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Simona Muraro è una centrocampista classe ’87 e, nella sua carriera, ha giocato in numerose squadre: Olimpia Paitone, Chiari, Cortefranca, dove ha vinto nel 2019 l’Eccellenza Lombardia e nel 2021 il Girone B di Serie C, per poi approdare nel 2022 al Lumezzane, centrando pochi mesi fa la promozione in Serie B tramite la vittoria del Girone A di C ma soprattutto la Coppa Italia della terza serie nazionale femminile.
Ebbene, per Simona questi successi valgono doppio, dato che ha indossato per due anni la maglia della città situata nella provincia di Brescia.
Ma adesso che ha dovuto salutare il Lume, quale sarà la prossima destinazione? A spiegarcelo, in quest’intervista, è proprio la calciatrice lumezzanese.

Simona, cos’è stato per te vestire la maglia del Lumezzane, ossia la squadra della tua città?
«Sicuramente è stato diverso, perché nella mia carriera ho sempre giocato fuori da Lumezzane che, fino a poco tempo, fa non aveva una squadra, ma ora ce l’ha e quando ho avuto la possibilità di vestire questi colori è stato veramente bello. L’attenzione che c’è e la passione che si sta creando attorno al movimento è davvero importante: Lumezzane è sempre stato sostenuto e questo fa davvero piacere. Qui ritengo di aver chiuso un capitolo importante. In ogni caso, mi auguro che Il Lumezzane possa continuare così e di vedere continuare la sua crescita nei prossimi anni».

La stagione che si è conclusa da poche settimane è stata unica, dato che è arrivata la vittoria del campionato e della Coppa Italia di Serie C…
«Riuscire a vincere non è mai semplice, ma farlo con la maglia del mio paese è stato molto bello».

Ti va di dire la tua top 3 delle partite giocate col Lumezzane nell’annata appena passata?
«La prima direi assolutamente la terz’ultima di ritorno contro l’Orobica, che è stata la nostra avversaria più ostica per la vittoria finale del campionato, dove abbiamo vinto all’ultimo secondo (infatti, è finita 4-3 per il Lume che ha sancito la promozione in B, ndr). L’altra direi ancora con l’Orobica nella semifinale di Coppa Italia (vinta 2-0, ndr). Mentre la terza direi la finale di Coppa contro il Riccione».

Com’è cambiato in questi ultimi anni il calcio femminile italiano?
«Il calcio femminile è cambiato in positivo, perché c’è molta più attenzione e più cura. Gli anni a Lumezzane sono stati bellissimi, perché a livello societario il sostegno e la passione ci sono stati. Inoltre, il fatto che ci sia molta più attenzione alle ragazze e faccia in modo di dare le cose di cui abbiamo bisogno è fondamentale».

Cosa c’è nel tuo futuro imminente?
«A livello calcistico indosserò la maglia della Pro Palazzolo (che giocherà nel campionato lombardo di Eccellenza, ndr), dove gli obiettivi sono molto ambiziosi e lì c’è un progetto importante. Tuttavia, mi piacerebbe anche fare l’allenatrice. Per il resto non so, non riesco troppo a guardare oltre, anche perché in questo momento sto lavorando come consulente assicurativa».

Cosa vorresti dire alla piccola Simona Muraro?
«Alla piccola Simona Muraro direi di fare qualsiasi cosa in cui creda e di non abbattersi. L’importante è fare tutto con amore per riuscire, prima o poi, a costruire qualcosa d’importante».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Simona Muraro per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.