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Il Como Women ha pareggiato 1-1 contro la Sampdoria, ottenendo così il suo primo pareggio della Prima Fase di Serie A di quest’anno, piazzandosi al quinto posto, insieme al Milan, con quattro punti.
Adesso, per le lariane di Stefano Sottili c’è la sfida in trasferta contro la Fiorentina per la quinta giornata del campionato e, in vista di questa gara, abbiamo intervistato Elisa del Estal Mateu, attaccante spagnola classe ’93 che ha anche una sorella gemella di nome Sara, anch’ella calciatrice. Nella sua carriera Elisa ha giocato in Spagna nel Reocín, Fundación Albacete, Espanyol e nel Siviglia, in Corea del Sud nello Hyundai Red Angels, vincendo un campionato, Coppa e Supercoppa nel 2020, e nel nostro Paese con la divisa del Napoli Femminile, conquistando nel 2023 la vittoria in Serie B.

Elisa, cos’è per te il calcio?
«Il calcio per me è semplicemente un gioco. Mio papà sempre voleva che giocassi a pallone e, al primo anno di università, io e mia sorella Sara ci siamo presentate dicendo che eravamo attaccanti e da lì abbiamo iniziato a giocare a calcio».

Nel tuo percorso hai anche avuto un periodo con tua sorella gemella Sara. Che effetto ha fatto per te giocare al suo fianco?
«Sara è la persona che mi conosce meglio al mondo ed è stato bello giocare a calcio con lei».

La tua carriera calcistica è legata all’Espanyol: ben quattro anni con la maglia Blanquiazules. Cosa ha significato per te far parte di questo club?
«Sicuramente, è l’esperienza più bella che ho avuto nel calcio, soprattutto perché è stata la prima volta che ho sentito una squadra mia, perché ho visto quella magia del sentimento di famiglia».

In passato hai anche giocato in Corea del Sud vestendo la maglia dello Hyundai Red Angels, conquistando anche un campionato. Che esperienza ti ha lasciato?
«È stata una bella esperienza a livello calcistico, sebbene mi è dispiaciuto non partecipare alla Champions asiatica perché via delle restrizioni dovuti al Covid».

Quest’anno hai deciso di andare al Como Women. Perché hai deciso di vestire la maglia delle lariane?
«Il Como aveva mostrato interesse per me verso la fine del campionato e per me sembrava un’opportunità di crescita, per cui il direttore sportivo mi ha presentato il progetto e alla fine ho preso la decisione di andare lì».

Parliamo della partenza del Como, dove al momento dice quinto posto dopo quattro giornate di Serie A…
«Io penso che oggettivamente possiamo arrivare tra le prime cinque, però nel calcio non c’è niente di sicuro, ma l’obiettivo è quello».

Commentiamo l’1-1 ottenuto domenica contro la Sampdoria. Secondo te, pareggio guadagnato o due punti lasciati in campo?
«Secondo me, sono due punti lasciati sul campo: è stata un’opportunità che abbiamo perso. Non abbiamo fatto il nostro gioco, dove non abbiamo dato il cento percento».

Sabato il Como Women andrà sul campo della Fiorentina. Si può dire che questo è un primo esame per testare le ambizioni di stagione della squadra?
«Anche quella con la Samp era un esame e non l’abbiamo passato. Noi vogliamo sempre vincere e con la Fiorentina ce la possiamo giocare».

Dal tuo punto di vista, che Serie A hai notato dopo quattro giornate?
«È molto competitiva e dalle partite che ho visto penso che la Juve sia una squadra che mi piace tantissimo e insieme alla Roma sono le due squadre che possono vincere lo scudetto. Anche l’Inter penso sia una buona squadra, così come il Sassuolo, anche se è ultimo in classifica».

Restando in Serie A c’è il Napoli Femminile, club che ti ha permesso di farti conoscere in Italia e che sei stata un perno sia per la promozione di due anni fa che nella salvezza della scorsa stagione…
«Sì è vero, ho fatto tanti gol ma anche tanti assist che hanno permesso di portarla in A e anche l’anno scorso ho segnato tanto, sebbene non abbia giocato così tanto».

Parliamo un po’ della Spagna che, dopo aver vinto il Mondiale dello scorso anno, ha centrato la qualificazione agli Europei: credi che la Roja possa vincere anche questa competizione?
«Secondo me, la Spagna è adesso la prima potenza mondiale del calcio femminile, spero che vengano fatti dei cambiamenti a livello di giocatrici, perché altrimenti rischi di non dare il cento percento come avvenuto alle Olimpiadi di quest’anno a Parigi. Però, mi sta piacendo molto l’Italia, ha una squadra forte: non vedo l’ora di vederla in amichevole a fine ottobre».

Com’è la tua vita fuori dal rettangolo di gioco?
«Io ho due lauree e due master e sto facendo una tesina per l’ultimo anno di dottorato».

Che obiettivi vorresti centrare nei prossimi anni?
«Penso che il mio obiettivo sia quello di continuare a giocare a calcio, è la cosa che mi piace e che voglio fare ancora e poi perché per me è il calcio è un gioco».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Como Women ed Elisa del Estal Mateu per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.