Pubblichiamo in formato integrale una lettera di un padre inviata a tuttocampo.it che a seguito di un articolo sulla riforma dei campionati femminili ha voluto dire la propria opinione in merito alla solita diatriba sul calcio al femminile.
“So bene di quanta ipocrisia ci sia nel web e nel calcio. Sono un po’ imbarazzato nel inviare questa lettera, ma la mia perplessità è reale: ma invece che pensare a riformare i campionati di Serie A e B non si può pensare ad iniziare dal piede giusto. E’ proprio obbligatorio che mio figlio giochi a calcio con delle bambine?
Ha 7 anni, categoria pulcini e non ne vuole sapere di giocare con delle femmine a calcio. Non gli piace e lo capisco. Si trasforma in un altro sport non è più calcio, ma danza col pallone. Ha paura di colpirle e di fare loro del male con un contrasto, in spogliatoio c’è sempre imbarazzo ed oggettivamente da quando ci sono le 2 ragazzine in squadra perdono sempre… non c’è una cosa che abbia senso. Non sono maschilista sia chiaro, anzi stimolo mio figlio perché giochi sempre senza escludere le “bambine” che spesso sono più sveglie e mature dei loro pari età maschietti. Ma su questo mi spiace insistere ma devo dar ragione a mio figlio. Se qualche genitore voleva un bimbo non deve necessariamente far giocare a calcio propria figlia distruggendo questo sport e quei maschietti che vogliono praticarlo. Inoltre anche per le ragazzine stare in un ambiente prettamente maschile dove c’è anche contatto fisico penso possa creare confusione.
Scusate per lo sfogo ma a breve dovrò pagare l’iscrizione annuale ma se mio figlio si ritrova le bambine non ci vorrà più andare.”
Credit Photo: https://www.tuttocampo.it/
Premesso che è più che giusto spingere ulteriormente per la realizzazione di squadre di calcio femminili ( che già esistono come realtà) ma vorrei dire a questo papà che dice di imbarazzarsi di imbarazzarsi per davvero per ciò che ha scritto . Innanzitutto è padre di un bambino di sette anni che forse è alle prime armi con questo sport e che tanto ha da imparare, magari anche di sapersi relazionare con femmine che non necessariamente perché sono femmine non sanno e non hanno le capacità di giocare a calcio.
Sono una mamma di una ragazza di 16 anni che dall’età di 7 anni gioca a calcio ed è cresciuta calcisticamente giocando fino all’età limite , con maschi .
Qui ha imparato il gioco del calcio e lo ha affinato con le caratteristiche che si addicono al calcio maschile, caratteristiche che l’hanno portata ad avere quel qualche cosa in più rispetto a ragazze cresciute calcisticamente in squadre femminili. Oggi gioca in una squadra di professioniste e ringrazio (anche se questo ha comportato qualche disagio) l’essere cresciuta con i maschi …pur mantenendo la propria femminilità .. Credo che il problema di accettazione da parte dei maschi sia più che altro da parte dei genitori i quali mal sopportano vedere il proprio figlio maschio soccombere, calcisticamente parlando, davanti ad una femmina … mia figlia era adorata da tutti i suoi compagni .. calcisticamente in campo faceva la differenza … Il padre che dice NON GLI PIACE LO CAPISCO … Vorrei questo padre dicesse il perché LO CAPISCE . Sarebbe bene prima di scrivere e parlare , si documentasse sul calcio femminile e vedesse il calcio giocato da femmine .. che è tutto che danza classica .. Se impara il figlio maschio a 7 anni non vedo xk una femmine che se sceglie di giocare a calcio ha comunque una predisposizione , non possa imparare tanto quanto e forse meglio (ne ho visti tanti di ragazzini ballerini in campo. Io non volevo un maschio che peraltro ho e gioca a calcio .. MIA FIGLIA A SCELTO DI GIOCARE A CALCIO E QUESTO SPORT LO HA ONORATO E NON CERTAMENTE DISTRUTTO . .. E SOPRATTUTTO NESSUNA CONFUSIONE.. Che questo padre rilegga ciò che ha scritto e rifletta un attimino ..Gli auguro di avere in casa un campione e che mai si trovi a dover abbassare la testa xk una ragazzina lo ha dribblato .
Condivido in pieno con quanto scritto dalla signora prima anche io sono madre di una figlia che gioca s calcio da diversi anni e X sei anni nel maschile ma i bambini prima e i ragazzi dopo non hanno mai avuto problemi e disagi caso mai siete voi genitori a crearglieli. In bocca al lupo X suo figlio che riesca d possa coltivare la sua passione senza pregiudizi
Direi che la cosa più giusta da fare sarebbe finirla una volta e per tutte di discriminare le bambine che amano questo sport !
Lasciamo che ce lo dicano i bambini senza condizionarli se per loro a quell’età è un problema giocare in squadre miste ! E avremo la risposta !
NO NO NO !
Nel lontano 1977 ( allora ancora non avevo iniziato a giocare a calcio )sono stata protagonista di un episodio che è servito a modificare il regolamento degli allora Giochi della Gioventù organizzati dal CONI nelle scuole. Per chi volesse cerchi su you tube ” Antonella un caso – baseball ” .
Mi é stato impedito di disputare le fasi nazionali dei Giochi proprio perché ero l’unica bambina nella squadra di baseball di Ustica ( non c’era quella di softball )
Rifiutai la medaglia e questo attirò l’attenzione della Rai !
Sono passati 40 anni e leggere le parole di quel padre mi ha fatto pensare che ancora la strada per una società libera da discriminazioni è ancora lunga!!!!
Scrivo a sostegno dei dubbi espressi dal papà: nella nostra squadra sono arrivati alcuni nuovi elementi che hanno fatto calare nettamente il numero delle vittorie e la fluidità di gioco. Impacciati, indecisi… un sacco di spinte come giocassero a football americano ma niente tecnica, insomma ci siamo capiti. Ovviamente sono nuovi, non hanno un paio d’anni di esperienza sulle spalle come i nostri veterani. D’altra parte è innegabile che il livello si sia abbassato e i più bravini siano un po’ svogliati all’idea di un campionato che si prevede poco brillante. Ovviamente la pedagogia, la demagogia, tutte le …gie ci insegnano a rispondere ai nostri figli che non tutti nascono “imparati”, non tutti sono bravi dopo una settimana che fanno un nuovo sport… magari a basket non li batte nessuno ma è giusto che a 7 – 8 – 9 anni (e per me anche oltre) si abbia il diritto di cercare nuovi stimoli, cambiando sport o tentandone uno nuovo. In ogni caso capisco i dubbi del papà, a me è capitata la stessa cosa. Il mio atleta è uno dei migliori, sbuffa con questi novellini che rallentano e sbagliano, e quindi un po’ a malincuore l’anno prossimo cambierà società, andando dove si gioca a un livello più alto. Dispiace sì, ma se son tanto bravi è giusto che vadano altrove a migliorare ulteriormente. Così com’è giusto che chi ha meno talento possa comunque coltivare la sua passione, in QUALSIASI sport.
Ah un’ultima cosa: il mio atleta è una bambina, il goleador della squadra, e a settembre andrà all’Inter. I novellini impacciati sono tutti maschi.
Dai papà imbarazzato, che se ci pensi bene il tuo ragionamento o sta in piedi per entrambi i sessi o per nessuno dei due. Almeno voi avete bambine che danzano con la palla… devono essere carinissime!
Io faccio i complimenti a calcio femminile italiano.it per avere lasciato spazio al papà che probabilmente non ha mai visto una partita di calcio femminile dove forse non ci sarà molto scontro fisico ma prevalgono valori come lealtà (quasi mai si vedono donne che si lasciano cadere a terra senza motivo), rispetto verso gli arbitri e avversari (si lamentano molto meno e finora non ho mai una ragazza sputare verso gli avversari), che poi una bambina possa “distruggere” uno sport… è divertente. Il consiglio finale è di vedere il filmato della cantante irlandese Triona con la canzone “Days like these” che è la canzone ufficiale dei campionati europei femminili under 19.
Non è che tuo figlio non voglia più andare perché è la riserva di una bambina? Non so dove gioca tuo figlio ma con anni di dirigente non ho mai provato veder cambiare maschi e femmine nello stesso spogliatoio le femmine se giocano coi maschi di solito o spogliatoio a parte o quello dell’ arbitro