Da una parte il biancorosso del Cuneo, dall’altra l’azzurro dell’Italia: un 2016 decisamente intenso per Marta Mascarello che tra il proprio club e la Nazionale Under 19 ha vissuto e sta vivendo più di un’emozione.
Marta, il Cuneo si avvicina a grandi passi verso la Serie A: quanto sentite vicino quest’obiettivo?
Ci stiamo avvicinando alla fine del campionato ed io sinceramente non vedo l’ora di giocare queste ultime decisive partite. Sappiamo di essere vicine al traguardo ma non abbassiamo la concentrazione. Pensiamo a portare a casa i tre punti partita dopo partita, alla fine tireremo le somme.
Come reputi la tua stagione a livello personale sinora?
Penso che la mia stagione sia stata finora positiva. Ho segnato undici reti ed ho giocato praticamente tutte le gare. Se dovvessi darmi un voto sarebbe un sette. Penso, però, anche di dover migliorare ancora tantissimo sotto certi aspetti e lavorerò sodo per farlo.
Purtroppo l’obiettivo Europeo con la Nazionale Under 19 è sfumato: cosa è mancato in ottica qualificazione?
Purtroppo ci siamo confrontate con una nazionale da cui dovremmo imparare tanto: la Spagna. Le ragazze in questo paese hanno, infatti, la possibilità di far parte di club maschili importanti (ed. Barcellona e l’Atletico Madrid) e quindi di essere semi professionistiche allenandosi come tali. La differenza in campo purtroppo si è vista. Penso che l’unico modo per veder crescere il nostro movimento sia proprio far sì che ogni club maschile di Serie A sia obbligato ad avere la propria squadra femminile. Ora come ora siamo dilettanti, ma ce la giochiamo già con tutte le nazionali, eccezion fatta con le teste di serie. Questo significa che la musica cambierebbe notevolmente se potessimo allenarci in un determinato modo.
Si dice che il calcio femminile sia in crescita, voi calciatrici state avvertendo questo trend?
Sicuramente è cambiato qualcosa rispetto agli anni scorsi, ma va tutto molto a rilento. Un passo importante penso sia stato fatto dalla Fiorentina che ha assorbito la squadra femminile. Come ho detto in precedenza sarebbe quella la svolta. Se ciò non avverrà rimarremmo sempre allo stesso punto. Mi auguro che in un futuro prossimo si possa credere maggiormente in questa disciplina che nel resto del mondo riempie gli stadi e fa divertire, oltre che emozionare, milioni di persone.