Dario Di Donato è l’allenatore di quel Bologna che, nel girone B del campionato Primavera 2, occupa attualmente la quarta posizione, a otto lunghezze dalla capolista Cesena, ma con due soli punti di ritardo dalla seconda piazza occupata dalla Lazio. Mister, siete molto vicini alle posizioni di vertice, ma qual’è il vostro obiettivo per la stagione in corso? “In questa stagione non abbiamo obiettivi di classifica, la priorità è cercare di migliorare di partita in partita”.
Obiettivo che sembra decisamente alla portata della formazione bolognese, che in questa stagione sembra in grado di potersela giocare alla pari con chiunque: a cosa di deve, questo miglioramento? Secondo il nostro interlocutore, deriva “dall’accresciuta consapevolezza che affrontare il lavoro quotidiano, con abnegazione ed entusiasmo, porta a migliorarsi. Devo dire che le ragazze stanno dando il massimo, forse anche superando le loro possibilità”.
La formazione felsinea, come dichiarato dal suo allenatore, non ha obiettivi di classifica, ma di certo la Società avrà indicato degli obiettivi da centrare: quali sono? “Dallo scorso anno abbiamo avviato un percorso che ha come obiettivo principale quello di diventare una società d’élite del calcio femminile in Italia, con mentalità professionistica, cultura del lavoro quotidiano e con principi e concetti calcistici adeguati ai contesti”.
Proprio una formazione primavera, in qualsiasi Club, dovrebbe essere una categoria ‘trampolino’, verso il calcio delle senior: fra le ragazze del Bologna, ce ne sono che potrebbero già essere utili alla prima squadra? “E’ proprio così: il nostro obiettivo è quello di formare giovani talenti, affinché possano essere giocatrici da utilizzare in prima squadra” conferma il nostro tecnico “Quest’anno abbiamo avuto la gratificazione di vedere una nostra ragazza, Beatrice Cataldo, che ci ha già esordito e tutte le ragazze devono ambire a ciò”.
Per raggiungere obiettivi importanti, una squadra deve migliorare sotto tutti gli aspetti e non c’è persona migliore del suo condottiero, per conoscerli: mister Di Donato, se dovesse citare un pregio ed un difetto della sua formazione, quali sarebbero? “La tenacia è il pregio principale: queste ragazze hanno dimostrato di non arrendersi mai” afferma con sicurezza l’interpellato “Come a Cesena: alla fine del primo tempo eravamo sotto 4-1, ma nel secondo siamo tornate in partita e sul 4-3 abbiamo avuto parecchie occasioni per arrivare al pareggio”. Il mister, poi, completa la risposta con la seconda parte del concetto: “Per quanto concerne il difetto, citerei quello che secondo me è più che altro un limite ed è l’inesperienza: affrontare avversarie con più anni di ‘vissuto’, in questo campionato femminile, è spesso un fattore determinante per ottenere un risultato”.
Identificate queste caratteristiche, cosa potrebbe o dovrebbe essere fatto, per poter sfruttare al massimo il pregio e mitigare invece il… limite? L’allenatore felsineo non ha dubbi, nel rispondere e la sua non è una ricetta specifica per quanto esposto in precedenza: “Il gap esperienzale si riduce, oltre che con il costante lavoro quotidiano, anche con la sana ambizione di migliorarsi sempre”.
Per concludere, parlando con la guida di una compagine di metà classifica, viene da chiedere un commento su due delle sue rivali nel girone: una è la capolista Cesena e l’altra è il fanalino di coda Vis Mediterranea: cos’ha, in più delle altre, la prima nominata, e cosa in meno, la seconda? “La Vis Mediterranea paga il numero limitato di giocatrici: non raggiungono mai il numero necessario per affrontare una gara con i cambi, che tutte le squadre hanno la possibilità di effettuare. E questo, in termini di risultati, influisce molto” è la disanima della cinquantanovenne guida tecnica rossoblù, che poi prosegue “Per il resto ho sempre fatto i miei complimenti alle ragazze ed allo staff avellinese, perché sono encomiabili”.
E per quanto concerne la prima della classe? “Di contro, il Cesena ha un organico ampio, completo e strutturato, formato da ragazze con qualità tecniche e conoscenze calcistiche al di sopra della media” con cui, aggiungiamo noi, il Bologna si è praticamente confrontato ad armi pari, anche se giocava in trasferta…
Insomma, il Bologna under 19 sta piano piano diventando una realtà della categoria, almeno per quanto concerne la Primavera 2: forse ci sbilanciamo troppo, ma la strada tracciata dal Club appare molto ben percorsa dalle ragazze e dal loro mister. Non passerà molto tempo, e la squadra rossoblù sarà in grado di confrontarsi per accedere anche alla Primavera 1.