Nel cuore del vivace quartiere di Ponticelli, è nata una nuova realtà che promette di portare entusiasmo e opportunità alle giovani atlete della zona: l’ASD Project Napoli Woman. Salvatore Migliaccio, fondatore della scuola calcio e originario proprio di quel vivace quartiere di Napoli, ha chiacchierato insieme alla redazione di Calcio Femminile Italiano, ripercorrendo i primi passi del progetto:
“L’ASD Project Napoli Woman è nata il 23 marzo 2024. Nel dicembre 2023 ho avuto questa idea maturata dopo l’esperienza come istruttore nelle Giovanili del Napoli Femminile che ringrazio. Volevo creare una scuola calcio e mi sono trovato a mio agio nel calcio femminile. Ho sentito la passione delle atlete e la voglia di emergere, e credo che meritino la giusta attenzione perchè il calcio è di tutti”.
Diverse esperienze nel calcio maschile nel tuo curriculum, oltre a quella recente nelle Giovanili del Napoli Femminile, cosa ha incuriosito Salvatore creare questa realtà?
“Ero incuriosito dal calcio femminile e lo seguivo dall’esterno, senza apprezzarne i valori. Quando ho avuto l’opportunità ne sono stato colpito e ho avuto il coraggio di cimentarmici. Secondo me, bisogna creare gli spazi ideali per tutte le atlete e partendo dalla scuola calcio vorrei formare la Prima Squadra nei prossimi anni. Stiamo lavorando per far crescere il progetto dialogando con realtà calcistiche importanti perchè le ragazze hanno bisogno di uno stimolo in più e di un’occasione”.
ASD Project Napoli Woman perchè scegliere un nome così carico di significato?
“La scelta del nome implica una partenza dal basso e il focus sulle ragazze. Vanno costruite le basi partendo dal basso, in primis a livello umano cercando di creare un ambiente confortevole ed educativo. Noi puntiamo a un modello di competizione sana, per permettere di coltivare la passione per il calcio lungo il percorso. Con l’ausilio di Moreno Di Bernardino e Antonio Iovine, stiamo gestendo la scuola calcio e per ora siamo in tre. Ho scelto loro per curare la parte atletica e quella della prevenzione, perchè sono due preparatori atletici e sanno come prendersi cura delle atlete. Credo che il ruolo dei professionisti sia fondamentale per far bene in toto”.
Considerati questi presupposti, su quali aspetti umani avete scelto di porre l’attenzione?
“Dobbiamo lavorare per cercare di attirare più persone per far capire che il calcio femminile regala emozioni e che le giocatrici se lo meritano. Ho visto tanta dedizione in questi anni e, soprattutto durante gli open day non mi aspettavo di vedere tante ragazze e persone che non conoscevo. Ogni ragazza ha un sogno che va ben oltre la semplice vittoria o la partecipazione a un torneo. Quello che mi ha sorpreso maggiormente è l’aspetto umano e personalmente darò tutto me stesso per salvaguardare il benessere e il divertimento delle ragazze. Non c’è bisogno di troppa pressione, a volte potrebbe minare l’integrità di un individuo”.
Salvatore conclude dicendo la sua sulla crescita del calcio femminile locale e con un messaggio di speranza:
“Per il momento c’è ancora poca affluenza negli stadi. Le persone vanno avvicinate al calcio femminile e l’obiettivo comune dovrebbe essere proprio questo. Noi professionisti tifiamo affinchè la visibilità delle realtà femminili cresca e lavori per coinvolgere sportivi e non a seguire il movimento femminile. Credo che ci siano i presupposti per fare bene e per collaborare a uno scopo comune insieme ad altri soggetti interessati. Vogliamo coinvolgere le scuole con attività didattiche indirizzate alle ragazze con l’obiettivo di farci conoscere. L’ambizione non manca e abbiamo le idee chiare, tempo al tempo”.