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Il Barcellona davanti all’ostacolo Wolfsburg

Barcellona-Wolfsburg
Barcellona-Wolfsburg

Il Barcellona oggi affronta il Wolfsburg, la sua bestia nera, nella semifinale della Women’s Champions League.
L’allenatore Giráldez cerca la prima vittoria contro le Lupe: “Non bisogna cambiare nulla in queste settimane. Dobbiamo continuare a tenere alta la pressione a livello mentale per vincere. Ci può condizionare non avere mai vinto contro il Wolfsburg ma dobbiamo focalizzarci sul nostro gioco”.
Sulle avversarie: “E’ una squadra a cui piace giocare in modo rapido, con palle lunghe per far correre le sue attaccanti. A noi piace attaccare con tante attaccanti, dobbiamo controllarle, cercheremo di essere all’altezza. A loro non piace tenere tanto il pallone, hanno fatto un pressing alto nelle ultime partite con marcature quasi a ‘uomo’. Dobbiamo essere capaci di variare le opzioni per colpirle”.
A Barcellona, si cerca la rivincita dopo le due eliminazioni nelle ultime sfide della Women’s Champions League. Giraldez commenta: “Quando hai la possibilità d una rivincita, c’è la seconda opportunità per la squadra. Vogliamo essere la miglior squadra. Dobbiamo essere all’altezza. Abbiamo imparato dalle ultime situazioni in cui abbiamo avuto qualche difficoltà e per questo motivo abbiamo ancora più motivazioni e risorse per affrontare le fasi finali della competizione.
L’allenatore non ha rivelato se ci sarà qualche calciatrice che recupera dall’infortunio.
Torna di sicuro Caroline Graham Hansen, tedesca, dopo aver superato il Covid: “Il Wolfsburg è una squadra forte fisicamente. Il suo modo di giocare è molto fisico e basato sulla corsa, dobbiamo vincere i duelli individuali per proporre il nostro calcio. E avere testa. Le sensazioni sono ottime. Vogliamo vincere, l’ultima volta contro il Wolfsburg abbiamo perso, vogliamo dimostrare a tutti la squadra che siamo. Sarà speciale giocare davanti a 90.000 persone. La pressione è buona, per avere adrenalina.

Credit Photo: Barcellona Femminile, Twitter

Ilaria Pittelli, Cesano Football Women Idrostar: “Siamo una squadra che può giocarcela con tutte. Obiettivo? Continuare col pallone”

Il Cesano Football Women Idrostar ha perso due settimane fa la gara con il Football Leon per 3-1. Ha osservato, in questa settimana, il suo turno di riposo, e si sta concentrando per le ultime partite che potrebbero decretarne la sua permanenza nel girone lombardo di Eccellenza. La squadra di Luca Garaffoni deve assolutamente puntare sui gol, e per questo può fare affidamento su Ilaria Pittelli, attaccante classe ‘96 e veste quest’anno la maglia gialloblù. La nostra Redazione ha raggiunto Ilaria, che in campionato ha messo a referto quattro gol, per risponderci ad alcune domande.

Ilaria cos’è per te il calcio?
«Parto dicendo che questa passione me l’ha passata mio padre: appena sono nata mi ha messo un pallone in mano, e mi ha portato a giocare nei campetti con gli altri bambini. È lo sport che mi preso di più, tanto che ho riiniziato solo a giocare solo quest’anno: infatti, ho giocato a basket per dodici anni».

Cosa ti ha convito a passare dal basket al calcio?
«Diciamo che non sono stata convinta di giocare a basket. Se mio papà puntava molto sul calcio, l’altra parte della mia famiglia non era molto convinta, visto che, a quel tempo, il calcio femminile era ancora pieno di pregiudizi. Quindi non sapevo che sport fare, e vedevo le mie amiche giocare a basket; quindi ho scelto di giocare a pallacanestro. Più passavano gli anni e più la voglia di basket mi passava; perciò, lo scorso anno ho deciso di giocare in una squadra di calcio a sette per due mesi, e a settembre sono passata a undici».

Cosa ti ha portato quest’anno ad accettare il progetto del Cesano?
«Mi sono messa a cercare alcune squadre su Internet, e quando mi ha ispirato sin da subito il progetto Cesano. Ai dirigenti ho detto che sarei partita da zero. La società mi ha sostenuto fin dall’inizio, la squadra anche, e alla fine ho deciso di giocare per il Cesano, e, fino ad ora, mi sto trovando bene».

Com’è stato il tuo primo vero impatto col mondo del pallone?
«È stato molto tosto. Passare dal basket al calcio è stato molto faticoso, perché sono due sport differenti, soprattutto nei movimenti. Ci ho messo un po’ di mesi, quindi il passaggio totale non l’ho ancora fatto, ma comunque ho fatto numerosi passi avanti, nonostante sia rimasta ferma per un paio di mesi alla coscia: questo dispiace perché ho perso un po’ di tempo su come mettere le basi calcistiche».

L’attuale stagione del Cesano è in linea con le tue aspettative?
«No. Secondo il mio parere non ci meritiamo il posto in cui siamo e, a parte le prime tre, siamo una squadra che possiamo giocarcela con tutte, perché il gruppo c’è».

Purtroppo, nel match col Football Leon è arrivato un altro ko. Cosa è mancato per provare a strappare un risultato positivo?
«Il risultato non rispecchia l’andamento della gara, perché siamo state in partita fino alla fine, il primo gol è stato fortunoso e il rigore non c’era. Secondo me ci è mancata la grinta».

Ora si riposa, ma poi bisogna prepararsi alla sfida contro la Doverese, e non sarà un match semplice…
«Non credo che la Doverese avrà vita facile nella prossima partita. Noi le gare le vogliamo combattere fino all’ultimo minuto».

Al tuo primo anno col pallone hai segnato quattro gol: contenta del tuo score?
«Sono contenta dei quattro gol, ma forse potevo farne di più».

Tra le squadre presenti nel girone lombardo di Eccellenza c’è una che ti ha stupito di più?
«Dico il Vittuone perché, rispetto al Lumezzane, mi ha lasciato una buona impressione».

Secondo te come sta il calcio femminile italiano?
«Essendomi affacciata in questo mondo solo adesso, posso dire che il calcio femminile ci ha messo molto ad evolversi, ma ci sono ancora tanti passi da fare. Siamo ancora qualche passettino indietro rispetto a quello estero».

Che persona sei fuori dal campo?
«Esco con gli amici e mi piace viaggiare».

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
«In ambito calcistico vorrei migliorarmi, crescere e continuare col pallone: avendo 26 anni, li reputo come i miei unici obiettivi. A livello personale ho un lavoro a tempo determinato, ma ho vari progetti per la testa che spero di poter realizzarli nel medio-lungo termine».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesano Football Women Idrostar e Ilaria Pittelli per la disponibilità.

Photo Credit: Ilaria Pittelli

Dal Manchester City al Portland Thorns: Janine Beckie

Il Portland Thorns FC ha annunciato la firma dell’attaccante Janine Beckie in una speciale transazione di scambio e trasferimento con Racing Louisville e Manchester City.

Nata in Colorado da genitori canadesi, Beckie ha doppia cittadinanza (Canadese e Americana) e rappresenta il Canada a livello internazionale dove è apparsa 86 volte segnando 34 gol. Inoltre, ha preso parte alla FIFA Women’s World Cup 2019 in Francia e vinto due medaglie Olimpiche: un bronzo a Rio 2016 e l’oro a Tokyo 2020.

Durante la sua carriera di college ha giocato per Texas Tech, segnando 57 gol in carriera e stabilendo il record dell’università. Durante il Draft NWSL College 2016 è stata scelta nel primo turno da Houston Dash. Dopo due anni in NWSL e uno per lo Sky Blue FC (ora Gotham FC), Beckie ha firmato con il Manchester City nel 2018. In Inghilterra ha vinto due  FA Cup (2019, 2020) e due League Cup (2019, 2022).

Credit Photo: https://www.timbers.com/

Martina Nigro, Pistoiese femminile: ” Per me il calcio è fondamentale, è uno sfogo e un luogo di ritrovo, sto bene quando sono in campo e mi sento libera”

Riportiamo una bella intervista a Martina Nigro, scritta dal portale Pistoia Sette.

Martina, classe 2002, è l’Orsetta più anziana ma non per età: è infatti l’ultima calciatrice rimasta fra quelle che nel 2016 intrapresero la nuova avventura nella Pistoiese ed è quindi l’essenza stessa del club, poiché lo ha visto nascere e cambiare, crescendo insieme a lui, fianco a fianco. “Sono l’unica ragazza che è sempre stata in questa squadra – ha raccontato la giovane – io e Giampaolo Bonacchi siamo i due baluardi”; tanti gli incontri fatti da Martina con chi è transitato nella Pistoiese, altrettanti i nomi che hanno vestito la maglia arancione, ma, tra questi nomi, solo uno rimane come costante nel percorso orange: da sempre Nigro, da sempre 11. La ragazza è approdata da bambina in una squadra appena nata e insieme, mano nella mano, sono cresciute; adesso Martina è diventata una giovane donna, ma una cosa non è cambiata e non cambierà: la sua presenza in squadra. “Ho cominciato a giocare a calcio nella squadra maschile del Viaccia, avevo 12 anni – ha spiegato Martina – successivamente sono passata all’Aglianese femminile perché non potevo più giocare con i maschi e infine sono arrivata alla Pistoiese a 14 anni, nel 2016, quando è nata la società”. Ma qual è stato il percorso in arancione della numero 11 dagli albori ad oggi? “Ho iniziato con le ragazze della formazione Under 15 e insieme facevamo il campionato femminile a 7; giocavo il sabato con le piccole e la domenica ero spesso convocata in prima squadra. Poi, piano piano, ho iniziato a fare sempre più minuti fino a che non sono passata in pianta stabile in prima squadra e adesso, a distanza di molti anni, sono ancora qui”.

Certamente essere la fedelissima, la veterana è un onore e un onere che però Martina porta con piacere sulle spalle: “sono legata a questa squadra e mi dispiacerebbe andare via – ha sottolineato – sono cresciuta nella Pistoiese e qui ho fatto tutte le mie esperienze calcistiche”. Ma cosa ha spinto una bambina di 14 anni a credere fin da subito in questo progetto? E cosa invece spinge una donna di 20 anni a rimanere, continuando a crederci? “Per me era una nuova avventura, inoltre tante persone di mia conoscenza me ne parlavano e cercavano di portarmi in questa realtà. Mi sono detta ‘perché no?’, quindi ho provato e da lì non me ne sono più andata. Sono molto legata alla squadra sia perché è per me la più ‘comoda’ a questo livello, sia perché mi trovo bene con le compagne: ogni anno si rafforzano i legami vecchi e se ne creano di nuovi; inoltre questo è un campionato che mi piace fare. Tutte le estati mi arrivano proposte da parte di altre squadre di categorie inferiori, ma io rifiuto”. Al cospetto dell’arancione per eccellenza sorge spontaneo chiederle un bilancio di questi anni nella Pistoiese: “ho incontrato molte giocatrici e ho vissuto tutti gli allenatori, posso dire che a livello di squadra siamo più forti degli altri anni – ha risposto – inizialmente facevamo un’altra categoria, poi con la riforma sono cambiate diverse cose. Prima i gironi in Serie C erano quattro, adesso sono diventati tre e il livello si è alzato molto: c’è stato un incremento evidente delle forze presenti nei campionati e il nostro girone è particolarmente tosto. È cambiato anche il tipo di allenamento e adesso questa è una realtà molto più seria rispetto a quella iniziale. Purtroppo quest’anno siamo partite con una scia negativa e ci ha stroncato fin da subito, ma so che possiamo fare meglio e puntiamo alla salvezza”. Martina è un prezioso elemento in squadra anche perché è un po’ la tuttofare: “il mio ruolo è terzino o esterno, specialmente di sinistra: ecco il perché del numero 11 – ha spiegato – non ho scelto io queste posizioni in campo, ma gli allenatori perché corro molto e quindi sono adatte a me. Sono una calciatrice malleabile, ad esempio domenica scorsa ho giocato a centrocampo e in altre partite anche in attacco”.

La giovane arancione è originaria di Prato e ben noti sono i rapporti per niente idilliaci che intercorrono fra Pistoia e la città natale della ragazza: una pratese che gioca nella Pistoiese, per molti un ossimoro, tant’è che “i miei amici scherzano e ridono molto su questo”, ha raccontato. A Prato l’Orsetta vive con i genitori e il fratello maggiore Mattia, “è lui che mi ha avvicinato al mondo del pallone: adesso è arbitro, ma prima praticava questo sport e da piccola giocavo con lui. Fin da bambina ho sempre voluto fare calcio, ma la mia famiglia non voleva e quindi inizialmente ho provato nuoto e molta atletica, finché i miei genitori non si sono rassegnati. Per me il calcio è fondamentale, è uno sfogo e un luogo di ritrovo, sto bene quando sono in campo e mi sento libera”. A chi nutre pregiudizi circa la natura prettamente maschile di questo sport Martina risponde: “ognuno deve scegliere ciò che preferisce, senza l’idea secondo cui esistono cose da uomini e cose da donne; soprattutto nel calcio si sente particolarmente la differenza fra sessi e noi calciatrici la viviamo sulla nostra pelle”. Oltre a coltivare la grande passione per il pallone, Martina studia Ingegneria Elettronica all’Università di Firenze perché “ho sempre avuto una passione per le materie scientifiche – ha precisato – inoltre questa disciplina è quella che maggiormente orienta verso la praticità rispetto a matematica o fisica, più astratte”. Quello per il calcio rimane però solo un grande amore, destinato a non diventare una futura professione: “fin da quando ero piccola volevo che fosse il mio lavoro, però bisogna essere realisti – ha spiegato Martina – spero di trarne il più possibile anche economicamente, ma ho altri piani”. Nel tempo libero, oltre all’hobby del calcio, l’Orsetta ne coltiva anche altri: “ne avrei tanti il problema è il tempo a disposizione – ha raccontato – mi piace leggere e inoltre ho imparato a suonare la chitarra da autodidatta durante il primo lockdown”. Così Martina, a seguito del brusco stop imposto ai concerti per evitare i contagi da Covid, ha trovato il modo di portare nel suo quotidiano quella musica che tanto ama, con la tenacia che la contraddistingue nel calcio e nella vita: “ci provo sempre, cerco sempre di dare il massimo”. Ed è con la stessa tenacia che la numero 11 arancione attende il mese di maggio, quando finalmente potrà vedere “il concerto dei Pinguini Tattici Nucleari, che viene rimandato da due anni e mezzo, ma ne ho anche tanti altri in programma: Madame, Blanco, Marracash e altrettanti ne ho visti in passato, ad esempio Gazelle, Frah Quintale, Carl Brave, Coma Cose. Amo i concerti e in questi anni ho sofferto molto; come generi mi piacciono l’indie, il rap e il pop”. Ma nei programmi di Martina c’è anche un bellissimo viaggio previsto per questa estate: “farò l’interrail, non vedo l’ora perché amo viaggiare; visiterò Praga, Vienna, Berlino, Amsterdam, Monaco e Francoforte”.

Credit Photo: Pistoia Sette

Giulia Schipa, Riccione: “Spero di riuscire a rientrare al più presto al fianco del gruppo”

Un altro imprevisto in casa Riccione: all’infortunio al ginocchio di Aurora Liuzzi, capitato nei giorni passati, si aggiunge quello al malleolo di Giulia Schipa. La stessa giocatrice delle romagnole, impegnate nel girone B di Serie C, nelle ore scorse ha affermato ai microfoni del club:
Purtroppo queste cose succedono ma non bisogna buttarsi giù“, ha spiegato la giocatrice ai microfoni della squadra.
“Spero di riuscire a rientrare al più presto, ricomincerò a fare riabilitazione e recupero dal 5 maggio, sperando di tornare nelle ultime settimane dello stesso mese“, ed a proposito del club nel quale gioca:
“Per noi è fondamentale restare unite sia nei bei momenti sia in quelli in cui “soffriamo”, ma è proprio grazie al gruppo ed a quello che ci trasmettiamo che riusciamo a rialzarci“.

Junior Tim Cup al Mapei football center contro ogni forma di discriminazione

Mercoledì pomeriggio il Mapei Football Center di Sassuolo ha aperto le porte ai ragazzi di alcuni oratori emiliani nell’ambito della Junior TIM Cup, il grande torneo di calcio a 7 giovanile, riservato ad atleti under 14, promosso dal CSI con Lega Serie A e TIM. Un allenamento speciale è stato quello riservato ai calciatori in erba, ricco di spunti di riflessione sul tema delle discriminazioni razziali e d’ogni genere, quello appunto che caratterizza la nona edizione del torneo titolata “Keep Racism Out”.

A salutare e a dare il benvenuto al gruppo di 50 giovani under 14, intervenute a Sassuolo – in primafila le tute rosse dell’Oratorio Ancora di Sassuolo, e i blu dell’Oratorio Santa Croce Reggio Emilia – è stato il direttore organizzativo della società ospitante, Andrea Fabris, che, dopo avere illustrato sinteticamente le azioni del progetto educativo neroverde Generazione S, in tempo di Pasqua ha voluto regalare delle sorprese ai piccoli atleti del Csi.

Ad arricchire lo speciale “terzo tempo” sui valori dell’integrazione, della multiculturalità e della fratellanza, sono infatti spuntati dagli spogliatoi, il mister della prima squadra Alessio Dionisi, con Giacomo Raspadori e Benedetta Brignoli, attaccante e centrocampista dell’U.S. Sassuolo.

Ecco dunque spalancati occhi ed orecchie oltre a tanti applausi, in un rinnovato clima familiare di ritrovata partecipazione in presenza. Grande interesse hanno riscosso le parole dei tre tesserati sassolesi, così come quelle degli altri ospiti di questo appuntamento. Sono infatti intervenuti anche Rita Cuccuru, la triatleta paralimpica, con la sua tenacia, forza e determinazione; Barbara Fontanesi,fondatrice di FuoriCampo11 e presidente della Consulta dello Sport Comune di Sassuolo, il presidente del CSI Reggio Emilia, Alessandro Munarini, Responsabile Commissione Attività Paralimpiche del CSI, ed infine Paolo Zarzana, Allenatore Nazionale Italiana Calcio Amputati, le “stampelle azzurre” che saranno tra le protagoniste dei prossimi Mondiali calcistici in programma in Turchia nel mese di ottobre.

Hanno detto:

Alessio Dionisi:
In passato ho seguito molti ragazzi della vostra età, anche più piccoli. Il primo obiettivo per chi gioca è divertirsi. Facevo giocare, come fanno con voi oggi i vostri allenatori, ad ogni tipo di sport ragazzi e ragazze insieme. Per aggregazione, come intento principale. Siamo sì tutti diversi, ma siamo anche tutti uguali. Gestire ragazzi nello spogliatoio che hanno abitudini diverse, religioni e specificità diverse implica per prima cosa il rispetto.”

Giacomo Raspadori:
Anche il mio percorso è partito dall’oratorio del mio paese e se posso dare un consiglio a questi giovani è quello di divertirsi sempre. Non è tanto dove si gioca, se in Serie A o in oratorio, a qualsiasi livello ed in ogni sport, penso che se lo si fa divertendosi e inseguendo i propri sogni, si stia facendo la cosa più importante. È che è quella che ci spinge ogni giorno a continuare a migliorarci e a voler arrivare ad obiettivi importanti. Purtroppo non possiamo nascondere che il razzismo è ancora presente. Credo che lo sport sia però un ambiente giusto per contrastarlo e non far sentire nessuno escluso. Con azioni quotidiane, come quella di oggi, partendo e puntando sui giovani, e riflettere insieme e rendersi conto di quanto sia importante questo valore dell’integrazione e dell’accoglienza ci permette di fare un passo in avanti.”

 Benedetta Brignoli:
Avevo 5 anni quando ho cominciato a giocare a pallone. Ho realizzato il mio piccolo sogno di giocare a calcio in Serie A. Oggi si stanno avvicinando tante ragazze al calcio femminile. E finalmente anche noi donne siamo riuscite ad arrivare ad avere un campionato professionistico. Grandi società come il Sassuolo puntano molto sul calcio femminile, ed il mio consiglio a tante ragazze appassionate è inseguire i propri sogni come ho fatto anche io”

Rita Cuccuru:
Anche io giocavo a calcio in Sardegna, avevo le gambe come voi, camminavo, correvo. Poi dopo l’incidente in Vespa ho iniziato a fare uno sport, anzi più di uno. È molto faticoso, il triathlon: nuoto, bici e corsa. Tanti km al giorno di allenamento. Subito dopo l’incidente ho iniziato a praticare basket in carrozzina. A questi ragazzi sento di dire di fare sempre attività sportiva con passione, impegno e tenacia e con grinta. Mio padre mi ripeteva spesso: “Se hai grinta ce la puoi fare”. Ed io lo dico a voi.”

Credit Photo: Sassuolo Calcio Femminile

Aperte le procedure di accreditamento media per la fase finale del Campionato Europeo

La UEFA ha annunciato l’apertura delle procedure di accreditamento per la fase finale del Campionato Europeo Femminile che si disputerà in Inghilterra dal 6 al 31 luglio. Sarà possibile fare richiesta fino a lunedì 2 maggio attraverso il portale media della UEFA accessibile tramite il seguente link.

I rappresentanti media non in possesso di un account UEFA possono registrarsi seguendo le indicazioni contenute nel seguente link.

Per qualunque richiesta di informazione sarà possibile scrivere una mail all’indirizzo media.accreditations@uefa.ch.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Cristiana Girelli, Juventus: “Non ho mai avuto dubbi sul rinnovo. Questa è casa mia”

Cristiana Girelli ha ufficialmente rinnovato con la Juventus Women fino al 2024.

A Juventus TV, ecco le sue prime dichiarazioni.

RINNOVO
«Questo rinnovo per me significa tante cose, la cosa principale è felicità. Sono molto felice di continuare a vestire questa maglia per qualche anno ancora e spero di farlo per tanti altri anni. Non ho mai avuto dubbi, perché questa è casa mia. Ho sempre detto che la Juventus è una famiglia, quando sei felice non vuoi essere da nessun’altra parte».

OBIETTIVI
«Gli obiettivi sono sempre gli stessi, continuare a vincere. Ci sarà un campionato competitivo, non sarà facile confermarsi. E ognuno di noi ha voglia di rivivere le emozioni della Champions League. Il futuro non mi spaventa perché sono certa che finché sarò qui la fiamma della passione continuerà ad alimentarsi da sola. Sono convinta di essere nel posto giusto».

MESSAGGIO AI TIFOSI
«Mi dovrete sopportare ancora per qualche anno. Scherzi a parte, sono felice di continuare ad indossare questa maglia ed è l’unica cosa che ho sempre voluto. Ci vediamo in campo, fino alla fine».

Credit Photo: Juventus News 24

Anteprima andata semifinale Women’s Champions League, Barcellona – Wolfsburg: dove guardarla, orario e probabili formazioni

Il Barcellona il mese scorso ha scritto la storia con i suoi 91.553 spettatori per la sfida dei quarti di UEFA Women’s Champions League contro il Real Madrid. Venerdì sera le campionesse in carica ospiteranno il Wolfsburg al Camp Nou con un altro sold-out per l’andata della semifinale.

Il Wolfsburg ha vinto i tre precedenti contro il Barcellona: 3-0 e 2-0 nei quarti di finale del 2013/14, e 1-0 nella semifinale in gara unica a San Sebastián nel 2020. Fino a due stagioni fa, il Barcellona era un’outsider del torneo, ma a distanza di 16 mesi tutto è cambiato.

I Blaugrana, dominanti da quando lo scorso maggio hanno vinto il loro primo titolo, hanno vinto tutte le otto partite di questa stagione con almeno due gol di scarto e adesso possono contare sulla calciatrice che ha deciso la semifinale del 2020 in favore del Wolfsburg: Fridolina Rolfö. In caso di vittoria sarebbero 40 su 40 i successi del Barcellona in gare ufficiali di questa stagione (45 considerando anche la passata stagione). Claudia Pina, Asisat Oshoala e Mariona Caldentey sono tutte tornate a disposizione dopo i relativi infortuni. Lieke Martens invece sarà ancora assente per quattro settimane.

Tuttavia, il Wolfsburg – che ha avuto un 2021 decisamente altalenante anche a causa di una lunga sfilza di infortuni – è ora in gran forma, soprattutto con una ritrovata Ewa Pajor tornata anche al gol. A riprova di questo, le due vittorie contro il Bayern München nelle ultime due partite: 6-0 il 3 aprile in campionato che è valso il +4 in classifica a tre partite dalla fine, e 3-1 in trasferta domenica che è valsa la qualificazione per l’ottava volta consecutiva in finale di Coppa di Germania. L’unica nota stonata è l’infortunio di Lena Oberdorf che dovrà saltare questa partita.

C’è anche una piccola sottotrama con le due principali contendenti nella corsa alla classifica marcatrici che si sfidano all’ultimo gol: Tabea Wassmuth del Wolfsburg è a nove gol, uno in più di Alexia Putellas del Barcellona.

Stato di forma

Barcellona
Ultime sei partite (la più recente per prima): VVVVVV
Ultima partita: Valencia – Barcellona 0-2, 16/04
Situazione attuale: vincitore Primera División, semifinale Copa de la Reina

Wolfsburg
Ultime sei partite: VVVVPV
Ultima partita: Bayern – Wolfsburg 1-3, 17/04 (semifinale Coppa di Germania)
Situazione attuale: 1° in Frauen Bundesliga, finale Coppa di Germania

Probabili formazioni
Barcellona: Paños; Marta Torrejón, Paredes, Mapi León, Rolfö; Bonmatí, Guijarro, Alexia; Graham Hansen, Hermoso, Pina

Wolfsburg: Schult; Wilms, Hendrich, Janssen, Rauch; Popp, Lattwein; Huth, Roord, Jónsdóttir; Wassmuth

Abolita la regola dei gol in trasferta
La regola dei gol in trasferta è stata abolita nelle competizioni UEFA per club. Se la sfida è in pareggio dopo i 90 minuti del ritorno, allora si andrà ai supplementari e ai rigori se necessario.

Dove guardare le partite
Tutte le partite della nuova UEFA Women’s Champions League di questa stagione, dalla fase a gironi in poi, sono trasmesse in diretta nella maggior parte dei paesi sulla piattaforma di streaming DAZN, insieme a YouTube. Lo streaming di YouTube sarà inoltre integrato nel MatchCentre di UEFA.com e sul UEFA.tv per tutte le partite di UEFA Women’s Champions League, con gli highlights a seguire a mezzanotte CET.

Credit Photo: https://it.uefa.com/womenschampionsleague/

Violetta Mitsul, Apulia Trani: “Puntiamo alla promozione, quindi servono vittorie”

Nelle ore scorse in casa Apulia Trani, team del girone C di Serie C, a parlare è stata la nazionale moldava Violetta Mitsul che ha affermato:

“Sia moralmente che psicologicamente io e il gruppo stiamo bene. Riguardo alla prossima sfida sono molto ottimista. Intanto ci stiamo preparando come al solito con grande impegno. La Rever Roma nonostante la posizione di classifica è una squadra ostica: perciò ci stiamo preparando in modo serio a quest’impegno. Non ho tante informazioni sulle romane ma posso dire che è una compagine che ha carattere: nessun avversario dev’essere sottovalutato. Il nostro obiettivo è abbandonare la serie C: perciò serve solo la vittoria”.

“Già dai primi giorni abbiamo cercato di creare un gruppo importante, forte e coeso. Grazie a tutto ciò i nostri risultati parlano chiaro. Il campionato è molto interessante e ci sono parecchie squadre forti. Abbiamo una buona squadra e possiamo fare bene pronte per affrontare un’altra categoria in cui le avversarie sono ancora più forti”.

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