Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 4931

La favola di Valeria Monterubbiano

Quelli che amano il calcio, soprattutto quello femminile, di solito sono persone di gran cuore. Persone che vivono le emozioni di petto, dove tra uno stop e l’altro, hanno indosso un reggiseno sportivo per proteggere il muscolo che si muove da solo. E allora oggi per tenerlo un po’ in allenamento ci va di raccontarvi una favola particolare: la favola di Valeria Monterubbiano.

C’era una volta.. e c’è tutt’ora una principessa che non si chiamava Biancaneve, anche se per l’abbronzatura avrebbe potuto ottenere questa nomea, ma che si chiama Valeria Beep Beep Monterubbiano. La sua storia inizia all’età di 6 anni quando Vale comincia a giocare a calcio grazie ad un’amica di famiglia che, vedendo la sua grande passione nel dare calci ad un pallone, la convince a fare una prova con la squadra maschile di Porto Sant’Elpidio. Gli stereotipi però non l’aiutano, difatti essendo una ragazza i suoi compagni maschi durante le partite fanno fatica a passarle la palla, così dopo alcune partite decide di smettere di scendere in campo. Sì, smette, ma solo per le partite perché non si diverte. “Beep beep” non demorde e con il suo carattere ostinato decide di dedicarsi solo agli allenamenti per migliorare ed affinare sempre di più la sua tecnica. L’importante è soltanto una cosa: respirare il profumo dell’erba di un campo da calcio e gonfiare la rete. Ogni occasione è buona per dare calci alla sfera magica così che sia al campo di allenamento, o che sia nel cortile della scuola a ricreazione o alla pausa pranzo, Vale organizza veri e propri tornei con i suoi compagni. Dopo aver giocato a Porto Sant’Elpidio nella categoria Esordienti a calcio a 8, però trova la sua seconda casa con la sua amica Ilaria Toga Tanta Roba Alunno nella Polisportiva Mandolesi. Qui i mister delle squadre del primo e secondo anno allievi se la contendono perché le grandi potenzialità della ragazza non passano inosservate: con estrema disinvoltura e facilità segna ben 17 goal contro gli avversari, rigorosamente maschi. Sopraggiunto il limite d’età, “Monte” a 14 anni passa alla sua prima squadra femminile, la Loriblù di Porto Sant’Elpidio con cui disputa il suo primo campionato “senior”, la Serie C. Le sue prove durante la stagione e le apparizioni ai vari tornei estivi fanno colpo su tanti allenatori. Tutti si accorgono così del talento di quella ragazza con gli occhi chiari e sempre sorridenti, compreso il mister della Jesina Emanuele Iencinella che, al termine di un corteggiamento durato due anni, riesce a portarla nelle fila leoncelle nel 2012. Nella grande famiglia biancorossa gioca 4 stagioni dividendosi tra il campionato di Serie B con una media di 12 gol a stagione e il Campionato Nazionale Primavera. Grazie alle sue prestazioni e soprattutto la sua professionalità fuori e dentro il campo, conquista le chiamate nelle Nazionali Under 17 e Under 19 con cui partecipa anche al torneo della Manga. Nella stagione 2015/16 con le sue scorribande e le sue 13 reti è una delle trascinatrici della cavalcata trionfale che porta la Jesina alla tanto sognata Serie A. Arriviamo così alla stagione appena terminata dove con la maglia numero 21 la leoncella ha potuto mettersi in mostra alle società più importanti del panorama calcistico nazionale, siglando 7 reti nella massima serie tutte di pregevole fattura e rappresentando una continua spina nel fianco delle difese avversarie grazie alla sua supersonica velocità.

Oggi all’età di quasi 21 anni Vale spiega le vele al vento e naviga su un mare sconosciuto, ma con la consapevolezza che solo superando le Colonne d’Ercole si può scoprire l’America. Nella stagione 2017/2018 sarà una calciatrice del Mozzanica continuando a disputare un Campionato di Serie A come ha sempre sognato e forse con un po’ di Jesina nel cuore. Sicuramente con la grinta del leone.

Se la nebbia oscurerà il sole, non temere mitica campionessa, abbi cura di te. Che poi magari con la nebbia non c’è rischio che ti arrivi una multa per eccesso di velocità.. in campo! E ricorda “sogna ragazzo sogna.. Non lasciare un treno fermo alla stazione, non fermarti tu! Perché hai già vinto lo giuro.” Ma sopratutto che con la volontà si arriva ovunque..persino a mangiare una pesca con il pelo immaginando sia una pescanoce per non sbucciarla! Ridi e divertiti, Noi faremo il tifo per Te.

Credit Photo: Valeria Monterubbiano – Facebook

A 32 anni ci saluta la calciatrice Sylvia Nooij

Arriva qualche giorno fa l’annuncio della scomparsa della calciatrice Olandese Sylvia Nooij, morta all’età 32 anni sabato 8 Luglio.
Le cause della morte sono da far risalire ad un’aneurisma che ha colpito l’atleta dovuto a casi di epilessia.

La carriera
Indossatrice della maglia della Nazionale dei Paesi Bassi per ben 6 volte con l’esordio in contro il Canada nel 2009, Sylvia ha limitato nei campionati Olandesi con le società Olandesi SC Buitenveldert,  Ter Leede e ADO Den Haag.
Tra i suoi più importanti successi si trovano la vittoria del Campionato con il Tre Leede nel 2006/2007 e la Coppa KNVB; nel 2011/2012 con l’ADO Den Haag nuovamente lo scudetto e la Coppa Olandese nel 2012 e nel 2013.

Le parole della Coach Sarina Wiegman: “Questa notizia è molto difficile e dura da accettare. Ho passato molti anni con Sylvia lavorando al Ter Leede e all’ADO Den Haag. Conoscevamo molto bene Sylvia. Siamo scioccati e rattristati. Auguriamo a tutti i cari di rimanere forti.”

Credit Photo: http://www.knvb.nl/

Fimauto Valpolicella: è Marta Varriale il primo rinforzo

Dopo la promozione in Serie A della scorsa stagione è tempo di rinforzi per il Fimauto Valpolicella.

Il primo tassello è l’inserimento nella rosa di Mister Diego Zuccher del difensore Marta Varriale. Fiorentina, classe ’94 arriva a Verona dopo quattro stagioni giocate tra Castelfranco ed Empoli Ladies, ottenendo la promozione nella massima serie nell’ultimo campionato.

Questo il suo primo commento: “Non è stata una scelta facile per me, lasciare Empoli dopo 4 anni straordinari. Sento però l’esigenza di confrontarmi in un ambiente nuovo che mi darà la possibilità di crescere sia dal punto di vista sportivo che umano. Ho scelto il Fimauto Valpolicella perché mi hanno colpito la professionalità e il progetto che mi è stato presentato.”

Credit Photo: Marta Varriale – Facebook

Sauro Fattori, Fiorentina Women’s: “Panchina d’Oro grande soddisfazione che estendo al mio staff”

Così racconta il tecnico della Fiorentina Women’s Sauro Fattori ai microfoni di Radio Blu, dopo aver ricevuto la Panchina d’Oro per il calcio femminile: “Una grande soddisfazione, allargo questo riconoscimento personale a tutto il mio staff; i meriti vanno sempre suddivisi tra i vari membri. Un allenatore oggi ha bisogno di tante componenti, specialmente un allenatore di una squadra come la Fiorentina. Trascorrerò l’estate pensando al prossimo anno, ci sarà da confermare quanto di buono fatto quest’anno: faremo di tutto per mantenere la nostra supremazia. Mercato? La cosa importante era confermare il gruppo, poi sicuramente ci saranno degli accorgimenti. Il Professor Vergine si sta già adoperando per il mercato in entrata, dovremo migliorare alcune situazioni per poter affrontare la prossima stagione (in cui ci sarà anche la Champions) nel migliore dei modi”.

Ha poi continuato:La Nazionale? Mi auguro faccia bene, ha tre avversarie importanti. La Russia è più o meno al nostro livello, la Germanie e la Svezia sono superiori, ma il calcio italiano è cresciuto e potrebbe riservare qualche sorpresa. Champions? Sicuramente rischiamo molto, non siamo testa di serie. Battuti non si parte mai, troveremo delle squadre attrezzatissime che faremo di tutto per contrastare. L’esperienza ci darà in ogni caso un maggior spessore internazionale. La situazione degli uomini? Penso che la società e i Della Valle abbiano sempre fatto grandi cose, lavoreranno benissimo e costruiranno una squadra che ci darà delle soddisfazioni. Ho grandissima fiducia nel nostro Presidente, penso che rimarrà a Firenze ancora per tanti anni e me lo auguro con tutto il cuore”.

Credit Photo: http://www.violanews.com/

Le protagoniste del terzo tricolore: Miriam Picchi

A causa della ferrea regola dei fuoriquota, ha dovuto guardare la finale dall’esterno, ma durante la stagione Primavera ha giocato quanto le altre ’97 della Res Roma; sempre titolare o no, conta poco, perché quando è stata chiamata in causa ha sempre dimostrato di essere una delle top Player della Res Roma.

Miriam Picchi, centrocampista classe ’97, lo scorso anno è stata fondamentale nella finalissima contro il Mozzanica, mentre quest’anno ha vissuto l’ultimo atto dalla tribuna, senza mai smettere di incitare un attimo le proprie compagne, dimostrando amore per la maglia ed attaccamento a tutto il gruppo.

Purtroppo contro l’Inter mister Melillo doveva scegliere tra lei Palombi e Simonetti, e alla fine ha optato per le altre due giocatrici, facendo “una scelta davvero difficile tra tre grandi atlete e calciatrici.”

A pochi giorni dal “giorno più bello” Miriam Picchi racconta le sue emozioni relative al terzo tricolore della Res Roma.

Terzo scudetto per la Res Roma, storico traguardo mai raggiunto prima. Per te è il secondo. Quali sono le sensazioni a qualche giorno di distanza?
Terzo scudetto, il mio secondo, sono ancora felicissima per questo storico traguardo ma ne ero certa che l’avremmo raggiunto.

Hai vissuto l’ultimo atto dalla tribuna ma durante la stagione 6 stata comunque importante. Che effetto ti ha fatto viverla da fuori?
Un’esperienza diversa ma comunque vissuta a pieno; da fuori è peggio che in campo perché vorresti aiutare le compagne ma sai che non puoi è quindi cerchi di incitarle con la voce! è stato un bel percorso comunque coronato con una grande finale.

Sei del ’97 quindi si chiude la tua esperienza nel campionato Primavera: cosa ti resterà di questo biennio tricolore?
Mi dispiace molto che il prossimo anno sono fuori. Non saprei descrivere un bel momento in particolare ma entrambi gli anni mi hanno trasmesso grandi emozioni ineguagliabili.

Tra le piccole “ressine” c’è qualcuna in cui ti ci rivedi?
Per grinta e cattiveria penso che Marika è quella che più mi assomiglia anche se caratterialmente è molto diversa da me.

Nei minuti finali avete rischiato di compromettere tutto. Cosa è successo alle tue compagne e cosa hai pensato?
Nei minuti finale credo che abbiamo buttato un’intera partita, pensavamo già di aver vinto credo o probabilmente eravamo stanche per il gran caldo. ho cercato di incitarle pensando che non fosse finita anzi che la partita vera iniziasse da qual momento.

Qual è il segreto di una squadra così forte?
Il segreto di una squadra così forte penso sia che siamo davvero una squadra chiunque stia in campo, che siamo ragazze giovani volenterose di fare e metterci in mostra senza cadere in egoismi. Naturalmente poi al mister che ci mette in campo e in condizioni di giocarci una finale va gran parte del merito

A chi dedichi questo scudetto?
Questo tricolore lo dedico ai miei genitori che mi seguono sempre e mi sostengono in tutte le mie decisioni.

Credit Photo: http://www.romafemminile.it/

Bianca Giulia Bardin in maglia gialloblù

Seconda new entry all’Agsm Verona per la stagione 2017/2018; si tratta della talentuosa centrocampista diciassettenne Bianca Giulia Bardin, proveniente dal Vicenza.
La neo gialloblù con la maglia biancorossa del Vicenza ha collezionato 22 presenze in serie B mettendo a segno 2 reti. La centrocampista di Schio vanta anche una buona esperienza internazionale con la Nazionale Under 17 e recentemente ha ricevuto la prima convocazione con la Nazionale Under 19.
Una curiosità: la nuova giocatrice del Verona è nipote di Adriano Bardin, portiere di serie A con Vicenza e Cesena a cavallo degli anni 60-70.

Queste le prime dichiarazioni di Giulia Bardin:
<L’approdo al Verona per me rappresenta un indubbio salto di qualità dal punto di vista calcistico. Avrò la possibilità di acquisire esperienza confrontandomi con realtà nuove e superiori giocando in una squadra competitiva ai massimi livelli. Mi impegnerò al massimo per dare il mio contributo trovando sempre più motivazioni e soddisfazioni.
Conosco già alcune ragazze della squadra con le quali ho giocato in maglia Azzurra: Giubilato, Meneghini, Soffia, Nichele e Forcinella. 
I miei pregi sono la forza fisica, la corsa, recupero palloni, cerco sempre di essere presente nell’azione e, perché no, non disdegno qualche inserimento. Devo ampliare la mia esperienza soprattutto nella tattica di squadra ed affinare la tecnica>.

Credit Photo: http://www.veronacalciofemminile.com/

Lo staff tecnico della Nazionale femminile al corso di aggiornamento AIAC a Coverciano

“Siamo stati sorteggiati in un girone ‘infernale’ insieme alle finaliste dell’ultima olimpiade di Rio, Svezia e Germania, ma questo non ci deve far avere timori reverenziali nei confronti di nessuno: quello che voglio è scendere in campo senza preoccupazioni, consapevoli delle proprie forze”. 
Così il Commissario tecnico della Nazionale femminile, Antonio Cabrini – a Coverciano, a margine del corso di aggiornamento AIAC per allenatori operanti nei campionati femminili – ha commentato l’approccio che la sua squadra dovrà avere ai prossimi campionati Europei, in programma in Olanda dal 16 luglio.

“Fondamentale sarà la partita di esordio nel girone contro la Russia – ha sottolineato lo stesso Ct, che si è quindi soffermato sul movimento del calcio femminile in Italia nel suo complesso – Stiamo lavorando per raggiungere i risultati delle federazioni che sono ai massimi livelli in Europa e, per ottenere questo, servirà tempo: i nostri sono obiettivi nel medio e lungo periodo.

Con le ragazze, specialmente quelle dei settori giovanili, è fondamentale lavorare soprattutto sull’aspetto mentale: devono sentirsi atlete. È questa la più grande differenza che abbiamo con altre realtà del nostro continente, ma stiamo riducendo questo gap.

Il calcio femminile ha un approccio diverso, c’è un modo diverso di interpretare lo sport e per un allenatore cambiano le modalità nel rapportarsi con le atlete; la voglia di lavorare e di allenarsi delle calciatrici è maggiore rispetto alla controparte maschile”.

L’assistente allenatore della Nazionale maggiore e allenatore della Nazionale Femminile Under 23, Rosario Amendola, ha infine puntualizzato su una prerogativa delle calciatrici: “Ciò che mi ha impressionato positivamente è la capacità di passare da un sistema di gioco ad un altro, anche in brevissimo tempo. Alcune ragazze della nostra squadra hanno questa grande duttilità”.

Ieri, durante il primo dei due giorni di lezione del corso di aggiornamento AIAC dedicato al calcio femminile, sono stati premiati con la Panchina d’oro e con la Panchina d’argento femminile, secondo il giudizio dei colleghi, i due migliori allenatori dei campionati di Serie A e Serie B femminile appena conclusi.
Sauro Fattori, che ha condotto la Fiorentina Women’s alla doppietta in campionato e Coppa Italia, ha ricevuto la Panchina d’oro, mentre l’allenatrice del Sassuolo CF, Federica D’Astolfo – che ha guidato le neroverdi alla promozione in Serie A – ha ottenuto per la terza volta consecutiva la Panchina d’argento femminile.

Credit Photo: http://www.figc.it/

Accordo fra l’A.S.D. Sambuceto Calcio e il Chieti Calcio Femminile per la Scuola Calcio

Nuovo progetto per il Chieti Calcio Femminile: la società del Presidente Tommaso Gubbiotti ha sottoscritto  un accordo con l’A.S.D. Sambuceto  per la nuova stagione 2017/2018 per la Scuola Calcio (bambine fino a 12 anni). Sarà la giocatrice neroverde Giada Di Camillo, già istruttrice delle bambine negli scorsi anni, a rivestire il ruolo di collaboratrice del mister della Scuola Calcio del Sambuceto.

Nelle parole di Giada di Camillo la spiegazione di questa operazione:
“Arrivo da tre anni di Scuola Calcio al Femminile ricchi di soddisfazioni e crescita indiscussa sia per quanto riguarda le bimbe che me personalmente. Quest’anno ci uniremo con i maschietti del Sambuceto. Sarà un’esperienza nuova che porterà positività a entrambe i gruppi, sarà un valore aggiunto per noi e per loro. La Scuola Calcio, come si sa, è molto importante per bambini e bambine, vi si costruiscono basi calcistiche e umane che rimangono per sempre: sono certa che credere in noi possa essere una mossa intelligente da parte dei genitori. Le bimbe, con questa unione ai bambini, avranno modo di disputare un numero maggiore di tornei e competizioni in quanto in Abruzzo risultiamo essere l’unica Scuola Calcio al Femminile. Unirsi con i bambini quindi darà modo di poter confrontarsi alla pari con loro e soprattutto disputare più partitine e tornei durante una stagione ricca di allenamenti. Le iniziative saranno tante: io rimarrò l’istruttrice, ma avrò il ruolo di collaboratrice dell’allenatore della Scuola Calcio del Sambuceto, ci sarà insomma un vero e proprio lavoro di squadra. Mi preme dire che le bambine, pur essendo tesserate con il Sambuceto, una volta raggiunta l’età massima per giocare con i maschietti (13 anni) torneranno a far parte del Chieti Calcio Femminile”.

Credit Photo: http://www.chieticalciofemminile.com/

Match Analysis UEFA Women’s EURO 2017: la Nazionale Svedese Femminile

Ultima avversaria della nostra Nazionale nel girone eliminatorio sarà la Svezia, guidata da Pia Sundhage, 5° nazionale come ranking UEFA in Europa e dotata di un potenziale d’attacco importante e pericoloso. Squadra con grandi doti fisiche e di velocità, predilige un gioco sulle fasce utilizzando costruzioni rapide e recuperi aggressivi. Arrivano alla finalizzazione con azioni manovrate veloci, costruite dal basso e con l’utilizzo delle fasce laterali per lo sviluppo. La prevalenza di tiri avviene dalla zona centrale dell’area di rigore, zona nella quale convergono sia i traversoni dalle fasce che le catene di passaggi centrali.


In fase difensiva subiscono maggiormente le offensive avversarie per vie centrali sia per quanti riguarda le azioni manovrate che su calci piazzati. Spingono infatti l’avversario a giocare sulle fasce dove sono più abili nelle azioni difensive e nei recuperi palla.


ANALIZZIAMO NEL DETTAGLIO LE FASI DI GIOCO DELLA NAZIONALE SVEDESE:
ATTACCO
In fase d’attacco al Svezia avvia la costruzione dalla linea difensiva cercando lo sviluppo rapido sulle fasce. Sfruttano l’avanzata dei terzini e il supporto delle centrocampiste esterne con triangolazioni e catene laterali utilizzando anche l’appoggio delle attaccanti. Quest’ultime o si abbassano per offrire soluzioni di triangolazioni, oppure si allargano lateralmente in profondità aprendo spazi per gli inserimenti delle centrocampiste centralmente. Si affidano molto alla propria velocità e fisicità per superare le linee difensive avversarie e giungere alla conclusione centralmente, anche utilizzando cross e traversoni dal fondo. Lo sviluppo effettuato dalle terzine lascia libere le centrocampiste esterne di avanzare molto fin quasi alla linea d’attacco, portando a volte la linea offensiva a 3 o addirittura a 4. Questo perché le centrocampiste centrali e le terzine avanzate creano una linea di supporto in caso di transizione difensiva.

DIFESA
La Nazionale svedese imposta la difesa con tre linee dove la prima, composta dalle 2 attaccanti, porta pressione alla costruzione avversaria rallentandone l’azione. La linea a 4 di centrocampo effettua un forte pressing non appena il gioco avversario avanza e utilizzano molta fisicità per recuperare il possesso. La linea difensiva si dispone a zona andando a marcare stretto l’uomo nelle proprie competenze.

Il sistema di difesa svedese porta spesso l’avversario ad attaccare sulle fasce, zona nella quale la Svezia predilige difendere e nella quale portano raddoppi di marcatura avvicinando molto le linee di difesa e centrocampo. Quando l’avversario giunge vicino all’area di rigore la difesa si stringe verso la porta, portano il terzino opposto all’azione all’interno dell’area e raddoppiano la marcatura sul portatore con il supporto delle centrocampiste esterne.

TRANSIZIONI
In fase di transizione offensiva la Svezia punta alla verticalizzazione con passaggi in profondità veloci e immediati, ricercando i movimenti delle attaccanti, principalmente delle esterne che si allargano creando spazi interni per gli inserimenti. In fase di transizione difensiva attuano un pressing molto forte e fisico cercando la riconquista rapida della palla. Come si evince dalle statistiche dei recuperi (fonte InStat), ottengono il possesso nella zona di centrocampo bloccando con grande densità l’avanzata avversaria.

Un’altra importante sfida per la nostra Nazionale dopo quella contro la Germania. Dovranno sfruttare la tecnica in possesso alle nostre ragazze per trovare spazi di gioco nella difesa svedese, specie nella zona centrale che è la più vulnerabile con palla a terra; cercare di non farsi ingabbiare dai raddoppi sulle fasce laterali e non subire la fisicità delle giocatrici svedesi. In difesa sarà importante bloccare gli smarcamenti preventivi delle attaccanti, così da rendere vane le ripartenze veloci e profonde, bloccando le soluzioni in verticale dello sviluppo svedese.

Rinnovata l’affiliazione con il Vicenza Calcio spa

Per la prossima stagione sportiva è stata ufficialmente rinnovata l’affiliazione tra il Vicenza Calcio Femminile ed il Vicenza Calcio spa nel rispetto di quanto richiesto dalla FIGC.
L’importante rinnovo pone l’obiettivo di incrementare e valorizzare l’attività del calcio femminile.
La sottoscrizione di questo rinnovo è frutto di una stretta collaborazione tra le due importanti società calcistiche di Vicenza che ha permesso di avviare più giovani alla pratica del calcio femminile.

Credit Photo: http://www.vicenzacalciofemminile.com/

DA NON PERDERE...