La Serie A sta arrivando al traguardo con le ultime due giornate di campionato e il Sassuolo ha tutta l’intenzione di chiudere nel migliore dei modi, sebbene le ragazze di Gianpiero Piovani, che occupano la quinta posizione della Poule Scudetto, affronterà Inter e Juventus. Tra le sassolesi vi è una calciatrice che, nonostante la giovane età, ha tutta l’intenzione di diventare un punto di riferimento della squadra neroverde: si tratta di Benedetta Orsi, difensore classe 2000 che, dopo esperienze alla Reggiana e all’Empoli, indossa la maglia del Sassuolo dal 2019.
La nostra Redazione ha raggiunto Benedetta, che tra l’altro vanta otto presenze con la Nazionale e ha fatto parte della spedizione azzurra ai Mondiali dello scorso anno, per risponderci ad alcune domande.
Benedetta, cos’è per te essere del Sassuolo?
«Sono nata a Sassuolo e sono ormai otto anni che vesto questa maglia. Sono cresciuta insieme a questa società, partendo dalla Serie B, arrivando alla promozione in A e togliendomi qualche soddisfazione personale con la Nazionale. Il percorso fatto finora mi rende sicuramente orgogliosa».
Nonostante tu sia ancora giovane, sei una delle figure di riferimento della difesa del Sassuolo: te lo aspettavi?
«È stato un percorso fatto di alti e bassi, dentro e fuori dal campo. Penso che l’essere diventata una figura di riferimento sia la conseguenza di quanto fatto. Sono contenta che il lavoro di crescita personale sia andato di pari passo con l’affermarsi della società nel campionato di Serie A anno dopo anno».
Che voto daresti all’attuale stagione del Sassuolo e perché?
«L’attuale stagione è stata un continuo crescere. Siamo partite con qualche difficoltà e con l’obiettivo di mantenere la categoria. Abbiamo acquisito consapevolezza nel gruppo, nei mezzi e nelle qualità che avevamo a disposizione e abbiamo raggiunto un equilibrio e un’unità tale che ci hanno permesso di alzare l’asticella e porci nuovi obiettivi. Ad oggi darei un sette».
La settimana scorsa il Sassuolo ha osservato un turno di riposo. Quanto è stato importante, dal tuo punto di vista, avere la sosta in vista del rush finale?
«Le soste sono importanti per recuperare infortunate ed energie che a fine campionato è inevitabile manchino. Allo stesso tempo interrompono un po’ quello che è il “momento” che una squadra sta vivendo, e nel nostro caso forse giocare con continuità ci avrebbe dato ancora più consapevolezza».
Però facciamo un passo indietro, anzi due, perché nelle gare con Fiorentina e Roma è vero che sono arrivate un pari e una sconfitta, ma la squadra ha acquisito una forza di non poco conto, ossia quello di rimontare dopo essere stato sotto di numerosi gol.
«Penso che questo sia stato il passo più importante fatto dalla squadra. Al di là delle conoscenze tecniche e tattiche, saper reagire mentalmente a un passivo così largo, e per due partite consecutive, è sicuramente una qualità da grande gruppo».
La Serie A sta volgendo al termine e il Sassuolo avrà davanti l’Inter e con le nerazzurre c’è una striscia aperta di due vittorie consecutive. Pensi che si possa fare tris alla Beneamata?
«Uno dei “nuovi” obiettivi che ci siamo poste è sicuramente la quarta posizione. Sarà per noi una partita importante, ma che giocheremo con la stessa spensieratezza che abbiamo sempre avuto in questa Poule Scudetto».
Tu sei parte anche della Nazionale, riuscendo persino a far parte della spedizione che è andata al Mondiali lo scorso anno in Australia e in Nuova Zelanda. Al di là di com’è finita l’avventura dell’Italia alla Coppa del Mondo, che esperienza ti ha lasciato?
«È stata un’esperienza formativa mi verrebbe da dire. Mi ha lasciato tanto di positivo per le emozioni e sensazioni vissute, per il gruppo di persone con cui ho condiviso tutto ciò. D’altro canto, è stato motivo di delusione per i risultati. È stato un Mondiale che definisco un po’ una “lezione di vita”, che mi ha fatta crescere dentro e soprattutto fuori dal campo».
Secondo te, cosa manca al calcio femminile per arrivare al livello delle nazionali top mondiali?
«Penso che ad oggi il numero di tesserate in Italia sia ancora lontano dai numeri di tante altre nazioni. È un movimento in crescita che ha bisogno di dare sempre più opportunità alle giovani che potrebbero essere il futuro di questo sport».
Com’è la tua vita extracalcistica?
«Le giornate ruotano attorno al calcio principalmente e il tempo che riesco a ritagliarmi extra campo lo dedico, solitamente, alla famiglia e agli amici. Cerco di viaggiare quando è possibile, non ho grandi hobby, ma mi piacerebbe ricominciare a studiare».
Che risultati vorresti ancora raggiungere nei prossimi anni?
«Come dicevo mi piacerebbe riprendere gli studi. Ho studiato lingue al liceo per poi cominciare scienze politiche all’università, ma per una questione di organizzazione mi risultava difficile far bene nello studio e al tempo stesso nel calcio e ho dovuto scegliere. Sul “cosa studiare” ancora non sono certa, mi piacerebbe cambiare e magari farlo rimanendo in ambito sportivo. Dal punto di vista calcistico continuare il mio percorso di crescita, magari ambire a vincere con il club e ritrovare il mio spazio con la Nazionale».
Ti va di lanciare un messaggio ai tifosi del Sassuolo in vista delle partite finali del campionato?
«Ai nostri tifosi non servono messaggi: sono il dodicesimo giocatore in campo e sicuramente saranno fondamentali anche e soprattutto in queste ultime partite».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’US Sassuolo Calcio e Benedetta Orsi per la disponibilità.