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Antonio Cabrini in visita al Centro Federale Territoriale di Verano Brianza

Nella giornata di consegna dei diplomi di partecipazione ai ragazzi e alle ragazze che negli ultimi mesi hanno preso parte all’attività dei Centri Federali Territoriali, nella struttura di Verano Brianza è giunto a far visita il Campione del Mondo, nonché Ct della Nazionale Femminile italiana, Antonio Cabrini. Prima della cerimonia finale, che segna la conclusione dell’attività ordinaria delle 20 strutture avviate dalla FIGC, il Mister azzurro ha voluto sottolineare quanto sia “fondamentale investire e valorizzare il calcio giovanile e dei CFT come opportunità per i giovani di crescere a livello calcistico alimentando il proprio spirito sportivo la voglia di diventare grandi”.
Nel corso della giornata sono intervenuti anche il responsabile tecnico del CFT Saimir Keci e il Coordinatore FIGC SGS, Giuseppe Terraneo, per ribadire “l’importanza di un progetto d’eccellenza mirato alla riscoperta dei talenti puntanto sui giovani”.

Contestualmente nelle ultime 9 strutture ancora attivie, per quando concerne il programma ordinario, la medesima cerimonia di consegna dei diplomi di partecipazione, complessivamente a circa 100 tra giovani atleti e atlete, si è svolta presso i CFT di Castel di Sangro, Cantalice, Alassio, Montichiari, Gassino Torinese, Borgo Valsugana, Istrana, Egna, Castenaso e Urbino.

Credit Photo: http://www.figc.it/

Il sindaco di Sesto incontra Sauro Fattori: “Ci voleva un sestese per far vincere la Fiorentina!”

Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, e il vice sindaco, nonché assessore allo sport, Damiano Sforzi, hanno incontrato Sauro Fattori, vincitore dello scudetto con la Fiorentina Women’s. Il primo cittadino ha scritto poi questo post sulla propria pagina Facebook:
“Ci voleva un sestese per far vincere la Fiorentina!
Con queste parole, io e l’Assessore allo Sport Damiano Sforzi abbiamo accolto Sauro Fattori, allenatore della Fiorentina Women’s FC che quest’anno ha portato a casa per la prima volta nella sua storia il titolo di Campione Nazionale e che tra pochi giorni sfiderà l’Empoli nella semifinale di Coppa Italia. Un anno strepitoso per questa squadra, alla quale auguriamo i migliori risultati e la visibilità che merita. Il mister, che abbiamo volentieri invitato per un incontro informale per complimentarci, ci ha consegnato una maglia firmata da tutte le ragazze della squadra, un regalo molto apprezzato per un tifoso viola“.

Credit Photo: http://www.violanews.com/ – http://tuttosesto.net/

Open Day Mozzanica: la seconda giornata

Nel caldo del pomeriggio di domenica 28 maggio, si è tenuto il secondo appuntamento programmato degli “Open Day”, organizzati dall’ASD Mozzanica per dare la possibilità a tante ragazzine di poter entrare in contatto con il mondo biancoceleste. Dopo la prima giornata, tenutasi sette giorni fa presso l’Oratorio San Luigi di Crema, il successo si è ripetuto presso il Comunale di Via Aldo Moro. Una ventina di giovanissime atlete ha passato un paio d’ore di puro divertimento, in compagnia di mister Luca Goi e di una nutrita rappresentanza della prima squadra bergamasca. Le piccole calciatrici hanno infatto potuto giocare con Gritti, Locatelli, Rizzon, Stracchi, Alborghetti, Scarpellini, Giacinti, Baldi, Pellegrinelli e Tonani e pertanto siamo sicuri che porteranno a casa un bellissimo ricordo di questa giornata. Non ha voluto mancare mister Garavaglia che, nonostante gli impegni, è riuscito ad arrivare presso la struttura bergamasca al termine dei lavori. Soddisfatti i dirigenti biancocelesti che ora contano di tradurre la partecipazione di queste due giornate in nuova linfa per il vivaio del Mozzanica.

Credit Photo: http://www.asdmozzanica.eu/

Nuovo mister per la prima squadra

Il Vicenza Calcio Femminile comunica di avere affidato a Cristian Dori la guida tecnica della prima squadra, della quale sarà l’allenatore per la prossima stagione sportiva.

(nella foto al centro il nuovo allenatore Cristian Dori, affiancato dal Direttore Sportivo Pedro Dal Bello e dal Direttore Generale Alberto Pomi)

Credit Photo: http://www.vicenzacalciofemminile.com/

We Football You, il ‘Porte Aperte’ dell’UPC Tavagnacco

‘We Football You’. Si chiama così l’evento organizzato dall’Upc Tavganacco per far conoscere a tutte le ragazzine appassionate di calcio l’attività della società gialloblu. Una sorta di ‘porte aperte’ per entrare in contatto con allenatori e calciatrici del Tavagnacco, squadra che da 16 stagioni milita nella serie A di calcio femminile.

L’appuntamento è fissato per sabato 10 giugno al campo sportivo di via Tolmezzo, dalle ore 15 alle 19. Un pomeriggio dedicato alle ragazzine nate tra il 2004 e il 2010 che hanno voglia di avvicinarsi a questo sport o semplicemente di provare a dare qualche calcio al pallone, all’insegna del divertimento e del piacere di trascorrere qualche ora in compagnia e all’aria aperta. Per partecipare è sufficiente indossare un paio di scarpe da ginnastica.

Lo staff del Tavagnacco è pronto ad accogliere tutte le interessate: non mancherà la merenda finale e ci sarà anche un piccolo dono per le partecipanti. Per informazioni e prenotazioni 3401090005, info@upctavagnacco.com o whatsapp al 3737697296.

Credit Photo: http://www.upctavagnacco.com/

L’Atletico Madrid fa la storia: campione di Spagna

L’Atletico Madrid Femenino incorona il sogno di una vita dopo una stagione competitiva fino alla fine con le rivali del Barcellona. La società neo campionessa di Spagna nasce nel 2001, ed è parte integrante del Club Atletico de Madrid che limita nella Liga, serie massima del campionato maschile spagnolo.

Formazione e stagione strabiliante con dei numeri impressionanti: 24 vittorie stagionali, 6 pareggi, nessuna sconfitta e con una Sonia Bermùdez che prende la medaglia d’argento per le reti concretizzate in campionato a quota 32. Invece le medaglie d’oro e di bronzo spettano rispettivamente a Jennifer Hermoso (Barcellona) a quota 35 e Marìa Paz (Valencia) con 28 reti.

Particolarità del campionato femminile in Spagna, è appunto di essere di tipo ibrido poiché presenta squadre professioniste e non professionistiche. Infatti, Amanda Sampedro, capitana della squadra dell’Atletico, lo conferma così:  “La competizione nel calcio femminile sta diventando sempre più difficile. Lo si è visto…la Real Sociedad è venuta qui e ha giocato un match eccezionale anche perché sono professioniste, e perciò voglio congratularmi con loro per aver giocato così bene”.

Il successo è arrivato con la vittoria contro la storica formazione professionistica della Real Sociedad vincendo 2 a 1.
La stagione calcistica però non è ancora conclusa perché rimane aperta la competizione per la Copa de La Reina che vedrà affrontarsi il 4 giugno le seguenti formazioni:

FC Barcelona – Real Sociedad
Athletic Club – Valencia
Atlético de Madrid – Rayo Vallecano
UDG Tenerife – Levante

Credit Photo: http://www.atleticodemadrid.com/

Primavera: Martedì a Padova

Ad appena 48 ore dalla vittoriosa gara casalinga con il Marcon, le ragazze della Primavera di Agsm Verona tornano nuovamente in campo per quella che potrebbe essere la gara decisiva nel gironcino di qualificazione alla semifinale nazionale.
Le ragazze allenate da Valter Padovani questo martedì alle ore 18,00 affronteranno in trasferta il Padova.
Le biancoscudate sabato si sono sbarazzate della Pro San Bonifacio andando a vincere in trasferta per 5 a 1, mentre le scaligere domenica tra le mura amiche hanno battuto 6 a 0 le veneziane del Marcon.

La situazione del girone dopo la prima giornata:
Agsm Verona – Marcon 6-0
Pro San Bonifacio – Padova 1-5
Classifica: Agsm Verona e Padova 3, Pro San Bonifacio e Marcon 0.
La prima classificata si qualifica per le semifinali nazionali.

Credit Photo: Gianfranco Cavalca

Diego Zuccher, Allenatore ASD Fimauto Valpolicella: “La vittoria del campionato una grande gioia, il raggiungimento di un sogno”

Mister della Fimauto Valpolicella Diego Zuccher ci racconta il derby che ha portato alla vittoria del campionato ed i suoi pensieri sulla stagione appena conclusa.
Classe 1984, entra nel mondo del calcio per passione seguendo le squadre di bambini nel proprio paese. Laureato in specialistica scienze tecniche e dello sport, inizia ad entrare in varie società semiprofessionistiche e professionistiche per poi approdare all’Hellas Verona dove, messosi a disposizione della società, inizia ad incrementare le proprie conoscenze e cambiare ruolo, con responsabilità sempre maggiori, fino a diventare responsabile della scuola calcio. Nell’estate del 2016 inizia la sua carriera di allenatore nel calcio femminile

Un derby è sempre una partita particolare, a maggior ragione quando vale una stagione e la vittoria di un campionato. Come ha vissuto l’attesa e lo sviluppo della partita? Quali sono stati i suoi pensieri sull’andamento tecnico della gara e le emozioni che ha vissuto?
I derby si preparano da soli a livello mentale, è stata una partita difficile perchè eravamo in trasferta e perchè la posta in palio era molto alta, noi avevamo due risultati a disposizione per rimanere in corsa per la vittoria del campionato ma solamente uno per poter chiudere definitivamente il discorso senza eventuali spareggi. L’attesa è stata dura, questo perchè c’era la voglia di giocarlo subito e togliersi il peso di una pressione che si era accumulata lungo tutto il campionato e che stava iniziando ad essere pesante.
Il derby è sempre una partita molto sentita e oltretutto il Mozzecane era in un periodo di ottima condizione fisica, è una squadra ben messa in campo che è cresciuta molto tecnicamente durante l’anno e che ha meritato la sua buona posizione in classifica. E’ stata una partita molto dura, loro ci tenevano a fare bene e si sono impegnate ma per nostra fortuna abbiamo trovato subito il goal a inizio partita che ci ha trasmetto tranquillità, la gara è rimasta aperta fino al 75esimo circa quando, dopo il raddoppio, lo scontro è stato in discesa. Il risultato lo ritengo giusto e meritato per quanto creato nel complesso ma per i primi 70-75 minuti la partita è stata molto equilibrata. Alla fine è stata una grande gioia per il raggiungimento di un sogno che durava da 3 anni, una grande emozione sia per le ragazze che per la società.

Quanto è orgoglioso dell’operato delle giocatrici e di tutto lo staff societario per questa vittoria?
Sono molto orgoglioso, mi ritengo fortunato per la possibilità avuta con questa società perchè la ritengo una delle più solide e organizzate di tutto il calcio femminile, serie a compresa. Ho trovato delle ragazze che si sono messe a completa disposizione e che hanno creduto in un progetto e in un percorso indicato da me e dalla società, hanno condiviso un obiettivo comune e hanno fatto di tutto per raggiungerlo. Mi ritengo veramente fortunato per questa possibilità e devo solamente ringraziare tutta la squadra, tutto lo staff e la società.

Il campionato è stato caratterizzato da una partenza stentata, poi all’undicesima giornata avete raggiunto la prima posizione e non l’avete più lasciata. Qual è stato secondo lei l’episodio chiave della vostra stagione? 
Secondo me ci sono stati 3 episodi chiave fondamentali che hanno segnato il nostro percorso e che, in modi diversi, ci hanno fatto capire su cosa dovevamo puntare e credere.
Il primo episodio è stata la sconfitta contro l’Azalee e la successiva vittoria con l’allora squadra prima in classifica San Bonifacio, collego queste due partite perchè c’è stata una delusione che però ha portato in noi una forte reazione e ci ha fatto guadagnare 3 importantissimi punti, è stato un primo grande segnale di forza e di carattere della squadra.
Il secondo episodio è avvenuto subito dopo la sosta invernale quando è stato fatto un confronto nello spogliatoio tra staff e squadra, in questa occasione abbiamo ripreso in mano le redini del percorso, eravamo primi ma mancava tanto alla fine del campionato e quell’incontro ci è servito per riazzerare tutto e ripartire con ancora più carica e determinazione. Il terzo episodio fondamentale è stata la vittoria al 97esimo sul campo dell’Orobica, una partita dominata nella quale meritavamo la vittoria ma il pallone non voleva entrare, una serie di episodi sfortunati stava per far terminare la gara in pareggio. Aver trovato quel goal nel finale ci ha sia premiato per quello che avevamo dimostrato sul campo ma, soprattutto, ci ha dato un forte segnale, ci ha fatto capire che era davvero il nostro anno e che dovevamo continuare a crederci fino alla fine. Lo avremmo fatto comunque ma psicologicamente ci ha aiutato molto.

Quali sono state le sorprese e le delusioni di questo campionato? 
La sorpresa è stata l’Inter perchè è una squadra giovane che si è rivelata tosta, sicuramente ha viaggiato sulle ali dell’entusiasmo per i molti risultati ottenuti sul finale di gara e l’aver recuperato molte partite nelle quali era in difficoltà, un esempio contro la San Bonifacio all’andata dove perdevano 4-2 ma poi hanno vinto 6-4. In ogni caso sono sempre state brave a mantenere una costanza di risultati tipica delle grandi squadre, sinceramente non mi aspettavo di trovare un antagonista così forte che ci tenesse testa dall’inizio alla fine, credo sia stata la vera sorpresa del campionato. Delusioni non ce ne sono state, forse il rammarico più grande è stata l’organizzazione del campionato di serie b, la struttura senza gare di playoff o playout implica che già a 4-5 giornate dalla fine la classifica è quasi fatta e molte squadre nelle ultime partite di campionato fanno fatica a trovare stimoli o motivazioni per giocare le partite fino alla fine. In questo modo il campionato nelle ultime giornate spesso si sfalsa perchè puoi trovare una squadra che mette tutto l’impegno possibile come quella, magari rivelazione fino a quel momento, mette in secondo piano ritmi e agonismo perchè non ha più niente da chiedere

Nel suo percorso di formazione nel mondo del calcio, prima coi bambini e ora con le calciatrici, c’è un periodo al quale è maggiormente legato? Un ricordo particolare che ci desidera raccontare?
Sono arrivato nel calcio femminile 7 anni fa come preparatore atletico della Bardolino Verona. Mi è piaciuto molto l’ambiente ma stavo vivendo un periodo strano della mia carriera professionale perchè stavo valutando il passaggio dalla preparazione atletica a quella tecnica. Ho lasciato quindi il calcio femminile per andare nel maschile professionistico dell’Hellas Verona dove ho iniziato a studiare da allenatore con il settore giovanile, dove ho preso i patentini per allenare prima i bambini poi i ragazzi più grandi. Da qui è iniziato il mio percorso e la mia voglia di provare nuove esperienze con una squadra di adulti. E’ nata poi l’opportunità di tornare nel mondo femminile, prima come preparatore e successivamente come allenatore di una grande squadra e di una grande società, ho colto questa occasione e sono solo contento di questa scelta.
Il periodo che mi ha dato più soddisfazioni negli ultimi anni è stato proprio questo, la vittoria di questo campionato che, al momento, è l’obiettivo più grande che abbia raggiunto, ovviamente insieme a tutta la squadra. A livello personale il fatto che sia stata un esperienza dura ma positiva è servita tanto, è stata una vittoria sofferta e credo sia stata meritatamente guadagnata da tutti lasciandoci molte soddisfazione. Al momento tra le mie esperienze è quella più importante come risultato ma la gratificazione, quando si è allenatori, ci deve essere sempre e soprattutto quando allenavo i bambini perchè se non si prova soddisfazione ad allenare loro che dimostano la vera passione e il vero amore per il calcio credo si debba cambiare lavoro. La gratificazione c’è sempre stata e spero ci sarà anche in futuro altrimenti sarebbe il caso di smettere. Provo fatica a scegliere un ricordo perchè ogni anno ci sono stati episodi o ricordi particolari, forse niente di eclatante da segnalare, se devo citare un momento direi nuovamente la vittoria al 97esimo contro l’Orobica e le lacrime di alcune giocatrici quando, durante l’ultima partita di campionato, si stava per realizzare il grande sogno di vincere, mi ha fatto molto piacere soprattutto perchè ti accorgi come ci siano ancora persone che vivano il calcio con sincerità, con sentimento e con passione che sono le cose più importanti e più belle di questo sport. Non rinnego niente della mia carriera, nemmeno le cose negative, mi prendo tutto e mi godo insieme a squadra e società questo successo che mi ricorderò per sempre.

Un grande ringraziamento a Mister Diego Zuccher, alla Responsabile della comunicazione Federica Vilio e tutta la società della ASD Fimauto Valpolicella per la disponibilità dell’intervista a cui auguriamo un grande in bocca al lupo per il futuro!

A Sara Gama l’Oscar del Calcio Bresciano

E’ stata premiata domenica sera con l’Oscar del Calcio Bresciano Sara Gama che prosegue così nel conseguimento dei riconoscimenti personali in questa stagione dopo essere entrata nella Top 50 del mondo pochi mesi fa. Alla serata organizzata dalla testa Calcio Bresciano presenti le eccellenze sportive locali.

“Una grande soddisfazione che mi preme condividere con tutta la squadra, – le parole di Sara Gama – è sempre bello ricevere premi personali, personalmente mi danno un’ulteriore carica per raggiungere nuovi obiettivi, perché il difficile è sempre confermarsi e migliorarsi. Adesso tutta la nostra concentrazione è rivolta alla Coppa Italia, siamo a pochi giorni dalla semifinale in quella che è una competizione che vogliamo vincere per chiudere al meglio questa stagione”.

Credit Photo: http://www.bresciacalciofemminile.it/

UEFA Women’s Champions League: Match Analysis della finale Olympique Lyon – Paris Saint Germain

Un nuovo appuntamento imperdibile per tutti i lettori di Calcio Femminile Italiano! Leonardo Maleci, Match Analyst di consolidata esperienza nel settore di riferimento, periodicamente analizzerà e relazionerà, per noi, le tattiche di gioco adottatate dalle principali squadre di calcio femminile, Nazionali e  Internazionali.

Per questo primo appuntamento inziamo con la Match Analyst delle due finaliste di Champions League femminile: Olympique Lyon di Gerard Precheur e Paris Saint-Germain di Patrice Lair. Giunte ormai al 4° incontro stagionale ufficiale, si ritrovano nuovamente alla sfida a pochi giorni dalla finale di Coppa di Francia giocata il 19 maggio e vinta ai rigori da OL (risultato ai 90’ di 1-1).

ALLENATORI
Squadre guidate da due ottimi allenatori:
Patrice Lair, coach del PSG, ha guidato fino al 2014 proprio OL conquistando 10 titoli e pertanto conosce bene i propri avversari; Gerard Precheur, al 3° anno come coach del OL, ha conquistato già un Double (Campionato e Coppa di Francia) nel 2014/15 e un Triplete (Campionato, Coppa di Francia, Champions League) nella passata stagione, adesso è alla ricerca del secondo Triplete consecutivo.

Analizzando i numeri delle squadre la storia della finale sembrerebbe già scritta:

  Olympique Lyon Paris Saint-Germain
Gol Segnati 167 114
Gol Subiti 12 24
Partite Vinte 32 28
Partite Perse 3 6

 
Scendendo però nel dettaglio delle 3 sfide disputate quest’anno, troviamo che l’unica sconfitta in campionato dell’OL è stata proprio ad opera del PSG e che la finale di Coppa di Francia è terminata a favore dell’OL soltanto ai rigori.


FASI DI GIOCO DELLE 2 SQUADRE
Vediamo allora come si comportano le due squadre nelle fasi di gioco.
In fase offensiva, il Paris Saint-Germain si posiziona con un 3-5-2 dando avvio all’azione con una costruzione manovrata e ragionata dalla linea di difesa. I 3 centrocampisti centrali si abbassano a supporto della manovra, permettendo l’avanzamento degli esterni (Cristiane e Dalie). Cercano così uno sviluppo laterale con verticalizzazioni rapide sui due attaccanti, oppure avanzano sulle fasce fino ai vertici dell’area di rigore, rientrando verso il centro nella zona di rifinitura, così da servire gli attaccanti che si inseriscono in area. Se la manovra viene bloccata e le due linee arretrate non riescono ad avviare lo sviluppo, ricorrono a dei passaggi lunghi in profondità. Gli esterni avanzano velocemente e ricevono, avendo così oltrepassato la pressione avversaria.

In fase difensiva l’Olympique Lyon sfrutta bene le doti fisiche e velocistiche attuando un forte pressing o pressione molto alta a seconda del comportamento dell’avversario e del proprio schieramento difensivo. Se l’avversario costruisce dal basso non con elevata velocità, attuano una pressione con le linee più avanzate in modo da bloccare da subito lo sviluppo e costringere a passaggi lunghi. Se invece l’avversario ricerca uno sviluppo rapido, si ha da subito un forte pressing sul portatore e grande densità intorno al portatore, non lasciando così i tempi di gioco e forzando l’errore. Il reparto arretrato marca molto stretto a uomo nella propria zona sfruttando molto bene la prestanza fisica. In questo modo bloccano la maggior parte delle soluzioni avversarie limitandone la pericolosità e l’ingresso in area di rigore. 

Anche l’Olympique Lyon costruisce l’azione dalla linea difensiva, ma sfruttano maggiore velocità e verticalità. Si dispongono con un 3-5-2 che con l’avanzamento degli esterni diventa spesso un 3-2-5, evidenziando il carattere offensivo della squadra. Si può osservare un iniziale sviluppo centrale con i mediani che ricevono centralmente dalla difesa e allargano immediatamente sui due esterni (con prevalenza a destra con Bremer), i quali danno profondità all’azione trovandosi già oltre la metà campo. Spesso sfruttano triangolazioni con l’attaccante più esterno per raggiungere la linea di fondo e crossare in area di rigore. Su azioni che si sviluppano fino alla linea di fondo, i 3 attaccanti avanzano molto schiacciando la difesa verso la propria porta, aprendo spazi per inserimenti da dietro. Se gli attaccanti esterni prendono palla fuori area, tentano dribbling e triangolazioni per superare la difesa ed andare al tiro da dentro l’area.

In fase difensiva il Paris Saint-Germain mette in atto una pressione iniziale portata dagli attaccanti e dai centrocampisti più avanzati volta a chiudere lo sviluppo nella zona centrale del campo. Portando l’avversario sulle fasce laterali vanno a raddoppiare la marcatura sugli esterni e si dispongono con una linea a 5, controllando gli attaccanti centrali con delle marcature larghe. Davanti alla difesa di dispone un mediano a protezione della zona centrale e pronto alle transizioni. Se viene superata la prima marcatura laterale, la difesa si schiaccia in area verso la porta contrastando gli inserimenti degli attaccanti ed è il mediano che si porta verso la fascia per raddoppiare sul portatore, supportando gli esterni difensivi.


Nelle fasi di transizione offensiva, entrambe le squadre cercano di dare verticalità e profondità con velocità.

Il Paris Saint-Germain cerca lo sviluppo prevalentemente sulla fascia destra, utilizzando le doti tecniche e atletiche di Cristiane e Dalie; l’OL predilige uno sviluppo centrale facendo leva sulle doti fisiche e tecniche di Morgan e Le Sommer.

In transizione difensiva il Paris Saint-Germain tenta di bloccare da subito il portatore con pressing mentre la difesa a 5 rientra verso la propria area cercando di chiudere le soluzioni in area e portando raddoppi di marcatura su passaggi lunghi in profondità.

L’Olympique Lyon invece attua un forte pressing sul portatore unito a marcature molto strette. In questo modo bloccano subito lo sviluppo della transizione avversaria e costringono a retro passaggi, potendosi così schierare in difesa.


ANALISI STRONG & WEAKNESS DELLE SQUADRE

Olympique Lyon Paris Saint-Germain
Strong  
– Fisicità e velocità – Tecnica collettiva di controllo palla
– Miglior difesa e miglior attacco – Tiri dalla distanza
Weakness  
– Sviluppo prevalentemente
a destra dell’attacco
– Marcature
a volte troppo larghe
   

CONSIGLI
Contro Olympique Lyon sono consigliate verticalizzazioni profonde e in velocità cercando nelle transizioni di trovare la difesa ancora non posizionata. Superare da subito il primo pressing alto anche utilizzando passaggi lunghi. Difendere con raddoppi prevalentemente la propria fascia sinistra (da qui nascono i maggiori pericoli) e marcare stretti gli attaccanti, cercando di anticiparli e tenerli fuori dall’area di rigore. Se arrivano al cross dal fondo, seguire a uomo gli attaccanti con una marcatura stretta.

Contro Paris Saint-Germain è consigliata l’interruzione del possesso durante la fase di costruzione. Marcare stretti gli attaccanti fin dal limite dell’area e non concedergli spazio per tiri dalla distanza (date le buoni doti balistiche). In attacco affrontare la difesa in velocità con dribbling o sfruttando triangolazioni.

Due squadre dalle elevate doti tecniche e propense all’attacco. L’OL vanta il miglior reparto difensivo puntando molto sulle doti fisiche delle atlete, sulla velocità degli esterni e sul trio d’attacco più prolifico di Francia. Il PSG si basa invece su azioni manovrate e ragionate fondate sul possesso palla, concretizzate e concluse a rete grazie alla tecnica di Cristiane e Dalie.

Appuntamento questo giovedì 01/06/2017 a Cardiff e… che vinca la migliore!

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