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Il campionato secondo Fabiana Comin: «Fortitudo, sei maturata. Top con Pro Sambo, flop con Orobica»

Il voto in pagella è una sufficienza piena. «Alla Fortitudo Mozzecane do un bel 6+. Non vado oltre perché avremmo potuto fare meglio ma sono orgogliosa della mia squadra». Settimo posto in classifica (a pari merito con Unterland Damen e Azalee), quarta migliore difesa, tante giovani, e giovanissime, lanciate in serie B e un torneo 2016/17 «che servirà alle ragazze come trampolino di lancio per il futuro». Fabiana Comin traccia il bilancio di fine annata. Il tecnico gialloblù ripercorre dieci mesi di lavoro e ventisei partite di campionato. «Ringrazio tutte le atlete per l’impegno che hanno profuso durante la stagione e il mio staff. Insieme abbiamo svolto un ottimo lavoro».

Comin, partiamo dall’immagine finale: il Fimauto Valpolicella vince 0-5 a San Zeno di Mozzecane e sale in serie A. L’ultimo atto della sua Fortitudo?
«La squadra si è impegnata, ha onorato il campionato e ha saputo tenere testa alla prima in classifica per 80 minuti, anche se subire tre gol così brutti nei minuti conclusivi e vedere festeggiare qualcun altro in casa nostra non è né bello né piacevole. Sapevamo che il Valpo sarebbe arrivato agguerrito e che si sarebbe giocato la promozione con il coltello tra i denti: noi non abbiamo di certo disputato una partita offensiva ma lo 0-5 è un risultato esagerato e che non rispecchia l’andamento della gara. In ogni caso, faccio i complimenti al Fimauto: mi sarebbe piaciuto assistere allo spareggio contro l’Inter Milano (seconda, ndr) però le rossoblù meritano di andare in serie A».

Il settimo posto in classifica rispecchia il valore della Fortitudo Mozzecane?
«No, infatti non sono soddisfatta appieno. È una posizione che non rende giustizia a quello che abbiamo prodotto durante il campionato. Se guardiamo il numero di risultati utili (vittorie e pareggi, ndr) siamo superiori a diverse formazioni che hanno concluso il torneo davanti a noi: questo dimostra che la rosa della Fortitudo è valida e competitiva. Le ragazze devono continuare a lavorare, a mettersi in discussione, e potranno arrivare lontano».

Diciassette punti totalizzati nel girone di andata, venti nel ritorno. Il cammino è stato in crescita?
«Sì. Nella prima parte di campionato non ci siamo espresse al meglio e abbiamo lasciato per strada punti sacrosanti, complici la giovanissima età e la poca esperienza della rosa, mentre nella seconda fase le prestazioni sono migliorate. La squadra, pur sbagliando qualche partita, ha capito che doveva commettere meno errori, essere più aggressiva e correre dal fischio iniziale dell’arbitro all’ultimo minuto».

La vittoria più esaltante?
«Il successo nel derby di ritorno contro la Pro San Bonifacio. La sconfitta dell’andata (1-2, ndr) non l’avevamo digerita, perché immeritata, e abbiamo aspettato mesi per prenderci la rivincita: quello 0-3 conquistato in casa loro, con grande autorità e grinta è stato entusiasmante. Le ragazze hanno interpretato al meglio il match e lì hanno acquisito veramente la consapevolezza di essere squadra».

La sconfitta più bruciante?
«Il 3-0 subito in novembre dall’Orobica. Non mi aspettavo un k.o. del genere, non mi aspettavo che il gruppo non scendesse in campo a livello mentale. La testa e la concentrazione sono rimaste a Mozzecane per 75 minuti e quando abbiamo iniziato a giocare davvero era ormai troppo tardi».

La prestazione più bella e quella meno bella?
«Contro il Milan Ladies, al ritorno, abbiamo disputato un pessimo incontro (0-0, ndr), tant’è che alla ripresa degli allenamenti mi sono arrabbiata parecchio: probabilmente la Fortitudo aveva preso sottogamba l’impegno e questo mi ha fatto infuriare. Di sfide molto positive, invece, ne scelgo due: il derby vinto con la Pro San Bonifacio e, sempre al ritorno, la sconfitta contro l’Inter. A Milano abbiamo perso, è vero, ma abbiamo giocato 75 minuti da grande squadra, con coralità e tenacia».

La Fortitudo ha chiuso la stagione con una rosa di 19,8 anni di media. Quanto ha inciso la giovane età?
«Tanto. La gioventù porta ad essere altalenanti nelle prestazioni e, spesso, a non saper gestire in campo determinate emozioni. Tuttavia, le giovani sono atleticamente fresche e intense, hanno voglia di imparare e apprendono come una spugna: le ragazze sono maturate, chi più e chi meno, non si sono mai tirate indietro e hanno sfruttato gli insegnamenti dello staff tecnico. Difatti, il loro desiderio di mettersi in mostra e di imparare ha permesso di crescere in maniera costante nel girone di ritorno».

Il difetto del Mozzecane?
«L’inesperienza, dovuta appunto alla giovane età. La scelta di puntare sulla linea verde comporta tale rischio, però avere elementi così ben venga. Alcune di queste calciatrici, se continueranno a impegnarsi, avranno un futuro».

Nessuno tra serie A e i quattro gironi di B ha pareggiato tanto quanto la Fortitudo: dieci volte. Come legge il numero alto di «x» in schedina?
«Dieci pareggi sono parecchi, indubbiamente. E con un po’ di esperienza in più, alcuni di essi si sarebbero trasformati in successi. Però mi piace guardare il lato positivo delle cose: spesso siamo andate in svantaggio e abbiamo recuperato grazie alla determinazione e al carattere delle ragazze, che hanno reagito alle difficoltà con orgoglio, non mollando mai».

Quarta migliore retroguardia del girone C, dietro alle prime tre della classifica. Dopo aver incassato dodici reti nelle quattro gare iniziali, la fase difensiva ha trovato la propria quadratura?
«Sì. Anche se, in realtà, la difesa ha sempre avuto equilibrio. Le prime giornate di campionato sono state una sorpresa in negativo, perché in Coppa Italia e nelle amichevoli estive avevamo retto benissimo dietro. Credo che il gruppo si sia lasciato sopraffare dall’emozione e dalla pressione dell’esordio, e che poi sia subentrata la paura di sbagliare. Al contrario, con il passare delle settimane, abbiamo acquisito maggiore fiducia, affiatamento, e i difensori hanno dato più stabilità al reparto. Un esempio? Giulia Caliari, nonostante sia un centrale adattato (sarebbe un terzino, ndr), ha disputato una buona stagione. Concludere il torneo come una delle migliori retroguardie è una vera soddisfazione».

Restando in tema: diciassette secondi tempi senza subire gol. Cosa significa questo dato?
«Vuol dire che la squadra ha ascoltato i consigli e le correzioni durante l’intervallo, e che, in particolare nella ripresa, è rimasta concentrata fino all’ultimo minuto. Questo è pure frutto del tipo di lavoro che abbiamo svolto negli allenamenti: alta intensità e poche pause».

Quindici punti conquistati in casa, ventidue in trasferta. La Fortitudo ha costruito le sue fortune in principalmente lontano da Mozzecane.
«In trasferta il gruppo era più tranquillo e sereno. Al contrario, in casa, soprattutto all’inizio del campionato quando la prima vittoria stentava ad arrivare, abbiamo ricevuto eccessive critiche. Le ragazze si innervosivano e non riuscivano a dare il 100% ma, per fortuna, con il tempo sono maturate e sono state brave a non fare troppo caso ai commenti esterni. Certo, chiaramente dispiace non aver reso al massimo tra le mura amiche e nel nostro fortino».

Quando la Fortitudo è andata in svantaggio dallo 0-0 (13 volte) non ha mai vinto, quando ha trovato il gol per prima (11 volte) ha strappato nove successi. Il Mozzecane non conosce vie di mezzo.
«Concordo. Un gruppo giovane si esalta o si demoralizza, e vive di eccessi. Durante l’annata abbiamo compiuto passi da una parte e passi indietro dall’altra, però la Fortitudo non si è mai scoraggiata: dopo aver subito una rete abbiamo reagito nel 90% dei casi, dimostrando attaccamento alla maglia e voglia di vincere».

Peretti: 13 gol e 5 assist. Martani: 12 gol e 3 assist. Rachele e Alice sono state le armi in più?
«Sì, soprattutto nella seconda fase del torneo. Martani veniva da stagione trascorsa più in panchina che in campo, non ha avuto i 90 minuti nelle gambe per quasi un girone e ci sono voluti alcuni mesi per farle ritrovare il ritmo partita e la giusta intensità. Dopodiché, Alice è cresciuta alla distanza, ha ritrovato le sue qualità da attaccante e ha disputato una grande seconda parte di campionato. Peretti? È stata un diesel: ha cominciato lentamente, ma una volta recuperata la continuità e la condizione ha dimostrato tutto il proprio valore. Inoltre, schierata da mezz’ala a centrocampo ha avuto la possibilità di dare sfogo alla sua fantasia e alla sua tecnica».

Storie inverse: Piovani dal centrocampo all’attacco, Caneo dall’attacco al centrocampo.
«Quando sono arrivata l’estate scorsa a Mozzecane la società aveva definito Piovani una centrocampista e Caneo un esterno offensivo, così inizialmente ho preferito utilizzarle nei ruoli della scorsa annata. Beatrice la considero una centrocampista che può fare la differenza e non sono pentita di averla utilizzata in quella posizione per l’intero girone di andata, però in passato ha sempre fatto l’attaccante: sa difendere bene palla, sa far salire la squadra e ha un tiro potente. La svolta, per lei, è accaduta alla seconda giornata, a Trento: contro il Clarentia è entrata in campo nella ripresa come punta e ha subito segnato. Lì ho capito che il ruolo dell’attaccante ce l’ha nel sangue e nel girone di ritorno, una volta trovate le giuste soluzioni in mezzo al campo, l’ho schierata stabilmente davanti. Caneo? Punta per tutta la carriera, ma la sua voglia di tenere palla e cercare le giocate, più che il gol, mi ha suggerito di provarla a centrocampo: Zoe ha esordito da mezz’ala contro l’Orobica (in febbraio, ndr) e mi è subito piaciuta. Caneo ha scoperto un nuovo ruolo e in quella posizione è stata fondamentale nell’ultima parte di campionato, per applicazione e sacrificio».

Da un portiere di ieri, qual era Comin, agli estremi difensori di oggi della Fortitudo: la stagione di Francesca Olivieri e Vanessa Venturini?
«Olivieri è un portiere giovane (19 anni, ndr), atipicamente taciturno per questo ruolo e dalle grandi qualità, che aveva bisogno di fiducia e continuità dopo i tanti guai fisici patiti nella scorsa stagione. Francesca si è rivelata brava, tenace e ha saputo sfruttare al meglio pure la fortuna: nelle prime tre giornate ha commesso qualche errore di troppo, poi la settimana successiva contro l’Orobica Venturini ha disputato un’ottima partita e contro il Milan Ladies sarebbe toccato giocare di nuovo a Vanessa ma un problema fisico l’ha fermata. Così Olivieri è tornata titolare, ha risposto molto bene, si è ripresa il posto, ha acquisito forza dagli errori ed è migliorata parecchio, sia tecnicamente che a livello comunicativo con la difesa. Di questo, sia chiaro, va dato atto a Claudio Bressan (preparatore dei portieri, ndr), il quale ha svolto un buon lavoro. Venturini? Un secondo portiere valido e all’altezza: quando è stata chiamata in causa (7 match, ndr), Vanessa si è sempre comportata bene. Purtroppo, a causa di diversi acciacchi, non ha avuto l’opportunità di scendere in campo di più».

Chi è cresciuta di più?
«Chiara De Vincenzi. Grazie alle esercitazioni tecniche e lavorando tanto con il pallone è migliorata moltissimo, anche fisicamente. Non solo: si è integrata maggiormente con il gruppo e in campo ha cominciato a dialogare di più palla a terra con le compagne, a muoversi negli spazi e a provare di più l’uno contro uno. Chiara è un attaccante giovanissimo (17 anni, ndr) ed è un esempio di lotta e sacrificio».

In testa alla speciale classifica degli assist della Fortitudo (a pari merito con Peretti) e, tra le più giovani, la gialloblù più utilizzata. L’apporto a centrocampo di Valeria Dal Molin?
«La alleno da tre anni fra Primavera dell’Agsm Verona e Mozzecane, e ad inizio stagione l’impatto con la serie B non è stato semplice: Valeria (17 anni, ndr) era insicura, aveva paura e non calciava la palla con la giusta forza. Andando avanti, però, ha trovato tra le compagne i punti di riferimento corretti e ha mostrato le sue doti a più riprese: Dal Molin ha la qualità per fare un ottimo controllo orientato e passare il pallone dove desidera, e ha capito che se vuole fare la differenza in B deve giocare con maggiore intensità e velocità».

Prima stagione da capitano gialloblù: Francesca Salaorni?
«Una bella rivelazione. Salaorni ha un fortissimo attaccamento ai colori della Fortitudo, è un difensore con grandissima grinta, ha incitato sempre le compagne, ha aiutato tanto lo staff nei confronti della squadra, è stata disponibile e attenta ad ogni situazione, ed è mancata pochissimo agli allenamenti. E l’unica volta in cui ha avuto un impegno, è venuta comunque al campo un’ora prima per svolgere un allenamento individuale».

Da chi si aspettava qualcosa in più?
«Da Zangari. Alessandra è un attaccante dalle qualità fisiche importanti, con buone proprietà tecniche e una velocità notevole, però deve impegnarsi di più se desidera trovare costante spazio».

Durante il campionato hanno debuttato in B Letizia Malvezzi e Lucia Bonfante, difensori classe 2001. Un giudizio? 
«Malvezzi è un’atleta che può, piano piano, prendersi un posto di rilievo in prima squadra: fisicamente è dotata ed è riuscita a reggere i nostri carichi di allenamento, ma bisogna che tiri fuori più carattere. In ogni caso, esordire in serie B a 14 anni in una sfida difficile come quella contro l’Unterland Damen (all’andata, ndr), e farlo con personalità, sono segnali di cui andare fieri. Bonfante? Un diamante grezzo da lavorare. Se Lucia si allenerà con maggiore continuità con la prima squadra avrà la possibilità di diventare un buon elemento».

La prima esperienza di Comin da capo allenatore in serie B?
«Sono soddisfatta. Il gruppo è cresciuto e maturato, e questo per me è un aspetto indispensabile. L’unico rammarico è la posizione in classifica, però 19 risultati su 26 (9 vittorie e 10 pareggi, ndr) sono un bottino gratificante. Ecco, mi dispiace essere stata espulsa con la Riozzese e aver dovuto guardare le ultime tre giornate dalla tribuna per via della squalifica. Purtroppo non sono riuscita a stare vicino alla squadra fino alla fine come avrei voluto».

Credit Photo: Graziano Zanetti Photography – http://fortitudo.org/

Allenamento formativo sulle Regole del Giuoco Calcio

Le più piccole del Sassuolo Calcio mercoledì hanno effettuato un allenamento speciale, presso il Campo sportivo Consolata, dedicato alla formazione sulle Regole del Giuoco del Calcio.

L’allenamento è stato condotto assieme a Pierpaolo Perrone, Presidente della Sezione AIA di Modena e ha previsto delle esercitazioni ideate sotto forma di gioco per approfondire alcune regole di gioco come: rimessa in gioco con le mani e dal fondo, il calcio di punizione diretto e indiretto, il calcio di rigore, le aree e i comportamenti da evitare, il calcio d’angolo.

Credit Photo: http://www.sassuolocalcio.it/

“Roba da circo”. La lettera del Presidente Cesari ai vertici FIGC, LND e DCF

Pubblichiamo integralmente la lettera inviata dal presidente del Brescia CF Giuseppe Cesari, al presidente FIGC Carlo Tavecchio, al presidente Lnd Cosimo Sibilla e al delegato al calcio femminile Sandro Morgana:

Egregi Presidenti,
si continua a parlare di calcio femminile in continua crescita, dell’evoluzione dell’altra metà del calcio, ma a mio parere al momento non si sono ancora visti interventi decisivi che possano apportare i miglioramenti sperati. 

Relativamente alle iniziative messe in campo, con riferimento ai centri federali che sulla carta sono stati creati per favorire lo sviluppo del calcio femminile, mi preme evidenziare che, almeno per ora, mi risulta che abbiano creato ulteriori disagi alle famiglie e alle società, senza aver portato nulla di nuovo.

Ma la cosa più allarmante è che in questi “CENTRI FEDERALI” o “RAPPRESENTATIVE” le giocatrici non sono nemmeno assicurate, salvo il poter ricorrere all’assicurazione della LND che attualmente rimborsa somme inadeguate a coprire i costi necessari a sostenere un completo recupero da un eventuale infortunio.
Ma allora qualcuno deve spiegarmi perché se una società sportiva un giorno decide di fare una giornata di sport o un evento aperto alle bambine che giocano a calcio, è obbligata ad avere un’ulteriore assicurazione altrimenti si corre il rischio che quella della LND non risponda.  
Sul punto, ritengo sia necessario intervenire al più presto e dare al sistema un’organizzazione che tuteli sia le società sia le atlete.

Altro problema secondo la mia opinione riguarda il CAMPIONATO PRIMAVERA, dove addirittura quest’anno il DCF voleva gestire i campionati regionali direttamente e non più tramite i comitati. Non è un caso se la maggior parte delle società non abbiano accettato.
Un campionato Primavera in cui durante il suo svolgimento escono comunicati piuttosto discutibili e dove ci sono dei regolamenti quantomeno rivedibili, come ad esempio la circostanza che se due squadre si trovano a pari punti contano i goal in trasferta. Allora qualcuno mi deve spiegare se in un quadrangolare una squadra gioca due volte in casa come potrebbe realizzare dei goal fuori casa?
Secondo la mia modesta opinione, c’è una disorganizzazione di fondo a cui si deve porre rimedio nell’immediato. 

Preciso, questa contestazione esula dal fatto che il Brescia Calcio Femminile non sia stato ammesso come seconda squadra classificata alle fasi finali. Anche se cari signori, anch’io ho letto la lettera mandata da Cottini e da come è scritta ho interpretato che chi si classificava al secondo posto avrebbe avuto diritto a partecipare alle fasi nazionali. Ma poi il Presidente Morgana mi ha fatto notare come invece la lettere fosse molto chiara al riguardo. In proposito, vi sarò grato se riusciste a fornirmi una interpretazione chiara del regolamento. 

Come Delegato Nazionale Calcio Femminile ho avuto richiesta da diverse società di per fare qualcosa per contribuire al miglioramento dell’attuale situazione in cui versa questo Campionato Primavera. Poi è logico che se leggo che nel girone del Veneto passano “CINQUE” società alla fase nazionale allora il mio sconforto non può che aumentare.

Non pretendo che la regione Lombardia, prima regione per società di calcio iscritte sia maschili che femminili, con un girone da 16 squadre, abbia il diritto a far passare 2 squadre essendo forza in causa, ma pretendo rispetto, serietà e competenza da entrambe le parti. Mi piacerebbe avere una risposta risolutiva al caso in questione, magari dal delegato Morgana che stimo e che invito ad intervenire subito e non a partire dalla prossima stagione perché a noi un intervento serve subito.

Mi rivolgo infine a lei Presidente Tavecchio, se vuole far cresce il calcio femminile la prego di iniziare ad inserire nei vari uffici persone maggiormente qualificate, perché ora come società ci siamo noi appassionati di calcio femminile dove dedichiamo tempo, denaro per pura passione del Calcio Femminile, ma visto che stanno entrando società professionistiche come Fiorentina, Sassuolo, Empoli, Bari, Lazio, Chievo, Inter e tra poco anche la Juventus è necessario arrivare nell’immediato ad un punto di svolta, altrimenti il calcio femminile non crescerà mai. 

Infine, mi permetto di esprimere tutta la mia delusione in merito al comunicato ufficiale n.81 del 17/05/2017 finale di Coppa Italia, con il quale è stata comunicata la VARIAZIONE FINALE COPPA ITALIA NAZIONALE MERCOLEDI’ 14 GIUGNO 2017 – GARA UNICA – ORE 16.00 CENTRO FEDERALE GINO BOZZI VIA STEFANO BORGONOVO – FIRENZE.
Una finale di Coppa Italia di mercoledì alle 16,00 su un campo sintetico e oltretutto a Firenze, mi sembra troppo svantaggioso per le rivali della Fiorentina che, avendo un calendario piuttosto facile sulla carta, si ritroverebbe a giocare la finale in casa e ad un orario scomodo per il Brescia, il Verona, il Tavagnacco o il Mozzanica. Infatti, mi chiedo come mai potrebbero i tifosi di una delle altre squadre affrontare una trasferta infrasettimanale per seguire la loro squadra a Firenze di mercoledì alle ore 16:00. 
Vi sarei grato pertanto se consideraste una eventuale modifica di quanto programmato per la finale di Coppa Italia.

Presidente, purtroppo, nell’altra metà del calcio, quello femminile, non è cambiato nulla, anzi continuano i disagi.

Cordiali saluti
Giuseppe Cesari Presidente Brescia CF

Credit Photo: http://www.bresciacalciofemminile.it/

Verso i play-out, Rinaldo Macori: “Servirà tutta l’unità di questo bel gruppo”

La sua “creatura” si giocherà la permanenza in Serie A in una manciata di minuti. Un’ora e mezza, forse due, che segneranno un passo importante nella storia del San Zaccaria. La squadra biancorossa ha di fronte a sé un bivio: salvarsi e prepararsi a disputare la sua quarta stagione in Serie A oppure retrocedere ed essere costretta a pianificare il ritorno nella serie cadetta. Rinaldo Macori, il presidente, cerca di nascondere senza riuscirci la sua tensione per questo momento delicatissimo della stagione.
“Come presidente sto vivendo questo momento con molta ansia. Non è semplice – spiega – perché ci stiamo giocando un campionato e una categoria in appena novanta minuti”.

La società è arrivata a questo punto dopo una stagione molto difficile e complicata, nella quale c’è stato anche il cambio tecnico alla guida della squadra.
“È stato un anno duro – conferma Macori – del quale sono comunque soddisfatto a metà. La posizione è lo specchio di come siamo andati tutti quanti. Non nascondo la mia delusione per come sono andate le cose, perché c’erano tutte le premesse per fare bene sulla carta, ma qualcosa non ha funzionato. Di positivo c’è sicuramente l’unità del gruppo e delle ragazze che nelle difficoltà sono sempre rimaste unite”.

La stessa compattezza dovrà essere uno dei componenti fondamentali della gara contro il Como di sabato. Una partita importante perché importanti saranno le novità future che accompagneranno il San Zaccaria in vista della prossima stagione.
“Questa società ha iniziato un progetto da cinque anni costruendo una squadra competitiva e progettando una crescita accompagna dal settore giovanile con Primavera e Giovanissime. In Romagna siamo l’unica società con un vivaio riservato solo alle ragazze e i risultati li abbiamo visti anche quest’anno con tanti debutti di ragazzine in prima squadra, ma anche in passato. I nomi sono importanti come Amanda Tampieri, Erika Santoro e Linda Casadio tanto per citarne alcuni”.

Ora però salvarsi riveste un valore importante per il futuro biancorosso.
“Credo che questa società e la nostra attuale posizione rivesta una notevole importanza per tutta la città, proprio per questo abbiamo in progetto di dare un nome importante alla squadra e alla città, ma prima pensiamo alla partita di sabato”.

Credit Photo: http://www.usdsanzaccaria.it/

Claudia Palombi, Res: “Sarà dura, ma puntiamo al terzo Scudetto!”

Chiuso il campionato di Serie A, e ufficializzate le date e i gironi della fase Nazionale Primavera, in casa Res Roma occhi e cuore sono tutti indirizzati verso l’obiettivo terzo scudetto, dopo i due tricolori vinti nelle ultime due stagioni.
Il capitano giallorosso, Claudia Palombi, fa il punto sulla sua squadra, raccontando sogni e aspettative per un terzo titolo che porterebbe la Res Roma nella storia del calcio femminile giovanile.

Ciao Claudia, parte la fase nazionale Primavera: quali sono le tue aspettative?
Tra una settimana parte la fase nazionale della Primavera e l’aspettativa più importante non può che essere la vincita del terzo scudetto consecutivo. Ci tengo molto soprattutto perché è il mio ultimo anno in Primavera e perché siamo una grande squadra anche se giovanissima.

Pink Bari e la vincente della Campania le vostre avversarie. Cosa ti aspetti da queste due sfide?
Sono due squadre importanti che da anni incontriamo sia con la prima squadra sia in Primavera, ogni squadra mira a prendere il nostro posto, vediamo chi avrà la meglio, sono pronta a tutto.

Cosa vuol dire per te indossare la fascia di capitano di una squadra che ha vinto gli ultimi due scudetti?
Indossare la fascia da capitano è un privilegio che in pochi hanno la fortuna di avere, ma è soprattutto una responsabilità enorme; devi cercare di guidare un gruppo e portarlo ad alti livelli, facendogli capire i punti fondamentali per arrivare a una vittoria così importante come lo scudetto. Diciamo che in questi due anni ci sono riuscita, spero di riuscire a trasmettere gli stessi principi e le stesse emozioni anche quest’anno. 

Qual è l’avversario che temi di più nella corsa scudetto?
A dire la verità dopo le vittorie di questi due anni non tempo nessuno, abbiamo la possibilità di entrare nella storia del calcio femminile giovanile consacrando il terzo scudetto, siamo la squadra più forte d’Italia. L’unica squadra a cui pensò un po’ di più è il Verona, dotata di tante giocatrici anche nazionali, potrebbe metterci in difficoltà soprattutto da punto di vista tecnico, ma noi siamo in grado di giocarcela con chiunque.

Mentre le più grandi hanno abbandonato per motivi di età la categoria Primavera, le nuove ressine si affacciano a questa difficile competizione. Cosa mi dici delle nuove leve giallorosse?
Abbiamo inserito qualità e giocatrici importanti nella rosa di quest’anno, come Raffaella Giuliano e Alessia Parnoffi. Poi ci sono le giovanissime che da tre anni a questa parte si stanno mettendo in gioco per raggiungere risultati importanti, e penso che siano benissimo in grado di darci un’ottima mano.

Come reputi la tua stagione in serie A e la stagione della tua squadra?
Reputo la mia stagione in serie A la migliore da quando sono qui, peccato per l’infortunio nel finale che mi ha tenuta lontana dai campi di gioco per oltre due mesi. Nel complesso penso che abbiamo fatto una stagione ottima, al di là di ogni notta aspettativa, raggiungendo uno storico quinto posto. Complimenti a tutte le ragazze e soprattutto al nostro staff che ci ha seguito dal primo all’ultimo giorno.

Tuo fratello si sta giocando la salvezza con la Ternana in serie B. Tu che sei più esperta di lui in salvezze, gli hai dato qualche consiglio?
Sono contentissima per la prima stagione nel professionismo per lui con la Ternana. È arrivato in doppia cifra e sta trascinando la squadra verso una salvezza difficilissima. L’anno scorso mi sono trovata nella sua stessa situazione e l’unico consiglio che gli ho dato è stato dirgli “buttala dentro e basta”

Credit Photo: http://www.romafemminile.it/

Pink-Roma si giocherà a Pescara: squalificato il mister Roberto D’Ermilio

La Lega Nazionale Dilettanti ha diramato in data odierna attraverso il Comunicato Ufficiale N° 81 del 17/05/2017 la sede dell’attesissima gara di spareggio per l’accesso in Serie A tra la Pink Bari e la Roma calcio femminile, giunte a pari merito a quota 63 punti al termine della stagione regolare nel girone D della serie B.

Infatti come stabilisce il regolamento : “Al termine di ogni Campionato, in caso di parità di punteggio tra due squadre, il titolo sportivo in competizione è assegnato mediante spareggio da effettuarsi sulla base di una unica gara in campo neutro, con eventuali tempi supplementari e calci di rigore con le modalità stabilite dalla regola 7 delle “Regole del Giuoco” e “Decisioni Ufficiali”. (ART. 51 N.O.I.F. – comma 3)

Il big match con inizio alle ore 17:00, si disputerà domenica 21 Maggio presso il campo n.2 in erba sintetica del centro sportivo Poggio degli Ulivi di Pescara.

Non sarà purtroppo presente sulla panchina della Pink Bari il mister Roberto D’Ermilio, squalificato per una giornata dal giudice sportivo in seguito all’espulsione comminata dall’arbitro domenica scorsa a Bitetto, in seguito a proteste.

Con lo stesso comunicato, inoltre si rettifica l’orario di inizio della gara dei quarti di finale di Coppa Italia contro i campioni d’Italia della Fiorentina in programma il 24/5; il match con i viola prenderà il via alle ore 15:00, anzichè alle 15:30 come inizialmente previsto.

Credit Photo: Pink Bari Calcio Femminile – Facebook

Skill Games: crossbar challenge

Fiorentina Women’s FC realizza in collaborazione con il Main Sponsor CF&P un format di due puntate che mette a confronto alcune calciatrici della Prima Squadra viola impegnate in sfide difficili e dai divertenti risultati.

Alia Guagni, Elena Linari, Patrizia Caccamo e Tatiana Bonetti, sono le protagoniste degli skill game: chi vincerà la sfida?

Per seguire la sfida: http://it.violachannel.tv/fw-dettaglio-pagina-video/items/id-18-05-2017_12-10-33_skill-games-crossbar-challenge.html

Credit Photo: http://it.violachannel.tv/

Terminato a Coverciano il Seminario UEFA sul calcio femminile

È terminato oggi l’ ‘UEFA Study Group Scheme’, il seminario organizzato dalla FIGC al Centro Tecnico Federale di Coverciano e dedicato al calcio femminile e alle Nazionali giovanili femminili, che ha visto la partecipazione delle federazioni di Azerbaigian, Russia e Serbia.

“Siamo contenti di raccontarvi quello che noi, come federazione italiana, facciamo e di ascoltare quale sia il vostro lavoro, perché siamo convinti che, grazie al confronto, possiamo crescere insieme – ha esordito il vice presidente della FIGC e direttore della scuola Allenatori, Renzo Ulivieri, rivolgendosi ai delegati delle federazioni straniere presenti a Coverciano – Il calcio femminile è calcio, alla stessa stregua di quello maschile: è un nostro primario obiettivo dimostrare che non esistono differenze tecnico/tattiche, ma soltanto dal punto di vista fisico. Il calcio italiano è all’avanguardia sotto l’aspetto tattico e dobbiamo fare in modo di non disperdere questo patrimonio: vogliamo che questa sia una ricchezza per il calcio femminile”.

Hanno completato il programma della giornata gli interventi di Andrea Ferretti, coordinatore dell’Area Medica del Club Italia; Stefano D’Ottavio, coordinatore dei preparatori atletici delle nazionali femminili; Carlo Castagna, responsabile del Laboratorio di Metodologia dell’allenamento del Settore Tecnico; Cristian Petri, nutrizionista della Nazionale Under 21; e Sandro Mencucci e Sauro Fattori, rispettivamente presidente e allenatore della Fiorentina Women’s, la formazione laureatasi appena undici giorni fa, per la prima volta, campione d’Italia.

Il Seminario ‘UEFA Study Group Scheme’ era stato inaugurato lunedì, con le introduzioni ai lavori del Commissario tecnico della Nazionale femminile, Antonio Cabrini; del segretario del Settore Tecnico, Paolo Piani; e di Nikolay Tolstykh, membro dell’UEFA Development and Technical Assistance Committee. Gli interventi di Patrizia Recandio, responsabile FIGC per lo sviluppo del calcio femminile, e di Vito Di Gioia, segretario del Settore Giovanile e Scolastico, avevano chiuso i lavori della prima giornata.

Ieri hanno invece illustrato i propri programmi e le proprie mansioni, alle delegazioni delle federazioni straniere presenti: Giorgio Bottaro, responsabile organizzativo delle squadre nazionali; Maurizio Marchesini, responsabile tecnico nazionale dei Centri Federali Territoriali; Massimo Tell, responsabile dell’Attività di Base del SGS; Patrizia Panico, vice allenatore della Nazionale Under 16 maschile; Massimo Migliorini, Rita Guarino ed Enrico Sbardella, tecnici rispettivamente delle Nazionali femminili Under 16, 17 e 19.

Credit Photo: FIGC Federazione Italiana Giuoco Calcio – Facebook

Women’s, Alice Parisi: “Mencucci è come un papà, ci ha seguito ovunque”

Alice Parisi, centrocampista della Fiorentina Women’s, ha parlato a Radio Deejay:
“La passione per il calcio c’è sempre stata, dopo un anno di pallavolo i miei genitori hanno capito che non faceva per me. Mencucci è una bellissima persona, sempre vicinissimo alla ragazze, è un po’ come un papà. Ci ha seguito ovunque, in ogni trasferta. Ultima partita al Franchi? C’erano quasi ottomila persone nonostante abbia piovuto prima e dopo, magari ce ne sarebbero state anche di più”.

Credit Photo: http://www.violanews.com/

Domenica al Mapei Stadium si festeggia il Sassuolo Calcio Femminile!

Domenica, durante l’intervallo di Sassuolo-Cagliari, tutta la squadra del Sassuolo Calcio Femminile sfilerà sul campo del Mapei Stadium per ricevere il meritato applauso dei tifosi neroverdi per la promozione in Serie A!

Per l’occasione è attiva una promozione speciale dedicata a tutte le donne neroverdi! Con soli 2€ potranno infatti acquistare un biglietto di Gradinata Sud per Sassuolo-Cagliari! Tutte le info sulla prevendita sono disponibili cliccando qui.

Credit Photo: http://www.sassuolocalcio.it/

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