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Milena Bertolini: le donne non possono parlare di calcio? Italiani primitivi

L’ex tecnico del Milan Mihajlovic ha detto che il gentil sesso non è adatto a esprimersi sul pallone. Così siamo andati a parlare con Milena Bertolini, forse la donna più esperta di calcio che esiste oggi in Italia.

«Perché le donne posso parlare di calcio? Ma perché le donne possono parlare di tutto. Hanno gli stessi diritti degli uomini. Come parlano di medicina e di leggi così parlano anche di calcio». È decisa e immediata la risposta di Milena Bertolini, allenatrice del Brescia femminile, alla domanda che nasce da un’uscita tutt’altro che felice di Sinisa Mihajlovic, ormai ex tecnico, del Milan. «Io non sono razzista, ma penso che le donne non dovrebbero parlare di calcio perché non sono adatte». Questo ha detto l’ex calciatore serbo, ricevendo il tapiro d’oro dopo l’esonero, in risposta alle affermazioni di Melissa Satta, compagna del rossonero Boateng, che aveva parlato di mancata serenità nello spogliatoio milanista.

Milena Bertolini ha le carte in regola per replicare. È, insieme a Carolina Morace, l’unica donna italiana a poter allenare in Serie A, anche gli uomini. Nessun dirigente però glielo ha chiesto e non si aspetta che lo facciano. Adesso allena le ragazze a Brescia dove è arrivata fino ai quarti della Champions League (sì, meglio degli uomini).

Ha giocato in Nazionale, guida la fondazione per lo sport di Reggio Emilia ed è la curatrice di un libro che si intitola «Giocare con le tette», una frase che qualsiasi calciatrice si è sentita dire ed è una storia al femminile del calcio. Nel libro la frase del presidente della Lega Dilettanti Felice Belloli («Basta dare soldi a quelle quattro lesbiche») è definita un’ingiuria che «affonda le radici nella cultura primitiva da bar dello sport».
Alle parole di Mihajlovic ha replicato subito con un post sulla sua pagina Facebook: «Quando la cultura è improntata al rispetto della persona, quando si ritiene che l’altro abbia valore e dignità, i pregiudizi e gli stereotipi sessisti vengono eliminati»

Stereotipo sessista, non solo di Mihajlovic…
«La donna che osa entrare nel territorio recintato del calcio non è donna. Gli uomini considerano questo territorio esclusivamente maschile. È una cultura primordiale ancora esistente. Il Mihajlovic pensiero è molto radicato nel tessuto sociale».

Da noi o anche nel resto del mondo?
«Da noi all’ennesima potenza. Fuori dai confini italiani, come dicono io, nelle culture evolute, no. Il livello di democrazia di una nazione si misura da come viene considerata la donna e noi siamo ancora molto arretrati».

Il calcio femminile è particolarmente colpito?
«Io sono stata molto ostacolata nella pubblicazione del libro per esempio e non me lo sarei aspettato in una realtà come quella in cui vivo, Reggio Emilia, una città considerata all’avanguardia che quest’anno ospita la finale della Champions League femminile. Un ostracismo che mi convince ancora di più di quanto sia necessario parlare di queste cose».

È anche vero che in tv una donna in una trasmissione sportiva spesso ci finisce solo perché è bella?
«La donna nel mondo del calcio può essere solo velina o moglie del calciatore. Dico questo senza voler offendere nessuno. Non ci può essere l’opinionista tecnica o la giornalista compentente, ma nemmeno una donna nello staff tecnico di una squadra. Questa visione della donna fa sì che la nostra non sia una democrazia piena ».

Lo dimostrano anche le affermazioni dei vertici federali, il presidente dei dilettanti ha parlato del calciatrici come di quattro lesbiche…
«Quando ho sentito quello parole io ho provato rabbia, anzi proprio incazzatura, e disgusto. Il settore femminile davanti all’atteggiamento di quello che era il suo massimo dirigente ha protestato minacciando lo sciopero. Alla fine abbiamo fatto la finale di coppa Italia in un campo chiuso con l’erba alta. Evidentemente una ripicca. Da quelle frasi nulla è cambiato, la Federazione ha fatto proclami, ma non mette in campo fondi».

Si sono fatti passi avanti per le bambine che vogliono fare questo sport?
«Ci sono le bambine, ma mancano le opportunità. Le bimbe sul territorio però non trovano le strutture».

C’è sempre il limite della bellezza. Anche una sportiva ad alto livello ha più sponsor e contratti se è bella.
«Sono i valori dell’immagine e dell’apparire che valgono per tutta la società. Le capacità non vengono ugualmente valutate. Quello che trasmette un atleta non è la bellezza estetica, ma quella del gesto e dei valori sportivi».

Ci sono ragioni culturali dietro al mancato apprezzamento del calcio femminile?
«È un alibi. Paesi culturalmente simili a noi come la Francia e la Spagna, per non parlare di Germania e Stati Uniti, hanno il calcio femminile e lo ritengono importante. C’è il riconoscimento anche economico dell’atleta, c’è il professionismo (sono professioniste le tedesche del Wolfsburg che hanno battuto il suo Brescia di dilettanti n.d.r.). In Italia dopo le conquiste degli anni Settanta, siamo tornati indietro».

Una calciatrice in Italia non guadagna?
«Guadagna poco. Rimborsi spese. Se si fa male ha finito la carriera, se rimane incinta si ferma. Finché gioca ha i rimborsi, ma non i diritti di un contratto.»

Nasce la prima scuola calcio femminile della provincia di Pistoia

La bella novità nel panorama del calcio in Valdinievole è stata presentata martedì sera nella cornice della sala consiliare del comune di Monsummano alla presenza dei rappresentanti dei due sodalizi, delle istituzioni e dei vertici della FIGC provinciale. Nel dettaglio si tratta della nascita della prima scuola di calcio femminile della provincia di Pistoia, e di una delle poche realtà in tutta la Toscana.
La fusione, che sarà operativa dalla prossima stagione, permetterà di unire le forze dei Giovani Granata Monsummano con quelli della società di calcio femminile RB Valdinievole che conta una prima squadra nel campionato di Serie C regionale e una formazione Juniores Under 19. L’attività della nuova realtà comunque sarà operativa già dai prossimi mesi di maggio e giugno, quando verranno organizzati degli stage per piccoli calciatori e piccole calciatrici. Il quartiere generale del sodalizio sarà presso il centro sportivo “Loik” di piazza Gentili a Monsummano, che da settembre disporrà anche del campo a undici in erba sintetica.

Grande soddisfazione e molte aspettative per i dirigenti delle due società che da qui in avanti lavoreranno assieme per implementare l’attività. “Negli ultimi due anni siamo cresciuti forse oltre le previsioni -ha detto direttore generale dei Giovani Granata, Paolo Fascetti,- siamo diventati Academy del Torino Calcio e abbiamo ricevuto il riconoscimento di Scuola Calcio Elite dalla Federazione. Ora ufficializziamo l’accordo con RB Valdinievole con la creazione di una scuola calcio femminile ci è stata suggerita da Teo Coppola, il responsabile nazionale dell’Academy Torino. Vogliamo coprire tutto il bacino della Valdinievole e oltre, per dare un’opportunità in più alle bambine che amano giocare a calcio”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Michele Russo, presidente di RB Valdinievole che spiega come questo nuovo passo sia un momento di svolta importante per il calcio femminile nella nostra provincia. “Questo è un sogno che si avvera: le nostre bambine avranno così un futuro sportivo migliore e cresceranno da un punto di vista dell’attività motoria. Con i Giovani Granata avremo a disposizione più risorse per sviluppare il calcio femminile sul territorio, puntando un giorno traguardi importanti”. Anche le istituzioni, presenti nella persona di Elena Sinimberghi, assessore allo sport del Comune di Monsummano, si congratulano per questa fusione che porterà integrazione e pari opportunità in tutto il territorio.“Questo è un passo molto importante per lo sviluppo del movimento sportivo e di tutta la nostra città, investiamo nel settore giovanile calcistico, ma anche nella cultura e nel sociale”.

Adesso non resta che aspettare la prossima stagione, quando le calciatrici granata scenderanno in campo e daranno concretezza a questo sogno che diventa realtà.

Sandro Morgana: investire di più nel calcio femminile

Mettere ordine e investire, solo cosi’ il calcio femminile in Italia potra’ fare il salto di qualita’ necessario. Sandro Morgana non ci ha messo molto a rimboccarsi le maniche. Il 5 aprile scorso il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Antonio Cosentino, dopo le dimissioni di Rosella Sensi, lo ha nominato nuovo delegato del dipartimento Calcio femminile e il dirigente siciliano si e’ gia messo al lavoro con un preciso obiettivo. “Ci hanno rimproverato un po’ di confusione nella gestione delle attivita’ e allora il mio primo impegno, ammesso che questa confusione ci sia, e’ mettere ordine – racconta all’Agenzia Italpress – Vorrei lavorare sulla programmazione della prossima stagione, cercando di raggiungere l’ottimizzazione di tutti i servizi e risolvere entro giugno la questione dei format dei campionati”. Morgana ha in programma una riunione con tutte e societa’ di serie A e B oltre a quelle promosse dalla C “che servira’ a dare tutte le linee guida della prossima stagione a cui sto lavorando attraverso il confronto con tutte le componenti. Spero di arrivare al 30 giugno con la giusta programmazione”.
Ma questo e’ solo il primo passo. L’Italia e’ indietro nel calcio femminile e per colmare il gap “bisogna puntare sul settore giovanile, sulle scuole, creare gli insegnanti. Per questo servono anche maggiori risorse, bisogna investire di piu’. Da parte del presidente Tavecchio c’e’ grande disponibilita’ a riguardo. Nonostante le difficolta’, l’ultimo bilancio e’ stato chiuso in pareggio, speriamo che non ci siano altri problemi e si possa investire di piu'”. Ma non e’ solo una questione di risorse federali. “Tavecchio ha fornito una svolta decisiva per la crescita del movimento femminile – sottolinea ancora Morgana – Sta percorrendo una strada che altre nazioni in Europa hanno messo in moto, cioe’ quella dell’apparentamento nelle societa’ di serie A, che dovrebbero fare anche attivita’ femminile. Quest’anno abbiamo avuto solo la Fiorentina ma ci sono segnali positivi perche’ altri club ne seguano l’esempio per creare un campionato sempre piu’ virtuoso e competitivo”.

Marta Vergani, Real Meda: la giocatrice che non si arrende mai

Marta Vergani cresciuta nel vivaio del Real Meda, ha indossato diverse volte la maglia azzurra a partire dalle selezioni della rappresentativa fino al arrivare a giocare in Nazionale Femminile Under 19 e in Serie B sempre con il Real Meda.
Giocatrice costante, veloce e con grande forza di volontà.

SCHEDA GIOCATORE
Nome: Marta
Cognome: Vergani
Data di nascita: 20 Maggio 1997
Team: Real Meda – Nazionale Femminile Under 19
Ruolo: terzino
Professione: studentessa

Le compagne di squadre ti definisco come una persona con non si arrende mai, che continua a sperare nella vittoria anche su 2-0 a dieci minuti dalla fine. Da cosa nasce tutta questa determinazione del “non arrendersi mai”?
Sinceramente non so da dove nasca tutta questa mia determinazione del non arrendermi mai…
Forse è una conseguenza del fatto che non voglio perdere, del fatto che ho sempre la speranza che in qualche modo riusciamo a ribaltare la partita se ci crediamo fino in fondo 

Mancano ancora alcune partite alla fine della stagione. Il Real Meda si trova nella parte alta della classifica, al quarto posto alla pari con l’Orobica. Cosa ne pensi dell’andamento della tua squadra  durante questo campionato?
Quest’anno fondamentalmente non stiamo andando male, ma purtroppo fino ad ora, durante l’arco del campionato abbiamo perso alcuni punti importanti su partite che erano alla nostra portata



Recentemente sei stata via con la nazionale U19. Raccontaci un po’ com’è andata
Andare via con la nazionale è sempre un esperienza emozionante.
Purtroppo però questa volta, anche se l’impegno è stato alto, non è stato sufficiente per poterci qualificare alla fase finale dell’europeo. Abbiamo subito incontrato un potenziale vincitore del torneo, quale la Spagna, che ci ha battuto sul risultato di 3 a 0. Anche se abbiamo giocato una bella partita sul piano tattico, purtroppo alcune nostre piccole distrazioni tecnico-mentali ci sono costate la sconfitta.
Nonostante il risultato della prima partita avevamo ancora la speranza di poter passare il turno. Dunque nella seconda gara abbiamo affrontato la Danimarca, con la quale però abbiamo pareggiato 1 a 1, subendo il gol negli ultimi minuti di gioco. Questo risultato ci ha dato il dispiacere e la consapevolezza dell’impossibilità di qualificarci. 
Alla terza partita, abbiamo incontrato l’Irlanda del nord, con la quale abbiamo vinto 3 a 0, una piccola consolazione che ci ha fatto chiudere in “maniera positiva” questa nostra avventura, iniziata con una sconfitta, e che speravamo potesse andare in maniera diversa.



Sei una studentessa all’ultimo anno di liceo, ciò implica anche l’esame di maturità. E’ difficile conciliare studio con allenamenti e impegni con la Nazionale che ti costringono a stare via di casa per diversi giorni?
L’Attività sportiva mi  procura un grande dispendio di tempo e di energia. Quindi si è molto difficile conciliarla con lo studio. Ma la passione per lo sport, l’emozione che mi provoca indossare la maglia della nazionale, la devozione al lavoro insegnatami dalla mia famiglia, mi spinge ad organizzarmi al meglio, studiando anche la sera tardi, per poter riuscire in entrambe le cose.


Il tuo più bel momento calcistico di sempre?

Ci sono molti momenti calcistici che ho vissuto e che mi porterò sempre nel cuore.
Ma penso che l’emozione più grande che ho provato sia stata giocare l’europeo U17 con le mie compagne, conquistare la qualificazione al mondiale e giocare quest’ultimo dando il massimo, arrivando ad un traguardo storico: il terzo posto mondiale.

Progetti futuri calcistici e non?

Per il futuro non ho ancora deciso niente di fatto. Mi piacerebbe comunque fare esperienza in A e riuscire a continuare gli studi in università.

Il numero 2 in Nazionale è un numero casuale o c’è qualche motivo? 

No non ha nessun motivo in particolare, è semplicemente il numero da terzino destro.



Ti senti diversa quando indossi la maglia azzurra rispetto a quella del Real Meda?
Diversa no, ma qualche differenza c’è: con la nazionale senti di rappresentare la tua nazione, mentre con il meda, la tua società…
Comunque sia, l’impegno che ci metto è sempre lo stesso perché in entrambi i casi si rappresenta qualcuno che ci ha dato la sua fiducia dandoci la possibilità di far parte di un gruppo, di poter vivere emozioni indimenticabili, di poter fare quello che più ci piace al mondo: giocare a calcio, che è la cosa più bella e soprattutto divertente.

Francesca Fumagalli della redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Marta Vergani
 per la disponibilità e per il tempo dedicato alle esaustive risposte dell’intervista.
Un grande in bocca al lupo e buona continuazione!

Coppa Italia, il Mozzanica passa a Cuneo: in semifinale sarà ancora derby

Come volevasi dimostrare il campo di Cuneo riserva sempre quelche sorpresa al Mozzanica. Finisce con il medesimo punteggio con il quale le ragazze di Nazzarena Grilli, conquistarono i tre punti nella gara di campionato dello scorso anno e non senza qualche piccolo patema d’animo. Partita sempre in mano alle bergamasche che però sprecano troppo e vanno sotto al 28′, prima di trovare la reazione che vale il passaggio alle semifinali. Nazzarena Grilli opta per un mini turn over, facendo quindi rifiatare Viviana Schiavi ed Elisa Bartoli, sostituite da Federica Rizza e Giulia Rizzon. Manuela Giugliano parte dal primo minuto alle spalle di Iannella e Giacinti. Le padrone di casa devono rinunciare a bomber Sodini, in dolce attesa, e Alice Cama e così l’attacco è affidato a Moscia e Papaleo.
Le bergamasche partono subito a spron battuto, ma Giacinti al 3′ spreca l’invito di Scarpellini, sparando su Ozzimo. Al 28′ la gara si mette in salita per le ospiti: Moscia crossa in area, Rizzon interviene sul pallone, ma impatta male e devia clamorosamente nella propria porta. Capitan Locatelli e compagne non si perdono d’animo e trovano il pareggio dopo soli sei primi di gioco: Rizza dalla destra si accentra e tocca all’indietro per Stracchi, che senza pensarci fucila di collo pieno alle spalle dell’incolpevole Ozzimo. Al 41′ Giacinti chiama la n. 1 locale alla respinta, sulla quale si avventa Iannella che realizza, ma il direttore di gara annulla la rete tra l’incredulità dei presenti.
Nella ripresa le biancocelesti mantengono il piede pigiato sull’acceleratore. Al 4′ Stracchi crossa in mezzo, ma né Giacinti, né Iannella in spaccata riescono ad arrivare alla deviazione a due passi dalla linea di porta. La n. 9 orobica si divora il raddoppio due minuti dopo quando, lanciata a rete, calcia ancora su Ozzimo in uscita disperata. Nazzarena Grilli decide di mescolare il mazzo e inserisce Bartoli per Zanoletti e Cambiaghi per Giugliano. Al 22′ Scarpellini va al cross, Giacinti tutta sola incorna tra le braccia dell’estrema difendente locale. Sembra proprio che oggi il Panzer della Val Cavallina abbia il cannone inceppato, tant’è che subito dopo fallisce ancora una facile occasione su invito di Cambiaghi. Al 25′ è la volta di Stracchi di mancare il raddoppio, calciando fuori dallo specchio da 7-8 metri su assist sempre di Michela Cambiaghi. Alla mezzora finalmente le ospiti passano: è ancora la bionda ex Fiammamonza a far da rifinitrice, per Stracchi che da pochi passi coglie una clamorosa traversa, sulla palla però c’é Giacinti che stavolta non sbaglia e indirizza la sfera nella rete piemontese, portando in avanti le biancocelesti. Una Valentina Giacinti stremata chiede il cambio e mister Grilli inserisce Marina Cervi che risponde pennellando in mezzo al 42′ il pallone sul quale Iannella si avventa di testa ad insaccare la rete della tranquillità. Il Mozzanica conquista la sua terza semifinale consecutiva e, come nella passata edizione, sarà il Brescia l’avversario da battere, per ottenere la prima storica finale di Coppa Italia per le bergamasche.

CUNEO-MOZZANICA-1-3
Reti: Rizzon (autorete) al 28′ e Stracchi al 34′ p.t.; Giacinti al 30′ e Iannella al 42′ s.t.
CUNEO (3-5-2): OZZIMO; ROSSO, JOLY, GREPPI; SPANU (dal 15′ s.t. GENOVESE), COBELLI, FRANCO, ERRICO, PITTAVINO; MOSCIA (dal 5′ s.t. MASCARELLO), PAPALEO (dal 40′ s.t. FERRO). All. Gianluca Petruzzelli.
MOZZANICA (4-3-1-2): GRITTI; RIZZA, RIZZON, LOCATELLI, ZANOLETTI (dal 20′ s.t. BARTOLI); SCARPELLINI, STRACCHI, GALLI; GIUGLIANO (dal 12′ s.t. CAMBIAGHI); IANNELLA, GIACINTI (dal 40′ s.t. CERVI). All. Nazzarena Grilli.
Arbitro: Giuseppe Vingo di Pisa; assistenti: L’incesso e Parise di Torino.
Ammonite: Iannella (M) al 54′ ed Errico (C) al 76′.
Note: Presenti circa 200 spettatori, campo in erba sintetica.

Coppa Italia, il Brescia vola in semifinale: 4-0 al Tavagnacco

Un Brescia in emergenza ottiene l’accesso alle semifinali di Coppa Italia battendo il Tavagnacco nonostante una formazione rimaneggiata che vede il forfait all’ultimo di Marchitelli e il ritorno tra i titolari di Gama nonostante le non perfette condizioni fisiche, con Bertolini che rinuncia al 3-4-1-2 per un più prudente 3-5-2 con Mele, Rosucci ed Alborghetti a centrocampo.
Il Brescia trema all’11’ quando su un traversone basso Clelland batte Ceasar al limite dell’area piccola, ma la posizione dell’attaccante scozzese è di fuorigioco con l’arbitro che prontamente annulla. Il rischio passato sveglia il Brescia che dopo un avvio difficoltoso si rende pericoloso al 16’ quando Sabatino recupera palla ai venti metri innescando Serturini sulla sinistra che dal limite impegna Penzo. Il Tavagnacco si fa vedere con un tiro da fuori di Parisi su cui fa buona guardia Ceasar, ma la grande occasione per passare in vantaggio capita sui piedi di Sabatino al 25’, ma il tiro da dentro l’area della numero nove biancoblu è ribattuto da Penzo.
L’appuntamento con la rete è solo rimandato a sette minuti dopo: Girelli dalla sinistra lancia Sabatino pronta a tagliare verso il centro dell’area superando Penzo con un tocco morbido. Il raddoppio è immediato, ma questa volta i ruoli si invertono con Sabatino che da dentro l’area rifinisce splendidamente per il destro vincente di Girelli. A 2-0 acquisito sale in cattedra Ceasar con, al 40’, una deviazione che vale un gol nell’uno contro uno con Zuliani che salva la porta biancoblu. Nella ripresa il Brescia sfiora subito la rete del 3-0 con un colpo di testa di Girelli su punizione di Williams che incoccia sul palo al 2’, mentre Sabatino all’11’ si fa ipnotizzare da Penzo nell’uno contro uno al limite dell’area. Poco prima era stata Parisi a chiamare all’intervento Ceasar con un tiro da fuori area. Il Tavagnacco avrebbe l’occasione per accorciare le distanze al 24’ quando Clelland ruba palla al limite dell’area a D’Adda, ma il suo tiro termina alto sulla traversa. Il Brescia con il passare dei minuti diventa sempre più dominatrice del campo segnando il 3-0 al 33’ con Sabatino a conclusione di una splendida triangolazione Serturini, Girelli, Sabatino. Un minuto dopo la neo entrata Lenzini sfiora il 4-0 con un tiro dal limite che sfiora il sette, mentre al 36’ è Girelli a mancare la deviazione vincente sul secondo palo. Parisi cerca di impensierire Ceasar con un tiro da fuori senza fortuna, ma al 39’ Girelli mette la parola fine alla partita trasformando in rete un filtrante preciso di Williams.
A fine maggio le biancoblu affronteranno la vincente di Cuneo-Mozzanica per l’accesso alla finale.

BRESCIA – TAVAGNACCO 4-0
BRESCIA (3-5-2): Ceasar; Gama (36’ st Ghisi), D’Adda, Linari; Serturini (33’ st Lenzini), Alborghetti, Mele (23’ st Eusebio), Rosucci, Williams; Sabatino, Girelli. A disp.: Marchitelli, Bonansea, Martani, Tarenzi. All.: Bertolini.
TAVAGNACCO (4-3-3): Penzo; De Val, Martinelli, Filippozzi, Frizza (41’ st Paroni); Sardu (18’ st Dri), Parisi, Tuttino; Camporese, Clelland, Zuliani (8’ st Del Stabile). A disp.: Ferroli, Pochero, Cecotti, Piai. All.: Di Filippo.
ARBITRO: Modesto di Treviso.
MARCATRICI: 32’ pt Sabatino, 37’ pt Girelli; 33’ st Sabatino, 39’ st Girelli.
AMMONITE: De Val, Gama, Filippozzi.

Serie B: dopo 17 giornate regna l’equilibrio

In tutti e quattro i gironi a 5 giornate dalla fine è lotta per la promozione in Serie A.

Per la quarta volta di fila vincono tutte e tre le squadre al vertice del girone A continuando la loro corsa racchiuse in soli tre punti. La capolista Como abbatte Milan Ladies e coglie la sua quattordicesima vittoria in questo campionato. Rimane distante un punto la Fimauto Valpolicella che coglie il suo decimo successo consecutivo. Non molla l’Inter Milano a 3 punti dal Como grazie alla sua quinta vittoria consecutiva, questa volta preziosa nel derby con la Bocconi Milano. In coda non cambia nulla con i ko delle ultime quattro in classifica.
Classifica marcatrici: Ferrario (AZALEE) 18, Coppola (MILAN LADIES) 16, Merli (OROBICA) 16, Cavallini (F. MOZZECANE) 15, Ambrosetti (COMO 2000) 13, Boni (FIMAUTO VALPOL.) 13, Gritti (COMO 2000) 11, Capovilla (FIMAUTO VALPOL.) 10, Baresi (INTER MILANO) 9, Beverly (FIMAUTO VALPOL.) 9, Rognoni (INTER MILANO) 9, Mazzola (COMO 2000) 9, Peretti (FIMAUTO VALPOL.) 8, Marchese (ORISTANO) 8, Dubini (REAL MEDA) 7, Merli (OROBICA ) 6, Coda (REAL MEDA) 6, Gaburro (COMO 2000) 6, Moselli (MILAN LADIES) 6, Carta (ORISTANO) 6

Nel B la lotta per la promozione ormai è ristretta a due squadre. Grifo Perugia ha mollato perdendo a Padova dopo cinque risultati utili di fila. Ne hanno approfittato Jesina e Pro San Bonifacio vincenti, insieme in testa alla classifica a + 6 dalle grifoncine. La San Bonifacio ha colto il quarto successo di fila, la Jesina la dodicesima vittoria in campionato.
Classifica marcatrici: Polli (JESINA) 17, Dalla Santa (CLARENTIA TN) 17, Yeboaa (PRO SAN BONIFACIO) 14, Pasqualini (AZZURRA S.BART.) 14, Monterubbiano (JESINA) 12, Zanetti (PORDENONE) 11, Montorio (NEW TEAM FERRARA) 10, Zuanti (MARCON) 9, Fiorucci (GRIFO PERUGIA) 8, Ganga (VICENZA) 8, Marinelli (GRIFO PERUGIA) 8, Perobello (PRO SAN BONIFACIO) 8, Saravalle (GRIFO PERUGIA) 7, Stefanello (MARCON) 7, Paoletti (PORDENONE) 6, Fratini (NEW TEAM FERRARA) 6, Ceccarelli (GRIFO PERUGIA) 6, Dal Bianco (PADOVA) 6, Vagnini (JESINA) 6, Dauriz (CLARENTIA TN)

Nel girone C il Cuneo espugna a fatica il campo del Musiello e porta a tre punti il vantaggio sulla seconda Castelfranco fermata sul pari ad Imola. Le piemontesi hanno colto l’undicesimo successo di fila e rimangono le uniche imbattute del girone. Il Castelfranco dopo sei vittorie di fila si fa fermare sul pari dall’Imolese e scivola a -3 dalla capolista, il maggior distacco dopo due mesi. In coda non cambia nulla, Torino e Bologna pareggiano, le piemontesi rimangono a + 5 dalle felsinee.
Classifica marcatrici: Cama (CUNEO ) 20, Filippi (IMOLESE) 16, Montecucco (ACC. ACQUI ) 13, Ponzio (TORINO) 12, Mascarello (CUNEO ) 11, Bargi (AMICIZIA LAGACCIO) 10, Amandola (ALESSANDRIA) 10, Acuti (CASTELFRANCO) 8, Orlandini (REGGIANA) 8, Cinotti (CASTELFRANCO) 8, Mastalli (CASTELFRANCO) 7, Corradini (REGGIANA) 7, Paoletti (MUSIELLO AC S.90) 7, Levis (TORINO) 7, Del Francia (AMICIZIA LAGACCIO) 7, Papaleo (CUNEO ) 7, Mellano (MUSIELLO AC S.90) 6, Errico (CUNEO ) 6, Lavarone (MUSIELLO ACS.90) 6, Guidi (CASTELVECCHIO)

Il Chieti nonostante abbia centrato il suo sedicesimo successo stagionale confermandosi sempre vincente in casa, non riesce a scrollarsi di dosso la Roma. Le capitoline rimangono a -2 dalle abruzzesi grazie al secondo successo di fila.
Classifica marcatrici: Martinovic (CHIETI) 20, Moraca (CARPISA NAPOLI) 17, Sciarretti (ROMA XIV) 12, Buttaccio (NEBRODI) 11, Vukcevic (CHIETI) 11, Pittaccio (ROMA) 10, Galluccio (DOMINA N.A.) 9, Coco (CATANIA) 9, Ndiongue (CATANIA) 9, Sibilio (NAPOLI DREAM T.) 8, Dragotto (NEBRODI) 8, D’Amico (SALENTO) 8, Proietti (ROMA) 8, Di Camillo (CHIETI) 8, Mariani (CHIETI) 7, Novelli (ROMA XIV) 7, Polverino (DOMINA N.A.) 7, Berarducci (LAZIO W.) 7, Visentin (ROMA) 7, Bergamo (SALENTO)

Coppa Italia: Cuneo-Mozzanica e Brescia-Tavagnacco

Dopo Castelfranco e AGSM Verona già qualificate per le semifinali che le vedranno di fronte è arrivato il momento di giocare gli altri due Quarti di finale in programma oggi mercoledì 20 aprile. Si tratta di Cuneo-Mozzanica (ore 17.00) e Brescia-Graphistudio Tavagnacco (ore 15.00). Arbitra l’incontro di “Parco della Gioventù” di Cuneo il Sig. Giuseppe Vingo di Pisa coadiuvato dagli assistenti di linea Luca L’Incesso e Silvio Parise di Torino. La gara di Brescia sarà diretta da Federico Modesto di Treviso con assistenti Antonello Orlando di Chiari e Valentino Marini di Cremona. Gare secche, in caso di parità al termine dei 90’ saranno i rigori a sancire la squadra vincente. I due sodalizi che passeranno il turno si affronteranno in semifinale in casa della squadra che ha giocato l’ultimo turno in trasferta. Se entrambi i club hanno disputato i quarti tra le mura amiche o lontano da casa allora sarà il sorteggio a sancire la squadra che avrà il vantaggio di giocarsi la semifinale davanti ai propri tifosi.
Il caso di passaggio del turno il Cuneo sarebbe la seconda squadra di B in semifinale, se non è un record poco ci manca. Le piemontesi sono ancora imbattute in questa stagione e prime nel girone C della Serie B. Il Mozzanica in Coppa incontra per la sesta volta di fila un club cadetto con 25 gol all’attivo che sono valsi cinque successi e un parei.
L’altro quarto Brescia-Tavagnacco è praticamente una finale anticipata, l’epilogo della scorsa edizione vinta dalle leonesse con un rotondo 4-0. In campo due squadre che hanno in bacheca quattro Coppe (due per parte) alzate nelle ultime quattro stagioni. Il Brescia, in quanto detentrice del trofeo, ha giocato solo l’ultimo turno regolando l’Atletico Oristano con un roboante 9-1. Il Tavagnacco è partito dal primo step inanellando quattro vittorie in altrettante partite con un bilancio di 21 gol fatti e nessuno subito. Quella tra le lombarde e le friulane sarà la 17esima sfida nella storia del calcio femminile (7 vittorie Tavagnacco, 6 Brescia e 3 pari), la seconda in questa stagione dopo il successo delle leonesse in campionato per 2-1.

Quelle che il calcio: ospite Federica Di Criscio

La terza puntata della trasmissione dedicata al calcio femminile “Quelle che il calcio” andrà in onda in diretta su RaiSport 1 giovedì 21 aprile alle ore 16.30. Grazie alla collaborazione delle società, di San Marino RTV e di Professione Calcio, verranno trasmessi i riflessi filmati di tutte le partite della 6^ di ritorno del campionato Serie A, interviste alle protagoniste, con particolare attenzione alle calciatrici. In studio il conduttore Luca Pisinicca, storica voce delle telecronache Rai dedicate al calcio femminile, con il commento tecnico dell’ex azzurra Katia Serra. Ospite negli studi di Saxa Rubra il difensore dell’AGSM Verona e della Nazionale Federica Di Criscio.

Lucia Ceci, parola d’ordine: crederci fino alla fine!

In casa della Pink Bari c’è un solo pensiero: lottare, affrontare al massimo le partite rimaste e credere nella salvezza. La prima delle 6 finali in vista, prima della chiusura, è stata vinta ed ora la convinzione di potercela fare è al massimo. La squadra di mister Cardone, ha avuto ragione del Sud Tirol Damen scendendo in campo con un classico 4-4-2 affidato a Fazio tra i pali, Novellino, Morra, Anclerio e Soro sulla linea difensiva, Ceci, Piro, Strisciuglio e Riboldi a centrocampo e con Privitera – Pinna in tandem offensivo. Qualche rischio è stato corso a causa della vivace tirolese Vivirito ma la Fazio ha fatto davvero una buona guardia. Sempre grazie alla Vivirito arriva l’occasione per sbloccare il risultato ma a favore delle baresi. La calciatrice del Sud Tirol infatti, si rende protagonista al 25’ della ripresa di un intervento con le mani nella propria area.
L’arbitro assegna il penalty e capitan Anaclerio si porta sul dischetto; è forse arrivato il momento buono per la squadra biancorossa? Non ancora, perché la numero uno Schroffenegger intuisce l’angolo e para. A quel punto, sul cielo di Bitetto e nella testa delle ragazze pugliesi, s’affaccia più di qualche ombra ma la gioia è solo rimandata di qualche minuto. Pinna serve Ceci, posizionata sul vertice destro dell’area avversaria, la quale lascia partire un beffardo tiro cross che finisce in fondo la rete. I restanti 15 minuti saranno una vera battaglia ma alla fine la Pink può tirare un sospiro di sollievo per la prima vittoria casalinga festeggiando con il calorosissimo pubblico presente sugli spalti.

“Questa settimana abbiamo lavorato abbastanza bene, avevamo un unico obiettivo in mente: vincere!” – come afferma la match winner Lucia Ceci senza mezzi termini. “Dopo il rigore sbagliato – aggiunge – sinceramente sentivo che comunque saremmo riuscite a farcela. Sul goal, quando la palla è entrata, non ho capito più niente, perché era da tanto che provavo a segnare ma non riuscivo a sbloccarmi, a quel punto ho mandato un grido liberatorio e mi sono buttata a terra e sono stata sommersa da tutte le mie compagne. Credo nella salvezza e dobbiamo affrontare ogni partita come quella di oggi, come un gruppo unito, così come abbiamo dimostrato di esserlo oggi“.

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