“Ringrazio tutti per la vicinanza ed il sostegno, ma la serenità non c’era prima e non c’è ora per cui non torno indietro. Se qualcuno è disposto a rilevare la società la cedo gratis”. Così il presidente della squadra di calcio a 5 donne Sporting Locri, Ferdinando Armeni, conferma all’ANSA il ritiro della squadra per le minacce subite. “Ringrazio tutti – ha detto Armeni – per la vicinanza ed il sostegno che ci hanno dato in questi giorni, anche inaspettato. Con gli altri soci ci confronteremo nei prossimi giorni per la decisione. La vicinanza va bene, ma la situazione è più ampia. Tra l’altro ci sono anche dei tempi tecnici per cui entro l’anno dovremo verificare il da farsi, anche per dare moto alle ragazze di trovare nuove squadre”.
“Lo Sporting Locri – ha aggiunto – ha anche un valore patrimoniale ma sono disposto a cederla a costo zero. Sarei contento se qualcuno la volesse”. Il campionato adesso è fermo per la pausa natalizia e riprenderà il 10 gennaio quando il Locri dovrebbe ospitare la Lazio. Una gara che, al momento, non si disputerà. “Da parte della Lazio – ha spiegato Armeni – ci hanno già dato la disponibilità a spostare la data dell’incontro. Se qualcuno volesse la società sarei contento e la partita si potrebbe giocare”.
“Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – fa piacere l’affetto ricevuto, ma la serenità d’animo non c’è. Chi vuole fare del male può farlo quando l’attenzione cala. Quello che mi spiace è che venga messa in cattiva luce una città Locri dove si sta bene, anche se spesso è strumentalizzata”. Nonostante ci pensi continuamente ormai da settimane, Armeni non è riuscito a spiegarsi da chi possano venire le minacce. “Magari sono quattro sciacalli che vogliono solo creare difficoltà – ha detto – e non succede niente, ma se poi succede?”.
Dirigenza sotto scorta – Il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino ha disposto “adeguate misure di protezione” nei confronti della dirigenza della squadra di calcio a 5 femminile Sporting Locri. Gli stessi dirigenti saranno sentiti nei prossimi giorni in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto.
Il sostegno di Tavecchio – “Vergogna, porteremo a Locri le azzurre del calcio a cinque per testimoniare la nostra solidarietà”. Carlo Tavecchio esprime via Ansa il suo sdegno per le minacce che hanno costretto la societa’ femminile della cittadina calabrese a dare l’addio all’attività agonistica: “Il calcio italiano è unito contro la violenza e contro la vergogna di chi attraverso la minaccia non vuole si faccia sport – prosegue il presidente della Federcalcio -. Esprimo massima solidarietà allo Sporting Locri, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate, la Figc è al loro fianco. Andremo in Calabria con la Nazionale femminile di Calcio a 5 per testimoniare tutto il nostro sostegno affinché nel meridione d’Italia non si spenga una bella realtà di sport in rosa”.
Malagò: “Locri deve giocare” – “Il 10 gennaio voglio vedere le ragazze in campo” così il presidente del Coni, Giovanni Malagò. “Lo sport italiano è al fianco della società Sporting Locri, dei suoi dirigenti, dei tecnici e soprattutto delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti, intollerabili in un Paese civile. Sono a disposizione per qualsiasi iniziativa necessaria a far tornare le ragazze in campo”.
La condanna del Presidente della Divisione calcio a cinque – “Così no!”. Fabrizio Tonelli, presidente della Divisione Calcio a cinque, stigmatizza le minacce subite dallo Sporting Locri. “Ho seguito in questi giorni con il Consiglio la difficile situazione che sta vivendo lo Sporting Locri, società che milita nel Campionato di Serie A femminile di calcio a 5. Ripeto, così no!”, dice Tonelli, che a nome della Divisione Calcio a cinque “esprime con forza solidarietà allo Sporting Locri, al suo presidente, ai suoi dirigenti e alle sue tesserate, si fa interprete dei numerosi messaggi di solidarietà giunti da tutta Italia ed è a disposizione della società e delle istituzioni per ogni iniziativa che permetta la prosecuzione dell’attività”.
La reazione della Panico – “E’ un fatto sconcertante”: Patrizia Panico, capitano delle azzurre del calcio, si dice indignata per la decisione presa dalla società di calcio femminile a 5 di Locri di ritirarsi dal campionato “causa minacce”. “E’ una cosa gravissima – dice – Alle mie colleghe direi di non ritirarsi ma di giocare in altre città, dove troverebbero accoglienza e tifo”. E si dice pronta a organizzare una partita “di solidarietà tra le ragazze di Locri e le azzurre, una partita simbolo contro la malavita”.
“Ringrazio tutti per la vicinanza ed il sostegno, ma la serenità non c’era prima e non c’è ora per cui non torno indietro. Se qualcuno è disposto a rilevare la società la cedo gratis”. Così il presidente della squadra di calcio a 5 donne Sporting Locri, Ferdinando Armeni, conferma all’ANSA il ritiro della squadra per le minacce subite. “Ringrazio tutti – ha detto Armeni – per la vicinanza ed il sostegno che ci hanno dato in questi giorni, anche inaspettato. Con gli altri soci ci confronteremo nei prossimi giorni per la decisione. La vicinanza va bene, ma la situazione è più ampia. Tra l’altro ci sono anche dei tempi tecnici per cui entro l’anno dovremo verificare il da farsi, anche per dare moto alle ragazze di trovare nuove squadre”.
La solidarietà della LND – La Lega Nazionale Dilettanti esprime “tutta la sua vicinanza alla società Sporting Locri, al suo presidente Ferdinando Armeni ed alle giocatrici, vittime di minacce da parte di ignoti che potrebbero causarne il ritiro dal campionato di Serie A di calcio a 5 femminile”. In una nota, il presidente LND Antonio Cosentino, in contatto costante con il presidente della Divisione Calcio a 5 Fabrizio Tonelli e con il presidente del Comitato Regionale Calabria Saverio Mirarchi, “chiede alle autorità competenti di fare luce al più presto sui fatti accaduti e lancia il suo appello a tutto il calcio italiano affinché si stringa al fianco dello Sporting Locri, dei suoi dirigenti e delle sue atlete”. “Oggi pomeriggio, insieme al presidente del CR Calabria Mirarchi, farò visita alla società ed alla squadra portando loro l’abbraccio di tutto il nostro movimento – anticipa il n.1 della Lnd – ed incontrerò il sindaco e l’amministrazione comunale di Locri per avere un quadro completo della situazione. Pur comprendendo pienamente lo stato d’animo ed il peso della responsabilità del presidente Armeni, mi auguro che possa desistere dal proposito di ritirare la squadra dal campionato: sarebbe un segnale in grado di dare coraggio a tutti quelli che non vogliono cedere alle minacce ed alla prepotenza”.
Il fatto – Lo Sporting Locri, società di calcio a 5 femminile che milita in serie A, chiude i battenti per minacce. E’ stata la stessa società a renderlo noto, con un comunicato stampa diffuso il giorno di Natale. “La società -esprime il suo sconcerto per le minacce ricevute da due dirigenti dello Sporting Locri, il presidente Ferdinando Armeni e il vicepresidente Giovanni Primerano. Minacce e intimidazioni, avvenute nei giorni scorsi, attraverso bigliettini posti sul parabrezza delle rispettive automobili, forse uno scherzo o forse cruda realtà, è sempre una situazione di demenzialità. La società rimanda al mittente queste minacce, perché non saranno certamente questi atti vili a fermare il percorso sportivo e sociale di una squadra di calcio a 5 femminile che in cinque anni ha dato lustro alla città di Locri e all’intera regione calabrese. Una società che ha sempre lavorato per il sociale e si è contraddistinta per lealtà sportiva, rappresentando la regione Calabria in tutta Italia. L’intera societa’, lo staff tecnico, la squadra e il settore Sporting Locri communications esprimono lo sdegno e sono vicini ad Armeni e Primerano che, attenzionati da frasi e minacce stupide, sono sorpresi, ma sicuramente non intimoriti da messaggi sciocchi e privi di senso, non comprendendo tra l’altro quale fastidio possa creare una squadra di donne che ha il solo obiettivo di disputare un campionato di futsal nazionale senza altro interesse se non quello sportivo. L’accaduto – sottolinea la società – è stato già denunciato alle forze dell’ordine e siamo sicuri che si farà luce su quanto successo. Chi pensa che non sia possibile fare sport o seguire un progetto sportivo a livello nazionale, dove le donne sono le vere protagoniste, nella Città di Locri, si sbaglia. Lo Sporting Locri lavora serenamente e quello che conta è giocare onestamente il campionato confrontandosi con squadre italiane e lavorare per il sociale, come dimostrano le tante iniziative di solidarietà e a favore delle donne, organizzate sul territorio. La forza dello Sporting Locri – conclude il comunicato – sta nel sostegno dei tanti tifosi appassionati a questa disciplina e nel supporto di tanta gente onesta che, quotidianamente, segue il gruppo facendo anche sacrifici personali per portare avanti questo progetto, sacrifici personali coadiuvati anche da alcuni sponsor che hanno sposato il progetto orgogliosi della scelta di investimento fatta per un fine valevole”.
Fonte: www.sport.sky.it