Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 2084

Giulia Cotrer, Pistoiese Femminile: “Ho scelto il numero 31, l’anno di nascita di mia nonna: ogni volta che scendo in campo lei è con me”

Riportiamo una bella intervista a Giulia Cotrer ripresa dal sito di Pistoia Sette.

Non c’è un inizio senza una fine e il momento di separarsi, prima o poi, purtroppo arriva, ma chi non c’è più continua a vivere nel ricordo dei propri cari. Chi meglio di Ugo Foscolo, con la sua ‘corrispondenza di amorosi sensi’, riassume questo concetto di immortalità? Ognuno porta con sé e in sé il ricordo di chi ha dovuto salutare, che sia un oggetto, una foto, un profumo o un numero. Proprio quest’ultimo, il 31, è impresso sulla pelle e sulla maglietta di Giulia Cotrer, calciatrice della Pistoiese, che ha scelto di avere vicino a sé sua nonna, calcando i campi da calcio e affrontando le sfide e le gioie della vita insieme, anche se non fisicamente. “Volevo un numero che avesse un significato, che mi rappresentasse e che non fosse una scelta casuale – ha spiegato la ragazza arancione – così ho preso il 31, l’anno di nascita di mia nonna: ogni volta che scendo in campo lei è con me. Quando ero piccola mi veniva a prendere a scuola e mi portava agli allenamenti di calcio, è stata la persona che mi ha cresciuto”.

La passione per il mondo del pallone ha sempre fatto parte della vita di Giulia, la quale ha avuto fin da subito le idee ben chiare in merito: “quando avevo appena sei anni – ha raccontato – ho detto a mia mamma: ‘o gioco a calcio o non faccio nient’altro’ e così ho iniziato questa avventura”. Ma l’innocenza di una bambina si è poi scontrata con la realtà del mondo degli adulti, in cui spesso i sogni sono difficili da raggiungere, soprattutto se ci si trova ad essere una donna in una dimensione cucita a misura di uomo e ancora ritenuta tale. La risposta della giovane arancione alla domanda ‘vuoi che il calcio diventi la tua professione?’ è indicativa del fatto che sia ancora lunga la strada verso una piena parità fra calcio maschile e calcio femminile. “Gioco per passione, ma qualche anno fa avrei voluto che diventasse il mio lavoro – ha spiegato – ad ora non posso pretendere di farne una professione perché mi rendo conto che purtroppo in Italia questo sport, a livello femminile, non è sviluppato come negli altri Stati. Adesso, per la prima volta, ho scelto lo studio al calcio e mi sto focalizzando sull’Università; mi piacerebbe far combaciare le due cose: in base al lavoro che troverò, valuterò e deciderò a quale livello giocare”. È innegabile che in questo settore ci siano differenze di trattamento fra uomo e donna, ad esempio “nel maschile gli stipendi sono molto alti – ha detto la ragazza arancione – nel femminile invece sono bassi o quasi nulli e questo non è giusto. Ci mettiamo il triplo della passione per neanche un quarto dei soldi; parte del problema dipende anche dal poco contorno che hanno le calciatrici”.

Giulia vanta una carriera nel mondo del pallone di tutto rispetto, avendo militato anche nella massima serie. “Ho iniziato il mio percorso calcistico a sei anni circa con il Tavagnacco maschile – ha raccontato la ragazza di Udine, classe 1999 – praticavo anche nuoto una volta a settimana e la domenica avevo il corso di sci. Mi sono trovata molto bene con i maschietti del mio anno e, al momento del cambio obbligatorio, non volevo andare con le ragazze perché notavo un livello troppo diverso dal mio. Alla fine, mi hanno convinto facendomi giocare con le femmine classe 1997, ma è stato un brutto colpo lasciare i miei compagni, mi sentivo una di loro e anche loro erano dispiaciuti”. Gli anni passano e Giulia diviene parte della rosa della prima squadra del Tavagnacco, giocando quindi il suo primo campionato di Serie A, poi la chiamata dall’Empoli: “a 19 anni, finita la maturità, sono partita da casa per andare nella città toscana a giocare a calcio – ha proseguito – qui sono stata dal 2018 al 2020, prima in Serie B e poi in Serie A. In questo periodo, visto l’impegno elevato, ho messo in pausa i miei studi di Scienze Motorie. Successivamente sono stata al Cesena, poi Filecchio e infine Pistoiese: ho preso la decisione di scendere di categoria per terminare l’Università. Nonostante le numerose e migliori proposte che mi sono state fatte, quest’anno ho deciso di non fare una scelta calcistica, lasciando da parte questo mondo e prediligendo gli studi, vista anche la vicinanza tra Pistoia e l’Università di Firenze”.

Adesso l’Orsetta vive con Alexia Zanini, coinquilina e compagna di squadra; “la nostalgia di casa c’è – ha raccontato Cotrer – sono molto legata alla mia famiglia, ma non ho mai sentito troppo la mancanza, anche perché ho sempre trovato realtà che mi hanno fatto sentire a casa. Vado a visitare i miei cari, ma poi voglio tornare in Toscana, regione di cui sono innamorata e in cui ho anche trovato un ragazzo”. Giulia ha sempre trovato nei genitori un valido supporto alla propria scelta di giocare a calcio, “mi hanno sempre sostenuto – ha sottolineato – mio papà ha giocato a calcio e da piccola andavo a vedere le sue partite, inoltre mi allenava e mi dava consigli, come ad esempio quello di utilizzare entrambe i piedi. Ho sempre avuto la passione per questo sport, come testimonia il mio abbonamento allo stadio”. Ma anche le amicizie sono una parte importante e fondamentale nella vita dell’arancione: “ho molti contatti sparsi in varie città o per il calcio o per lo studio, motivo per cui non avverto un’eccessiva esigenza di tornare a Udine – ha spiegato Giulia – la mia migliore amica, Chiara Cecotti, gioca nel Como ed è distante anche lei. È stata l’unica che mi ha sempre sostenuto, appoggiato e detto le cose come le pensava; abbiamo anche fatto un tatuaggio insieme: il simbolo dell’infinito”. Anche i legami stretti in terra toscana si sono rivelati altrettanto solidi e sinceri: “sono stata ferma alcune partite – ha spiegato – perché mi è venuta una tendinopatia che mi ha costretto al riposo e alla terapia, per fortuna ho avuto vicino persone che mi hanno aiutato: le ragazze della squadra e il mio ragazzo in primis. Domenica sono entrata dieci minuti in campo, ma sento ancora un po’ fastidio e anche a livello di fiato ho perso il ritmo. Ce l’ho messa tutta per tornare il prima possibile a giocare: sono una ragazza abbastanza determinata e cocciuta, anche se allo stesso tempo molto fragile”.

Ma a quale modello si ispira Giulia? “Non ho un giocatore di riferimento in particolare, guardo principalmente i calciatori che ricoprono il mio ruolo; sono centrocampista e me la cavo bene con entrambi i piedi: mio papà mi ha sempre insegnato a usare anche il sinistro”. Al tifo per la squadra della città, l’Udinese, di cui ha l’abbonamento in curva nord, si unisce anche quello per l’Inter, “verso cui ho sempre avuto una passione innata, che nessuno mi ha trasmesso. Quando queste due squadre si sfidano mi rifiuto di guardare la partita, ci sto male”. Ma Giulia, oltre alla squadra della sua città, porta nel cuore Udine anche per un altro aspetto: “amo il mare, la mia meta preferita per divertirmi è Lignano Sabbiadoro, dove vado in spiaggia a giocare tutto il giorno a calcio con i miei cugini”. Anche il lato gastronomico regna nel palato, più che nel cuore, dell’arancione, soprattutto “la gubana, un dolce particolare, fatto con uvette, noci e mandorle”.

Credit Photo: Pistoia Sette

Pink Bari: Sabato arriva il Sassari Torres

Dopo il rinvio della sfida contro il Brescia valevole per la ventiduesima giornata, la Pink Bari torna, a distanza di due settimana dall’ultima apparizione, regolarmente in campo e lo farà contro il Sassari Torres. Rimandato in precedenza per l’elevato numero di casi Covid-19 l’incontro che si disputerà sabato 16 aprile all’A.Antonucci di Bitetto è il recupero della tredicesima giornata del campionato di serie B.

Sfida dunque inedita tra le due compagini che si incrociano per la prima volta in campionato.

Il Sassari nell’ultimo turno, a differenza della Pink, è sceso regolarmente in campo contro il Palermo ottenendo una vittoria per 1 a 0. Successo arrivato grazie al gol vittoria di F.Lombardo la quale è salita a quota quattro gol, seconda miglior realizzatrice della squadra sarda. Le rossoblù occupano il decimo posto in classifica con 24 punti e puntano ad ottenere preziosi punti in ottica salvezza anche in casa Pink. Diverso l’obiettivo della Pink che punta a ritrovare lo smalto perfetto in fase realizzativa che in alcune partite è venuto a mancare.

Le due squadre, seppur con obiettivi diversi, si daranno battaglia ed entrambe puntano ad ottenere il massimo dei punti in palio.

 

Credit photo: Facebook-Pink Bari Calcio Femminile

Giada Barbuiani, Accademia Vittuone: “Questa squadra può giocarsela fino alla fine la vittoria del campionato”

L’Accademia Calcio Vittuone ha battuto in trasferta per 2-1 il Lumezzane, agganciando così in testa le lumezzanesi nel girone lombardo di Eccellenza, con le milanesi che però hanno una gara da recuperare rispetto alle valgobbine. Andrea Belloni porta avanti le ospiti, la rossoblù Mirella Capelloni pareggia su rigore, ma la rete decisiva l’ha messa Giada Barbuiani, attaccante classe ‘98 e da tre anni veste la maglia del Vittuone. La nostra Redazione ha raggiunto Giada, autrice di sedici gol in questo campionato, per risponderci ad alcune domande.

Giada perché hai scelto di giocare a calcio?
«Ho scelto di giocare a calcio grazie alla passione che ha tramesso mio papà. Giocavo sin dai tempi dell’asilo, ma c’è voluto tempo affinché i miei genitori a convincersi a mandarmi in una squadra di calcio. Adesso sono i miei primi tifosi».

Tu giochi in qualità di attaccante. Cosa ti ha colpito di questo ruolo?
«Il ruolo dell’attaccante mi piace molto, perché posso provare la gioia per il gol e far vincere la mia squadra».

Com’è stato il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato coi bambini dell’Oratorio, poi ho fatto tutta la trafila con l’Inter fino in Serie B, successivamente sono approdata al Milan Ladies, e alla fine arrivo al Vittuone».

Poi nel 2019 passi all’Accademia Vittuone. Come ti ha convinto la società ad accettare questa proposta?
«La cosa che mi ha colpito è la presenza delle persone in un ambiente sano, e poi mi hanno dato la possibilità di rimettermi in gioco, ripartendo dal basso».

Parliamo del match vinto domenica in casa del Lumezzane. Quanto vale, secondo te, questo successo?
«Vale moltissimo, più per il gruppo che per il risultato in sé, perché è stato bellissimo per noi ragazze ricevere questa vittoria».

Quindi il Vittuone può vincere il campionato?
«Il Vittuone può giocarsela fino alla fine la vittoria del campionato, l’unica cosa che è cambiata è che adesso può dipendere da noi».

Tra l’altro, hai anche deciso la partita. Che sensazioni hai provato dopo il tuo gol?
«È stato un mix di emozioni, perché è stata una risposta a coloro che mi dicevano che non ero decisiva al momento opportuno, Questa rete mi ha lasciato ricordi indelebili, perché è stato bellissimo. Arrivavamo da sfavorite, e questo gol è stato importante».

La tua rete segnata al Lume ti porta a sedici marcature realizzate in campionato. Contenta del tuo score?
«Sì, ma potevo fare di meglio. Tuttavia, sono contenta del fatto di vedere altre mie compagne essere andate in rete».

Domani ci sarà la gara col Tabiago. Match sulla carta semplice, ma che potrebbe nascondere molte insidie…
«Assolutamente perché arriviamo da una settimana in cui abbiamo perso giocatrici, portando ad un rosa che è ulteriormente debilitata da infortuni, che sono arrivati anche domenica, però a livello mentale sarà importante vincerla, perché da qui fino alla fine ci giochiamo tutto».

Tra le formazioni presenti nel girone lombardo di Eccellenza, c’è una che ti ha stupito di più?
«A livello di gioco dico il Monterosso, e sul piano fisico e personale punto il Lumezzane».

Credi che il calcio femminile lombardo possa avere ancora dei margini di crescita?
«Assolutamente, sia per le calciatrici che hanno l’opportunità di giocare in Lombardia, che per il livello dei campionati che si stanno alzando sempre di più».

Chi è Giada Barbuiani fuori dal campo?
«Mi sono laureata in Architettura, e sto ottenendo una Magistrale in Architettura e Interni, il mio obiettivo è quello di aprire uno studio di architettura. La mia vita è divisa tra università e calcio. Ogni tanto faccio la babysitter e collaboro con qualche studio architettonico».

Cosa c’è nel tuo futuro?
«Spero di finire questa stagione nel migliore dei modi, e che ci possa riservare delle soddisfazioni sia a livello personale che a livello di gruppo».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Accademia Calcio Vittuone e Giada Barbuiani per la disponibilità.

Photo Credit: Giada Barbuiani

Campionato Eccellenza: i risultati per le regioni del Nord

eccellenza femminile

Dopo il sud (vedi articolo del giorno 13/04) si torna a parlare di LND (lega nazionale dilettanti) con i risultati per le regioni del nord (Liguria, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto), eccoli riportati di seguito:

  • LIGURIA
    Apre la classifica l’Angelo Baiardo che vince 12 a 0 con il Genova Calcio, raggiungendo, così, 33 punti; un’altra grande vittoria quella ottenuta dallo Spezia Calcio con l’Olimpic 1971 per 13 a 0; non basta, invece, l’unica rete del Superba Calcio contro il Sanremo Ladies che dimostra grande superiorità centrandone ben 6 (vince, però, il match contro l’Albenga 1928). Vado ed Entella giocheranno giovedì 14 aprile alle ore 20:30.
  • PIEMONTE
    Nel girone A il Moncalieri Calcio vince grazie a 4 reti e sconfigge l’Academy Pro Vercelli; finisce con un pareggio di 2 a 2 tra Bi. Veo e Cit Turin Lde; il Torino Women non fa abbastanza con l’Accademia Torino che vince la partita grazie ad un goal in più; 4 a 2 tra Bulè Bellinzago ed Olympic Collegno. Rinviato il match tra Juventus Torino e Novara FC.
    Nel girone B primo il Freedom che vince 3 a 0 con il Borgetto Borbera, quarto a 22, con 42 punti seguito da l’ Alba Boero batte per 5 a 0 l’ Alessandria raggiungendola a quota 30. Chiude il quadro il successo del Cus Torino per 0-1 sul Rocco 86.
  • LOMBARDIA
    Rispettivamente primo e secondo in classifica con 53 punti, il Lumezzane VGZ e l’Acc. Calcio Vittuone si affrontano in una partita che finisce 2 a 1 per quest’ultimo, 4 a 0, invece, per il Minerva Milano che sfida il Polisportiva Oratorio 2B; 8 a 2 tra Polisportiva Monterosso e 3Team Brescia, 3 a 1 per il Football Leon con il Cesano Boscone. Riposo per Doverese, Gavirate Calcio e Sedriano.
  • ALTO ADIGE
    Si conclude 0 a 6 tra Klausen Chiusa e Pustertal, il Maia Alta Obermais vince 7 a 1 con il Südtirol e l’Azzurra San Bartolomeo 6 a 0 con il Niederdorf; il Jugend Neugries perde 2 a 4 con il Pfalzen. Finisce 5 a 0 la partita disputata tra Valli Del Noce e Riffian Kuens.
  • VENETO
    Il Cadore spaventa il Venera Calcio e si porta a casa il pallone vincendo 4 a 0. Primo nel girone A è il Virtus Padova con 46 punti. Nel girone B comanda il Villorba con 49 punti seguito dalla Spal Cordovado a 42.

 

 

 

 

Festività pasquali, il messaggio del Presidente Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete

Con l’avvicinarsi delle festività pasquali, colgo l’occasione per fare i miei più sinceri auguri a tutte le società, i dirigenti e gli atleti che compongono la Lega Nazionale Dilettanti, una grande famiglia sportiva che ho l’onore di presiedere.

I numeri che ci rappresentano parlano di un universo fatto di centinaia di migliaia di persone e di realtà tutte diverse tra loro, ma legate a doppio filo da una sconfinata passione per il calcio più autentico, condividendone ideali e valori come l’amicizia, il rispetto e la pace.

Mai come adesso quest’ultima parola assume un significato importantissimo alla luce della recente guerra in Ucraina, una bruttissima pagina di storia che nessuno di noi si aspettava purtroppo di dover leggere.

Se l’intero mondo dello sport si è mosso unito per fare la propria parte in un momento così drammatico, non sono affatto meravigliato della risposta delle società dilettantistiche, che si hanno organizzato tante iniziative a sostegno del popolo ucraino, aprendo le proprie porte ai ragazzi e alle ragazze in fuga dalla guerra.

Sta riprendendo pienamente, con nostra grande soddisfazione, l’attività agonistica: nonostante le difficoltà tutte le competizioni si stanno svolgendo regolarmente e anche le rappresentative giovanili sono tornate in campo, partecipando a una pluralità di tornei e manifestazioni.

A malincuore, purtroppo, dovremo rinunciare al tradizionale appuntamento del Torneo delle Regioni, con la promessa di ritrovarci insieme già nella prossima stagione.

A tutto il nostro grande calcio di base i miei più sentiti auguri di buona e serena Pasqua.

Giancarlo Abete

Credit Photo: LND – Lega Nazionale Dilettanti

Katia Serra, chiede più rispetto mediatico per il calcio femminile: ”Le ragazze meritano come gli uomini”

E’ stato un risveglio in agrodolce, quello di Katia Serra all’indomani della vittoria dell’ Italia sulla Svizzera, ed è quello che la stessa giornalista commenta sui suoi profili social.

Sono molto felice sia della Nazionale Under 19 di Sbardella, qualificatasi agli Europei di categoria a giugno, e sia per la Nazionale maggiore, vincente 1-0 in Svizzera e ora prima del girone a due partite dal termine. A settembre avremo grandi possibilità di andare al Mondiale, e anche il CT dell’Italia maschile Roberto Mancini si è congratulato dando il buon esempio, d’altronde tifiamo tutti gli stessi colori e abbiamo un solo obbiettivo”.

“Oggi però, prosegue la commentatrice RAI, sui giornali si è dato poco spazio a questa notizia, poteva essere l’occasione per ricordare la rivincita sulla Svizzera che ha eliminato i ragazzi e invece no, non succede perché ancora manca la mentalità che il calcio è uno solo, di tutti e per tutti. Io, che ho il previlegio di commentare questo sport in prima persona, posso dire che sempre più persone la pensano così. Tanta gente ha cambiato idea, si è avvicinata al calcio femminile, perché bisogna consideralo uno sport unico, giocato da ognuno con le sue caratteristiche. Perciò servirebbe più spazio per un calcio che merita, perché i risultati e soddisfazioni arrivano e vanno condivisi!”.

Queste parole che io sposo in toto, poiché vivo le stesse emozioni che la collega Serra esprime pubblicamente, sono la giusta considerazione che deve essere espressa non solo sui suoi canali social ma da tutto il “mondo del pallone”.

Nell’ Arena di Thun c’erano oltre seimila presenze, espressione che il calcio al femminile anche in Svizzera ha preso piede in modo serio e concreto. Intere famiglie si sono unite alla loro Nazionale con sciarpe, maglie e bandiere rosso-crociate ed è stato uno spettacolo che francamente porta freschezza e festa per tutto il movimento. Solo al Barbera di Palermo avevo visto lo stesso clima, a Parma con gli ingressi a prezzo simbolico-gratuito il tifo si è limitato alle scuole calcio della zona, e questo è un peccato se penso a quanto agonismo e tecnica esprimono le nostre ragazze in campo.

Senza fare ironia o polemica per la compagine al maschile che non si è qualificata ai prossimi Campionati del Mondo queste nostre “women” sono l’espressione di un calcio puro, pieno di valori tecnici e di sacrificio, come quello al maschile. Spiace sottolineare che la considerazione di Katia, che la stampa ed i media Nazionali Italiani non diano il giusto risalto a questi risultati. Mancherà a loro, forse, il ricavo dalla vendita quotidiana dei giornali da parte di un pubblico donna (ovviamente non abituata a fare l’acquisto del giornale sportivo) ma l’interesse che questa forma di agonismo sportivo merita, dovrebbe essere al pari per tutti gli sport in genere: sia nel calcio come nella pallavolo o in qualsiasi espressione di gioco collettivo o singolo.

Speriamo che anche noi, nel nostro piccolo spazio mediatico, potremo giorno dopo giorno portare a sensibilizzare sempre più tifosi: quelli veri, uomini e donne, che comprendono lo sforzo fisico ed agonistico di queste ragazze per gareggiare e tifare sotto ad un’ unica bandiera, il tricolore “italiano”.

Isabel Rocío Ortiz si racconta in esclusiva: dai primi passi in Paraguay all’esordio in Serie A

Tra i meriti della società blucerchiata di quest’anno va doverosamente annoverato l’aver trovato, cresciuto e fatto esordire nella prima squadra femminile molti giovani talenti. Basti pensare a Isabel Rocío Ortiz, portiere classe 2001 della nazionale paraguaiana arrivato all’ombra della Lanterna dal Club Sol de América questo inverno. Dopo un iniziale periodo di ambientamento, la giocatrice sudamericana ha esordito in Serie A lo scorso 3 aprile contro la Juventus, sperimentando l’intensità del nuovo campionato.

Il tanto atteso debutto sul campo del Training Center bianconero è stato il trampolino di lancio per una calciatrice che, con tanto lavoro e grazie anche al contributo di mister Cincotta e del preparatore dei portieri, Fabrizio Casazza, potrà ambire a diventare un portiere di assoluto livello in futuro. La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistare la giovane Ortiz, ripercorrendo la sua carriera dal Paraguay alla Sampdoria e avendo l’occasione di conoscere una ragazza molto determinata che farà sicuramente parlare bene di sé nei prossimi anni.

Ed eccoci alla prima domanda per rompere il ghiaccio. Com’è nato il tuo desiderio di diventare una calciatrice? 
Mio padre era un portiere famoso nel mio paese e ha giocato per diversi club paraguaiani molto importanti. Dunque, anche io, proprio come i miei fratelli prima di me, ho seguito le sue orme.

Dove hai iniziato a giocare e chi ti ha sostenuto di più quando hai intrapreso questo percorso? 
Ho iniziato a giocare all’Humaitá FBC, club che adesso è conosciuto con il nome “Nacional de Paraguay”. Mio padre è stata la persona che mi ha maggiormente sostenuto, mentre mia madre non era inizialmente troppo contenta della mia scelta. Con il tempo, però, anche lei ha cambiato idea e il supporto di entrambi mi ha aiutato ancora di più.

Raccontami un po’ le tue esperienze calcistiche in Paraguay 
Mi sono allenata e ho giocato con l’Humaitá per un anno. Era una squadra di metà classifica che, nonostante ciò, ha lottato fino alla fine contro club più quotati e favoriti. Avevo circa sedici anni e, dopo questa prima esperienza, sono passata al Club Sol de América. Con loro ho conquistato tre semifinali, un campionato Under18 e due Copa Libertadores. 

Secondo te, a che punto è lo sviluppo del calcio femminile nel tuo paese?
Qualche anno fa, in Paraguay, era molto difficile crescere come giocatrice. Adesso, invece, esistono numerosi progetti sportivi finalizzati allo sviluppo e alla diffusione del calcio femminile e c’è un supporto decisamente maggiore da parte delle dirigenze. Passo dopo passo, il calcio femminile si sta dunque sviluppando anche nel nostro Paese, seppur ancora a livello dilettantistico. Spero che tra qualche anno, magari non troppo in là nel tempo, il professionismo arrivi anche in Paraguay.

Sei giovanissima eppure vanti già delle presenze in nazionale, dunque raccontami la tua prima convocazione. Come ti arrivò la comunicazione e quali furono le emozioni del debutto? 
Dopo aver sostenuto un provino con l’Under 17, mi chiamarono offrendomi l’opportunità di allenarmi con la Selección. In allenamento notarono il mio potenziale e mi aggregarono subito all’Under20, dandomi così una chance per salire di categoria. In questo modo ho avuto l’opportunità di crescere e di dimostrare le mie abilità, conquistando la titolarità nella rosa che partecipò ai campionati Under20 sudamericani. Giocai tutte le partite e, rimaste imbattute fino alla finale, ci classificammo seconde in Sudamerica, qualificandoci per la Coppa del Mondo in Francia.

Prima di arrivare in Italia, seguivi già la Serie A o qualche altro campionato femminile europeo?
Guardo molti campionati europei e ho avuto l’occasione di seguire un po’ anche la Serie A. È un campionato che mi piace molto per la qualità del gioco e per i talenti che ci sono. 

Come mai hai scelto proprio la Samp? Com’è iniziato tutto?
Quando ricevetti la proposta dalle blucerchiate, nella quale mi si chiedeva se fossi interessata ad andare a giocare in Italia, ero concentrata unicamente sul mio club in Paraguay e sulla stagione in corso. Dopo averci pensato su, ho poi deciso di cogliere l’occasione. La Samp mi sembrava una buona squadra e, a distanza di pochi mesi, posso dire di non essermi assolutamente sbagliata e di aver preso la decisione giusta. Sono molto felice di essere qui! 

Cosa pensi del campionato italiano e del suo livello tecnico? Raccontami il tuo esordio con la maglia blucerchiata.
Come dicevo prima, la Serie A mi piace molto per i talenti e le qualità che ci sono. Apprezzo l’opportunità e la fiducia che mi hanno dato, devo sempre continuare a lavorare e imparare da ogni partita per non smettere mai di crescere. 

Secondo te, quali sono le caratteristiche a cui un portiere non potrebbe mai rinunciare? E tu, come definiresti il tuo stile di gioco?
Fare il portiere richiede grandi responsabilità. In questo ruolo devi infatti essere il pilastro della squadra. Tranquillità, pazienza e la voglia di lavorare sodo e migliorarsi sempre sono caratteristiche fondamentali, ed io sto provando a crescere sotto tutti questi aspetti. Cerco sempre di dare sicurezza alla mia difesa, impegnandomi anche a leggere e anticipare le avversarie nei duelli aerei.

C’è qualche aspetto tecnico o fisico su cui ti concentri maggiormente in allenamento?
Fisicamente sto cercando di migliorare la forza nelle braccia. Tecnicamente, invece, sto lavorando molto sul gioco palla al piede e sul posizionamento tra i pali.

Raccontami in breve la tua routine quotidiana, tra allenamenti e vita privata.
L’allenamento è il momento più importante della giornata. Nel pomeriggio, invece, mi piace fare passeggiate, studiare lingue e visitare nuovi posti in Liguria. Nel tempo libero mi piace molto anche guardare film. 

Qual è la tua qualità principale e quale, invece, il tuo difetto più grande?
Sono molto solidale ed empatica nei rapporti con gli altri, cercando sempre di aiutare il prossimo. Il mio difetto? Tendo a innervosirmi facilmente.

Parlando dello spogliatoio blucerchiato, come ti hanno accolto le tue nuove compagne di squadra? C’è qualcuno con cui hai legato di più?
Come ho già detto, sono molto felice di essere qui. Lo staff e le mie compagne di squadra mi hanno aiutato molto e sono stati semplicemente fantastici con me. La verità è che vado d’accordo con tutti e mi sento benissimo in questo ambiente.

Come ti sei trovata con lo staff e cosa hai imparato finora dalle indicazioni di mister Cincotta?
Molto bene, mi trovo a mio agio qui. Con il Mister e con il preparatore dei portieri, Fabrizio Casazza, ho instaurato un bel rapporto, imparando e lavorando sempre secondo le loro istruzioni.

Quali sono le tue aspettative per il futuro e quali i tuoi obbiettivi sportivi?
Ci sono sempre delle opportunità da cogliere ed io sono qui per imparare e migliorarmi. Domani non so, il mio obiettivo è quello di costruire una buona carriera. Sono ancora giovane e continuerò a combattere, impegnandomi ad imparare da ogni esperienza e da ogni situazione che mi si presenterà.

Hai un sogno nel cassetto?
Si, ma non lo dico! Posso però assicurare che continuerò a lavorare sodo nella speranza di poter un giorno, se Dio me lo permetterà, riuscire a realizzarlo.

Per concludere, cosa consiglieresti a delle bambine che vorrebbero diventare una calciatrice professionista proprio come te?
Lavorato duramente e, soprattutto, assumete sin da subito un atteggiamento disciplinato e professionale. Sappiate aspettare il vostro momento, consapevoli che prima o poi arriverà. E, infine, la cosa più importante: se avete l’opportunità di poter realizzare i vostri sogni, metteteci tutto l’impegno e cercate di togliervi tante soddisfazioni!

Massimiliano Catini, Lazio: “Complimenti alle ragazze dell’Italia, orgoglioso della mia squadra”

Nelle ore scorse Massimiliano Catini, tecnico della Lazio Women, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel a poche ore dal recupero di Serie A con il Pomigliano. Queste le parole del tecnico biancoceleste:

“Complimenti alle ragazze dell’Italia ed al coach Bertolini. La gara contro la Svizzera è stata preparata bene contro una formazione complicata e ben organizzata. è arrivato un risultato importante, utile a raggiungere un traguardo interessante. 
Ci aspettiamo contro il Pomigliano di confermare le prestazioni delle gare precedenti. Continuiamo a lavorare, non abbiamo nulla da perdere contro una squadra con una situazione di classifica migliore della nostra. Noi andiamo lì per giocarci tutte le nostre carte, non abbiamo nulla da perdere.
Le ragazze sono il vero traino per tutti noi dello staff, entrano in campo cariche come se dovessero giocarsi una finale. Nonostante le tante difficoltà non hanno mollato e meritano solamente applausi. Sono cariche ed in una buona condizione sia fisica che mentale. Dobbiamo confermare la prestazione di Napoli. Contro il Pomigliano la gara sarà una sfida molto simile rispetto a quella di Napoli.
Sono molto orgoglioso di questa squadra, siamo cresciuti insieme dopo partita. All’andata c’è stato l’episodio dell’autogol che testimoniava il nostro momento difficile. Tramite il lavoro siamo migliorati molto, ma abbiamo ancora tanto da dare per toglierci anche vari sassolini dalla scarpa. Mi aspetto che si continui a dimostrare la nostra crescita. 
L’appuntamento fondamentale è quello di sabato, se dovessimo vincere ci andremmo a proiettare di fronte ad un panorama quasi inaspettato con una spinta morale importante. Cerchiamo di portare a casa i tre punti da Pomigliano, si potrebbe aprirebbe qualcosa di quasi insperato.
Il movimento italiano sta crescendo, la Juventus ha fatto qualcosa d’importante in Europa. Le altre società dovranno essere brave a seguire l’esempio delle bianconere”.

Lecce Women-Roma XIV, D’Amico: “Abbiamo trovato il ritmo giusto”

Domenica 10 aprile alle 14:30 è andata in scena Lecce Women vs Roma XIV, match terminato per 8-1 con una goleada delle padrone di casa. Al termine della partita, Serena D’Amico, autrice di una doppietta, ha rilasciato delle dichiarazioni:

“Oggi ci è riuscito tutto molto bene, fatta eccezione per i dieci minuti iniziali a causa del vento che ha dato abbastanza fastidio, però alla fine abbiamo trovato il ritmo giusto ed è andata bene. Quando abbiamo subito la rete non c’è stata comunicazione tra portiere e compagna di squadra”.

Sara Gama, Nazionale Italiana: “Crederci sempre… grandissima vittoria, sudata e meritata”

Sconfitta dolorosissima per la Svizzera femminile la quale, sorpresa dall’Italia, ha visto complicarsi la sua marcia verso il Mondiale 2023. Impegnata a Thun, la Nazionale non è riuscita a resistere alla pressione delle azzurre le quali, a lungo capaci di comandare le operazioni, si sono imposte 1-0 grazie a un gol siglato da Cristiana Girelli all’83’.
Sara Gama
via Twitter ha pubblicato un messaggio per esaltare l’Italia dopo la vittoria importante ottenuta. Queste le parole del capitano della Juventus Women al gruppo azzurro che è ad un passo dallo strappare il pass per il torneo.
«Crederci sempre. Grandissima vittoria, sudata e meritata. Un grande step per il nostro percorso. Orgogliosa di noi».

Credit Photo: Andrea Amato

DA NON PERDERE...