Il Brescia ha perso nella diciassettesima giornata di Serie B, venendo sconfitta 3-1 in casa contro il Cesena, sancendo la fine della striscia di vittorie consecutive che si ferma a quota quattro.
La squadra allenata da Aldo Nicolini, che ora settima insieme all’H&D Chievo Women, affronterà oggi il Parma, e in vista di questa gara abbiamo intervistato Nina Stapelfeldt, attaccante classe ’95 che, alla sua quarta annata in Italia, ha scelto per questa stagione d’indossare la divisa delle Leonesse.
Nina cosa significa per te essere un’attaccante?
«Essere un attaccante nel calcio moderno non significa solo segnare gol, comunque sapere che posso cambiare una partita in ogni secondo è una sensazione motivante».
Sei In Italia da tre anni. Cosa hai notato nel calcio italiano?
«Per me l’Italia non è solo calcio. È diventata la mia seconda casa. Sono molto grata di poter dire che il calcio è il mio lavoro. Comunque ci sono ancora tante cose che dobbiamo migliorare anche solo per quanto riguarda le strutture e le possibilità di recupero».
In questa stagione hai scelto di vestire la maglia del Brescia. Cosa ti ha convinto a far parte del club bresciano?
«Ho avuto un anno difficile alle spalle e sapevo di aver bisogno di tempo per un buon rafforzamento fisico e di fiducia, cosa che non avevo fatto l’anno prima. Abbiamo un buon dialogo aperto e mi sono sentita capita e che potevano darmi quello spazio per tornare finalmente a giocare per quello che posso dare. Non sono stati facili i primi mesi, dove ho lavorato per tornare in campo e non sono ancora al massimo delle mie potenzialità , comunque finalmente posso tornare a giocare con gioia e leggerezza. in questo senso, grazie Brescia per la fiducia».
Il Brescia, dopo diciassette gare di Serie B, è al settimo posto insieme all’H&D Chievo Women. Come valuti l’attuale piazzamento della squadra?
«Abbiamo fatto molti progressi nelle ultime settimane dentro e fuori dal campo. Sono molto fiduciosa per le prossime partite. È un campionato molto competitivo, quindi se pensi di poter rallentare un po’, un’altra squadra sarà lì a prenderti».
Domenica il Brescia ha perso 3-1 col Cesena. Secondo te, cosa è mancato per riuscire a strappare dei punti alle cesenati?
«Il Cesena è una squadra molto forte, eravamo ben preparati per la partita e sapevamo delle loro pericolose ripartenze. Questa volta però non siamo riusciti a portare tutto in campo».
Facciamo però un passo indietro, e due domeniche fa avevi realizzato una doppietta contro il Tavagnacco, portando il tuo score stagionale con le biancoblù a quota cinque e sei ad uno dalle sei reti segnate col Milan nella stagione 2021/22, ovvero la tua miglior prestazione qui in Italia in termini di gol. Ti aspettavi di segnare così tanto?
«Giocando al Milan ero molto in fiducia e avevo un ottimo score rapporto gol/minuti giocati. ovviamente punto a battere le vecchie statistiche».
Ma torniamo al campionato, perché domenica c’è la sfida col Parma, dove all’andata è finita 2-1 per la Leonessa. Credi che si possa provare, contro le gialloblù di Colantuono, a fare il nuovo colpo grosso?
«Ero ancora nel programma di recupero per tornare in campo, quindi non ho giocato l’andata. La motivazione è alta, sicuramente giochiamo ogni partita per vincerla».
Che Serie B hai notato dopo diciassette gare sin qui disputate?
«Sinceramente sono molto concentrata sui progressi che faremo a Brescia».
C’è una squadra di Serie B che, più di tutte, ti sta colpendo sino a questo momento?
«Brescia (sorride)».
La tua carriera in Italia è legata a Milan e Como. Cosa ti hanno dato queste due maglie?
«Giocare per un grande Club come il Milan sembrava un sogno. Ogni volta che indossavo quella maglietta mi sentivo molto orgoglioso e a volte ancora non riuscivo a crederci. Ogni giorno sembrava speciale. Como? Potrei scrivere un intero libro. Purtroppo, una delle peggiori esperienze della mia carriera. Non supportavano la mia guarigione e inoltre c’erano molte cose dette e fatte che erano veramente inaccettabili. A volte è difficile parlare apertamente quando ci si sente bloccati in una brutta situazione, ma neanche restare in silenzio non ha mai aiutato nessuno».
Parliamo un po’ della Svizzera che, tra meno di un anno, ospiterà gli Europei, e sulla panchina elvetica c’è Pia Sundhage, una CT che ha vinto sia con la Svezia che con gli Stati Uniti. Pensi che la sua figura possa dare alle rossocrociate il salto di qualità ?
«Sono felice per la Svizzera di poter ospitare un grande evento come questo. Abbiamo buone infrastrutture e spero che ciò possa portare anche a un progresso sul fronte del professionismo a livello di club. Penso che Pia Sundhage possa portare molto alla squadra svizzera, ha così tanta esperienza come giocatrice e come allenatrice e questo può davvero fare una grande differenza».
Com’è la tua vita extracalcistica?
«Amo trascorrere il mio tempo libero nella natura o scoprire nuovi caffè in città ».
Che obiettivi ti si prefissata di centrare quest’anno?
«Che tengo per me».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Acf Brescia Calcio Femminile e Nina Stapelfeldt per la disponibilità .