Il suo nome è inserito nella lista delle 30 pre convocate dal c.t della Nazionale maggiore Antonio Cabrini in vista della prima fase del raduno che si svolgerà a Coverciano da lunedì 19 a venerdì 23 giugno, in preparazione della Fase Finale del Campionato Europeo, in programma in Olanda dal 16 luglio al 6 agosto; ha disputato un primo ed eccellente campionato di serie A con la maglia della Res Roma realizzando ben 12 reti (tutte su azione) dopo essere stata capocannoniere con la maglia del Chieti con 24 centri in serie B. Diamo il giusto spazio e riconoscimento a Melania Martinovic, classe 1993, attaccante rapida e di movimento con il fiuto del goal, amante del gioco in profondità con spiccate attitudini nello stacco aereo.
Ciao Melania, ti potresti presentare al pubblico degli appassionati sportivi descrivendoci le tue caratteristiche tecniche e la tua collocazione tattica in campo?
“Mi chiamo Melania Martinovic, sono nata il 26/05/1993 e ho cominciato a giocare a calcio che ero bambina, 7 anni circa, in una squadra maschile. Pochi anni dopo però ho intrapreso una strada diversa e lasciai il calcio per praticare altri sport. All’età di 18 anni, quasi per sfida decisi di rimettermi in gioco, e dopo due campionati in serie C ed uno in serie B con la Roma calcio femminile, tre anni fa mi arrivò una chiamata dall’Acese, squadra che all’epoca militava nel campionato di serie B, e decisi di sposare il progetto della società, ma facevo la giocatrice pendolare insieme a Gioia Masia e Daniela Di Bari, due grandissime donne e calciatrici, due icone che rappresentano per me un esempio. Quell’anno vincemmo il campionato di serie B e conquistammo la serie A, ma per problemi lavorativi decisi di andare via e insieme alle mie due compagne di squadra approdammo a Chieti, società ambiziosa che mirava sin da subito a vincere il campionato. Vincemmo anche quell’anno, con numeri da far paura, e fui capocannoniere dell’intero campionato di serie B, sud, centro e nord, con 24 reti totalizzate. Finita la stagione, anche questa da giocatrice pendolare, ricevetti la chiamata da parte della Res Roma, e la voglia di tornare ad allenarmi con il gruppo, la serietà e gli obiettivi di questa società mi hanno spinto a sposare il progetto, scelta che farei altre mille volte, perché ad oggi posso dire di sentirmi migliorata, e non mi voglio fermare, continuando a migliorarmi costantemente. Mi definisco un attaccante veloce che ama giocare in profondità, sempre alta sulla linea del fuorigioco perché ho guizzo verso la porta, buone capacità nel gioco aereo e vedo la porta con numeri importanti testimoniati dalle ultime stagioni. Ho sicuramente ancora tanto da migliorare, delle doti tecniche da affinarevisto che mi sono affacciata da poco nel mondo del calcio che conta, però concludere la mia prima stagione in serie A con 12 goal fatti tutti su azione è un punto di partenza importante per migliorarmi ogni anno di più”.
Sei tra le 30 convocate nella Nazionale Maggiore per il raduno di Coverciano. Ti aspettavi questa chiamata ? Che significato avrebbe per te partecipare agli Europei ?
“Questa chiamata è stata del tutto inaspettata, ma allo stesso tempo estremamente voluta. Quando ho ricevuto la convocazione non riuscivo a crederci, un groviglio di emozioni mi hanno stretto forte lo stomaco, ancora non ci credevo, ma mi sentivo terribilmente felice. Ora penso a fare il massimo per questa fase di preparazione all’europeo, voglio giocarmi ogni possibilità, e se dovesse arrivare l’importante convocazione che mi garantirebbe di poter partecipare ad una competizione così importante con la maglia della mia nazione, beh penso che non ci sia niente di più gratificante per una calciatrice dopo tanti sacrifici e tanta dedizione”.
Un tuo giudizio sulla stagione appena conclusa con la Res Roma. Soddisfatta degli obiettivi personali e di gruppo raggiunti al tuo primo anno in giallorosso ?
La stagione appena conclusa con la Res Roma è stata un grande successo per tutta la società e per tutte noi giocatrici. Siamo una squadra molto giovane, forse la più giovane, ma abbiamo in rosa ragazze di grande talento e di grandissima prospettiva che guidate dalle più grandi, le veterane di questo gruppo, hanno saputo esprimersi al meglio e crescere ancora di più. Simonetti, Caruso, Greggi, sono ragazze che faranno parlare di loro, perché hanno un talento che non si trova spesso alla loro età. Sapevamo il nostro valore sin dai primi giorni di preparazione, poi il lavoro, i sacrifici, la voglia di fare, la dedizione, la cattiveria, e un po’ di sana furbizia ci hanno permesso di affermarci come meritavamo. Nel girone di ritorno i vari infortuni ci hanno un po’ penalizzato, ma sono inconvenienti che possono capitare in una stagione, quindi abbiamo imparato la lezione e siamo pronte a ripartire già da subito per migliorarci ancora di più e colmare quelle lacune e quei difetti che ci hanno fatto un po’ soffrire durante il campionato”.
Infine ci descriveresti la tua giornata tipo, fuori e dentro il campo da gioco
“La mia giornata tipo? Io sono una ragazza molto semplice e conduco una vita altrettanto semplice. Sono una studentessa, ho deciso quest’anno di intraprendere gli studi presso la facoltà di infermieristica, sperando di riuscire a passare a settembre al corso di laurea di Fisioterapia. Ogni mattina mi sveglio presto e vado a lezione, seguo i corsi dalla mattina fino al primo pomeriggio e subito dopo mi dirigo al campo per l’allenamento, e finito torno a casa. Faccio tanti sacrifici per poter far combaciare tutti gli impegni, ma per il calcio qualsiasi tipo di sacrificio non mi pesa affatto perché è ciò che di più mi rende felice”.
Credit Photo: http://romafemminile.it/