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Europei 2017 Calcio Femminile: la situazione nei gironi di qualificazione. Italia seconda nel gruppo 6

Con l’arrivo della pausa estiva è tempo di bilanci nelle qualificazioni ad Euro 2017 per calcio femminile. La rassegna continentale che si disputerà in Olanda, avrà 16 compagini, tra cui la rappresentativa del Paese ospitante, date dalle otto vincitrici dei gironi e le sei migliori seconde classificate, mentre le altre due seconde daranno vita a uno spareggio tra il 17 e il 25 ottobre 2016. Andiamo dunque ad analizzare degli otto raggruppamenti

Gruppo 1 – Europei 2017 Calcio Femminile

Situazione ormai delineata in questo girone con Islanda e Scozia che si contenderanno il primato, essendo a pari punti a quota 18, nello scontro diretto in terra islandese programmato il 20 settembre. Rappresentativa nordica che, però avendo anche un match in più da disputare e sconfitto le scozzesi (4-0) nel primo confronto in trasferta, ha messo una serie ipoteca sulla qualificazione da prima del raggruppamento. Tuttavia, la selezione allenata da Anna Signeul sarà presente tra le sei migliori seconde.

Squadre G V P S GP C DR P.ti
1 Islanda Islanda 6 6 0 0 29 0 29 18
2 Scozia Scozia 7 6 0 1 28 6 22 18
3 Slovenia Slovenia 6 3 0 3 21 13 8 9
4 Bielorussia Bielorussia 6 1 0 5 2 18 -16 3
5 ERJM ERJ Macedonia 7 0 0 7 2 45 -43 0

Gruppo 2 – Europei 2017 Calcio Femminile

Con la Spagna già con un piede e mezzo nei Paesi Bassi, forte dei prossimi impegni casalinghi con Montenegro (ultima in classifica) e Finlandia, i riflettori sono proprio concentrati sulla squadra finnica, in cerca di quei punti necessari per confermarsi alle spalle delle furie rosse ed entrare nel roster delle migliori seconde. Portogallo che, dal canto suo, proverà ad insidiare la posizione delle finlandesi, avendo ancora due partite da disputare, ivi compreso l’incontro proprio contro le ragazze allenate da Andrée Jeglertz, in programma il 16 settembre in casa delle portoghesi.

Squadre G V P S GP C DR P.ti
1 Spagna Spagna 6 6 0 0 21 2 19 18
2 Finlandia Finlandia 6 4 1 1 15 4 11 13
3 Repubblica d'Irlanda Repubblica d’Irlanda 7 3 0 4 17 13 4 9
4 Portogallo Portogallo 6 2 1 3 11 9 2 7
5 Montenegro Montenegro 7 0 0 7 2 38 -36 0

Gruppo 3 – Europei 2017 Calcio Femminile

Con la Nazionale francese già qualificata e tra le favorite del prossimo torneo continentale, a giocarsi l’accesso alle fasi finali in Olanda saranno Ucraina e Romania, separata da 3 punti, a dare vita ad un arrivo in volata. Cade a fagiolo, la partita del 15 settembre, tra le mura amiche rumene, dove la compagine di Mirel Albon avrà un solo risultato, vale a dire la vittoria.

Squadre G V P S GP C DR P.ti
1 Francia Francia 7 7 0 0 21 0 21 21
2 Ucraina Ucraina 7 4 1 2 13 10 3 13
3 Romania Romania 6 3 1 2 11 7 4 10
4 Grecia Grecia 7 2 0 5 9 15 -6 6
5 Albania Albania 7 0 0 7 3 25 -22 0

Gruppo 4 – Europei 2017 Calcio Femminile

In questo girone è la Svezia, come da pronostico, a fare la voce grossa con 18 punti e praticamente già con il pass europeo in mano. Le svedesi, di fatto, dovrebbero perdere gli ultimi due incontri del raggruppamento e se il match contro la Danimarca non è da sottovalutare, quello con la Slovacchia appare alla portata delle scandinave. Le citate danesi, invece, in seconda piazza tenteranno di raccogliere più punti possibili nelle ultime partite in calendario confrontandosi proprio con la capolista e la Moldavia, ultima del gruppo 4.

Squadre G V P S GP C DR P.ti
1 Svezia Svezia 6 6 0 0 20 0 20 18
2 Danimarca Danimarca 6 4 1 1 15 1 14 13
3 Slovacchia Slovacchia 7 3 0 4 10 11 -1 9
4 Polonia Polonia 7 2 1 4 6 16 -10 7
5 Moldavia Moldavia 6 0 0 6 1 24 -23 0

Gruppo 5 – Europei 2017 Calcio Femminile

Anche in questo girone i giochi per la qualificazione sono ormai fatti. La Germania ha già conquistato, come da pronostico, la qualificazione, resta da vedere cosa faranno Russia ed Ungheria con le russe che partono favorite. Le ungheresi, infatti, avranno come ultimo incontro il confronto con le tedesche mentre la giocatrici di Elena Fomina, oltre a doversela vedere contro le panzer teutoniche, avranno a disposizione l’abbordabile sfida con la Croazia.

Squadre G V P S GP C DR P.ti
1 Germania Germania 6 6 0 0 30 0 30 18
2 Russia Russia 6 3 2 1 9 5 4 11
3 Ungheria Ungheria 7 2 2 3 8 19 -11 8
4 Croazia Croazia 7 2 1 4 8 10 -2 7
5 Turchia Turchia 8 1 1 6 3 24 -21 4

Gruppo 6 – Europei 2017 Calcio Femminile

Con la Svizzera già qualificata, è l’Italia quella che dovrà giocarsi nelle ultime due partite le proprie chance “qualificazione”. Contro Irlanda del Nord e soprattutto Repubblica Ceca, le azzurre andranno in caccia di più punti possibili, per mettersi al sicuro da qualsiasi sorpresa ed entrare tra le migliori 6 di tutti i gironi.

Squadre G V P S GP C DR P.ti
1 Svizzera Svizzera 6 6 0 0 27 3 24 18
2 Italia Italia 6 4 0 2 20 7 13 12
3 Repubblica Ceca Repubblica Ceca 6 3 0 3 11 14 -3 9
4 Irlanda del Nord Irlanda del Nord 5 2 0 3 9 14 -5 6
5 Georgia Georgia 7 0 0 7 2 31 -29 0

Gruppo 7 – Europei 2017 Calcio Femminile

A sorpresa l’Inghilterra dovrà ancora penare per poter staccare il biglietto per l’Olanda. Le inglesi, a quota 16 punti, non potranno permettesi distrazioni, avendo lo scontro diretto con il Belgio (il 20 settembre) in trasferta. In più il pareggio per 1-1 della partita in terra inglese, dà un’importanza ancor superiore alla sfida tra le due rappresentative, visto che le altre squadre sono ormai fuori dal discorso “qualificazione”.

Squadre G V P S GP C DR P.ti
1 Inghilterra Inghilterra 6 5 1 0 25 1 24 16
2 Belgio Belgio 6 4 2 0 24 2 22 14
3 Bosnia-Erzegovina Bosnia ed Erzegovina 7 3 0 4 6 13 -7 9
4 Serbia Serbia 6 2 1 3 5 16 -11 7
5 Estonia Estonia 7 0 0 7 0 28 -28 0

Gruppo 8 – Europei 2017 Calcio Femminile

Eccoci al raggruppamento “equilibrio” se ci consentite la definizione. Norvegia ed Austria a pari punti (16 a testa) con le scandinave, però, avvantaggiate dal poter disputare un incontro in più ed avanti negli scontri diretti con le austriache. In più i match che aspettano le norvegesi, contro Kazakistan ed Israele (penultima ed ultima del girone) non possono far paura. Tuttavia la squadra allenata da Dominik Thalhammer avrà buone possibilità per entrare tra le migliori seconde.

Squadre G V P S GP C DR P.ti
1 Norvegia Norvegia 6 5 1 0 14 2 12 16
2 Austria Austria 7 5 1 1 18 4 14 16
3 Galles Galles 6 2 1 3 10 11 -1 7
4 Kazakistan Kazakistan 7 1 1 5 2 20 -18 4
5 Israele Israele 6 0 2 4 2 9 -7 2

Claudia Squizzato, difensore dell’Agsm Verona: ci abbiamo creduto fino alla fine

Mentre le altre gialloblù si attardano dopo le premiazioni sul terreno di gioco, tocca a Claudia Squizzato difensore dell’Asm Verona raggiungere la postazione stampa per l’intervista del dopo match.

Claudia, la coppa è andata a Brescia, ma è stato comunque un grande Verona che ha tenuto testa per 94 minuti ad una compagine forte come quella bresciana, e nonostante le molte assenze ve la siete giocata alla pari fino alla fine…
Si, sicuramente siamo andate tutte in campo per vincere e lo abbiamo dimostrato. Ci abbiamo messo il cuore tutte quante e ci abbiamo creduto fino alla fine. Purtroppo il calcio è anche questo, merito al Brescia che comunque è una grande squadra.

C’è in voi un po’ di rammarico per non essere giunte alla finale con tutte le ragazze disponibili?
Sicuramente avere in campo giocatrtici come Melania Gabbiadini, per citarne solamente una,  sarebbe stato qualcosa in più per noi, però chi le ha sostituite ha dimostrato di poter dare il proprio contributo e di poter giocare a questi livelli.

Il momento decisivo della sfida ci è parso quel gol preso dell’uno a uno che si poteva evitare…
Si, purtroppo c’è stato un errore in difesa e loro ne hanno subito approfittato. Questo ci ha tagliato un po’ le gambe. Tuttavia verso la fine abbiamo ugualmente avuto le occasioni per pareggiare ma purtroppo non è entrata la palla!.

Maria Iole Volpi, capitano della squadra romana: lo sport deve dare esempi di vita a livello sociale

Giugno, mese di bilanci almeno nello sport. Quest’anno in realtà sarà una lunga estate da vivere tra gli Europei di calcio in Francia appena iniziati e le Olimpiadi in Brasile.
Il calcio femminile a sua volta ha decretato la vincitrice della Women’s Champions League (Olympique Lione, gara disputata a Reggio Emilia), le campionesse d’Italia del Brescia, la Coppa Italia e le promozioni: il Pescara calcio femminile sale in B e il Chieti calcio Femminile conquista la Serie A all’ultima giornata contro la Roma calcio Femminile.
Una delusione cocente per le giallorosse che fortissimamente volevano salire nella massima serie. Come fare a superare la delusione? Di questo e non solo abbiamo parlato con Maria Iole Volpi capitano della squadra romana.

Dalla pallavolo al calcio, perché questo cambiamento di disciplina?
In realtà la mia passione è stata sempre il calcio ma non sapevo della possibilità per le bambine di giocare con i maschietti. Facevo dei tornei estivi e a 13 anni mi dissero che a Roma c’erano squadre di calcio femminili; è iniziata così la mia carriera da calciatrice pendolare Rieti-Roma. La pallavolo? Ero la disperazione dell’allenatrice: quando potevo toccavo palla con i piedi tant’è che, quando fu regolamentato anche l’uso dei piedi, ne fui entusiasta”.

A livello umano, cosa ti ha dato la pallavolo e cosa ti sta dando il calcio?
Sono fasi della vita differenti. Ti dico che entrambi mi hanno dato le cose belle dello sportsoprattutto quello di squadra, come il rispetto per avversari, colleghi, allenatori, arbitri; tutti aspetti che riporto nella vita nell’affrontare le cose quotidiane”.

Dalla Lazio al Navega Feminino in Spagna e poi alla Roma. Un bel giro!
Dopo la Lazio ho fatto esperienze al Milan e al Bardolino Verona, successivamente in Spagnaper motivi di studio. Poi al rientro, ho dichiarato amore eterno alla Roma: un’esperienza che mi ha assorbito piano piano, in un crescendo continuo”.

Il calcio italiano e  il calcio spagnolo femminile: confronto impietoso?
Il calcio spagnolo è un po’ più tecnico del nostro, sulla scia delle squadre spagnole maschili. Anche gli allenamenti sono molto più tecnici e meno fisici. Sulla qualità non c’è tutta questa differenza, sono altre le nazioni in cui il calcio femminile è a livelli stratosferici”.

Come definiresti la stagione appena conclusa della Roma calcio femminile?
Lo scorso anno si parlava di una ‘stagione dei sogni’, il sogno non si è avverato ma posso dirti che così tante emozioni e storie in un’unica stagione, non le ho mai vissute e tantomeno immaginate. L’ultima giornata contro il Chieti, siamo uscite in lacrime dal campo ma eravamo unite. Credo che siamo riuscite a fare qualcosa di magico. L’altra sera per esempio siamo state anche sotto casa del mister con cori e striscioni per rincuorarlo. Volevamo la A, tanto di cappello al Chieti, ma siamo fiere di noi”.

Sei la responsabile della sezione per diversamente abili, cosa rappresenta per te questo ruolo?
Sì, è un progetto nazionale e io sono la referente di Roma. L’iniziativa è in collaborazione con la Reset Academy e si chiama ‘Insuperabili’. Nella vita di tutti giorni lavoro a scuola con ragazzi disabili e con loro sto bene e mi diverto, non è volontariato o un’opera di bene, io con loro sono a mio agio. La cosa bella del progetto è che si è creato un gruppo vero, siamo una squadra a partire dallo staff per arrivare ai ragazzi. Cosa mi sta insegnando? Tanto. Quando vedi un ragazzo che, nonostante le enormi difficoltà, vuole giocare a calcio, io non posso dire non ce la faccio. Ecco,io sposo l’idea che lo sport deve dare esempi di vita a livello sociale.

Benevento “Le Streghe”: trionfo giallorosso. La serie B è realtà!

Mancava un solo passo per coronare il sogno serie B e il Benevento Femminile “Le Streghe” non ha mancato l’appuntamento. Ieri pomeriggio sul terreno di gioco malandato del “23 giugno 1978” di Pontecagnano Faiano, contro la Femminile Pontecagnano, le ragazze allenate dal mister Lepore e mister Mazzone hanno regolato le avversarie per 2-3 in match tirato e, specie nella seconda parte molto teso da ambo le parti.

Partono alla grande “Le Streghe” e bastano solo 2’30” ad Angela Ruggiero per siglare la rete del vantaggio giallorosso: angolo di Giulia Signoriello e il capitano de “Le Streghe” piazza la zampata vincente per l’1-0. La partita pare mettersi sul binario giusto per le beneventane che al 35′ raddoppiano con Francesca Festa: gol quasi in fotocopia del primo ma questa volta il graffio vincente porta la firma della “Freccia Giallorossa”. La prima frazione si chiude con un palo della stessa Festa e sul punteggio, dunque, di 2-0 per le ragazze beneventane: padrone di casa annichilite dalla prestazione della formazione di mister Lepore.

Nella ripresa sale la tensione da una parte e dall’altra e il gioco si incattivisce: in campo i falli aumentano e nessuna tira indietro la gamba nei contrasti. Il Benevento, però, non si lascia impressionare e buca la rete avversaria per la terza volta con un gran contropiede finalizzato ancora da Francesca Festa che mette così a segno la sua doppietta personale. Nemmeno il tempo di festeggiare la terza rete che il Pontecagnano accorcia le distanze con Strillone che, dalla lunghissima distanza, beffa Imma Iannone con un tocco che rimbalza proprio davanti l’estremo difensore giallorosso traendola in inganno. Il gioco è duro e in mischia il Pontecagnano si porta sul 2-3 ma “Le Streghe” restano concetrate, non si perdono d’animo nonostante le due reti subite in pochi minuti, e tengono botta fino alla fine quando il triplice fischio dell’arbitro certifica la vittoria e la conquista della Serie B.

Una cavalcata epica quella de “Le Streghe” che ha portato una squadra con una età media bassissima (circa 17 anni) alla conquista, per il secondo anno consecutivo, della serie cadetta in ambito femminile. Una squadra dotata di grande tecnica e che i mister Lepore e Mazzone riescono a far girare alla perfezione come il più oleato dei meccanismi.
Soprattutto una squadra che, vista proprio la giovane età media, ha in se ampissimi margini di miglioramento. Dal prossimo anno le squadre professionistiche al maschile dovranno dotarsi di una compagine femminile: a Benevento il problema pare essere già risolto in partenza.

Premiata dal Presidente della Regione Ceriscioli la Jesina Calcio Femminile promossa in Serie A

“Siete ambasciatori ufficiali delle Marche in Italia, con il vostro impegno e determinazione raccontate la nostra regione costruita sugli stessi valori che lo sport sa veicolare così bene”: con queste parole il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha salutato in mattinata due squadre marchigiane appena promosse in serie A, Jesina calcio femminile e Pesaro rugby.

In visita istituzionale con una forte rappresentanza di giocatrici e giocatori, le due  squadre hanno raggiunto la massima categoria, prima volta nelle Marche, per l’impegno e capacità sia tecniche che umane entusiasmanti. Accompagnate dal vice presidente regionale F.I.G.C., Bruno Sassaroli, dal presidente regionale Federazione Rugby, Maurizio Longhi e dagli assessori allo Sport del Comune di Pesaro, Mila Della Dora e di Jesi, Ugo Coltorti, le due squadre sono state premiate dal presidente Ceriscioli “quale segnale di sostegno ai risultati che onorano il territorio e che sono la sintesi finale di grande impegno profuso per raggiungere tali livelli. La Regione crede fermamente nel valore dello sport – ha aggiunto il presidente – lo confermano le risorse dedicate al settore nel bilancio regionale quale investimento sul valore dell’attività sportiva e racconto qualificante della nostra regione”.

Sono 832.500 euro i fondi per la promozione dello sport previsti dalla manovra di bilancio 2016, somma consistente che raddoppia quella dell’anno precedente di 400 mila. Sport considerato dunque come momento motorio, formativo e ricreativo. Specifica Ceriscioli: “Lo sport porta con sé valori necessari alla vita comunitaria perché favorisce  aggregazione e condivisione. Ha una sua dimensione sociale perché contribuisce alla socializzazione, all’integrazione e all’inclusione. La crescita del sistema sportivo ha poi un riflesso positivo sulla salute perché indica uno stile di vita sano e di prevenzione a molte patologie”.

Dopo anni è stata introdotta una voce di bilancio per gli investimenti per gli impianti sportivi con uno stanziamento di 3.200.000 (400 mila nel 2015) finalizzati a riqualificare e migliorare il patrimonio sportivo nelle Marche.  Inoltre è stato previsto un ulteriore finanziamento di 300.000 per l’acquisto dei defibrillatori come contributo a fondo perduto per le associazioni sportive, i Comuni e le scuole. Intervento che si aggiunge a quello già effettuato nel 2015 che ne ha consentito l’acquisto di circa 650.
Quest’anno poi, sono stati finanziati corsi da fondi Fse per l’utilizzo di defibrillatori per operatori laici per un importo di 20 mila euro che corrisponde a 200 voucher. Il governo regionale ha poi inserito per la prima volta un nuovo capitolo di spesa nel bilancio, Sport e turismo, legato alle manifestazioni sportive e alla promozione turistica nel territorio che ammonta a 160 mila euro.

Inoltre, per ridurre liste di attesa e aiutare le famiglie, nel 2016 sono stati convenzionati sei centri di medicina sportiva (4 nella provincia di Ancona e 2 nella Provincia di Ascoli Piceno) per far svolgere la visita medico sportiva agli under 18 per le attività agonistiche con i finanziamenti del Fondo del Servizio Sanitario Regionale di 320.000 euro che consentono di svolgere oltre 5.000 visite gratuite.

Roberta D’Adda, Brescia Calcio Femminile: lacrime d’addio? deciderò con la società

Per una calciatrice non ci può essere modo migliore di salutare tutti che alzando un trofeo. E non è un caso se durante la cerimonia di premiazione della terza Coppa Italia della storia del Brescia Femminile il capitano Valentina Cernoia ha voluto al suo fianco Roberta D’Adda. Difensore classe ’81 che potrebbe davvero aver chiuso la propria entusiasmante avventura in biancazzurro.

La decisione ci sarà nei prossimi giorni, ma gli occhi lucidi di Roberta dicono già molto: «Mi dovrò confrontare con la società e insieme decideremo cosa fare – spiega la giocatrice milanese – Adesso mi voglio godere questo momento insieme alle mie compagne. Da domani penseremo al futuro».

Un futuro che, nonostante la volontà della società e del tecnico delle bresciane di proseguire il cammino insieme, potrebbe non essere più a braccetto. La carta d’identità pesa anche sulle spalle di un «highlander» del calcio femminile. «Alla mia età devo fare valutazioni diverse rispetto a quando ero più giovane e ovviamente con il passare del tempo tutto diventa più difficile. Certo lasciare questo gruppo, o meglio questa famiglia, è davvero difficile. Al di là di cosa accadrà sono stati anni indimenticabili e che porterò sempre nel mio cuore».

Cabrini ai tecnici e preparatori di Serie A: bilancio positivo, merito anche vostro

“In questo ultimo anno abbiamo registrato un netto miglioramento da parte delle calciatrici delle Nazionali, sia dal punto di vista fisico sia da quello atletico: ciò ha portato a miglioramenti anche per quel che riguarda le partite giocate a livello internazionale. E il merito è anche vostro”: con queste parole il Commissario tecnico Antonio Cabrini si è rivolto agli allenatori e preparatori atletici dei club femminili di Serie A, che sono intervenuti oggi a Coverciano al consueto appuntamento di fine anno.

“Il bilancio di quest’anno – ha proseguito il ct – non può quindi che essere positivo e ripartiremo da qui a settembre, quando la Nazionale maggiore affronterà le due partite decisive per le qualificazioni alla fase finale dell’Europeo”.

A chiusura della stagione calcistica, terminata ieri con la finale di Coppa Italia, Cabrini, insieme agli staff delle Nazionali femminili, ha incontrato gli allenatori e i preparatori atletici delle squadre di Serie A femminile; presenti per la prima volta, per questa tipologia di incontro, anche i rappresentanti del Cuneo Calcio Femminile, neopromossa in Serie A.

Dopo un’introduzione da parte del Responsabile Organizzativo delle Nazionali femminili e giovanili, Giorgio Bottaro, del ct Cabrini e di Patrizia Recandio, Responsabile FIGC dello sviluppo del calcio femminile, i rappresentanti dei vari club sono intervenuti per esprimere il punto di vista del proprio club, per tracciare un bilancio della stagione appena conclusa e per delineare gli obiettivi futuri.

“Inizio con i doverosi complimenti – ha dichiarato Bottaro – a chi ha vinto durante questa lunga ed intensa stagione, che si è conclusa ieri con il successo del Brescia nella finale di Coppa Italia. I miei complimenti vanno anche ai neopromossi, che dall’anno prossimo si confronteranno sul palcoscenico più ambito, quello della Serie A. Questi incontri si sono rivelati molto proficui anche per la Federazione; da questi scambi abbiamo ricevuto molto, da questa collaborazione abbiamo avuto subito riscontri positivi, a cominciare dai dati fisico-atletici – nettamente migliorati – delle ragazze che si sono presentate ai ritiri delle varie Nazionali. Siamo fiduciosi per il futuro, anche perché le nostre Nazionali giovanili stanno dando risultati più che confortanti: nella fase finale dell’europeo Under 17, abbiamo visto come la nostra Nazionale abbia ridotto il gap contro Germania e Spagna, che si sono poi giocate il successo finale nella manifestazione, mentre l’Under 16, che ha alle spalle un lavoro di soli pochi mesi, è riuscita a battere una corazzata come gli Stati Uniti”.

Nel pomeriggio, i rappresentanti delle società di Serie A femminile sono rimasti a Coverciano per assistere all’allenamento dell’Under 17 guidato dal tecnico Rita Guarino.

D’Incecco fa il bis, una super Italia di calcio a 5 stende 6-0 la Slovacchia in un’Assago Summer Arena gremita

Dopo il Foro Italico, arriva un’altra #nottemagica per la Nazionale italiana femminile di futsal. All’Assago Summer Arena, le Azzurre “bagnano” nel migliore dei modi la #MilanoFutsalWeek e stendono con un tennistico 6-0 in amichevole la malcapitata Slovacchia. Tra le ragazze di Roberto Menichelli la mattatrice è Ersilia D’Incecco, autrice di una super doppietta; le altre marcature portano la firma di Giulia Domenichetti, Jessica Exana, Arianna Pomposelli e Aida Xhaxho. Martedì sera (ore 18.30) gara-2 al PalaGuglieri di Mortara (Pavia).

Il primo acuto è di D’Incecco, ma il destro del capitano del Montesilvano termina largo. La Slovacchia risponde con Vígh, che a sua volta manda di poco a lato, ma al minuto 2’27’’ – dopo un sinistro impreciso di Belli – le Azzurre sono già avanti: destro da fuori di D’Incecco e palla sotto l’incrocio dei pali, con Tišliarová che può solo raccogliere il pallone in fondo al sacco. Il portiere ospite si supera poco dopo, prima su Domenichetti e poi su Exana. Un destro di Nevedalova, complice la disattenzione di Mascia, mette i brividi alla Nazionale di Menichelli, salvata dal palo, ma al minuto 12’14’’ arriva il 2-0: lo firma Domenichetti, che si sblocca con la Nazionale di futsal, saltando il portiere e insaccando di sinistro sull’assist di Xhaxho, dopo palo colpito da Exana. L’Italia domina, Siclari colpisce un altro legno, poi Pomposelli manda di poco a lato di destro. Il numero 1 ospite dice di no anche a Xhaxho, protagonista di un’ottima azione personale: il primo tempo si conclude con l’Italia in vantaggio 2-0

La ripresa si apre con una bella iniziativa di De Angelis, che per poco non trova il tris, che comunque realizza Emana al minuto 1’23’’, capitalizzando l’assist al bacio ancora di Xhaxho. La Slovacchia è sfortunata perché Vígh centra un altro legno, la traversa, su punizione, poi sono Xhaxho e Domenichetti ad andare vicine al bersaglio grosso, come Luciani che con lo “scavetto” manda a lato di un soffio. Il poker è comunque nell’aria e arriva al 7’ con Pomposelli, al quarto gol in cinque presenze azzurre, poi arriva la doppietta di D’Incecco, che non può fallire da due passi dopo lo splendido duetto con Belli.

Xhaxho e De Angelis potrebbero dare al punteggio dimensioni tennistiche, ma malgrado le cinque reti incassate Tišliarová si rivela un ottimo portiere. Al minuto 18’22’’, però, il 6-0 è inevitabile, grazie allo splendido sinistro in diagonale di Xhaxho. Finisce così, in festa, con le Azzurre che ringraziano il folto pubblico presente. Domani sarà ancora Italia-Slovacchia al PalaGuglieri di Mortara.

ITALIA-SLOVACCHIA 6-0 (2-0 p.t.)
MARCATRICI: 2’27” p.t. D’Incecco, 10’14” Domenichetti, 1’23” s.t. Exana, 7’06” Pomposelli, 9’50” D’Incecco, 18’22” Xhaxho

ITALIA: Mascia, D’Incecco, Siclari, Belli, Violi, Pomposelli, De Angelis, Coppari, Domenichetti, Luciani, Nicoletti, Exana, Xhaxho, Margarito. Ct. Menichelli
SLOVACCHIA: Tišliarová, Nagyová, Vígh, Neveďalová, Hucovičová, Sluková, Líšková, Gembická, Komlodyová, Bytčánková, Macková, Dikanová, Gajdošová, Červíková. Ct. Beer
AMMONITE: Nagyová (S)
ARBITRI: 
Chiara Perona (Biella), Sue Ellen Salvatore (Gallarate), Giulia Fedrigo (Pordenone) CRONO: Libera Maria Bisceglia (Bologna)

Europei 2016, Italia – Belgio: il vademecum al femminile per la serata di calcio perfetta

Tempo di europei, tempo di mariti e fidanzati distratti e caotici. Il che, per le donne del 2016, fa sorgere il mai sopito dilemma su come comportarsi davanti all’uomo di casa trasformato in cavernicolo dall’ennesima sfida trasmessa in tv.
Peggio, cosa mettere in tavola quando lui, puntualmente, inviterà gli amici per gustare la partita (e qualche manicaretto) sul divano di casa vostra?
Meglio restare in disparte o unirsi al branco?
Per dissipare ogni dubbio, gli esperti di buone maniere e i food-blogger del Bel Paese hanno stilato un vademecum di consigli per sopravvivere durante le partite, facendo anche bella figura con i tifosi che prenderanno posto senza soluzione di continuità nel proprio “stadio casalingo”. «Sicuramente l’equilibrista perfetta si organizza per tempo, e grazie al calendario delle partite, definito già da un po’, il compito le viene ancora più semplice – spiega la foodblogger Ilaria Mazzarotta, creatrice del blog Comforfoodie.it – Almeno per le prime tre partite dell’Italia, poi si vedrà. Per un buffet buono ma pratico mentre si guarda la partita, consiglio la pizza margherita surgelata, a portata di mano e pronta in pochi minuti, magari servita insieme a tanti ingredienti diversi in modo tale che ognuno se la condisca come vuole. Una scelta ideale per ‘fare gruppo’ e creare ancora più intesa tra gli ospiti già accomunati dalla passione per il calcio. Direi poi che una torta salata o qualche stuzzichino di pasta sfoglia non possono mai mancare; infine un piatto freddo, come un orzo con pesto, pomodorini, feta e una grattugiata di scorza di limone. Tutti piatti semplici, ma ricchi di gusto e creatività».
Ma ecco quindi le cinque regole degli esperti per organizzare la perfetta serata di calcio “bon ton”.

1) Essere strateghe come un buon allenatore: come nel calcio, è fondamentale saper prevedere le mosse dell’ «avversario»,  studiando una strategia per soddisfare gli ospiti e salvaguardare la tranquillità casalinga. Importante, dunque, essere previdenti ed evitare passi falsi, come tirar fuori il servizio bello.

2) Essere il metronomo della squadra: la perfetta donna equilibrista si organizza per tempo e grazie al calendario delle partite, definito già da un po’, il compito le viene ancora più semplice. Sa come destreggiarsi tra lavoro, impegni familiari e cucina, dettando i tempi di tutta la squadra per non farsi trovare impreparata quando suona il campanello e l’orda degli amici tifosi invade il salotto di casa.

3) L’assist decisivo? Pizza per tutti: Per un buffet buono ma pratico e che aiuti anche ad aumentare l’intesa nel gruppo mentre si guarda la partita, la soluzione vincente è data dalla pizza margherita surgelata, pronta da estrarre dal freezer e infornare, sicuramente servita insieme a tanti ingredienti diversi per condirla ognuno come vuole. Un modo veloce e gustoso per poter accontentare tutti, tra un goal e l’altro.

4) Spazio alle fantasiste: basta con la routine tra i fornelli: il ruolo di fantasista non è solo per i giocatori in campo. Per variare il menù, gli esperti consigliano torte salate ed insalate di orzo con pesto, pomodorini, feta e una grattugiata di scorza di limone. Tutti piatti semplici ma ricchi di gusto e creatività.

5) A ciascuno il suo ruolo: se si gioca in centro campo, inutile improvvisarsi attaccante di punta. Durante il momento cult della partita, meglio evitare di fingersi specialiste se non lo si è, con domande inappropriate che non fanno altro che aggiungere tensione. Anche la casa, come un campo da gioco, può essere divisa in “zone di competenza”, lasciando gli appassionati davanti alla tv e riservandosi uno spazio tranquillo per le partner, dove poter chiacchierare e magari commentare i fisici scultorei dei giocatori.

Giancarlo Abete, ex presidente della FIGC: calcio femminile? seguite la strada della Fiorentina

Abbiamo intervistato in esclusiva Giancarlo Abete, presidente della FIGC dal 2007 al 2014, al momento in Francia per Euro 2016. Gli abbiamo chiesto come mai l’Italia è ancora così indietro rispetto al calcio femminile e cosa si sta facendo per colmare il gap con altri paesi europei.

Come mai il calcio femminile ancora non riesce a decollare in Italia?
C’è senza dubbio un problema culturale: per molte persone è difficile declinare il calcio al femminile. C’è la convinzione che sia uno sport che non veda strategicamente le donne come protagoniste, al contrario di pallavolo e tennis. Poi c’è il tema della struttura societaria. Negli sport di squadra sarebbe importante avere alle spalle strutture organizzate ed efficienti, che abbiano le risorse sufficienti da poter investire. Infine c’è un problema di impiantistica sportiva: le stesse scuole italiane non facilitano la possibilità, fin da bambini, di poter praticare questo sport. Tutte queste motivazioni hanno fatto sì che il numero di tesserate in Italia sia sempre stato molto ridotto rispetto ad altri paesi, in particolare quelli del Nord Europa. Ma anche Francia e Spagna, che sono Paesi mediterranei come l’Italia, hanno avuto una risposta migliore in termini di tesseramento.

C’è un problema legato al professionismo nel calcio femminile?
Ci sono state delle iniziative parlamentari finalizzate a riconoscere il professionismo ai massimi livelli del calcio femminile. Non è facile perché le garanzie che possono dare i provvedimenti legislativi devono sempre fare i conti con la realtà. Ad oggi è economicamente difficile per un club femminile fare la Serie A, anche se è una competizione dilettantistica, immaginiamo quindi quanti vincoli ci siano nel professionismo. Il professionismo inoltre passa attraverso investimenti economici che oggi non sono raggiungibili. La FIGC si sta sforzando a coinvolgere i grandi club professionisti, quelli con più storia e più tradizione, per cercare di far sì che loro stessi sia in grado di dare luogo a una squadra femminile. Ovviamente fruire di un’organizzazione importante come quella di un club professionistico maschile di serie A aiuterebbe anche l’organizzazione di un club e di una squadra al femminile. Alcuni stanno andando avanti in questa direzione, come per esempio la Fiorentina.

Cosa si può fare per far uscire il calcio femminile dalla condizione di subalternità?
Il calcio è una realtà privatistica e quindi risente delle scelte dei soggetti che investono. Perciò si sta cercando di portare avanti una forte operazione di convincimento e responsabilizzazione nei confronti dei soggetti privati che possono essere promotori di uno sviluppo del calcio femminile. Naturalmente, se molti grandi club investissero nel calcio femminile si prenderebbe l’abitudine, anche da parte dei tifosi, di considerarli anche al femminile. C’è poi da superare un retaggio culturale, perché il nostro Paese, soprattutto in alcune aree, non percepisce il calcio femminile come uno sport adatto alle donne e quindi. Ci sono anche grandi eventi, come la finale di Champions League femminile a Reggio Emilia, che testimoniano il fatto che si può fare un calcio-spettacolo anche a livello femminile.

Questa finale in Italia potrebbe essere di buon auspicio per il calcio femminile nostrano?      
Sì, è stato fatto uno sforzo da parte della Federazione e della Uefa. La Uefa incentiva la pratica del calcio femminile in tutti i 55 paesi che ne fanno parte. Ci sono dei fondi ad hoc per il calcio femminile che servono proprio a far crescere la partecipazione delle tesserate in questa area sportiva. Si lavora molto sui tecnici, perché oltre ad avere una partecipazione in termini quantitativi, è importante dare delle risposte in termini qualitativi, per incentivare gli aspetti spettacolari che attraggono tifosi, sponsor e televisioni.

Pochi sponsor, poche trasmissioni in tv delle partite: è un problema?
Sì, è un problema. Bisogna tener conto, mantenendo una capacità critica, che sponsor e tv rispondono a delle logiche di costo-beneficio. Quando la Federazione cede i diritti-tv per le partite della nazionale cerca di fare un pacchetto complessivo, con all’interno l’opportunità di trasmettere alcune partite di calcio femminile e delle nazionali giovanili. Quindi si cerca di utilizzare il potere contrattuale, che deriva dal fatto di poter trasmettere una partita della nazionale italiana di calcio che interessa milioni di tifosi, per trainare anche la ripresa di eventi tv come le nazionali giovanili e il calcio femminile. Nonostante il numero delle tesserate sia ridotto, le nostre nazionali hanno sempre avuto dei risultati più che dignitosi, anche nei ranking internazionali. Manca però l’attività di base e non ci sono grandi club che consentano poi di fare attività significativa sul territorio.

Nel suo periodo di presidenza, cosa ha fatto la FIGC per far crescere questo sport al femminile?
È un problema che è stato valutato insieme alla Lega Nazionale Dilettanti. La Divisione calcio femminile è stata all’epoca creata per dare maggior visibilità ai campionati nazionali, ma poi è diventato di nuovo un dipartimento della LND. In questa direzione abbiamo costituito anche un gruppo di lavoro, con la presenza dei rappresentanti dei calciatori, dei tecnici e degli arbitri, di tutte le leghe. In questa direzione la Federazione sta cercando di accentuare l’impegno anche con l’attuale presidente Carlo Tavecchio, che è anche al vertice della LND. Tavecchio conosce perfettamente queste problematiche per averle vissute direttamente prima della sua elezione a presidente federale, sia nella qualità di presidente della Lega nazionale dilettanti, che in quella di vicepresidente della Federazione. Si sta cercando soprattutto di creare un rapporto più virtuoso con i grandi club, ritenendo che un traino del calcio professionistico possa accelerare una crescita del calcio femminile.

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