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La Juventus grazie a Girelli e Bonfantini, recupera la rete del Lione, e vince la gara di andata allo Stadium

La Juventus Women prosegue la sua avventura nei quarti di Champions League e sfida l’Olympique Lyonais, la corazzata francese che già lo scorso anno ai sedicesimi chiuse i giochi per le bianconere, in un doppio confronto che parte dall’ Allianz Stadium di Torino. Per la Juve di Joe Montemurro l’aver guadagnato l’accesso ai quarti, entrando con merito tra le prime otto squadre d’ Europa ed eliminando quel Chelsea (la finalista della scorsa edizione) è già un premio ed un onore.

Lo squadrone Francese non ha bisogno di presentazioni, tra le più blasonate d’ Europa vantano diciotto titoli di prima divisione e ben sette coppe campioni, con il record tra il 2015 ed il 2020 che ha visto le transalpine inanellare ben cinque titoli di fila. L’ Olympique Lyon capitanata dal centrale difensivo Wendie Renard, che ha sul suo curriculum oltre cento presenze con la Nazionale, è tra le giocatrici dello “zoccolo duro” del tecnico Sonia Bompastor (ex. centrocampista con 156 presenze e 18 reti con la nazionale maggiore). Nel corso della sua carriera ha vinto la Champions ben 2 volte e giuda questa società dal 2021.

Padrone di casa con il collaudato 4-3-3 con Peyraud tra i pali, Boattin-Sembrant-Gama e Lundorf in linea difensiva, Grosso-Pedersen e Rosucci in centrale, ed infine Cernoia-Girelli e Hurtig in attacco. Montemurro inizia il match con Hurtig al posto di Bonansea in avanti, con Staskova-Zemanian e Bonfantini-Lenzini in panchina, per il suo uso nella ripresa. Un collettivo di gioco che cercherà di scardinare la corazzata Francese.

Ospiti che propongono un 3-5-2 molto concentrato sul centrale, con Bouhaddi in porta, Buchanan-Renard e Mbock Bathy in difesa, ed Carpenter-Egurrola-Macario-Henry e Bacha in centro campo, e due sole punte: Cascarino e Malard.

Partenza bianconera con una grandissima occasione per Lina Hurtig che raccoglie palla dopo un rinvio corto del portiere ospite, palla sul destro sola fronte porta, e la sfera che sfiora di un soffio il palo alla sinistra di Bouhaddi: nulla di fatto al 2’ minuto di gioco ma con un inizio molto vivace che ha fatto balzare Montemurro sul quadrante di bordo campo.

Ospiti molto reattive, si portano avanti in modo compatto, e dopo un affondo di Bacha nel limite sinistro della bandierina, cross teso in area piccola per la testa di Macario e rete del vantaggio per il Lione. Bianconere che accusano il colpo e giocano un calcio difensivo nella speranza di mantenere le avversarie in centro campo. Questo gioco comporta un giro di palla sempre nella propria metà campo senza avanzare oltre la tre quarti rischiando di lasciare spazio e gioco solo alle transalpine.

Una prima mezz’ora che si chiude con un netto predominio di gioco e tiro da parte delle ospiti, la Juve vede solo la prima possibilità in apertura di aver portato palla in area avversaria, con le bianco-nere che cercano di trovare aperture di gioco ma senza una vera propria trama offensiva.

I raddoppi sulle marcature portano le padrone di casa a lanci poco precisi con il più delle volte a lanciare le avversarie a rete: solo due miracoli di Pauline Peyraud evitano alla vecchia signora di non capitolare. Un primo tempo che si chiude con una Juventus poco reattiva, a tratti impaurita dalla velocità delle avversarie nel portarsi con tre tocchi in porta, che resta a guardare più che a cercare di raddrizzare la gara.

Ripresa che vede la Juventus entrare in campo con un altro piglio: nonostante le ospiti sempre aggressive, le padrone di casa caricate dal suo pubblico (oltre novemila sugli spalti) creano gioco. Al 62′ le ospiti perdono una giocatrice: Ellie Carpenter per un cartellino rosso diretto, dopo che la fuga bianconera di Girelli viene placcata prima di poter volare a rete, Lione in dieci e la Juve ci prova a raddrizzare l’incontro.

Montemurro effettua i cambi: escono Grosso e Rosucci per Caruso ed Cernoia, cambi che portano i suoi frutti poiché al 71′ Lundorf calcia benissimo in area piccola, tiro respinto ma non trattenuto, irrompe Cristiana Girelli che segna il gol del 1 a 1.

Con la parità sul piatto è la neo entrata Bonansea a provare il tiro dalla distanza, palla di poco alta sulla traversa, ma la crescita e la fiducia nel gioco di squadra è completamente diverso di quello espresso nella prima frazione.

Joe Montemurro tira fuori dal cilindro magico la Girelli, che lascia il posto a Bonfantini, per gli ultimi 10 minuti di match, dove il tecnico chiede concentrazione e sopra tutto di non mollare il ritmo. Lo stadio “urla a gran voce” e tutto lo stadio carica le ragazze, ed la neo entrata Agnese Bonfantini buca con freddezza la porta del Lione e sigla la rete del 2 a 1 in una bolgia che lascia le ospiti impietrite.

Nel finale la cavalcata di Bonansea lanciata a rete viene bloccata a terra da Bouhaddi e l’incontro termina con la strepitosa rimonta bianconera che conquista la prima sfida, nei quarti di finale di andata, andando a giocare il “tutto per tutto” al Parc dell’ Olympic Liyonnais, giovedì 31.

Credit Photo: Alessandro Bugelli

Focus capocannoniere Serie A TimVision: Daniela Sabatino prende il comando della classifica

Nella 17° giornata le reti sono state19, con un incontro ancora da disputarsi, di cui 12 segnate in casa e 7 in trasferta.

Il record stagionale appartiene sempre al “girone di andata” nella 8° giornata, dove furono segnate ben 26 centri.

La classifica di testa vede il sorpasso di Daniela Sabatino, l’attaccante della Fiorentina con 11 reti a comandare il provvisorio score di campionato, dopo la rete contro il Verona che l’ha vista vincente con le sue compagne per 6 a 0.

Il record di Daniela resta quello di 35 reti (del 2013-14 con il Brescia in serie A),nella scorsa stagione con il Sassuolo chiuse la stagione con 16 centri: obbiettivo molto vicino anche per questa stagione (ancora 5 gare da disputare) ma il suo obbiettivo è senza dubbio a vincere il titolo di capocannoniere della Serie A.

Mentre resta seconda Lara Clelland con 10 reti l’ attaccante del Sassuolo che non avendo messo a segno reti contro l’ Empoli resta, per il momento, a guardare.

Anche nelle zone sottostanti non varia nulla, dallo scorso week-end, dove troviamo appaiate: Valentina Giacinti, della Fiorentina a quota 8 reti con Sofia Cantore, attaccante del Sassuolo, e Tatiana Bonetti , attaccante dell’ Inter, che non vanno a segno nelle rispettive squadre e detengono invariata la zona di centro classifica.

Sempre più giocatrici in corsa per il titolo 2021-22, anche nelle zone sottostanti:

Kamila Dubcova (del Sassuolo) resta a quota 7 gol (senza reti in questo week-end), ma viene a trovarsi in compagnia di Lindsey Thomas del Milan (che sigla la rete del pareggio contro la Roma).

ed a 6 reti chiudono: Karin Lundin, l’attaccante Svedese sempre nelle file della Fiorentina, con Asia Bragonzi dell’ Empoli,e Valentina Cernoia (Juventus) e Ajara Nchout (Inter) e Stefania Tarenzi (Sampdoria) e Paloma Lazaro della Roma.

 

Stefano Braghin, Head of Juventus Women: “Questa è una di quelle serate che ricorderemo tutti a fine carriera”

Stefano Braghin, Head of Juventus Women, ha parlato prima del match di Champions contro il Lione. Le sue dichiarazioni a Juventus TV.

SFIDA STELLARE – «Più si va avanti più è difficile, la strada è stata lunga, abbiamo fatto un grande cammino anche inaspettato. Questa è una di quelle serate che ricorderemo tutti a fine carriera. Dobbiamo essere coraggiosi e giocare il nostro calcio, divertendoci e sapendo che siamo tra le migliori otto d’Europa per rimanerci».

LIONE – «Il Lione è una grandissima squadra, fatta di campionesse. Nella seconda fase si è anche rinforzata. La Juventus ha un anno in più di vita ed è più matura e consapevole. Il nostro cammino ci dà fiducia anche se oggi sappiamo che troviamo la prima squadra nel ranking europeo. Oggi è solo l’andata».

CRESCITA – «Anche nel settore giovanile sono un punto di riferimento importante. Poterle incontrare oggi è un privilegio, purtroppo non sempre in Italia affrontiamo gare equilibrate. Ogni tanto subire e andare sotto pressione fa crescere, com’è successo nell’ultimo periodo in campionato. Il livello si sta alzando».

Calcio Padova Femminile, domenica nera e un derby da dimenticare

Riportiamo l’articolo dal sito del Calcio Padova Femminile.

Domenica nera per il Calcio Padova Femminile che ospite per l’occasione allo Stadio Franceschini cade rovinosamente sotto i colpi di un fortissimo Vicenza. Dopo il fischio d’inizio è il Padova che, in possesso palla, si avvicina subito alla porta vicentina con una buona combinazione esterna fra Gallinaro e Costantini che porta alla conclusione Carli. Il suo tiro però è impreciso. Sul successivo cambio di fronte il Vicenza si rende altrettanto pericoloso con conclusione che esce di poco sopra l’incrocio di pali. Al 13esimo sono le ospiti a sbloccare il match con Basso che prima apre il gioco con un buon traversone e poi raccoglie la sponda della compagna ribadendo a rete.

Ancora Vicenza al 21esimo che, sfruttando una leggerezza d’impostazione nella tre quarti padovana, non trova lo specchio della porta a tu per tu con Polonio. L’occasione è tuttavia preludio del raddoppio che arriva al 28esimo quando l’attaccante prima vince un rimpallo e poi, resistendo alla carica della retroguardia padovana, libera un destro a fil di palo. Inizio shock per il Padova che dopo altri 5 minuti va di nuovo sotto quando una buona combinazione offensiva fra gli attaccanti vicentini porta il risultato sul 3 a 0. Allo scadere del primo tempo Zoppi è costretta ad abbandonare il campo per un contrasto vigoroso su cui ha la peggio, al suo posto subentra Didonè.

La ripresa vede un Padova incapace di prendere le giuste contro misure e sofferente in ogni zona del campo, il Vicenza spadroneggia e impone un ritmo alto e un gioco veloce. Al terzo minuto ancora le ospiti calano il poker su deviazione di testa da calcio d’angolo. Al 13esimo ancora un implacabile Vicenza trova la strada della rete su incursione laterale. Al 25esimo mister Obetti ridisegna gli equilibri e sostituisce Spagnolo, Carli e Tiberio per Amistà, Gottardo e Taverna.

La fortuna tuttavia non sorride al Padova e alla mezz’ora Biasiolo rimedia la doppia ammonizione che porta all’espulsione. Polonio si supera con un miracoloso riflesso al 35esimo su deviazione di testa a mezzo metro dalla linea di porta. Al 40esimo, a chiudere una domenica da dimenticare, anche Taverna rimedia la fatale doppia ammonizione lasciando il Padova in nove. La gara si trascina nei minuti finali con un Vicenza in pieno possesso del pallino del gioco e un Padova frastornato e inerme.

Si chiude così una prestazione opaca da parte delle ragazze di mister Obetti, mai state in grado di impensierire la retroguardia Vicentina e non in grado di arginare la portata offensiva della prima forza del campionato.

“A scuola di tecnica”: il gol di Yoreli Rincón in Inter-Sampdoria

Nuovo appuntamento con “A scuola di tecnica”, la rubrica dedicata ai gesti calcistici in collaborazione con il Maestro di tecnica Matteo Pierleoni. Ogni settimana analizzeremo quello che secondo noi è il gol più bello, a livello tecnico, della giornata di Serie A appena conclusa.

17° giornata di Serie A (19-20/03/2022)

Chi: Yoreli Rincón
Cosa: Gol del 3-2 (50’)
Squadra di appartenenza: Sampdoria
Match: Inter-Sampdoria [4-3]

Al “Facchetti” di Milano finisce 4-3 per le padrone di casa, messe in seria difficoltà da una Sampdoria presente e combattiva. L’Inter domina il primo tempo per 3-1, ma la ripresa parte subito a favore delle blucerchiate. Le ragazze di Cincotta raggiungono la parità dopo appena 9′ ma le nerazzurre si riportano in vantaggio al 64′ conservandolo fino alla fine. Buona prova per la Sampdoria che rimane sesta in campionato. Da evidenziare il magnifico gol di Yoreli Rincón: la numero 10 ha dato ancora prova delle sue enormi potenzialità tecniche.

L’AZIONE
L’analisi del gol del Maestro di tecnica Matteo Pierleoni: “Il gol nasce da una palla contesa sulla fascia destra vicino alla bandierina. Qui le giocatrici della Sampdoria sono molto brave a non perdere il possesso: sono in gestione della palla e in zona di attacco, in un punto molto distante dalla porta. Arriva palla a Rincón che riceve dopo un mezzo rimpallo. Già da quando la sfera si trovava nella zona della bandierina, accorcia a sostegno di Auvinen. Nel momento in cui la palla viene trasmessa a Čonč, si mette ancora a sostegno e si allontana dalle avversarie. Quando riceve fa un passaggio importante: come entra in possesso viene subito pressata e quindi anticipa la giocata. Come lo fa? D’esterno destro, e ciò le permette di velocizzare il movimento.

IL GOL
Nel momento in cui si libera della palla fa questo tocco d’esterno verso l’area e aggira l’avversaria. Čonč prende posizione spalle alla porta, si mette in protezione, controllo e scarica su Rincón. Vediamo un uno-due rapido, intenso, dovuto tutto dalla giocata d’esterno che da velocità e sostegno. Di prima, con un interno destro a uscire e mette la palla sul secondo palo. Viene solitamente definito un tiro cross ma secondo me è effettivamente un tiro. La traiettoria è difficile da intuire per il portiere, pensando che possa rientrare verso l’area di rigore. Per fare questo tiro serve un’ottima sensibilità e controllo del piede. La palla è colpita di mezzo collo interno, quasi totalmente interno, perché la palla gira su se stessa in modo antiorario. E’ un colpo fine, chirurgico, un tiro aereo preciso. Il portiere Durante avrebbe dovuto leggere il movimento per poterci arrivare ma non era facile, l’anticipo di Rincón è stato perfetto. La sua giocata parte da quando si rende utile nel partecipare all’azione dall’esterno per poi andare a segnare. Segue l’azione in tutto e per tutto, attenta e tattica, una grande giocatrice di movimento”. 

Viktoriia Hyrin, dall’Ucraina al Depor

Vika, Depor
Vika, Depor

Viktoriia Hiryn, nazionale ucraina, in fuga dalla guerra firma con il Depor nel campionato Reto Iberdrola. L’internazionale, conosciuta come Vika, è nata 21 anni a Novoukrainka, nella Regione del Kirovohrad Oblast, nell’Ucraina centrale. Ha firmato con il Depor fino a fine anno, è ambidestra e giocava nel Ladomyr Volyn nella sua Regione.
Grazie all’intermediazione di Lluis Cortés, ex allenatore del Barcellona ed attuale selezionatore tecnico dell’Ucraina, diverse calciatrici in fuga dal Paese in guerra stanno giungendo in Spagna. La calciatrice ha conosciuto le compagne di squadra sabato prima della sfida contro il Racing féminas di Santander. Vika giocava anche a calcio a 5 prima di dedicarsi al calcio a 11, carriera che proverà a far crescere ancor più nel Depor, a La Coruña, in Galizia, storicamente terra di emigrati, che ultimamente sta accogliendo tante persone che si vogliono rifare una vita in questa magica terra del Nord Ovest della Spagna.
Le gallegas hanno perso 2-0 contro il Racing che ha segnato con Laura Camino e Elena Bahr. Nelle ultime sei sfide il Depor ha perso 3 incontri e ne ha pareggiato 3 ma nonostante tutto è secondo e lotta per risalire nella Primera Iberdrola, dall’anno prossimo campionato professionistico. Il Depor è nel Gruppo Nord della Reto Iberdrola e segue il Levante Las Planas, primo in classifica con 4 punti di vantaggio sulle biancoblu.

Credit Photo: Depor

Ternana, pari agrodolce sul campo del Fiammamonza

Pari in trasferta per la Ternana che nel girone A di Serie C impatta sul campo del Fiammamonza. Questa la cronaca della gara diffusa dalla testata Calcio Fere:

Bene l’avvio della Ternana, che ha tre buone occasioni in apertura, col portiere Chiesa che fa sempre buona guardia, poi la squadra si abbassa ed arriva il vantaggio molto contestato: le rossoverdi perdono palla a centrocampo, scatta il contropiede delle brianzole, palla in profondità per Demaio che ci arriva in fuorigioco. Non per l’arbitro che lascia correre, con la centrocampista che fa centro. La Ternana si riorganizza e nella ripresa appare più concreta. Il pari lo segna al 28′ Claudia Zorzetto sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nel finale, almeno altre due occasioni per la vittoria, non sfruttate a dovere.

Alice Benoit, Sassuolo: “Sassuolo Femminile squadra migliore da guardare. Ecco perché sono qui”

Alibe Benoit, centrocampista del Sassuolo Femminile, ha parlato ai microfoni di 90min.com, edizione francese, raccontando la sua avventura in Italia con la maglia delle neroverde: “Perché il Sassuolo? Volevo giocare all’estero da un po’. Ci ho già provato l’anno scorso, quando non dovevo andare a Soyaux. Sono arrivata al Soyaux e ho detto subito che era l’estero che mi interessava. Darò il massimo, ma firmerò solo per un anno. Poi ho cambiato agente e ho ricevuto delle offerte. Quella del Sassuolo mi ha convinto di più. Mi piace molto l’Italia e ho visto che è arrivata terza, un punto dietro la Champions League. È stata la proposta sportivamente più interessante che ho avuto quell’estate”.

Quindi una partenza per l’Italia non era necessariamente la priorità?
“Avevo preso di mira i maggiori campionati europei, ovvero Italia, Spagna, Inghilterra e Germania. Prediligevo la Spagna e l’Italia, per il mio stile di gioco, più dell’Inghilterra o della Germania. In seguito, ho avuto delle proposte leggermente più esotiche, ma non era quello l’obiettivo. Volevo ancora un progetto sportivo”.

Innanzitutto, come hai iniziato a giocare a calcio?
“Nella mia famiglia non ci sono calciatori. Giocavo con i miei amici. Ricordo che mio padre mi comprò un paio di scarpe con i tacchetti, pensando che non sarebbero durate. E non ho mai smesso. Credo che avessi sette anni”.

Guardavi già le partite a quell’età?
“Ho visto molte partite. Conoscevo tutti i giocatori. All’epoca ci eravamo trasferiti al Nantes, quindi guardavo molto l’FC Nantes. Mi è piaciuto molto Marama Vahirua. Dal momento che il calcio femminile non era molto pubblicizzato, guardavo solo il calcio maschile. Allora il mio giocatore preferito era Thiago Motta. Vorrei vederlo ora che è allo Spezia”.

Hai fatto Soyaux, Saint-Étienne, Guingamp, Yzeure, Paris FC, poi ancora Soyaux dal 2013 al 2021. Come spieghi questi tanti movimenti in così poco tempo?
“Quando ero più giovane, avevo troppa fretta. Non avevo la maturità. Quando non giocavo non capivo e mi arrabbiavo. Se c’era qualcosa che non mi piaceva, la dicevo. Crescendo, ho capito tante cose. Non possiamo dire tutto ciò che pensiamo. Penso che sia anche questa operazione che mi ha fatto sbagliare strada e una carriera un po’ meno allettante di quella a cui aspiravo”.

Negli ultimi anni i grandi club italiani (Sassuolo, Milan, Juve…) hanno dato molta più importanza al calcio femminile. Possiamo dire che è in piena espansione?
“Ci sono Inter, Juventus, Milan, Napoli… Anche in termini di qualità della vita, l’Italia è un paese che attrae, è un paese di calcio. Penso che presto ci saranno più giocatrici straniere. L’anno prossimo il campionato diventerà professionistico, cosa che non accade in Francia. Ci sarà sicurezza per il giocatore. La Francia ha organizzato il Mondiale, ok, è stato un successo, gli stadi erano pieni, ma dietro cosa è cambiato per le giocatrici? Non avevamo un tifoso in più negli stadi, non è cambiato nulla in termini di condizioni economiche, in termini di condizioni di allenamento”.

Credit Photo: Federico Fenzi

Martina Rosucci, Juventus Women: “Noi non abbiamo nulla da perdere e siamo consapevoli della nostra forza”

Questa sera alle 18:45 all’Allianz Stadium il grande appuntamento: le Juventus Women sfidano le francesi del Lione nella gara di andata dei quarti di finale di UWCL. Le bianconere dopo avere raggiunto questo storico traguardo cercheranno di continuare la loro splendida avventura europea. Nella consueta conferenza stampa di vigilia hanno presentato la partita Mister Montemurro e Martina Rosucci.

MARTINA ROSUCCI
La Champions regala sempre una sensazione difficile da spiegare a parole. Ti dà un’altra carica un’altra energia. Queste gare ovviamente si preparano da sole sotto tutti i punti di vista. E noi di fronte a queste partite ci trasformiamo. Le sfide dell’anno scorso sono state diverse tra di loro. All’andata siamo state sfrontate e giocando con spavalderia le abbiamo messe in difficoltà. Credo che loro abbiano maggior pressione. Noi non abbiamo nulla da perdere e siamo consapevoli della nostra forza. È stato molto importante il percorso fatto nel girone: grazie anche a questa nuova formula siamo riuscite a giocare 6 partite e crescere in termini di esperienza e consapevolezza”.

Credit Photo: Juventus Women

L’ucraina Kateryna Monzul dopo Inter-Samp femminile: “Commossa dall’aiuto della famiglia arbitrale”

“E’ stato come tornare alla vita normale dopo quello che ho visto e provato nelle ultime settimane. Per un po’ non dico di aver dimenticato, ma mi sento fortunata ad avere avuto queste attenzioni”. Sono le prime parole di Kateryna Monzul dopo aver diretto Inter-Sampdoria di serie A femminile. Kateryna è una delle migliori donne arbitro del mondo ed è di Karkhiv. Dal 24 febbraio la sua vita, come quella di tutti gli ucraini, è cambiata, e anche lei ha dovuto lasciare la sua terra e la sua passione, l’arbitraggio. Ma proprio dal mondo del calcio si è mossa l’onda di solidarietà e di aiuto: il designatore degli arbitri Uefa Roberto Rosetti si è attivato, e con la collaborazione della federcalcio ucraina (anche ai vertici del settore arbitrale ucraino ci sono due italiani, Luciano Luci e da questa stagione anche Nicola Rizzoli), dell’Associazione italiana arbitri e della Federcalcio italiana sono riusciti a portarla da noi dopo un viaggio lunghissimo.

“Non me lo aspettavo, tutti volevano aiutarmi… quando scappi da una situazione così non riesci a ragionare normalmente, la grande famiglia degli arbitri mi è stata vicina, in tantissimi mi hanno scritto e sostenuto durante il viaggio fin qui”, ha detto emozionata Kateryna. Le è stato trovato un alloggio a Torino, la stessa città di Rosetti, che ora la sta aiutando anche per le necessità quotidiane (con Kateryna hanno viaggiato anche una delle sorelle e la nipote). 

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