Il Milan femminile Primavera è campione italiano in carica della categoria, dopo aver battuto il Sassuolo nel giugno scorso nella finalissima delle final-four (3-1) disputatesi al Viola Park di Bagno a Ripoli (Firenze). Il suo allenatore Matteo Zago (in precedenza tecnico dell’Under 15 interista) ne è divenuto la guida tecnica a partire dal 25 novembre 2023, quando il suo predecessore (Davide Corti) è stato promosso a responsabile della prima squadra, orfana dell’esonerato Maurizio Ganz.
Dunque, mister, voi siete i campioni in carica della categoria ed in questa stagione siete attualmente secondi in classifica: è quindi giusto ipotizzare, che lo scudetto di categoria possa essere un obiettivo replicabile anche quest’anno? “Il nostro obiettivo principale è quello di fornire, alle nostre atlete, le maggiori opportunità possibili per diventare giocatrici professioniste. Questo passa anche dall’affrontare le sfide del campionato Primavera1, che è un’ottima palestra di crescita tecnica ed emotiva” è il preambolo del trentottenne tecnico “Poi siamo il Milan ed è nella nostra storia e nella filosofia del Club puntare al massimo in ogni competizione, ma sempre tenendo gli occhi puntati sulla crescita delle ragazze”
Rispetto all’annata 2023-2024, questo campionato sembra avere una dominatrice: quella Juventus che non ha ancora perso (10 vittorie ed un pareggio, il suo ruolino di marcia). Ma è veramente così superiore, la squadra juventina? “Si tratta di un’ottima selezione, quella bianconera, con giocatrici esperte ed affiatate. Il mio collega e amico Marco Bruzzano sta facendo un gran lavoro” conferma, sostanzialmente, il nostro interlocutore “Abbiamo un grande rispetto per loro, come per le altre avversarie, ma il campo finora ha detto che possiamo riuscire a mettere in difficoltà chiunque e non ci tireremo indietro”
Commentato della prima in classifica, viene naturale chiedere a Zago chi sono, per lui, le squadre favorite per l’accesso alle prossime final-four: “Sicuramente le attuali prime cinque in classifica (Juventus, Milan, Roma, Sassuolo e Inter – ndr), con la Fiorentina come outsider. C’è da dire che il livello della competizione è cresciuto e non esistono gare scontate: quindi ci possiamo attendere sorprese fino alla fine”
Come già accennato, una formazione Primavera deve preparare le ragazze al salto di categoria: quali altri obiettivi possono essere richiesti ad un’Under19? “Ne accennavamo prima: nel suo percorso di crescita, un’atleta deve iniziare a gestire le emozioni e le sfide che la competizione porta con sé. Con coraggio, fiducia e consapevolezza” ribadisce il mister rossonero, che poi approfondisce “Gli ostacoli sono all’ordine del giorno: tecnici, di minutaggio, di salute (infortuni), relazionali… In realtà sono tutti delle grandi occasioni per spiccare dei ‘salti’ in avanti, come sportive e come persone. Forse è questo, quindi, l’obiettivo chiave della categoria: accompagnare le giocatrici dalle ragazze che sono, alle donne che saranno. Il traguardo è riuscire a restare stabilmente in Prima squadra: il talento, se ben coltivato, non ha età”
Nell’estate appena trascorsa, tante delle ragazze che hanno conquistato il tricolore a giugno hanno realizzato il salto in Prima squadra: quali sono, nella rosa attuale della Primavera, quelle pronte ad imitarle? “Non mi piace fare nomi. Sarà compito della Società, valutare quali calciatrici saranno pronte a prendere parte alla rosa della Prima squadra. Tenendo conto di richieste tecniche e filosofia di gioco”
Giustamente, un allenatore non può far trapelare delle preferenze (sempre che ne abbia): se, però, dovesse identificare un pregio ed un difetto della sua formazione? “E’ un gruppo giovane, con tante ragazze che affrontano la categoria per la prima stagione. Può essere un ‘difetto’, ma in realtà è anche un grande punto di forza…” valuta, quasi filosoficamente Matteo Zago “…naturale che si debba lasciare loro il tempo di maturare, ma al tempo stesso i margini di crescita sono assai ampi e grazie alla grande disponibilità delle ragazze, i primi risultati di miglioramento individuale si iniziano ad intravedere”
Quindi, secondo lei, cosa deve essere fatto per poter sfruttare questa caratteristica in quanto ‘pregio’ e limitarla invece in quanto ‘difetto’? “In entrambi i casi, la via è una sola: allenarsi e lavorare duro. Con entusiasmo, condivisione, serenità e divertimento”. Quattro emozioni che trapelano anche dalle parole dello stesso mister, evidentemente ‘innamorato’ della sua professione.
Una professione che l’ha portato a sfiorare il titolo Under15 quand’era all’Inter (scherzi del destino, perse la finalissima proprio contro il Milan), a vincerne uno Under19 (quello, appunto, dello scorso giugno, di cui le sue ragazze ne portano orgogliosamente il simbolo sulla maglia) e, per il futuro, chissà? In fondo, anche per un allenatore è sempre questione di aumentare la propria esperienza e, di conseguenza, le proprie capacità, per poter spiccare altri ‘salti’. In fondo, come ha sottolineato proprio Zago… il talento non ha età!