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Giovanni Valenti, coach Brescia Femminile: “Contro il Parma una buona prestazione. Importante per noi sarà il nostro percorso di crescita”

Photo Credit: Elia Soregaroli - Calcio Femminile Italiano

Il Brescia termina l’anno cedendo il passo per 3-2 in casa contro il Parma nella tredicesima giornata di Serie B, risultato che fa scendere le Leonesse al decimo posto in classifica.
Al termine della gara, abbiamo intervistato l’allenatore delle biancoblù Giovanni Valenti per fare con lui il punto della situazione sul campionato della squadra dopo questo primo scorcio stagionale.

Giovanni, come valuti il 3-2 subito dal Brescia contro il Parma?
«Penso che la prestazione sia stata buona: il Parma ha una squadra fortissima, basti pensare che prima aveva subito tre gol in undici partite, per cui farne due in una sola gara contro di loro sia di certo un motivo d’orgoglio per noi. Il rammarico è che, forse del fatto che siamo sotto Natale, abbiamo fatto qualche regalo alle avversarie, perché due rigori, secondo me, sono un po’ gratuiti. Certo, si poteva fare qualcosa di più anche che nel finale con due calci di punizione, ma si poteva concedere qualcosa di meno al Parma, come subire due gol in pochi minuti e questo dovrà essere un’ulteriore base del nostro percorso di miglioramento».

Adesso per il Brescia ci saranno le vacanze di Natale e, una volta terminate, si riprenderà il 12 gennaio in casa della Res Women…
«Ora lasciamo le ragazze libere per qualche giorno, perché pensiamo che se lo meritino, poi ci ritroveremo il 27 dicembre, perché poi abbiamo Res e Chievo e per chiudere l’andata e vediamo cosa riusciamo a fare, ma l’importante per noi è continuare il nostro percorso di crescita e cercare di capire su cosa dobbiamo fare per migliorare».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Acf Brescia Calcio Femminile e Giovanni Valenti per la disponibilità.

Futsal WEC, prima giornata: Bitonto forza 9 col Nantes, 0-0 tra TFSE e Rekord

PIOGGIA DI GOL – Arrivano (quasi) tutte dal Bitonto le reti che non “piovono” tra ungheresi e polacche. Pronti, via e traversa di Tampa, ma – dopo il rischio corso su Bridonneau – è Renatinha a sbloccare al 6′. La puntata di Diana Santos termina la propria corsa sul palo, mentre non sbaglia Moreau che fa l’1-1 due minuti più tardi. Solo un fuoco di paglia per le francesi. Quello neroverde è un assedio che porta altre tre reti prima della fine del primo tempo con Mansueto, Nicoletti e Renatinha: 4-1 all’intervallo. Il gap aumenta nella ripresa con Luciléia e Pernazza (bis): questo non vuol dire che De Oliveira sia completamente inoperosa, ma le neroverdi colpiscono ancora con Tampa e mettono il punto esclamativo con la giovanissima Divincenzo. 9-1.

BITONTO-NANTES 9-1 (4-1 p.t.) 
BITONTO: De Oliveira, Tampa, Santos, Renatinha, Mansueto, Nicoletti, Luciléia, Pezzolla, Coda, Buquicchio, Abbadessa, Grieco, Divincenzo, Pernazza. All. Marzuoli

NANTES: Ruoppolo, Delorme, Kuziw, Moreau, Bridonneau, Manceau, Boutin, Guiheneuf, Baudry,  Da Silva, Peloux, Laposta. All. Onillon

MARCATRICI: p.t. 6’53” Renatinha (B), 8’52” Moreau (N), 16’25” Mansueto (B), 17’22” Nicoletti (B), 19’50” Renatinha (B), s.t. 2’46” Luciléia (B), 8’21” e 9’36” Pernazza (B), 18’45” Tampa (B), 19’43” Divincenzo (B)

ARBITRI: Enrico De Bartolo, Stefano Polito CRONO: Alessia Giada Invidia


RETI INVIOLATE – 
Come detto, non concede gol la sfida che alza il sipario sulla kermesse di Bari. Meglio il Rekord nella prima parte, grande personalità in particolare per la neo 16enne Shevchuk, ma Hargas chiude ogni varco, mentre Fal manda a lato la più facile delle correzioni. Porta chiusa, però, anche per le iniziative del TFSE: l’ex Fondi e campionessa di teqball Gabriella Kota trova la risposta miracolosa di Majewska e Balya manca l’impatto con la sfera nella più ghiotta delle occasioni. Il risultato non si sblocca, finisce 0-0.

TFSE-REKORD 0-0 (0-0 p.t.)
TFSE: Hargas, Fabian, Balya, Kota, Varga, Acs, Balogh, Benko, Dorner, Farkas, Tagyi, Vicsek, Osz. All. Viza

REKORD: Majewska, Choras, Kaim, Fal, Shevchuk, Blaton, Sydorenko, Tracz, Rebis, Czyż, Lizon, Bzowska. All. Piecha

AMMONITE: Sydorenko (R), Kota (T)

ARBITRI: Saverio Bottalico, Domenico Rescina CRONO: Claudio Cantatore

Lazio-Milan analizzata da Panini Digital: cinismo e concretezza per le biancocelesti

Photo Credit: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nella 13° giornata di Serie A si è giocata Lazio-Milan terminata con il punteggio di 2-0. Assoluta mattatrice è stata Martina Piemonte che è stata l’autrice di entrambe le reti, una per tempo, con le quali ha mandato al tappeto la sua ex squadra. Brutto passo falso per le ospiti che non vincono da 5 partite e scendono a -4 dalla quinta posizione occupata dal Como, ultima casella valida per un posto nella Poule Scudetto.

Grazie ai dati di Match Analysis della Panini Digital possiamo notare come le padrone di casa abbiano meritato di ottenere il bottino pieno, infatti l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) è pari a 59 a 41 per le biancocelesti.

Le altre statistiche potrebbero fuorviare il giudizio complessivo sulle prestazioni delle due compagini: possesso palla 41% a 59%, baricentro 50,8 mt a 57,2 mt, pressing 40,9 mt a 50,4 mt e supremazia territoriale 34% a 66%. Soprattutto questo dato, che aumenta dell’11% nella seconda frazione in favore delle rossonere che erano alla ricerca dei gol della rimonta, sottolinea il fatto che il Milan non sia riuscito a sfruttare il gioco quantomeno propositivo, date le poche occasioni create nel corso della seconda metà: 2, contro le 4 della Lazio.

La formazione di Gianluca Grassadonia è scesa in campo con un 3-4-2-1 che non ha visto modifiche in fase offensiva o in costruzione. La fascia destra è stata una delle zone più dense del primo tempo delle Aquile: Elisabetta Oliviero è stata infatti la giocatrice ad aver ricevuto più passaggi (28) ed è stata anche la seconda per palle giocate (53) e per giocate utili (10) e la terza per passaggi riusciti (29) e palle recuperate (18).
Anche nella seconda metà le biancocelesti hanno mantenuto il medesimo modulo, abbassando solo di qualche metro il baricentro, forti della rete del raddoppio di Piemonte arrivata poco dopo l’intervallo. Sia nei primi che nei secondi 45 minuti, una zona ad alta densità è stata l’area di rigore di Sara Cetinja: questo è dato dall’elevato numero di palloni giocati in area avversaria da parte delle meneghine (48) ma soprattutto dalla centralità dell’estremo difensore nelle manovre di gioco laziali e, infatti, la numero 1 è stata la terza per palle giocate (40, come Alicia Baltrip-Reyes) e la prima per giocate utili (16), oltre al fatto che l’asse Federica D’Auria – Cetinja sia stato il più attivo con 9 passaggi completati dal centrale di difesa al portiere.

Prima dell’intervallo, la squadra di Suzanne Bakker era schierata in campo con il solito 4-3-3 e con i due terzini, Angelica Soffia ed Emma Koivisto, sempre alte a supporto del centrocampo. Un dettaglio che si può notare dalle heatmaps della partita è il fatto che sono state molte le zone ad alta densità: ciò sta a significare i tentativi del Diavolo di portare attacchi da diverse zone di campo, senza riuscire però nell’intento di trovare impreparata la difesa avversaria; in particolare sono state molto dense l’area di rigore di Laura Giuliani e la fascia sinistra di dominio di Emelyne Laurent. Per quanto riguarda la prima, Giuliani è infatti stata la prima per giocate utili, insieme a Julie Piga e Allyson Swaby (13), ed è stata una delle due metà dell’asse più attivo milanista: Swaby – Giuliani con 14 passaggi completati dal centrale di difesa al portiere.
Nella seconda frazione il modulo di partenza è stato lo stesso ma, considerata la ricerca dei gol del pareggio, le posizioni medie suggerivano un approccio più offensivo. Ciò che si veniva a creare era una sorta di 3-3-4 con Soffia braccetto di sinistra, Koivisto mezzala di destra in un centrocampo a tre e la solita Evelyn Ijeh molto alta, come una sorta di seconda punta ad accompagnare i movimenti di Nadia Nadim. La zona più densa è stata quella di destra che è stata infatti protagonista dei maggiori tentativi del Milan di creare pericoli alle padrone di casa, grazie alla sempre attiva Monica Renzotti e alla spinta di Koivisto.

Entrambe le compagini hanno preferito adottare un gioco manovrato dal basso, anche se le ospiti in maniera maggiore: 75,3% a 85,8%. Ciò che fa abbassare così tanto la percentuale della formazione della Capitale è il netto cambiamento tra primo e secondo tempo dato che c’è stata una diminuzione del 17% (83,7% nella prima metà e 66,7% nella seconda). Questo è probabilmente dato dalla volontà delle ragazze di Grassadonia di abbassare la quantità di rischi, considerato il doppio vantaggio.

Il gioco della Lazio non aveva una precisa impostazione: la partenza era, come abbiamo già visto, soprattutto dal basso ma, tolta quella, le azioni biancocelesti variavano di minuto in minuto: si cercava spesso di sfruttare gli esterni ma non erano pochi anche gli scambi nelle zone centrali con l’obiettivo di trovare imbucate per la punta e rompere le linee di difesa rossonere. Abbiamo già evidenziato la grande importanza di Oliviero ma non va assolutamente dimenticata quella di D’Auria: prestazione maiuscola. La numero 27 classe 2003 è stata la prima per palle giocate (56), passaggi riusciti (36) e palle recuperate (21). Per quanto riguarda la precisione, però, D’Auria è stata solo la quinta con il 64%, mentre la più precisa è stata una delle due compagne di reparto: Jane Connolly con il 79%. Oltre a questo dato, la numero 7 è stata anche seconda per passaggi riusciti (30) e per palle recuperate (19).

Dall’altra parte, il Diavolo ha trovato molte difficoltà nel costruire azioni che potessero essere pericolose: si partiva da un giro palla difensivo tra le due centrali, Swaby e Piga, e Giuliani e, successivamente, la soluzione più ricercata era l’out di destra nel quale Koivisto tentava di accendere la miccia di Renzotti con la speranza che potesse creare qualche grattacapo alla difesa laziale. È da sottolineare la partita di Swaby che è stata la prima per passaggi completati (58), per precisione nei passaggi (83%), passaggi ricevuti (53) e, come abbiamo già detto, giocate utili (13), mentre la seconda per palle giocate (71). Anche i numeri dell’altro centrale di difesa vanno notati: Julie Piga è stata prima per palle giocate (75), palle recuperate (30!, 12 in più di Koivisto) e giocate utili, mentre seconda per passaggi riusciti (56). Da questi dati possiamo capire come le due centrali siano fondamentali per l’impostazione del Milan ma anche il fatto che questa squadra abbia bisogno anche di qualcos’altro per trovare la propria pericolosità più costantemente.

I dati sulle conclusioni ci fanno capire anche la differenza di cinismo in questo match da parte delle due compagini.
La Lazio ha calciato 10 volte, di cui 6 in porta. Di questi tiri 6 sono arrivati da dentro l’area di rigore. Tutto ciò evidenzia la precisione delle padrone di casa che sono riuscite a trovare 2 gol in più rispetto alle avversarie pur tirando di meno. Questo dettaglio è ancora più evidente dal fatto che la stessa Piemonte abbia trovato la propria doppietta personale con solo 3 tentativi, seguita da Oliviero con 2 che però non è riuscita a gonfiare la rete.
Ancora una volta, invece, sono presenti le problematiche della formazione di Bakker: 16 tiri (6 in più delle rivali), di cui solo 4 in porta (25% di precisione contro il 60% biancoceleste). Inoltre, di queste 16 conclusioni solo 6 sono arrivate da dentro l’area di rigore e questo ci racconta ancora più precisamente le difficoltà nell’esprimere il proprio gioco per le meneghine. Calciare 16 volte e non trovare la rete neanche una volta, complice comunque anche un’ottima prestazione di Cetinja, che ha effettuato 3 parate, e la sfortuna con la traversa di Nadim su punizione, deve far scattare un campanello d’allarme: il cinismo continua ad essere un serio problema. Come per le Aquile il dato personale ero lo specchio di quello generale, succede la stessa cosa in casa milanista: Nadim ha cercato la via della rete 5 volte (2 in più di Piemonte) e non ha trovato il gol; e la stessa cosa vale anche per Ijeh che ha calciato 3 volte senza essersi mai guadagnata la possibilità di esultare.

Women’s Champions League: sorridono Hammarby, Juventus, Arsenal e Barcellona

Photo Credit: Francesco Passaretta - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano
Si sono concluse le fasi a gironi per le squadre partecipanti all’ UEFA Women’s Champions League. Scremate da sedici ad otto le partecipanti alla competizione, che hanno ottenuto il pass per i quarti di finale in programma a marzo. Nella seconda parte della sesta, ed ultima, giornata Arsenal e Barcellona battono rispettivamente Bayern München e Manchester City, scavalcandole e conquistando il primo posto dei raggruppamenti C e D.

 

 

Gruppo C

Arsenal – Bayern München 3-2

L’Arsenal batte il Bayern Monaco con la rete nel finale di Caldentey che regala il successo dal dischetto, fallo di mano di Hansen, a 4′ dal termine. Il vantaggio delle inglesi arriva al 7′ quando Viggósdóttir devia la palla di testa nella propria porta mentre Eriksson pareggia i conti poco prima dell’intervallo. Il sorpasso delle tedesche arriva al 58′ per mezzo della stessa Eriksson ma dura poco visto il pari immediato di  Pochi secondi Russo, con un bel tiro al volo. Caldentey, poi, firmare il gol decisivo dal dischetto.

Juventus – Vålerenga 3-0

La Juve saluta la competizione con una vittoria, chiudendo gruppo C al terzo posto. Dopo sei minuti il vantaggio delle bianconere arriva grazie al tiro ravvicinato di Bergamaschi, le padrone di casa allungano, poi, nella ripresa siglando il 2-0 con Cantore, rete con un pallonetto pregevole dalla distanza, ed il 3-0 è a firma di Kullberg, che di testa dopo la di Enblom su tiro di Lehmann. chiude definitivamente la contesa.

Barcellona – Man City 3-0

Il Barcellona scavalca il City nel gruppo D al primo posto, le blaugrana diventano l’unica squadra sempre prima nel girone nelle quattro stagioni con il nuovo format della Champion’s. Davanti a 30.000 spettatori le spagnole erano obbligate a vincere con più di 2 gol di scarto vista la sconfitta dell’andata ta per 2-0. Barcellona arrembante ma Keating chiude lo specchio in più occasioni. Il vantaggio arriva poco prima dell’intervallo con Pina poi nella ripresa in meno di un quarto d’ora Bonmatí e Putellas fissano il risultato sul 3-0 conclusivo.

St. Pölten – Hammarby 1-2

Gara che serve solo alle statistiche quelle tra St. Polten e Hammarby che vince in trasferta per 1-2. Il successo per le ospiti prende forma con due marcature ravvicinate nel primo tempo, in tre minuti. Le svedesi passano con un colpo di testa di Tandberg per raddoppiare con una girata di Blakstad. Nella ripresaZver colpisce il palo per le padrone di casa prima di accorciare le distanze con Dubcová, rete che però non consente di trovare il pari.

I risultati di martedì

Gruppo A
Lyon – Wolfsburg 1-0, Roma – Galatasaray 3-0

Gruppo B
Real Madrid – Chelsea 1-2, Twente – Celtic 3-0

Sorteggio quarti di finale e semifinali: 7 febbraio
Andata quarti di finale: 18/19 marzo
Ritorno quarti di finale: 26/27 marzo1

Sebastian De La Fuente, Fiorentina femminile, vuole la Coppa: Testa al 2025!

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La tredicesima giornata di Campionato di Serie A della Fiorentina, giocata in casa contro la Juventus Women, si è conclusa con una sconfitta per 3-0. La partita, iniziata sin da subito con ritmi molto alti, ha visto scendere in campo due squadre intenzionate a conquistare i tre punti per finire il 2024 con un esito positivo e consolidare la propria posizione in classifica. Perdendo, infatti, le Viola con 26 punti si trovano al quarto posto (alle spalle di Inter e Roma che hanno invece vinto la giornata e si trovano a 28 punti).

Il Mister delle gigliate Sebastian De La Fuente intervistato per i canali Viola nel post partita, ha ripercorso brevemente le tappe della complicata gara. La prima frazione è stata un’autentica lotta terminata sullo 0-0, certo la Juventus Women ha tenuto per lo più il pallino del gioco ma anche la Fiorentina ha avuto le sue occasioni per trovare il gol che sbloccasse il gioco. Nel secondo tempo, invece, le bianconere si sono mostrate più reattive portandosi in vantaggio di due reti nel giro di cinque minuti d’orologio. Nel poco tempo intercorso tra le due reti delle ospiti la squadra di casa ha avuto la possibilità di pareggiare, ma forse complice la tensione del momento, non è riuscita nell’intento.
Il primo tempo è stato una lotta, con la voglia di vincere di entrambe le squadre. Nella seconda frazione abbiamo subito due gol in cinque minuti, nello stesso frangente abbiamo anche avuto la palla del pareggio: il tempo rimanente è stato da noi utilizzato per provare, con tutte le nostre forze, a pareggiare la partita o anche andare a vincerla“.

Rispetto alla partita giocata a Biella, persa dalla Fiorentina per 4-0, volendo guardare il bicchiere mezzo pieno si può dire che le Viola sono state dentro al gioco per tutta la sua durata. Lo scontro a viso aperto è avvenuto tra due squadre forti, e come sempre succede in questi casi a determinare il risultato sono stati degli episodi (a favore della Juventus)
Di positivo c’è che rispetto alla partita d’andata non abbiamo smesso di lottare e non ci siamo spente come era successo a Biella. Ad ottobre ho visto una squadra che non voleva essere protagonista: oggi invece c’erano due squadre che, secondo me, si equivalgono in tanti aspetti. Entrambi abbiamo delle grandi giocatrici, e queste gare sono determinate da degli episodi. Per quello che ho visto oggi questi sono stati a favore loro“.

Il pensiero dell’allenatore argentino è poi andato al primo appuntamento che attende la sua squadra nel 2025: la Supercoppa contro la Roma. Questo periodo di pausa servirà alla Fiorentina per ricaricarsi e scendere in campo a La Spezia il 6 gennaio pronta a dare il meglio di sé e riportare il trofeo in città.
La Supercoppa sarà il primo obiettivo dell’anno perché prima dell’inizio del Campionato ci siamo detti che volevamo riportare un trofeo a Firenze. Ora, ovviamente, riposeremo un po’ per ripartire poi con l’energia e la predisposizione d’animo giusta per fare tutto il possibile per il raggiungimento di questo traguardo. La società, il Presidente, il club ma anche questo gruppo di ragazze meritano questo per quanto fatto in questo 2024. Inizieremo il 2025 con la finale e l’auspicio di conquistare la Coppa come ci siamo proposti“.

Dan Șucu, Genoa: “Un onore, grande responsabilità”

Photo Credit: Genoa CFC

Le prime dichiarazioni del nuovo azionista di maggioranza del Genoa CFC Dan Șucu.

È un onore e una grande responsabilità diventare azionista di riferimento del Genoa CFC. Gestire una società di calcio vuol dire non limitarsi soltanto agli aspetti legati al business. È un’attività che necessita di una passione genuina per questo sport e di un impegno verso la comunità dei tifosi che vivono per questi colori. Desidero tra i punti programmatici avviare una collaborazione di successo tra il Genoa e alcuni club dell’Europa dell’est, tra cui il Rapid Bucarest. Vedremo sicuramente giovani calciatori italiani iniziare la loro carriera in questi club, giocando non solo nei campionati nazionali di riferimento, ma anche nelle Coppe e competizioni europee. Al contempo alcuni tra i migliori talenti di questi Paesi avranno la possibilità di giocare, con la maglia del Genoa, in uno dei campionati più importanti del mondo come quello italiano. La mia vita e il mio percorso professionale mi hanno insegnato che i risultati più importanti si ottengono con un lavoro di squadra a ogni livello. Questo mi fa capire l’importanza del coinvolgimento dei tifosi nella vita del club e quanto sia importante per loro vedere risultati sportivi all’altezza delle aspettative. Oltre ai tifosi, vedo molti giovani che lavorano nella gestione del club, e questo mi fa molto piacere. Anche se ho più di 60 anni, credo di poter contribuire, con la mia esperienza e la mia energia, a raggiungere insieme grandi obiettivi. Cari genoani, non vedo l’ora di vedervi allo stadio e forza Genoa“.

Nella serata di Barbara Bonansea, la Juve chiude la sua Champions con un 3 a 0, contro il Valerenga

Photo Credit: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Le Juventus Women concludono il percorso nella fase a gironi della UEFA Women’s Champions League con una convincente vittoria per 3-0 contro il Valerenga. Le bianconere dominano il match, dall’inizio alla fine, ed è il modo migliore per salutare la competizione, nella serata delle 200 presenze di Barbara Bonansea.

La partita inizia nel migliore dei modi per la Juve: al 5’ Bergamaschi sblocca il risultato con un gol splendido, controllando il pallone con precisione e battendo Enblom con un destro imparabile. Dopo il vantaggio, i ritmi si abbassano leggermente, con le bianconere che gestiscono il possesso palla e il Valerenga che tenta di reagire. Al 13’, Proulx si rende protagonista con una perfetta uscita in scivolata per anticipare Thomsen, mentre al 17’ Saevik prova una conclusione dalla distanza che termina lontana dalla porta.

Le occasioni non mancano: al 20’ Vangsgaard spreca una grande opportunità su un cross perfetto di Bonansea, non inquadrando lo specchio. La Juve spinge e al 32’ Thomas si rende pericolosa con un tiro-cross respinto dal portiere avversario. Il Valerenga, però, fatica a creare vere minacce, e la prima frazione si chiude con il vantaggio bianconero.

La ripresa inizia con Vangsgaard protagonista: al 47’ l’attaccante bianconera scalda i guantoni di Enblom. Il Valerenga risponde al 49’ con un tiro di Tvedten bloccato facilmente da Proulx. Al 55’, la Juventus raddoppia: Cantore segna un gol magnifico con un pallonetto da oltre 30 metri, sorprendendo il portiere avversario.

Le bianconere continuano a dominare e al 61’ Vangsgaard si avvicina al gol con un tiro dalla distanza che sfiora il palo. La pressione della Juventus dà i suoi frutti al 65’, quando Kullberg segna il 3-0 approfittando di una respinta corta di Enblom su un tiro di Lehmann.

Nel finale, i ritmi calano. Al 72’ Vangsgaard a tu per tu col portiere avversario viene ipnotizzata, mentre al 92’ Lehmann manca la rete da ottima posizione.

Cessione della maggioranza delle quote del Genoa all’imprenditore Dan Șucu

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Genoa Cricket and Football Club comunica che, a seguito della delibera di un aumento di capitale pari a 45.356.262 euro, di cui 5.356.262 euro a titolo gratuito e altri 40.000.000 euro a pagamento dello scorso 14 dicembre, in data odierna il Consiglio di Amministrazione si è riunito e ha approvato l’offerta presentata dall’imprenditore rumeno Dan Șucu. L’imprenditore rumeno, tramite un proprio veicolo d’investimento, ha sottoscritto per intero l’aumento di capitale, ottenendo in cambio una partecipazione del capitale sociale nell’intorno del 77% del Genoa CFC, lasciando in minoranza i precedenti soci.

Șucu è una figura di spicco nel panorama economico internazionale e presidente della Confederația Patronală Concordia, l’equivalente di Confindustria in Romania. La proposta, strutturata e altamente strategica, consentirà di sottoscrivere integralmente l’aumento di capitale, fornendo al club le risorse necessarie per rafforzare le proprie ambizioni sportive.

Nato a Bucarest il 25 aprile 1963, Șucu è noto principalmente come fondatore di Mobexpert, il più grande marchio di arredamento in Romania con oltre 2.200 dipendenti. In aggiunta alla leadership nel settore del mobile, Șucu è un investitore di riferimento nel comparto immobiliare e dal 2022 anche nel settore dei media, con un ruolo chiave nel quotidiano economico Ziarul Financiar.

Appassionato di sport e già proprietario del club di calcio Rapid Bucarest (di cui detiene il 90% delle quote), Dan Șucu ha contribuito a rilanciare una realtà con oltre 100 anni di storia, investendo nello sviluppo di infrastrutture moderne e nell’accademia giovanile, che oggi conta circa 700 giovani atleti. Il suo approccio è orientato a valorizzare il calcio come strumento sociale, con l’obiettivo di coinvolgere migliaia di ragazzi nello sport e promuovere i valori di inclusione e crescita personale.

Il passaggio di maggioranza rappresenta un nuovo capitolo per il Club più antico d’Italia, con l’auspicio che l’ingresso di Dan Șucu possa portare stabilità economica e nuovi investimenti per il potenziamento della squadra e delle infrastrutture. Il Genoa ringrazia i propri tifosi per il supporto costante e guarda con fiducia al futuro, certo che questa nuova fase saprà consolidare il prestigio e le soddisfazioni che il Club merita.

Brescia Femminile, intervento al ginocchio riuscito per Veronique Brayda

Photo Credit: Pagina Facebook Acf Brescia Calcio Femminile

Il Brescia Calcio Femminile ha comunicato che, nella giornata di ieri, la capitana delle biancazzurre Veronique Brayda è stata operata al crociato del ginocchio destro. La società ha altresì annunciato che l’intervento è andato bene e che presto saranno definiti i tempi di recupero.

La centrocampista classe ’95, che attualmente ha messo a referto tre reti in questa stagione, ha subito l’infortunio nel corso della partita giocata domenica 24 novembre contro l’Hellas Verona nella gara valida per l’undicesima giornata di Serie B, in cui a prevalere sono state le Leonesse col risultato di 2-1.

Emanuela Tesse confermata alla guida di Malta: “Questa la mia seconda casa”

Credit: federazione Malta

Nelle ore scorse Manuela Tesse è stata confermata alla guida della nazionale di Malta. La coach ex Pomigliano e Lazio, infatti, ha annunciato la prosecuzione del rapporto lavorativo con la compagine biancorossa che bene si è comportata nell’ultimo periodo trascorso sotto la guida della classe ’76 sarda.

Tesse, che da calciatrice ha vestito per 87 volte l’azzurro della Nazionale, dal primo gennaio del 2023 è CT di Malta e tramite i propri social ha annunciato:
“Sono felice di annunciare che ho rinnovato il mio contratto come capo allenatore della nazionale femminile di Malta! Sono emozionata di continuare questo viaggio per altri quattro anni con questa incredibile squadra e questo paese che è diventato la mia seconda casa. Non vedo l’ora di vedere cosa ci aspetta, continuiamo a scrivere la storia insieme”.

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