Pauline Hammarlund, classe 1994 è una calciatrice Svedese, attaccante della Fiorentina e della Nazionale Svedese. Nonostante la sua giovane età Pauline vanta della medaglia d’oro, con l’ Under 19 in Turchia nel 2012, e d’argento ai Giochi Olimpici di Rio de Janerio nel 2016.
Neo acquisto delle gigliate, dopo aver militato nella stagione 21-22 a Goteborg nell’ Hacken (nella massima divisione del campionato Svedese) segnando 11 reti è alla ricerca con Patrizia Panico, suo mister, del suo giusto spazio per dire la sua anche nel nostro Campionato.
Ciao, Pauline come ti stai trovando nella Fiorentina e nello specifico nel calcio italiano?
“Sta andando tutto bene. Le prime due settimane sono state un po’ difficili per tutto quello che dovevo imparare e conoscere, dall’ambiente alle compagne di squadra al tipo di calcio che dovevamo giocare. Sento però di migliorare ogni settimana, di entrare sempre più in contatto con questa realtà. Qui alla Fiorentina devo dire che le mie sensazioni sono buone. Dal punto di vista sportivo siamo una buona squadra, ovviamente siamo deluse dagli ultimi due risultati contro Juventus e Inter ma sono stati match difficili e combattuti, come lo saranno tutti quelli che giocheremo fino alla fine della stagione”.
Se volessi fare un raffronto, in base alla tua esperienza, la creatività e la tecnica dove troveresti più differenze tra l’ Hacken (la tua vecchia società in Svezia) e la Fiorentina?
“Nella Fiorentina ho trovato più creatività e talento individuale, in Svezia invece c’è sicuramente una predominanza dell’aspetto fisico. Sono proprio due tipi diversi di calcio e cambiare ed adattarsi è stata sicuramente la parte più difficile. Le mie caratteristiche e ciò che so fare in campo vanno adeguati a quella che è la realtà italiana e non è semplice”.
Hai dichiarato di aver sempre voluto giocare in Italia, da gennaio ad oggi come definisci il tuo approccio al nostro professionismo? In squadra hai trovato i giusti spazi ed il tuo ruolo è valorizzato abbastanza o vorresti di più?
“Per quello che ho potuto vedere finora la professionalità che c’è in questa squadra è diversa e maggiore rispetto alle altre squadre del campionato. In Fiorentina tutto è molto professionale, da chi sta intorno alle giocatrici a chi lavora dietro le quinte. È molto simile alla realtà da cui provengo, l’Hacken, e questo mi è piaciuto molto. Questo club vuole migliorare sotto tutti gli aspetti, vuole portare il gioco a livello di quello maschile e credo che sia molto importante come mentalità. Ci sono ovviamente alcuni aspetti del calcio italiano che vanno migliorati: stadi e campi di gioco non sono sempre perfetti. Voglio sempre fare di più, quando sono arrivata qui c’è voluto del tempo per ritrovare la forma dato che ero stata ferma per un periodo. Il mio ruolo è sicuramente valorizzato, vorrei trovare ancora di più la formula giusta per aiutare la squadra, per giocare nel modo migliore che valorizzi anche il lavoro delle mie compagne”.
Nelle ultime tre gare, dopo la sconfitta a Sesto Fiorentino con la Juventus, avete perso posizioni in classifica (da seconde a quarte a pari merito con il Milan) che cosa è successo al gruppo? Per avere sempre una mentalità vincente cosa manca al gruppo? La fortuna? Oppure qualche cosa di più in attacco?
“Prima di parlare delle ultime sfide dovremmo guardare a quello che abbiamo realizzato in precedenza. Abbiamo raccolto tutti i punti che ci servivano per qualificarci alla poule scudetto, avevamo una missione e l’abbiamo compiuta. Con le squadre della Top 5 non abbiamo giocato benissimo, ma siamo comunque a sei punti di distanza dalla Champions League. Sono due vittorie, non un traguardo così lontano. Piccoli dettagli in ogni partita hanno influenzato le ultime sfide, quando si sbaglia contro avversari così forti poi vieni punito. A livello personale è ovviamente difficile perché non conosco le difese, non so cosa aspettarmi ed è tutto nuovo. Sto lavorando per colmare questo gap è indubbiamente un piccolo svantaggio di cui le altre squadre possono approfittarsi”.
Credi di aver già le idee chiare sul nostro Campionato e cosa ne pensi della formula della Figc in merito al “poule scudetto”? Quali sono i tuoi obbiettivi futuri e quale titolo italiano vorresti vincere?
“Siamo vicini al secondo posto che ci qualificherebbe in Champions League: il nostro obiettivo come squadra è sicuramente questo. Il formato con due fasi ha lati positivi e negativi. È interessante per lo spettacolo perché in effetti c’è una differenza tra i primi cinque team e i secondi cinque, può valorizzare lo spettacolo e il Campionato così. A livello personale ho come obiettivo quello di giocare il più possibile e contribuire alla vittoria della squadra. Non c’è un titolo in particolare, adesso voglio vincere le prossime partite e raggiungere l’Europa con la Fiorentina”.