La Fiorentina sta vivendo un ottimo momento di forma coronato da prestazioni convincenti anche in un ambito sempre più competitivo come quello del campionato italiano.
La squadra gigliata, infatti, ad un solo punto di distanza dalla Juventus, si trova quest’anno impegnata nel difficile compito di confermare e superare le aspettative dopo l’exploit della scorsa stagione: lo sta facendo con coraggio e determinazione che si riflettono anche nelle parole delle calciatrici.
Abbiamo raggiunto per un’intervista “in esclusiva” Lucia Pastrenge, centrocampista classe 2002, che contro l’Inter ha segnato il suo primo gol alla Fiorentina e nella massima serie. Pastrenge è arrivata quest’anno a Firenze dopo aver trascorso le giovanili all’Inter sino a giungere in prima squadra. Dal 2021 al 2023 ha militato, in prestito, nel Como (dapprima in serie B e poi in serie A). Calciatrice dotata di grande generosità, ha mostrato di avere ben chiari i valori che la Fiorentina intende trasmettere partita dopo partita.
Il campionato di serie A diventa più competitivo anno dopo anno, e in realtà da quello che è parso, ogni partita ha le sue criticità. Questo è un bene se si pensa alla crescita del Movimento Calcistico Femminile. Ti chiedo, dunque, quale è l’obiettivo della squadra in questa stagione e quali sono invece i tuoi personali?“E’ giusto dire che ogni anno il livello del Campionato si alza e, di conseguenza, è più difficile per ogni squadra mantenere sempre il livello alto. L’obiettivo della Fiorentina è semplicemente di ritagliarsi il proprio spazio tra le prime e, come ci chiede sempre il Mister De La Fuente, onorare i nostri colori facendo il meglio possibile in ogni competizione a cui siamo chiamate a partecipare. La società ha investito tanto su di noi, anche in termini di strutture (il Viola Park, che è stupendo, ne è l’esempio più lampante). I miei obiettivi personali sono un po’ legati a quelli di squadra. Secondo il mio punto di vista è sempre stato così, prima viene la squadra e poi la mia persona; se devo pensare individualmente, vorrei trovare sempre più spazio e essere funzionale a quello che è l’obiettivo comune. Se riuscirò in questo mio intento, a fine anno sarò più che contenta“.
Il tuo primo gol con la Fiorentina in Serie A è stato anche il gol che ha deciso gli esiti di una partita difficile contro l’Inter che ti ha cresciuta calcisticamente. Che emozione è stata per te?“Forse è una frase fatta ma è difficile da spiegare a parole per diversi motivi. La partita era contro l’Inter dove ho fatto praticamente tutte le trafile delle giovanili fino ad arrivare in prima squadra. Questo ha reso il gol ancora più emozionante. Segnare il primo gol così al 92′, è stato veramente qualcosa di unico. Neanche nei miei sogni più belli potevo immaginare un primo gol così. Torniamo un po’ a quello che dicevo prima: sono felice per i tre punti perchè sono più che contenta di dare il mio contributo alla squadra, però raggiungere il primo gol in questo modo, vedere tutta la panchina gioire è stato bellissimo”.
Come è già stato detto più volte in questa fase del Campionato parlare di classifica è un po’ prematuro, ma, a pochi giorni dall’ultima partita del girone d’andata in cui affronterete la Roma campionessa in carica, come stai (e state) vivendo questo momento in cui solo un punto vi separa dalla Juventus capolista?“Pensiamo partita dopo partita, l’ho detto anche nell’intervista post gara, cerchiamo di concentrarci contro ogni squadra allo stesso modo. Ogni partita è difficile perchè il livello del Campionato sta crescendo. E’ giusto dare un occhio alla classifica ma quello che conta poi è ciò che succede in campo, il nostro impegno giornata dopo giornata è lo stesso indifferentemente da chi troveremo dall’altra parte. Ciò che è importante è portare a casa i tre punti”.
Ormai la Fiorentina e Firenze sono un po’ la tua casa, quali sono state le tue prime impressioni da giocatrice Viola?“Qui mi trovo molto bene, mi sono sentita immediatamente accolta. Il gol è dedicato alle mie compagne, allo staff, al mondo Fiorentina e a tutte le persone che lavorano con e per noi. All’inizio ero un po’ spaventata perchè approdare in una società del genere non è mai semplice nei primi momenti ma ho davvero trovato persone ottime. Penso che questo in campo si veda, anche la reazione dopo il gol ne è un po’ la dimostrazione: tutte mi sono corse incontro, mi ha fatto piacere. E’ qualcosa che anche noi ci diciamo spesso, sono passati solo tre mesi ma la coesione è tanta, di questo sono molto contenta. Una città come Firenze, poi, che c’è da dire? E’ stupenda, mi sento già a casa”.
Se dovessi definire con tre parole il tuo rapporto con le tue compagne di squadra quali sarebbero? E Perchè?“Innanzitutto direi passionale, perchè ci frequentiamo tanto anche fuori dal campo, unite dalla stessa passione per il calcio; direi, poi, imprevedibile perchè come è successo anche domenica non molliamo noi, magari subiamo gol ma siamo anche pronte a reagire; Infine potrei dire grintoso, che riassume un po’ il nostro percorso sinora”.
Quanto è importante per te (e anche per il resto della squadra) avere a disposizione una struttura all’avanguardia come il Viola Park? “Poter usufruire di una struttura come il Viola Park è fondamentale, anche per me è quasi un sogno perchè ho tutto ciò che mi serve. Per migliorare è necessario avere strutture di questo tipo. Il fatto di avere tutto ciò a disposizione si riflette anche in campo: ci sta accompagnando da un anno a questa parte e credo che tutte le squadre dovrebbero avere qualcosa di simile”.
Il tuo percorso come calciatrice ti ha portato a vestire anche la maglia della Nazionale, che vede in panchina un volto storico del calcio femminile come Tatiana Zorri. Come sono andate queste prime amichevoli sotto la sua guida?“Nel giocare la partite con la Nazionale mi sono divertita molto, il raduno per me è stato importantissimo. Indossare la maglia della Nazionale è sempre un grande onore. Il mister mi ha fatto una buonissima impressione e penso che anche le due partite che abbiamo giocato lo abbiano dimostrato. Abbiamo vinto contro la Spagna e pareggiato contro la Germania, che sono forse la Nazionali migliori in Europa. Abbiamo lavorato duramente e abbiamo raggiunto il nostro obiettivo”.
Hai un mantra o un rito scaramantico che fai sempre prima di giocare una partita? “Una volta ero più scaramantica, adesso un po’ meno. La sera prima della partita contro l’Inter, però, ho chiamato mia nonna che non sentivo da un po’. Lei mi ha fatto in bocca al lupo per la partita. Visto l’esito, ci siamo ripromesse di ripetere quest’azione.
Questo potrebbe diventare il mio gesto scaramantico”.
In conclusione parlaci del tuo futuro: come ti vedi da qui a dieci anni?“Invecchiata! (ride ndr) Mi auguro con la stessa gioia e la stessa spensieratezza di adesso, spero che questa cosa non si perda. Mi piacerebbe anche trovarmi sempre sui campi da calcio, in qualche modo e nulla, questo è l’augurio che mi faccio”.