Una sfilata di campioni ha arricchito di fascino il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, splendida cornice della sesta edizione della ‘Hall of Fame del calcio italiano’, il riconoscimento istituito nel 2011 dalla FIGC e dalla Fondazione Museo del Calcio per celebrare le figure che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del nostro calcio.

E una platea composta dal gotha del calcio italiano ha accompagnato questa mattina l’ingresso nella ‘Hall of Fame’ di 9 nuove stelle: Giuseppe Bergomi (Giocatore italiano), Paulo Roberto Falcão (Giocatore straniero), Claudio Ranieri (Allenatore italiano), Silvio Berlusconi (Dirigente italiano), Paolo Rossi (Veterano italiano), Melania Gabbiadini (Calciatrice italiana), Nils Liedholm, Giulio Campanati e Cesare Maldini (Premi alla memoria). (Per leggere le motivazioni dei premi clicca qui)

Scelti lo scorso 25 ottobre da una giuria composta dal Presidente dell’Ussi Luigi Ferrajolo e dai direttori delle principali testate giornalistiche sportive nazionali, i nuovi membri della ‘Hall of Fame’ hanno fatto il pieno di applausi dividendosi la scena con Diego Armando Maradona, tra i protagonisti della cerimonia di Palazzo Vecchio a due anni di distanza dal suo ingresso nella ‘Hall of Fame’ nella categoria ‘Giocatore Straniero’. “Qui mi sento dentro al calcio, mi sento a casa”, ha dichiarato l’ex ‘Pibe De Oro’ che, accompagnato dal figlio Diego Armando Maradona Junior, ha potuto riabbracciare anche il suo ex presidente ai tempi del Napoli Corrado Ferlaino.

“La ‘Hall of Fame’   – il commento del presidente della FIGC Carlo Tavecchio, invitato a salire sul palco dalla presentatrice Ilaria D’Amico – rappresenta la celebrazione di una tradizione e di una cultura calcistica che risplende nel passato per costruire un presente e un futuro di grande prospettiva”.
 
“I nostri giovani – ha sottolineato il direttore generale della Federcalcio Michele Uvadevono avere una profonda conoscenza della storia e della cultura del calcio italiano. Il livello dei premiati è sempre altissimo e il presidente Tavecchio ci ha chiesto di rafforzare l’importanza di questa premiazione che coniuga storia, cultura e valori in uno scenario magnifico come quello di Palazzo Vecchio”.

A fare gli onori di casa il Sindaco di Firenze Dario Nardella: “L’aspetto più bello e utile della ‘Hall of fame’ è che contiene tanti messaggi, storici e culturali. Non c’è solo qualcosa di nostalgico, ma le basi per costruire un presente che affascina e guarda al futuro. Firenze ama il calcio e ama questa iniziativa”.

Nella categoria ‘Giocatore italiano’ Giuseppe Bergomi è andato a rinfoltire una rosa composta da campioni del calibro di Roberto Baggio, Paolo Maldini, Franco Baresi, Fabio Cannavaro e Gianluca Vialli: “E’ un’emozione immensa essere partito da un piccolo paese ed essere oggi qui in mezzo a tanti campioni”, ha dichiarato lo storico capitano dell’Inter per poi affermare che non scambierebbe mai la Coppa del Mondo vinta nell’82’ con un Pallone D’Oro.

Decisivo per il secondo scudetto della Roma, Paulo Roberto Falcãoè il secondo brasiliano ad entrare nella ‘Hall of Fame’ un anno dopo Ronaldo: “Ricordo e ricorderò sempre Nils Liedholm, la persona più importante per me, importante per fare quello che poi abbiamo fatto. E’ stato un mister straordinario e gli mando un bacio da qui”, ha detto commosso Falcão prima di essere premiato dal Ct Ventura. “Un Falcãonella nostra Nazionale? Forse non ce l’abbiamo – ha chiosato il Commissario tecnico azzurro – ma crediamo possa arrivare presto. Ci sono tanti giovani che lavorano per diventare qualcuno e magari per essere anche loro un giorno presenti qui alla ‘Hall of Fame’”.

E dopo Falcãoè stata la volta di Paolo Rossi, che nella sfida tra Italia e Brasile al Mundial ’82 rispose al gol del momentaneo 2-2 realizzato dal fuoriclasse giallorosso segnando la sua tripletta personale ed eliminando la nazionale verdeoro dal Mondiale: “Sono felicissimo di questo riconoscimento– ha dichiarato il ‘Pablito’ nazionale, premiato dal Team Manager azzurro Gabriele Oriali e da Giancarlo Antognoni – ma non è solo mio perché va premiata tutta la squadra campione del mondo del 1982”.

Protagonista di un vero e proprio miracolo sportivo alla guida del Leicester, dopo il successo in Premier League Claudio Ranieri sta facendo incetta di premi. Dal palco del Salone dei Cinquecento, il presidente Tavecchioha paragonato l’impresa del tecnico italiano al trionfo di Bartali al Tour de France: “Sono davvero contento per questo premio – il commento di Ranieri – abbiamo fatto un viaggio spettacolare e inimmaginabile, eravamo destinati a retrocedere”.

Entrato nel 2012 nella ‘Hall of Fame’, Paolo Maldini è tornato sul palco per premiare Melania Gabbiadini: “Melania calcia veramente forte ed è molto brava. E’ un vizio di famiglia”, ha dichiarato lo storico capitano del Milan nel giorno in cui papà Cesare, insieme a Nils Liedholm e Giulio Campanatiha ricevuto il premio alla memoria. “Entrare a far parte della ‘Hall of Fame’ha confessato Gabbiadini, che ha donato come cimelio al Museo del Calcio di Coverciano un paio di scarpini ricevuti in dono dal fratello Manolo – è una cosa enorme. Sono onorata e devo ringraziare tutti quanti, a partire dalla Federcalcio che in questo particolare momento sta dando qualcosa in più alla nostra realtà”.

Prima della cerimonia, all’interno della Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, Giuseppe Bergomi, Claudio Ranieri e Melania Gabbiadini hanno incontrato un centinaio di alunne e alunni delle scuole fiorentine, dando vita ad un dibattito moderato dal responsabile dei servizi sportivi di Radio RAI Riccardo Cucchi.
“Sono orgoglioso di aver giocato sempre nell’Inter – ha detto Bergomi ai ragazzi – le bandiere sono un punto di riferimento importante per i tifosi, per le società e per i compagni all’interno dello spogliatoio”.
Ranieri ha invitato gli studenti “a mantenere sempre l’equilibrio nelle vittorie e nelle sconfitte”, mentre Melania Gabbiadini ha sottolineato “come in Italia venga data sempre più importanza al calcio femminile”.