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Martina Rosucci, Nazionale e Brescia Calcio Femminile: il maschilismo della cultura italiana frena il calcio femminile

Martina Rosucci, nata a Torino il 9 maggio 1992, pilastro della Nazionale femminile e del Brescia, ci ha parlato della sua carriera, dei suoi sogni e della situazione del calcio femminile in Italia.

Campione d’Italia con il Brescia e una finale di Coppa da giocare: ci spieghi le emozioni vissute in questa stagione?
L’obbligo di dover raggiungere a tutti i costi un obiettivo che lo scorso anno ci era scappato per un punto, la paura di non farcela a causa di qualche passo falso ma la consapevolezza e la fiducia dentro noi stesse che alla fine, questa volta, lo scudetto sarebbe stato nostro. Una Coppa Italia ancora da giocare che rappresenterebbe la ciliegina sulla torta di una stagione perfetta: faremo di tutto per aggiungere questo trofeo a scudetto e Supercoppa.

Come ti sei avvicinata a questo sport? Hai sempre giocato da centrocampista?
Ho iniziato a giocare grazie a mio fratello gemello Matteo, colui che mi ha permesso di scoprire questa passione; ero la mascotte della squadra in cui giocava, non mi perdevo una partita né un allenamento, finché un giorno il suo mister Mario Fiore mi disse “perché non vieni a provare con noi?”. Da lì non ho più abbandonato il prato verde, giocando coi maschi fino all’età di 14 anni. All’inizio ero un esterno di fascia destra: correvo velocissima; poi col tempo mi hanno spostato a centrocampo perché volevo essere sempre nel vivo del gioco.

Molti top club europei investono molto nel calcio femminile, alcuni club italiani non hanno nemmeno la squadra: è un problema culturale o altro?
É principalmente colpa del maschilismo della cultura italiana, che purtroppo non riesce ancora a vedere nella donna quella figura emancipata in grado di ricoprire ruoli di potere e responsabilità nella società, come avviene negli altri paesi del mondo. E di conseguenza questo si riversa anche nello sport, dove le donne non riescono ad essere considerate professioniste in alcuna disciplina.
Il calcio femminile rappresenta uno dei tasselli di questo sistema dove la mancanza di investimenti, sponsorizzazione e, prima di tutto, progettualità e competenza, non gli permette di decollare così come nel resto d’Europa dove si sta sviluppando in una maniera esponenziale.

Hai avuto un’esperieza in Usa non fortunatissima, ti piacerebbe ora riprovare con l’estero?
L’esperienza estera è uno dei miei obiettivi personali e non me la negherò sicuramente. Il mio sogno però resta quello di raggiungere il professionismo in Italia e di raggiungere i top club europei e mondiali proprio con una società italiana.

Sul tuo sito ti dedichi anche alla scrittura, un domani potresti anche diventare giornalista?
Ci sono cose che non scegliamo ma di cui abbiamo estremamente bisogno: la scrittura, insieme al calcio, è per me una di queste. Inoltre è per me, oltre che uno sfogo personale, anche un mezzo di veicolazione fortissimo che utilizzo per trasmettere alle persone che ci seguono le emozioni che vivo in prima persona, rendendole partecipi e permettendo loro di affacciarsi sempre di più al mondo del calcio femminile: la conoscenza è alla base dello sviluppo.

Dai un consiglio alle ragazze che vogliono iniziare a praticare questo sport.
Non abbiate paura; non c’è tempo per preoccuparsi di cosa sarebbe meglio o di cosa sarebbe “più appropriato”; seguite la vostra passione prendendola a calci o lei prenderà a calci voi. Abbiate fiducia: prima o poi dovranno fermarci perché saremo tantissime! Voi siete il nostro futuro: non vedo l’ora di allenarvi!

Dal campo da calcio allo studio di Insinna, Katia Serra vince il suo “grande match”

L’inizio degli europei ha riservato molte sorprese, dalla vittoria dell’Italia all’Islanda che ferma il Portogallo. E una rivelazione e’ arrivata anche dalla tv, dove gli spettatori del “Grande Match” su Rai 1 hanno potuto scoprire Katia Serra, un’ex giocatrice che parla con competenza di calcio fra mostri sacri come Arrigo Sacchi e Marco Tardelli.

Non era scontato, anche perche’ per le donne in Italia il calcio e’ un tabu’ e farsi prendere sul serio e’ ancora piu’ difficile quando si e’ carine, bionde e con gli occhi chiari. “Il mondo del pallone resta un ambiente fortemente maschilista”, spiega all’Agi la 43enne bolognese, ex calciatrice di serie A in Italia e Spagna, ricordando le “occhiatine o battute inopportune” che ha dovuto subire gia’ quando partecipo’ a “Pomeriggio mondiali” durante Brasile 2014.
“Non e’ stato affatto facile”, spiega Katia, “sono 5 anni che lavoro in Rai e fin quando mi sono occupata di calcio femminile non ho incontrato nessun ostacolo, ma nel momento in cui ho cominciato a commentare il calcio maschile ho riscontrato numerose avversita’”.

“Il grande match” ha ricevuto diverse critiche sui giornali perche’ nello sforzo di unire l’intrattenimento all’analisi tecnica, avrebbe banalizzato la parte sportiva. Ma di certo, accanto a ex calciatori come Federico Balzaretti, a giornalisti come Ivan Zazzaroni e alla squadra di Raisport, Katia Serra non ha sfigurato con la sua precisione e acutezza nei commenti tecnici. Del resto la “Candreva del calcio femminile” (l’accostamento e’ suo) ha la competenza acquisita sul campo in 30 anni di carriera: 25 presenze in nazionale e un gol, 316 presenze e 70 gol in Serie A, la conquista di una Coppa Uefa, tre Coppe Italia, tre Supercoppe italiane, un Oscar del calcio come migliore calciatrice nel 2007.
Ora Katia e’ riuscita ad approdare e a farsi valere anche in tv. Moderna, decisa e preparatissima su ogni argomento che riguarda il calcio, spera di fare da apripista a tutte quelle donne che vogliono far carriera come commentatrici dei programmi sportivi in tv. “Spero che il mio esempio sia trainante, conosco moltissime donne competenti a cui non viene data la possibilita’ di poterlo dimostrare, in questo ambiente non e’ semplice imporsi o riuscire a farsi scivolare addosso, occhiatine o battute inopportune”.

Alla base del divario tra uomo e donna spiega Katia “c’e’ il fatto che il calcio per gli atleti maschi rappresenta un lavoro e una volta lasciato il campo possono comunque restare nel mondo del pallone riciclandosi o come allenatori o come commentatori, la donna purtroppo non puo’ mantenersi solo giocando a pallone e sia durante il corso della carriera sportiva sia dopo deve dedicarsi ad un lavoro che le permetta di vivere”. L’esempio della Serra potrebbe fare scuola e chissa’ che un giorno anche in Italia non si possa assistere a una partita di cartello commentata un duo Caressa-Bergomi al femminile.

Calcio Femminile Pistoiese 2016: Lunedì 20 Giugno prima riunione

Siamo di annunciare che lunedì 20 Giugno, alle ore 21:00, nella Sede Sociale, via dello Stadio, n. 8,  Pistoia, si terrà la prima riunione ufficiale della neonata Calcio Femminile Pistoiese 2016, Società Affiliata con US Pistoiese 1921, che vuole essere anche un fiore all’occhiello nel processo di crescita del team arancione.
La Us Pistoiese 1921 crede molto in questa esperienza, che rientra non solo nei progetti di espansione del sodalizio, ma anche in quelli innovativi della Lega Pro a direzione Gravina.
Lo staff dirigenziale e tecnico si incontrerà con le ragazze e i loro genitori per illustrare i programmi e le iniziative per l’imminente stagione e per uno scambio di opinioni.
La CF Pistoiese 2016 ha diramato una serie di inviti per partecipare a questo primo e dunque storico appuntamento, ma chi volesse entrare a far parte di questa realtà sportiva e non avesse ricevuto l’invito, può manifestare il proprio interesse tramite i contatti riportati qui sotto.
Nelle idee e negli obiettivi del CF Pistoiese 2016 c’è anche la creazione di un fiorente settore giovanile, per il quale sono aperte le iscrizioni.
Prima dell’inizio dell’attività è prevista un presentazione con importanti testimonial.
Il colore sociale è l’arancione e le ragazze disputeranno le gare ufficiali sfoggiando magliette di questo splendido colore.
Una ragione in più per sostenerle nel campionato regionale di serie C 2016/17 e in tutti i tornei e campionati che le vedranno impegnate.
Per info:
CF PISTOIESE 2016
Via dello Stadio, 8 – Pistoia – Tel. 320 5790290
Email: cfpistoiese2016@yahoo.it
http://www.uspistoiese1921.it

Il Musiello Calcio Femminile opta per il rinnovamento, Mister Panigari non confermato

Se a Cuneo, dopo la trionfale cavalcata che ha portato alla conquista della serie A, si è optato per la soluzione continuità con Petruzzelli, a Saluzzo -dopo una bella stagione chiusa con il terzo gradino del podio nel campionato di serie B- la scelta della società ha portato ad una decisione di rinnovamento: Mister Panigari, infatti, non è stato confermato e verrà sostituito. Ad annunciarlo sono i vertici della società, contattati nella mattinata odierna: “E’ stato deciso di cambiare, all’allenatore vanno i nostri ringraziamenti per quello che ha fatto in queste stagioni, ricche di soddisfazioni, ma soprattutto un augurio per il futuro”.

E’ possibile che qualche ragazza particolarmente legata calcisticamente a Panigari possa scegliere di seguirlo, ma anche su questo punto i dirigenti sono fermi e, soprattutto, consapevoli: “E’ una possibilità, è una scelta che liberamente spetta a loro: cercheremo -come abbiamo dimostrato di saper fare in questi anni- di costruire una squadra vincente per il prossimo campionato, valorizzando le tante giovani calciatrici talentuose che militano sul nostro territorio”.

I vertici societari non hanno fretta, contano di far fronte con la massima serenità agli ultimi impegni della stagione con la squadra della primavera, per poi mettersi solo successivamente intorno a un tavolo e allestire i progetti futuri: “Da 18 anni esiste il Musiello Saluzzo” commentano i dirigenti “abbiamo creduto tanto nel calcio femminile raggiungendo ottimi traguardi, continueremo a farlo con la stessa passione e la stessa competenza”.

Arrivederci al grande mister Antonio Cincotta

La societa’del presidente Armando Taroni,a malincuore,comunica che mister Antonio Cincotta non sara’ alla guida della prima squadra per la prossima stagione sportiva. Il mister sta accarezzando un grande progetto che lo gratifichera’ ulteriormente nel suo decorso professionale. Lo ringraziamo tutti dalla presidenza alle atlete.

“Un grande mister,un grande uomo Antonio. Ambizioso, professionale, sempre alla ricerca della perfezione dentro e fuori il rettangolo verde. Un anno di lavoro con il suo staff,a cui vanno i complimenti piu’ sentiti,con le magnifiche atlete che hanno coronato il tutto con una inaspettata ma graditissima e meritata promozione nella massima categoria. Ho vissuto con lui in sintonia perfetta per perseguire un grande risultato ed il rapporto paterno instaurato e’ sfociato in una grande stima e rispetto reciproco. Arrivederci mister…”
Questo il commento del direttore generale Silvano Cozza.

Le parole del mister molto emozionato:”Essere scelto dalla fcf como 2000 per l’importante missione di riportare il club in serie A e’ stato un onore ed una grande gratificazione professionale. In questi mesi trascorsi nel gelo di Pontelambro,credo di essere cresciuto come uomo ed allenatore. Nel corso di questa stagione, ho investito le mie energie psico-fisiche a curare gli aspetti tattici ma anche il benessere della squadra in senso ampio. Tutto per cercare di riportare il club nell’Elite del calcio femminile italiano. Ai presidenti Armando Taroni e Martino Brumana ed a tutti i collaboratori vanno la mia stima ed il mio affetto come uomini e come professionisti, su tutti Baldo Davide e Soave Carlo.
Un particolare ringraziamento al direttore generale Silvano Cozza,un direttore capace, attento, positivo e vincente con cui si e’ costruita una stagione perfetta in ogni dettaglio.
Il mio abbraccio piu’ grande va alle giocatrici,incredibili combattenti,serissime, umili e preparate. Vorrei che le ragazze ricordassero che ogni mia parola,ogni mio gesto e’ stato fatto semplicemente con l’obiettivo di farle crescere, col fine ultimo di ottenere un atteggiamento vincente in ognuna di loro.Vederle gioire a Maggio e’ stata la mia piu’ grande gioia. Ai miei collaboratori invece, Antonio Rovida, Stefano Cincotta e Salvatore Dimaria faccio i miei piu sinceri complimenti poiche’ hanno dimostrato di essere dei professionisti ineccepibili. Auguro loro ogni bene.”

IN BOCCA AL LUPO ANTONIO…..

Concluso a Coverciano il raduno dell’Under 17 Femminile. Guarito: ottimo lavoro

Si è concluso oggi, con una partitella a ranghi contrapposti, il ritiro dell’Under 17 Femminile a Coverciano. Tre giorni di allenamenti intensi che hanno portato soddisfazione e ottimismo in casa azzurra, in vista del futuro. “Abbiamo lavorato bene – ha commentato il tecnico Rita Guarino – ed maniera intensa in questi giorni. Qui a Coverciano ho potuto rivedere le ragazze che già facevano parte dell’Under 17, con l’inserimento di alcune giocatrici che negli ultimi mesi hanno fatto esperienza con l’Under 16”.

La stessa Guarino si è poi soffermata sul futuro di questa Nazionale, dopo l’esperienza positiva agli ultimi Europei di categoria. “In ambito giovanile non è possibile fare programmi a lungo termine; passo dopo passo affronteremo i vari obiettivi, uno alla volta. Sicuramente questo è un ottimo gruppo e ci sono tutti i presupposti per poter fare bene: le ragazze che ho visto in questi giorni hanno qualità”.

Mantova Femminile: arriva il primo botto di mercato!

Il Mantova Calcio Femminile (nuova denominazione dell’Atletico Mantova) ha messo a segno in questi giorni il suo primo botto di mercato, con l’ingaggio della promettente centrocampista Sara Cutarelli proveniente dal Mozzecane (serie B) ed ax Primavera del Verona Femminile (serie A).

Ostigliese purosangue, classe 1996, la Cutarelli andrà a rafforzare il reparto di centrocampo della formazione biancorossa, lo scorso anno deficitaria in questo reparto a livello qualitativo, anche se potrà essere utilizzata dal neo mister Placchi in altri settori del campo in base alle esigenze della formazione mantovana.

Per la dirigenza biancorossa, l’arrivo della Cutarelli rappresenta il primo tassello di una campagna di rafforzamento che sarà mirata alla ricerca di altre tre pedine  ( una per reparto) che potranno  completare al meglio una formazione gia’ competitiva , che lo scorso campionato ha dimostrato le sue potenzialita’ chiudendo il girone di andata al secondo posto, per terminare al quinto a causa anche di alcuni gravi infortuni che hanno privato la formazione di elementi importanti nell’economia della squadra.

Nel prossimo torneo la formazione mantovana sarà ancora ai nastri di partenza del campionato di Serie D , con rinnovate ambizioni e con un organico che sarà ringiovanito a livello anagrafico per iniziare un processo di crescita graduale ma costante che possa portare il calcio femminile biancorosso a categorie degne della tradizione e delle potenzialita’ della piazza.

A tale proposito sia il Ds Rezzaghi che il dirigente Balasini, sono in avanzata trattativa con alcune atlete che possano permettere al Mantova il salto di qualita’ auspicato dal presidente Venturelli ed a tal proposito sono in contatto con il Verona Femminile per valutare  il possibile tesseramento di alcune atlete provenienti dalla formazione scaligera. La stagione biancorossa femminile terminerà martedi prossimo con l’ultimo allenamento al Quarantini di Cerese, poi ci sarà il rompete le righe, per poi ritrovare vecchie e nuove atlete a meta’ agosto per l’inizio di preparazione di una stagione che vedrà le “diavole” biancorosse al via con propositi decisamente interessanti.

Vincenti non si nasce, ma si diventa: la storia di Mia Hamm!

Quante volte abbiamo sentito pronunciare la frase: “ Chi è più forte per te Maradona o Pelé?” , “Messi o Ronaldo?”. Quante sono le possibilità di risposta e quanto è diventata consueta nel nostro immaginario collettivo una domanda di questo tipo ? Pensate se la stessa domanda fosse fatta riferendosi a delle calciatrici. “Chi è più forte per te x o y ?” . Incognite. Esattamente questo è il problema. Il più delle volte non sapremmo come rispondere, perché oltre alla velata conoscenza del mondo del calcio femminile, le calciatrici non godono di fama mondiale, per farla breve non sono neppure mediaticamente note. Ed è per questo che oggi voglio parlarvi di lei: Mia Hamm. Chi?
La calciatrice più forte del mondo!

La biografia – Classe 1972, nata a Selma in Alabama, quarta di sei fratelli, all’anagrafe Mariel Margaret Hamm, ma conosciuta come Mia, epiteto che le è stato attribuito dalla famiglia. È ancora troppo piccola quando le viene diagnosticata una malformazione congenita ai piedi, che la obbliga a portare scarpe correttive per diversi anni. Il destino beffardo le aveva riservato un brutto scherzo. Ma “Audacias Fortuna Iuvat” rammentando gli antichi, la fiducia posta nella risoluzione stessa del problema, ha rappresentato per Mia il primo passo per venirne a capo da quella situazione. L’amore per il calcio lo conobbe poco dopo. La famiglia Hamm infatti era solita a spostarsi per il lavoro militare del padre, ed è proprio in Italia, più precisamente a Firenze che si accostò per la prima volta al mondo del pallone. Ha iniziato giovanissima sul terreno di gioco disputando partite contro squadre di ragazzi e portando a casa numerose vittorie, quasi come a smentire chiunque avesse dubitato delle sue capacità. Alle scuole superiori entrò a far parte della Notre Dame Catholic High School, con il ruolo da attaccante, che non le permise però di realizzare reti. In seguito si apprestó a giocare per la squadra universitaria di calcio femminile la Tar Heels, perdendo una sola partita su 95 in cui era scesa in campo. Con la stessa maglia vinse quattro campionati su cinque, l’ultimo perso poiché ingaggiata dalla nazionale statunitense per disputare in Cina il mondiale di calcio femminile 1991.Segno evidente del potenziale calcistico che la contraddistingueva.

La carriera – Il mondiale del 1991 rappresentò per la Hamm un trampolino di lancio che non poteva non sfruttare bene, difatti la sua presenza a soli 17 anni poteva rappresentare una meteora o addirittura un flop, ma lei scelse di essere vincente. Quell’anno gli Stati Uniti alzarono al cielo il loro primo trofeo dei mondiali. Ha soltanto 23 anni quando nel 1997 viene convocata nuovamente dalla nazionale statunitense, per i mondiali in Svezia. L’esperienza brillante nel passato mondiale, le permise di guadagnarsi la stima e la fiducia di chi l’aveva scelta, dimostrando anche in questa occasione di avere le doti necessarie per ritagliarsi il posto da titolare. Contribuendo nel contempo a guidare la squadra verso importanti risultati. Quell’anno conquistarono il terzo posto nella finale, traguardo più che meritato, grazie alla rete di Hamm.
Continua la strada del successo della campionessa, che si compone di Olimpiadi e Mondiali importanti, ma la carriera professionistica arriva solo nel 2001, quando aderí con altre sue colleghe alla fondazione della(WUSA) Women’s United Soccer Association, in quanto ancora non esisteva un campionato professionistico negli Stati Uniti. Giocò tre anni a quei livelli, facendo parte del club Washington Freedom e si aggiudicò per ben due volte il titolo di FIFA WORLD PLAYER, premio assegnato ai talenti calcistici dal 1991 al 2009, oggi tale riconoscimento è stato sostituito con PALLONE D’ORO FIFA. Sangue Americano ma talento senza confini quello di Mia Hamm, basti pensare che tra i fasti degni di nota vanno citate: due medaglie d’oro, nel 1996 e nel 2004 , ed una d’argento a Sidney 2000Realizzando 158 reti su 275 partite in Nazionale.

Curiosità – Mia Hamm ha rappresentato anche un cambiamento rivoluzionario in casa Mattel , la più grande casa produttrice di giocattoli del mondo, che ha deciso di lanciare sul mercato nel 1998 la Barbie calciatrice ispirandosi proprio alla sua immagine. Per ciò che concerne, invece, la sua vita sentimentale, dopo un primo matrimonio finito male, oggi è sposata con un’importante icona del baseball, dei Red Sox di Boston, nonché Garciaparra Nonar. Due campioni si sa, ognuno nel proprio sport, ma il fatto che abbiano consolidato la loro unione costituisce sempre uno spunto interessante per raccontare una bella notizia da rotocalco rosa.

Oggi – Mia Hamm è fortemente impegnata nel sociale curando una fondazione per la raccolta fondi della donazione del sangue del midollo osseo in memoria del fratello, venuto a mancare alla giovane età di 28 anni. Ma tra le notizie che hanno fatto più scalpore in casa nostra, rientra la scelta da parte del presidente dell’ AS Roma ovvero James Pallotta, di selezionarla nella composizione del Cda, occupandosi specificatamente della recluta di giovani talenti negli Stati Uniti, legati alla Roma.

Una storia, quella di Mia Hamm che sembra quasi la sceneggiatura di un film, in cui la determinazione e il sogno possono vincere le avversità.Una storia, la sua, che fa sperare non solo le tante calciatrici vittime di pregiudizi quotidiani, nel mondo del calcio femminile, ma che insegna il coraggio di ce l’ha fatta e ha fatto di un problema una virtù. Da oggi sapremo anche riconoscere e annoverare accanto ai mostri sacri della storia del calcio, le cui le sole menzioni fanno rima automaticamente con pallone e leggenda, una donna che si è meritata l’appellativo di migliore giocatrice del mondo.

La risposta del Presidente Cesari al delegato al DCF Morgana

Pubblichiamo la risposta del Presidente del Brescia Calcio Femminile Giuseppe Cesari al Delegato al Calcio Femminile della Lnd dott. Sandro Morgana in merito alla copertura televisiva della finale di Coppa Italia.

Buongiorno Dottor Morgana,
probabilmente sarò smentito (ma la mia è solo un’utopia) perché l’esperienza e i precedenti non mi danno molte speranza in tal senso.
Personalmente ritengo che per quanto riguarda la visibilità e la trasmissione in Rai come al solito le cose sono state fatte nel peggior modo possibile, senza contare che visto che la Rai ha pagato “qualcosa” (lascio a lei le considerazioni sulla somma indicata) si è pure riservata la clausola di decidere se e quando trasmettere. Vedo che decisamente abbiamo fatto valere la nostra forza contrattuale in questo accordo.
Se poi penso che qualcuno ha chiesto di giocarla l’8 giugno, questo mi lascia molto perplesso visto che le giocatrici erano impegnate in nazionale (come dire alla Juventus e al Milan di giocare la finale di Coppa Italia quando i giocatori erano impegnati con la Nazionale).
Mi chiedo se vi rendete conto di quello che fate. Penso che visto il ruolo che ricopre, sappia che le date per gli impegni della nazionale, la Uefa e il Club Italia le comunicano con qualche mese di anticipo prima di ogni inizio di stagione al Dipartimento Calcio Femminile, ma nonostante ciò il DCF, sotto indicazione probabilmente della segretaria Patrizia Cottini non è riuscito a fissare delle date che non fossero in contemporanea. Le sottolineo inoltre che il calendario della Coppa Italia è stato rifatto per ben due volte e la terza volta la sig.ra Cottini non ha saputo fare altro che darci la seguente risposta “organizzatevi tra di voi società e scegliete le date”.
 Ma le pare sensato che dopo aver pagato l’iscrizione e non incassato un euro, dobbiamo anche organizzare il calendario della coppa Italia?
Penso che ormai siamo in una condizione assurda che rasenta il ridicolo. E come ciliegina finale su questa torta di strafalcioni anche il mancato accordo con la Rai per trasmettere in diretta la finale.
Ma allora ditelo che a voi del calcio femminile non importa nulla e che il vostro scopo è solo quello di distruggerlo.
E cosa vuol dire “va ricordato che molti altri eventi ‘top’ della LND sono stati completamente privi di copertura TV (vedi finale scudetto di serie D Viterbese – Piacenza )” . Ma senza mancare di rispetto a nessuno le rispondo, ma chi sono la Viterbese e il Piacenza per ritenerle più importanti di noi?
Ma allora perché non ci lasciate andare per la nostra strada? E invece no, come se non bastasse volete organizzarci anche il campionato Primavera nazionale. Che dire visto quanto sopra se non: che brividi?
Ma vogliamo ritagliarci anche uno spazio per la premiazione scudetto?
Ho chiamato la Patrizia Cottini chiedendo se potevate rischiare un viaggio a vuoto; mi spiego meglio.
Noi giocavamo contro il Riviera di Romagna e con il risultato di pareggio o di vittoria vincevamo lo scudetto. Potevamo anche perdere se la Fiorentina giocando nello stesso giorno con il Verona avesse perso, se invece vinceva e noi perdevamo dovevamo fare lo spareggio. Per questo era un viaggio a rischio.
È il secondo scudetto che vinciamo e per la seconda volta verremo premiati nella stagione successiva, dove c’è il rischio che alcune giocatrici che hanno partecipato per la vittoria dello scudetto non ci saranno e con altre giocatrici nuove che parteciperanno alla premiazione, ma che non hanno vinto nulla e ribadisco questo per la seconda volta.
 Voi non solo distruggete il calcio femminile, ma addirittura svilite le giocatrici togliendo loro anche la soddisfazione di essere premiate dopo avere fatto enormi sacrifici per l’intera stagione. Ma questo vi permettete di farlo solo con il calcio femminile.
Comunque dirò a mio padre ottantaduenne di mettersi davanti al computer per poter vedere la partita.
Solo un’ultima cosa VERGOGNATEVI!!!!!!
Giuseppe Cesari
Presidente Brescia CF

Mercato allenatori, chi viene e chi va?

Con la finale di Coppa Italia vinta dal Brescia femminile ogni squadra di Serie A e la Serie B ha calato la saracinesca ed è ormai in vacanza. Coloro i quali invece si apprestano a trascorrere un’estate incredibilmente bollente sembrano essere gli allenatori. Sono già cominciate infatti le manovre che vedranno ridisegnata la geografia delle panchine dei campionati nazionali femminili del prossimo campionato. Tante le società interessate, per motivi diversi, il Waltzer, insomma, è appena iniziato.

C’è chi però ha già fatto la sua mossa. A dare inizio alle danze è stato Il San Zaccaria, che nonostante l’eccellente piazzamento stagionale, che ha silurato Piolanti a fine stagione per affidarsi a Nardozza. Cambia pelle anche l’ Inter Femminile, che ha salutato Mister Brustia, allenatore/padre, per mettersi nelle mani di un tecnico argentino proveniente dalla scuola calcio leoni di Potrero, almeno secondo voci. Per Mister Brustia potrebbe esserci la possibilità di accasarsi alla Bocconi o al Milan Ladies, club destinati a lottare per una tranquilla salvezza. E’ di pochi giorni fa, invece, l’ufficialità di Milena Bertolini, confermata al Brescia Femminile, stessa sorte per Longega del Verona, forte di una stagione superlativa contro ogni infortunio.

Il Mozzanica e la Fiorentina si si stanno guardando attorno e i club potrebbero variare i propri staff tecnici, Sauro Fattori e Nazarena Grilli, che sperano nella riconferma, non avendo centrato nessun obiettivo in stagione e avendo forse deluso così le aspettative societarie di questi due importantissimi club, potrebbero essere messi in discussione. Tra i nomi si ipotizzano Antonio Cincotta ( fcf Como) , con tre recenti promozioni in A e una in B in carriera, Tore Arca, iper scudettato alla Torres e Manuela Tesse che dopo lo scudetto con la Torres non è più riuscita a trovare collocazioni prestigiose.
Anche il Valpolicella, che dovrà obbligatoriamente centrare la Serie A, attende di sciogliere il nodo allenatore: dopo Fracassetti e Bittante sembra ormai ad un passo un nuovo tecnico, mentre per Chieti, Cuneo e Jesina, le neo promosse i progetti tecnici dovrebbero ripartire dei mister promozione. Tutto sotto controllo per la Res Roma, dove Melillo, allenatore e manager continuerà la sua opera, il Tavagnacco invece, desideroso di ricollocarsi in vetta, si affiderà al traghettatore mr. Cassia, che ha sapientemente guidato la squadra friulana nel finale di stagione.

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