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Molti sacrifici da apprezzare per Francesca Imprezzabile. Il sogno azzurro continua…

Siamo qui oggi con Francesca Imprezzabile nata il 17 gennaio 2001 e attaccante del neonato Sassuolo Calcio Femminile. Oggi ci racconterà qualche aneddoto della sua carriera.

Ciao Francesca, per iniziare raccontaci come mai hai scelto di intraprendere il calcio come sport, e quando hai capito che questo poteva diventare molto di più di una semplice passione?
All’età di 5 anni dopo aver provato danza, pallavolo e ginnastica artistica, ho iniziato a frequentare il corso estivo di tennis. Ovviamente non bastava un allenamento a settimana così per tenermi occupata ho deciso di provare anche il calcio nella Junior Pontolliese dove ho continuato a giocare fino all’età di 11 anni. Ho giocato altri 2 anni sempre nel calcio maschile, nel Pro Piacenza e li mi sono resa conto che questa passione era molto più grande di quanto fossi disposta ad ammettere, non potendo più giocare con i maschi, e non essendoci una squadra femminile nella mia città pur di non abbandonare il calcio, fui disposta ad andare ad allenarmi in un’altra città.

Hai indossato e indosserai nei prossimi giorni in occasione del torneo UEFA in Inghilterra, la maglia azzurra dell’under 16, che emozioni si provano ad indossare la tenuta che rappresenta il nostro paese nel mondo?
Sicuramente è sempre un onore e una grande gioia rappresentare l’Italia, ma allo stesso tempo c’è la consapevolezza di dover dare il meglio di se stessi per superare i propri limiti ed affrontare al meglio quest’avventura.

Sei giovanissima, una carriera che sembra promettersi bene davanti ma vista la tua età chi è Francesca fuori dal campo?
Sia in campo che fuori sono una ragazza determinata in ciò che mi piace fare, amo la competizione e mi pongo sempre degli obiettivi da raggiungere. Frequento il Liceo Artistico, una scuola che mi permette di esprimere al meglio la mia creatività.

Fai parte di questa nuova realtà quale il Sassuolo, società che negli ultimi anni c’ha regalato delle belle soddisfazioni nel maschile che quest’anno ha deciso di inserirsi nella serie B femminile. Quali sono i vostri obiettivi?

I nostri obiettivi sono di impegnarci al massimo e migliorarci sia in allenamento che in partita per cercare di raggiungere il vertice della classifica.

Per rilanciare il calcio femminile in Italia dove si deve puntare e dove si può migliorare?
A mio parere il calcio femminile in Italia può essere rilanciato con l’aiuto delle società maschili, com’è successo a noi con il Sassuolo. Ritengo inoltre che bisognerebbe seguire l’esempio dei paesi esteri dove gli sport rivestono un’enorme importanza anche nelle scuole. Le giocatrici estere che ho avuto modo di conoscere praticano calcio anche all’interno della scuola con sedute di allenamento giornaliere.

Bene Francesca, grazie mille e ti auguro da parte mia e di tutta la Redazione, un grande in bocca al lupo per il proseguo della stagione.

Agsm Verona sfida la capolista Fiorentina

Si disputano questo sabato 11 febbraio con inizio alle ore 14,30 le gare della terza giornata di ritorno del campionato di Serie A femminile.
Il big-match della giornata va in scena sul sintetico dello Stadio Olivieri di via Sogare dove le ragazze dell’Agsm Verona ospitano la corazzata Fiorentina, capolista del massimo campionato a punteggio pieno. Una sfida quasi impossibile per Gabbiadini e compagne che tuttavia possono a loro volta vantare l’imbattibilità casalinga dell’Olivieri dove non hanno mai lasciato punti alle avversarie.
Le gialloblù sono reduci dal pareggio esterno con il Tavagnacco mentre le toscane si sono imposte per 5 a 0 sul campo del fanalino di coda Jesina.
Torna a disposizione di mister Longega Martina Piemonte, mentre sarà assente il giovane portiere Forcinella in ritiro con la Nazionale Under 16.
Le squadre saranno accolte sul terreno di gioco dal “487° Papà del Gnoco” il Sire dell’antichissimo carnevale veronese che ha le sue origini nel 1500.

Le ex:
Nutrito il gruppo delle ex  su entrambi i fronti. Nel corso dell’ultima estate sono passate alla corte dei Della Valle  Stephanie Ohrstrom, Marta Carissimi e Tatiana Bonetti. Percorso inverso per Gaelle Thalmann e Michela Rodella.
Tra le viola vantano trascorsi in maglia gialloblu anche Alice Parisi e Debora Salvatori Rinaldi.

I precedenti:
Veronesi e fiorentine si sono affrontate diciassette volte nella massima serie con un bilancio nettamente favorevole alle prime, vincenti in dieci occasioni. Tre i pareggi e quattro le vittorie per le toscane. Nella scorsa stagione le viola si imposero a Firenze per tre reti ad una, mentre nella gara di ritorno in via Sogare le veronesi superarono tre a due la Fiorentina in un autentico spareggio per la qualificazione in Champions League. Nel match di andata di questa stagione sportiva a Firenze si imposero le toscane per tre reti ad una.

Le probabili formazioni:
Agsm Verona: Thalmann, Galli, Di Criscio, Gabbiadini, Giugliano, Boattin, Soffia, Meneghini, Nichele, Rodella, Ambrosi.
Allenatore: Renato Longega.
Fiorentina: Ohrstrom, Guagni, Linari, Fusini, Tortelli, Parisi, Carissimi, Adami, Mauro, Bonetti, Caccamo.
Allenatore: Sauro Fattori.
Arbitro: Luca De Angeli di Milano.
Assistenti: Marco Bonello di Este e Filippo Castagna di Verona.

In TV:
Telecronaca diretta in chiaro su Top Planet – Winga, canale 63 digitale terrestre.

Il programma della 3^ giornata di ritorno della Serie A e le designazioni arbitrali:
Agsm Verona – Fiorentina (Luca De Angeli di Milano)
Brescia – Res Roma (Deborah Bianchi di Prato)
Chieti – Cuneo (Andrea Beldomenico di Jesi)
Mozzanica – Jesina (Daniele Sbardella di Belluno)
San Bernardo Luserna – Como (Matteo Mori di La Spezia)
San Zaccaria Ravenna – Tavagnacco (Julio Milan Silvera di Valdarno).

“Per fortuna che c’è il calcio!” – Marina Rogazione

Ecco le parole del ritorno di Marina Rogazione, attaccante della Pink Bari. 

“Eccomi qui. Ecco la presentazione ufficiale. La verità è che la persona che si presenta va oltre queste semplici parole. La persona che si presenta (o meglio che si ripresenta) è una persona convinta di aver fatto la scelta giusta, quella di essere tornata sul rettangolo verde dopo praticamente due anni di inattività. Non era facile. Non è stato facile. E non lo è tutt’ora. Ma è bellissimo. Dopo due anni sono tornata a Bari, come molti sanno, perchè fermamente convinta che Bari sia la mia felicità, la mia casa.

Sono ancora convinta di questo, senza nascondere che i momenti di sconforto ci sono. Ed è proprio in questi momenti che penso: “Per fortuna che c’è il calcio!”. Quella passione che sei giorni su sette mi fa preparare il borsone e mi fa correre al campo. Quella passione che condivido con un gruppo fantastico di persone. Adoro indossare quelle scarpette. Sentire il rumore dei tacchetti nel tragitto che va dagli spogliatoi al rettangolo verde. Adoro l’ansia pre partita. Adoro perfino la sensazione di rabbia quando il mister decide di mettermi in panchina e non negli undici titolari. Adoro fare una giocata bella. Adoro vincere le partitelle in allenamento e portare la focaccia (come penitenza) quando le perdo. Adoro segnare, vedere quella rete gonfiarsi e prendermi l’abbraccio delle mie compagne. Adoro baciare lo stemma del Bari dopo il goal. Quello stemma che, non a caso, si trova più o meno all’altezza del cuore.

Questa piccola nota vuole essere un modo semplice per dire grazie a tutte le persone che giorno dopo giorno mi permettono di vivere la mia passione nel modo migliore possibile: società (la Pink Bari Calcio Femminile), staff, compagne di squadra, famigliari e amici. “Per fortuna che c’è il calcio!”.. Non smetterò mai di pensarlo.”

Regina Baresi ambassador della Wings for Life World Run

E’ stata presentata nella Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano, la quarta edizione della Wings for Life World Run, l’evento globale di corsa e solidarietà che domenica 7 maggio si svolgerà a Milano e in contemporanea in altre 23 località di tutto il mondo, per raccogliere fondi a supporto della ricerca sulle lesioni al midollo spinale.

Da quest’anno entra a far parte del team Ambassador, anche il capitano dell’Inter Femminile Regina Baresi.

La porta del Mozzecane è sua: Olivieri: «Timida nel privato, esuberante tra i pali»

Così tanto non aveva mai giocato. Tredici gare su quindici, a difesa della porta gialloblù. Lei che finora, con la Fortitudo Mozzecane, aveva collezionato appena dieci presenze nella scorso campionato e otto nel 2014/15. Francesca Olivieri è autocritica per natura, la maturità dei suoi 18 anni si riflette ogni domenica tra i pali:
«Potevo partire meglio questa stagione, ma ora mi sto riprendendo».

Tra le mani, sa di avere l’occasione di essere un punto fermo per la prima volta in carriera:
«Scendere in campo con continuità è una soddisfazione, aiuta a crescere, ad avere più concentrazione e ad offrire prestazioni migliori. Alla lunga, i risultati si vedono».

Olivieri, come sta vivendo la sua prima annata da titolare?
«Con tranquillità. L’obiettivo è subire meno gol possibili ed essere di sostegno alla squadra. Nelle ultime due stagioni non ho avuto l’opportunità di giocare con costanza, sia per scelte tecniche sia per i problemi fisici dell’anno scorso che non mi hanno dato tregua, e così non è facile farsi trovare sempre pronte. Il mio campionato? Purtroppo le prime partite meritano un cinque in pagella: non essendo abituata a venire schierata tutte le domeniche, mi è mancata la sicurezza necessaria e ho avuto bisogno di qualche match per prendere confidenza. Con il passare del tempo, invece, mi sto meritando almeno la sufficienza».

Cosa si prova ad essere uno degli estremi difensori più giovani, per di più titolare, della serie B?
«Un orgoglio. Affronto una sfida alla volta e do il 100% ogni settimana: l’importante è rimanere serene e non porsi traguardi insuperabili. Naturalmente, avendo poca esperienza è molto più facile sbagliare rispetto ad altri portieri, però sono una che non si arrende e mi piacciono le sfide. Inoltre, considero la serie B un ottimo banco di prova e una categoria adatta per crescere».

La partita migliore e quella peggiore del suo campionato?
«Contro il Real Meda (3-3, ndr), in casa, non mi sono piaciuta per niente: è stata una giornata bruttissima, storta dall’inizio alla fine, in cui ho commesso errori grossolani che di solito non accadono in allenamento. Al contrario, nonostante la sconfitta (2-0, ndr), contro il Fimauto Valpolicella mi sono sentita bene, calma, e ho percepito, finalmente, di aver giocato bene».

La parata più difficile?
«Su una punizione a giro contro l’Azalee, a Gallarate: Valentina De Luca ha effettuato un gran tiro dal limite dell’area ma con la mano richiamo, di puro istinto, sono riuscita a deviare la palla in calcio d’angolo. Questo lo considero l’intervento più bello che ho fatto da quando sono a Mozzecane».

L’errore più grave?
«L’uscita avventata contro il Clarentia Trento all’andata: quello sbaglio ci è costato il 2-2 all’ultimo secondo e mi ha condizionato fortemente nelle gare successive. Per alcune partite non sono stata più lucida e avevo paura ad uscire».

Finora, ha mantenuto la porta inviolata contro Milan Ladies, Unterland Damen e Riozzese. Da quando è alla Fortitudo non era mai riuscita a terminare tre incontri, in un solo campionato, senza incassare gol. Un segnale di maturità?
«Certo. Non prendere reti è sempre importante: in tal modo trasmetti sicurezza alla difesa, a te stessa e all’intera squadra. Il mio preparatore Claudio Bressan ripete spesso: Se un portiere non subisce gol, di sicuro ha vinto la sua sfida».

Il Mozzecane visto da dietro?
«Una buona formazione, abbastanza ordinata e con notevoli potenzialità, forse maggiori di quelle che pensiamo. Purtroppo abbiamo tanti alti e bassi, paghiamo la giovane età della rosa (quasi vent’anni media, ndr) e l’inesperienza ci penalizza, però disponiamo di un organico molto valido e complementare: c’è chi è dotata tecnicamente, chi ha più grinta, chi se la cava bene di testa e chi è veloce».

Come si trova con le compagne della difesa?
«Mi fido delle mie compagne e spero che anche dall’altra parte ci sia stima nei miei confronti. Con la maggior parte di loro gioco da oltre due anni e l’intesa si è affinata nel tempo: ecco, forse dovremmo comunicare di più durante il gioco per sostenerci maggiormente».

In quindici match, la Fortitudo non ha subito reti solo quattro volte. Il motivo?
«Errori, tutti evitabili. Fossimo state più concentrate e attente a 360°, avremmo incassato meno gol. In alcune circostanze, però, si sono dimostrate brave le avversarie».

Serie A per anni, scudetti vinti e Nazionale: avere un tecnico come Fabiana Comin, ex portiere di alto livello, che effetto fa?
«È un vantaggio, senza dubbio. Grazie alla sua grande esperienza italiana e internazionale, Comin può capirmi meglio sotto certi aspetti, sia quando sbaglio sia quando mi comporto bene, e darmi consigli utili. Non solo: riesce a giudicare con obiettività una prestazione o una situazione specifica che posso vivere in partita, avendone lei provate parecchie in passato. Fabiana mi incita e la ringrazio per la fiducia».

Claudio Bressan?
«Mi trovo bene. È la seconda stagione che lavoro insieme a lui a Mozzecane e mi sento maturata: Bressan ha giocato per tanti anni, e gioca tuttora a livello amatoriale, pertanto è un pozzo di consigli. Un esempio? Una delle sue frasi tipiche è: In area i rimbalzi della palla devono essere dispari, e uno è già troppo. Claudio ha sempre il sorriso sulle labbra e questo riesce a fornirti una spinta in più: è una persona aperta e dialogo, difatti ci confrontiamo in continuazione sugli errori della domenica e sulle cose da migliorare».

Il rapporto con la collega di reparto, Vanessa Venturini?
«Buono. Io e Vanessa andiamo d’accordo e tentiamo di sostenerci al massimo a vicenda durante le gare, che scenda in campo l’una piuttosto che l’altra. Incoraggiarsi è fondamentale».

Si dice che i portieri abbiano un carattere particolare, un po’ «pazzo». Francesca che tipo è?
«In effetti, per fare il portiere occorre essere un po’ pazzi (sorride, ndr). Io, però, vado controcorrente: normalmente ho un carattere piuttosto riservato e tendo a stare per i fatti miei, mentre in campo cerco di trasformarmi e diventare esuberante: d’altronde, dovendo urlare le indicazioni alla difesa, incitare, chiamare la palla ed essere precisa nelle uscite, se fossi tanto timida non potrei ricoprire questo ruolo».

Prendere gol la fa arrabbiare?
«Molto. Anzi, troppo, soprattutto se è colpa mia. Gli errori poi me li ricordo e ci ripenso anche una volta finito il match, proprio per non ripeterli in futuro. Quando subisci una rete è importante non buttarsi giù, spronare te stessa o le compagne, reagire subito e tirare fuori ancora più voglia di rimediare».

Il suo punto di forza e il suo punto debole?
«Sui palloni alti e le uscite non ho mai avuto confidenza, e so di doverci lavorare, mentre la reattività e i riflessi tra i pali sono gli aspetti in cui mi sento sicura».

Durante un incontro, è meglio effettuare un paio di interventi, ma decisivi, o essere tanto impegnata?
«Non è una questione di preferenze: non venire mai impegnate e farsi trovare pronte all’improvviso è più complicato, perché se sbagli rischi di compromettere il risultato; se, invece, sei costantemente in azione sei più carico, caldo, e magari più efficace. Tuttavia, nel secondo caso è chiaro che la fase difensiva sta concedendo qualcosa all’avversario e non va bene».

Il portiere ha una responsabilità maggiore rispetto ad altri ruoli?
«Di sicuro ha una pressione particolare addosso perché, a differenza delle mie compagne, io alle spalle ho solo la porta e, se commetto un errore, subiamo gol. II portiere sa di dover rimanere sull’attenti per oltre novanta minuti, infatti a fine gara sono sempre esausta mentalmente».

La qualità per eccellenza di un estremo difensore?
«La concentrazione. Un’atleta può essere anche un fenomeno ma se non si impegna l’errore è dietro l’angolo».

Olivieri ha «assaggiato» pure la serie A, nel 2014, con la maglia del Fimauto Valpolicella: aveva da poco compiuto 16 anni e giocò sette minuti contro il Tavagnacco.
«Mi ricordo. Una sola presenza però da pelle d’oca. Stavamo perdendo 8-0, mister Antonella Formisano decise di buttarmi nella mischia per farmi provare la serie A e provai una fortissima emozione. Quel pomeriggio diluviava e affrontare una formazione di alto livello, come era il Tavagnacco di allora, è stato da brividi: ho toccato qualche pallone ma avevo le gambe che tremavano. Tornare nella massima categoria? Se ci fosse la possibilità non direi di no. Non è un’ossessione, chiaramente, però disputare una stagione da titolare in serie A sarebbe un traguardo pazzesco».

Anche la Nazionale si era accorta di lei in passato: tra il 2013 e il 2014 aveva partecipato a tre stage con l’under 17. Che emozione fu?
«Ero fiera di me. Non capita tutti i giorni di riuscire a farsi notare dai selezionatori della Nazionale e indossare la divisa azzurra è un orgoglio, ma purtroppo non avevo sfruttato al meglio le occasioni: avrei potuto dare di più e non mi ero piaciuta. Dopodiché, non sono stata più convocata: nelle ultime due annate ho giocato poco e forse questo ha influito. Treno passato? Probabilmente sì, però se continuerò a lavorare sodo e a dimostrare quello che so fare magari un giorno potrò realizzare questo piccolo sogno nel cassetto».

Olivieri è un portiere da sempre?
«No. Da piccola, quando giocavo con i maschi a San Giovanni Lupatoto, ero un difensore centrale. Poi, durante una partita il portiere si fece male a un dito e, visto che a me piaceva stare in porta, provai. Avevo dieci anni allora e, da quel momento, sono sempre stata tra i pali. Segnare un gol è fantastico, ma è spettacolare pure essere un estremo difensore: una parata ti dà una scarica di adrenalina incredibile e avere la possibilità di salvare il risultato è uno degli aspetti più belli».

Un modello di portiere?
«Stéphanie Öhrström (Fiorentina, ndr) è la migliore in Italia: ha molta esplosività, è reattiva fra i pali e brava fuori. In più ha un’ottima tecnica».

Domenica 12 febbraio è il suo compleanno: il regalo per i 19 anni?
«In primis, vincere la partita contro il Real Meda. In generale, invece, proseguire la stagione nel migliore dei modi, avanzare in classifica con la Fortitudo e aumentare il numero di gare senza subire gol».

Anche Abby Wambach al Museo del Calcio

Il capitano dell’Inter Femminile Regina Baresi ha presieduto con il console generale Philip Reeker alla consegna della maglia numero 20 della nazionale statunitense al museo del Calcio di Milano.

La maglia n. 20 è appartenuta ad una della più grandi giocactrici a stelle e strisce Abby Wambac, per ben quattro volte miglior giocatrice statunitense e nel 2012 anche Fifa Women’s Player of the year oltre che due volte campionessa olimpica e campionessa del mondo.

La prestigiosa maglia va ad arricchire la già preziosa collezzione del museo milanese dedicato al calcio.

Fimauto Valpolicella: Nenè Bissoli commenta il post Inter aspettando il Vicenza

Missione compiuta. O almeno in parte. Questa è l’aria che si respira nello spogliatoio del Fimauto Valpolicella dopo il pareggio conquistato sul campo dell’Inter nel big match della seconda giornata di ritorno del girone C del campionato di serie B.

E’ stata una partita combattuta con grande grinta da entrambe le formazioni, con alcuni momenti di comprensibile tensione, giustificati dall’importanza della sfida e dalla posta in palio.

Alle ragazze allenate da mister Zuccher il pareggio permette di mantenere la testa della classifica, con due lunghezze di vantaggio sulle milanesi e tre dalla Pro San Bonifacio che, ad oggi, sembra in leggero calo rispetto alla prima parte del campionato quando, a sorpresa, aveva mantenuto il primato in classifica per quasi tutto il girone di andata.

“Siamo soddisfatte del punto conquistatospiega il difensore Nenè Bissoliperché abbiamo mantenuto il primato e prolungato la nostra striscia positiva di risultati (ultimo ko di Boni e compagne risale infatti al 29 novembre 2016, 1-2 casalingo contro l’Azalee n.d.r.), Siamo state brave a giocarcela a viso aperto. Abbiamo rischiato qualcosa, è vero, ma abbiamo anche avuto la possibilità di vincerla. L’Inter è una buonissima squadra e sono convinta che ci darà filo da torcere fino alla fine”.

Bissoli poi analizza l’episodio che l’ha vista protagonista in occasione del pareggio dell’Inter: “Siamo andate in vantaggio con Carradore, con una bellissima azione corale, e l’Inter aveva subito un po’ il colpo. Poi su un facile disimpegno ho sbagliato l’appoggio al nostro portiere e ho, di fatto, regalato la punizione dal limite che Bonfantini ha trasformato. Dispiace davvero tanto perché, senza il mio errore, probabilmente potevamo portare a casa anche tre punti”.

Disamina a dire il vero un po’ troppo severa da parte del centrale difensivo del Valpolicella, visto che il gol è stato un vero e proprio capolavoro balistico dell’attaccante nerazzurro (punizione all’incrocio dei pali).

Prosegue Bissoli: “Il risultato di pareggio è comunque giusto, visto che loro hanno giocato meglio nel primo tempo mentre nella ripresa siamo state noi ad avere le occasioni migliori. Certo, avessimo vinto, avremmo fatto un salto in avanti davvero importante, aumentando non di poco le nostre chances in ottica promozione. Restando così le cose il campionato è ancora apertissimo e quindi non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia, anzi.”

“Domenica contro il Vicenza – conclude Bissoli – ci aspetta una partita molto difficile, soprattutto sotto l’aspetto mentale. Infatti, giocare contro una squadra di bassa classifica, può essere un’arma a doppio taglio. Se tecnicamente possiamo essere avvantaggiate, a livello di concentrazione possiamo rischiare qualcosa; prendere sottogamba queste sfide può essere pericoloso. Ci stiamo allenando con molta concentrazione perché i tre punti non devono sfuggirci. Pensiamo a fare il nostro dovere fino in fondo. Poi, se le nostre avversarie dovessero compiere qualche passo falso, sarà tutto di guadagnato”.

Cure speciali per Melania Gabbiadini a Villa dei Cedri

Il rinomato Parco Termale del Garda – Villa dei Cedri, partner ufficiale di Hellas Verona e Verona femminile, mette a disposizone delle atlete gialloblù tutte le proprie strutture termali, piscine, palestra e centro riabilitativo.

In questo periodo tra le atlete assidue frequentatrici del centro riabilitativo c’è il capitano dell’Agsm Verona e della Nazionale Azzurra Melania Gabbiadini che suddivide quotidianamente la propria attività sportiva tra il centro benessere di Colà e lo stadio di via Sogare.
Villa dei Cedri si avvale del Centro Bernstein come partner scientifico per tutti i programmi fisioterapici e riabilitativi.

Mozzanica: sfida alla Jesina per ripartire

Archiviato il pari di Cuneo, le ragazze biancocelesti sono tornate al lavoro presso il centro sportivo comunale di Via Aldo Moro, per preparare la prossima gara contro la Jesina di mister Trillini.
Bisogna tornare alla vittoria per riprendere il cammino verso le prime posizioni e la prossima giornata di campionato può diventarne l’occasione migliore: mentre Locatelli e compagne ospiteranno le marchigiane, la Fiorentina capolista andrà in quel di Verona, mentre il Brescia dovrà vedersela sul proprio campo con la Res Roma, quarta forza del nostro campionato.

Vietato quindi sbagliare ancora e lo sa bene mister Garavaglia che chiede alle sue un’ulteriore prova di maturità: “Qualcuno può pensare che sulla carta sabato sarà tutto facile, ma sulla carta non si vince nessuna partita e dovremo vedercela contro una squadra che darà il massimo per ottenere punti. La Jesina è una formazione da rispettare, giovane, che non molla mai. Ha un attacco di valore e pertanto dovremo essere attente in difesa e più ciniche di quanto non siamo state a Cuneo davanti. Dipende da noi non commettere quegli errori che rischiano poi di far diventare tutto più difficile.”

Alborghetti, che a Cuneo ha potuto soltanto seguire la gara dalla panchina, dovrebbe essere pronta e potrebbe esordire dal primo minuto. Locatelli potrebbe farcela e non è detto che mister Garavaglia non decida di far partire dall’inizio anche lei, per darle minuti delle gambe, in vista delle prossime due delicate sfide contro Tavagnacco e Fiorentina. Giovanni Trillini, tecnico delle marchigiane, si affiderà molto probabilmente all’undici che ha incontrato la capolista sabato. Spazio quindi in avanti al collaudato duo Polli-Monterubbiano, sul quale la contraerea biancoceleste dovrà fare buona guardia.

Orecchie tese agli altri campi specialmente, come già accennato, a Verona, dove  le viola se la vedranno con Gabbiadini e compagne e a Brescia, dove le rondinelle faranno invece gli onori di casa alla truppa di Fabio Melillo. Il Tavagnacco (prossimo avversario del Mozzanica) andrà in trasferta sul campo del San Zaccaria, per cercare di tenere a debita distanza la zona calda, con in testa il Cuneo che invece dovrà andare in quel di Chieti con obbiettivo opposto. In chiave salvezza interessante sfida tra S. Bernardo Luserna e Como 2000.

Probabili formazioni di sabato 11 febbraio, ore 14.30

Mozzanica (4-3-3): GRITTI; MOTTA, RIZZON, LOCATELLI, LEDRI; SCARPELLINI, ALBORGHETTI, STRACCHI; BALDI, PIRONE, GIACINTI. All. Elio Garavaglia.

Jesina (4-4-2): GUIDI; CUCINIELLO, DE SANCTIS, BRECCIA, ALUNNO; PORCARELLI, VAGNINI, ZAMBONELLI, CAMPESI; MONTERUBBIANO, POLLI. All. Giovanni Trillini.

L’Apulia Trani lascia il segno ad Andria

Una vittoria magica per l’Apulia Trani che oggi ha vinto per 1-0 contro la Lazio Women, con goal di Sibilano, detta “bomberino”, alla sua prima rete stagionale.
La squadra ha ottenuto una calorosa accoglienza dalla Città di Andria. Essendo infatti indisponibile il Comunale di Trani, ha avuto l’onore di calcare il “Degli Ulivi”.
Prima del fischio d’inizio, negli spogliatoi, il sindaco della città di Andria, Nicola Giorgino, e l’assessore allo sport, Michele Lopetuso, hanno salutato le nostre ragazze. L’Apulia Trani ha donato loro delle magliette.

APULIA TRANI-LAZIO WOMEN 1-0

Marcatrici: 17′ Sibilano (T).

APULIA TRANI (5-4-1): 1-T.Mariano; 2-Spallucci, 22-Del Vecchio, 13-Chiapperini, 26-De Marinis, 5-Laurora; 23-Sibilano, 16-Cagiano, 72-Volpe (8’st 19-Riccio), 11-G.Mariano (43’st 4-Mergola); 10-Sgaramella.
All.: Francesco Mannatrizio. 
A disp.: 31-Camero, 18-Maratea, 27-Iorio, 17-Manzi, 3-Campana. 

LAZIO (4-4-2): 1-Sarnataro; 5-Santoro, 13-Angelini, 16-De Luca, 3-Pezzotti; 21-Corradino, 8-Lombardozzi, 22-Vittori, 6-Sette; 19-Coletta, 17-Sciarretti.
All.: Roberto De Cosmi.
Indisponibili: 33-Zytko, 12-Palmerini, 4-Vaccari, 2-Lommi, 14-Autili, 15-Foschi, 9-Cela, 18-Tosti, 20-Casali, 7-Berarducci, 10-Lattanzi, 11-Cianci.

Arbitro: Antonio Caputo (Benevento).
Assistenti: Giuseppe Insabato – Marco Colecchia (Bari).
Recupero: 2’pt, 5’st.

NOTE. Ammonite: De Marinis, P.Mariano, Cagiano, G.Mariano. Espulsa: 47’st Coletta (L).

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