A giugno il calcio cambia gli equilibri fra le reti: è finita la stagione televisiva, ma i grandi eventi contribuiscono a riaccendere l’attenzione nei confronti del piccolo schermo.
Gli Europei di Calcio 2016, come già i Mondiali, vanno in onda in un duplice regime: tutte le partite in pay su Sky, e una selezione di 27 partite (in particolare quelle dell’Italia) in chiaro su Rai1. Gli eventi sportivi si adattano particolarmente alla condivisione: se le partite su Sky sono seguite da oltre due milioni di spettatori, è Rai1 che si avvantaggia di più in termini di grandi numeri: dal 10 giugno, la share della rete balza al 28,8%, lasciando indietro tutte le altre. Ovviamente è l’Italia in campo a moltiplicare gli ascolti per la prima rete: Belgio – Italia è stata seguita da 15.513.000 spettatori, per una share del 52,7%.
Ma anche le altre partite in cartellone hanno generato ottime audience: per Francia – Romania 7.568.000 spettatori, e una share del 31%; per Inghilterra – Russia 5.826.000 spettatori, 27,5% di share; per Germania – Ucraina 5.975.000 spettatori, e una share del 24,3%. In orario preserale, Irlanda – Svezia è stata seguita da 2.592.000 spettatori, 20% di share; in prima serata, Portogallo – Islanda ha raccolto 6.499.000 spettatori, e una share del 25,3%; Francia – Albania è stata vista da 7.226.000 spettatori, con una share del 28,7%; e, infine, Germania – Polonia ancora sopra i sette milioni: 7.301.000 spettatori, 29,2% di share. I target raccolti da Euro2016 sono molto variegati: è vero che gli uomini sono più assidui (38,4% di share) delle donne, ma anche il pubblico femminile attribuisce al calcio la sua importanza (22,4% di share). La fascia d’età più presente davanti alla tv è quella dei venti/trentenni (34% di share), fra tutti i livelli di istruzione. Insomma, lo sport in diretta e in chiaro sembra riconfermarsi uno specifico della tv generalista.