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Grande Verona, vince e va in Champions!!!

Ultima giornata di campionato per la serie A femminile con il big-match che si disputa all’Olivieri di via Sogare dove si affrontano Agsm Verona e Fiorentina in un autentico spareggio per l’accesso alla prossima Champions League. La squadra viola, forte dei due punti di vantaggio sulle scaligere, ha a disposizione due risultati su tre.
Per le gialloblù di Longega, che deve ancora rinunciare alle big Ohrstrom, Gabbiadini e Salvai, conta solo la vittoria. Verona, sospinto da oltre 600 spettatori, parte subito in avanti ed ottiene la rete del vantaggio alla prima opportunità. Percussione centrale di Bonetti che apre a destra per Valeria Pirone. La napoletana gialloblù converge in area e batte Durante facendo esplodere lo stadio. Marta Carissimi trova spazio in area ma al posto di concludere appoggia indietro dove una giocatrice viola intercetta. Poco dopo il direttore di gara non punisce un evidente retropassaggio di Guagni. Al 13′ le scaligere pervengono al raddoppio con Michela Ledri che riceve palla fuori area e dal limite fa partire una conclusione che si insacca sul palo lontano dove Durante non riesce ad arrivare. Valeria Pirone in contrasto con Durante non riesce a superare la numero uno toscana e sul capovolgimento di fronte Vicchiarello spara alto.
Occasionissima per Tatiana Bonetti che resiste al tentativo di  strattonamento da parte di Tona ma si fa respingere la conclusione a tu per tu con Durante.
Le gialloblù si difendono con ordine ma subiscono due clamorose azioni della Fiorentina con l’ex Patrizia Panico che prima svirgola clamorosamente da due passi, poi chiama al miracolo una strepitosa Harrison. Scampato il pericolo le gialloblù si ripropongono in avanti chiudendo la prima frazione in doppio vantaggio.

In apertura di ripresa la Fiorentina coglie l’esterno del palo con Vicchiarello direttamente da calcio d’angolo. Risponde la neo entrata Brutti che calcia a lato. Occasione per l’Agsm Verona al 9′: Tatiana Bonetti dalla tre quarti vede la porta sguarnita e tenta la conclusione con sfera che tuttavia termina a lato. Al 12′ le gialloblù si portano sul tre a zero: lancio di Carissimi per Pirone che difende la sfera e si libera al cross per Bonetti che di prima intenzione insacca nel tripudio generale. La Fiorentina torna in partita al 24′ quando Guagni viene sbilanciata da Laterza. Per Braghini di Bolzano è calcio di rigore che Vicchiarello trasforma spiazzando Harrison. Rivitalizzata dal gol la Fiorentina ci prova con Patrizia Caccamo che calcia altissimo. Sull’altro fronte la imita poco dopo Fuselli con lo stesso esito.
Panico grazia il Verona calciando a lato con la porta spalancata. Le squadre appaiono stremate per la giornata caldissima. Il match diventa incandescente a tre minuti dal termine quando Patrizia Panico approfitta di una sbavatura della formazione scaligera. L’ex gialloblù riceve sulla tre quarti e dal limite mette dentro un rasoterra che rimbalza ingannando Harrison. I quattro minuti di recupero sono vietati ai cuori deboli, le ragazze dell’Agsm Verona difendono il risultato con il coltello tra i denti e al triplice fischio finale possono esultare per un secondo posto, ottenuto nonostante i molti infortuni, con carattere e determinazione. Una seconda piazza che sancisce la qualificazione della squadra veronese per la prossima Champions League.
La stagione non è ancora finita per le gialloblù che sabato prossimo saranno impegnate in Toscana sul campo del Castelfranco per la semifinale di Coppa Italia.

AGSM VERONA – FIORENTINA 3-2
MARCATRICI: Pt. 1′ Pirone, 13′ Ledri, st. 12′ Bonetti, 24′ Vicchiarello (rig.), 43′ Panico
AGSM VERONA: Harrison, Ledri, Carissimi, Di Criscio, Pirone, Bonetti (46′ st. Baldo), Fuselli, Laterza, Nichele (1′ st. Brutti), Squizzato, Belfanti (16′ st. Pasini).
A disposizione: Gava, Brutti, Pasini, Baldo, Salvai, Pavana. Allenatore: Renato Longega.
FIORENTINA: Durante, Guagni, Tona, Adami, Orlandi (36′ st. Salvatori Rinaldi), Panico, Vicchiarello, Caccamo, Motta, Ek (13′ st. Rodella), Tortelli.
A disposizione: Thalmann, Venturini, Giatras, Salvatori Rinadi, Nocchi, Rodella, Razzolini.
Allenatore: Sauro Fattori.
ARBITRO: Flavio Braghini di Bolzano.
ASSISTENTI: Sganzerla e Mangano.
AMMONITE: Caccamo, Motta, Harrison, Tona.

Campione d’Italia 2016/2017
Brescia Calcio Femminile
Qualificato in Champion’s League

Verona
Retrocesse in Serie B

Vittorio Veneto, Bari, Riviera Di Romagna e Sud Tirol

Il sinistro di Palombi porta la RES Roma in paradiso

Un gol di Claudia Palombi al ventiquattresimo del primo tempo, consente alla Res Roma Move Up di battere il Mozzanica e di chiudere al settimo posto il campionato di serie A, conquistando la terza salvezza consecutiva al termine di una stagione difficile, caratterizzata da alti e bassi e da diversi risultati a sorpresa, sia in positivo che in negativo. La Res Roma doveva vincere e nonostante il Mozzanica sia sceso in campo con grande determinazione, e abbia dimostrato tutto il suo valore, le giallorosse hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo, lottando su ogni palla e dimostrando di essere una squadra compatta che non molla mai. Mister Melillo ha dato fiducia alla giovane Palombi che ha ripagato in pieno siglando un altro gol che vale 3 punti d’oro, esattamente 15 giorni dopo l’altro gol decisivo siglato contro il Vittorio Veneto.
Dinanzi ad un folto e caloroso pubblico, le giallorosse partono bene ma si espongono al contropiede delle ospiti, che tentano di pungere con Giacinti, la regina delle bomber italiane, che ingaggia un autentico duello con l’intera difesa giallorossa. Il gol che decide il match giunge a metà primo tempo: lancio millimetrico di Simonetti e sinistro vincente di Palombi, che manda la palla nell’angolo più lontano.
Dagli altri campi giungono notizie positive, la Res sarebbe salva anche in caso di sconfitta, ma le capitoline vogliono vincere e mantenere il settimo posto e non mollano, ribattono colpo su colpo ad un Mozzanica mai domo, e Pipitone dimostra ancora una volta di essere il portiere più forte d’Italia negando più volte la gioia del gol a Giacinti e compagne.
Al triplice fischio esplode la festa giallorossa: terza salvezza consecutiva, con una squadra molto giovane, che ha dovuto fare i conti con qualche infortunio e con l’assenza delle 4 nazionali under 17 (impegnate nelle varie fasi dell’Europeo di categoria) in diverse gare, tra cui qualche scontro diretto.
La vittoria di un grande mister, di un grande gruppo, di un grande pubblico, di un grande portiere, e di diverse giovani che nei prossimi anni scriveranno pagine importantissime del calcio femminile italiano.

Raggiante e felice a fine gara il tecnico romano Fabio Melillo: “Abbiamo fatto una grande partita, contro una squadra che è venuta qui per far risultato, come giusto che sia, e ha messo tutto l’impegno che doveva, motivo per cui la vittoria ha un sapore doppiamente importante: primo perché saremmo stati salvi anche con i risultati degli altri, ma da più soddisfazioni arrivarci con i mezzi propri, e poi perché una grande squadra è venuta a fare la partita e abbiamo fatto l’ennesima grande gara contro le grandi del campionato. Una grande salvezza ottenuta per merito delle ragazze, perché nei momenti di difficoltà, e quest’anno ne abbiamo avuti tanti, hanno sempre saputo reagire alle avversità con un grande senso di appartenenza. É la salvezza delle ragazze quest’anno. É la salvezza di un pubblico meraviglioso, numero 1 in Italia, che non ci ha abbandonato mai e che ci ha dato stimolo, forza per andare avanti. Non è una cosa di poco conto perché ci ha dato stimolo con dialogo, con capacità di aiutare una squadra veramente. Stasera festeggerò con una parte di loro a cena ed è il nostro calcio, quello del mister che va a festeggiare con i tifosi. É un altro calcio che non si vede più nel maschile, ma nel femminile succede anche questo.”

RES ROMA MOVE UP – MOZZANICA 1-0
RETE:
25′ Palombi
RES ROMA MOVE UP: Pipitone, Colini, Ciccotti, Gambarotta, Greggi, Coluccini (75′ Labate), Fracassi, Caruso, Simonetti (43′ Biasotto), Palombi (59′ Picchi), Nagni. A disp.: Caporro, Savini, Di Giammarino, Simeone. All.: F.Melillo
MOZZANICA: Gritti, Zanoletti (46′ Rizzon), Schiavi, Bartoli, Locatelli, Scarpellini (81′ Cervi), Stracchi, Galli, Giugliano, Giacinti, Iannella. A disp.: Cappelletti, Tonani, Cambiaghi, Fusar Poli, Garavalli. All.: N.Grilli
ARBITRO: G.Gregoris di Pescara
AMMONITE: Biasotto (R) – Giacinti (M)

Campione d’Italia 2016/2017
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Verona 
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Vittorio Veneto, Bari, Riviera Di Romagna e Sud Tirol

Brescia quanto sei bella con il tricolore!

Il tricolore torna a Brescia al termine di una stagione esaltante da parte delle ragazze di Milena Bertolini che ha visto le biancoblu arrivare a gennaio a meno cinque dalla vetta dando vita ad un recupero inarrestabile che ha trascinato una città intera a sostenere le Leonesse, capaci non solo di annullare il distacco a favore di Verona e Mozzanica, ma di arrivare a tre giornate dalla fine a più sette sulla seconda chiudendo infine il campionato restituendo il vantaggio di cinque punti al Verona secondo.
Contro il Riviera di Romagna il Brescia domina fin dai primi minuti il Brescia che al secondo minuto costruisce la prima palla gol quando Bonansea innesca nello spazio Sabatino che vede il suo tiro ribattuto da Tasselli. Tre minuti dopo ci prova Williams da dentro l’area con Tasselli che ancora ribatte prima che la difesa liberi in angolo sul nuovo tentativo di Tarenzi; al 6’ Rosucci sola al limite dell’area non riesce a sorprendere Tasselli con la sua conclusione dal limite. Al 18’ colpo di testa di Girelli centrale sull’angolo di Cernoia e che non crea problemi, mentre al 21’ Sabatino colpisce il palo esterno. Il Riviera di Romagna fa correre un brivido alle biancoblu quando al 25’ Colasuonno sugli sviluppi di una punizione sorprende Gama e Marchitelli trovando la rete, annullata però dall’arbitro.
Capovolgimento di fronte e Williams trova Girelli libera in area con la trequartista che di testa batte Tasselli per l’1-0. Ancora Colasuonno al 29’ sfiora la rete direttamente su calcio di punizione dal limite; al 31’ Cernoia scende sulla sinistra e centra per Sabatino che sottoporta non trova la deviazione vincente. 34’ e rigore per il Brescia con Cassanelli che sul tiro di Sabatino colpisce il pallone di mano; dagli undici metri trasforma Girelli. Al 43’ Sabatino continua il duello personale con Tasselli che ancora una volta nega la gioia del gol alla numero nove.
La ripresa vede subito il Brescia chiudere la partita con Sabatino che in solitaria si invola verso la porta e batte tasselli per il 3-0; al 10’ giunge il 4-0 grazie al colpo di testa di Tarenzi sul secondo palo che trafigge Tasselli. Quattro minuti dopo l’attaccante lodigiana mette a segno la sua personale doppietta con un colpo di testa su punizione di Williams. Arrotondano il risultato al 28’ Sabatino e Bonansea al volo su splendido assist di Serturini al 35’. Boattin viene espulsa al 37’ per fallo da ultimo uomo in area, Marchitelli para il rigore a Colasuonno ed un minuto dopo è Serturini in contropiede a fare 8-0. Alla fine è festa, tripudio, trionfo: lo scudetto torna a Brescia.

RIVIERA DI ROMAGNA – BRESCIA 0-8
RIVIERA DI ROMAGNA (5-4-1): 
Tasselli, Volonnino, Bastianelli, Ugolini, Pastore, Bassano (27’ st Ferrara), Porcarelli (43’ st Cinti V.) Gagliardi, (1’ st Cinti E.) Colasuonno, Innerhuber. A disp.: Pignanoli, Lazzara, Mastrovincenzo, Vio. All.: Valdifiori.
BRESCIA (3-4-1-2): Marchitelli; Gama (12’ st Serturini), D’Adda (6’ st Boattin), Alborghetti; Bonansea, Cernoia, Rosucci, Williams; Girelli (20’ st Martani); Tarenzi, Sabatino. A disp.: Ceasar, Lenzini, Eusebio, Martani. All.: Bertolini.
ARBITRO: Taricone di Perugia.
MARCATRICI: 26’ e 34’ rig Girelli; 3’ st Sabatino, 10’ e 14’ st Tarenzi. 28’ st Sabatino, 35’ st Bonansea, 39’ st Serturini.
AMMONITE: Porcarelli, Cernoia.
ESPULSA: 37’ st Boattin.

Campione d’Italia 2016/2017
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Verona 
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Vittorio Veneto, Bari, Riviera Di Romagna e Sud Tirol

Il Brescia conquista il suo 2° titolo tricolore, Verona in Champions

Nell’ultimo turno del campionato di calcio femminile di Serie A è il giorno dei festeggiamenti per il Brescia di Milena Bertolini che per la seconda volta nella sua storia si è laureato campione d’Italia. Una stagione molto intensa quella vissuta dalle ragazze bresciane, trovatesi anche a -5 dalla vetta occupata dal Mozzanica, ma grazie ad una grande compattezza tecnica e mentale hanno trovato la forza di recuperare punti e chiudere nel miglior modo possibile la stagionale. Una stagione 2015-2016 da incorniciare per le rondinelle che oltre allo Scudetto possono fregiarsi dei quarti di finale raggiunti in Champions League.
Nell’ultimo atto di questo torneo, le biancoblu hanno inflitto un pesante punteggio al malcapitato Riviera di Romagna, già retrocesso. L’8-0 di Cervia la dice lunga sulla differenza tra le due compagine, esaltata anche dalla differente posta in palio. A referto dunque sono andate: Cristiana Girelli al 27′, 34′, Daniela Sabatino al 48′, 73′, Stefania Tarenzi al 55′ e 58′, Barbara Bonansea al 80′ ed Annamaria Serturini al 83′ (per la cronaca da annotare l’espulsione di Lisa Boattin al 81′). Nell’altro incontro clou della giornata il Verona, battendo la Fiorentina 3-2, conquista la qualificazione alla Champions League. Allo Stadio Olivieri le scaligere grazie ad una prima ora di gioco devastante hanno praticamente messo in cassaforte l’incontro. A sbloccare il risultato ci ha pensato Valeria Pirone, dopo appena 2. Raddoppio che è arrivato dopo poco più di 10′ con Michela Ledri  e tris firmato da Tatiana Bonetti al 58′. Sul 3-0 la squadra di Renato Longega abbassa la guardia, dando modo alle gigliate di rientrare in partita grazie ad Evelyn Vicchiarello su rigore al 70′ e Patrizia Panico al 88′. Tuttavia le veronesi riesco a mantenere una rete di vantaggio, conquistandosi il pass europeo.
Sconfitta per 1-0 del Mozzanica sul campo della Res Roma. Al “Raimondo Vianello” le capitone ottengono 3 punti fondamentali per rimanere nella categoria con marcatura griffata da Claudia Palombi al 24′.Successo che vale, anche in questo caso, la salvezza quello del San Bernardo Luserna sul campo del Bari Pink Sport Time (retrocesso) per 2-0. Sono andate a segno Alessia D’Ancona al 32′ e Veronica Cantoro al 88′.
Non riesce invece a conquistare la permanenza in Serie A il Vittorio Veneto che viene pesantemente sconfitto 5-0 in Friuli dal Tavagnacco. I goal delle gialloblu portano la firma di: Elisa Camporese al 9′, Maria Zuliani al 32′, Alice Parisi al 38′, Sofia Del Stabile al 40′ e Chiara Paroni al 88′. A chiosa pareggio per 3-3 tra Sudtirol e S.Zaccaria. A referto sono andate: Alessandra Tonelli al 27′, Chiara Pasqualini al 43′ e Martina Menegoni al 64′, per le padrone di casa, mentre per le ospiti Linda Tucceri Cimini al 31′, Giulia Montalti al 55′ e Simona Cimatti al 73′.

Serie B, Girone A: Como a 90’ dalla Serie A

Mancano 90’ minuti ed una vittoria al Como per festeggiare, dopo un anno di purgatorio, il ritorno in massima seria. Ma per questo bisogna battere in trasferta, pochi km, l’Azalee.  La tensione in casa comasca è alta perché in agguato c’è la Fimauto Valpolicella che spera ancora in un passo falso della truppa di Cincotta.  Le scaligere dal canto loro affronteranno tra le mura amiche il Caprera.  L’Inter dopo  la bella vittoria, in rimonta, ospiterà il Villacidro che di fatto è retrocesso, ma non is sa in che campionato. Perché in Sardegna la Serie C non esiste e quindi si parla di un ipotetico ripescaggio insieme alla “promozione” dalla nuova Torres.
Derby lombardo quello tra la Bocconi e il Milan Ladies. Quest’ultima arriva dal 3-3 contro l’Orobica che a sua volta se la vedrà con l’Atletico Oristano. Chiude l’ultima giornata la sfida tra Mozzecane e Real Meda.

Le designazioni arbitrali Girone A
Anima e Corpo Orobica-Oristano (Francesco Lipizer di Verona)
Azalee-Como (Federico Modesto di Treviso)
Bocconi Milano-Milan Ladies (Senthuran Lingamoorthy di Genova)
Inter Milano-Villacidro (Andrea Bordin di Bassano del Grappa)
Fimauto Valpolicella-Caprera (Tommaso Righi di Bologna)
Fortitudo Mozzecane-Real Meda (Ettore Longo di Cuneo).

Rita Guarino: i club maschili faranno la fila per avere le donne!

Rita Guarino, pallone e paracadute, le regole di una vita. Nata piemontese da sangue siciliano, contrasto ed equilibrio. Il tono è pacato, la voce bassa, non siamo a bordo campo ma al Corriere dello Sport. Si definisce coach – “è il termine corretto” – e la fa ridere quando le sue ragazze la chiamano mister o semplicemente mi’. Le sue ragazze sono le azzurre della Nazionale Under 17 e sono appena tornate dalla fase finale dell’Europeo di categoria in Bielorussia, uscite presto, ma a testa alta, da un girone infernale con Repubblica Ceca e soprattutto Germania e Spagna.

LA SALITA E POI… Guarino ha preso in consegna le azzurrine a settembre. “E’ stato un percorso in salita. Ho trovato buone individualità, ma tanta paura. Abbiamo perso subito con la Danimarca, poteva essere un brutto colpo invece è stato il momento più importante: ci siamo rimboccate le maniche e abbiamo fissato gli obiettivi. La fase Elite l’abbiamo superata alla grande, prendendo fiducia e crescendo. Il pareggio con la Germania lo dimostra, io credo che il gap con l’Europa sia colmabile in tempi brevi. Il merito è anche delle società che lavorano meglio. Noi grazie agli osservatori sparsi sul territorio peschiamo ragazze dalla C alla A”.

IL CALCIO. Il pallone e il paracadute. Uno ha bisogno dell’altro per essere vissuto appieno senza ansia del domani. “I miei genitori mi hanno insegnato ad avere un paracadute, un’alternativa perché nella vita non si può mai sapere, ma hanno sempre sostenuto le mie scelte. Tutto è iniziato dopo un gol in Nazionale, al Mondiale del 1991 in Cina. Debuttavo per un infortunio di Antonella Carta. Avevo vent’anni, sono entrata e ho segnato, è stata un’emozione grandissima. Lì è davvero iniziata la mia carriera di calciatrice . Mi sono messa a fare sul serio. Da quel gol alla Norvegia anche i miei hanno capito che non si scherzava più”.

IL PARACADUTE. Il suo paracadute è una laurea in psicologia e non solo, perché Rita ha fondato il FootbalLab, un centro di formazione tecnica. “Insieme con Patrizio Sala abbiamo aperto la prima scuola calcio individuale in Italia, dove lavoriamo non solo per il miglioramento tecnico, ma seguiamo anche bambini con problematiche di esclusioni sociali o con handicap. Lavoro tanto dal punto di vista psicologico. Raccogliamo i delusi e cerchiamo di fortificarli, per ritrovare motivazioni e fiducia. Diventare psicologa mi ha aperto la mente. Alle mie ragazze parlo di sogni e non di illusioni, devono essere convinte di poter andare avanti, ma imparando a gestire gli aspetti concreti. Sento che a laurea in psicologia mi è utile per stabilire con loro un rapporto empatico”.

Certo, queste giovani calciatrici devono affrontare oltre allo stress della competizione quello della scuola. Non è uno scherzo. “Conciliare non è semplice, ma la scuola è la cosa più importante, lo ripetiamo sempre. La Federazione ha messo a disposizione due tutor, durante le qualificazioni in raduni e ritiri, per seguire le ragazze nei loro percorsi scolastici”.

Guarino è quel calcio femminile che non c’è più. Quello che si riconosceva, quello che cerca eredi e nuovi personaggi per rilanciarsi: “Le mie “bimbe” non sanno nulla di me ed è meglio così. Non devono guardarmi come giocatrice, ma come selezionatrice. Sanno bene che il calcio femminile non è professionistico né seguito, però sognano che le cose cambieranno. Ed è giusto avere un pensiero costruttivo, perché le cose effettivamente stanno cambiando. L’obiettivo è conquistare visibilità. Quello che sta succedendo oggi lo predicavamo noi venticinque anni fa. Ma presto il calcio maschile si innamorerà del femminile. E le società professionistiche lotteranno per accaparrarsi le donne”.

DAI PATTINI AL PALLONE. Il pallone rotola e finisce per sbatterti sempre sui piedi, e ti chiede conto. Rita fino a quattordici anni ballava sui pattini. “Pattinaggio artistico, con tutù e paillette. Ho resistito perché mi piace competere, ma prima di ogni gara non mancava mai la partita di calcio e in pista scendevo sporca di fango. Mia madre era disperata”.

Il fratello maggiore non giocava a pallone ma la “istigava” a farlo. Rita tirava duro sulla porta del garage, alle due del pomeriggio per la gioia dei vicini. A quel tempo nemmeno pensava che esistesse una Nazionale o un campionato femminile. Poi è arrivata alla Juventus, tanto per cominciare. “Ho avuto la fortuna di trovare tante amiche e dalla C siamo arrivate fino in serie A. Ricordo la prima partita che ho giocato, mi hanno messo davanti, in attacco, e il mister continuava a urlarmi “sei andata undici volte in fuorigioco”, allora mi fermo gli chiedo: “Ma cos’è ‘sto fuorigioco?”. Ecco ero messa così. Però l’ho capito così bene cos’è il fuorigioco ed è diventato la mia arma, io sempre sul filo”.

Di campi ne ha girati tanti e ha vinto molto. Ma lo scudetto con la Lazio è stato la vittoria più emozionante della carriera. “Bellissimo – le brillano ancora gli occhi – spareggio sul neutro di Pisa, supplementari e rigori e quando è così devi solo crederci fino in fondo”.

Viaggi di andata e ritorno. Reggio Emilia, Sassari, Verona, Roma e sempre ritorno a casa, a Torino, la sua città, dive vive e ha battezzato il suo primo FootbalLab, il paracadute. Simpatizza per la Juventus: “Non sono proprio una tifosa, perché se la Juve non gioca, tifo per il Toro, insomma le squadre della mia città”.

I MITI. Condivide con molti il mito di Roberto Baggio: “Grande persona, equilibrato e massima espressione del calcio”. Con i miti femminili invece ci ha giocato. “Ho avuto la grandissima fortuna di crescere con Morace, D’Astolfo, Marsiletti, Ferraguzzi, solo per citarne alcune. Tutte mi hanno dato qualcosa. Abbiamo fatto i Mondiali del ’91, fino ai quarti, siamo state vicecampioni d’Europa nel ’93 e ’97. Nel 1999 ultima presenza ai Mondiali, poi l’Italia è scomparsa. Dobbiamo tornare a essere quello che eravamo, protagoniste. Le squadre europee sono più forti perché hanno il vantaggio della scelta su numeri altissimi di tesserate. La Germania è una superpotenza e ha 250 mila iscritte, noi siamo fermi a ventiduemila. E se a livello giovanile, continuando a lavorare così, il gap possiamo annullarlo in tempi brevi, per la Nazionale maggiore i tempi sono ancora lunghi. Però c’è entusiasmo e attenzione intorno al movimento, è questo è importante. Non siamo più sole”.

A 33 anni la vita le impone una sterzata. Si rompe il ginocchio: aggiustare o lasciare? Rita lascia: “Non è stato un caso. Era un periodo in cui iniziavo seriamente a preoccuparmi del futuro. Eppure ero al top della forma e della carriera. Mi sono rotta il ginocchio e ho deciso di smettere. Sarà stato un segno. Non è stata una scelta difficile. E l’adrenalina da partita oggi l’ho ritrovata”.

LE DONNE NON SONO UOMINI. Difende la diversità, purché non sia discriminante. “La discriminazione esiste perché in ogni campo la donna vale meno dell’uomo. Ma noi non vogliamo essere come un uomo, vogliamo solo fare lo stesso sport a modo nostro. La bellezza è nel gesto atletico non nella velocità e nella forza. Bisogna superare il continuo paragone con la maschile, perché questo è limite. Anche il calcio giovanile, seppur maschile, è diverso ma non per questo non bello da vedere. Io mi sento fortunata di appartenere alla femminile, perché c’è passione e questa è il motore della vita”.

Ecco il motore di Rita Gaurino, la passione che fa attraversare la vita sapendo di non tralasciare sogni e obiettivi. Riuscendo a essere in ogni cosa che fa, senza ripieghi ma con i paracadute da lei stessa cuciti. “Non mi pongo limiti. Allenerei anche gli uomini. Ma adesso mi piace quello che faccio”.

IN VETTA. Ama la lettura e non ha un genere preferito, segue tanti sport, tra cui il tennis, lo sci, l’escursionismo. La vacanza preferita è quella con lo zaino in spalla e a piedi: ancora a 44 anni intende il viaggio come avventura. E se dice che i sogni non sono illusioni è perché crede nella potenza della determinazione a inseguirli questi sogni. Perché Rita sa sognare. E al mare preferisce la montagna, al giro di boa il raggiungimento della vetta, per questo il suo viaggio da sogno è salire sul Monte Bianco e lo farà. “Mi piace arrivare in vetta dopo una faticata, sedermi e guardare il mondo di lassù”.

Serie B, Girone B: Jesina è tempo di festeggiamenti

Dopo i festeggiamenti avvenuti a Pordenone, per la Jesina è tempo di congedare il pubblico amico con una bella festa accompagnata da una vittoria, ma per farlo bisogna battere la Clarentia Trento. Le trentine arrivano dal 3-1 rifilato alla New Team Ferrara. Quest’ultima tra le mura amiche se la vedrà con la sorpresa Padova. il Foligno, retrocessa in Serie C, saluterà la cadetteria affrontando in casa il Marcon.
La Grifo Perugia, che la scorsa settimana ha battuto una rete del suo capitano Natalizzi il Marcon, ospita il Vicenza. Chiude l’ultima giornata le gare: Azzurra – Pordenone e Pro San Bonifacio – Gordige.

Le designazioni arbitrali Girone B
Azzurra San Bartolomeo-Graphistudio Pordenone (Riccardo Dell’Oca di Como)
Jesina-Clarentia (Massimo Abagnale di Parma)
Foligno-Marcon (Alessio Angiolari di Ostia Lido)
Grifo Perugia-Vicenza (Augusto Quattrociocchi di Latina)
New Team Ferrara-Padova (Enrico Guerra di Gubbio)
San Bonifacio-Gordige (Marco Sicurello di Seregno).

Ecco le nuove maglie della Fiorentina, con cinque modelli d’eccezione!

Sul palco del cinema Odeon è stata presentata ieri sera presso il cinema Odeon di Firenze la nuova maglia 2016/17 della Fiorentina griffata Le Coq Sporti. Modelli di eccezione Borja Valero, Bernardeschi, Astori e per il calcio femminile: Giulia Orlandi e Alia Guagni
Ecco le parole di Giulia Orlandi, capitano della Fiorentina Women’s: “L’obiettivo di inizio stagione era almeno la Champions e visto che comunque è alla nostra portata dobbiamo assolutamente portarlo a casa. Scudetto? In caso di sconfitta del Brescia, se noi faremo il proprio dovere potremmo addirittura lottare per il titolo. Sarebbe veramente un’emozione incredibile“.

Serie B Girone C: Cuneo, 90 minuti ben fatti e sarà gloria!

Ultimo turno di campionato per il Girone C di Serie B che attende solamente l’epilogo per proclamare vincitori e vinti. Si gioca tutto negli ultimi 90’ il Cuneo di patron Eva Callipo che al ‘Parco della Gioventù’ attende l’Amicizia Lagaccio. Grandi favorite le biancorosse, lanciatissime dopo il pareggio della scorsa settimana a Castelfrano che ha permesso loro di avere il destino nelle proprie mani. Un successo, infatti, garantirebbe a Cama e compagne di tornare nella massima serie dopo appena un anno. Spera ovviamente in un clamoroso passo falso della capolista il Castelfranco di coach Pistolesi che dovrà pensare innanzitutto a superare la resistenza casalinga del Molassana Boero, tenendo sempre un orecchio teso verso Cuneo.
Nella lotta al terzo posto scontro non semplice per la Musiello Saluzzo di mister Panigari che sarà di scena sul campo del Castelvecchio, quinta forza del campionato. Paoletti e compagne cercano un risultato utile per chiudere sul podio anche questa stagione. Lontano dalle mura amiche anche l’Acqui che non dovrebbe avere particolari problemi sul terreno di gioco del fanalino di coda Bologna.

Chiudono il programma le sfide che vedranno protagoniste Reggiana ed Imolese che dovranno vedersela rispettivamente contro Torino ed Alessandria.

Le designazioni arbitrali Girone C
Alessandria-Imolese (Daniele Sonetti di Genova)
Bologna-Acqui (Filippo Ridolfi di Pesaro)
Castelvecchio-Saluzzo (Alessandro Munerati di Rovigo)
Cuneo-Amicizia Lagaccio (Andrea Gatti di Gallarate)
Molassana Boero-Castelfranco (Massimiliano Lombardelli di Torino)
Reggiana-Torino (Davide Faraon di Conegliano).

Serie B, Girone D: Chieti – Roma ultimo atto che vale la… Serie A

Saranno ultimi 90’ di fuori per il Chieti e la Roma che domaica si giocheranno la promozione. parte avvantaggiata la formazione abruzzese che ha due risultati sul tre., infatti al Chieti per festeggiare la promozione basterebbe anche un pareggio contro le giallorosse che sono chiamate solo ed esclusivamente a portare a casa i tre punti per festeggiare. All’andata la gara termino sul punteggio di 0-0,m ma siamo sicuri che le due formazioni anche questa volta non faranno mancare lo spettacolo.
Il Napoli, reduce dal recupero contro il Catania vinto per 6-1, sale al terso posto e vuole confermarlo ospitando tra le mura amiche l’Apulia Trani. Trasferta siciliana per la Lazio che affronterà il Catania reduce dal ko prima contro il Nebrodi e quello nel recupero contro il Napoli. La Roma XIV, che da neo promossa ha fatto bente, vuole salutare il pubblico amico con una vittoria. De Luca e compagne se la vedranno contro il Napoli Dream Team. Chiude l’ultima giornata la gara interna della Domina Neapolis, contro l’Apulia Trani. Riposa il Nebrodi. Per questo girone ricordiamo che non retrocederà nessuna formazione, perché l’Eleonora Folgore a campionato in corso si è ritiarata.

Le designazioni arbitrali Girone D
Domina Neapolis-Salento Women (Roberto D’Ascanio di Roma 2)
Catania-Lazio Women (Salvatore Morabito di Taurianova)
Chieti-Roma (Michele Delrio di Reggio Emilia)
Napoli-Apulia Trani (Pierpaolo Salvati di Sulmona)
Roma XIV Decimoquarto-Napoli Dream Team (Fabio De Dominicis di Pescara).

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