Il Cesano Football Women Idrostar sta osservando il suo turno di riposo per prepararsi alla ventinovesima giornata del girone lombardo di Eccellenza, dove affronterà la Football Leon. Le gialloblù devono assolutamente puntare sulle reti da segnare, e per questo servirà l’apporto di Sara Magnago, attaccante classe 2000 e che a settembre dello scorso anno è tornata a vestire la maglia cesanese. La nostra Redazione ha raggiunto Sara, che ha messo a segno sei reti in campionato, per risponderci ad alcune domande.
Sara come hai scoperto la passione per il calcio?
«Io sono veramente nata con la passione per il calcio, anche perché nella mia famiglia nessuno lo praticava. Sin da piccola giocavo a calcio al parco giochi, per poi a otto anni chiedere a mia mamma di giocare la squadra del patronato: da lì è iniziata la mia passione per lo sport».
Perché hai deciso di diventare attaccante?
«Sinceramente non sono diventata un’attaccante, mi è stato dato fin da quando ho dodici anni. Ho provato a fare altri ruoli: centrocampista, difensore, ala, e anche in porta, ma l’emozione di fare gol è una cosa molto importante. Bisogna essere portati a fare l’attaccante, perché sei sempre sotto i riflettori, e per questo serve carattere. Poi i miei allenatori mi hanno detto che ho sempre un “fisico da attaccante”».
Nel tuo percorso hai avuto la possibilità di giocare in Serie C, vestendo per due anni la maglia della Vis Civitanova.
«Quando la società mi ha chiamato per questa possibilità sono stata molto contenta, accettando subito. Si nota da subito la differenza tra la Serie C e l’Eccellenza, sia dal punto di vista tattico che fisico. Per me è stata comunque un’esperienza calcistica indimenticabile, anche dal punto di vista umano, perché da un momento all’altro ti trovi da sola con una squadra in cui ti confronti con altre persone».
Tu a settembre hai deciso di indossare, dopo due stagioni, la divisa del Cesano Idrostar. Cosa ti ha spinto a ritornare “a casa”?
«Quando sono andata al Civitanova non ero messa bene fisicamente, soprattutto dovuto dal fatto che ero ferma per un anno e mezzo causato dallo stop dai campionati causa Covid, e per ritornare al livello di prima avevo bisogno di allenamento e costanza. Verso la fine del campionato si è vista una squadra completamente diversa. Io non sono stata spinta a tornare a Cesano, sono stata “costretta”, perché la società non era soddisfatta delle mie prestazioni, non confermandomi al Civitanova, nonostante ci abbia provato a restare con loro. Il Cesano, comunque, mi voleva e alla fine ho deciso di accettare la proposta, perché il club ha sempre creduto in me».
Che ambiente hai ritrovato a Cesano?
«Ho trovato un ambiente volenteroso, perché la società voleva costruire una squadra in grado di disputare il campionato di Eccellenza, soprattutto nell’ultimo periodo in cui si sono aggiunti nuovi allenamenti e le nuove determinazioni per risolvere i problemi che abbiamo avuto».
In questa stagione la squadra sta cercando di salvarsi. Pensi che si possa raggiungere l’obiettivo?
«La squadra vale, e sicuramente non meritiamo il penultimo posto. Non siamo riuscite a tenere la categoria come volevamo, perché in Eccellenza le prestazioni sono diverse. Dipende la volontà che ha la società e la squadra per salvarsi: se c’è voglia allora possiamo salvarci».
Tu hai segnato nove gol in questa stagione. Contenta del tuo score?
«In realtà ne ho segnati dodici, però sono stati tolti perché una squadra si è ritirata a campionato in corso. Col Cesano volevo prendermi una rivincita sulle persone in cui credevano che non sapessi segnare, invece non è stato così, perché mi sono stati annullati quattro gol, e per un’attaccante non è facile riprendersi. Ho avuto difficoltà a mettere la palla in rete, soprattutto nel match col Tabiago (finita 2-1 per le avversarie, ndr) dove ho sbagliato un rigore. Nell’ultima partita ho giocato dieci minuti facendo un gol. Nel complesso non sono soddisfatta, posso fare di più».
Domenica il Cesano avrà un match molto difficile contro la Football Leon. Che gara ti aspetti?
«Mi aspetto una partita combattuta. Noi ci stiamo preparando al meglio, il mister ci ha dato delle indicazioni precise. Questa partita viene considerata più importante rispetto all’andata, perché, avendo perso lo scontro diretto, dovremo vincere con le altre squadre. Le ultime partite di campionato devono essere di riscatto, in particolar modo per noi stesse».
Tra le squadre presenti al campionato lombardo di Eccellenza, qual è quella pronta a salire in C
«Purtroppo, con le prime in classifica non ho giocato molto, quindi dire chi è pronto per salire in C è difficoltoso. Le ragazze del Vittuone secondo hanno qualità, ma per salire in C devono rinforzarsi ancora di più, perché è una categoria più prestante rispetto alle altre squadre presenti in Lombardia: quindi a livello tecnico possono andare in C. Il Lumezzane, secondo me, non è pronto».
Secondo te come sta il calcio femminile in Lombardia?
«Il calcio femminile in Lombardia è messo bene rispetto alle altre regioni. Io, essendo veneta, ho visto realtà nel Veneto e nelle Marche, e quelle lombarde le calciatrici hanno più sbocchi di crescita e più competizione. Se giochi in Lombardia hai anche un certo tipo di preparazione».
Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Normale, come una ragazza di vent’anni che fa sacrifici per diventare una calciatrice. Esco con gli amici e mi diverto, ma per me il calcio fa parte della mia vita quotidiana, mi alleno al di fuori degli allenamenti prestabiliti».
Cosa ti aspetti dal 2022?
«Nel 2022 mi aspetto il mio vero e proprio salto di qualità, sia fisico che mentale, con la speranza di avere, finalmente, il mio riscatto personale. Quest’anno deve essere il mio trampolino di lancio per qualcosa di grande».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesano Football Women Idrostar e Sara Magnago per la disponibilità.
Photo Credit: Sara Magnago