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L’arbitro Bibiana Steinhaus emozionata per la finale di Cardiff

L’arbitro Bibiana Steinhaus non ha dubbi su come si sentirà quando si troverà a centrocampo con le due squadre allineate prima del fischio d’inizio della finale di UEFA Women’s Champions League che si giocherà giovedì tra il Lyon e il Paris Saint-German al Cardiff City Stadium.

“Probabilmente avrò la pelle d’oca”, ammette la 38enne agente di polizia proveniente dalla città di Bad Lauterberg, che si trova nella bassa Sassonia nella parte settentrionale della Germania.

“È forse il momento che mi piace di più… la sensazione di essere lì, di essere stata scelta per la partita insieme alla mia squadra. Sono veramente grata di dirigere la finale e che la gente abbia talmente tanta fiducia in me da essere stata mandata lì”.

Sebbene sia abituata alle partite importanti di calcio femminile, dato che ha diretto la finale di Coppa del Mondo Femminile FIFA del 2011 in patria e la finale delle Olimpiadi femminili del 2012 a Londra, Steinhaus ha ammesso di emozionarsi a ogni nuova partita.

“È davvero un onore essere stata chiamata per dirigere la partita di Cardiff, e di fare parte della Women’s Champions League, che è una competizione fantastica”.

Steinhaus sarà accompagnata in finale dagli assistenti arbitri Katrin Rafalski e Christina Biehl, e dal quarto uomo Riem Hussein, tutti provenienti dalla Germania. L’arbitro di riserva Sian Massey (Inghilterra) completa la squadra arbitrale.

L’arbitro tedesco vede nella finale tutta francese di giovedì in Galles un’occasione ideale per mettere in evidenza gli enormi passi in avanti fatti dal calcio femminile – e dall’arbitraggio femminile – negli ultimi anni.

“Velocità e dinamica del calcio femminile sono decisamente cresciuti”, ha spiegato Steinhaus. “Le giocatrici adesso sono delle atlete – e gli arbitri donne sono dovute crescere allo stesso ritmo. In questa finale e neglii imminenti Women’s EURO, avremo la possibilità di vedere quanti progressi sono stati fatti”.

“La UEFA sostiene fortemente il calcio femminile e gli arbitri donne, e questo è stato un fattore determinante”.

Recentemente Steinhaus ha raggiunto un altro importante traguardo. La prossima stagione infatti diventerà il primo arbitro donna a dirigere partite di Bundesliga maschile in Germania – un premio non solo per le sue doti di arbitro ma anche per il suo grande impegno nel corso degli anni.

“Sono diventata arbitro perché non ero una grande calciatrice, e arbitrare è entrato nel mio sangue. Semplicemente mi piace fare ciò che faccio”.

Steinhaus sa che il rispetto è un fattore fondamentale nel calcio, tra giocatori, allenatori, arbitri e chiunque nella partita. “Indossiamo tutti nella maglietta i badge ‘Respect’, ma dovremmo davvero considerare il rispetto come un valore fondamentale nelle nostre vite. Lavoriamo tutti sullo steso ‘prodotto’ – il calcio – e dobbiamo essere uniti e ‘vendere’ questo prodotto come un qualcosa di potenzialmente universale”.

La squadra arbitrale di Cardiff sarà concentrata e unita. Tutti gli ufficiali di gara utilizzeranno le fondamentali competenze nella gestione degli individui che gli arbitri devono avere per riuscire nel proprio lavoro.

“Credo fermamente che la gestione delle persone sia una parte fondamentale dell’arbitraggio. La stessa cosa accade nella vita – come si reagisce alle persone e come loro rispondono alla tua reazione. Un arbitro deve prendere delle decisioni in campo… metà dei giocatori sono d’accordo con la tua scelta mentre l’altra metà no! Questo è il lavoro di chi deve prendere decisioni, e la stessa cosa accade nella vita”.

“Mi domando sempre: ‘Ho fatto il lavoro migliore possibile? Mi sono preparata nel modo giusto? Ho fatto il possibile per prendere la decisione corretta?’ Se posso dire di aver fatto tutte queste cose, allora mi sento a posto con la me stessa e con la mia coscienza…”

Francesca Olivieri, una certezza tra le mani: «Ho recuperato fiducia ed energia»

Dalle incertezze ad una certezza: «Ho ritrovato me stessa e quello che so fare tra i pali». Dagli errori iniziali al rigore respinto a Sara Capovilla all’ultima giornata, ciliegina sulla torta della sua prima vera stagione da titolare in serie B. Francesca Olivieri para, si tuffa e comanda la difesa. «Non sono ancora al 100% delle mie possibilità ma sto lavorando sodo per arrivarci». Diciannove come le sue presenze in campionato, diciannove come i suoi anni, compiuti lo scorso febbraio. La Fortitudo Mozzecane è nelle sue mani.

Olivieri, dopo i 1.800 minuti disputati quest’anno si sente maturata?
«Sono autocritica per natura e avrei voluto fare di più, però mi ritengo abbastanza soddisfatta. Nelle prime tre giornate ho commesso tanti errori, però poi mi sono rimboccata le maniche e mi sono rialzata, crescendo alla distanza e recuperando quella sicurezza che avevo un po’ lasciato per strada. Quindi sì, mi sento maturata».

Mai aveva giocato diciannove incontri in una sola annata, ha terminato sei partite senza subire gol (record in carriera in un solo campionato) ed è rimasta imbattuta, due volte, per due gare di fila. Anche i numeri testimoniano il suo miglioramento.
«Dati così fanno piacere, senza dubbio, perché testimoniano appunto una crescita. Speravo di riuscire a terminare più incontri senza prendere gol, ma sono comunque felice che la Fortitudo sia migliorata, nel suo complesso, con il passare dei mesi. I meriti, infatti, sono da dividere fra tutto il gruppo: quando la squadra non subisce reti, vuol dire che portiere, difesa e fase difensiva lavorano bene».

Quanto è importante scendere in campo con continuità?
«È indispensabile. Venendo impiegata con costanza ho trovato, anzi, ritrovato, equilibrio, tranquillità, la giusta concentrazione, la sicurezza nei miei mezzi, e ho ripreso confidenza con il ritmo e le dinamiche di una partita. Al contrario, nelle ultime due stagioni non ho avuto l’opportunità di giocare con continuità, sia per scelte tecniche sia per i molti problemi fisici dell’anno scorso, e avevo perso proprio quegli automatismi, tecnici e mentali, necessari per rendere al meglio. È difficile, infatti, accendere e spegnere l’interruttore del cervello scendendo in campo una volta ogni tanto».

In che modo ci si butta alle spalle tre match difficili e si volta pagina?
«Con tenacia e voglia di rivalsa. Non è stato facile perché ero delusa da me stessa e avvertivo maggiore pressione, però desideravo riprendermi il posto e dimostrare che la vera Francesca non era quella vista nelle prime tre gare. In più, sono convinta che stare in panchina alla quarta giornata mi sia servito: sono tornata titolare la settimana successiva con il Milan Ladies, complice un problema fisico di Vanessa (Venturini, ndr), riuscendo a fare un paio di buoni interventi. Ecco, una partita così tirata e combattuta (0-0, ndr) ha forse messo più in risalto le mie parate e mi ha aiutato».

In quali sfide si è espressa al meglio?
«Principalmente nel girone di ritorno, in particolare contro Clarentia Trento, Azalee, Inter Milano e Riozzese».

Contro il Fimauto Valpolicella, all’ultima giornata, ha parato il primo rigore in serie B: che emozione ha provato?
«In quell’istante ero felicissima, poi abbiamo subito gol sulla ribattuta (Daiana Mascanzoni, 0-3, ndr) e mi è dispiaciuto. In ogni caso, parare un rigore a una squadra forte come il Fimauto Valpolicella e a un’atleta esperta come Capovilla è stato un grande motivo di orgoglio. Peccato, però, che non la mia respinta non sia servita a nulla (k.o per 0-5, ndr). I secondi prima del penalty? Io e Sara ci siamo guardate e avevo sensazioni positive: Capovilla ha posizionato il pallone, ha preso la rincorsa e mi sono resa subito conto che non avrebbe calciato di potenza ma che avrebbe tentato un tiro piazzato. Ho aspettato a muovermi fino all’ultimo istante, quindi mi sono buttata. È andata bene».

La sua striscia di imbattibilità 2016/17 più lunga è stata di 331 minuti. Un altro record per lei. Più passavano le settimane, più teneva conto di questo dato?
«Non incassare reti rappresenta una vittoria per un portiere e, lo ammetto, ci stavo prendendo gusto. Una volta aver passato indenne il secondo tempo con l’Orobica (al ritorno, ndr), una spinta importante me l’ha data il successo contro la Pro San Bonifacio: abbiamo battuto la terza in classifica, per di più in un derby e mantenendo la porta inviolata. Ero molto carica e dopo quella partita e mezza ho cercato con tutte le mie forze di allungare il più possibile la striscia di imbattibilità: ci sono riuscita contro la Riozzese e nel primo tempo contro l’Inter Milano, poi il valore delle nerazzurre è venuto fuori. Non subire gol ti fa sentire più sicura e mette un po’ in soggezione gli avversari, perché se un portiere non viene battuto per un tot di tempo un motivo c’è sempre».

La formazione che le ha segnato di più in carriera è appunto l’Inter Milano: 14 reti. Le nerazzurre sono la sua bestia nera?
«No, anche se quattordici gol non sono pochi. L’Inter Milano è un club davvero forte ed è una delle squadre che ho affrontato di più, perciò è normale che ci sia il rischio di incassare diversi gol».

Eppure contro le nerazzurre, sia all’andata che al ritorno, Olivieri ha disputato due ottime prestazioni…
«Vero. Nonostante le sconfitte (0-4 e 4-2, ndr), mi fa piacere essere riuscita a tamponare gli attacchi dell’Inter Milano, aver ridotto il passivo e aver aiutato la Fortitudo. Ho dato il massimo».

Soprattutto nella seconda parte di stagione ha dovuto convivere con diversi i problemi fisici, dal gomito sinistro alla gamba destra. Come si gioca nonostante il male? 
«Stringendo i denti, facendosi dare una mano dalle compagne e trovando soluzioni differenti. Un esempio? Iniziare a rinviare il pallone con il piede mancino: in squadra dicono addirittura che i miei lanci vengano meglio così (sorride, ndr). Ho una voglia incredibile di giocare e desidero saltare meno partite possibili».

In carriera, in serie B, è rimasta imbattuta in dieci gare: sette volte in trasferta e tre a Mozzecane. Perché va meglio fuori casa?
«Penso che il mio rendimento rispecchi quello della Fortitudo: ultimamente otteniamo risultati migliori, e ci esprimiamo con maggiore autorevolezza, in trasferta, di conseguenza è più facile mantenere la porta inviolata lontano da Mozzecane. Probabilmente, giocare in casa di qualcun altro ti mette più pressioni addosso e la concentrazione cresce inconsciamente».

Commenti le dichiarazioni rilasciate recentemente dal suo allenatore e dal suo preparatore. Fabiana Comin: «Quest’anno Olivieri è stata molto brava e, appena si è trovata scavalcata da Venturini, ha saputo pure sfruttare un colpo di fortuna». Claudio Bressan: «Se Francesca riuscirà a crescere ancora, in futuro potrà giocare in serie A».
«Concordo con Comin: se Vanessa fosse stata a posto fisicamente contro il Milan Ladies, avrebbe giocato lei e forse il mio campionato sarebbe andato in modo diverso. Dopodiché, ci ho messo anche del mio per riprendermi il posto. Dall’altra parte, ringrazio Bressan per le belle parole: ho parecchia strada da percorrere ma se con il tempo migliorerò e mi capiteranno le occasioni giuste, mi piacerebbe giocare in serie A. Guardando il livello generale dei portieri nella massima categoria, spero un giorno di potermi togliere qualche soddisfazione impegnandomi e facendo sacrifici».

Credit Photo: Graziano Zanetti Photography

A Melania Gabbiadini “La Perla del Calcio”

Ennesimo prestigioso riconoscimento per il capitano dell’Agsm Verona Melania Gabbiadini. La giocatrice gialloblù è stata insignita del premio “La Perla del Calcio” nel corso del “Gran Galà Pallone d’Oro Veronese” il concorso istituito dal quotidiano L’Arena per premiare i calciatori delle varie categorie, aperto da quest’anno anche al calcio femminile.
La serata, svoltasi nella prestigiosa cornice della Gran Guardia di Verona, è stata trasmessa in diretta da Telearena.
Melania Gabbiadini ha ricevuto il riconoscimento dalle mani del tecnico dell’Hellas Verona Fabio Pecchia.

Credit Photo: L’Arena

Primavera, al via la fase nazionale per le bianco-azzurre

Dopo lo storico e prestigioso traguardo, tagliato il 21 maggio nel ritorno della finale Regionale contro il Napoli Calcio Femminile per 3-2 (and. 0-1), il Napoli Dream Team si qualifica per i quarti di finale della fase Nazionale del centro-sud con Pink Bari e Res Roma.

Mister Aielli, come già in precedenza, ribadisce che vuole fare bella figura al cospetto di compagini di alto rango e a Bitetto, affronterà la Pink Bari, neo-promossa in A, che vorrà riscattare la sconfitta nel primo round contro la Res Roma per 3-0 di domenica scorsa. Sfida affascinante, un remake quella contro le pugliesi già affrontate in campionato (3-0; 0-5), con una Pink che ha calciatrici già nell’orbita della prima squadra che hanno fatto la differenza nel girone D di serie B, con il temibile reparto offensivo: Manno-Strisciuglio-Parascandolo, al quale il tecnico delle delfine proverà a rispondere con il tridente Lupoli-Beato S.-Iuorio. Fischio d’inizio per le 17.30. Prossima gara, domenica in casa contro la Res Roma, squadra di Serie A già affrontata in Coppa Italia dalle bianco-azzurre nella stagione appena conclusa.

Probabili formazioni:
Pink Bari:
Aprile; Quazzico; Novellino; Di Bari; Bitetto; Capitanelli; Buono; Montemurro; Manno; Strisciuglio; Parascandolo.

Napoli Dream Team: Foczmaniak; Zavarese; Beato A.; Cataldo; Esposito; Dello Iacono; Casalino; Borrelli; Lupoli; Beato S.; Iuorio (Di Maio)

Credit Photo: http://www.napolidreamteam.it/

Primavera: la 2^ giornata dei Triangolari e Quadrangolari

La Fase Nazionale della Primavera entra nel vivo con le partite della 2^ giornata dei Triangolari e Quadrangolari in programma mercoledì 31 maggio alle ore 15.30. Nella 1^ giornata giocata lo scorso 28 maggio nel Q1 la Fiorentina Women’s ha superato di misura in casa la Jesina per 2-1 mentre la Grifo Perugia ha espugnato con lo stesso risultato il campo del Sassuolo. Nel Q2 l’AGSM Verona davanti ai propri tifosi ha rifilato un 6-0 tennistico al Marcon, il Padova ha vinto 5-1 a domicilio sul terreno di gioco della Pro San Bonifacio. Nel Triangolare 1 la Res Roma ha colto un successo interno per 3-0 sulla Pink Bari mentre Inter Milano-Molassana Boero è terminata 12-0 a seguito della decisione del Giudice Sportivo. Si qualificano alle semifinali le prime classificate di ogni raggruppamento. La 2^ giornata si apre oggi martedì 30 maggio alle 18.00 con Padova-AGSM Verona. Domani saranno tre i posticipi di orario: alle 17.00 prendono il via Grifo Perugia-Fiorentina Women’s e Pink Bari-Napoli. Alle 18.00 si gioca Molassana Boero-Juventus Torino. Le partite della 3^ giornata si giocheranno il 2 e 4 giugno.

Le designazioni arbitrali:
T1) Pink Bari-Napoli (Arbitro Adolfo Baratta di Rossano – Campo di Bitetto (BA) erba artificiale. Riposa: Res Roma
T2) Molassana Boero-Juventus Torino (Ermal Bullari di Brescia) – Campo “Mario Boerio” di Genova – erba artificiale. Riposa: Inter Milano
Q1) Grifo Perugia-Fiorentina Women’s (Daljit Singh di Macerata) – Campo “Giansanti” di Collestrada (PG)
Q1) Jesina-Sassuolo (Paul Leonard Mihalache) – “Giordano Petraccini” di Jesi
Q2) Padova-AGSM Verona (Nicolae Bogdan Sfira di Pordenone) – Comunale “Vermigli” di Padova – erba artificiale
Q2) Marcon-Pro San Bonifacio

Credit Photo: http://calciofemminile.lnd.it/

Presentata la 7ª edizione del ‘ReportCalcio’: tutti i numeri della stagione 2015-2016

Una media di 1600 gare ufficiali disputate ogni giorno (quasi 600 mila partite l’anno), circa un milione e 400 mila tesserati, ma anche 944,6 milioni di euro di contribuzione fiscale e previdenziale, che diventano 1073,3 milioni prendendo in considerazione anche il gettito erariale derivante dalle scommesse sul calcio: sono numeri significativi e che contribuiscono a rendere l’idea dello stato di salute del calcio italiano quelli pubblicati nella settima edizione del ‘ReportCalcio’, lo studio della FIGC relativo alla stagione 2015-2016 sviluppato in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC (PricewaterhouseCoopers) presentato oggi presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma.

Alla presentazione sono intervenuti per la FIGC il presidente Carlo Tavecchio, per AREL Enrico Letta, per PwC Emanuele Grasso e per la UEFA il responsabile delle Licenze e del Financial Fair Play Andrea Traverso.

Strutturato in otto capitoli, il Report analizza i numeri relativi alla dimensione dell’attività a livello professionistico, dilettantistico e giovanile, mettendo in risalto i progressi fatti registrare dalle Nazionali Azzurre a livello economico, mediatico e commerciale e il ruolo sempre più importante giocato dal calcio sotto il profilo della contribuzione fiscale e previdenziale. Nel documento sono presenti anche un’analisi dei modelli di governance del calcio professionistico e un benchmark internazionale con i dati dei principali campionati europei e mondiali.

“Il Report – ha sottolineato il presidente federale Carlo Tavecchio – è una Tac del nostro calcio e contribuisce a rendere la nostra una delle federazioni più trasparenti al Mondo. Dopo tutto quello che si era paventato in passato siamo comunque in crescita. Ora abbiamo dei crediti nei confronti delle istituzioni europee, che ci stanno dando delle possibilità come le partite dell’Europeo 2020 e l’organizzazione dell’Europeo Under 21. Cominciamo a raccogliere quello che prima era difficile ottenere. Abbiamo grande voglia e vocazione di costruire: il tempo giocherà a nostro favore, entro due o tre anni avremo dei risultati”.
Il numero uno della FIGC ha poi ricordato l’importanza della contribuzione fiscale del calcio e i numeri straordinari fatti registrare dalla Nazionale anche in occasione dell’ultimo Campionato Europeo: “Abbiamo un grande potenziale e ci stiamo impegnando molto”, ha ribadito dopo aver ricevuto anche il plauso della UEFA attraverso le parole di Andrea Traverso: “La FIGC – ha dichiarato il responsabile delle Licenze e del Financial Fair Play UEFA – può essere considerata come una delle federazioni che più si è aperta al pubblico. E’ da circa 15 anni che la UEFA sottolinea la necessità di rendere il sistema più accessibile e fruibile e il Report è solo uno dei documenti chiave che va ad inserirsi in questo percorso virtuoso. Devo fare i complimenti alla FIGC per aver introdotto criteri economici più stringenti che hanno già portato dei miglioramenti e per il successo organizzativo delle due finali di Champions League disputate lo scorso anno e Milano e Reggio Emilia”.

“E’ stato un anno di crescita – ha dichiarato Enrico Letta – dal punto di vista dimensionale del fenomeno, con il calcio che ha confermato di essere anche un settore di integrazione nel nostro Paese, basti pensare che oltre il 4% dei tesserati nel 2015-2016 sono nati all’estero. Un altro elemento importante riguarda il dato economico relativo alla crescita nella contribuzione al PIL nazionale e alle casse dell’erario”.

Ad illustrare tutti i numeri economico-finanziari della stagione 2014-2015 è stato come ogni anno Emanuele Grasso: I dati sono migliori dell’anno scorso, ma restano delle criticità. In Italia sono ancora pochi i club che lavorano in maniera strategica sul lungo termine e abbiamo troppi investitori individuali. Deve far riflettere inoltre il fatto che i club italiani qualificati per le coppe europee nel 2015-2016 hanno investito in media solo 5 milioni di euro nel settore giovanile”.

Diversi dati lasciano in ogni caso ben sperare per il futuro: se il valore della produzione aggregato del calcio professionistico è cresciuto come mai prima nell’ultimo quinquennio (dai 2625 milioni di euro del 2014-2015 a 2858 milioni, +8,9%), i ricavi da diritti media continuano a rappresentare la voce più consistente del valore della produzione del calcio italiano (da 1091 milioni a 1153, +5,7%). Aumentano i ricavi da sponsor e attività commerciali (da 409 a 466 milioni, +13,8%), i ricavi di vendita (+7,8%) e, grazie al lieve incremento di pubblico registrato in Serie A e Serie B, crescono anche i ricavi da stadio (da 262 a 270 milioni, +3,3%).

Nel corso del 2015-2016 si è assistito ad un alleggerimento del risultato netto negativo del 30,6% (da 536 a 372 milioni di euro) e un miglioramento del patrimonio netto di oltre 4 volte (da 37 a 151 milioni di euro), grazie anche ad un significativo aumento del livello di ricapitalizzazioni da parte dei proprietari dei club professionistici (da 299 a 484 milioni di euro).
Un altro aspetto peculiare riguarda il ruolo sempre più importante giocato dal calcio sotto il profilo della contribuzione fiscale e previdenziale: nel 2014 il calcio professionistico italiano ha prodotto una contribuzione pari a 944,6 milioni di euro, che diventano 1.073,3 milioni se consideriamo anche il gettito erariale derivante dalle scommesse sul calcio, con una crescita del 5,2% rispetto al 2013 e il raggiungimento del dato record tra quelli rilevati negli ultimi 9 anni.
La FIGC continua a rappresentare per distacco la federazione sportiva italiana di maggiori dimensioni: i tesserati totali ammontano nel 2015-2016 a 1.353.866, di cui 1.062.294 sono calciatori tesserati, 24.757 tecnici, 33.674 arbitri (di cui oltre 1.600 donne) e 233.141 dirigenti. Si contano inoltre 13.120 società e 70.868 squadre, che hanno disputato un totale di 583.340 gare ufficiali (di cui 378.547 a livello giovanile, 201.406 nei campionati dilettantistici e 3.387 in quelli professionistici). Ogni giorno in Italia si disputano in media quasi 1.600 partite ufficiali con arbitro federale, all’interno dei 17.932 campi sportivi omologati per l’attività agonistica. Il numero complessivo dei giovani calciatori tesserati ammonta a 827.784 (dato che comprende i tesserati per il Settore Giovanile e Scolastico, con l’aggiunta dei “giovani dilettanti”, dei “giovani di serie” e della categoria Juniores). L’incidenza dei giovani calciatori tesserati per la FIGC sulla popolazione italiana è particolarmente rilevante: la fascia d’età tra i 5 e i 16 anni incide per il 19,8% della popolazione italiana di quell’età (nella fascia 11-12 anni raggiunge il picco del 24,6%).

Numeri importanti anche quelli che riguardano le 17 Rappresentative Nazionali calcistiche italiane, che nel 2015-2016 hanno disputato complessivamente 184 gare (94 successi, 38 pareggi e 52 sconfitte). Le 5 partite disputate dalla Nazionale nel corso dei Campionati Europei UEFA 2016 hanno prodotto un’affluenza complessiva agli stadi di 247.564 spettatori e un’audience per partita di 17,6 milioni di telespettatori (con uno share medio del 70,9%). I Campionati Europei hanno rappresentato un catalizzatore per aumentare il numero di fan e follower, sia italiani che stranieri, della Nazionale sui profili social della FIGC. La Federcalcio italiana si è contraddistinta come best practice europea: il numero complessivo di follower e fan (Facebook, Twitter, YouTube, Instragram e Google+) tra l’inizio e la fine della competizione è cresciuto di oltre un milione (+18%). Finché è rimasta in gioco, l’Italia ha di fatto realizzato le migliori performance in assoluto, accrescendo la propria Community on-line come nessuna delle altre nazionali partecipanti al torneo.
Nelle prime 50 posizioni della classifica dei programmi più visti di sempre in TV in Italia figurano 49 partite di calcio, di cui 45 della Nazionale. L’ascolto totale generato dalle Rappresentative Nazionali italiane nel corso del 2016 è pari a 163,2 milioni di telespettatori, di cui il 96% relativi alla Nazionale A maschile e il 4% alle altre Nazionali maschili e femminili. Significativo anche il livello di internazionalizzazione: su un totale di 184 incontri, il 60% (110) delle partite giocate dalle Nazionali italiane nel 2015-2016 sono state disputate all’estero, con un’affluenza complessiva di pubblico negli stadi pari a 637.914 spettatori. Per quanto riguarda il programma di Licensing e Merchandising, la collaborazione con PUMA License ha portato nel 2016 alla vendita di circa 1,2 milioni di articoli, di cui circa l’80% fuori dall’Italia (i principali mercati stranieri sono rappresentati da Francia, Stati Uniti, Germania e Cina).

Nella settima edizione del ReportCalcio non poteva mancare una sezione dedicata alle due finali di UEFA Champions League disputate in Italia nel 2016. La finale femminile disputata presso il MAPEI Stadium di Reggio Emilia ha registrato circa 17.000 spettatori con 89 eventi promozionali organizzati e il coinvolgimento di circa 10.000 ragazzi e ragazze. La finale maschile disputata allo Stadio Meazza di Milano ha totalizzato 71.500 spettatori e 350 milioni di telespettatori in 200 diversi Paesi. L’indotto turistico di tale evento per la città di Milano è stato di 25,2 milioni di euro, la maggior parte derivante dalle spese sostenute dai tifosi stranieri per l’alloggio (12,8 milioni), lo shopping (5,6) e i ristoranti (4,6).

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Credit Photo: http://www.figc.it/

La Fiorentina Women’s protagonista all’evento ‘Open goal’ con Justin Trudeau

Il calcio come strumento di integrazione e inclusione, per abbattere le barriere su un campo sportivo come nella vita di tutti i giorni. Si tratta di “Open Goal”, evento – e nome dell’omonima associazione – che organizza partite e tornei alla presenza di autorità e personalità dello sport con lo scopo di nutrire i rapporti d’amicizia tra i rifugiati e le comunità che li accolgono.
Lunedì mattina allo stadio Olimpico si è tenuta la partita che ha visto affrontarsi i Liberi Nantes, squadra in cui militano diversi giovani rifugiati, le ragazze della Fiorentina Women’s e una rappresentativa dell’associazione Open Goal. A bordo campo qualche ospite d’eccezione, tra cui Justin Trudeau, giunto a Roma dopo il G7 di Taormina e la visita ad Amatrice: il primo ministro canadese ha addirittura voluto guidare i Liberi Nantes da allenatore.

A fare gli onori di casa, il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente dell’As Roma James Pallotta, accompagnato dal consigliere d’amministrazione della società capitolina, Mauro Baldissoni. “Questa è la forza del calcio come strumento di integrazione e inclusione – ha spiegato Luciano Nobili, presidente e fondatore di Open Goal insieme a Marco Cappa, Matt Browne e Seidou Soumaila – grazie al presidente Trudeau e ai tanti partner: oggi abbiamo fatto goal contro chi vuole solo barriere”.

C’è stato spazio anche per un immancabile e imperdibile selfie delle ragazze della Fiorentina Women’s con il premier canadese. Le calciatrici hanno regalato a Justin Trudeau la maglia viola numero 10 con il suo nome.

Credit Photo: Fiorentina Women’s FC – Facebook

Antonio Cabrini in visita al Centro Federale Territoriale di Verano Brianza

Nella giornata di consegna dei diplomi di partecipazione ai ragazzi e alle ragazze che negli ultimi mesi hanno preso parte all’attività dei Centri Federali Territoriali, nella struttura di Verano Brianza è giunto a far visita il Campione del Mondo, nonché Ct della Nazionale Femminile italiana, Antonio Cabrini. Prima della cerimonia finale, che segna la conclusione dell’attività ordinaria delle 20 strutture avviate dalla FIGC, il Mister azzurro ha voluto sottolineare quanto sia “fondamentale investire e valorizzare il calcio giovanile e dei CFT come opportunità per i giovani di crescere a livello calcistico alimentando il proprio spirito sportivo la voglia di diventare grandi”.
Nel corso della giornata sono intervenuti anche il responsabile tecnico del CFT Saimir Keci e il Coordinatore FIGC SGS, Giuseppe Terraneo, per ribadire “l’importanza di un progetto d’eccellenza mirato alla riscoperta dei talenti puntanto sui giovani”.

Contestualmente nelle ultime 9 strutture ancora attivie, per quando concerne il programma ordinario, la medesima cerimonia di consegna dei diplomi di partecipazione, complessivamente a circa 100 tra giovani atleti e atlete, si è svolta presso i CFT di Castel di Sangro, Cantalice, Alassio, Montichiari, Gassino Torinese, Borgo Valsugana, Istrana, Egna, Castenaso e Urbino.

Credit Photo: http://www.figc.it/

Il sindaco di Sesto incontra Sauro Fattori: “Ci voleva un sestese per far vincere la Fiorentina!”

Il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi, e il vice sindaco, nonché assessore allo sport, Damiano Sforzi, hanno incontrato Sauro Fattori, vincitore dello scudetto con la Fiorentina Women’s. Il primo cittadino ha scritto poi questo post sulla propria pagina Facebook:
“Ci voleva un sestese per far vincere la Fiorentina!
Con queste parole, io e l’Assessore allo Sport Damiano Sforzi abbiamo accolto Sauro Fattori, allenatore della Fiorentina Women’s FC che quest’anno ha portato a casa per la prima volta nella sua storia il titolo di Campione Nazionale e che tra pochi giorni sfiderà l’Empoli nella semifinale di Coppa Italia. Un anno strepitoso per questa squadra, alla quale auguriamo i migliori risultati e la visibilità che merita. Il mister, che abbiamo volentieri invitato per un incontro informale per complimentarci, ci ha consegnato una maglia firmata da tutte le ragazze della squadra, un regalo molto apprezzato per un tifoso viola“.

Credit Photo: http://www.violanews.com/ – http://tuttosesto.net/

Open Day Mozzanica: la seconda giornata

Nel caldo del pomeriggio di domenica 28 maggio, si è tenuto il secondo appuntamento programmato degli “Open Day”, organizzati dall’ASD Mozzanica per dare la possibilità a tante ragazzine di poter entrare in contatto con il mondo biancoceleste. Dopo la prima giornata, tenutasi sette giorni fa presso l’Oratorio San Luigi di Crema, il successo si è ripetuto presso il Comunale di Via Aldo Moro. Una ventina di giovanissime atlete ha passato un paio d’ore di puro divertimento, in compagnia di mister Luca Goi e di una nutrita rappresentanza della prima squadra bergamasca. Le piccole calciatrici hanno infatto potuto giocare con Gritti, Locatelli, Rizzon, Stracchi, Alborghetti, Scarpellini, Giacinti, Baldi, Pellegrinelli e Tonani e pertanto siamo sicuri che porteranno a casa un bellissimo ricordo di questa giornata. Non ha voluto mancare mister Garavaglia che, nonostante gli impegni, è riuscito ad arrivare presso la struttura bergamasca al termine dei lavori. Soddisfatti i dirigenti biancocelesti che ora contano di tradurre la partecipazione di queste due giornate in nuova linfa per il vivaio del Mozzanica.

Credit Photo: http://www.asdmozzanica.eu/

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