C’è anche il nome di Marx Lorenzini nell’elenco di quanti hanno ritirato un premio, lo scorso 21 maggio, in occasione della cerimonia del Timone d’Oro 2018, il celebre riconoscimento assegnato dall’AIAC agli allenatori che, in varie circostanze calcistiche, hanno saputo distinguersi raggiungendo traguardi di elevata caratura sportiva.
E se del vero e proprio Timone d’Oro è stato insignito niente di meno che il tecnico della Spal (già alla guida dell’Arezzo maschile tra il 2009 e il 2010), il riconoscimento ottenuto da mister Lorenzini (che sempre in questa stagione ha frequentato il corso UEFA A) rappresenta le gioie, i dolori, le emozioni e l’intensità di un’annata vissuta senza mai risparmiarsi. Tanti piccoli fotogrammi racchiusi in una statuetta che avvalora ulteriormente il brillante percorso messo in campo dal tecnico aretino e dal suo staff per raggiungere, sul rettangolo verde, un obiettivo a dir poco storico. Una doppia scommessa vinta su tutti i fronti: dallo stesso Lorenzini che, mai prima della panchina amaranto, aveva allenato una squadra femminile e della stessa società che ha deciso di puntare su quella che, a ragion veduta, possiamo oggi definire “un’eccellenza sportiva del nostro territorio”.
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