Milan-Roma, valida per la 4° giornata di Poule Scudetto, è terminata con il punteggio di 3-1. Seconda vittoria casalinga per il Diavolo contro la Lupa, dopo quella in Regular Season, grazie alle reti di Evelyn Ijeh, Chantè Dompig e Giorgia Arrigoni che hanno ribaltato il vantaggio iniziale delle ospiti firmato Evelyne Viens, dopo quattro minuti. Si spengono così definitivamente le speranze scudetto per le giallorosse, mentre si confermano in netta crescita le rossonere.
Grazie ai Match Analysis della Panini Digital notiamo come la partita sia stata piuttosto equilibrata anche se con una leggera supremazia della formazione di casa: l’IVS (Indice Valutazione Squadra) è, infatti, pari a 55 contro 45.
Il sostanziale equilibrio nei 90 minuti è ben visibile anche nelle altre statistiche: il possesso palla pari a 53% contro 47%, il baricentro pari a 51,1 mt contro 54,8 mt, la supremazia territoriale pari a 49% contro 51% (un tempo a testa da questo punto di vista: 56% vs 44% nel primo, 43% vs 57% nel secondo), il pressing pari a 42,7 mt contro 48,2 mt e occasioni pari a 3 contro 4. L’unico dato che scivola in favore della Roma sono i palloni giocati in area che sono stati ben 57 contro i 43 del Milan: è da sottolineare, però, come le meneghine concedano spesso questa situazione alle avversarie con la consapevolezza di saperla gestire.
Le ragazze di Suzanne Bakker sono scese in campo con un 4-3-3 che in alcune fasi del match poteva essere visto come una sorta di 3-5-2 in cui il ruolo di “braccetto” era interpretato dal terzino destro, Emma Koivisto, e dal difensore centrale di destra, Julie Piga; i due “quinti” erano il terzino sinistro, Valery Vigilucci, e l’ala destra, Monica Renzotti, mentre le due punte erano Ijeh e l’ala sinistra, Dompig, che si manteneva comunque molto larga in modo da sfruttare la sua velocità e la sua abilità nell’uno contro uno, come visto in occasione del suo gol. La zona con maggiore densità è stata l’area di rigore di Laura Giuliani a causa dei 28 palloni giocati dalla Lupa e dal fatto che il portiere milanista sia stata la seconda giocatrice per giocate utili (8, come Marta Mascarello, Piga e Vigilucci).
Nella seconda metà il modulo di partenza è sempre stato il 4-3-3 che, anche in questo caso, ha visto una Renzotti molto più bassa quasi ad interpretare il ruolo da esterno destro di centrocampo, con Arrigoni a fare il falso esterno dalla parte opposta, mentre Dompig ed Ijeh facevano ancora da tandem d’attacco sempre con l’ala olandese classe 2001 che calpestava però le zolle da lei ben conosciute: dunque il modulo diventava una sorta di 4-4-2. La zona più densa è stata la fascia sinistra occupata da Angelica Soffia che nei 25 minuti più recupero a sua disposizione è sempre stata molto attenta in fase difensiva e propositiva nei ribaltamenti di fronte.
La formazione di Alessandro Spugna era schierata con un 4-2-3-1 che diventava quasi più un 4-1-4-1 con l’interno di sinistra, Manuela Giugliano, che alzava leggermente la sua posizione fino ad affiancare la trequartista, Giulia Dragoni; questo mentre i due terzini, Frederikke Thogersen e Lucia Di Guglielmo, mantenevano un baricentro più alto rispetto alla difesa, sulla linea di Nielsen Troelsgaard.
Dopo l’intervallo il modulo di partenza era un 4-4-2 che si è mantenuto tale anche in impostazione e in fase offensiva, con l’unica particolarità di essere leggermente più spostato verso sinistra: l’esterno destro, Emilie Haavi, giocava molto più accentrata rispetto alla compagna sul fronte opposto, Alayah Pilgrim, che invece solcava la linea laterale.
In entrambe le frazioni una delle zone più dense è stata quella presieduta da Moeka Minami che, infatti, è stata la prima per palle recuperate (23) e la seconda per palle giocate (72) e per passaggi riusciti (57).

Entrambe le compagini hanno preferito manovrare dal basso con un totale di 89,1% contro 92,5%. È assolutamente da evidenziare come entrambe le percentuali siano diminuite tra primo e secondo tempo, soprattutto per quanto riguarda le ospiti che probabilmente avevano più fretta nel cercare la rete del pareggio: il Diavolo ha avuto un abbassamento del 4,6% (da 91,5% a 86,9%) mentre la Lupa del 9,6% (da 96,5% a 86,9%).
La costruzione rossonera partiva da un giro palla tra i difensori centrali, Nadine Sorelli e Piga, e il regista, Mascarello, che spesso poi si appoggiava alla mezzala destra, Valentina Cernoia, per avviare le manovre offensive. Se l’azione proseguiva sulla destra era sempre il terzino destro, Koivisto, dopo aver ricevuto palla da Sorelli (asse milanista più attivo con 17 passaggi completati), a cercare l’ala destra, Renzotti, che riceveva sempre bassa; a sinistra erano sia il terzino, Vigilucci, che la mezzala, Arrigoni, a servire l’ala, Dompig, in profondità o per fare in modo che potesse puntare la diretta rivale. È totalmente da sottolineare la prestazione di Sorelli, che oltre ad essere stata una delle migliori in campo, è stata la prima per passaggi riusciti (60), passaggi ricevuti (53) e giocate utili (10) e la seconda per palle giocate (70) e per precisione passaggi (86%). Non si può tralasciare la compagna di reparto, Piga, che, nonostante non abbia offerto la sua migliore prestazione, è stata comunque utile per il Milan dato che è stata la prima per palle giocate (82) e per palle recuperate (23) e la seconda per passaggi riusciti (59) e giocate utili (8, come Giuliani, Mascarello e Vigilucci). Sempre più nel centro del gioco milanista il regista, Mascarello, che è stata la seconda per giocate utili (8, come Giuliani, Piga e Vigilucci) e la terza per palle giocate (69), passaggi riusciti (53) e palle recuperate (16). La giocatrice più precisa è stata invece Erin Cesarini che ha giocato, però, solo 4 minuti di recupero e ha completato 3 passaggi su 3 (100% di precisione).
La prima impostazione romanista partiva da un giro palla difensivo tra i due centrali di difesa, Minami e Linari, e l’interno di destra, Troelsgaard; quando poi la manovra doveva essere trasformata in offensiva, ovviamente il centro del gioco della Lupa era Giugliano che riceveva da Troelsgaard o direttamente da Minami, la quale verticalizzava sul Capitano delle ragazze di Spugna per rompere le linee avversarie (asse giallorosso più attivo con 14 passaggi completati), in alternativa c’era l’appoggio sul terzino destro, Thogersen. L’interno di sinistra italiano classe 1997 è stata la protagonista di una buonissima prestazione, una delle migliori delle capitoline: prima per palle giocate (82), per giocate utili (14) e per passaggi ricevuti (55), seconda per palle recuperate (15, come Thogersen) e terza per passaggi riusciti (51). Sono stati già evidenziati i dati di Minami, ma c’è da farlo anche per la compagna di reparto, Linari, che è stata la prima per passaggi riusciti (59), la seconda per precisione passaggi (86%, tra le calciatrici di movimento) e la terza per palle giocate (69). Anche per le ospiti la giocatrice più precisa ha terminato con 3 passaggi completati su 3 (100% di precisione) ma è subentrata al 72’: si tratta di Camelia Ceasar.

Per quanto riguarda le conclusioni, il Milan ha calciato 9 volte di cui 4 in porta, trovando ben 3 reti. Continua a crescere anche sotto questo punto di vista la squadra di Bakker che riesce ad essere molto cinica trovando gol sia da dentro l’area di rigore che da fuori, in tre modi differenti: di rapina, con l’uno contro uno dopo un’azione manovrata e con una violenta e precisa botta da fuori. La calciatrice ad aver tentato più volte di trovare la gioia personale è stata Arrigoni, sempre la solita arma offensiva in più, con 3 tentativi e una rete, mentre sono bastati un tiro a testa alle gemelle del gol, Dompig ed Ijeh, per trovare la soddisfazione personale.
La Roma ha invece concluso ben 13 volte ma solo 3 volte in porta, con una rete. Nel corso della partita ha spaventato la retroguardia rossonera solo una volta, oltre al gol, ed è stata una delle tante mancanze della Lupa nei 90 minuti. La giocatrice ad aver calciato più volte è stata Giugliano con 3 tentativi e 0 reti, mentre Viens ha tirato 2 volte trovando 1 gol.
