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Champions: l’Arsenal ribalta il risultato dell’andata e beffa il Lione

La partita in breve: l’Arsenal rimonta e conquista la finale

Dopo la sconfitta per 2-1 nella gara di andata, l’Arsenal trova il pari nella sfida di ritorno dopo appena cinque minuti: sugli sviluppi del corner battuto da Chloe Kelly nasce una mischia sulla linea di porta e Christiane Endler devia il pallone nella propria rete. I Gunners controllano il possesso palla nel primo tempo, ma il Lyon riesce comunque a creare alcune occasioni pericolose: Leah Williamson mura un colpo di testa di Wendie Renard, mentre Selma Bacha sfiora la traversa su punizione.

Poco prima dell’intervallo, Mariona Caldentey trova il raddoppio per l’Arsenal. Kim Little controlla il pallone al limite dell’area del Lyon e serve Alessia Russo, che appoggia per la centrocampista spagnola: la numero 8 dei Gunners disegna un tiro a giro che supera Endler, portando il punteggio complessivo sul 3-2. Subito dopo l’inizio della ripresa, Alessia Russo amplia il vantaggio dell’Arsenal, intercettando un passaggio di Frida Maanum e infilando un rasoterra preciso in rete.

Daphne van Domselaar è provvidenziale con un intervento decisivo su Ada Hegerberg, la migliore marcatrice all-time della competizione. Il colpo del definitivo ko arriva con Caitlin Foord, che approfitta di una scivolata di Vanessa Gilles al limite dell’area per impossessarsi del pallone e superare Endler con un tiro potente sotto la traversa. A dieci minuti dalla fine, Melchie Dumornay segna il gol della bandiera per il Lyon, ma è troppo tardi per riaprire i giochi.

Visa Player of the Match: Kim Little (Arsenal)

“Nell’incredibile prestazione dell’Arsenal, Little è stata decisiva e ha giocato un ruolo fondamentale nella vittoria della sua squadra. Ha gestito il ritmo del centrocampo per tutta la partita, sia in attacco che in difesa. Ha vinto molti contrasti e mantenuto in equilibrio la squadra sia nelle fasi di attacco sia nei ripiegamenti. La sua esperienza è stata decisiva in questa partita”.

Momenti chiave

5′: Autogol di Endler
45+1′: Mariona trova il gol con un tiro dalla lunga distanza
46′: Russo incrementa il vantaggio per l’Arsenal
63′: Foord realizza il quarto gol
81′: Dumornay segna il gol della bandiera per il Lyon

Formazioni

Lyon: Endler; Carpenter, Gilles, Renard (Sombath 75′), Bacha; Egurrola (Marozsán 75′); Heaps (Van de Donk 69′), Dumornay; Diani, Hegerberg (Le Sommer 69′), Chawinga

Arsenal: Van Domselaar; Fox, Williamson, Catley, McCabe (Reid 90+2′); Maanum (Wubben-Moy 87′), Little, Mariona (Cooney-Cross 87′); Foord, Russo (Blackstenius, 72′), Kelly (Mead 72′)

Prossima tappa

L’Arsenal affronterà il Barcelona nella finale in programma per sabato 24 maggio a Lisbona.

Final Four Primavera 1: Una strepitosa Robbioni porta l’Inter in finale, ma la Roma pecca in attacco

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Anche la semifinale fra Inter e Roma si chiude a reti inviolate, ma regalando emozioni maggiori rispetto a quel Juventus-Sassuolo che l’ha preceduta. A gradire è sicuramente la squadra nerazzurra che accede alla finale in virtù della doppia vittoria nella stagione regolare (3-2 nella capitale e 3-1 a Milano), ma soprattutto in virtù di una partita di grande sacrificio, giocata in inferiorità numerica a partire dal 23’, quando Martina Bressan si è vista affibbiare il secondo cartellino giallo in soli cinque minuti (entrambi per interventi fallosi).

Ma i timori nerazzurri, di una possibile eliminazione, sono durati fino al fischio di chiusura, preceduto di pochissimo da un penalty di Rosanna Ventriglia che la numero uno interista, Matilde Robbioni, ha straordinariamente neutralizzato.

La cronaca del match non poteva che partire dai due momenti chiave, ovviamente vissuti in maniera diversa dalle due tifoserie, ma riavvolgendo il nastro della recita se ne possono trovare altri, magari meno clamorosi ma sicuramente altrettanto importanti. Si parte dopo minuto di raccoglimento, dedicato alla scomparsa di Papa Francesco (ricordato anche dalle squadre con il lutto al braccio) e sotto la direzione dell’arbitro Cosimo Papi della sezione di Prato, apparso indeciso in alcuni frangenti e dedito a sventolare i cartellini un poco a… sprazzi.

È l’Inter a dare l’avvio alle ostilità, ma è la Roma a prendere immediatamente l’iniziativa. Con entrambe le formazioni schierate a specchio (sia il mister nerazzurro Marco Mandelli, che il suo omonimo giallorosso, Marco Lucarelli, hanno adottato il 4-3-3), le romaniste in maglia bianca portano già al 3’ Elena Pizzuti al tiro, ma il suo sinistro finisce a lato. Sarà, quella dell’imprecisione nelle conclusioni, un po’ una costante della formazione capitolina, che quando però è riuscita a trovare lo specchio della porta ha visto i suoi tiri neutralizzati da una impeccabile Robbioni. Le “lupacchiotte” appaiono più convinte, nell’espletare le loro manovre, ma le “biscette” sebbene un po’ tentennanti provano a replicare con ficcanti contropiede, generalmente orchestrati da Jessica Ciano, come al 7’ ed al 13’ quando chiama il numero uno avversario, Giulia Mazzocchi, alla parata a terra. Al 16’, invece, è Cintia Soares Martins a provarci su punizione dalla distanza, ma Robbioni neutralizza senza eccessive difficoltà.

È a questo punto, che arriva la prima possibile svolta a favore romanista: Bressan decide di interrompere, con troppa foga e forza, due incursioni in velocità dalla fascia sinistra, atterrando in entrambe le occasioni Giulia Galli e rimediando due sacrosante ammonizioni, con conseguente cartellino rosso. Sulla seconda punizione, Pizzuti dà l’illusione del gol, cogliendo però soltanto l’esterno della rete. Da quel momento, l’Inter vede ridursi di molto le proprie capacità offensive (anche se Paola Fadda ed ancor più la Ciano, proveranno sempre a rendersi pericolose creando in più occasioni lo scompiglio nella retroguardia giallorossa). Il finale del tempo, però, vede un’Inter maggiormente fluida nella propria manovra, forse perché a quel punto ‘sgravata’ dai favori del pronostico.

Prima dell’intervallo si registrano ancora due parate sicure di Robbioni (la prima su di un destro di Ventriglia e la seconda su di un gran tiro di Pizzuti), un’incursione della Ciano che obbliga Terlizzi al fallo, con conseguente cartellino giallo, e l’ingresso in campo di Giorgia Beduschi al posto di Martina Romanello, con l’obiettivo del tecnico interista di riequilibrare la squadra. Ma il risultato non si sblocca.

In avvio di ripresa, la compagine di Lucarelli cerca di aumentare la propria pressione, incrementando la velocità di gioco, ma la propria imprecisione (soprattutto in fase conclusiva) le impedisce di ottenere risultati. Quella di Mandelli, invece, sarà via via costretta ad arretrare il proprio raggio d’azione, con l’obiettivo di difendere un pareggio che le garantirebbe comunque la finale per il titolo. Arrivano così i tiri di Maja Madon (49’) e di Martina Cherubini (56’), fuori però dallo specchio della porta interista, mentre quello di Giulia Galli (61’) termina fra le braccia del portiere. L’Inter riesce a stuzzicare la difesa avversaria solamente al 66’, con un’azione personale di Fadda che difetta, però, della mira necessaria.

Ne segue una fase di gioco piuttosto confusa, alimentata anche dalle tante sostituzioni effettuate, sino a quando la Galli, praticamente da sola davanti a Robbioni (86’), la calcia fuori a fil di palo. L’Inter è ormai alle corde e la Roma cerca gli ultimi assalti, ma anche la neo entrata Viola Capellupo, due minuti dopo il 90’, vede il suo sinistro volare oltre la traversa. Un altro minuto più tardi, Beduschi contrasta l’ancor velocissima Galli in area, mandandola a terra: per l’arbitro è rigore, che Ventriglia s’incarica di battere ormai allo scadere del recupero e che Robbioni neutralizza, in tuffo e con la mano di richiamo, alzando il tiro oltre la traversa.

A quel punto, è veramente finita e la squadra nerazzurra può festeggiare il ritorno in finale (dopo il titolo conquistato nel 2019), giusto premio per una partita di grande cuore e sacrificio, ma giocata anche con grande orgoglio. Per la Roma, c’è invece il rammarico di non aver saputo esaltare il proprio attacco (il migliore di tutta la Primavera 1) nonostante una superiorità numerica di oltre 70 minuti, anche se non deve svanire la soddisfazione per una qualificazione alle final four, arrivata quando ormai l’impresa sembrava quasi impossibile.

 

INTER – ROMA 0-0

Recupero: 2’ e 6’

Angoli: 1-5

Ammoniti: Rachello (I); Madon, Terlizzi e Galli (R)

Espulsi: Bressan (I) per doppia ammonizione

 

INTER: Robbioni, Consolini (81’ Viviani), Compiani, Robino (81’ Rachello), Verrini, Bressan, Ciano, Giudici, Sasso (66’Bufano), Fadda, Romanelli (32’ Beduschi)

ROMA: Mazzocchi, Paniccia (74’ Capellupo), Pizzuti, Madon (58’ Farrugia), Zappettini, Terlizzi (81’ Aulicino), Galli, Cherubini, Ventriglia, Catena, Soares Martins (74’Cornacchia)

 

Serie B Femminile – Ternana e Parma vincono ancora, il Genoa riaggancia il Bologna al terzo posto

Photo Credit: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Ternana e Parma, nella giornata successiva a quella che le ha promosse in Serie A, continuano a vincere: al termine della 27ª di Serie B arrivano infatti le vittorie numero 23 e 22 per le prime due forze del torneo cadetto. In chiave promozione, tornano appaiate al terzo posto Bologna e Genoa: le liguri infatti battono la San Marino Academy e approfittano del ko delle felsinee riagganciandole in classifica a quota 57. Il Brescia si aggiudica il derby con il Lumezzane e sale al quinto posto in graduatoria (44 punti proprio come le rivali di giornata), mentre in chiave salvezza compie un passo fondamentale l’Hellas Verona, che grazie al 3-1 sulla Res Women aumenta il proprio distacco sulla zona retrocessione; mentre perdono Pavia, Vis Mediterranea e San Marino – l’Orobica invece, altra formazione impegnata nella lotta per mantenere la categoria, non va oltre il pareggio con la Freedom (unico segno X nella giornata appena conclusa).

Le squadre di Cincotta e Colantuono non mollano un centimetro nella Serie B 24/25 e dopo la promozione aritmetica raggiunta nel turno precedente mettono l’ennesimo tassello nel percorso trionfale verso il massimo campionato. La Ternana passa 3-2 sul difficile campo del Bologna in virtù dell’autorete di Tucceri e della doppietta di Pirone (in mezzo un gol di Sondergaard e uno di Battelani per le padrone di casa).

Il Parma invece chiude la trasferta contro l’Arezzo con un agile 2-0 siglato da Lonati e Ferrario. Prosegue invece serratissima la lotta per il terzo posto: dopo che il turno scorso si era chiuso a favore del Bologna, in questa domenica torna a regnare l’equilibrio: il ko delle emiliane di Pachera con la Ternana e la vittoria esterna del Genoa di Fossati sulla San Marino (2-0 deciso da Di Criscio e Acuti) riportano le due squadre al terzo posto a pari punti (57 ciascuna, con le Grifoncine avanti negli scontri diretti).

Dopo questa giornata coabitano, in quinta posizione, anche Brescia e Lumezzane: le Leonesse infatti, grazie al 2-0 firmato da Sobal e Magri nel derby lombardo del 27° turno, agganciano in classifica proprio le rivali di giornata, a quota 44. Alle loro spalle, in solitaria, avanza il Chievo, ultima squadra ad aver collezionato almeno 40 punti finora nel torneo – soglia raggiunta grazie al 2-0 odierno ai danni della Vis Mediterranea (Landa e autorete di Asamoah). Nella parte centrale della classifica sorride appieno solo il Cesena, che supera 2-0 il Pavia grazie alla doppietta di Tironi e supera di tre lunghezze l’Arezzo (38 punti per le bianconere, 35 per le amaranto).

In chiave salvezza è l’Hellas Verona a raccogliere punti pesantissimi nella giornata appena conclusa: le gialloblù di Venturi vincono in rimonta la sfida interna con la Res Women (vantaggio di Boldrini prima delle reti di Bernardi, Dallagiacoma e Casellato) e salgono a quota 28 in classifica, a +5 sul terzultimo posto occupato dalla San Marino e a +3 sul quartultimo dove si trova l’Orobica (reduce dall’1-1 con la Freedom deciso dai gol di Mariani e Cuciniello). La lotta per non retrocedere, eccetto per la Vis Mediterranea già in C, resta dunque aperta, anche se la formazione veneta nelle ultime tre partite affronterà Genoa, Chievo e Lumezzane.

Risultati della 27ª giornata di Serie B 2024/25

Arezzo-Parma 0-2
15’ Lonati (P), 51’ Ferrario (P)

Bologna-Ternana 2-3
59’ aut. Tucceri (B), 62’ Pirone (T), 86’ Sondergaard (B), 90’+4’ Battelani (B), 90’+10’ Pirone (T)

Brescia-Lumezzane 2-0
41′ Sobal (B), 62′ Magri (B)

Hellas Verona-Res Women 3-1
9’ Boldrini (R), 24’ Bernardi (V), 58’ Dallagiacoma (V), 88’ Casellato (V)

Orobica-Freedom 1-1
2′ Mariani (O), 52′ Cuciniello (F)

Pavia-Cesena 0-2
64’ Tironi (C), 89’ Tironi (C)

San Marino Academy-Genoa 0-2
59’ Di Criscio (G), 88’ Acuti (G)

Vis Mediterranea-H&D Chievo Women 0-2
42′ Landa (C), 81′ aut. Asamoah (C)

Programma della 28ª giornata di Serie B 2024/25

Domenica 4 maggio

Freedom-Arezzo
Genoa-Hellas Verona
H&D Chievo Women-Bologna
Lumezzane-Cesena
Parma-Brescia
Res Women-Pavia
San Marino Academy-Orobica
Ternana-Vis Mediterranea

Stracittadina? Questa è performance! Piovani: “Felice per le ragazze”

Photo Credit: Rahma Mohamed - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Un’altra impresa compiuta in quel di Milano dall’Inter: il club nerazzurro, dopo la qualificazione in Champions, corre ulteriormente ai ripari confermandosi per 4-1 nel derby della Madonnina disputato durante la giornata di ieri.
Trascinatrici Milinković, Polli e Wullaert per 95 minuti di grande coesione.

Con queste parole il tecnico Gianpiero Piovani ha celebrato una festa di orgoglio e passione: “La qualificazione precedente non ci bastava e quella di oggi è stata un’ottima prestazione – ha, infatti, ammesso ai microfoni societari -.
Sono molto felice per le ragazze e per questo secondo posto confermato per il quale l’intero gruppo ha dovuto lavorare il doppio.

La crescita? C’è eccome, ma la fortuna è quella di avere ancora dei margini di miglioramento importanti”.

Champions: il Barcellona batte ancora il Chelsea, spagnole in finale

Il Barcellona, grazie alle reti di Aitana Bonmatí, Ewa Pajor, Clàudia Pina e Salma Paralluelo, si impone contro il Chelsea per 4-1 allo Stamford Bridge e si assicura un posto nella finale di Lisbona.

La partita in breve: con una prestazione dominante il Barça si impone sul Chelsea

Solo un’impresa eroica avrebbe permesso al Chelsea di ribaltare il pesante 4-1 subito all’andata, ma anche nella gara di ritorno le campionesse in carica hanno confermato la propria superiorità con un’altra prestazione incredibile. Il Chelsea parte con coraggio, cercando di mettere pressione agli ospiti nei minuti iniziali, ma il Barça gestisce con sicurezza fino al 24′, quando Cata Coll deve superarsi per respingere un insidioso rasoterra di Sjoeke Nüsken da distanza ravvicinata.

Tre minuti più tardi, però, la partita è già praticamente chiusa: Aitana Bonmatí parte in velocità e insacca un potente tiro sotto la traversa. Cinque minuti prima dell’intervallo, Ewa Pajor firma il raddoppio sfruttando al meglio il cross di Caroline Graham Hansen. Poco dopo, Clàudia Pina cala il tris con un capolavoro dalla lunga distanza, realizzando il suo decimo gol stagionale, mentre il Barça prende il pieno controllo della gara già prima dell’intervallo.

Nella ripresa il Chelsea ha solo l’orgoglio da difendere, ma non si arrende: Catarina Macario, entrata dalla panchina, ravviva l’attacco della squadra inglese e sfiora il gol al 66′, con un tiro che esce di poco a lato. Tuttavia, prima della fine, è ancora il Barcelona a trovare nuovamente la via del gol: Salma Paralluelo approfitta di un’incertezza difensiva e lascia la sua firma sulla sfida. Poco dopo, Wieke Kaptein regala finalmente ai tifosi di casa un motivo per esultare, segnando il primo storico gol del Chelsea contro il Barcelona allo Stamford Bridge. Dopo questa deludente sconfitta, il Chelsea può concentrarsi sulla corsa al titolo nella Women’s Super League. Il Barcelona, invece, guarda con entusiasmo alla finale di Lisbona del mese prossimo.

Momenti chiave

23′: Cata Coll nega il gol a Nüsken
25′
: Aitana porta in vantaggio il Barcelona
41′: Pajor trova il raddoppio
43′: Pina realizza il gol del triplice vantaggio
66′: Il tentativo di Macario finisce fuori
90′: Paralluelo chiude definitivamente la sfida
90+1′: Kaptein realizza il gol della bandiera

Visa Player of the Match: Aitana Bonmatí (Barcelona)

“Segna il primo gol della gara con un gesto tecnico eccezionale, indirizzando subito la partita sui binari giusti. Si propone continuamente per ricevere palla e collegare il gioco, mostrando grande leadership nella gestione dei ritmi e nel controllo della partita”.
Gruppo di Osservatori Tecnici UEFA

Formazioni

Chelsea: Hampton; Bronze, Girma (Lawrence 46′), Bright, Charles; Walsh, Cuthbert (Macario 61′), Nüsken; Rytting Kaneryd (Hamano 74′), Ramírez (Beever-Jones 46′), Baltimore (Kaptein 61′)

Barcellona: Cata Coll; Batlle, Paredes (Fernández 62′), Maria León (Engen 46′), Rolfö; Aitana, Patri Guijarro, Alexia Putellas; Graham Hansen (Paralluelo 62′), Pajor (López 76′), Pina (Brugts 62′)

Prossima tappa

Il Barcellona sfiderà la vincente tra Lyon e Arsenal nella finale in programma sabato 24 maggio a Lisbona.

Semifinali di Champions, anche un pezzo d’Italia in campo

Credit: AIA

Nuovo impegno per arbitri, assistenti e video match official italiani nella Women’s Champions League. Domenica 27 aprile, per la Semifinale tra Olympique Lyonnais e Arsenal, scenderanno in campo l’arbitro Maria Sole Ferrieri Caputi (foto), le assistenti Francesca Di Monte e Franca Overtoom (NED), ed il IV ufficiale di gara Silvia Gasperotti. In Sala VAR opereranno Aleandro Di Paolo e Jelena Cvetkovic (SRB). La partita è in programma domenica, con fischio d’inizio alle ore 18, presso lo Stadio “Groupama Stadium” – Décines-Charpieu (Francia).

Torneo delle Regioni C5 femminile: Sorridono Emilia Romagna, Marche, Calabria, Sicilia, Lazio, Lombardia, Veneto e Puglia

Credit: Futsal Pistoia

Imprevedibili, combattute ed emozionanti le partite della 1^ giornata del TDR femminile di calcio a cinque. Una categoria che si conferma divertente, intensa e ricca di colpi di scena. Emozioni che hanno provato Abruzzo e Marche in una sfida che le abruzzesi sono riuscite a conquistare per 4-3 grazie alle doppiette di Eleonora Giri e Sharon Gallus. Divertente anche la gara tra Trento ed Emilia Romagna con le padrone di casa che sono riuscite a ribaltare le sorti della partita con i gol di Alessia De Marchi e Marta Rambaldi (doppietta) nell’ultimo terzo del match. Le doppiette di Vesco e Luned hanno fissato il risultato finale sul 6-4 per l’Emilia Romagna.

Sofferto anche il successo per 3-2 della Sicilia sul Molise con le reti di Drago e Gennarini (2). Netta invece la vittoria della Calabria con la Campania (6-2). Protagonista Ludovica Dominici autrice di un bel poker. Due firme per Alessia Macri. Nel C il Lazio non ha lasciato scampo alla Basilicata piegata con un netto 7-0 grazie anche alla tripletta di Ilaria Carattoli e alla doppietta di Elisabetta Marroni.

Di tutt’altro genere il successo della Lombardia sulla Sardegna superata di misura da una rete di Elisabetta Copes in chiusura di primo tempo. Ha faticato anche il Veneto per avere ragione di una gagliarda Liguria. Le venete hanno esultato con le reti segnate nel secondo tempo da Beqiri e Boschetto. Ancora più equilibrato il match tra Puglia e Piemonte VdA. Le pugliesi hanno centrato il bersaglio grosso con la firma di Angela Girardi ad 1’ dal fischio finale.

Le Bihan stende il Como Women, Lazio super in trasferta

Photo Credit: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Va alla Lazio la gara con il Como Women in programma alle 12:30: le biancocelesti vincono in trasferta con un netto 4-0 con Clarisse Le Bihan in evidenza grazie ad una tripletta. La Lazio, con una gara in più giocata, si conferma al sesto posto allungando a +6 sulle lariane e a +7 sul Sassuolo.

Al 4′ prima occasione per le locali: da corner Rizzo va vicino al vantaggio con un colpo di testa verso la porta con Benoit a salvare sulla linea. Con il passare dei minuti la Lazio prende campo senza trovare però il varco giusto per impensierire la retroguardia avversaria. Le biancocelesti però passano al 27′ con Le Bihan: la punta laziale sfrutta al meglio un cross sul secondo palo di Benoit con un’inzuccata che scavalca Gilardi. Il Como cerca di reagire al 33′ con Kerr, servita da Nischler, che con controlla perfettamente favorendo l’uscita di Cetinja. Le ospiti tornano pericolose, poi, con Visentin che non inquadra la porta di poco mentre al 40′ Marcussen commette fallo in area su Piemonte,  Le Bihan dagli undici metri spiazza Gilardi per il raddoppio che porta le squadre negli spogliatoi nonostante l’ultima occasione di Kramzar alzata in corner da Cetinja.

Nella ripresa Le Bihan, al 4′, firma subito la personale tripletta con un pallonetto dai trenta metri che sorprende Gilardi. La gara si indirizza sui binari ospiti ma Gilardi è chiamata ancora all’intervento su Piemonte e su Visentin che al 25′ viene chiusa, invece, all’ultimo da Engman. Gilardi allontana di pugno, poco dopo, con Baltrip Reyes che impatta di testa sulla respinta colpendo il legno. Il poker, però, arriva alla mezzora con Piemonte, servita da Eriksen, che di destro sigilla il successo della Lazio, ancora pericolosa con Le Bihan, al 35′, con Gilardi ad alzare la sfera oltre la traversa. Dopo 3 minuti di recupero termina cosi 4-0 per la Lazio che espugna il campo del Como Women.

Fa tutto Llopis Álvarez, ma non basta: Sampdoria KO contro il Napoli e retrocessione a un passo

Photo Credit: Bruno Fontanarosa - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Sfida importantissima, per Napoli e Sampdoria, chiamate a vincere per continuare il loro percorso in Serie A anche nel corso della prossima stagione. I due fanalini di coda della classifica hanno avuto a disposizione 90 minuti nello scontro diretto per fare risultato a Cercola, in casa delle azzurre. Nel primo tempo sono andate a segno prima Llopis Álvarez per la Sampdoria al 10′ e poi Giordano al 24′ per le partenopee, chiudendo la prima frazione in perfetta parità. Nella seconda frazione, il gol di Bellucci al 57′ nato da un errore in fase di impostazione taglia le gambe e le ali alle blucerchiate che, a scapito del maggior numero di occasioni avute, non sono riuscite a trovare la rete del pareggio, trovandosi perciò veramente a un passo dal Baratro.

Mister Casazza ha schierato un 4-3-3 con Bacic in porta e una difesa a 4 costituita da Nano a sinistra, Heroum, Pisani e Bertucci a destra. Centrocampo a tre con Barbieri e Colombo, rispettivamente sulla fascia sinistra e a destra, e Fallico. Il tridente d’attacco è stato affidato ad Arcangeli a sinistra, Marta punta centrale e Pellegrino Cimò. Formazione dal modulo speculare rispetto a quanto proposto dal Napoli.

Il primo squillo è stato il tiro dalla distanza di Lundorf, ma la Sampdoria non è stata a guardare. Al 10′, dopo un cross pennellato in area da Bertucci e il successivo calcio d’angolo, le blucerchiate hanno sbloccato la partita grazie a Llopis Álvarez, un gol nato dagli sviluppi del calcio d’angolo e da una serie di rimpalli in area di rigore, primo tra tutti il colpo di testa insidioso di Pisani, che hanno dato origine a una diagonale perfetta a incrociare terminata sul secondo palo.
Il Napoli ha reagito, arrivando vicinissimo al pareggio con il destro dal limite di Banusic, andato a stamparsi sul palo per poi percorrere tutta l’area di rigore blucerchiata e perdersi sul fondo, e poi con il colpo di testa di Sciabica. Il pareggio è stato concretizzato da Giordano al 24′, un pallonetto a giro sul secondo palo per il più classico dei “gol dell’ex”, scappando dalla marcatura di Pisani.
Le blucerchiate si sono rese pericolose nelle manovre gestite da Nano, Colombo e Bertucci, tutte e tre con abbastanza spazio per provare a fare male al Napoli. La Sampdoria ha di nuovo tentato la conclusione, prima con Barbieri e poi con Llopis Álvarez, che ha avuto un’occasione clamorosa per portarsi sul 2 a 1: la numero 17 è sbucata dal nulla al di là della retroguardia partenopea ma, davanti a Bacic, non ha controllato la potenza nel tiro, uscito comunque di un soffio sopra la traversa.

Seconda frazione cominciata con una Sampdoria aggressiva come nella prima e un Napoli che aspettava per il contraccolpo in ripartenza. Le blucerchiate hanno poi avuto un calo dovuto alla presenza costante in area del Napoli, a caccia del vantaggio con una serie di calci d’angolo sventati alla perfezione dalle ospiti. L’errore in fase di impostazione di Barbieri al 58′ è costato alle blucerchiate il raddoppio del Napoli, concretizzato da Bellucci, brava a smarcarsi e a trovare una rasoiata precisa e angolata.
Tutto da rifare, per la Sampdoria, che ha perso anche la precisione e la compattezza dimostrate nel corso del primo tempo. Le blucerchiate hanno cominciato a far fatica a uscire e a trovare gli spazi per le ripartenze, commettendo errori in fase di impostazione e di controllo del gioco, divenuto prerogativa del Napoli a partire dal gol del raddoppio. Le forze fresche di Evans, Baldi e Panzeri hanno cercato di dare uno scossone alle doriane in fase di possesso per ottimizzare i pochi palloni a disposizione, e Baldi ha avuto sui piedi il pallone del pareggio dopo un controllo di testa da parte di Evans e un’azione gestita da Llopis Álvarez, divorandosi il 2 a 2 davanti a Bacic dopo aver seminato Santoro. Combattiva fino alla fine, la formazione ligure, conquistando un calcio d’angolo velenosissimo proprio allo scadere, ma la poca precisione e la lucidità venuta meno al momento di ripartire nel caso del gol di Bellucci hanno condannato le blucerchiate a una sconfitta che, in questo momento del campionato e con la classifica alla mano, pesa come una sentenza quasi improrogabile.

IL TABELLINO

SAMPDORIA (4-3-3): Larsen; Nano, Heroum, Pisani (79′ Evans), Bertucci (79′ Panzeri); Barbieri (63′ Re), Fallico, Colombo (63′ Baldi); Arcangeli, Llopis Álvarez (89′ Burbassi), Pelligrino Cimò.

NAPOLI FEMMINILE (4-3-3): Bacic (88′ Beretta); Giordano (77′ Pellinghelli), Pettenuzzo, Santoro, Lundorf; Breitner, Bellucci, Langella (73′ Jelcic); Kullashi (73′ Conc), Banusic (88′ Gianfico), Sciabica.

Marcatrici: 10′ Llopis Álvarez (S), 24′ Giordano (N), 58′ Bellucci (N)

Ammonizioni: 28′ Banusic (N), 30′ Barbieri (S), 90’+3 Baldi (S)

Note: recupero 1′ pt, 6′ st.

Final Four Primavera 1: La prima semifinale promuove la Juventus, ma quanta fatica col Sassuolo

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Juventus-Sassuolo è la prima semifinale della fase finale del campionato Primavera 1, quella destinata ad eleggere la squadra che succederà al Milan nell’albo d’oro. Le due formazioni arrivano a questa semifinale dopo essersi confrontate nell’ultima di campionato, andata in scena solamente sette giorni fa e chiusasi con il netto 4-1 in favore delle bianconere. Un successo che ha causato la discesa in classifica delle neroverdi, finite quarte della regular season e, per questo, opposte in semifinale proprio alle juventine.

Le “zebrette”, dominatrici della stagione regolare e schierate col loro classico 3-4-2-1, potranno contare su di un doppio risultato a favore, visto che il regolamento, in caso di parità, garantisce l’accesso alla finalissima alla squadra meglio classificata. Dunque, le ragazze emiliane (posizionate con un 4-4-2 ‘a rombo’) sono costrette a cercare la vittoria a tutti i costi, se vorranno accedere all’ultimo atto della manifestazione, come per altro già fatto nella passata stagione. Ed è proprio il Sassuolo a dare il via alla contesa, dopo il minuto di raccoglimento in memoria di Papa Francesco (squadre anche con il lutto al braccio) fischiato dal direttore di gara, Juri Gallorini della sezione di Arezzo.

L’avvio è però di marca bianconera (in realtà in divisa blu notte), con Marta Zamboni a proporsi come riferimento principale nella zona avanzata, sia come ispiratrice che come finalizzatrice. È lei a calciare alto di sinistro al 5’ ed a ispirare Ferraresi all’8’, che però coglie solo l’esterno della rete, mentre un minuto dopo è Anna Copelli, su punizione dalla distanza, ad avvicinare di molto il ‘sette’ della porta sassuolese.

Dopo un tiro velleitario, dalla trequarti, di Ferraresi, intorno al quarto d’ora le ragazze del mister Davide Balugani sembrano trovare le misure per contrastare le bianconere: riuscendo ad alzare il baricentro, ottengono infatti di limitare le iniziative rivali, anche se la mancanza di precisione sulle verticalizzazioni non favorisce le loro offensive. Comunque sia, Emma Girotto riesce ad impegnare centralmente il portiere bianconero al 31’, mentre otto giri di lancette più tardi Caterina Venturelli calcia a lato da posizione favorevole.

Un’occasione per parte, poi, sanciscono la fine della prima frazione, con Giorgia Termentini che non riesce ad imprimere troppa forza al suo colpo di testa (42’), consentendo il recupero della palla ad Erica Di Nallo, mentre Emma Mustafic (al secondo minuto di recupero) fa sua una palla alta destinata con precisione alla testa di Stanic, nell’area piccola. Ma il risultato non si sblocca e le due squadre vanno negli spogliatoi sullo 0-0.

Alla ripresa le due formazioni si presentano senza cambi, ma con il Sassuolo che mette subito i brividi alla Juventus: uno strepitoso ‘slalom’ di Manuela Perselli, in mezzo a tre-quattro avversarie e nel pieno dell’area bianconera, obbliga all’uscita Mustafic, che riesce ad anticipare l’intervento di Gabriela Andersone che, in agguato, era pronta a colpire. La Juventus, da parte sua, riesce solo a replicare con iniziative personali, le più pericolose delle quali portano le firme di Krystyna Flis ed Eleonora Ferraresi (rispettivamente al 50’ ed al 52’) ma che finiscono entrambe fuori dallo specchio.

Allo scoccare dell’ora di gioco, il mister juventino Marco Bruzzano decide di metter mano a forze fresche, nel tentativo di sbloccare la gara: entrano Giorgia Bianchi e Greta Bellagente, al posto di Zamboni, sicuramente la migliore della sua squadra ma spentasi nel corso della seconda frazione, e Copelli. Il Sassuolo, invece, è costretto a sostituire l’infortunata Francesca Randazzo, con l’ingresso di Alice Bertola.

Inizialmente i cambi sembrano infondere nuova linfa al gioco juventino, con la Bianchi che impegna il portiere sassuolese Di Nallo, prima in una parata in due tempi (con un sinistro da dentro l’area, al 62’) e poi con una impegnativa deviazione in angolo (su punizione dalla grande distanza, al 66’). Pur senza mai dare l’impressione di poter sfondare, la dominatrice della stagione regolare torna ad imporre il proprio gioco, su di un Sassuolo che sembra iniziare a patire i primi sintomi della fatica e non riesce più a proporsi. Improvvisamente, però, al palesarsi dell’ultimo quarto d’ora di gioco la situazione sembra ribaltarsi: una palla vagante nell’area bianconera, finisce sui piedi della Andersone che, da posizione defilata, chiama Mustafic alla più difficile parata dell’incontro, costringendola a togliere dall’incrocio un pallone velenosissimo.

L’occasione permette alle sassuolesi di ritrovare energie nervose insospettabili, mentre le loro avversarie si chiudono sempre più in difesa concedendosi solamente qualche contropiede (come quello che porta Bellagente, a tre minuti dal 90’, a chiamare in causa l’estremo avversario, che si disimpegna in tuffo). Il forcing finale è così inaspettatamente di marca neroverde, con la parte bianconera invece in preda al timore di diventare vittima di una clamorosa beffa: timore che rischia di diventare realtà, allo scadere del quinto ed ultimo minuto di recupero, quando la Girotto si libera in area e di destro, in girata, prova a pescare il ‘jolly’ fallendo non di molto la mira.

A quel punto è veramente tutto e l’arbitro sancisce la fine di un incontro che non si può certo definire spettacolare, anche se non sono mancate le emozioni. La Juventus accede così alla finale per il titolo, ma senza aver dimostrato di valere quei dodici punti di vantaggio accumulati nel corso della stagione regolare. Il Sassuolo, dopo aver sfiorato il titolo la stagione scorsa, si ferma quest’anno al penultimo atto, ma a testa assolutamente alta, confermando una volta di più quanto sia grande il suo ‘cuore’ sportivo.

JUVENTUS – SASSUOLO 0-0

Recupero: 2’ e 5’

Angoli: 6-1

Ammoniti: Girotto (S)

JUVENTUS: Mustafic, Tosello, Cocino, Termentini (86’Piccardi), Bertora, Gallo, Flis (72’Casella), Piermarini, Ferraresi (72’Santarella), Zamboni (60’Bianchi), Copelli (60’ Bellagente)

SASSUOLO: Di Nallo, Venturelli, Randazzo (60’ Bertola), Hoxhaj, Tonali (85’ Ateluce), Lecaille, Andersone, Guerzoni, Girotto, Perselli, Stanic

 

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