Photo Credit: Genoa CFC

Il Genoa ha ottenuto la sua nona vittoria in Serie B, grazie al 7-0 arrivato tra le mura amiche contro il San Marino Academy e si appresta a chiudere il suo 2024 andando in casa dell’Hellas Verona, con l’obiettivo di salutare l’anno al terzo posto anche dopo la tredicesima giornata del campionato cadetto.
Nella squadra allenata da Fabio Fossati, ci è una calciatrice che nonostante sia ancora giovane sta nel Grifone dal primo anno di vita del club cominciato dall’Eccellenza: stiamo parlando di Giada Abate, centrocampista classe ’03 che, un anno e mezzo fa, è dovuta stare fuori per un infortunio al ginocchio, per poi ritornare in campo ad aprile di quest’anno ed infine ha segnato contro il San Marino la sua prima marcatura stagionale.
La nostra Redazione ha raggiunto Giada, che abbiamo avuto il piacere di intervistarla quattro anni fa, per risponderci ad alcune domande.

Giada, nonostante la tua giovane età, sei una delle bandiere del Genoa Women: quanto vale per te essere uno dei punti di riferimento delle tue compagne?
«Per me è una cosa che mi dà grande valore ed è un onore per me essere considerata una bandiera del Genoa Women, visto che vesto da tantissimi anni questa maglia e la fascia di capitano, ma allo stesso tempo una responsabilità. Quello che voglio far passare alle mie compagne è che darò sempre il cento percento per questa maglia e lo devono fare chiunque indossi la divisa del Genoa».

Dall’Eccellenza di cinque anni fa al momentaneo terzo posto dopo la dodicesima giornata di Serie B di questa stagione. Ti immaginavi di fare questo percorso?
«Ho sempre sognato di fare questo percorso: ne siamo tutte felici ed orgogliose di noi, vogliamo dare tutte noi stesse per essere competitive e migliorarci partita dopo partita. Ora viviamo gara per gara e arrivare a raggiungere i nostri obiettivi».

Domenica è arrivato il netto successo in casa contro il San Marino Academy, una partita nel quale la squadra ha mostrato solamente il vero valore solamente nel secondo tempo.
«Nel primo tempo avevamo fatto più fatica a imporre il nostro gioco a prendere anche le misure con l’avversario anche perché, sebbene non debba essere un alibi per noi, c’era tantissimo vento, visto che il nostro campo è sul mare ed era una giornata dove c’era veramente tantissima aria che soffiava. Nella ripresa siamo rientrate cariche e con la volontà di sbloccare la partita: infatti, così è stato e, una volta che ci siamo sbloccate, la partita è andata in scioltezza».

Per te, inoltre, c’è stata anche la soddisfazione di segnare contro il San Marino il tuo primo gol stagionale.
«Per me è stato molto importante, sia perché è stato il primo in questa stagione, poi perché è la mia prima rete da quando mi sono rotta il ginocchio: è stata una grande soddisfazione e grossa emozione, visto che rientro da un infortunio così lungo, ma è anche uno di quei momenti che mi porterò per tutta la mia carriera».

Possiamo dire, tuttavia, che questa tua rete rappresenta una sorta di chiusura di un cerchio partito poco meno di un anno e mezzo fa, quando un infortunio al ginocchio ti ha fatto ripartire da zero?
«Quando ho segnato è stato un momento di gioia che chiude questo ciclo veramente duro che mi fa partire da zero per continuare a migliorarmi e, chissà, poi se in futuro arriveranno altri gol o altre soddisfazioni».

C’è una persona che vorresti dedicare la marcatura realizzata domenica?
«Alla mia fidanzata Giulia che mi sostiene, mi dà forza e motivazione dal primo giorno e che lo fa tutt’ora, ma anche alle mie compagne che mi hanno dato supporto e fiducia tutti i giorni e che quando ho segnato sono corse da me per abbracciarmi quasi più felici di me».

Il 2024 del Genoa termina andando a giocare in casa dell’Hellas Verona: avversaria da non sottovalutare, visto che la squadra affronterà una formazione in lotta per non retrocedere…
«Sarà una battaglia. Il Verona è una squadra ostica che mette sempre quel qualcosa in più. Siamo pronte e stiamo preparando bene la partita per portarci i tre punti a casa, però dobbiamo dare il massimo ognuna di noi».

Secondo te, quali possono essere le avversarie del Genoa nella lotta per la promozione in Serie A?
«Non sottovalutiamo nessuna squadra: viviamo appunto partita per partita e la Serie B è molto competitiva e difficile, quindi direi che alla fine i giochi si chiuderanno all’ultima di campionato».

Dal tuo punto di vista, come sta il calcio femminile italiano?
«Io gioco da tanti anni e le differenze le noto sulla mia pelle: il calcio femminile è in crescita e lo è tutt’ora, quindi è sicuramente un bene per le bambine che stanno iniziando adesso, ma soprattutto vivono in realtà diverse da quelle che ho vissuto io, sia perché vediamo i nostri tifosi che ci vengono a vedere, senza poi dimenticare che c’è seguito anche nei media che ci pubblicizzano e ci fanno conoscere sempre di più. Di certo, la strada è ancora lunga, ma si può fare sempre di più».

Quali sono gli obiettivi che vorresti centrare nei prossimi anni?
«Dal punto di vista personale, sto studiando all’università in facoltà “Scienza della comunicazione” e il mio prossimo obiettivo è sicuramente di laurearmi. Dal punto di vista calcistico vorrei ritrovarmi al massimo delle mie potenzialità fisiche e mentali e di riprendere il ritmo della categoria cercando di avere sempre più continuità nel giocare».

Che messaggio vorresti dare alle tue compagne del Genoa in vista della sfida contro l’Hellas Verona?
«Voglio semplicemente dire alle mie compagne che domenica sarà una battaglia e che sarà una sfida tosta, ma noi dobbiamo dare il massimo ognuna di noi e concludere l’anno con una vittoria».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Genoa CFC e Giada Abate per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.

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