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Sardegna: primo raduno della rappresentativa

E’ ripartita la stagione della Rappresentativa femminile Sardegna di calcio.

Il Centro Federale “Tino Carta” ha ospitato la prima seduta del nuovo corso 2016-2017 a cui hanno preso parte atlete tesserate in diverse società calcistiche isolane, (Cus Cagliari, Andreana, Arcidano, Villacidro, Portoscuso, Quartu, Torres, Santu Pedru, Italpiombo Santa Teresa).
A guidare le giovani calciatrici sarà ancora una volta l’allenatore Gilberto Orgiano.

Una lieta notizia per il calcio femminile regionale alla quale se ne aggiunge un’altra: “Dopo due anni di assenza e di lavoro a livello giovanile, la Rappresentativa femminile Sardegna ritorna al torneo delle Regioni annuncia il consigliere del CR Sardegna Luca Caschili “Sono convinto che una nuova idea di calcio femminile rappresenti un bel biglietto da visita per tutto il movimento”.

Mozzanica: tutte pronte per Tavagnacco

Messi in cassaforte i tre punti conquistati contro la Jesina, per le ragazze di mister Garavaglia non c’è tempo per guardarsi indietro, ma si torna subito al lavoro per preparare la trasferta in terra friulana di sabato prossimo. Locatelli e compagne se la vedranno contro il Tavagnacco capitanato da Paola Brumana, l’unica squadra riuscita a portar via punti dal Comunale di via Aldo Moro fino ad oggi, per quanto riguarda ovviamente il campionato in corso. Le udinesi cercano una vittoria scaccia mali che manca ormai da due mesi, è infatti del 10 dicembre scorso l’ultimo successo conquistato dal Tavagnacco, sul campo della Jesina. Mister Cassia vuole tornare a raccogliere i tre punti, anche in ragione del fatto che il Cuneo si sta avvicinando e dista ora solo 4 lunghezze dalla sesta posizione, occupata proprio dalle friulane.

Sul periodo no delle prossime avversarie però non fa conti Elio Garavaglia:
“Ci aspetta una trasferta insidiosa. Le nostre avversarie non stanno attraversando forse un buon momento, ma è sempre una delle squadre più temibili del campionato, con tante individualità importanti e la gara di andata ci ricordiamo bene com’è finita. Pertanto sappiamo che per ottenere un risultato positivo servirà un Mozzanica al 100% della forma e della concentrazione.”

Mister Garavaglia avrà la squadra al completo per la trasferta udinese. Solo Rizzon ha accusato un lieve problema, del tutto rimediabile per sabato. I dubbi di formazione saranno quindi legati solo al modulo che il tecnico meneghino vorrà utilizzare.

Probabili formazioni di sabato 18/02, h. 14.30:
Tavagnacco: 
FERROLI; FRIZZA, MARTINELLI, FILIPPOZZI, CECOTTI; BRUMANA, TUTTINO, SARDU, CAMPORESE; PARONI, CLELAND. All. Amedeo Cassia.

Mozzanica: GRITTI; MOTTA, RIZZON, LOCATELLI, LEDRI; SCARPELLINI, ALBORGHETTI, STRACCHI; BALDI, PIRONE, GIACINTI. All. Elio Garavaglia.

Arbitro: Davide Faraon di Conegliano; assistenti: Carbone di Trieste e Di Salvo di Tolmezzo.

Esclusiva!!! Hope Solo a Firenze … potrebbe approdare in Serie A?

Campionessa del mondo. Doppio oro olimpico. Una Concacaf. Un guanto d’oro. Un premio come sportivo americano dell’anno etc etc etc, poichè la lista è interminabilmente lunga ed inderogabilmente esplicita, Hope Solo è la numero uno delle numero 1, e non solo.
Se qualcuno pensa che un profilo del genere non possa scegliere il calcio femminile italiano, quel qualcuno dovrà probabilmente ricredersi.
Dopo Carl Lloyd in Inghilterra, Morgan in Francia, Solo sarebbe vicina al bel paese.
Da qualche ora, innumerevoli indiscrezioni stanno ruotando intorno ad un unico personaggio: Hope Solo e la sua chiacchierata in campo con le Viola.
L’atleta ha comunicato sui suoi profili che avrebbe trascorso il giorno di San Valentino nella culla del rinascimento, esattamente nell’ Art In di Firenze: “Happy Valentine’s Day all the way from the Art Inn in Firenze!”. Una bellissima foto con Firenze come sfondo a garanzia della verità della nostra soffiata.

LA STORIA TRA TALENTO E IRRIVERENZA
“Un gruppo di codarde”, è con queste gentili parole che la Solo fece recentissimamente irritare il mondo umiliando le svedesi (e prendendo 6 mesi di squalifica) colpevoli di aver vinto la semifinale contro gli usa, ma nella vita della Solo, le storie, oltre la parate, sono molte.
Quando dagospia le dedicò un pezzo, furono queste le trame principali del racconto sulla bellissima numero uno americana: “Impertinente”, l’hanno definita. Abrasiva, anche. C’entra per forza l’altra cosa accaduta quell’anno, il 2007. In quel Mondiale per il quale si stava preparando quando invitò il padre a guardarla. Era la sua prima coppa del Mondo. Stati Uniti in finale, contro il Brasile. Hope va in panchina, l’allenatore le preferisce Brianna Scurry: è la veterana del gruppo, una cresciuta proprio con Mia Hamm e Brandi Chastain. L’America perde 4-0 e Hope parla: “Se ci fossi stata io”, dice. E aggiunge veleno. Impertinente, appunto. Abrasiva, anche.
Finisce fuori rosa, indesiderata dall’allenatore e odiata dalle compagne. Perché ha infranto un codice, quel patto segreto che dice che in uno sport di squadra non si parla di sé, neanche quando vieni escluso. Gioca in campionato, però. Ed è il miglior portiere della lega: bella, alta, ricca. Ha sponsor che la supportano, guadagna più di dieci milioni di dollari a stagione. E’ forte e questo sconfigge anche i codici di comportamento: la convocano per le Olimpiadi di Pechino 2008 e l’America vince il primo oro olimpico del calcio della sua storia. Hope da allora diventa una delle stelle, continuando a essere malsopportata dall’ambiente, ma amata dalle ragazzine. Perché è bella e perché è matta. Posa nuda per una rivista quando la Lega americana fallisce e le giocatrici restano senza stipendi: “Devo mangiare, io”. Capace di infilarsi in una polemica via l’altra. Quando è stata tra le concorrenti di “Ballando con le stelle” ha accusato il suo compagno di ballo di maltrattamenti: “Mi spintona, mi fa male, ma non fa niente”. Caos dei movimenti femministi: “Hope Solo legittima gli abusi degli uomini”.
E’ stata anche il centro delle polemiche sul sesso nel villaggio olimpico, perché è stata lei a rivelare, dopo Pechino, che gli atleti e le atlete si divertono parecchio: “Al Villaggio Olimpico si fa sesso ovunque. Alle Olimpiadi succede di tutto. Gli atleti, se si allenano, sono super concentrati, ma se escono a bere un drink, finisce che se ne scolino 20 e potete immaginare cosa succede dopo… Si fa molto sesso perché l’Olimpiade è l’esperienza di una vita e si vogliono creare ricordi indelebili. Ho visto persone fare sesso all’aperto, tra i prati o gli edifici. La gente ci va giù di brutto. A Pechino nel 2008, quando finimmo di festeggiare la medaglia d’oro, ci togliemmo i vestiti da sera, indossammo di nuovo gli abiti sportivi e alle 7 di mattina, senza andare a dormire, ci presentammo al Today show ubriache. Non c’è bisogno di dirlo, avevamo un pessimo aspetto.
Dopo i festeggiamenti, tornando al Villaggio, incontrammo due celebrità come Vince Vaughn e Steve Byrne. Decidemmo di continuare la festa, iniziammo a parlare agli addetti alla sicurezza, mostrando le medaglie d’oro, e riuscimmo a far entrare il nostro gruppo senza i pass, cosa mai vista prima. E quando tornai in camera mia, non è detto che fossi sola. Ma questo è il mio segreto olimpico”. Scoppiò un altro caos, con l’intera delegazione americana indignata con Solo. Altro codice infranto. Perché è così, lei. Anche quattro anni dopo, a Londra.

L’ATTUALITÀ
Nulla di ufficiale, solo tracce di verità, frammenti di voci, parziali indiscrezioni da passaparola,di attore in attore,  da redazione a redazione.
Cerchiamo quindi faticosamente di ricostruire lo scenario su un possibile passaggio internazionale. Pare che ieri, la Fiorentina Women’s si sia allenata alla presenza di Hope Solo, che (unitamente al marito campione di Football Americano Jerramy Stevans), ha fatto visita al campo di Orlandi e compagne, trovatesi al cospetto della campionessa mondiale in carne e ossa.

QUALI SONO LE PISTE ITALIANE
Fiorentina
La giocatrice ha dichiarato la sua presenza in città, e guarda caso, l’americana di Richland andrebbe a trovare nell’ ambiente Viola un tecnico conoscitore del calcio Usa, Cincotta, che è stato il primo Italiano ad allenare in America, proprio a Seattle, 5 stagioni fa, proprio mentre la Solo difendeva la porta dei Reign Seattle, unitamente ad Alia Guagni. E poi tutti sanno che gli americani hanno un debole per la cupola del Brunelleschi e per il campanile di Giotto. Unico neo è quello di capire come una piazza calda come quella di Firenze possa giustificare alla sua tifoseria maschile l’ingaggio eventuale di una calciatrice che tutti sanno avere stipendi stellari, e che potrebbe agli occhi del tifo togliere fondi alla squadra maschile viola. In questo caso Orhstrom potrebbe andare a Brescia?

Brescia
Inutile negarlo, la voce è che il Brescia sia pronto a fare il più grande investimento nella storia del calcio femminile italiano, in favore dell’ intero movimento, 1 Milione di € per uno stadio di proprietà, una cifra che rimetterebbe la Fiorentina nella condizione di non essere più leader solitaria del mercato. Uno stadio di proprietà, e la Champion’s League con un ranking da protagonista (ma attenzione al Manchester City) potrebbero avvicinare una campionessa come la Solo, alla piazza più vincente degli ultimi anni, decisa a darsi un profilo internazionale e a divenire come il Postdame in Germania, eccellenza nel femminile a prescindere dai club maschili. Il neo è sempre quello del monte ingaggi, anche se Sisal, altro scacco matto del presidente Cesari potrebbe puntare tutto sulla Hope Solo come immagine aprendo margini all’ accordo storico.

WELCOME HOPE!
Voci ma non solo voci, ed una sola meravigliosa certezza, che lentamente, qualche giocatrice di fama mondiale possa anche solo osservare con sguardo attento Brescia e Fiorentina che si organizzano con professionalità per eccellere com top club. Tutto questo non può che fare bene al calcio femminile italiano, che anche grazie a portatori di interesse esterni, potrebbe aumentare i suoi confini. Bisogna purtoppo ricordare, che spesso non si vedono più di 300 persone nelle gare del massimo campionato di casa nostra, una giocatrice con più like di una rock star, cosa potrebbe smuovere?

Femminile U.16: al torneo di Loughborough le Azzurrine battono la Spagna ai rigori

Pronto riscatto da parte della Nazionale Femminile Under 16 che, dopo la sconfitta all’esordio contro l’Inghilterra, si è rifatta contro la Spagna nella seconda gara del Torneo UEFA in programma a Loughborough.

Al vantaggio delle spagnole firmato al 22’ del primo tempo da Merida, le Azzurrine hanno risposto all’8’ della ripresa con l’attaccante del Sassari Torres Maria Grazia Ladu. Terminati i tempi regolamentari sull’1-1, ai rigori la squadra di Migliorini è andata a segno tre volte (3-0).
Nella gara conclusiva del torneo l’Under 16 affronterà la Finlandia, attualmente a due punti in classifica come l’Italia (Inghilterra e Spagna a 4), venerdì 17 (ore 12.00 l.t.).

La lista delle convocate
Portieri: Beatrice Beretta (Borgosesia), Camilla Forcinella (AGSM Verona);
Difensori: Paola Boglioni (Brescia Femm.), Heden Corrado (RES Roma), Eleonora Crocioni (Jesina Femm.), Carlotta Gava (Cordignano), Angela Orlando (Fiumicino 1926), Chiara Pucci (Bayern Monaco);
Centrocampisti: Melissa Bellucci (Jesina Femm.), Benedetta De Biase (Napoli Collana), Melanie Markart (Vipiteno Sterzing), Giulia Morosi (Femm. Inter Milano), Marta Morreale (Fiorentina);
Attaccanti: Giada Burbassi (S. Zaccaria), Teresa Fracas (Ligorna 1922), Francesca Imprezzabile (Sassuolo Calcio), Maria Grazia Ladu (Sassari Torres), Serena Landa (Real Meda), Sara Tamborini (Azalee).
Tecnici Federali: Massimo Migliorini, Rita Guarino; Segretario: Daniela Censini; Preparatore dei portieri: Cristiano Viotti; Preparatore atletico: Franco Olivieri; Medico Federale: Alessio Rossato; Fisioterapista: Andrea Mangino

Arianna Montecucco raggiunge Caterina Bargi

Aggiornata la rubrica “classifica cannonieri” del Girone A di Serie B:
Alla terza partita di ritorno del campionato, il bomber ligure Caterina Bargi (Amicizia Lagaccio) viene raggiunta dalla brava Arianna Montecucco al vertice della classifica cannonieri.
Nella partita con l’Amicizia Lagaccio il bomber della Novese sigla una doppietta e arriva al bottino di quattordici reti in quattordici partite, mentre Caterina Bargi rimane all´asciutto e rimane a quota quattordici reti, ma con tredici partite giocate avendo ancora da disputare il recupero con Lucchese.
Due grandi calciatrici che continuano a lottare partita dopo partita per il primato nella classifica bombers del “Girone A” del campionato Nazionale di Serie B.
Sul secondo gradino del podio balza con 12 reti un altro bomber di razza, la brava d
Deborah Soragni (Alessandria).
Seguono al terzo gradino del podio con 10 reti altre due cannonieri di razza, le brave Natasha Carrozzo (Lucchese) e Norma Cinotti (Empoli). Segueno con otto reti le ottime Barbara Di Stefano (Novese) e Cecilia Prugna (Empoli.)
La sfida a suon di gol per la vittoria finale nella classifica diventa partita dopo partita sempre più interessante.

Gaia Nannelli, Lucchese: “Condividere il campo con mia sorella”

Ha solo venticinque anni, di professione fa la segretaria nella ditta di famiglia, ha iniziato a giocare quando aveva la tenera età di undici anni nell’FC Firenze, per poi approdare alla Libertas come difensore, lei è Gaia Nannelli.

Quando aveva 17 anni il difensore rossonero aveva deciso di allontanarsi dal mondo calcistico, ma grazie alla sorella Daria, anch’ella giocatrice della Libertas, è riuscita a trovare la voglia di ricominciare a giocare:
“Non avevamo mai giocato insieme.  Condividere il campo, condividere le vittorie, le sconfitte , le arrabbiature, lo stress e la gioia  è veramente bello. È come dividere un emozione a metà ma provarla doppiamente”.

E’ da quest’anno che la Nannelli gioca per la Libertas:
“Non sapevo a cosa andassi incontro… – rivela Gaia – ma ad oggi posso sicuramente dire che la Libertas è una bellissima famiglia. Le ragazze, bhè, le adoro! Sono tutte giovani, simpatiche e determinate a raggiungere l’obbiettivo comune.”

Nella quattordicesima giornata di campionato di Serie D, le ragazze della Libertas si sono scontrate con il Marzocco Sangiovannese, concludendo la partita in parità: 
“Il campionato sta andando bene anche se mi rode parecchio il pareggio di  domenica: è stata una partita difficile in un ambiente molto ostile: dovevamo intimorirle e attaccare e invece le abbiamo lasciate giocare troppo facendoci condizionare.”

Grazie alla comunicazione, la Libertas e più in generale il calcio femminile, sta avendo grande visibilità e importanza, in merito a ciò il difensore Nannelli afferma: 
“La comunicazione ha fatto sì che  il calcio femminile sia “esploso” a livello di visibilità, ma mi auguro che possa aumentare sempre più, perché proprio come il calcio maschile anche noi ragazze vorremmo avere le stesse gratificazioni e riconoscimenti”

Far parte del calcio femminile per Gaia, significa andare incontro a degli stereotipi “imbarazzanti”, per tanto vorrebbe che molte ragazze si avvicinassero al mondo del calcio femminile con fermezza e convinzione, mettendoci soprattutto il cuore.

Amedeo Cassia: “Riusciamo a raccogliere meno di quanto meritiamo”

«Riusciamo a raccogliere meno di quanto meritiamo. Purtroppo non tutto gira come dovrebbe». L’analisi di mister Amedeo Cassia dopo il pareggio di San Zaccaria non lascia spazio a molte interpretazioni. Il Tavagnacco sta attraversando un momento difficile, dovuto non tanto alle prestazioni negative sul campo, quanto alla mancanza di vittorie. Le friulane non conquistano 3 punti da dicembre (tre sconfitte consecutive e due pareggio il bottino delle ultime cinque partite). E così le distanze dalla sestultima in classifica (a retrocedere saranno 4 squadre: le ultime due classificate andranno in serie B direttamente, le altre due saranno scelte attraverso i playout tra le altre peggiori quattro classificate), il Cuneo, si stanno accorciando: il Tavagnacco ha 21 punti, le piemontesi 17.

«Tra infortuni e poca fortuna dobbiamo stringere i denti e continuare a lavorarecommenta Cassia –. Contro il Verona abbiamo colpito un palo e una traversa, e lo stesso è avvenuto con il San Zaccaria. Non riusciamo a raccogliere ciò che seminiamo sul campo. Dobbiamo ripartire dalle cose positive viste nelle ultime due partite e raggiungere la salvezza il prima possibile».

Per il capitano gialloblu, Paola Brumana, la vicinanza alla zona playout «deve servire per dare la scossa e per far tirare fuori gli attributi alla squadra, e non soltanto contro le grandi squadre ma in ogni partita».

L’occasione per tornare a vincere si presenterà sabato 18 febbraio allo stadio di Tavagnacco, dove alle 14.30 andrà in scena la sfida contro il Mozzanica.

Carly Lloyd firma per il Manchester City Women

Il Manchester City Women ha firmato un contratto con la capitana della Nazionale Americana e due volte vincitrice del premio miglior giocatrice dell’anno Carli Lloyd con un accordo a breve termine dall’Houston Dash.

La 34enne, due volte medaglia d’oro e vincitrice della Coppa del Mondo 2015, parteciperà alla Women’s Super League Champions con City in primavera, alla FA Women’s Cup and all’UEFA Women’s Champions League.

Destro, sinistro e testa. Alice Martani segna in ogni modo: «Vivo per il gol»

Ha segnato in tutti i modi. Di destro, di sinistro, di testa. La palla l’ha spedita in fondo alla rete sfruttando versatilità ed istinto. «È bello saper colpire in diverse maniere: nel calcio ogni azione è una storia a sé, quindi essere imprevedibile sotto porta è molto importante».
Dal mancino a giro contro l’Azalee all’incornata vincente contro il Clarentia Trento. Alice Martani sa come fare gol. L’ha sempre saputo, fin dai tempi della C a Manerbio e della Primavera del Brescia. E, dopo sedici giornate di campionato (e quindici presenze), la ventenne attaccante di Offlaga è l’unica calciatrice della Fortitudo Mozzecane ad aver realizzato almeno una rete con il piede forte, quello debole e di testa. «Cerco leggere l’azione al meglio e risultare pericolosa nel modo più opportuno: così, acquisti fiducia e maggiore consapevolezza in te stessa, e capisci di riuscire in cose che, magari, fino a quel momento pensavi di non essere in grado di fare».

L’ATTACCANTE PIÙ PROLIFICO.
 Alice è la punta gialloblù ad aver segnato di più e la seconda marcatrice della rosa dopo i sette sigilli di Rachele Peretti, però centrocampista. Martani ha infatti siglato sei marcature e precede, nella speciale classifica, Chiara De Vincenzi a quota tre, Zoe Caneo (due), e Francesca Rasetti, Mia Zorzi e Alessandra Zangari ferme a una.
«Sto fornendo il mio contributo alla Fortitudo ma la media-gol che ho è bassa per i miei gusti. So di poter dare di più, in tutti i sensi, e mi piacerebbe terminare la prima stagione in serie B almeno in doppia cifra». Il bottino della numero 9 parla di quattro centri messi a referto di destro, contro Unterland Damen, Pro San Bonifacio, Riozzese e Südtirol Damen, uno di sinistro contro l’Azalee (questi nel girone di andata) e uno di testa con il Clarentia Trento nel girone di ritorno. All’appello, invece, mancano le reti di tacco e in rovesciata: «Segnare così è spettacolare ma non ci sono mai riuscita: ho provato l’acrobazia contro la Pro San Bonifacio però avevo colpito male la palla. Spero di togliermi presto qualche soddisfazione in tal senso».

LETALE NELLA RIPRESA.
 Più passa il tempo, più occorre stare attenti alle sue invenzioni. Non a caso, Alice ha siglato quattro marcature nei secondi tempi (Unterland Damen, Pro San Bonifacio, Südtirol Damen e Clarentia Trento), e due nelle prime frazioni (Azalee e Riozzese). «È una mia caratteristica: in carriera ho fatto più gol nella ripresa rispetto ad inizio gara. Perché? Subito sono guardinga e studio la situazione, poi riesco evidentemente a capire i movimenti della difesa avversaria. Insomma, mi capita spesso di crescere alla distanza, pure a livello fisico». Una curiosità: anche Peretti ha realizzato quattro centri nei secondi tempi, però tutti dal 45’ al 74’. Martani, al contrario, ha colpito al 52’, al 69’, all’83’ e al 93’. Ossia, distribuendo di più le reti nel corso della ripresa. «Per me una partita non è mai conclusa finché l’arbitro non fischia la fine – spiega Alice –. Voglio sempre vincere, o comunque non perdere, e segnare per aiutare la squadra».

MARTANI AI RAGGI X.
 L’attaccante gialloblù compila la propria pagella. Voto per voto, fondamentale per fondamentale.
«Destro: 7,5. È il piede forte e tutto mi viene naturale; sinistro: 6 o poco più. Se devo usarlo non mi tiro indietro, anche se non calcio alla perfezione; testa: 6. Non è certo la mia specialità però, pure qui, mi impegno al massimo senza paura. Di solito realizzo un paio di reti così a stagione, quindi siamo in media (sorride, ndr); acrobazie: il voto è basso, mi metto 4. Anzi, 5 visto che ogni tanto ho il coraggio di provarle; fiuto del gol: tra il 5,5 e il 6. Riesco a presentarmi davanti al portiere però poi, sul più bello, spesso sbaglio per troppa insicurezza; calci piazzati: 6. A Mozzecane non me ne occupo io e in carriera non ho battuto molti rigori e punizioni, ma all’occorrenza me la so cavare; personalità: 6,5. Non mi arrendo, mi piace tentare anche giocate non facili e le cose difficili non mi spaventano; reti da fuori area: 6. Posso migliorare: in questo campionato ho avuto più chance dalla distanza però nella maggior parte dei casi non sono riuscita a sfruttarle a dovere; reti in area: 6,5. Non sono una classifica prima punta ma dentro l’area mi trovo più a mio agio (difatti, quattro centri su sei sono arrivati in area, ndr)».

«VIVO PER IL GOL».
 La sua ragione di vita (sportiva) è segnare. «Vivo per il gol, da sempre. Ne ho davvero bisogno». E quando resta a digiuno, il nervosismo sale. «Se commetto un errore ci ripenso anche durante la settimana e se sto diverse gare senza reti mi arrabbio con me stessa». Autocritica, Alice. In tutto ciò che fa e che pensa. «Mi sento un attaccante completo però so di essere ancora al 65% delle mie potenzialità e di dover crescere in ogni aspetto: in particolare, occorre che impari ad avere più grinta e maggiore cattiveria sotto porta. Come festeggio dopo un gol? Di solito scarico l’adrenalina e sfogo la tensione che ho dentro, urlo e abbraccio le compagne. In qualche circostanza, invece, mi piace sbizzarrirmi: contro il Clarentia Trento, per esempio, ho fatto un piccolo balletto insieme a Nana Welbeck. La rete in cui ho esultato di più? Proprio l’incornata contro il Clarentia Trento: ero partita dalla panchina due volte nel giro di tre settimane e volevo dimostrare il mio valore».

PUNTE, SERVE CONTINUITÀ. La parola d’ordine per un attaccante? «Continuità». Nei gol e nelle prestazioni, s’intende. E, sfogliando il libro delle statistiche 2016/17, si scopre che Martani è la sola gialloblù ad essere entrata nel tabellino dei marcatori per tre match di fila, precisamente contro Pro San Bonifacio, Riozzese e Südtirol Damen. «Per una punta segnare con costanza è fondamentale – osserva Alice -. Il mio è un ruolo in cui gli alti e bassi si notano di più rispetto agli altri: il gol è appunto il pane quotidiano per un attaccante quindi, quando rimaniamo a secco, la gente ci fa subito caso. Sono felice di aver stabilito questa piccola striscia positiva ma non mi accontento e desidero batterla».

DECISIVA ANCHE SENZA RETI. Le reti, però, non sono tutto. Lo sa bene Martani, capace, finora, di servire due assist vincenti e di procurare le punizioni contro Unterland Damen e Vicenza, poi realizzate da Francesca Salaorni e Rachele Peretti, e il rigore di domenica scorsa contro il Real Meda, trasformato sempre da Peretti e che è valso il successo gialloblù (0-1). «È vero, si può risultare decisive pure senza segnare – conferma lei -. L’importante è che chiunque di noi dia il 100%: quando la squadra vince tutte siamo determinanti, ognuna nella propria posizione e con il proprio compito».
Seconda parola chiave: «Sacrificio». Esattamente il concetto che il tecnico Fabiana Comin richiede nei suoi 4-3-3 e 4-2-3-1. «L’allenatore pretende tanta corsa e applicazione da parte degli attaccanti, pertanto cerco di adeguarmi e mi impegno al massimo: è basilare sacrificarsi in fase di copertura per il bene del gruppo, anche se poi in fase offensiva rischi di essere meno lucida».

OROBICA, VOGLIA DI RIVINCITA. 
Stavolta, contro l’Orobica sarà a disposizione. Nella gara di andata Alice aveva dovuto guardare la sfida dalla panchina, perché ammalata, mentre domenica 19 febbraio la numero 9 gialloblù potrà rispondere presente all’appuntamento. «Vogliamo prenderci la rivincita dopo la sconfitta incassata a novembre (3-0, ndr) – puntualizza Martani -. L’Orobica è una buona formazione e il quarto posto in classifica lo dimostra, però sono convinta che abbiamo le qualità per dire la nostra. Tra l’altro, il match dell’andata è stato l’unico del campionato in cui non ho potuto giocare, perciò il desiderio di rivalsa è forte. Per avere la meglio bisognerà scendere in campo come domenica scorsa contro il Real Meda, unite ed esprimendo un bel calcio».

I numeri Biancorossi

Cinque punti in quattro partite e una marcia positiva che sembra essersi ripresa alla grande. Il San Zaccaria contro il Tavagnacco ha ottenuto il suo secondo pareggio stagionale. Andata in vantaggio, la squadra di Lorenzini si è poi fatta raggiungere e superare prima di pareggiare i conti grazie al rigore di Fabiana Colasuonno.

L’attaccante ha messo a segno la sua nona rete stagionale: sette di questi li ha messo a segno in casa, due soli in trasferta. Fabiana in questo senso predilige i secondi tempi (5 reti segnate contro le 4 del primo tempo), mentre per due volte i suoi gol sono serviti al San Zaccaria per raggiungere il pareggio (in media i gol di Fabiana valgono 0,2 punti). La giocatrice più decisiva in questo senso è Giulia Baldini: 8 gol equamente suddivisi tra casa e trasferta, ma uno di questi decisivo per la vittoria e che ha fruttato quindi tre punti (media di 0,4 punti per ogni gol).

Quella di sabato per il San Zaccaria è stata la terza partita nella quale le biancorosse non sono riuscite a mantenere un vantaggio. In totale le sei volte passate per prime, Tucceri e compagne hanno portato in porto il risultato in tre occasioni, mentre in una (contro il Tavagnacco, appunto) hanno concluso in parità mentre in altre due occasioni sono state poi sconfitte. Diverso il discorso in trasferta: le biancorosse hanno rimontato una sola volta (pareggiando), e perso nelle restanti sette gare nelle quali sono passate in svantaggio.

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