Giuseppe Cesari si dimette da Presidente Onorario del Brescia Femminile
Gran Galà del Calcio AIC, Girelli votata miglior calciatrice della stagione sportiva 2020/21
Per la seconda volta consecutiva è Cristiana Girelli a rappresentare il calcio femminile al Gran Galà del Calcio AIC, l’evento di consegna dei premi dell’Associazione Italiana Calciatori relativi alla scorsa stagione calcistica. L’assegnazione dei riconoscimenti dell’Assocalciatori, presieduta da Umberto Calcagno, è avvenuta quest’anno direttamente presso i centri sportivi delle squadre, in attesa di poter presto tornare all’edizione in presenza nella classica serata di gala.
In copertina c’è dunque l’attaccante della Juventus e della Nazionale, votata dalla giuria d’eccezione composta da allenatori, arbitri, C.T. ed ex C.T. della Nazionale e, soprattutto, dalle sue colleghe di Serie A, come Calciatrice dell’Anno. “Ricevere questo premio per il secondo anno di fila è motivo di grande orgoglio, ma sono ancora più felice per aver aiutato la mia squadra con le prestazioni, con i gol e con quello che abbiamo fatto insieme la scorsa stagione” – ha dichiarato Girelli – ora mi aspetta un 2022 emozionante per il percorso fatto che stiamo portando avanti con la Juventus e per la possibilità di disputare l’Europeo in Inghilterra con la Nazionale”.
Oltre alla Calciatrice dell’anno è stata svelata anche la vincitrice del sondaggio riservato ai tifosi “Vota il Gol by TIMVISION”: la rete più bella dello scorso campionato secondo gli appassionati è quella messa a segno da Barbara Bonansea in occasione di Juventus-Empoli del 20 agosto 2020. Per quanto riguarda la formazione ideale, nella Top 11 spiccano in particolare i blocchi di Juventus e Roma, con Francesca Durante e Benedetta Glionna come uniche eccezioni.
TOP 11 FEMMINILE
PORTIERE: Francesca Durante (Hellas Verona)
DIFENSORI: Elisa Bartoli (Roma), Elena Linari (Roma), Cecilia Salvai (Juventus), Lisa Boattin (Juventus)
CENTROCAMPISTE: Arianna Caruso (Juventus), Manuela Giugliano (Roma), Valentina Cernoia (Juventus)
ATTACCANTI: Annamaria Serturini (Roma), Cristiana Girelli (Juventus), Benedetta Glionna (Empoli)
Credit Photo: Andrea Amato
Sofia Colombo, Napoli: “Contro la Sampdoria dovremo avere lo stesso atteggiamento di sabato scorso”
Il campionato di serie A femminile entra nella fase finale, tra la lotta scudetto alla zona salvezza, dove ancora è tutto da decidere. Nelle zone basse della classifica, il Napoli femminile è reduce dalla sconfitta interna contro la Juventus ed ha voglia di rivalsa. Ilnapolionline.com ha intervistato la centrocampista della squadra azzurra Sofia Colombo.
Prima della sfida contro la Juventus sei stata premiata dall’Aic. Quali sono state le tue prime sensazioni?
“Sono sensazioni contrastanti, felice per il premio che ho ricevuto, ma al tempo stesso sono consapevole che non è stata una delle mie annate migliori. Nonostante ciò ricevere questo riconoscimento mi dà fiducia e per questo che ringrazio l’Associazione”.
Analizzando la partita di sabato contro la Juventus, secondo te potevate fare di più, nonostante il valore della capolista?
“Ricordo che comunque stavamo giocando contro la prima della classe, che domenica affronterà il Lione nella Women Champions, ci è mancato il gol. Sapevamo che la partita era difficile, ma lo sapevano anche loro. Non a caso quando hanno segnato la prima rete, hanno esultato come se avessero vinto una finale”
Se si esclude la partita persa contro la Juventus, è cambiato l’atteggiamento. Cosa ne pensi in merito?
“Sì, l’atteggiamento è nettamente cambiato. Prima della sconfitta contro la Juventus, avevamo ottenuto 4 risultati utili di fila e questo fa capire quanto siamo cambiate le cose. La squadra ha un unico obiettivo: la salvezza. Ognuna di noi sta cercando di dare il proprio contributo per riuscirci. Senza dimenticare del lavoro di mister Domenichetti-Castorina che stanno facendo”.
Domenica andrete a Bogliasco ad affrontare la Sampdoria. Come vi preparerete contro la squadra di mister Cincotta?
“La prossima gara sarà a Genova contro la Sampdoria, la mentalità dev’essere quella di sabato. Sono sicura che i mister riusciranno a prepararla al meglio e la speranza è di ritornare a fare risultati positivi”.
Credit Photo: Bruno Fontanarosa
Roberto Salerno, presidente del Torino Women, ci spiega il suo ambizioso progetto per il rilancio del Club Granata
Il Torino Women Associazione Sportiva Dilettantistica, che milita in Eccellenza (il quarto livello del campionato italiano di calcio femminile) e nonostante abbia disputato 27 campionati consecutivi di Serie A dal 1986-1987 e dal 2012-2013; ed aver vinto 4 Scudetti di categoria Primavera (2005-2006, 2006-2007, 2010-2011 e 2011-2012), di cui detiene il “record di titoli a livello nazionale”, come ci spiega il suo presidente Roberto Salerno, stenta a decollare.
“In un anno di sacrificio come questo, e direi anche degli scorsi, la nostra squadra si dimostra sempre all’altezza delle altre società: attualmente in seconda posizione ci giochiamo sul campo tutte le nostre carte. Giudico un andamento eccellente, per le mie ragazze, perché noi abbiamo avuto l’anno scorso un rovescio, oserei dire, come quei temperali che arrivano e bagnano il tutto: noi a livello societario “un rovescio” determinato da un gruppo a cui io avevo dato la mia piena fiducia che ha poi destabilizzato l’intera società e di riflesso la squadra. Questa destabilizzazione ha portato una spaccatura dello spogliatoio. Noi eravamo, lo scorso anno, seconde in serie C con la mia intenzione di chiedere addirittura il ripescaggio in Serie B Nazionale, ed invece, con questa rottura ho dovuto chiedere un declassamento in Eccellenza poiché sono mancati quei fondi necessari per il salto di qualità che tutti noi ci meritavamo”.
Questo, ci rassicura il leader Salerno, è una fase transitoria per il Torino Women perché i piani societari sono ben diversi: “Il mio obbiettivo è ritornare quello che il Torino è sempre stato, ovvero tra le grandi, e vogliamo tornare in Serie A dove è il posto a cui compete questa prestigiosa maglia e già con il prossimo anno, con un programma ambizioso, faremo il salto di qualità con dei nuovi sponsor che già stiamo trattando. Certamente è un grande progetto ma sono fiducioso di poter vedere questi sogni realizzabili e realizzati in un futuro molto prossimo”.
Anche il tecnico granata, Pilly Piantella, veterano del calcio e grande mister di notevoli capacità tattiche ha commentato il buon esito di questo anno di transazione. “Sono delle ragazze molto giovani: ho una rosa che va dai 17 ai 24 anni, e con molta buona volontà e che nonostante la poca esperienza hanno dimostrato carattere e tanta forza di volontà. Molte sono frutto della nostra ex primavera ed in questo torneo, per loro, è molto importante giocare e confrontarsi con atlete di caratura superiore. Alcune della mia rosa hanno già le caratteristiche per lavorare anche ad un livello superiore, altre potrebbero benissimo crescere e prendere da esempio dalle veterane, certo a noi servirebbe allargare l’attuale rosa sempre risicata per avere un gruppo omogeno e sempre pronto”.
Il progetto ambizioso della società non lo spaventa, anzi lo sprona ad essere pronto e a lavorare per questo gruppo meraviglioso che Pilly ha visto crescere e formarsi sul campo.
“Questo gruppo io lo terrei tutto con me, aggiungendo degli innesti che con buona provabilità potrebbero anche arrivare dall’estero, e quindi giocarsela ad alti livelli con tutte le società che ci verranno confrontate di gara in gara”.
Non ci resta che attendere gli eventi, ed essere fiduciosi di questo grande impegno che tutto lo staff tecnico del Torino ed il suo Presidente Salerno metteranno a disposizione di questa società che merita certamente di più, sia per il Club Granata che per l’impegno delle sue calciatrici per il lustro che rappresentano e per tutto il movimento del Calcio Femminile Italiano.
Credit Photo: Alessia Taglianetti
Marie Müller estende il contratto con il Friburgo: “Mi sento incredibilmente a mio agio qui…”
Marie Müller si estende con Friburgo. Come di consueto, il club non ha comunicato la durata del nuovo contratto. La 21enne fa parte del Friburgo per tutta la sua carriera, dal 2016. Nella stagione in corso, la centrocampista tedesca ha collezionato 13 presenze in Frauen Bundesliga e ha anche segnato un gol. Müller ha giocato anche nella nazionale tedesca nelle categorie giovanili. “Sono super entusiasta di continuare a far parte di Friburgo. Mi sento incredibilmente a mio agio qui e so che c’è molto potenziale nella nostra squadra. Voglio fare del mio meglio per contribuire a questo e avere successo con la squadra”, ha affermato Müller.
#UNITIDAGLISTESSICOLORI: al via la campagna antidiscriminazione della FIGC
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, la FIGC lancia una nuova campagna che per la prima volta vede tutto il mondo del calcio italiano unito in un fronte comune contro la discriminazione. L’obiettivo è diffondere un messaggio forte e univoco attraverso le piattaforme web e social della Federazione e dei principali stakeholder del movimento calcistico: Leghe (Lega Serie A, Lega Serie B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti), Componenti Tecniche (Assocalciatori e Associazione Italiana Allenatori di Calcio), Associazione Italiana Arbitri, Settori (Settore Giovanile e Scolastico e Settore Tecnico) e Divisioni (Divisione Calcio Femminile e Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale).
Il progetto vede come partner istituzionale UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri) ed è stato realizzato con il contributo UEFA HatTrick FSR (Football and Social Responsibility).
La campagna, che sarà lanciata in occasione della gara del play off mondiale tra Italia e Macedonia del Nord in programma giovedì 24 marzo allo stadio ‘Renzo Barbera’ di Palermo, sarà veicolata anche in concomitanza con i match che martedì 29 marzo e venerdì 8 aprile vedranno la Nazionale Under 21 e la Nazionale Femminile ospitare rispettivamente Bosnia ed Erzegovina e Lituania in due incontri validi per le qualificazioni al Campionato Europeo e Mondiale. Tutti gli attori della campagna diffonderanno il messaggio nelle giornate di gara dedicate e durante gli eventi che saranno realizzati nel 2022.
“Il calcio italiano dice no alla discriminazione – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina– e lo fa con una voce unica, mettendo in campo la sua forza comunicativa e l’impatto di un’immagine visiva molto chiara: siamo uguali nelle nostre diversità! Il coinvolgimento di tutte le componenti del nostro sistema, che ringrazio, dimostra la grande sensibilità del mondo del calcio, convinto, a ragione, del successo finale nell’indispensabile partita contro ogni forma di razzismo”.
“Tutto il calcio Paralimpico e sperimentale è contro ogni tipo di discriminazione – afferma il presidente della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale Franco Carraro – ed è profondamente grato a chi, nel mondo, promuove la comprensione, la tolleranza, la solidarietà tra tutti gli essere umani”.
Attraverso l’utilizzo della quadricromia dei colori CMYK (ciano, magenta, giallo e nero) il concept #UnitiDagliStessiColori, ideato dall’agenzia Independent Ideas (Publicis Groupe), racconta le diverse etnie da un nuovo punto di vista, originale e inaspettato: contro le logiche irrazionali della discriminazione, la campagna si avvale dei colori primari dimostrando come ogni tipo di pelle abbia la stessa origine e, di fatto, sia la combinazione degli stessi colori.
La campagna è parte integrante del Piano Antidiscriminazione FIGC, lanciato lo scorso gennaio, che ha visto l’istituzione del primo Tavolo di Lavoro contro la Discriminazione con la partecipazione di tutti i principali stakeholder del sistema calcio italiano: Lega Serie A, Lega Serie B, Lega Pro, Lega Nazionale Dilettanti, Associazione Italiana Calciatori Associazione Italiana Allenatori di Calcio, Associazione Italiana Arbitri, Settore Giovanile e Scolastico, Settore Tecnico, Divisione Calcio Femminile e Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale. Il progetto nasce dalla volontà della Federazione di dare un segnale forte, coerente e coeso per combattere la discriminazione e promuovere l’inclusione grazie all’attivazione di tutti gli attori chiave del calcio italiano. Il Piano si compone di varie iniziative che saranno realizzate nei prossimi mesi grazie al fondamentale impegno di tutti gli attori coinvolti.
Le tappe
La gara tra la Nazionale e la Macedonia del Nord, in programma giovedì 24 marzo a Palermo, segnerà il calcio di inizio della campagna, che sarà veicolata anche dalle Nazionali Under 21 e dalla Nazionale Femminile (29 marzo e 8 aprile). La giornata di campionato del 9 e 10 aprile vedrà scendere in campo la Lega Serie A, la Lega Serie B, la Lega Pro e la Lega Nazionale Dilettanti su tutto il territorio. Le squadre saranno accompagnate dagli ufficiali di gara, che veicoleranno il messaggio su tutti i campi. La Divisione Calcio Femminile supporterà la campagna il 26 e 27 marzo. AIC, AIAC, Settore Tecnico, Settore Giovanile e Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale realizzeranno attività di diffusione della campagna a partire dal lancio.
Testimonial della campagna:
- Joaquin CORREA (Lega Serie A – FC Internazionale Milano)
- José MACHĺN (Lega Serie B – AC Monza)
- Mohammed Amine CHAKIR (Lega Pro – AC Renate)
- Alessia GRONI (Lega Nazionale Dilettanti – Pavia Academy 1911 Calcio Femminile)
- Maurizio MARIANI (Associazione Italiana Arbitri – Arbitro Internazionale)
- Alberto GILARDINO (Associazione Italiana Allenatori di Calcio – ACN SIENA 1904)
- Sara GAMA (Associazione Italiana Calciatori – Vice Presidente AIC)
- Gianluca ZAMBROTTA (Settore Tecnico – Vice Presidente)
- Sofia VERRINI ed Elia BENEDETTI (Settore Giovanile e Scolastico)
- Monica Tatiana PINILLA MARTINEZ (Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale – SSD Minerva per Tukiki)
- Mana MIHASHI (Divisione Calcio Femminile – U.S. Sassuolo).
Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio
Cintia Pereira, Granzette: “Siamo partite bene, peccato per essere calate nella ripresa”
Dopo il passo falso con il Bitonto, nella massima serie di calcio a 5 femminile, a parlare in casa Granzette è stata Cintia Pereira, brasiliana classe ’89 in Italia da diversi anni.
“Siamo partite bene ma siamo calate nel secondo tempo, forse causa stanchezza. Abbiamo giocato bene e sono contenta della prestazione generale, abbiamo provato sempre a mettere in difficoltà l’avversario soprattutto nelle fase iniziali della partita.
Ci siamo allenate molto per giocare con il portiere di movimento e stiamo provando anche in campo il frutto del lavoro e credo che i risultati su questo fondamentale si stiano vedendo. Qui a Rovigo mi trovo benissimo, sono da un anno e mezzo ed ho legato con la città e con il gruppo”.
Intervista a Katia Serra ex calciatrice e attuale commentatrice sportiva per le reti Rai
Katia Serra è nata a Bologna il 5 Aprile 1973. Sin da piccolissima è stata attratta dalla palla, sua grande compagna di giochi, con la quale amava divertirsi insieme al fratello Per lei le sfide nel salotto di casa con la pallina di spugna, il divano che fungeva da barriera e il mobiletto della tv come porta, sono ricordi indelebili. Il suo, dunque, un impulso forte, radicato, fin dalle scuole elementari. Due calci al pallone dove era possibile, anche giù per una discesa, a costo di cadere sul cemento. E poi il tempo per lo studio, importante tanto quanto praticare altri sport: ginnastica artistica, nuoto, softball, pattinaggio, atletica e basket. Ma mancava una squadra di calcio femminile vicino a casa sua e da qui la decisione di allenarsi con i maschi suoi coetanei, pur senza poter disputare le partite, perché i regolamenti non lo permettevano! Unica eccezione: il torneo delle vie, d’estate ad Anzola dell’Emilia. La possibilità di misurarsi in partita: tanti gol e divertimento, insieme ai vicini di casa, una vittoria dentro la vittoria. Sempre a giocare, ogni occasione era buona: in un campo sabbioso che ora non c’è più durante le ore di educazione fisica, in un campetto con gli amici, nel balcone di casa e, pazienza se la palla ogni tanto cadeva giù, la soddisfazione di un gol valeva bene quattro rampe di scale. Cresceva la passione, cresceva anche l’antipatia di alcune compagne di classe per le attenzioni dei ragazzi, non ricambiata. Con loro solo amicizia! Poi la conoscenza del Bologna, qualche allenamento, di giovedì il primo e poi subito tesserata, il debutto in serie B da titolare la domenica. Tutto molto velocemente! Per alcuni anni Katia continuava a giocare a basket come play maker ad Anzola, fino a quando il suo primo grave infortunio la poneva davanti ad una scelta, la sua strada era il calcio!
Ciao Katia, nella premessa abbiamo fatto un passo indietro e abbiamo parlato un pò di come ti sei avvicinata al mondo del calcio femminile! “E’ stata una ricerca lunga. Al tempo le opportunità erano pochissime, e inesistenti a livello giovanile, così praticavo altri sport e mi limitavo a giocare in cortile con mio fratello e gli amici. Ho cominciato a 13 anni nel Bologna debuttando in B nazionale”.
Nella tua carriera hai avuto la possibilità di porti davanti a tante scelte, quale di queste ricordi di più? “Difficile fare una scelta, ognuna è stata intensa e soprattutto di stimolo per viverne sempre di più. Certamente il debutto in nazionale e i vari trofei vinti li ricordo con più immediatezza”.
Cosa ne pensi del professionismo che dalla prossima stagione diventerà realtà nella serie A femminile? “Per coloro che ci lavoreranno il vantaggio di viverlo come un lavoro, non più come un semplice hobby. Per costruire una realtà solida e duratura sarà indispensabile non imitare il calcio maschile, che resterà irraggiungibile, ma valorizzare le specificità del movimento delle donne. Il mondiale le ha fatte conoscere, le partite successive di club e nazionale stanno servendo a crescere, in particolare nell’attuale stagione”.
Il campionato italiano vede un predominio della Juventus che, anche in campo europeo, ha messo in luce la sua crescita esponenziale sia di gioco che di club, poi Sassuolo, Roma, Milan e Inter a ruota, che ne pensi di questa stagione della serie A? “Un campionato che decreterà alcuni verdetti all’ultima giornata, a parte l’Hellas già retrocessa e una Juve favoritissima per lo scudetto. Si è alzata l’intensità di gioco, le squadre sono in crescita, serve migliorare ancora la potenza e svoltare con la mentalità per offrire uno spettacolo più coinvolgente”.
Il prossimo anno sarà introdotta la formula dei play off anche nel nostro campionato, un tuo parere a riguardo? “Poule play off e play out utilissimi sia per giocare di più, sia per affrontare partite che hanno un peso emotivo e di pressione notevole. Utile a migliorare le giocatrici”.
Appese le scarpette al chiodo non ti sei fermata, quale stato il tuo percorso prima di arrivare a fare la giornalista televisiva? “Premetto che non sono giornalista, ma ex calciatrice che in TV commenta il grazie alla carriera maturata in campo, al pari di tanti colleghi uomini. Il percorso parte da lontanissimo, sia con esperienze formative (ISEF, laurea in Scienze Motorie, Personal Trainer, allenatrice Prof. Uefa A, Direttora Sportiva, Match Analist e altri corsi minori) sia professionali (allenatrice, preparatrice atletica, Consigliera Federale, AIC e della Divisione Calcio Femminile, Responsabile Settore Femminile AIC, dirigente CRER del calcio femminile, Docente della cattedra “Modelli di gestione del calcio femminile” ecc.). Come puoi intuire, non è stato un percorso preparato, ma nato casualmente, in cui tutte le competenze citate sono utili per svolgerlo. Il fatto però che tu, e tantissimi come te, pensano che sono giornalista anziché associarmi a ex calciatrice è la conferma che ho giocato a calcio in un’epoca in cui nessuno ci considerava, pertanto non viene spontaneo porci sullo stesso livello dei colleghi”.
Come ci si trova a vivere e commentare le partite non scendendo in campo, quali sono state le differenze maggiori all’inizio della tua carriera? “Commentare una partita ugualmente te la fa vivere a livello emotivo, ma non hai la possibilità di incidere sul risultato! La difficoltà principale è stata trovare il giusto ritmo nel comunicare”.
Attualmente sei nota e stimata in Rai, sia per il settore maschile che per quello femminile, e sei diventata anche un punto di riferimento per molte ragazze, come vivi questa tua esperienza e come ti prepari prima di ogni partita? “Studio molto, anche con analisi video, cercando di immagazzinare più informazioni possibili. A me sono mancati riferimenti femminili, se oggi lo posso essere per loro mi auguro che la vivono come sarebbe piaciuto a me: con stima, ammirazione e rispetto e con la determinazione di voler fare ancor meglio”.
Recentemente hai avuto anche la possibilità di fare parte dello staff di commentatori della nazionale maschile campione d’Europa, ci puoi raccontare le tue emozioni? “Una gioia immensa, una responsabilità a cui sono arrivata pronta, un’esperienza indimenticabile che spero di rivivere in futuro”.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi e sogni lavorativi? “Amo le sfide, praticamente sono sempre stata scelta e non ho programmato io cosa fare. Una grande fortuna! Per cui sono aperta a più strade, l’importante è che chi mi cerca sia determinato e ambizioso”.
Il tuo rapporto con la città di Bologna e con i tanti tifosi rossoblù che incontri spesso quando ti chiamano a relazionati con loro ad eventi pubblici in cui si parla ovviamente di calcio? “Amo i bolognesi, sia per il calore che mi trasmettono, sia per il rispetto che mi portano. Cerco di essere sempre disponibile perché la condivisione e’ un valore che mi fa star bene”.
Per finire chi è ora Katia Serra nella vita di tutti i giorni lontana dal mondo della televisione e del calcio? “Una donna innamorata, che vive una quotidianità semplice, amante dei viaggi e con la voglia di scoprire sempre qualcosa di nuovo. Mi alleno con una discreta frequenza, mi sento fortunata ad avere ancora in vita tutti i miei affetti e continuo a sognare….”.
La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Katia Serra per la preziosa collaborazione ed intervista in esclusiva.
Credit Photo: Katia Serra
Veronica Boquete, Fiorentina Femminile: “Il Milan gioca per la Champions, sarà difficile batterle. Mi trovo molto bene a Firenze”
“Cerchiamo sempre il goal, almeno io lo faccio sempre. Non è una cosa facile da fare per una centrocampista ed è per questo che ci sono le attaccanti. È un periodo però in cui non riescono nemmeno loro. Il goal? Lo dedico alla squadra che sta vivendo un momento complicato”. Torna Team Talk dopo il silenzio imposto dalla società nel corso del ritiro punitivo di Tirrenia e lo fa con un’ospite importante. Ai microfoni societari si presenta Veronica Boquete. L’ex centrocampista del Milan è entrata nel cuore dei tifosi viola. Nonostante i risultati negativi della squadra gigliata, Boquete si è presa di diritto il centrocampo, disegnando un calcio che ai tifosi piace. Inoltre, l’iberica si è tolta lo sfizio di segnare le sue prime reti in viola contro Lazio e Verona. “La mia esultanza è la rappresentanza di un polpo in faccia. È il cibo tipico della Galizia, la regione della Spagna da cui provengo. Quando sono andata via ho promesso agli amici che avrei trovato un’esultanza da dedicargli ed ho avuto questa idea”.
Sulla gara contro la sua ex squadra: “Il Milan sta giocando per raggiungere l’obiettivo secondo posto ed entrare in Champions League. Per questo la gara di domenica sarà importantissima per loro. A livello mentale, dopo il pari con la Roma e la sconfitta con la Juventus, troveremo un gruppo compatto con voglia di riscatto”.
Sulla situazione di classifica: “Questa squadra non merita di stare dove sta, per tutto quello che hanno dato al calcio femminile. Spetta a noi trovare l’energia per vincere questa partita ma dobbiamo anche capire in che modo giocheranno loro”.
Sul passaggio da Milano a Firenze: “Qui c’è tanto Sole, a Milano era molto grigio. Firenze è più tranquilla anche se spesso incontro problemi di traffico. C’è l’Arno, c’è molto verde, è una città bellissima. Mi trovo molto bene qui”.
Credit Photo: Fabio Vanzi