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Maria Grazia Ladu, attaccante della Nazionale Under 16 e della Torres femminile: “Con sacrificio e impegno possiamo migliorarci”

Continua la rassegna alla scoperta delle giovani e promettenti calciatrici del panorama calcistico italiano. Questa volta conosciamo meglio Maria Grazia Ladu, classe 2001, attaccante della Nazionale under 16 e della Torres femminile, speranza del calcio sardo, reduce dal Torneo delle nazioni con le azzurrine e fresca di promozione in serie B con la sua squadra di club.

Ciao Maria Grazia, ti potresti presentare al pubblico degli appassionati, descrivendoci il tuo ruolo in campo e le tue caratteristiche tecniche?
Maria Grazia Ladu : “Salve a tutti, mi chiamo Maria Grazia Ladu e ho 16 anni. Gioco a calcio da 9 anni e da tre sono attaccante della Torres Femminile. Sono un esterno destro ma a volte gioco anche da punta centrale. Le mie caratteristiche sono la velocità e la tecnica, mi piace molto cercare la profondità e anche l’uno contro uno”.

Nel recente torneo delle Nazioni avete ben figurato, calando vistosamente solo in finale con gli Usa. Un tuo giudizio sull’esperienza vissuta con le azzurrine.
Maria Grazia Ladu : “L’esperienza al torneo delle nazioni è stata fantastica. Vestire questa maglia è sempre qualcosa di entusiasmante e mi fa crescere tanto. Siamo migliorate vistosamente rispetto ai primi incontri e abbiamo disputato un bellissimo torneo. Ognuna ha dato tutto quello che poteva e abbiamo dimostrato di essere una vera squadra. In finale contro gli Stati Uniti si è vista la differenza fisica soprattutto, loro sono ragazze che si allenano tutti i giorni e sono abituate a un’ altro ritmo, ma con il sacrificio e l’impegno anche noi possiamo arrivare a livelli più alti di adesso.”

Come riesci a conciliare studio e attività agonistica. Qual’è la tua giornata tipo?
Maria Grazia Ladu : “La mia giornata tipo è molto piena; la mattina mi sveglio presto e alle 7.15/7.30 prendo l’autobus per raggiungere la scuola che dista 20 km dal mio paesino impiegandoci 50 minuti; all’uscita mi recupera mia madre con la quale pranzo in ufficio per poi alle 13.45 partire per Sassari con un tragitto lungo un’ora e un quarto durante il quale approfitto per studiare; alle 15.15/15.30 arrivata a destinazione inizio gli allenamenti con la mia squadra. Verso le 18.30/19 sono a casa e continuo con lo studio o se non riesco cerco di recuperare anche dopo cena. Per me non è molto pesante conciliare studio e sport, cerco di seguire bene a scuola cosi ho meno lavoro da fare e riesco a organizzarmi. Nel fine settimana approfitto per svolgere tutti i compiti per la settimana seguente, organizzandomi per studiare”.

Infine come è nata la tua passione per il calcio femminile?
Maria Grazia Ladu : “La mia passione per il calcio femminile è nata nei raduni estivi. Fino alla seconda media ho giocato assieme ai maschi sempre nel calcio a 11, poi nell’estate del 2014 è nata una squadra di giovanissime nella Torres con la quale ho iniziato a giocare. Adesso abbiamo vinto il campionato di serie C, quindi a settembre ci aspetta la serie B”.

Sandro Morgana: Complimenti alle nepromosse in A, grazie a tutte le partecipanti per l’impegno e il Fair Play

Il Vice Presidente della Lega Nazionale Dilettanti con delega al calcio femminile Sandro Morgana ci tiene a complimentarsi con le squadre che hanno conquistato la promozione in Serie A: ”La Serie B ha regalato momenti di grande tensione emotivagrazie a una competizione che ha sempre brillato per lealtà. Faccio i miei più sentiti complimenti alle squadre che hanno centrato la promozione certo che rappresenteranno un valore aggiunto per la prossima Serie A. Ringrazio tutte le partecipanti perché ci hanno regalato una stagione di bel calcio che ha dato grande forza ai valori, quei valori che dallo sport si trasferiscono facilmente nella quotidianità della vita e sono il capitale che lo sport sa offrire alla comunità se sostenuto e difeso come ha sempre dimostrato di fare la Lega Nazionale Dilettanti.”

Credit Photo: http://calciofemminile.lnd.it/

UWCL 2017/18: Brescia sarà sicuramente testa di serie, Fiorentina no

Le 17 squadre già sicure di partecipare ai sedicesimi di finale di UEFA Women’s Champions League 2017-18:

SICURE TESTE DI SERIE:
– Wolfsburg (GER)
– Olympique Lyonnais (FRA)
– Rosengård (SWE)
– Barcelona  (ESP)
– Brøndby  (DEN)
– Brescia (ITA)
– Manchester City (ENG)
– Slavia Praha (CZE)
– Chelsea (ENG)
– Montpellier  (FRA)
– Zvezda Perm (RUS)
– Linköpings FC (SWE)
– (una fra Bayern e Potsdam)

PROBABILI TESTE DI SERIE:
– Atletico Madrid  (ESP)
– Rossiyanka (RUS)
– SKN St. Pölten (AUT)

SICURE NON TESTE DI SERIE:
– Glasgow City (SCO)
– Lillestrøm SK (NOR)
– Fiorentina (ITA)

Credit Photo: http://it.uefa.com/womenschampionsleague/index.html

Il Fimauto Valpolicella torna in serie A!

Dopo una stagione lunga e difficile, ma ben giocata dal team di Mister Zuccher si può festeggiare il ritorno nella massima serie, dopo i due secondi posti degli ultimi due campionati. Promozione incerta fino all’ultima giornata dopo un lungo duello con l’Inter, ma alla fine con la vittoria nel derby contro il Mozzecane, il Valpo corona il sogno di tornare nella massima serie.

Sudato anche l’ultimo successo contro una Fortitudo scesa in campo molto agguerrita, nonostante le ragazze di Mister Comin non avessero più nulla da chiedere al campionato, un derby è pur sempre un derby e le gialloblu l’hanno onorato per buona parte delle gara, dovendo cedere il passo al Valpo a metà della ripresa dove le rossoblu hanno fatto prevalere una maggiore tenuta fisica e mentale.

Il Fimauto sblocca subito il risultato: al secondo minuto Valentina Boni apre sulla fascia per Solow che con un bel cross imbecca dalla parte opposta Faccioli che di destro non lascia scampo a Olivieri. La Fortitudo risponde con una punizione della Peretti che si spegne sul fondo. Al 7′ ancora Fimauto con Tombola che prova da fuori area, ma il pallone termina fuori. Al 19′ un brivido per le rossoblu, Visentini colta di sorpresa da un retropassaggio ravvicinato rinvia addosso alla Martani, ma la difesa alla fine libera. Al 26′ un buon tiro di Peretti per il Mozzecane viene neutralizzato in tuffo da Visentini. La Fortitudo non si dà per vinta e insiste nelle manovre di attacco rendendosi pericolosa al 34’ con una punizione dalla lunga distanza di Salaorni, Visentini si vede rimbalzare insidiosamente la palla davanti, ma alla fine riesce a deviarla in angolo.

Nella ripresa il Fimauto scende in campo con il chiaro obbiettivo di chiudere i giochi.  Al 47’ ottimo intervento di Olivieri che chiude lo specchio della porta negando il gol a Capovilla. Al 55’ è Boni ad avere sui piedi la palla della seconda rete, ma il capitano rossoblu non riesce a concludere dando il tempo a Fasoli di recuperare. Al 63’ è la Fortitudo a farsi pericolosa con un calcio d’angolo spizzato di testa, ma Visentini è pronta e blocca a terra. Al 67’ la rete che di fatto chiude i giochi, Boni riceve palla in area sulla destra e con pallonetto d’alta scuola supera Oliveri. Al 70’ occasione per Capovilla che servita da Solow calcia troppo debolemente. All’81’ Boni ha sui piedi la terza rete, ma dopo aver messo a sedere Olivieri calcia a lato. Due minuti più tardi arriva la terza rete siglata da Daiana Mascanzoni, velocissima a ribadire in gol un rigore parato a Capovilla. Il finale di gara è tutto del Valpo, Boni segna la propria doppietta al 87’ su assist di Faccioli, e proprio quest’ultima allo scadere trova la quinta rete rossoblu che chiude definitivamente partita e campionato!

Fortitudo Mozzecane – Fimauto Valpolicella 0-5

Fortitudo Mozzecane: 1 Olivieri, 15 Fasoli, 3 Welbeck, 4 Dal Molin, 5 Salaorni, 6 Caliari, 7 Peretti, 8 Piovani, 9 Martani, 10 Caneo, 17 Signori A disposizione: 12 Venturini, 2 Sossella, 13 Zangari, 14 Malvezzi, 16 Rasetti, 11 Bonfante, 18 Zorzi
Allenatore: Marco Borgese

Fimauto Valpolicella: 1 Visentini, 2 Faccioli, 3 Salamon, 4 Solow, 5 Bissoli, 6 Tombola, 7 Capovilla, 8 Carradore, 9 Mascanzoni De., 10 Boni, 11 Zamarra A disposizione: 12 Meleddu, 13 Galvan, 14 Demspter, 15 Mascanzoni Da., 16 Usvardi, 17 Hannula, 18 Benincaso
Allenatore: Diego Zuccher

Arbitro: Sig. Matteo Dellasanta
Reti: 1′ Faccioli, 67’ Boni, 83′ Mascanzoni Da., 87′ Boni, 90′ Faccioli
Sostituzioni: 61’ Zangari per Signori, 65′ Sossella per Fasoli, 74’ Mascanzoni Da. per Tombola, 77′ Usvardi per Mascanzoni De., 79′ Galvan per Zamarra, 85′ Rasetti per Dal Molin
Ammonizioni: 49′ Tombola

Credit Photo: Comunicato Stampa (Fimauto Valpolicella)

Le ragazze del CFT a Coverciano con l’UEFA

Pomeriggio da non dimenticare quello di martedì per  le giovani calciatrici che hanno frequentato il Centro Federale Territoriale di Firenze.  Dalle 16 alle 17, su uno dei campi del Centro tecnico federale di Coverciano, le atlete selezionate per la orima struttura inaugurata in Italia dalla FIGC, saranno protagoniste di una seduta di allenamento alla presenza delle Delegazioni delle Federazioni di Azerbaijan, Russia e Serbia.
L’iniziativa fa parte del programma della UEFA STUDY GROUP SCHEME – ITALY – WOMEN’S FOOTBALL – YOUTH NATIONAL TEAM che si svolgerà dal 15 al 18 maggio al CTF. Si tratta di un importante gruppo di studio sulla promozione e sviluppo del calcio femminile al quale parteciperanno vari esponenti della F.I.G.C., della U.E.F.A. e del mondo sportivo fra i quali: Renzo Ulivieri Vice Presidente F.I.G.C. – Presidente A.I.A.C., Enrico Maria Sbardella Allenatore Nazionale Femminile Under 19, Rita Guarino Allenatore Nazionale Femminile Under 17, Massimo Migliorini Allenatore Nazionale Femminile Under 16, Patrizia Recandio Responsabile sviluppo Calcio Femminile.
Scarica il Programma Ufficiale.
Tutte le informazioni relative ai Centri Fedetali Territoriali sono disponibili nella sezione dedicata sul sito SGS.

Credit Photo: http://www.figc.it/

A tu per tu con… Lisa Alborghetti

Circa ventiquattro anni fa, nella nostra ridente provincia, venne alla luce un piccolo cucciolo di puma femmina. I puma sono felidi che solitamente popolano le zone montuose del centro e nord America. Chiamati anche leoni di montagna, sono predatori rapidi e letali, considerati animali sacri dai Maya e temuti dall’uomo che in passato ne ha minacciato l’estinzione. Come i suoi simili la piccola protagonista della nostra storia ha mostrato subito una predisposizione alla lotta e innate doti atletiche, ma non trovando nella zona natale un ambiente adatto alla sua crescita è stata costretta a migrare nella vicina Brescia, attratta forse dalla presenza di altre “leonesse”, con le quali ha potuto far branco e da piccola cucciolotta diventare un puma adulto e spietato. Gli anni passano e il richiamo della sua terra si fa sempre più forte. E’ così che Lisa Alborghetti, il Puma d’Alzano, non ha potuto resistere e dopo tanti anni di Brescia è tornata nella sua Bergamo, per vestire la maglia del Mozzanica e tornare protagonista della nostra serie A.

Da buona bergamasca hai iniziato a tirare i primi calci nella tua terra, ma passasti ancora giovanissima al Brescia. Vuoi raccontarci com’è cominciata la tua carriera?
Ho iniziato nella squadra dell’oratorio con i maschi, poi a dodici sono andata all’Atalanta femminile dove sono rimasta giocando nelle giovanili per tre anni. Quindi a quindici anni sono andata al Brescia, dove sono rimasta per 8 stagioni. Fu tramite Miro Keci che ebbi il contatto per spostarmi a Brescia, che era stato allenatore delle giovanili atalantine prima di passare alle rondinelle. Nella mia nuova squadra ho iniziato con le primavera, giocando le ultime partite con la prima squadra. Ma dall’anno successivo passai tra le grandi, per giocare nella serie A appena conquistata dalla società, grazie alla vittoria del campionato di A2 l’anno prima.

Un solo anno tra le ragazzine, per diventare subito un elemento indispensabile per il nuovo Brescia.
Tutti siamo necessari e nessuno indispensabile e non lo dico tanto per dire. Che mi facilitò l’approdo in prima squadra fu anche il fatto che c’erano tante ragazze più grandi e quindi io ho fatto parte del naturale cambio generazionale che avvenne. Il primo anno l’obbiettivo era salvarci e riuscimmo nell’intento anche grazie ad una vittoria a tavolino proprio contro l’Atalanta che fino all’ultima giornata era la nostra rivale diretta per la salvezza.

E dall’anno successivo partì la rivoluzione che ha portato a costruire il Brescia dei trofei.
Sì arrivarono dal Verona 5 grandi giocatrici: Brunozzi, Paliotti, D’Adda, Schiavi e Boni e dalla Reggiana Daniela Sabatino, nonché  una nuova guida, Nazzarena Grilli. In quella prima stagione ottenemmo un buon terzo posto e iniziò ad amalgamarsi un gruppo che, poco alla volta, si è consolidato e ha ottenuto i successi che sappiamo. Puntare sulla costruzione di un gruppo forte e non sui singoli è stata la chiave della svolta della società. Si è creata un’anima di squadra che poi a mio avviso è la ragione di tutte le vittorie ottenute, comprese le più attuali. Giocando per anni con le stesse compagne ci sono automatismi in campo che diventano naturali e diviene tutto sempre più facile.

8 anni al Brescia passati lavorando con tre allenatrici diverse. Quali insegnamenti hai avuto da loro?
La prima è stata Ilaria Rivola, che ho avuto solo nel primo anno di serie A e che fu esonerata prima della fine del campionato. Per me era un anno speciale perché da piccola, stare lì nel calcio che conta era già una favola e non mi rendevo conto di quello che andava o non andava, pertanto mi viene difficile giudicarla. Nazzarena aveva un carattere molto forte, non andava per il sottile e diceva sempre in faccia quel pensava. All’epoca io ero ancora troppo piccola per capire che quello era il suo modo di spronarci e tirare fuori il massimo da noi e ho un po’ sofferto per questo. Oggi ho capito che quel che ha fatto lo ha fatto perché in me ci credeva ed è stata importante perché mi ha aiutato a smussare il mio carattere. Infine Milena Bertolini, molto diversa da Nazzi, ma molto preparata e capace ad insegnare calcio.

Mezzala, all’occorrenza difensore, impiegata a volte anche come trequartista, nell’under 20 hai fatto il centravanti e mi risulta che in passato hai fatto anche il portiere. C’è qualcosa che non hai fatto?
In effetti sono nata portiere che ancora oggi è il mio ruolo preferito e sarei felicissima di tornare tra i pali se qualcuno me lo chiedesse, ma temo resterà il mio sogno nel cassetto. Sono diventata poi centrocampista centrale, addirittura con Rivola giocavo da trequartista con il 10. La punta l’ho fatta solo in nazionale Under 19 e 20 con mister Corradini. Non era un ruolo che sentivo mio e ho faticato molto, pur cercando di svolgerlo al meglio delle mie possibilità. Giocare spalle alla porta non era proprio il mio gioco. Comunque conquistammo l’accesso al mondiale che per noi fu una grandissima cosa. Era effettivamente una bella squadra. Ricordo che tra loro c’erano Rosucci, Ledri, Linari, Pedretti, Di Criscio, Salvai, Lecce, Coppola… insomma qualità non ci mancava.

Qual è la giocatrice che ti ha dato di più in questi anni?
A livello calcistico dico Rosucci. A Brescia siamo state compagne di reparto e in campo con lei mi trovavo a meraviglia. A livello umano… sempre lei. Tra noi c’è un legame d’amicizia molto forte che oggi non è cambiato anche se non giochiamo più nella stessa squadra.

Il successo più bello che ricordi?
Il primo scudetto di Brescia. Sarà stata la cornice di pubblico che ci fu nella gara decisiva al Club Azzurri contro la Torres. Sarà perché stavamo detronizzando la squadra più forte del campionato, che per anni l’ha fatta da padrona, la più temuta di tutte. Un campionato iniziato male, con un 4-1 subito in casa con il Tavagnacco e l’eliminazione dalla coppa Italia proprio per mano del Mozzanica. Ma da lì è partita la nostra risalita, culminata in 29 vittorie consecutive e il trionfo finale. Una stagione magica, indescrivibile.

Infine l’esperienza a Cipro. Cosa ti ha spinto in questa scelta?
L’idea di provare un’esperienza all’estero c’era già. A ventidue anni ho pensato “o lo faccio adesso o mai più”. E’ arrivata questa offerta da una squadra cipriota, l’Apollon Lemesou, ho deciso di fare questo provino al termine del quale hanno confermato l’intenzione di tesserarmi. Non è stata una decisione facile, ma ha prevalso la volontà di fare una nuova esperienza e rimettermi in gioco. A Cipro c’è un calcio molto diverso. La qualità non manca: nella nostra squadra c’erano tante straniere, americane, greche, una svedese e persino una ragazza di Malta. Era un mix di culture e pertanto nei primi tempi farsi capire era davvero difficile. Ma anche questo aspetto mi è servito per imparare tanto, in particolare ad affrontare i miei limiti. L’Apollon è una società che investe molto nel calcio femminile. Vince da tanti anni il campionato e di conseguenza partecipa alla Champions League. Il campionato inizia a fine ottobre e finisce a marzo, dura poco insomma. Ma in sostanza si spezza in due stagioni, quella dove si partecipa alla Champions, che in pratica dura fino a novembre, e la parte successiva. Una volta uscita dalla Champions le straniere vengono liberate e la società punta quasi totalmente sulle cipriote per il resto della stagione. Insomma nella prima parte del torneo hai a che fare con un livello di qualità molto alto. E’ stata un’esperienza molto positiva che se dovessi tornare indietro ripeterei senz’altro.

Ripeteresti anche la scelta di venire a Mozzanica?
Certo. Mi sto trovando benissimo. E’ un ambiente dove puoi parlare con schiettezza, dove ogni problematica viene affrontata di persona senza dover nascondere nulla. Un particolare che mi è piaciuto molto sin da subito. Anche sul campo mi sto trovando a mio agio con le compagne e con i metodi del mister. E poi finalmente sono a casa. Arrivando da tanti anni di Brescia temevo di trovare qualche difficoltà ad ambientarmi e invece fin dal primo giorno sono stata accolta benissimo da tutti e da tutte.

Nessun problema ad affrontare il Brescia quindi? (L’intervista è stata realizzata prima della gara di campionato con le rondinelle, terminata 1-1, proprio con una rete di Lisa su calcio di rigore)
E’ ovvio che per me giocare contro il Brescia non è una partita come le altre, ma io sono contenta della scelta che ho fatto e vado in campo tranquilla. Sono una giocatrice del Mozzanica e davanti avrò delle avversarie. Poi i rapporti d’amicizia restano e ci mancherebbe non fosse così, ma dopo il 90’.

Per la preda non c’è pace, che questa sia una palla da recuperare o una porta da violare. Qualcuno sostiene che i puma possano essere addomesticati. Forse dopo il triplice fischio…

Credit Photo: http://www.asdmozzanica.eu/

Ancora festeggiamenti per il Florentia in B

Il C.F. Florentia ha festeggiato davanti al proprio pubblico la promozione in Serie B vincendo 7 – 1 contro il Don Bosco Fossone grazie a una tripletta di capitan Nencioni, una doppietta di Gnisci e le reti di Mazzella e Abati.

Le biancorosse hanno condotto una gara perfetta contro il Don Bosco Fossone, terzo in classifica, e dopo soli 8’ hanno trovato la rete del vantaggio su rigore, guadagnato da Gnisci e realizzato dal capitano Alessandra Nencioni, autrice di un’altra partita di grande qualità e sempre più saldamente in testa alla classifica marcatrici con 28 reti in Campionato.

Netto il predominio della Florentia nel primo parziale: al Pazzagli si è visto un gioco veloce, palla a terra e tante occasioni da goal per le attaccanti biancorosse. Giada Gnisci è stata brava ad approfittare e concretizzare la mole di gioco al 24’ e al 40’ siglando l’ennesima doppietta di una stagione vissuta da protagonista sotto rete. Sul finire del primo tempo è arrivato un sussulto delle Carraresi con il goal dell’esperta Angelini che ha chiuso il parziale sul 3 – 1.

Nella ripresa il C.F. Florentia è sceso in campo per legittimare il vantaggio e la testa di un Campionato sofferto, voluto e conquistato.

La Florentia non si è adagiata sulla vittoria del Campionato già acquisita e sul parziale a favore: le giocatrici biancorosse hanno messo in campo la testa, il carattere e il cuore. Si è visto sul rettangolo verde un grande gruppo, una squadra che si è riconosciuta e si è fatta riconoscere.
La manovra fluida e corale e i cinque cambi a inizio secondo tempo hanno permesso di arrotondare il risultato sul 7 – 1 grazie alle reti di Abati, Mazzella e la doppietta finale di capitan Nencioni.

Da segnalare il goal che ha chiuso l’incontro: all’87’ Nencioni dribbla tre avversarie con grande classe, non cade, rimane in piedi, e trovandosi sola davanti al portiere con una finta infila il pallone in rete alle spalle dell’estremo difensore spiazzato.

“Le ragazze hanno fatto una grande partita” commenta Mister Mario Nicoli “poteva esserci un po’ di appagamento dopo i festeggiamenti per la promozione, ma non è stato così. Non vogliamo fermarci, speriamo che la nostra stagione duri ancora a lungo. Adesso aspettiamo i sorteggi per la Coppa Italia e intanto continuiamo ad allenarci con intensità e concentrazione. Vorrei chiudere facendo i complimenti all’Empoli Ladies che ha conquistato la promozione in Serie A: abbiamo incontrato questa squadra a inizio stagione in amichevole e si vedeva che avevano tutti i presupposti per fare bene e puntare in alto. Quest’anno la Toscana ha dimostrato di avere una grande attenzione verso il calcio femminile e stiamo facendo tutti un ottimo lavoro: la vittoria in Campionato e in Coppa della Florentia, la vittoria del Campionato della Fiorentina, la conquista del Torneo delle Regioni della Rappresentativa Toscana e ieri la vittoria dell’Empoli Ladies lo dimostrano ampiamente!”

Questa la formazione scesa in campo al Pazzagli: Picciafuochi I., Picciafuochi E. (67’ Aulito), Bonaiuti (35’ Pini), Mazzella, Valgimigli G., Tamburini, Abat Aliaj (52’ Pecchia), Gnisci (60’ Erriquez), Nencioni, Lotti (67’ Brito Ramos).

Il tabellino: 8’ Nencioni, 24’ Gnisci, 40’ Gnisci, 43’ Angelini, 55’ Abati, 67’ Mazzella, 76’ Nencioni, 87’ Nencioni.

Credit Photo: Comunicato Stampa (Florentia)

Alessandro Scarcella sulla salvezza del Trani: “Piccolo miracolo sportivo”

Non era una partita importante, ma una pura formalità, Lazio-Trani, disputatasi ieri e persa dal Trani per 5-0. A segnare, al 13’ Sciarretti, al 28’ Coletta, al 30’ Volpe su autogol, al 31’ Lombardozzi, al 38’ Pezzotti. Il direttore tecnico, Francesco Mannatrizio, ha preferito lasciare spazio alle giovani. Hanno infatti giocato i portieri Campana e Anelli e la punta Ventura.
Questa la formazione del Trani: Campana (46’ Anelli), Spallucci, Volpe, Manzi, Iorio, Laurora (46’ Mergola), Riccio, Mariano (75’ Amorese), Sibilano, Maratea, Ventura. A disposizione: Cagiano, Scaringella, Di Domizio, Sasso.
Formazione Lazio: Sarnataro, Angelini, De Luca, Vaccari, Cela, Vittori, Sette, Lombardozzi, Coletta, Pezzotti, Sciarretti. A disposizione: Autili, Lommi, Tosti, Lattanzi, Santoro, Berarducci, Corradino.

Finita la stagione, il presidente della Asd Apulia Trani Alessio Scarcella ha commentato questo campionato: «La nostra salvezza va ben al di là del risultato sportivo. Una piccola realtà come noi, una società costituita da un gruppo di persone che ci mette la passione e la buona volontà ma che spesso incontra difficoltà dovute a fattori esterni, ha affrontato un girone composto da squadre di città come Napoli, Roma, Bari, Latina, realtà ben differenti. Il merito è stato delle ragazze e dello staff tecnico, primo fra tutti Francesco Mannatrizio, che ci hanno creduto sino in fondo ed hanno raggiunto quello che potrei definire un piccolo miracolo sportivo. Un grazie a tutti quelli che hanno collaborato nella società ed a tutti quelli che ci hanno sostenuto anche nei momenti difficili. Speriamo che in futuro si possa avere più disponibilità e partecipazione per consentire alla Apulia Trani di far vivere un sogno e bei momenti di sano sport a tutte le ragazze che amano il calcio».

Per quanto riguarda il girone D della serie B, Roma e Bari andranno allo spareggio, in quanto lo scontro diretto di ieri è stato vinto dalle pugliesi. Questa la classifica finale: Roma e Bari 63, Latina 37, Carpisa Napoli 32, Roma XIV 31, Salento 29, Lazio 28, Nebrodi 26, Napoli dream team 22, Domina neapolis academy 20, Trani 17, Grifone 12. Le marcatrici del Trani in campionato sono state: Isabel Sgaramella 3 goal; Michela Delvecchio e Pamela Riccio 2 reti; Dina Manzi, Ilaria Maratea e Alessia Sibilano un goal.

Credit Photo: Comunicato Stampa (Apulia Trani)

Iniziato a Coverciano l’ ‘UEFA Study Group Scheme’ sul calcio femminile

Ha preso il via oggi pomeriggio, presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, l’UEFA Study Group Scheme’, il seminario dedicato al calcio femminile e alle Nazionali giovanili femminili organizzato dalla FIGC e che vede la partecipazione delle federazioni di Azerbaigian, Russia e Serbia. Il segretario del Settore Tecnico, Paolo Piani, ha aperto i lavori nell’Aula Magna di Coverciano, portando i saluti del presidente del Settore Tecnico, Gianni Rivera, e del vice presidente della FIGC e direttore della Scuola Allenatori, Renzo Ulivieri.

È quindi intervenuto il Ct della Nazionale femminile, Antonio Cabrini: “Mi auguro – ha detto rivolgendosi ai rappresentanti delle federazioni presenti – che possiate trovare qui a Coverciano l’ambiente giusto per comprendere ciò che, come federazione italiana, stiamo portando avanti per il bene del calcio femminile”.

Nikolay Tolstykh, membro dell’UEFA Development and Technical Assistance Committee, ha ringraziato la FIGC per l’organizzazione del seminario, “che rappresenta in pieno quanto la UEFA tenga allo sviluppo del calcio femminile”. La parola è infine passata a Patrizia Recandio, responsabile FIGC per lo sviluppo del calcio femminile, e a Vito Di Gioia, segretario del Settore Giovanile e Scolastico, che hanno chiuso la giornata con i loro interventi.

Domani sarà la volta degli interventi di Giorgio Bottaro, responsabile organizzativo delle squadre nazionali; Maurizio Marchesini, responsabile tecnico nazionale dei Centri Federali Territoriali; Massimo Tell, responsabile dell’Attività di Base del SGS; Patrizia Panico, vice allenatore della Nazionale Under 16 maschile; Massimo Migliorini, Rita Guarino ed Enrico Sbardella, tecnici rispettivamente delle Nazionali femminili Under 16, 17 e 19

Mercoledì 17 maggio, ultimo giorno del seminario, saranno invece presenti: Renzo Ulivieri, vice presidente della FIGC e direttore della Scuola Allenatori; Andrea Ferretti, coordinatore dell’Area Medica del Club Italia; Stefano D’Ottavio, coordinatore dei preparatori atletici delle nazionali femminili; Carlo Castagna, responsabile del Laboratorio di Metodologia dell’allenamento del Settore Tecnico; Cristian Petri, nutrizionista della Nazionale Under 21 e Sandro Mencucci e Sauro Fattori, rispettivamente presidente e allenatore della Fiorentina Women’s, laureatasi la scorsa settimana per la prima volta campione d’Italia.

Credit Photo: http://www.figc.it/

L’Orobica e Alessia Giudici ancora e sempre più insieme!

Tre anni passati in casa Orobica per l’insegnante preparatrice atletica che sta diventando allenatrice con qualifica Uefa B per migliorare un percorso che quest’anno, alla guida delle Giovanissime e quale Responsabile del Settore Giovanile Scolastico, l’ha contraddistinta per competenza e professionalità.

Lo voleva da tanto e c’è riuscita: nel 2017/18 l’Orobica creerà la propria Scuola Calcio qualificata FIGC con anche i Primi Calci grazie al suo incessante lavoro sul campo.

Supporto ad Ardemagni e a chi guiderà le Squadra Pulcini (probabilmente verranno formate due squadre Pulcini), Alessia sarà nuovamente Responsabile delle Squadre del Settore Giovanile Scolastico e sarà ancora la guida della Squadra Giovanissime anni 2003/2004/2005.

Date le sue spiccate doti di insegnamento, ampiamente dimostrate, molte giocatrici 2004/2005 (già tesserate e/o partecipanti ai due open day e ai tornei primaverili) potranno fare parte della nuova Rosa e proseguire il già ottimo lavoro svolto quest’anno con lei.

A breve il Progetto Orobica Academy, di cui la Giudici è grande sostenitrice, verrà presentato alle Istituzioni e, grazie alla possibile collaborazione con importanti società maschili, potrà prevedere anche l’evoluzione del progetto tecnico e divenire di alto livello dato il supporto che Marini, Ardemagni e Giudici avranno a disposizione per le proprie squadre.

Quindi…Forza Alessia Giudici, l’Orobica crede in te quanto tu credi nella stessa Orobica!

Credit Photo: Orobica Calcio Bergamo – Facebook

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