posto dei limiti all’intelligenza umana, ma non alla stupidità. Quanto sia vera questa frase lo dimostrano gli inqualificabili fatti accaduti nella giornata di domenica allo stadio Mirabello, ove la notte precedente in vista della partita tra Reggiana femminile e Vittorio Veneto dei vandali criminali hanno sigillato le porte di accesso, in maniera che non vi si potesse accedere e cosparso il campo di chiodi”.

Milena Bertolini, presidente della Fondazione dello sport, commenta così l’episodio degli atti vandalici contro lo stadio Mirabello e il debutto del Sassuolo femminile. Scrive la presidente: “Questa malcelata impotenza di poveri frustrati non merita altro commento che quello di invocare l’intervento dell’autorità giudiziaria e per il futuro delle forze dell’ordine e della Digos, perché questi episodi non abbiano più ad accadere e i responsabili siano perseguiti e puniti. Nient’altro si dica per non dare pubblicità a chi, con il rimbalzo talvolta di siti locali, tenta di compensare la propria frustrazione, danneggiando i beni pubblici e insultando gli altri”.

Secondo la presidente è “molto più grave e molto più rilevante, invece, il fatto che questo episodio sia rivolto contro il calcio femminile, cioè contro quell’ambito sportivo a favore del quale la Fondazione nell’ultimo anno ha speso le proprie risorse e la propria immagine per denunciare i pregiudizi, le discriminazioni, le ingiustizie che a vari livelli questa disciplina deve subire, ha subito e, come dimostra questo squallido episodio, subisce”.

Per la Bertolini “le inutili polemiche sviluppatesi negli ultimi mesi contro il calcio femminile a vari livelli e il grande rilievo mediatico che le voci contrarie ad esso hanno trovato talvolta perfino ad alto livello, per non dimenticare una certa congiura mediatica volta a silenziare il progetto di sostegno allo sport femminile promosso dalla Fondazione per lo sport durante i mesi passati hanno evidentemente convinto qualcuno di poter contare non solo sull’impunità, ma anche sulla benevolenza di vari ambienti cittadini e, come spesso avviene in questi casi, hanno reso gli stupidi non solo autenticamente se stessi, ma persino pericolosi”.

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