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Nazionale Femminile: Azzurre sconfitte dal Belgio nella ‘Cyprus Cup’

Seconda sconfitta alla ‘Cyprus Cup’ per la Nazionale Femminile che, dopo il ko all’esordio con la Corea del Nord (0-3), è stata battuta 4-1 dal Belgio. A Larnaca le Azzurre sono passate in vantaggio al 9’ grazie alla rete di Daniela Sabatino, ma il vantaggio è durato poco più di un minuto per via del rigore trasformato da Wullaert.

In chiusura di primo tempo rimonta completata grazie al gol di Van Wynendaele, un vantaggio legittimato nella ripresa dal Belgio, per tre volte vicino al 3-1 e con l’Italia salvata dalle parate di Sabrina Tasselli. Al ’64, però, il portiere azzurro è stato sorpreso dalla conclusione dalla distanza di Coutereels per poi subire all’81’ anche il 4-1 ad opera di Philtjens.

Lunedì 6 marzo a Larnaca (ore 14.30 locali, le 13.30 italiane) l’Italia è attesa da un altro match impegnativo con la Svizzera, che nelle qualificazioni europee ha battuto per due volte le Azzurre.

Prosegue a vele spiegate la partnership tra FIGC e PUMA

Prosegue a gonfie vele la partnership tra la FIGC e PUMA, fornitore tecnico ufficiale di tutte le Nazionali Azzurre e tra i marchi sportivi più venduti al Mondo. Grazie anche all’esaltante cavalcata della Nazionale guidata dall’ex Ct Antonio Conte in Francia, un’avventura terminata solo ai calci di rigori dopo un appassionante quarto di finale con la Germania, EURO 2016 è stato il Campionato Europeo con il migliore risultato in termini di vendite dal 2008.

Un risultato particolarmente significativo se si considera che entrambe le maglie da gioco utilizzate dagli Azzurri durante le gare dell’Europeo, sia la divisa da casa che quella da trasferta, sono state lanciate nel 2015, che è stato il miglior anno in termini di commercializzazione tra quelli in cui non si disputano Europei e Mondiali.

La quota delle vendite realizzate al di fuori dell’Italia è stata superiore all’80% (Francia e Stati Uniti sono stati i due mercati più proficui), riprova del significativo appeal che la Nazionale Italiana di calcio suscita in tutto il Mondo. La costante e significativa crescita delle vendite conferma la qualità del lavoro di PUMA e il miglioramento dell’offerta di prodotto, sia per quanto riguarda il design che per l’innovazione.

Lo stile unico dei completi da gara e di tutto il merchandising non solo riflette l’identità delle Nazionali Italiane di calcio, ma fornisce anche un prezioso contribuito al successo nelle vendite. Non da ultimo, l’impegno congiunto di FIGC e PUMA e gli investimenti condivisi a favore di iniziative e campagne di marketing innovative hanno aiutato ad elevare e diffondere l’immagine della Nazionale Italiana di calcio sia in Italia che all’estero.

Nazionale Under 19 Femminile: esordio vincente al torneo di La Manga, battuta la Scozia in rimonta

Successo in rimonta per la Nazionale Under 19 Femminile, che nel match d’esordio del torneo di La Manga (Spagna) ha superato 2-1 le pari età della Scozia grazie alle reti realizzate da Sofia Cantore e Benedetta Glionna. Dopo il vantaggio delle scozzesi firmato al 24’ da Whyte sugli sviluppi di un calcio piazzato, le Azzurrine hanno trovato il pareggio in chiusura di primo tempo con Cantore per poi completare la rimonta al 79’ con un pregevole colpo di tacco di Glionna.

Una buona prestazione quella della squadra guidata da Enrico Sbardella in vista della Fase Elite del Campionato Europeo, che dal 5 al 10 aprile vedrà l’Italia opposta a Serbia, Svezia e alle padrone di casa della Norvegia: “Era importante iniziare bene il torneo – sottolinea il tecnico azzurro – le ragazze sono state molto attente nella fase difensiva e brave davanti. Adesso dovremo cercare di ripeterci nelle prossime due partite e arrivare nella miglior condizione possibile alla Fase Elite dell’Europeo”.

L’Under 19 tornerà in campo domenica (ore 18) per affrontare la Danimarca e martedì 7 marzo (ore 13) se la vedrà con l’Inghilterra nel terzo e ultimo incontro del torneo.

Res Roma, finalmente e’ “Primavera”!

Prende finalmente il via il campionato Primavera della regione Lazio, e per le campionesse d’Italia in carica della Res Roma, le avversarie da battere saranno solo le cugine dell’asd Roma. Purtroppo il termine “campionato” è poco appropriato per una competizione a due squadre, ma le squadre iscritte sono solo 2 e la vittoria del doppio confronto andata e ritorno, vale la qualificazione alle fasi finali del campionato nazionale Primavera.

Il primo dei due match si giocherà domenica prossima al “Vittiglio” di Roma, con l’ASD Roma che disputerà la gara di andata tra le mura amiche, mentre il ritorno è previsto per il giorno 12 Aprile presso il “Brasili” di via Lentini, campo delle gare interne della Res Roma.

Le ragazze di mister Melillo hanno vinto gli ultimi due scudetti del campionato Primavera, entrando di diritto nella storia del calcio femminile italiano, oltre ad aver vinto le ultime 4 edizioni del campionato regionale laziale; negli ultimi 4 anni le due squadre si sono incontrate 8 volte e ha sempre trionfato la Res Roma.

A livello prima squadra invece la Res Roma milita per il quarto anno consecutivo in serie A, mentre l’asd Roma, dopo il ripescaggio in B, è al terzo anno consecutivo in cadetteria.

In casa Res Roma sicura l’assenza di Caruso, impegnata con la nazionale Under 19; probabile lo schieramento con il canonico 4-4-2, con capitan Palombi a guidare l’attacco giallorosso.

Le dichiarazioni del tecnico romano Fabio Melillo: “Abbiamo tutti voglia di difendere gli scudetti degli ultimi due anni e cercare di fare il tris; le ragazze sono cresciute e abituate a confronti difficili: incontriamo una ottima formazione con tante ragazze stabilmente in prima squadra. Sappiamo che per passare il turno servirà tanta capacità di essere giocatrici, prima ancora delle capacità tecniche singole; peccato non avere Caruso che è una delle sorprese della serie A, ma mandiamo comunque in campo una squadra altamente competitiva.”

START ORE 15 – centro sportivo “Vittiglio” – Via Verrio Flacco 41 – ROMA

ACF Arezzo: sale l’attesa per il recupero sul campo del Gordige

La sosta prevista in cadetteria è durata poco per la prima squadra dell’Arezzo Calcio Femminile che, dopo un solo turno di stop, tornerà sul rettangolo verde domenica 5 marzo alle ore 14.30 per disputare la gara di recupero valida per la quindicesima giornata del Campionato nazionale di Serie B.

Lasciata ormai alle spalle la sconfitta subita sul campo del Calcio Padova Femminile, la formazione di mister Nazzarena Grilli è finalmente chiamata ad affrontare, dopo un mese di attesa, il match contro il Gordige Calcio Femminile, compagine di Cavarzere militante da circa vent’anni tra le fila della Serie B. Da calendario infatti, l’incontro in terra veneziana avrebbe dovuto avere luogo lo scorso 5 febbraio, ma le avverse condizioni meteorologiche di quei giorni avevano reso impraticabile il campo da gioco delle padrone di casa. In seguito alla caduta padovana, Capitan Teci e compagne sono scivolate sul nono gradino del ranking (in condivisione con l’Imolese) bloccando la propria cavalcata a quota 18 punti. Ancora più delicata la situazione del Gordige che continua ad attestarsi nei bassifondi del girone qualificandosi come penultima forza del campionato.  Le aretine dovranno quindi impegnarsi al massimo per portare a casa tre punti utili a rilanciarsi in classifica tornando ad agganciare le dirette avversarie della Federazione Sammarinese.

“Il nostro campionato ripartirà proprio da questa partita contro il Gordige.– dichiara il tecnico amaranto Nazzarena Grilli.  La squadra ha lavorato a pieno regime e con grande serietà e, adesso che ho alle spalle oltre un mese di allenamento con le ragazze, sono certa che non ci lasceremo sfuggire un match che è assolutamente alla nostra portata . Già nella partita di Padova, malgrado il risultato, le giocatrici hanno mostrato diversi spunti positivi e una bella tenacia. Da Gordige sarà dunque tutta un’altra storia”. 

Start ore 14.30 – Domenica 5 marzo 2017– CAVARZERE (VE)

Lucia Ceci, Pink Bari: “Mi adatto in ogni ruolo dove il mister ha bisogno”

Conosciamo meglio l’esterno mancino Lucia Ceci, classe 1990 di Sannicandro di Bari, calciatrice versatile e polivalente della Pink, capace, all’occorrenza, di ricoprire  più ruoli in campo, senza trascurare la ricerca del goal in fase offensiva.

Ciao Lucia ci descrivi il tuo ruolo in campo e le tue caratteristiche tecniche ? Nella stagione 2013-14 sei stata la goleador della squadra. Pensi che sia auspicabile rivederti segnare ancora tante reti ?
“Io nasco come esterno sinistro di centrocampo ma quest’anno ho rivestito anche altri ruoli come terzino sinistro oltre a giocare a centrocampo, insomma dove il mister ha bisogno io mi adatto. Non mi interessa molto essere una goleador, ma sono molto più contenta a far segnare le mie compagne di squadra e a vincere partita dopo partita, poi se il gol viene ben venga”.

Come è nata la tua passione per il calcio femminile?
“La mia passione per il calcio mi e’ stata trasmessa dal mio papà che all’età di 8 anni mi ha inculcato questa attività; ho iniziato a giocare con i maschi, poi a 14 anni ho intrapreso il mondo del calcio femminile, che certamente e’ differente ma ti regala emozioni che nel calcio maschile non hai.”

Per una barese come la te la scelta di giocare sempre in squadre della tua provincia ha un particolare significato ?
“Per quanto riguarda il fatto che ho sempre giocato qui in provincia non ha un significato particolare ma sono contenta di aver trovato societa’ che mi hanno fatta sentire a mio agio, contribuendo a vincere e perdere i campionati con loro.”

Infine un tuo giudizio sulla partita di Coppa Italia contro l’Apulia Trani, avversario ostico che sa ben difendersi e chiudere gli spazi come ha dimostrato in campionato. Che gara ti attendi ?
“Per quanto riguarda il match di Coppa contro il Trani, credo che sara’ una partita un po’ ostica, però stiamo lavorando bene in queste settimane, e con il giusto approccio riusciremo ad impattare bene la partita.” 

Conferenza FIFA sull’uguaglianza

In una recente intervista, la segretaria generale della FIFA Fatma Samoura ha sottolineato quanto sia importante sostenere e sviluppare il calcio femminile per la FIFA: “Le riforme istituzionalmente hanno una maggiore rappresentanza femminile nel Consiglio di calcio, ma è stato a noi, dell’amministrazione, per assicurarci che il concetto fosse stato riflesso nel modo in cui operiamo. Così, per la prima volta in assoluto, la FIFA ha una divisione Calcio femminile dedicata. Si tratta di un cambiamento di stato. Significa un budget dedicato, un posto nel nostro consiglio di amministrazione. Ciò avrà un impatto diretto sul il gioco.”

Il passo successivo lungo questo percorso è la Conferenza FIFA per l’uguaglianza e l’inclusione, che si terrà presso la Home della FIFA a Zurigo il 6 marzo 2017 in onore della Giornata internazionale della donna. Il tema centrale della conferenza è ‘Fare dell’uguaglianza una realtà’, e sarà diviso in tre sessioni sui seguenti temi:
-Procedere verso la parità di genere;
-Gli uomini come agenti di cambiamento uguali;
-Forza nella diversità: raggiungere l’inclusione in / attraverso lo sport.

Durante queste sessioni il focus sarà inoltre sulle seguenti aree:
-Cos’è in sé la parità di genere?
-Le donne nel mondo del calcio: i giocatori, allenatori, arbitri e responsabili delle decisioni
-L’altro lato del genere: come coinvolgere gli uomini
-Lo sport come strumento di inclusione e lavoro umanitario
-Lotta contro il razzismo e il sessismo nello sport

In un’intervista con FIFA.com che sarà pubblicata il sabato, Karina LeBlanc, ex portiere della nazionale Canadese che prenderà anche parte alla conferenza, ha affermato: “Sono una donna nera. Mi piacerebbe entrare in una stanza e sapere che tutti mi vedano da pari a pari. Ma so che non è la mia realtà. L’uguaglianza di genere in tutto il mondo inizia con la conversazione, si inizia con la consapevolezza, si inizia con i piccoli cambiamenti. I cambiamenti drastici non accadono durante la notte.”

Accanto LeBlanc, altre figure ben note del mondo dello sport, politico ed economico saranno presenti per parlare delle loro esperienze. Questi includono Khalida Popal, ex capitano della squadra Nazionale Femminile in Afghanistan; Layhoon Chan, presidente della squadra del Valencia; e Raha Moharrak, che è stata la prima donna Saudita a scalare l’Everest.

Altri ospiti tra cui Clarence Seedorf, una leggenda FIFA e quattro volte vincitore della UEFA Champions League; Piara Powar, direttore esecutivo del FARE (Football Against Racism in Europe) della rete; Lakshmi Puri, vice direttore di UN Women (dipartimento delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile); ed importanti responsabili delle decisioni a FIFA quali Sarai Bareman e Joyce Cook. Sherine Tadros, capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite a New York, per Amnesty International, ospiterà l’evento.

Con questa conferenza internazionale, la FIFA ha lo scopo di ampliare il suo sostegno per il calcio femminile e di offrire una piattaforma tanto necessaria per discutere di come sostenere le donne nello sport e nella società nel suo complesso. La prima conferenza sul calcio e la leadership femminile è stata svolta con successo a marzo 2015.

Giuseppe Boni, prima volta da presidente: «Un piacere e un onore. Fortitudo, gioca sempre con voglia e bellezza»

In vent’anni, per i colori gialloblù, ha fatto tutto. Dall’allenatore di prima squadra, e giovanili, al segretario, dal direttore sportivo al magazziniere, dal dirigente al giardiniere. «Sono sempre stato l’anima del club e quindi sempre a disposizione, dovunque ci fosse bisogno». Mentre da questa stagione, per la prima volta, «anche se solo in senso figurativo», siede dietro la scrivania del presidente. «È un’emozione e un piacere ricoprire un ruolo così importante, in particolare proprio in occasione del ventennale della società». La Fortitudo è una sua creatura. Giuseppe Boni l’aveva fondata nel 1997, «per pura e autentica passione». E ritrovarsi, oggi, ad essere il massimo dirigente lo riempie d’orgoglio: «La nuova esperienza sta andando bene ma non è facile: ci sono tanti aspetti da imparare e so di dover migliorare ancora».

«HO MANTENUTO LA PAROLA». 
 Nel tempo, Boni l’aveva ripetuto in più occasioni: «Ho troppe cose a cui star dietro, ma quando andrò in pensione, e se la dirigenza sarà d’accordo, diventerò presidente». Detto, fatto. «Ho smesso di lavorare l’1 agosto (2016, ndr) e, di comune accordo con il resto della società, ho deciso di accettare l’incarico, succedendo, in ordine, a Italo Martinelli, Alessio Pecchini e ad Alberto Facincani – conferma Boni -. Ho mantenuto la parola, esattamente nello stile Fortitudo: se diciamo o promettiamo qualcosa, ci impegniamo a rispettare gli impegni. Da noi contano di più i fatti che le parole, e questo è un valore che contraddistingue la Fortitudo».

PIÙ RESPONSABILITÀ.  Essere presidente ti cambia prospettive e visione d’insieme. «Ora sento maggiore responsabilità rispetto al passato, sotto tutti i punti di vista, specialmente a livello economico: ho l’obbligo di prevenire, di stare attento a tutto, e se qualcosa non funziona devo intervenire, e magari impormi, per il bene del club». Ma com’è Giuseppe Boni presidente? «Di base, sono una persona tranquilla – spiega -. Quando alleno le bambine della nostra categoria pulcine e, in generale, da tecnico, sono un motivatore e un trascinatore, mentre qui occorre avere più equilibrio e risultare meno focoso ed effervescente».

FORTITUDO GIOVANISSIMA. 
 L’età media della prima squadra è di 19,9 anni. La Fortitudo è infatti una delle formazioni più giovani non solo del girone C, bensì dell’intera serie B. «Valorizzare le nuove generazioni fa parte del dna gialloblù – precisa il presidente -. Nelle ultime stagioni, però, anche in concomitanza dell’arrivo del direttore sportivo Luciano Mecenero, abbiamo scelto di puntare con forza e investire tante energie sulla linea verde, per permettere alle nostre giovani di crescere, dando loro fiducia, e per ridurre chiaramente i costi». Non a caso, nel campionato 2016/17 il tecnico Fabiana Comin ha fatto debuttare nel torneo cadetto ben sei atlete: Alice Martani (classe 1996), Valeria Dal Molin (1999), Elisa Fasoli (1998), Mia Zorzi (1998), Letizia Malvezzi (2001) ed Alessandra Zangari (1998). «Chi più chi meno, si stanno comportando bene: mi auguro che tutte al più presto si esprimano al massimo delle loro potenzialità e che diano sempre il massimo possibile perchè non c’è cosa peggiore che vedere le ragazze delle proprie squadre svogliate o demotivate durante le partite – osserva Boni -. Vantaggi e svantaggi della giovane età? In alcune circostanze l’inesperienza e l’ingenuità ci penalizzano, ma un gruppo così può, anzi, deve migliorare nel tempo e compiere passi costanti in avanti».

GIALLOBLÙ DOC.  Il vivaio, insomma, «è un vero marchio di fabbrica» della Fortitudo. Basti pensare che la rosa a disposizione di Comin conta tra le propria fila sei ragazze che giocano a Mozzecane fin dai primi calci e che da anni militano nella formazione di punta dopo aver militato in tutte le categorie giovanili gialloblù: Zoe Caneo, Francesca Salaorni, Rachele Peretti, Giulia Caliari, Alessia Pecchini e Vanessa Venturini. Inoltre, se prendiamo in considerazione pure Chiara De Vincenzi e Letizia Malvezzi, cresciute nella Primavera di casa, le calciatrici provenienti dal vivaio sono otto. «Questa è la soddisfazione più bella: vedere in prima squadra atlete formate e tirate su da noi non ha prezzo – confessa Boni -. Finalmente, stiamo tornando ad avere una Primavera e una categoria esordienti qualitativamente interessanti, le quali ricordano un po’ le compagini giovanili di sei-sette anni fa che formarono poi la rosa che conquistò la promozione in serie A (nel 2011/12, ndr). Ecco, l’aspirazione di rivedere, un domani, la massima serie non è morta né abbandonata».

MOZZECANE IN CRESCITA. 
 Alla 17ª partita di campionato (disputata), la Fortitudo occupa l’ottavo posto in graduatoria, a pari merito con l’Azalee. E, dopo quattro giornate del girone di ritorno, Salaorni e compagne hanno tre punti in più dell’andata. «Il gruppo è unito e in crescita – sottolinea il presidente -. Tra l’altro, grazie ad alcuni ritocchi tattici apportati di recente dall’allenatore, la squadra sembra più quadrata e solida. La classifica? Abbiamo le potenzialità per terminare il campionato in una posizione superiore: raggiungere il quinto o sesto posto sarebbe un buon traguardo. L’importante, però, è scendere in campo sempre con motivazione, grinta, determinazione, lucidità e voglia di giocare a calcio. La gara più bella e quella più brutta? Il successo sull’Unterland Damen (0-3, ndr) mi ha entusiasmato e lo considero, finora, il nostro migliore match, mentre la sfida di novembre contro l’Orobica è stata molto deludente e ci ha condannati meritatamente alla sconfitta (3-0, ndr)».

OTTO PAREGGI.  Nessuno in Serie B pareggia quanto la Fortitudo. Le gialloblù soffrono di «pareggite» dall’inizio del torneo e il segno «x» in schedina, totalizzato otto volte, rappresenta una costante del cammino del Mozzecane. «In un certo senso, questo dato è positivo perché significa che non perdiamo spesso e che il girone C è abbastanza equilibrato – afferma Boni -. Tuttavia, nell’era dei tre punti il pareggio si avvicina di più a un k.o. che a una vittoria: la giovane età incide parecchio sull’andamento delle prestazioni, ed è vero che in alcune partite siamo state brave a rimontare lo svantaggio, ma in futuro dobbiamo cercare di ottenere meno pari e più successi. Magari osando maggiormente davanti».

COOPERATIVA DEL GOL.
  Lo score offensivo gialloblù parla di trenta reti realizzate con dodici marcatrici diverse (sei attaccanti, quattro centrocampiste e due difensori). La Fortitudo è difatti una cooperativa del gol: Rachele Peretti guida la speciale graduatoria con sette sigilli, poi troviamo Alice Martani (6), Chiara De Vincenzi (4), Francesca Salaorni, Zoe Caneo, Nana Welbeck e Veronica Brutti (quest’ultima da novembre alla Pro San Bonifacio) a quota 2, e Francesca Rasetti, Mia Zorzi, Valeria Dal Molin, Alessandra Zangari e Beatrice Piovani a 1. Una curiosità: nella passata stagione, dopo 17 giornate, il Mozzecane aveva siglato 29 reti con 9 calciatrici differenti, però il numero di gol era meno spalmato rispetto ad oggi (15 marcature di Rossella Cavallini, 5 di Piovani, 2 di Caneo e Rasetti, e 1 di Welbeck, Francesca Signori, De Vincenzi, Salaorni e Sarah Cutarelli. «Preferisco la situazione attuale: meno punti di riferimento si danno all’avversario e meglio è – commenta Boni -. In ogni caso, bisognerebbe segnare con più continuità: in zona offensiva occorre avere l’istinto del goleador, sentire la porta, puntare l’avversario e andare al tiro con maggiore convinzione e determinazione».

SALAORNI CAPITANO.  Salaorni capitano gli strappa un elogio sincero. «Complimenti a Francesca: è un esempio e deve rappresentare un modello da seguire, sia per le atlete più mature che per le più giovani – fa notare il presidente -. Sono felice che Salaorni abbia la fascia da capitano al braccio e che alleni pure le nostre esordienti a 9: in carriera ha avuto tanta sfortuna a causa di vari infortuni, ma mi piace lo spirito e l’impegno con cui si comporta e l’attaccamento che dimostra verso la maglia. Francesca avrebbe meritato più soddisfazioni, integrità fisica permettendo, però negli ultimi due anni sta giocando con continuità e bene».

COMIN, TECNICO CARISMATICO. 
 La Fortitudo di Boni è guidata da Fabiana Comin. Ex portiere di Fiammamonza, Foroni, Milan, Bardolino e della Nazionale italiana, un nome di rilievo per il calcio femminile italiano. «Un buon allenatore, carismatico, che sa il fatto suo e dal carattere forte». In panchina, invece, il tecnico gialloblù conta un’avventura in serie A al Venezia (2010/11), cinque stagioni da viceallenatore dell’Agsm Verona, sempre in A (dal 2011/12 all’estate scorsa), e contemporaneamente l’esperienza da mister della Primavera scaligera dal 2014 al 2016. «Questa è la prima volta che Comin fa il capo allenatore in serie B e apprezzo il modo in cui ha in pugno la squadra e che il gruppo la ascolti: mi auguro che, grazie al suo lavoro, le ragazze continuino a crescere da qui alla fine del campionato. Il dialogo tra tecnico e società è importante».

SIGNORI LA GUERRIERA.  Un ritorno atteso un anno intero, con speranza ed emozione. Aver visto di nuovo in campo Francesca Signori, a fine gennaio, dopo la rottura del legamento crociato del ginocchio e 364 giorni di calvario, gli ha fatto venire la pelle d’oca. «Sono contento che Francesca sia rientrata, per di più disputando ottime prestazioni – ammette Boni -. Francesca è un altro modello, un esempio di voglia di giocare, esuberanza, intraprendenza, vivacità ed entusiasmo, capace di trasmettere la propria grinta alle compagne. Quando una formazione è composta da calciatrici con quello spirito, è possibile arrivare veramente lontano».

DARE TUTTO, SEMPRE.
  Il presidente lancia un messaggio alla Fortitudo. La riflessione nasce dal desiderio di ammirare ogni settimana i colori gialloblù al top della forma. «Abbiamo una rosa davvero giovane, pertanto è fondamentale che le ragazze scendano sempre in campo con la fame giusta e grandi motivazioni – evidenzia Boni -. Il tempo passa in fretta e occorre dare il massimo adesso, in questo momento, per non avere rimpianti in futuro: anche se sono soddisfatto, sono infatti convinto che il 90% delle nostre atlete possa fare molto di più, perché le potenzialità e le capacità ci sono». E aggiunge: «Dopo vent’anni, e per la prima volta, sento che tira un’aria nuova nel panorama del calcio femminile italiano e per le ragazze che amano veramente tale gioco si possono davvero aprire prospettive diverse: per esempio, avere finalmente l’opportunità di vivere di calcio come una professione. Pertanto, ogni nostra giovane tesserata dovrebbe avere una motivazione molto più forte per crescere e migliorare».

Ravenna “sponsor” del grande calcio femminile con la Women Cup 2017

Nomi e Numeri da Grande Evento per il “1° Torneo Ravenna Women Cup 2017 ”, Torneo Femminile di Calcio Giovanile a carattere Nazionale ed Internazionale riservato alle Giovani Calciatrici Under 12.

Il Calcio Femminile sta prendendo sempre più piede, la voglia di dare sempre maggiore visibilità è forte: da questa premessa parte l’idea di un torneo di altissima qualità tutto al femminile, ponendo le basi ad un progetto a lungo termine che ha come protagonista la città di Ravenna.

La prima Edizione si svolgerà dal 15 al 17 Aprile 2017, nelle festività Pasquali, si giocherà nel Centro Sportivo di Fosso Ghiaia e di San Zaccaria e vedrà la partecipazione di 16 squadre divise in 4 gironi da 4 con la partecipazione di FC Barcelona – Spagna, Arsenal F.C. – Inghilterra, VFL Wolfsburg – Germania, Olympique Lyon – Francia, AS Roma 1927, Juventus F.C., Asd Roma Calcio Femminile, A.C.F. Brescia Calcio, Hellas Verona F.C., Imolese F. & M. ACD, A.C. Cesena, Jesina Calcio Femminile, SSD Football Milan Ladies, Spal 2013 , Bologna Football Club 1909 ed in rappresentanza della Città di Ravenna la U.S.D. San Zaccaria.

Domenica 16 Aprile, le Squadre partecipanti festeggeranno Pasqua nel Duomo di Ravennadove assisteranno alla Messa Pasquale dopodiché riceveranno in Piazza del Popolo i saluti delle Autorità Cittadine.

Lunedì 17 Aprile in mattinata le Fasi Finali del Torneo e nel primo Pomeriggio premiazioni della Squadra Vincente e di tutte le partecipanti, con la presenza della Ex Grande Calciatrice Patrizia Panico.

Una squadra di calcio femminile Tibetana non potrà entrare negli Stati Uniti

Una squadra di calcio femminile Tibetana è stato negato il visto per l’ingresso negli Stati Uniti. Ad annunciarlo è stato lo stesso team che doveva prendere parte a un torneo in Texas.

Secondo quanto riportato dalla squadra, la risposta che hanno ricevuto è che non avevano “buone ragioni” per visitare gli Stati Uniti. Gran parte delle giocatrici sono rifugiate tibetane che vivono in India e hanno chiesto il visto all’ambasciata statunitense a Delhi.

“Sono rammaricato perché avevamo organizzato il viaggio da mesi”, ha dichiarato Cassie Childers, la direttrice esecutiva della squadra di calcio femminile. “Doveva essere un momento importante nella vita di tutte le giocatrici, poteva essere la loro opportunità di raccontare al mondo che le donne tibetane sono capaci di raggiungere qualsiasi obiettivo”.

Childers, una cittadina americana, ha detto di “vergognarsi” del suo paese per aver rifiutato il visto. Secondo lei il divieto non ha nulla a che vedere con le politiche dell’amministrazione guidata da Donald Trump.

Due delle giocatrici hanno il passaporto indiano. Altre quattro sono cittadine nepalesi e hanno fatto richiesta per il visto a Kathmandu, ma senza aver avuto alcuna risposta dagli ufficiali statunitensi.

Un ufficiale di Washington ha dichiarato ad Associated Press che non avrebbe commentato singoli casi, ma che la posizione degli Stati Uniti sul Tibet non è cambiata e che il paese è ancora riconosciuto come parte della Cina.

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