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Sara Penzo, La saracinesca eroe di Francia 2008: Alzare quella coppa un sogno! Le giovani? Per crescere via dall’Italia!

Mancava poco, pochissimo. La valle della Loira, calata in un glaciale silenzio norvegese ed intercalata sonoramente da intensi sospiri italiani, si preparava al solenne esito… A quel punto il triplice fischio squarciò il celato mutismo transalpino, il rigore di Parisi, che al 71’ era valso il momentaneo 1-0, si concretizzò in un Europeo U19 vinto dall’Italia, con uno stadio di Tours luogo di tripudio tricolore.
Straordinaria ed imponderata si rivelò la cavalcata della formazione del CT Corradini, un undici che vedeva arruolata una numero uno come Sara Penzo, risultata la migliore portiere d’Europa, che, dopo il successo francese, ha spiccato il volo ed è diventata ad oggi una dei miglior estremi difensori d’Italia.

Da Sara fino a diventare “Penzo”. Un carriera calcistica iniziata presto ma fin subito lanciata sui primissimi palcoscenici.
“Essere brevi qui è impossibile, ma la mia storia ha avuto inizio nel campetto di fronte casa, con la squadra del mio paese, la polisportiva “San Giovanni Battista”, all’età circa di cinque anni.
Ho dato i primi calci lì, fino ad arrivare alla formazione giovanissimi, poi si sà: le ragazze devono iniziare a giocare con le altre ragazze, sennò la differenza fisica inizia a farsi sentire… Così,  ad undici anni, cominciai a militare nella compagine del mio paese, disputante il campionato di D.
Già un anno dopo ricevetti le prime convocazioni con la rappresentativa Veneto, Under 14, poi, trascorse due stagioni, mi trasferii al Gordige, dove ho fatto il mio esordio in B.
Da lì a poco le prime chiamate con l’azzurro dell’Under 17. Sfortunatamente, però, due anni più tardi, dovetti affrontare il mio primo stop, per la rottura del legamento crociato, ma non mi abbattetti e  mi operai, riconquistandomi la nazionale con l’U19 e, successivamente, passando tra i diciassette ed  i diciotto anni alla Torres.
Dall’avventura sarda è stato poi tutto un crescendo, tanto è che nel 2008 vinsi l’Europeo U19 in Francia, dove entrai nella “Top 10” della competizione e, grazie a tali successo e riconoscimento, approdai direttamente in maggiore, senza saltare più una convocazione fino all’anno scorso, che mi ruppi l’altro legamento crociato.
Ma tornando un passo indietro, dopo Torres, ho giocato sempre in A: per Venezia, Basilea (l’esperienza più bella della mia vita, nel massimo campionato elvetico), Brescia, fino ad arrivare al Tavagnacco, compagine nella quale difendo i legni attualmente da tre stagioni.
Ad oggi registro più di centoventi presenze in A.”

Come si affrontano chiamate ed opportunità importanti, tra le fila di società di blasone, quando siamo costretti ad andare via da casa poco più che adolescenti?
“Io credo sia una questione di carattere. La mia più grande forza son sempre stati i miei genitori: li ringrazierò sempre, per avermi sostenuta in tutte le scelte che ho sempre preso e che prenderò, perchè è grazie anche a loro se non ho mai avuto paura di mettermi in gioco, pure distante dai miei affetti.
Ad oggi, con qualche anno in più di esperienza, rifarei tutto, perchè uscire di casa da giovane vuol dire crescere, a livello personale oltre che calcistico, e mi ha resa la persona che sono oggi.”

Sara Penzo, una delle poche giocatrici italiane ad essere riuscita a sfondare all’estero, nel pluriscudettato Basilea. Com’è l’impatto con il calcio di altre nazioni? E le differenze con il nostro?
“La mia avventura a Basilea è stata la parentesi sportiva più bella della mia vita. Sono sincera: all’inizio lo volevo fare solo per avere lo svincolo, ma poi mi sono ritrovata come in un’altra dimensione. La considerazione è completamente diversa: sei una professionista e ti trattano da tale, quindi vuol dire  vivere di calcio ed avere tutte le strutture idonee a disposizione ed una società alle spalle, senza problemi di nessun genere.
A livello calcistico, ovviamente, avere il tempo di allenarsi ogni giorno, due volte al giorno, significa risultare costantemente in condizioni ottimali, in ogni momento della stagione, ed i sacrifici che fai sul campo sono quindi valorizzati.
Se parliamo di differenze con il nostro calcio… Beh direi per rendere l’idea: PROFESSIONISMO!”

Numerose le formazioni di cui hai ermeticamente serrato la porta. Un ricordo che porti nel cuore di ognuna?
“Un ricordo per ogni una: della Torres direi l’esordio in A, del Venezia il gruppo stupendo, del Basilea ogni singolo istante, ci ho lasciato il cuore, del Brescia la professionalità di tutti i componenti, di Tavagnacco la Champions.”

E poi, per capire come da promesse si può arrivare a diventare Top Player, non scordiamoci l’azzurro.. Da numero uno Campionessa d’Europa nel 2008 con l’Italia U19.
“La vittoria dell’Europeo è stato un sogno diventato realtà! Tutti da bambini sogniamo di vincere con quella maglia e noi ci riuscimmo.
Partimmo sfavorite, in quanto approdammo alla parte finale di competizione come miglior seconda del girone di qualificazione, ma una volta arrivate lì giocammo la prima partita contro la Norvegia, una squadra contro cui perdevamo sempre, riuscendo a vincere e rendendoci conto che forse avremmo potuto scrivere una storia differente.
E così fu, ritrovandoci poi proprio quella Norvegia, battuta precedentemente nella fase a gironi, in finale.
Ma il momento più emozionante è quando senti quel triplice fischio finale e ti rendi conto di avercela fatta: fare quei gradini della tribuna, che ti portano verso la postazione della coppa ed alzarla… Quelli son momenti che non dimenticherò mai!”

Un tricolore che poi hai onorato anche in Maggiore…
“Le prime convocazioni erano un misto di entusiasmo e d’orgoglio, perchè di fronte avevo Panico, Tuttino, Zorri, Gabbiadini… Gente con più di cento presenze azzurre e che da piccolina andavo con mio papà a vedere nei raduni precampionato in montagna.

Con il passare del tempo e delle convocazioni ho preso sempre più fiducia in me ed ho cercato di rubare e fare miei tutti gli insegnamenti delle più grandi.”

Detto ciò, cosa si prova ad essere ancora giovane ed aver vissuto e vinto quasi tutto sia a livello nazionale che internazionale?
“Il calcio è sempre stato il mio sogno, un gioco dove ho sempre dato tutta me stessa, ed essere considerata oggi un portiere d’esperienza mi rende soddisfatta e mi ripaga di tutti i sacrifici che ho sempre fatto.”

Chiusura da numeri uno, proprio come il numero che ti vorremo vedere nuovamente indossare in azzurro: un consiglio per le “Penzo” emergenti.
“Il consiglio che do a tutte le ragazze, che amano questo sport e questo ruolo, è quello di andare via dall’Italia, se ne hanno possibilità, il prima possibile, perché, purtroppo, per ora non c’è futuro.

Il non essere considerate professioniste è una cosa che penalizza e penalizzerà sempre il nostro calcio, quindi vivere esperienze all’estero diventa la base per una ragazza che vuole fare del calcio una professione.
Ma se una non ne ha la possibilità allora consiglio di non smettere mai di credere nel proprio sogno, che, con divertimento, passione e sacrificio, anche in Italia può dare tante soddisfazioni.”

Danone Nations Cup: a Milano l’AGSM Verona si qualifica per le finali di Coverciano

E’ l’AGSM Verona la seconda qualificata alle fasi nazionali della “Danone Nations Cup”, il più grande torneo di calcio under 12 al mondo con 2,5 milioni di partecipanti in oltre 40 paesi, che in Italia è riservato alla componente femminile sotto la regia del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC. Le veronesi, che nella fase interregionale disputata sabato scorso a Milano presso il centro sportivo “Giacinto Facchetti”, raggiungono la As Roma che nella prima finale interregionale disputata nella capitale si era imposta sulle avversarie del centro sud.

Fase Interregionale MILANO

Asd Brescia Femminile – Fc Internazionale 0 – 4
Atalanta Bc – Csrd Azalee 4 – 1
Csrd Azalee – Agsm Verona 2 – 3
Fc Internazionale – Atalanta Bc 2 – 4
Asd Brescia Femminile – Agsm Verona 2 – 4
Fc Internazionale – Csrd Azalee 3 – 3
Atalanta Bc –  Agsm Verona 2 – 3
Asd Brescia Femminile – Csrd Azalee 4 – 1
Atalanta Bc – Asd Brescia Femminile 4 – 1
Agsm Verona  – Fc Internazionale 4 – 4

Classifica: Agsm Verona Punti 10, Atalanta Bc 9, Fc Internazionale 5, Asd Brescia Femminile 3, Csrd Azalee 1.

Per la situazione aggiornata della competizione clicca qui.

Sabato si è svolta anche la Fase preliminare dell’Area Nordovest: a Genova ha staccato il pass perla Fase Interregionale il Genoa Cfc e il Campomorone, che raggiungono le altre società ammesse di diritto: FC Juventus,  Torino FC e AS Livorno Calcio. Appuntamento il prossimo 21 maggio al Centro Sportivo Molassana Boero Asd (Via di Pino, 35 – GENOVA).
Nel corso della manifestazione sono state assegnate green card  a Spezia Calcio e Genoa CFC “per aver giocato in parità numerica 7vs7 gli incontri Virtus Entella/Spezia Calcio e Genoa CFC/Virtus Entella a seguito infortuni occorsi dalla Società Virtus Entella durante la gara”; alla UC Sampdoria “per aver, durante la gara con la Spezia Calcio, restituito la palla su rimessa laterale spettante palesemente agli avversari e per aver spontaneamente interrotto un’azione di giuoco per soccorrere l’avversario infortunato”.

Area Nord Ovest

Fase preliminare
Girone 6 – GENOVA

Genoa Cfc – Campomorone S.Olcese 4-0
Sampdoria – Virtus Entella 4-2
Virtus Entella – Spezia Calcio 2-3
Campomorone S.Olcese– Sampdoria 4-3
Campomorone S.Olcese – Virtus Entella 3-2
Genoa Cfc – Spezia Calcio 4-1
Sampdoria – Spezia Calcio 4-2
Genoa Cfc – Virtus Entella 4-1
Sampdoria – Genoa Cfc 2-3
Spezia Calcio – Campomorone 2-3

Classifica: Genoa Cfc punti 12, Campomorone 9, Sampdoria 6, Spezia 3, Virtus Entella 0.
Qualificate: Genoa Cfc, Campomorone

Fase Interregionale GENOVA, 21 Maggio 2016 ore 10,00 – Fase a 5 squadre
Centro Sportivo Molassana Boero Asd Via di Pino, 35 – GENOVA.

Qualificate dalla Fase preliminare
– Genoa Cfc
– Campomorone

Ammesse direttamente alla fase interregionale le seguenti società:
– FC Juventus
– Torino FC
– AS Livorno Calcio

Donne nello sport. Quando il rosa diventa oro.

Vi invitiamo a partecipare
Sabato 28 maggio 2016 presso il Palazzetto dello Sport di Monza all’appuntamento: 
Donne nello sport. Quando il rosa diventa oro, 
II edizione

Programma della giornata:
➤ ore 9:30
Accredito

➤ ore 10:00
Saluti e introduzione del Presidente del Consorzio Vero Volley Alessandra Marzari
e del Presidente di Matrice Donna Giovanna Villa

➤ ore 10:15 – 11:00
Testimonianze
– Karin Moroder (medaglia olimpica sci nordico)
– Enrica Perego (campionessa italiana rally)
– Daniela Gozzi (manager sportivo AC Milan)
– Tania Gazzoli (AD Swiss Private & Corporate Advisory SA)
– Cristina Rovida (allenatrice paralimpica nuoto)

➤ ore 11:00 – 11:20
Dibattito
moderatrice Sara Canali (giornalista sportiva)

➤ ore 11:20 – 12:30
Tavola rotonda
– Anna Dassi (Avvocato in Milano partner DN Law)
– Cristiano Novazio (Avvocato in Milano partner DN Law)
– Flavio Nascimbene (Docente in psicologia dello sport)
– Elena Buscemi (Consigliere Comune Milano)

➤ ore 12:30 – 12:45
dibattito e chiusura lavori
moderatrice Sara Canali

Carolina Morace, la “special one” di venezia nel gotha del calcio mondiale

Carolina Morace, la “Special One” come coach d’eccezione, insieme al tecnico portoghese Josè Mourinho, in occasione della partita evento allo stadio Atzeca di Città del Messico tra il Legends Team FIFA ed una rappresentativa locale di All Star, alla presenza di autentici fuoriclasse, vincitori in carriera del prestigioso Pallone d’Oro, come Ronaldinho, Luis Figo e Fabio Cannavaro. Tra le stelle in campo anche campioni del calibro di Eto’o, Boban, Seedorf, Albertini, Puyol. Oltre all’ex capitano azzurro Cannavaro, c’erano anche Ciro Ferrara e l’ex nerazzurro “Spillo” Altobelli.

Per la Morace, quindi, un incarico davvero prestigioso, del resto la sua carriera è ineguagliabile: nativa di Venezia, da calciatrice è scesa in campo con l’Italia ben 153 volte, segnando in totale 105 reti, partecipando a sei Campionati d’Europa, nel 1991 ha partecipato anche al primo Campionato del Mondo che si è svolto in Cina. Detiene un record assoluto, in campo maschile nessuno ci è mai riuscito, quello di aver segnato con la maglia della Nazionale ben 4 gol nel mitico stadio di Wembley contro l’Inghilterra. Ha realizzato oltre 500 gol in serie A, vincendo 11 volte la classifica dei capocannonieri, vincendo ben 13 scudetti. Nel 2014 è la prima donna ad essere inserita nella Hall of Fame del calcio italiano. Già ambasciatrice Fifa del calcio femminile nel mondo, la sua riconosciuta fama internazionale rappresenta un importante rilancio di immagine per il nostro calcio. Meriterebbe di rientrare in Italia nello staff azzurro, come guida ideale anche della Nazionale Under 21. Ma non è da escludere un clamoroso ritorno in serie B o in Lega Pro. La sua carriera in panchina iniziò nella stagione 1999 proprio in campo maschile: l’allora patron della Viterbese, l’eccentrico Luciano Gaucci, la ingaggiò alla guida della sua squadra in serie C1. Successivamente è stata alla guida della nazionali femminili di Italia e Canada. Attualmente è coach in Australia.

L’evento della FIFA è stato anche un esempio di fair play dello sport.
“Lo sport è un grandissimo vettore d’integrazione. L’obiettivo di questo evento era proprio quello di richiamare l’attenzione sul grande ruolo sociale dello sport e il suo grande valore culturale ed educativo. Lo sport unisce non solo chi lo pratica, ma anche i tifosi che, esultando per la vittoria di una squadra o di un campione, hanno la possibilità di relazionarsi e rafforzare legami di amicizia. Lo sport è avvincente proprio perché è anche espressione di condivisione: è un collante che unisce popoli e razze di tutti i continenti, aprendo la mente al confronto ed al dialogo. Oggigiorno l’intercultura nello sport è una risposta educativa all’attuale società multiculturale e multietnica”.

Le potenzialità dello sport sono una risorsa importante dentro e fuori il rettangolo di gioco.
“Sport è sinonimo di impegno, grande voglia di mettersi alla prova, superare i propri limiti, realizzare i propri sogni e i propri obiettivi. Sport è passione. Passione che si alimenta con l’impegno, lo spirito di sacrificio, la lealtà, l’onestà, l’amicizia, il rispetto, la tolleranza, l’accoglienza, la maturità nell’affrontare le prove della vita. Il mondo dello sport è un terreno idoneo allo sviluppo di valori fondamentali a scuola, nello sport e nella vita. Ma essere sportivi significa saper accettare una sconfitta e da essa ripartire con maggiore forza e tanta determinazione. È inutile sentirsi superiore agli altri solo perché si pensa di giocare meglio o segnare di più: in una squadra si vince e si perde tutti insieme. Perché prima degli scudetti vengono i valori. Dentro e fuori il campo. Lo sport è anche una forma di riscatto sociale: molti ragazzi, nati e cresciuti in un contesto difficile e pericoloso, sono riusciti a stare lontano dai pericoli della strada e a diventare così persone splendide, praticando con passione una qualsiasi disciplina sportiva. Facendo nostre le regole della competizione, infatti, ci abituiamo a formare un sistema di regole che ci detteranno come comportarci correttamente nella vita di tutti i giorni”.

Tacchi e tacchetti: il lato sexy del calcio con le giocatrici più belle

La maggior parte degli sportivi italiani sa che la finale maschile di Champions League tra Real Madrid e Atletico Madrid si giocherà a San Siro  sabato 28 maggio alle ore 20.45; tuttavia, non tutti sanno che il nostro paese ospiterà per la prima volta la finale di Champions League Femminile a Reggio Emilia il 26 Maggio, dove  si affronteranno le compagini del Wolsburg e dell’Olympic Lione pronte a  contendersi il titolo di squadra più forte d’Europa.  Sebbene ancora molto lontano dalle cifre esorbitanti e dall’importanza mediatica presenti in ambito maschile, il movimento del calcio femminile ha iniziato ad affermarsi grazie all’ottimo seguito delle diverse competizioni internazionali e grazie anche al rapido mutamento di gioco e dello spettacolo proposto dalle giocatrici all’interno del rettangolo verde.

In Germania, Inghilterra, Francia e nei paesi scandinavi molti dei club più importanti hanno sia una squadra maschile che una femminile. In questi paesi il calcio femminile è abbastanza popolare tanto da permettere l’esistenza anche di singole società femminili, tutte professionistiche. Non esistono accordi specifici con televisioni ed enti autorizzati, pertanto è molto difficile poter vedere una crescita della popolarità del calcio femminile in Italia. Avere per la prima volta la finale di Champions nel nostro paese, speriamo sia un trampolino di lancio in grado di offrire gradualmente al calcio in gonnella la rilevanza che merita. Essere spettatori di un buon livello di gioco, un’ organizzazione sempre più meticolosa e giocatrici di piacevole presenza sono soltanto alcuni dei motivi che stanno spingendo molti appassionati di calcio ad avvicinarsi sempre più a quello femminile.
Una rapida riconsiderazione nei confronti del grado di spettacolarità delle partite dove la tesi  di uno sport del tutto maschile viene sempre meno.

Qui di seguito la classifica delle 10 giocatrici più belle:

10. Jessica Landström (Luleå, 12 dicembre 1984) è una calciatrice svedese, attaccante del Kopparbergs/Göteborg e della Nazionale svedese.

9. Laure Boulleau nata il 22 octobre 1986 a Clermont-Ferrand (Francia).

8. Melissa Susanne Henderson (nata il 23 Agosto del 1989) è una centrocampista offensiva e milita negli Houston Dash.

7. Jonelle Filigno (nata il 24 del 1990) è una centrocampista/attaccante degli Sky blue Fc e della Nazionale Canadese.

6. Alexandra Patricia Morgan (Diamond Bar, 2 luglio 1989) è una calciatrice e scrittrice statunitense, attaccante dell’Orlando Pride e della Nazionale di calcio femminile degli Stati Uniti.

5. Kaylyn McKenzie Kyle (nata il 6 Ottobre del 1988) è una giocatrice Canadese centrocampista degli Orlando Pride e della Nazionale.

4. Sydney Rae Leroux (Vancouver, 7 maggio 1990) è una calciatrice statunitense, di ruolo attaccante. Con la nazionale degli Stati Uniti ha collezionato 56 presenze e ha realizzato 32 gol.

3. Laisa Andrioli 26 anni Brasiliana è conosciuta a livello mondiale più per le sue foto completamente nuda nelle riviste brasiliane che per le sue doti tecniche.

2. Anouk Hoogendijk (Woerden, 6 maggio 1985) è una calciatrice olandese, centrocampista dell’Ajax Vrouwen e della Nazionale olandese. Nel giugno 2013 l’allenatore della nazionale Roger Reijners convocò Hoogendijk nella squadra per Campionato europeo di calcio femminile 2013 in Svezia.

1. Hope Amelia Solo (Richland, 30 luglio 1981) è una calciatrice statunitense, portiere del Seattle Reign e della Nazionale statunitense. Hope Solo è uno dei portieri di calcio femminile più forti al mondo. L’estremo difensore 33enne infatti ha vinto anche due medaglie d’oro alle Olimpiadi con la nazionale degli Stati Uniti.

È storia, è sogno: la Jesina è in serie A

Oggi è il giorno dei numeri. Della matematica vittoria di un campionato iniziato ‪il 16 Agosto‬ con il primo allenamento di preparazione, campionato che però non è ancora finito. Per la fine ci piacerebbe ci foste tutti: ‪domenica 22 Maggio 2016‬ presso lo stadio Cardinaletti alle ore 15,30 ultima giornata EDP JESINA vs TRENTO CLARENTIA. Vorremmo ci foste davvero per condividere qualcosa che ha quel magico sapore dell’incredibile. Quel sapore di nuovo misto a storia, quel sapore del brindisi che le ragazze di mister Giugliano hanno fatto sul campo di Pordenone e stanno continuando a fare sul pullman di ritorno da questa indimenticabile trasferta. Non ci sono calici scintillanti che educatamente si sfiorano, più che brindisi da gran galà, qui è un vero e proprio bagno di emozioni, pianti, urla, calore, gioia, sorrisi ed abbracci di gruppo. Qui dove la birra ha quel gusto di un obbiettivo comune, delle vittorie, degli errori commessi e corretti in corso d’opera, del sacrificio, della passione, del sudore, del filo d’erba del campo Pantiere e della polvere del campo 
Paolinelli, dell’amore per uno sport che ogni giorno ci ha regalato un’emozione che forse neanche immaginavamo di avere.

E lo senti dal lunedì che sarà una di quelle partite che scrivono la storia. Quelle che ti possono portare sul tetto del mondo e allora nel viaggio in pullman dal ristorante al campo non vola una mosca. Silenzio. Concentrazione. Polli s’è schiantata, dorme come un angioletto con quella testa matta appoggiata sulla spalla. Musica nelle orecchie. Brividi a fior di pelle. Sospiri qua e là. Gli in bocca al lupo che arrivano a scaldarti il cuore, quelli che aspetti fino all’ultimo e quelli che arrivano a ricordarti che in campo scendono 11 leoncelle, ma chi vincerà è un gruppo di persone. Persone di quelle speciali. Il cap Scarponi fa le ultime coccole a Pustola. Si scende. Marti apre lo sportellone dei borsoni e fa da aprifila verso gli spogliatoi. Sguardi. Sguardi di paura. Negli occhi c’è quella meravigliosa paura di non farcela e, ora possiamo finalmente dire, invece avercela fattA!

E siccome è il giorno dei numeri…


49 punti 16 vittorie 1 pareggio 4 sconfitte sono i dati che valgono il biglietto per la serie A.

2 come il minuto che ha aperto le marcature con Michela Catena, anche oggi protagonista di una partita da cardiopalmo perché prima al 41′ con Piazza e poi al 50′ il Pordenone prova ad arrestare la corsa di queste super leoncelle.

Ma Noi siamo la Jesina. Siamo LA Jesina. Siamo una squadra e siamo venute fino in Friuli Venezia Giulia per tornare a casa con tre punti. E allora lottiamo, ci crediamo, soffriamo, cadiamo e ci rialziamo. Minuto 76 Catena di nuovo, fa saltare tutti in piedi, ma il pareggio non ci basta. Noi vogliamo di più. 91′ Costantini, entrata nel secondo tempo, viene atterrata. Siamo in area. Rigore. Polli al dischetto. “Mister.. se fa goal possiamo entrare in campo?” Il mister:”Sì, ma vi ammonisce tutte..” Ah mister macché me frega dell’ammonizione!! Goal. Invasione. E allora si festeggia?! Non ancora. È il 93′ Catena questa settimana è evidente ha fatto un corso di salsa e merenghe e vuole metterlo subito in pratica: scarta tutti, va in tribuna a fare gli auguri al papà, torna scarta anche la linea di porta e ora sì, 2 a 4, si festeggia.

18 come gli anni che la società compie in questa stagione; maturità che si è fatta sentire tutta: la Jesina si dichiara pronta e grande abbastanza per affrontare quello che sarà il suo primo campionato nella massima serie.

16 come i goal subiti e che regalano quindi il titolo di miglior difesa.

59 come i goal realizzati che decretano il miglior attacco, di cui 21 su 17 partite giocate portano la firma della bomber Elisa Polli, capocannoniera del girone B di serie B.

1 come l’incantesimo di tutte le prime volte nonché per molte di noi la prima vittoria di un campionato di serie B, a parte Breccia LA veterana riuscita nell’impresa ben altre due volte con altre due maglie.

22,5 l’età media di un gruppo stupendo

11 come le leoncelle che scendono in campo, ma a vincere sono 24 giocatrici, ognuna fantastica:
 Alunno Ilaria 
, Barchiesi Irene 
, Battistoni Elisa 
, Becci Veronica 
, Breccia Chiara 
, Cantori Katia , Catena Michela , Costantini Nausica , De Sanctis Aurora , 
Ferretto Anna 
, Fiorella Miriam , 
Fontana Tamara , 
Fabbretti Noemy 
, Guidi Emma , 
Lucarini Ilaria 
, Mari Giulia 
, Mosca Emily 
, Monterubbiano Valeria , 
Picchiò Giulia 
, Scarponi Silvia 
, Papa Marta 
, Piergallini Alessandra , 
Polli Elisa , 
Vagnini Martina.

Ragazze che hanno fatto sì che il sogno diventasse realtA’ insieme a: 
Allenatore Giugliano Domenico, Preparatore atletico Bruschi Lorenzo, Preparatore dei portieri Masciambruni Francesco, 
Presidente Coltorti Massimo, 
Vice presidente Papa Sergio, 
Team manager Romano Luigi (Gino), 
Direttore generale Cossu Alessandro, Segretaria Casavecchia Laura, Massaggiatore Picchiò Moreno, 
Staff medico Balducci Roberto, Responsabile comunicazione MMag di Matteo Magnarelli con Simone Zezza e Alessio Ritucci.

Ed infine 467 come i “Mi piace” da cui siamo partite..oggi siamo 1262. Grazie.
I numeri ci affascinano, ma molto di più un sorriso di una compagna, quindi scusate, ma torniamo a festeggiare. Ci sentiamo ‪domenica prossima‬.. intanto grazie per averci seguito, per averci amato, per averci creduto con Noi.

Ci sentiamo per il grAn finale.. Vi aspettiamo al Cardinaletti domenica 22 Maggio ore 15.30!
Forza Jesina … forza leoncelle!

Clamorosa svolta a Saluzzo: Andrea Rubiolo e la Musiello si salutano dopo nove anni!

Si può definire un piccolo fulmine a ciel sereno quello che si è abbattuto sulla Musiello Saluzzo che dopo nove anni perde uno dei suoi dirigenti storici: Andrea Rubiolo, infatti, non sarà più il Direttore Sportivo del sodalizio saluzzese nella stagione 2016/2017.
E’ la stessa società a comunicarlo attraverso una nota stampa, qui riportata integralmente:
“La S.C. Musiello Saluzzo ’90 ASD Calcio Femminile, nella persona del Presidente Piera Delgrosso, comunica che in data 23 maggio, ovvero il giorno successivo all’ultima giornata di campionato, si risolverà consensualmente il rapporto con il Direttore Sportivo Andrea Rubiolo. La S.C. Musiello Saluzzo ’90 ASD, ringrazia Rubiolo per il lavoro svolto nei nove anni trascorsi insieme culminati con le ultime stagioni in Serie B e gli augura le migliori fortune personali e professionali.
L’ormai ex Direttore Sportivo biancoverde afferma: “Motivi lavorativi hanno condizionato il mio apporto già in questa stagione ed in vista del prossimo anno, in comune accordo con la società, abbiamo pensato che sarebbe stato inutile proseguire il rapporto di collaborazione. Ringrazio la S.C. Musiello Saluzzo ’90 ASD per avermi permesso di crescere come dirigente ed auguro a questo sodalizio le migliori fortune sportive negli anni a venire”.
La sfida di domenica tra Castelvecchio e Musiello Saluzzo sarà, dunque, l’ultima gara di Rubiolo con la metaforica casacca saluzzese, lasciata dal dirigente marchionale dopo due promozioni e gli ultimi due anni in Serie B, traguardo mai raggiunto prima dal sodalizio biancoverde.

Il calcio femminile protagonista al Premio di Laurea Artemio Franchi

Il calcio femminile si ritaglia uno spazio importante nell’ambito del Premio di Laurea Artemio Franchi, il riconoscimento istituito dalla Fondazione Artemio Franchi con il patrocinio della Lega Calcio. Per la 12ª edizione del premio, infatti, sarà assegnato un riconoscimento speciale ad una o più tesi di diploma di laurea triennale o elaborati presentati al termine di master o corsi di specializzazione universitari aventi ad oggetto l’attività sportiva femminile con particolare riferimento al mondo del calcio. I partecipanti dovranno registrarsi entro il 31 dicembre 2016 sul sito www.fondazioneartemiofranchi.org.

Nazionale Under 19 Femminile: 20 convocate per la doppia amichevole con la Slovacchia

Doppia amichevole in Slovacchia per la Nazionale Under 19 Femminile, che martedì 24 maggio (ore 17) e giovedì 26 (ore 17) affronterà le padrone di casa a Senec. Sono 20 le Azzurrine convocate dal tecnico Enrico Sbardella per le due gare: la squadra si radunerà domenica 22 maggio a Fiumicino e la mattina seguente partirà alla volta della Slovacchia.

L’elenco delle convocate
Portieri:
Noemi Fedele (Fiorentina), Alessia Piazza (Lugano);
Difensori: Martina Lenzini (Brescia); Sara Mella (Permac Vittorio Veneto), Elisabetta Oliviero (Molassana Boero), Nicole Peressotti (Graphistudio Tavagnacco), Federica Rizza (Mozzanica), Alice Tortelli (Fiorentina), Marta Vergani (Real Meda);
Centrocampisti: Martina Brustia (Inter Milano), Federica Cavicchia (Luzern), Alessandra Dri (Graphistudio Tavagnacco), Laura Ghisi (Brescia), Marta Mascarello (Cuneo), Giada Morucci (Castelfranco), Flaminia Simonetti (Res Roma);
Attaccanti: Sofia Del Stabile (Graphistudio Tavagnacco), Gloria Marinelli (Grifo Perugia), Giulia Pezzotta (Brescia), Annamaria Serturini (Brescia).

Staff – Tecnico: Enrico Maria Sbardella; Assistente tecnico: Elena Proserpio Marchetti; Segretario: Sabrina Filacchione; Preparatore atletico: Simone Mangieri; Preparatore dei portieri: Claudio Del Ciello; Medico federale: Gabriele Bolle; Fisioterapista: Davide Baccoli; Magazziniere: Emanuele Esposito.

Serie B, Girone A: Como sei pazzo?!

Il Como ha deciso di regalare alla penultima giornata una partita da batticuore e mandare tutto all’aria ad un passo dal traguardo. Le ragazze di mister Cincotta, che ieri complice il pari esterno della Fimauto Valpolicella, avevano la chance di chiudere definitivamente i giochi, ma contro la Bocconi non vanno oltre il 2-2 acciuffato in Zona Cesarini o meglio in Zona Brambilla.
La gara entra nel vivo nella ripresa con il doppio vantaggio della troupe di mister Gervaso Luca che si portano sul 2-0 grazie alla doppietta di Vai, le lariane non ci stanno e rientrano in gara al 77’ con Fusetti, mentre a sei dal termine è Brambilla a trovare il gol del pareggio. Il Como, che dall’inferno sale in purgatorio, resta in vetta a +2 dalla Fimauto Valpolicella che viene fermata 0-0 dal Real Meda. Domenica negli ultimi 90’ si deciderà chi salirà in massima serie. Il Como farà visita all’Azalee, mentre le scaligere affronteranno tra le mura amiche il Caprera.
Quest’ultima ,che ha ottenuto la salvezza prima di scendere in campo contro l’Inter,  ha salutato il pubblico amico con una bella prestazione ma non con la vittoria. Perché le nerazzurre rimontano il gol iniziale di Manno vincendo 3-1 con le reti di Bonfantini, Abati e Regazzoli.
Come detto pocanzi la formazione di patron Cau raggiunge la salvezza prima di  scendere in campo poiché il Villacidro nell’anticipo viene sconfitto 8-1 dall’Azalee. Mattatrice dell’incontro Ferrario che ne mette sette nel sacco e una sola rete per Crestan, per le sarde non basta la rete del momentaneo 2-1 di Saiu.
Al Caprera al Villacidro si unisce anche l’Oristano che viene sconfitto  3-0 dal Mozzecane che si impone con Piovani, Cutarelli e Cavallini. Chiude la giornata il pari pirotecnico tra Milan Ladies e Orobica. Quest’ultima apre le danze al 10’ con la rete di Zamboni, al 25’ le rossonere trovano il pari cn Barbuiani, sul finire del primo tempo le ospiti ritornano in vantaggio con Merli.  Nella ripresa per le rossonere si scatena bomber Coppola che ne fa due ma in pieno recupero (94’9 è ancora Merli ad andare a segno e portare il risultato sul definitivo 3-3.

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