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Sandra Ernandes, l’infermiera con il calcio nelle ossa

Una vita sempre di corsa tra scarpini, parastinchi e divise – da calcio e da infermiera – quella di Sandra Ernandes, 27 anni, bomber dell’Unterland Damen e infermiera responsabile di reparto presso la struttura privata Jesuheim di Cornaiano, in provincia di Bolzano.
Una passione quella per il calcio che la accompagna fin da bambina, quando il papà Maurinho, allenatore, la portava a vedere le sue partite con il sostegno di mamma Immi, che ha sempre assecondato la sua passione.

Durante il corso di laurea in Infermieristica ho dovuto interrompere l’attività calcistica, perché tra lezioni, laboratori e tirocinio, mi era impossibile allenarmi con regolarità.

Il calcio femminile in Italia non gode certo della visibilità che ha quello maschile, discorso che vale anche per la questione economica: nel calcio maschile girano somme esorbitanti – sottolinea Sandra – nel femminile non sono nemmeno lontanamente immaginabili. Noi donne giochiamo a calcio solo per passione, ci mettiamo più grinta e più cuore.

La stessa grinta e lo stesso cuore che Sandra mette nell’assistere gli ospiti della struttura nella quale lavora come infermiera: Sono per lo più anziani, persone disabili e altre con problemi di salute mentale. Mi capita spesso di parlare con loro di calcio. Chi di loro sa che gioco, si vuole tenere informato sui miei risultati e quelli della mia squadra, mi fa molto piacere che siano un po’ dei miei tifosi.

Dei risultati raggiunti fino ad oggi Sandra può essere certamente soddisfatta: per due anni consecutivi capocannoniere dell’Unterland Damen con 51 reti totali, un settimo posto in serie B e i quarti di finale di Coppa Italia ancora da giocare.

Una soddisfazione possibile anche grazie al suo team di lavoro:
“Sono molto grata ai miei colleghi infermieri e alla mia Direzione, perché ho sempre percepito un grandissimo sostegno da parte di tutti loro. Mi sono sempre venuti incontro con la turnistica, permettendomi di non saltare mai un allenamento o una partita”

Quello che si dice un vero gioco di squadra.
Io, per contraccambiare, ho sempre cercato di aiutare a mia volta i colleghi, rendendomi disponibile con i cambi turno nei giorni in cui ero libera da impegni sportivi.

Credit Photo: http://www.afcunterlanddamen.it/Ernandes-Sandra.htm

Il Brescia si conferma nel G8 Europeo della comunicazione

Per il quarto anno consecutivo il Brescia si è qualificato alla Champions League, manifestazione in cui in questa stagione ha raggiunto gli ottavi di finale, mentre nella precedente vide il proprio cammino interrompersi ai quarti di finale. Un traguardo, quello raggiunto dalla società del presidente Cesari guidata in panchina da Milena Bertolini, importante per il continuo processo di crescita biancoblu volto a portare il Brescia ad essere una solida realtà non solo più in Italia, ma anche in Europa.

Un lavoro che tocca tutti i vari settori, non solo quello del campo, con l’ufficio comunicazione e immagine gestito da Edoardo Brunetti da luglio 2015, che per il secondo anno consecutivo risulta tra i migliori otto in Europa tra le squadre partecipanti alla Champions League. Un risultato prestigioso che arriva grazie al consolidamento e al prosieguo di quanto fatto nella stagione scorsa con le varie iniziative di diffusione di cui il Brescia è stato protagonista. Quella biancoblu rimane inoltre in Italia la squadra con più seguito sui vari social Facebook, Instagram e Twitter.
Una conferma importante, che giunge dopo i riconoscimenti per il lavoro di diffusione mediatica in occasione delle partite europee contro Konin e Fortuna Hjorring nei mesi di ottobre e novembre, con molti video riproposti sui canali ufficiali dell’Uefa ed indicati ad esempio.
A capo della speciale classifica il Manchester City, seguito dal Bayern Monaco con il Chelsea che completa il podio. Poi Barcellona, Psg, Olympique Lione prima di Wolfsburg e Brescia.

Credit Photo: http://www.bresciacalciofemminile.it/

San Zaccaria-Como: ultima chiamata

Il Play Out in Serie A per evitare la retrocessione tra San Zaccaria e Como si gioca Sabato 20 maggio alle ore 15.30. La partita sarà trasmessa in diretta televisiva su Nuvola TV (canale 61 del digitale terrestre).

La gara si disputa allo Stadio Massimo Soprani di Ravenna. Arbitra l’incontro il Sig. Dario Duzel della sezione di Castelfranco Veneto coadiuvato dagli assistenti Daniele Marras di Cesena e Judicael Hounga di Cesena. In caso di parità al termine dei 90’ si giocheranno i tempi supplementari, se persiste la parità rimane in Serie A il San Zaccaria per la miglior posizione in classifica al termine del campionato. In caso di successo per il Como sarebbe la seconda stagione consecutiva in A, la quarta di fila per il San Zaccaria che in campionato ha vinto entrambi gli scontri diretti con le lariane.

Primavera e Juniores: Il calendario della Fase Finale

Terminati i campionati regionali sono state individuate le quattordici squadre Primavera prime classificate dei sodalizi partecipanti ai campionati nazionali Serie A e B, e le nove Juniores vincenti i regionali. Le società partecipanti dovranno schierare calciatrici nate dal 1 gennaio 1998 in poi con due fuori quota del 1997. Durante le gare possono essere sostituite ben cinque giocatrici. Il primo turno per le Primavera è organizzato in triangolari e quadrangolari con partite in programma il 28 e 31 maggio, il 4 giugno. Per le Juniores le partite di andata e ritorno gli abbinamenti si giocheranno il 28 maggio e 4 giugno mentre le giornate dei triangolari sono fissate per il 21, 28 maggio e 4 giugno. Passano il turno le prime classificate dei triangolari e quadrangolari, le vincenti gli abbinamenti. Le semifinali sia Primavera che Juniores si giocano l’11 e 18 giugno. Entrambe le finali andranno in scena sabato 24 giugno al centro di formazione federale “Gino Bozzi” di Firenze. Alle 10.30 prende il via la Juniores, alle 16.00 la Primavera.

Questi i triangolari e quadrangolari individuati per contiguità geografica:
T1) Res Roma – vincente Campania – Pink Bari
T2) Molassana Boero – Inter Milano – Juventus Torino
Q1) Jesina – Fiorentina Women’s – Grifo Perugia – Sassuolo
Q2) Pro S. Bonifacio – Marcon – Padova – AGSM Verona

Questi i triangolari e gli accoppiamenti Juniores:
T1) Bologna – Riccione – Lavagnese
A1) Pinerolo-Fiammamonza
A2) Firenze-Libertas
A3) Graphistudio Pordenone-Isera

Sono state sorteggiate le squadre che riposano nella prima giornata e quelle che giocano il primo incontro in trasferta. Riposerà nella seconda giornata il club che ha vinto il primo incontro.

PROGRAMMA:

PRIMAVERA
1^ turno triangolari – quadrangolari – 28 maggio ore 15.30
T1) Res Roma-Pink Bari (Riposa vincente Campania)
T2) Inter Milano-Molassana Boero (Riposa Juventus Torino)
Q1) Fiorentina Women’s-Jesina e Sassuolo-Grifo Perugia
Q2) AGSM Verona-Marcon e Pro San Bonifacio-Padova

2^ turno triangolari – quadrangolari – 31 maggio ore 15.30
Q1) Grifo Perugia-Fiorentina Women’s e Jesina-Sassuolo
Q2) Marcon-Pro San Bonifacio e Padova-AGSM Verona

3^ turno triangolari – quadrangolari – 4 giugno ore 15.30
Q1) Fiorentina Women’s-Sassuolo e Jesina-Grifo Perugia
Q2) Marcon-Padova e Pro San Bonifacio-AGSM Verona

Semifinali (11 e 18 giugno)
Vincente T1 vs vincente Q1
Vincente T2 vs vincente Q2

Finale (24 giugno – ore 16.00)

JUNIORES
1^ turno triangolare (21 maggio ore 16.00)
T1) Riccione-Lavagnese (Riposa Bologna)

Andata accoppiamenti (28 maggio ore 15.30)
A1) Pinerolo-Fiammamonza
A2) Firenze-Libertas
A3) Isera-Graphistudio Pordenone (24 maggio – ore 19.00)

Semifinali (11-18 giugno)
Vincente A1 vs Vincente A3
Vincente T1 vs Vincente A2

Finale (24 giugno – ore 10.30)

Credit Photo: http://calciofemminile.lnd.it/

Primo brindisi al Tricolore

Le ragazze della Fiorentina Women’s calcio hanno brindato al loro primo scudetto, conquistato con una giornata di anticipo, presso il Vinaino Fiorenza di Fabrizio Signorelli, che con la sua Best and Fast Change, uno dei maggiori cambiavalute turistici italiani, è uno degli sponsor della squadra fiorentina femminile.

A festeggiare le ragazze viola, che quest’anno hanno avverato il sogno di una città intera che le ha sostenute fino alla vittoria, oltre a Fabrizio Signorelli hanno preso parte all’evento il Presidente di Fiorentina Women’s FC Sandro Mencucci, l’Amministratore Delegato Prof. Vincenzo Vergine, gli allenatori Sauro Fattori e Antonio Cincotta e l’intero staff tecnico della Prima Squadra.

L’anno prossimo la Fiorentina Women’s FC approderà sul palcoscenico internazionale disputando la UEFA Women’s Champions League. Sicuramente il sostegno di Best and Fast Change si rivelerà utile anche all’estero per viaggiare in Europa contando sul supporto di un partner dal linguaggio internazionale.

Credit Photo: Marta Carissimi – Twitter

Unterland-Empoli anticipo dei Quarti

Domenica alle 15.30 al Campo Comunale di Cortina Sulla Strada del Vino (Bolzano) si disputa l’anticipo dei Quarti di Finale della Coppa Italia Unterland Damen-Empoli Ladies (Arbitro Andrea Calzavara di Varese). In caso di parità al termine dei tempi regolamentari saranno i rigori a sancire la squadra qualificata per il turno successivo. Le altre tre partite dei Quarti si giocano mercoledì 24 maggio. Le semifinali si disputano mercoledì 31 maggio alle ore 16.00. La finale è in programma mercoledì 14 giugno alle ore 16.00 allo stadio “Gino Bozzi” di Firenze.

Brescia Regina dell’ultimo lustro

Il campionato che si è appena concluso ha visto il Brescia chiudere il torneo con lo stesso numero di punti conquistati nella passata stagione, 55, che non sono però bastati a confermare le Leonesse campionesse d’Italia.
Il rendimento delle biancoblu si è però confermato ai vertici, come negli ultimi anni, soprattutto se si prendono in considerazione gli ultimi cinque campionati di Serie A, con il Brescia guidato sempre da Milena Bertolini: le biancoblu sono la squadra che ha conquistato più punti di tutte raggiungendo quota 333.
Il Verona viene subito dietro con 293 punti, mentre il Mozzanica si ferma a quota 237 e la Fiorentina a 238.

Per la squadra di Bertolini anche il record di squadra meno battuta con sole 105 reti subite, a dispetto delle 154 del Verona, delle 169 della Fiorentina e delle 137 del Mozzanica
Il campionato corrente è stato quello meno prolifico sotto porta per il Brescia che è andato in rete con tredici marcatrici diverse totalizzando solo 64 reti. Considerando gli ultimi cinque campionati quello biancoblu è il secondo miglior attacco con 422 reti segnate, secondo al Verona che raggiunge quota 466. La Fiorentina si ferma a 290 ed il Mozzanica la precede di tre reti. Il Brescia in questi cinque campionati non ha mai conquistato il titolo di capocannoniere.
Per la squadra di Bertolini il titolo anche di compagine che ha raccolto il maggior numero di vittorie: 106. Il Verona segue a 92, con Fiorentina e Mozzanica a quota 72.
Biancoblu che sono anche la squadra che ha pareggiato di meno, quindici volte, e perso di meno, nove volte di cui solo quattro in casa con il Club Azzurri diventato un fortino quasi inespugnabile se si considera che negli ultimi due campionati solo il Mozzanica vi ha conquistato un punto e la Fiorentina tre.
Per finire il Brescia è l’unica squadra che negli ultimi quattro campionati compare sempre in una delle due prime posizioni ottenendo così la qualificazione in Champions League che è arrivata per il quarto anno consecutivo.Un risultato determinante per la crescita e l’affermazione dei colori biancoblu in Europa.

Credit Photo: http://www.bresciacalciofemminile.it/

La TV Svizzera a Verona per seguire Gaelle Thalmann

Una troupe del secondo canale della Tv Svizzera RSI La2 giovedì 18 maggio è giunta a Verona per realizzare un servizio dedicato al portiere dell’Agsm Verona Gaelle Thalmann, numero uno della Nazionale Elvetica.
Le telecamere dell’emittente di stato della Svizzera hanno seguito il portierone gialloblù in giro per il centro di Verona, da Piazza Brà a Castelvecchio, e nel pomeriggio hanno ripreso  l’allenamento del team scaligero.
Il servizio andrà in onda all’interno della trasmissione domenicale “Sport non Stop” per presentare la partecipazione della Nazionale Svizzera ai prossimi Europei di calcio femminile.

Credit Photo: http://fifafrauenwm.sportschau.de/

Il campionato secondo Fabiana Comin: «Fortitudo, sei maturata. Top con Pro Sambo, flop con Orobica»

Il voto in pagella è una sufficienza piena. «Alla Fortitudo Mozzecane do un bel 6+. Non vado oltre perché avremmo potuto fare meglio ma sono orgogliosa della mia squadra». Settimo posto in classifica (a pari merito con Unterland Damen e Azalee), quarta migliore difesa, tante giovani, e giovanissime, lanciate in serie B e un torneo 2016/17 «che servirà alle ragazze come trampolino di lancio per il futuro». Fabiana Comin traccia il bilancio di fine annata. Il tecnico gialloblù ripercorre dieci mesi di lavoro e ventisei partite di campionato. «Ringrazio tutte le atlete per l’impegno che hanno profuso durante la stagione e il mio staff. Insieme abbiamo svolto un ottimo lavoro».

Comin, partiamo dall’immagine finale: il Fimauto Valpolicella vince 0-5 a San Zeno di Mozzecane e sale in serie A. L’ultimo atto della sua Fortitudo?
«La squadra si è impegnata, ha onorato il campionato e ha saputo tenere testa alla prima in classifica per 80 minuti, anche se subire tre gol così brutti nei minuti conclusivi e vedere festeggiare qualcun altro in casa nostra non è né bello né piacevole. Sapevamo che il Valpo sarebbe arrivato agguerrito e che si sarebbe giocato la promozione con il coltello tra i denti: noi non abbiamo di certo disputato una partita offensiva ma lo 0-5 è un risultato esagerato e che non rispecchia l’andamento della gara. In ogni caso, faccio i complimenti al Fimauto: mi sarebbe piaciuto assistere allo spareggio contro l’Inter Milano (seconda, ndr) però le rossoblù meritano di andare in serie A».

Il settimo posto in classifica rispecchia il valore della Fortitudo Mozzecane?
«No, infatti non sono soddisfatta appieno. È una posizione che non rende giustizia a quello che abbiamo prodotto durante il campionato. Se guardiamo il numero di risultati utili (vittorie e pareggi, ndr) siamo superiori a diverse formazioni che hanno concluso il torneo davanti a noi: questo dimostra che la rosa della Fortitudo è valida e competitiva. Le ragazze devono continuare a lavorare, a mettersi in discussione, e potranno arrivare lontano».

Diciassette punti totalizzati nel girone di andata, venti nel ritorno. Il cammino è stato in crescita?
«Sì. Nella prima parte di campionato non ci siamo espresse al meglio e abbiamo lasciato per strada punti sacrosanti, complici la giovanissima età e la poca esperienza della rosa, mentre nella seconda fase le prestazioni sono migliorate. La squadra, pur sbagliando qualche partita, ha capito che doveva commettere meno errori, essere più aggressiva e correre dal fischio iniziale dell’arbitro all’ultimo minuto».

La vittoria più esaltante?
«Il successo nel derby di ritorno contro la Pro San Bonifacio. La sconfitta dell’andata (1-2, ndr) non l’avevamo digerita, perché immeritata, e abbiamo aspettato mesi per prenderci la rivincita: quello 0-3 conquistato in casa loro, con grande autorità e grinta è stato entusiasmante. Le ragazze hanno interpretato al meglio il match e lì hanno acquisito veramente la consapevolezza di essere squadra».

La sconfitta più bruciante?
«Il 3-0 subito in novembre dall’Orobica. Non mi aspettavo un k.o. del genere, non mi aspettavo che il gruppo non scendesse in campo a livello mentale. La testa e la concentrazione sono rimaste a Mozzecane per 75 minuti e quando abbiamo iniziato a giocare davvero era ormai troppo tardi».

La prestazione più bella e quella meno bella?
«Contro il Milan Ladies, al ritorno, abbiamo disputato un pessimo incontro (0-0, ndr), tant’è che alla ripresa degli allenamenti mi sono arrabbiata parecchio: probabilmente la Fortitudo aveva preso sottogamba l’impegno e questo mi ha fatto infuriare. Di sfide molto positive, invece, ne scelgo due: il derby vinto con la Pro San Bonifacio e, sempre al ritorno, la sconfitta contro l’Inter. A Milano abbiamo perso, è vero, ma abbiamo giocato 75 minuti da grande squadra, con coralità e tenacia».

La Fortitudo ha chiuso la stagione con una rosa di 19,8 anni di media. Quanto ha inciso la giovane età?
«Tanto. La gioventù porta ad essere altalenanti nelle prestazioni e, spesso, a non saper gestire in campo determinate emozioni. Tuttavia, le giovani sono atleticamente fresche e intense, hanno voglia di imparare e apprendono come una spugna: le ragazze sono maturate, chi più e chi meno, non si sono mai tirate indietro e hanno sfruttato gli insegnamenti dello staff tecnico. Difatti, il loro desiderio di mettersi in mostra e di imparare ha permesso di crescere in maniera costante nel girone di ritorno».

Il difetto del Mozzecane?
«L’inesperienza, dovuta appunto alla giovane età. La scelta di puntare sulla linea verde comporta tale rischio, però avere elementi così ben venga. Alcune di queste calciatrici, se continueranno a impegnarsi, avranno un futuro».

Nessuno tra serie A e i quattro gironi di B ha pareggiato tanto quanto la Fortitudo: dieci volte. Come legge il numero alto di «x» in schedina?
«Dieci pareggi sono parecchi, indubbiamente. E con un po’ di esperienza in più, alcuni di essi si sarebbero trasformati in successi. Però mi piace guardare il lato positivo delle cose: spesso siamo andate in svantaggio e abbiamo recuperato grazie alla determinazione e al carattere delle ragazze, che hanno reagito alle difficoltà con orgoglio, non mollando mai».

Quarta migliore retroguardia del girone C, dietro alle prime tre della classifica. Dopo aver incassato dodici reti nelle quattro gare iniziali, la fase difensiva ha trovato la propria quadratura?
«Sì. Anche se, in realtà, la difesa ha sempre avuto equilibrio. Le prime giornate di campionato sono state una sorpresa in negativo, perché in Coppa Italia e nelle amichevoli estive avevamo retto benissimo dietro. Credo che il gruppo si sia lasciato sopraffare dall’emozione e dalla pressione dell’esordio, e che poi sia subentrata la paura di sbagliare. Al contrario, con il passare delle settimane, abbiamo acquisito maggiore fiducia, affiatamento, e i difensori hanno dato più stabilità al reparto. Un esempio? Giulia Caliari, nonostante sia un centrale adattato (sarebbe un terzino, ndr), ha disputato una buona stagione. Concludere il torneo come una delle migliori retroguardie è una vera soddisfazione».

Restando in tema: diciassette secondi tempi senza subire gol. Cosa significa questo dato?
«Vuol dire che la squadra ha ascoltato i consigli e le correzioni durante l’intervallo, e che, in particolare nella ripresa, è rimasta concentrata fino all’ultimo minuto. Questo è pure frutto del tipo di lavoro che abbiamo svolto negli allenamenti: alta intensità e poche pause».

Quindici punti conquistati in casa, ventidue in trasferta. La Fortitudo ha costruito le sue fortune in principalmente lontano da Mozzecane.
«In trasferta il gruppo era più tranquillo e sereno. Al contrario, in casa, soprattutto all’inizio del campionato quando la prima vittoria stentava ad arrivare, abbiamo ricevuto eccessive critiche. Le ragazze si innervosivano e non riuscivano a dare il 100% ma, per fortuna, con il tempo sono maturate e sono state brave a non fare troppo caso ai commenti esterni. Certo, chiaramente dispiace non aver reso al massimo tra le mura amiche e nel nostro fortino».

Quando la Fortitudo è andata in svantaggio dallo 0-0 (13 volte) non ha mai vinto, quando ha trovato il gol per prima (11 volte) ha strappato nove successi. Il Mozzecane non conosce vie di mezzo.
«Concordo. Un gruppo giovane si esalta o si demoralizza, e vive di eccessi. Durante l’annata abbiamo compiuto passi da una parte e passi indietro dall’altra, però la Fortitudo non si è mai scoraggiata: dopo aver subito una rete abbiamo reagito nel 90% dei casi, dimostrando attaccamento alla maglia e voglia di vincere».

Peretti: 13 gol e 5 assist. Martani: 12 gol e 3 assist. Rachele e Alice sono state le armi in più?
«Sì, soprattutto nella seconda fase del torneo. Martani veniva da stagione trascorsa più in panchina che in campo, non ha avuto i 90 minuti nelle gambe per quasi un girone e ci sono voluti alcuni mesi per farle ritrovare il ritmo partita e la giusta intensità. Dopodiché, Alice è cresciuta alla distanza, ha ritrovato le sue qualità da attaccante e ha disputato una grande seconda parte di campionato. Peretti? È stata un diesel: ha cominciato lentamente, ma una volta recuperata la continuità e la condizione ha dimostrato tutto il proprio valore. Inoltre, schierata da mezz’ala a centrocampo ha avuto la possibilità di dare sfogo alla sua fantasia e alla sua tecnica».

Storie inverse: Piovani dal centrocampo all’attacco, Caneo dall’attacco al centrocampo.
«Quando sono arrivata l’estate scorsa a Mozzecane la società aveva definito Piovani una centrocampista e Caneo un esterno offensivo, così inizialmente ho preferito utilizzarle nei ruoli della scorsa annata. Beatrice la considero una centrocampista che può fare la differenza e non sono pentita di averla utilizzata in quella posizione per l’intero girone di andata, però in passato ha sempre fatto l’attaccante: sa difendere bene palla, sa far salire la squadra e ha un tiro potente. La svolta, per lei, è accaduta alla seconda giornata, a Trento: contro il Clarentia è entrata in campo nella ripresa come punta e ha subito segnato. Lì ho capito che il ruolo dell’attaccante ce l’ha nel sangue e nel girone di ritorno, una volta trovate le giuste soluzioni in mezzo al campo, l’ho schierata stabilmente davanti. Caneo? Punta per tutta la carriera, ma la sua voglia di tenere palla e cercare le giocate, più che il gol, mi ha suggerito di provarla a centrocampo: Zoe ha esordito da mezz’ala contro l’Orobica (in febbraio, ndr) e mi è subito piaciuta. Caneo ha scoperto un nuovo ruolo e in quella posizione è stata fondamentale nell’ultima parte di campionato, per applicazione e sacrificio».

Da un portiere di ieri, qual era Comin, agli estremi difensori di oggi della Fortitudo: la stagione di Francesca Olivieri e Vanessa Venturini?
«Olivieri è un portiere giovane (19 anni, ndr), atipicamente taciturno per questo ruolo e dalle grandi qualità, che aveva bisogno di fiducia e continuità dopo i tanti guai fisici patiti nella scorsa stagione. Francesca si è rivelata brava, tenace e ha saputo sfruttare al meglio pure la fortuna: nelle prime tre giornate ha commesso qualche errore di troppo, poi la settimana successiva contro l’Orobica Venturini ha disputato un’ottima partita e contro il Milan Ladies sarebbe toccato giocare di nuovo a Vanessa ma un problema fisico l’ha fermata. Così Olivieri è tornata titolare, ha risposto molto bene, si è ripresa il posto, ha acquisito forza dagli errori ed è migliorata parecchio, sia tecnicamente che a livello comunicativo con la difesa. Di questo, sia chiaro, va dato atto a Claudio Bressan (preparatore dei portieri, ndr), il quale ha svolto un buon lavoro. Venturini? Un secondo portiere valido e all’altezza: quando è stata chiamata in causa (7 match, ndr), Vanessa si è sempre comportata bene. Purtroppo, a causa di diversi acciacchi, non ha avuto l’opportunità di scendere in campo di più».

Chi è cresciuta di più?
«Chiara De Vincenzi. Grazie alle esercitazioni tecniche e lavorando tanto con il pallone è migliorata moltissimo, anche fisicamente. Non solo: si è integrata maggiormente con il gruppo e in campo ha cominciato a dialogare di più palla a terra con le compagne, a muoversi negli spazi e a provare di più l’uno contro uno. Chiara è un attaccante giovanissimo (17 anni, ndr) ed è un esempio di lotta e sacrificio».

In testa alla speciale classifica degli assist della Fortitudo (a pari merito con Peretti) e, tra le più giovani, la gialloblù più utilizzata. L’apporto a centrocampo di Valeria Dal Molin?
«La alleno da tre anni fra Primavera dell’Agsm Verona e Mozzecane, e ad inizio stagione l’impatto con la serie B non è stato semplice: Valeria (17 anni, ndr) era insicura, aveva paura e non calciava la palla con la giusta forza. Andando avanti, però, ha trovato tra le compagne i punti di riferimento corretti e ha mostrato le sue doti a più riprese: Dal Molin ha la qualità per fare un ottimo controllo orientato e passare il pallone dove desidera, e ha capito che se vuole fare la differenza in B deve giocare con maggiore intensità e velocità».

Prima stagione da capitano gialloblù: Francesca Salaorni?
«Una bella rivelazione. Salaorni ha un fortissimo attaccamento ai colori della Fortitudo, è un difensore con grandissima grinta, ha incitato sempre le compagne, ha aiutato tanto lo staff nei confronti della squadra, è stata disponibile e attenta ad ogni situazione, ed è mancata pochissimo agli allenamenti. E l’unica volta in cui ha avuto un impegno, è venuta comunque al campo un’ora prima per svolgere un allenamento individuale».

Da chi si aspettava qualcosa in più?
«Da Zangari. Alessandra è un attaccante dalle qualità fisiche importanti, con buone proprietà tecniche e una velocità notevole, però deve impegnarsi di più se desidera trovare costante spazio».

Durante il campionato hanno debuttato in B Letizia Malvezzi e Lucia Bonfante, difensori classe 2001. Un giudizio? 
«Malvezzi è un’atleta che può, piano piano, prendersi un posto di rilievo in prima squadra: fisicamente è dotata ed è riuscita a reggere i nostri carichi di allenamento, ma bisogna che tiri fuori più carattere. In ogni caso, esordire in serie B a 14 anni in una sfida difficile come quella contro l’Unterland Damen (all’andata, ndr), e farlo con personalità, sono segnali di cui andare fieri. Bonfante? Un diamante grezzo da lavorare. Se Lucia si allenerà con maggiore continuità con la prima squadra avrà la possibilità di diventare un buon elemento».

La prima esperienza di Comin da capo allenatore in serie B?
«Sono soddisfatta. Il gruppo è cresciuto e maturato, e questo per me è un aspetto indispensabile. L’unico rammarico è la posizione in classifica, però 19 risultati su 26 (9 vittorie e 10 pareggi, ndr) sono un bottino gratificante. Ecco, mi dispiace essere stata espulsa con la Riozzese e aver dovuto guardare le ultime tre giornate dalla tribuna per via della squalifica. Purtroppo non sono riuscita a stare vicino alla squadra fino alla fine come avrei voluto».

Credit Photo: Graziano Zanetti Photography – http://fortitudo.org/

Allenamento formativo sulle Regole del Giuoco Calcio

Le più piccole del Sassuolo Calcio mercoledì hanno effettuato un allenamento speciale, presso il Campo sportivo Consolata, dedicato alla formazione sulle Regole del Giuoco del Calcio.

L’allenamento è stato condotto assieme a Pierpaolo Perrone, Presidente della Sezione AIA di Modena e ha previsto delle esercitazioni ideate sotto forma di gioco per approfondire alcune regole di gioco come: rimessa in gioco con le mani e dal fondo, il calcio di punizione diretto e indiretto, il calcio di rigore, le aree e i comportamenti da evitare, il calcio d’angolo.

Credit Photo: http://www.sassuolocalcio.it/

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